Reggio: attentato incendiario neofascista al centro "Cartell

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mohammed
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E' assurdo cercare di staccare quello che è successo dai suoi aspetti politici squisitamente locali. Ci sarà sicuramente qualcosa sotto ma cè anche un clima politico che incoraggia determinate frange di "giovani leoni" ad agire, magari unendo l'utile (di qualche amico) al dilettevole (sempre zecche sono e quindi per alcuni bruciarle non è peccato)...
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_naka
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mohammed ha scritto:E' assurdo cercare di staccare quello che è successo dai suoi aspetti politici squisitamente locali. Ci sarà sicuramente qualcosa sotto ma cè anche un clima politico che incoraggia determinate frange di "giovani leoni" ad agire, magari unendo l'utile (di qualche amico) al dilettevole (sempre zecche sono e quindi per alcuni bruciarle non è peccato)...

non sono d'accordo....centro sempre stato soggetto a queste iniziative.... bruciato + volte , x me sono ragazzate che fanno a gara a fare i fascistelli di turno ma sono soltanto deliquenti e ignoranti...
PIU' VIVO PIU' TI AMO ! Tu sempre tu ,canterò sempre di più !! Ho visto la reggina mi sono innamorato e non la lascerò mai più !
doddi
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cozzina1 ha scritto:Reggio,Giovani Democratici Calabria:''Cosa succede in città''
Martedì 15 Maggio 2012 14:17

Di seguito la nota diffusa dai Giovani Democratici Calabria:
Una canzone di Vasco Rossi dice “Cosa succede in città”. Beh a Reggio Calabria molte cose, troppe cose. Tutto è cominciato un giorno del 2006 quando l’allora sindaco (oggi governatore della Calabria) Giuseppe Scopelliti decise di intitolare l’ Arena dello Stretto al senatore fascista Ciccio Franco. Piovvero critiche da parte del centro sinistra e da gran parte dei cittadini stessi ma l’Arena fu, comunque, dedicata al senatore.
Dal 2006 ad oggi abbiamo vissuto una serie di vicende note a tutti: attentati di natura mafiosa, suicidi di dirigenti comunali, un buco finanziario al comune di 170 mln di euro, ecc ecc. Ma è nell’ultimo anno, ovvero dall’inizio dell’amministrazione Arena, che Reggio ha raggiunto l’apice della malattia. Prima si è iniziato con una “richiesta/proposta”, ovvero quella di intitolare Piazza Orange al fascista Giorgio Almirante, sostenitore della Germania nazista, firmatario nel 1938 del “Manifesto della razza”, sostenitore della tesi per cui “il razzismo è il più vasto e coraggioso riconoscimento di sé che l'Italia abbia mai tentato”. Poi, poco dopo la richiesta, una sera in un locale reggino un giovane ragazzo, Claudio Toscano, viene aggredito e picchiato perché omosessuale; dopo le gravi ferite riportate il ragazzo viene medicato all’Ospedale Riuniti di Reggio, dove un operatore del personale paramedico lo invita ad andare da uno psicologo e a trovarsi una “bella ragazza” per guarire da quella “brutta malattia che è l’omosessualità”.
Passano i giorni, ed improvvisamene si viene a sapere che il Comune di Reggio Calabria, nella persona dell’Assessore all’ambiente e alle pari opportunità, la sig.ra Minasi (che nei giorni precedenti aveva espresso “vicinanza” a Claudio Toscano per il vile attentato che aveva subito!), riceve con tutti gli onori alcuni rappresentanti di CasaPound. Casa Pound Italia, per chi non lo sapesse, è un’associazione di ispirazione fascista distintasi negli anni per azioni anticostituzionali, xenofobe e razziste, sfociate spesso in veri e propri atti di violenza a luoghi e persone.
Sgomento, incredulità e rabbia da parte dell’intero centrosinistra. Da subito ci si è posti il problema su quali risvolti, questo arbitraria presa di posizione del Comune, potesse avere sulla città e su quanto fosse “grave e pericoloso” il grado di legittimità dato dall’amministrazione a queste associazioni fasciste.
Ed arriviamo a stanotte, stanotte dove tutto si è palesato: il Centro sociale “Angelina Cartella” di Gallico dato alle fiamme e distrutto nella sua quasi totalità. Al suo interno svastiche naziste disegnate e frasi inneggianti al Duce.
Ecco a cosa la politica del Centro destra sta portando, ecco in quale baratro il sindaco Arena ed i suoi amici stanno facendo sprofondare la città. Un ritorno alla violenza, al fascismo, all’odio ed all’intolleranza. Questo non possiamo più permetterlo, perché con il fatto di stanotte si è arrivati ad un livello che non è più tollerabile. Noi Giovani Democratici condanniamo e denunciamo il vile attentato di stanotte, ma puntiamo l’accento su tutto quello che sta accadendo in questa città da un anno a questa parte e, nel manifestare vicinanza e solidarietà agli amici del Centro sociale “Cartella”, gridiamo con forza e decisione che non staremo a guardare mentre questa gente distrugge giornalmente la nostra città. Il momento di dire basta è arrivato, ed è adesso!

