rca ha scritto:Regmi ha scritto:
Si sono fatti ingolosire dalla vittoria e, invece di accontentarsi del meritato podio, hanno puntato tutto quello che avevano sul primo posto.
Un, appunto, azzardo.
Cmq i valori mi sembrano ormai ben definiti e al ritorno del circus in Europa saranno (in rigoroso ordine) Maclaren, Red Bull e Ferrari
a contendersi la maggioranza dei GP dove, visto l'esiziale differenza prestazionale tra le tre ma anche con altre scuderie,
ogni minimo errore sarà pagato a caro prezzo.
In ogni caso il divertimento è assicurato.
A mente fredda sono "contento" dell' azzardo, in fondo sono gli stessi che facevano in redbull e che hanno fatto fare figure barbine anche a horner.
Contento tra virgolette perchè appena hanno visto hamilton -a cui va dato il giusto merito di aver gestito ogni fase della gara perfettamente- andare più veloce di 1 secondo, dovevano chiamare alonso e mettergli le supersoft, che andavano 1 secondo più veloce di hamilton, per provarle tutte. A quel punto...
Ed infatti, a mio parere e non tanto per l’errore di strategia nel finale poi parzialmente recuperato, ma per aver cannato il primo pit, il vero sconfitto è la Red Bull con il suo
cavallino Vettel.
Sulla scelta di restare in pista personalmente stento a credere che la scelta sia stata solo ed esclusivamente del Team, ma, almeno in quest’occasione, credo che le colpe vadano ripartite con Fernando (anche i migliori sbagliano) che se avesse voluto l’avrebbe chiesto a gran voce e ottenuto nello spazio di un batter di ciglia.
…Ma tantè (chi troppo vuole nulla stringe dice il proverbio) le gare, come anche la vita, sono fatte di scelte e se ne raccolgono i frutti.
Peccato perché, come anche diceva Lilleuro, un campionato così equilibrato lo si vince o lo si perde per un nonnulla.
Piuttosto, e tanto per mettere altra “carne” al fuoco, hai notato che Grosjean e la sua Lotus (2 al traguardo) non ha avuto i problemi di Ferrari e Red Bull pur adottando la stessa strategia delle due soste?
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.