http://www.strill.it/index.php?option=c ... &Itemid=86

il momento di dire basta a cosa....cosa farete? la rivoluzione)..e comunque la destra si è dissociata e ha dato solidarietà...
per quattro cretini al solito fanno proclami... :scrolleye:
Non avevo immaginato tutto questo ma ci sono andato vicino ... giovani cialtroni crescono.
E meno male che si 'ngiuriano democratici.

Come mai nessun comunicato è venuto fuori per gli atti vandalici di cui si sono macchiati 3 ragazzi, prontamente denunciati a piede libero, in seguito all'incontro conferenza tra l'assessore Minasi e Temeraria Mente per aver imbrattato con lo spray muri e manifesti della conferenza ?

Avevano i pc guasti o non hanno saputo nulla? O è meglio glissare sugli atti eroici dei propri kompagni?

Foragabbu ...

Invece leggendo la tesi di kuro... che ci sarebbero ben altri interessi dietro, di "ordinaria" malavita, che sicuramente ne saprà più di tutti quanti gli altri che si sono pronunciati la vicenda è ben più grave.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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doddi ha scritto:
Non avevo immaginato tutto questo ma ci sono andato vicino ... giovani cialtroni crescono.
E meno male che si 'ngiuriano democratici.

Come mai nessun comunicato è venuto fuori per gli atti vandalici di cui si sono macchiati 3 ragazzi, prontamente denunciati a piede libero, in seguito all'incontro conferenza tra l'assessore Minasi e Temeraria Mente per aver imbrattato con lo spray muri e manifesti della conferenza ?

Avevano i pc guasti o non hanno saputo nulla? O è meglio glissare sugli atti eroici dei propri kompagni?

Foragabbu ...

Invece leggendo la tesi di kuro... che ci sarebbero ben altri interessi dietro, di "ordinaria" malavita, che sicuramente ne saprà più di tutti quanti gli altri che si sono pronunciati la vicenda è ben più grave.

Ripeto..per me trattasi di attentato di chiara matrice fascista,intendendo per fascista quella cultura (se così posso chiamarla) di odio,ignoranza e vigliaccheria :salut :salut
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kurohata
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comu si riciva na vota: la mano è fascista, la mente democristiana (o mafiosa)

fascisti non me ne vogliate.. si sssiti storti a curpa non è a mia...
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kurohata ha scritto:comu si riciva na vota: la mano è fascista, la mente democristiana (o mafiosa)

fascisti non me ne vogliate.. si sssiti storti a curpa non è a mia...
Non fascisti ma destra Kuro, sembra che la distinzione nella sua portata sia importante e significativa.
Accantonando la vis polemica in questo articolo la Candito ben descrive il contesto e i silenzi.
...Sembra quasi che abbia preso spunto da quanto, io e Mohammed, sinteticamente evidenziavamo ieri sera.


http://www.ildispaccio.it/primo-piano/2 ... -di-omerta
di Alessia Candito
Le fiamme che questa notte hanno distrutto il Centro Sociale Angelina Cartella non hanno mandato in fumo solo il lavoro di ragazzi che hanno strappato uno spazio all'abbandono e al degrado. Hanno polverizzato soprattutto la democratica foglia di fico dietro cui tanti rappresentanti istituzionali si nascondono. Nella giornata in cui dalla Val di Susa alla Sicilia, rappresentanti istituzionali e non, hanno condannato duramente l'atto vile e vigliacco che ha tentato di radere al suolo fisicamente e politicamente il centro sociale, dai rappresentanti istituzionali della maggioranza che stringe in mano Comune, Provincia e Regione è arrivato solo un assordante silenzio. Un silenzio che è una dichiarazione politica. È questo il tanto sbandierato Modello Reggio, divenuto Modello Calabria? Un Modello che nella migliore delle ipotesi di limita ad assistere inerte alla soppressione dei diritti e delle libertà altrui, alla prevaricazione come metodo, allo scempio come modalità di risoluzione dei problemi. Perché il Cartella – per molti – era ed è un problema, al pari di chi fa domande scomode, chiede risposte che non arrivano mai o semplicemente afferma che i diritti non sono favori da chiedere al compare, all'amico, al politico di turno. È una realtà che si è inserita in un contesto di degrado e lo ha reso vivibile, ha testimoniato che la cultura c'è e deve esistere anche lontano dal centro cittadino, che la militanza e l'impegno sono il miglior antidoto contro l'abbandono e che non tutto è in vendita. Ed è forse proprio nella volontà di opporsi alle mere logiche di profitto, perseguita con costanza e impegno nel corso di dieci anni di lotte, che radica la matrice vera di questo attentato. Che ha un'eco distorta ma al contempo esattamente speculare nelle celtiche e nelle svastiche lasciate a mo' di rivendicazione sui muri anneriti del centro. Saranno le indagini – si spera – a dare un nome e un volto agli autori dell'attentato incendiario, a ricostruire contesto e matrice. Ma sarebbe quanto meno disonesto non notare come i metodi di chi cerchi di imporre con la forza i propri desiderata su uno spazio, un'idea, una comunità, abbia - e abbia avuto storicamente – un comodo compendio nei fascisti di ogni ordine e grado. Una pagina buia della Repubblica, su cui troppo spesso e per troppo tempo, si è indugiato con distinguo, sfumature, interpretazioni e però. Forse nessun gruppo organizzato che si richiama alla tradizione dell'estrema destra ha effettivamente compiuto l'attacco contro il Cartella, forse fascista è stata la mano, o forse quelle svastiche sui muri sono state solo il gretto tentativo di costruire un alibi che coprisse i veri autori di quella violenza. Ma è intimamente fascista – dove per fascismo si intende un regime che per vent'anni ha imposto con il terrore il dominio di un'elite sulla comunità – la natura stessa di quel gesto.

L'attentato contro il Cartella è la cristallizzazione violenta del volere di pochi ancora – si spera per poco – ignoti, su una comunità, sulla comunità. Si può essere più o meno vicini, più o meno concordi con le idee e le campagne promosse dal Centro, ma non si può accettare in silenzio il tentativo di mettere una realtà in condizioni di non nuocere, non disturbare. Perché il manovratore ha da fare. Ha i propri interessi da perseguire. E poco importa che per farlo debba passare sopra le esigenze di pochi, molti o anche uno solo.

L'attacco al Cartella è un attacco a tutta la città, è uno schiaffo a chiunque tenti di affermare la necessità, la voglia, il democratico diritto di chiunque ad esprimersi liberamente. Quel medesimo diritto che l'amministrazione comunale ha invocato per giustificare la quanto meno opinabile decisione di invitare nelle proprie stanze alti rappresentanti di Casa Pound e Foro 753. Ma che sembra aver dimenticato oggi che il Cartella è stato annerito dalle fiamme. Medesima nemesi che colpisce stranamente le istituzioni cittadine quando minacciano querele e denunce contro chi protesta, scrive o testimonia che forse il Modello Reggio non esiste e la pericolosa favola della città metropolitana ha ormai iniziato a marcire e trasformarsi in un incubo di bancarotta, disoccupazione e debiti. Un incubo in cui a prevalere è la legge del più forte, cui qualsiasi mezzo è consentito pur di raggiungere i propri obiettivi. Indisturbato. Perché chi per mandato sarebbe demandato a vigilare, si ritira in silenzio in un angolo a guardare disinteressato. Un silenzio che sa maledettamente di omertà.
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Regmi ha scritto:
Non fascisti ma destra Kuro, sembra che la distinzione nella sua portata sia importante e significativa.

la conosco la differenza tra il movimento fascista e le ideologie di destra, infatti ho scritto "fascisti" :D
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kurohata ha scritto:
Regmi ha scritto:
Non fascisti ma destra Kuro, sembra che la distinzione nella sua portata sia importante e significativa.

la conosco la differenza tra il movimento fascista e le ideologie di destra, infatti ho scritto "fascisti" :D
Allora, parafrasandomi, mi confermi che il saccarosio non si estrae dalla barbabietola come lo zucchero? :S
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Regmi ha scritto:
kurohata ha scritto:
Regmi ha scritto:
Non fascisti ma destra Kuro, sembra che la distinzione nella sua portata sia importante e significativa.

la conosco la differenza tra il movimento fascista e le ideologie di destra, infatti ho scritto "fascisti" :D
Allora, parafrasandomi, mi confermi che il saccarosio non si estrae dalla barbabietola come lo zucchero? :S

si può scrivere "keppalle" sul forum?
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kurohata ha scritto:
Regmi ha scritto:
kurohata ha scritto:
la conosco la differenza tra il movimento fascista e le ideologie di destra, infatti ho scritto "fascisti" :D
Allora, parafrasandomi, mi confermi che il saccarosio non si estrae dalla barbabietola come lo zucchero? :S

si può scrivere "keppalle" sul forum?
Certo che si, qualsiasi cosa utile a sdrammatizzare e tendente a farsi due risate è sempre ben accetta. :lol:
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ecco il comunicato del csoa "A.Cartella"
Non ci poteva essere sveglia più triste a buttarci giù dal letto ieri mattina. La notizia che la struttura, che per dieci anni ci ha visto discutere, lavorare, creare, cantare, suonare, crescere, stava andando letteralmente in fumo è stata un pugno allo stomaco, un colpo tremendo. La vista poi di quelle pareti di cemento rimaste in piedi, mentre tutto quello che c’era dentro, sopra, di lato, era stato trasformato in cenere e detriti contorti dal calore, è stato il colpo del definitivo Knock Out.

Ma presto il senso di smarrimento, di confusione, è stato spazzato via dall’incredibile fiume di solidarietà che ci ha sommerso: dal quartiere, dalla città, dall’Italia tutta è stato un continuo chiamare, chiedere, offrire braccia, mezzi, soldi. Un abbraccio talmente caloroso da ridarci immediatamente forza, voglia, combattività. Una vicinanza talmente eterogenea quanto sincera, da essere per noi più legittimante di qualsiasi carta bollata, figlia del riconoscimento del lavoro svolto in questi anni.

“Ricostruire il Cartella, più bello e più grande di prima”, abbiamo detto nel corso di una partecipatissima assemblea, tenutasi ieri pomeriggio, vicino a quelle macerie ancora fumanti. Lo ricostruiremo noi, come abbiamo sempre fatto, con l’aiuto di tutti quelli che sono al nostro fianco, di tutti quelli che dalla Val di Susa a Palermo, dal Friuli alla Puglia, ci stanno dicendo di essere pronti a sostenerci in qualsiasi modo.

Lo ricostruiremo perché non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci a chi, con questo vile atto, pensa di poter chiudere la nostra esperienza, e soprattutto distogliere il nostro impegno politico. Se la mano che ha compiuto questo vile atto è facilmente individuabile nella bassa manovalanza fascista e mafiosa, purtroppo sempre numerosa in questa città, la mente è per noi da individuare nella tanto famosa area grigia, in tutti quei gruppi affaristici, di interesse, che considerano questo territorio una enorme speculazione, e le casse pubbliche bancomat privati. Vorrebbero che tutti i nostri sforzi si riversassero sulla difesa degli spazi, sullo scontro ideologico e sull’antifascismo, senza preoccuparci più della privatizzazione dei servizi pubblici, della svendita del territorio a fini speculativi, della tremenda crisi economica e soprattutto sociale in cui versa la nostra città. Se il fine è questo, hanno sbagliato di grosso!

Il Cartella è stato ferito sì, ma è vivo e vegeto.

Stiamo verificando le condizioni per una manifestazione contro ogni tentativo di far chiudere questa esperienza, per la difesa degli spazi sociali, da tenersi sabato 26 maggio.

Stiamo vagliando, insieme ai nostri tecnici e legali, le modalità per avviare al più presto la ricostruzione della struttura fortemente danneggiata, che sarà sostenuta dal lancio di una campagna nazionale di solidarietà.

Nel frattempo, confermiamo tutte le iniziative già programmate, e diamo appuntamento a tutte e tutti per sabato 19 maggio, per la chiusura delle tre giornate contro l’omofobia che l’ArciGay e gli altri promotori hanno deciso di far tenere al Cartella, e i cui proventi andranno nella cassa di solidarietà per la ricostruzione.

Voi non potete fermare il vento, gli fate solo perdere tempo
Potrete tagliare tutti i fiori, ma non fermerete mai la primavera
quindi questo è ciò che pensiamo noi del csoa "A.Cartella", il resto sono pensieri di altri o frutto di immaginazione. Mi pare che ogni passaggio sia abbastanza chiaro.
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Regmi ha scritto:
kurohata ha scritto:comu si riciva na vota: la mano è fascista, la mente democristiana (o mafiosa)

fascisti non me ne vogliate.. si sssiti storti a curpa non è a mia...
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Accantonando la vis polemica in questo articolo la Candito ben descrive il contesto e i silenzi.
...Sembra quasi che abbia preso spunto da quanto, io e Mohammed, sinteticamente evidenziavamo ieri sera.


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Le fiamme che questa notte hanno distrutto il Centro Sociale Angelina Cartella non hanno mandato in fumo solo il lavoro di ragazzi che hanno strappato uno spazio all'abbandono e al degrado. Hanno polverizzato soprattutto la democratica foglia di fico dietro cui tanti rappresentanti istituzionali si nascondono. Nella giornata in cui dalla Val di Susa alla Sicilia, rappresentanti istituzionali e non, hanno condannato duramente l'atto vile e vigliacco che ha tentato di radere al suolo fisicamente e politicamente il centro sociale, dai rappresentanti istituzionali della maggioranza che stringe in mano Comune, Provincia e Regione è arrivato solo un assordante silenzio. Un silenzio che è una dichiarazione politica. È questo il tanto sbandierato Modello Reggio, divenuto Modello Calabria? Un Modello che nella migliore delle ipotesi di limita ad assistere inerte alla soppressione dei diritti e delle libertà altrui, alla prevaricazione come metodo, allo scempio come modalità di risoluzione dei problemi. Perché il Cartella – per molti – era ed è un problema, al pari di chi fa domande scomode, chiede risposte che non arrivano mai o semplicemente afferma che i diritti non sono favori da chiedere al compare, all'amico, al politico di turno. È una realtà che si è inserita in un contesto di degrado e lo ha reso vivibile, ha testimoniato che la cultura c'è e deve esistere anche lontano dal centro cittadino, che la militanza e l'impegno sono il miglior antidoto contro l'abbandono e che non tutto è in vendita. Ed è forse proprio nella volontà di opporsi alle mere logiche di profitto, perseguita con costanza e impegno nel corso di dieci anni di lotte, che radica la matrice vera di questo attentato. Che ha un'eco distorta ma al contempo esattamente speculare nelle celtiche e nelle svastiche lasciate a mo' di rivendicazione sui muri anneriti del centro. Saranno le indagini – si spera – a dare un nome e un volto agli autori dell'attentato incendiario, a ricostruire contesto e matrice. Ma sarebbe quanto meno disonesto non notare come i metodi di chi cerchi di imporre con la forza i propri desiderata su uno spazio, un'idea, una comunità, abbia - e abbia avuto storicamente – un comodo compendio nei fascisti di ogni ordine e grado. Una pagina buia della Repubblica, su cui troppo spesso e per troppo tempo, si è indugiato con distinguo, sfumature, interpretazioni e però. Forse nessun gruppo organizzato che si richiama alla tradizione dell'estrema destra ha effettivamente compiuto l'attacco contro il Cartella, forse fascista è stata la mano, o forse quelle svastiche sui muri sono state solo il gretto tentativo di costruire un alibi che coprisse i veri autori di quella violenza. Ma è intimamente fascista – dove per fascismo si intende un regime che per vent'anni ha imposto con il terrore il dominio di un'elite sulla comunità – la natura stessa di quel gesto.

L'attentato contro il Cartella è la cristallizzazione violenta del volere di pochi ancora – si spera per poco – ignoti, su una comunità, sulla comunità. Si può essere più o meno vicini, più o meno concordi con le idee e le campagne promosse dal Centro, ma non si può accettare in silenzio il tentativo di mettere una realtà in condizioni di non nuocere, non disturbare. Perché il manovratore ha da fare. Ha i propri interessi da perseguire. E poco importa che per farlo debba passare sopra le esigenze di pochi, molti o anche uno solo.

L'attacco al Cartella è un attacco a tutta la città, è uno schiaffo a chiunque tenti di affermare la necessità, la voglia, il democratico diritto di chiunque ad esprimersi liberamente. Quel medesimo diritto che l'amministrazione comunale ha invocato per giustificare la quanto meno opinabile decisione di invitare nelle proprie stanze alti rappresentanti di Casa Pound e Foro 753. Ma che sembra aver dimenticato oggi che il Cartella è stato annerito dalle fiamme. Medesima nemesi che colpisce stranamente le istituzioni cittadine quando minacciano querele e denunce contro chi protesta, scrive o testimonia che forse il Modello Reggio non esiste e la pericolosa favola della città metropolitana ha ormai iniziato a marcire e trasformarsi in un incubo di bancarotta, disoccupazione e debiti. Un incubo in cui a prevalere è la legge del più forte, cui qualsiasi mezzo è consentito pur di raggiungere i propri obiettivi. Indisturbato. Perché chi per mandato sarebbe demandato a vigilare, si ritira in silenzio in un angolo a guardare disinteressato. Un silenzio che sa maledettamente di omertà.

Non essere prevenuto,dagli tempo

http://www.strill.it/index.php?option=c ... &Itemid=84


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non scendete dal piedistallo nemmeno sotto le bombe. non vi meritate niente:questo è quanto
Un Mito Non Muore Mai!

Foti su Tedesco: “Nessuna umiliazione, pensi di meno al ritorno economico”

dove c***o sta la vostra fantomatica rivoluzione liberale? la verità è che da 17 anni siete stati solo ed esclusivamente tanti M'BUCCALAPUNI
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kurohata
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parte in grassetto per i buontemponi:


Non ci poteva essere sveglia più triste a buttarci giù dal letto ieri mattina. La notizia che la struttura, che per dieci anni ci ha visto discutere, lavorare, creare, cantare, suonare, crescere, stava andando letteralmente in fumo è stata un pugno allo stomaco, un colpo tremendo. La vista poi di quelle pareti di cemento rimaste in piedi, mentre tutto quello che c’era dentro, sopra, di lato, era stato trasformato in cenere e detriti contorti dal calore, è stato il colpo del definitivo Knock Out.

Ma presto il senso di smarrimento, di confusione, è stato spazzato via dall’incredibile fiume di solidarietà che ci ha sommerso: dal quartiere, dalla città, dall’Italia tutta è stato un continuo chiamare, chiedere, offrire braccia, mezzi, soldi. Un abbraccio talmente caloroso da ridarci immediatamente forza, voglia, combattività. Una vicinanza talmente eterogenea quanto sincera, da essere per noi più legittimante di qualsiasi carta bollata, figlia del riconoscimento del lavoro svolto in questi anni.

“Ricostruire il Cartella, più bello e più grande di prima”, abbiamo detto nel corso di una partecipatissima assemblea, tenutasi ieri pomeriggio, vicino a quelle macerie ancora fumanti. Lo ricostruiremo noi, come abbiamo sempre fatto, con l’aiuto di tutti quelli che sono al nostro fianco, di tutti quelli che dalla Val di Susa a Palermo, dal Friuli alla Puglia, ci stanno dicendo di essere pronti a sostenerci in qualsiasi modo.

Lo ricostruiremo perché non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci a chi, con questo vile atto, pensa di poter chiudere la nostra esperienza, e soprattutto distogliere il nostro impegno politico. Se la mano che ha compiuto questo vile atto è facilmente individuabile nella bassa manovalanza fascista e mafiosa, purtroppo sempre numerosa in questa città, la mente è per noi da individuare nella tanto famosa area grigia, in tutti quei gruppi affaristici, di interesse, che considerano questo territorio una enorme speculazione, e le casse pubbliche bancomat privati. Vorrebbero che tutti i nostri sforzi si riversassero sulla difesa degli spazi, sullo scontro ideologico e sull’antifascismo, senza preoccuparci più della privatizzazione dei servizi pubblici, della svendita del territorio a fini speculativi, della tremenda crisi economica e soprattutto sociale in cui versa la nostra città. Se il fine è questo, hanno sbagliato di grosso!

Il Cartella è stato ferito sì, ma è vivo e vegeto.

Stiamo verificando le condizioni per una manifestazione contro ogni tentativo di far chiudere questa esperienza, per la difesa degli spazi sociali, da tenersi sabato 26 maggio.

Stiamo vagliando, insieme ai nostri tecnici e legali, le modalità per avviare al più presto la ricostruzione della struttura fortemente danneggiata, che sarà sostenuta dal lancio di una campagna nazionale di solidarietà.

Nel frattempo, confermiamo tutte le iniziative già programmate, e diamo appuntamento a tutte e tutti per sabato 19 maggio, per la chiusura delle tre giornate contro l’omofobia che l’ArciGay e gli altri promotori hanno deciso di far tenere al Cartella, e i cui proventi andranno nella cassa di solidarietà per la ricostruzione.

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E CU NON BOLI MI SCIORBA

Programma Giugno-Luglio al Cartella

"Lo rifaremo più grande e più bello". Grazie anche alla vostra partecipazione ai vari spettacoli programmati (TUTTI A INGRESSO LIBERO) il nostro obbiettivo rimane quello di ricostruire il csoa cartella. Nel frattempo godetevi un'estate piena di musica e di cultura.

Mer. 27 Giugno
ore 21.00 CINECARTELLA

Lunedi 2 Luglio
ore 21.30
Pino Masi e Giulio Bufo
Musica e tatro per l'anarchia

Giov. 5 Luglio
ore 21.00 CINECARTELLA

Ven. 6 Luglio
dalle 19.00
POKER QUEER (Roma)
Apericena e presentazione libro “Racconti per ragazze sole o male accompagnate”
vjset Nikky - djset + vjset - lady maru + deep "Redend"

Sab. 7 Luglio
ore 18.30 Incontro con Placido Rizzotto
Ore 21.30 BANDAMARIÙ Crossover (ME) http://www.bandamariu.it/

Lunedì 9 luglio
Iniziativa con ANPI

Giov. 12 Luglio
ore 21.00 CINECARTELLA

Sab. 14 Luglio
ore 21.30
SKUNCHIURUTI band in concerto

Sab. 21 Luglio
ore 21.00
Presentazione del documentario “L’avvelenata” di Claudio Metallo. Parteciperà Gianfranco Posa del Comitato Natale De Grazia

Sabato 28 Luglio
CHOTOKOEU in concerto (Coruña)
http://www.myspace.com/chotokoeu

Dom.29 Luglio
ore 18.00
Fiera della decrescita naturale, autoproduzioni e dintorni
presentazione libro Orto diffuso, dai balconi ai community gardens come cambiare la città coltivandola - http://ortodiffuso.noblogs.org/

:okok:
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