da nostalgica ONORE A LORO

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kurohata
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doddi ha scritto:
kurohata ha scritto:
doddi ha scritto:
Dopo il 1942 Almirante ha vissuto ancora a lungo, come tanti altri italiani che sono nati e vissuti in quegli anni.
e che vuol dire? io ho 26 anni e vivrò ancora a lungo, ma non è che ora sparo stronzate

p.s. (si può dire stronzate?)

Ne sei convinto? ( :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: ) :fifi:

Magari tra 30 anni il mondo sarà cambiato ed anche tu ...

dici che mi ricrescono i capelli e quelli che ho perso erano solo capelli da latte? ora mi crescono i definitivi? :D
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Danny
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Abbiamo vie dedicate a Garibaldi,Cavour,Tito e Berlinguer e nessuno dice niente. Parliamo di soggetti che hanno commesso i loro crimini o che elogiavano tali crimini.
Viene a essere dedicata una piazza ad Almirante e scoppia il putiferio.
Evidentemente la critica nasce solo da una sponda ideologica opposta visto che la raccolta di firme parla chiaro.
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NinoMed
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Legione ha scritto:Abbiamo vie dedicate a Garibaldi,Cavour,Tito e Berlinguer e nessuno dice niente. Parliamo di soggetti che hanno commesso i loro crimini o che elogiavano tali crimini.
Viene a essere dedicata una piazza ad Almirante e scoppia il putiferio.
Evidentemente la critica nasce solo da una sponda ideologica opposta visto che la raccolta di firme parla chiaro.

ma una Piazza Falcone, o Borsellino o perchè no Scopelliti (Antonio) .... no ?
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NinoMed ha scritto:
Legione ha scritto:Abbiamo vie dedicate a Garibaldi,Cavour,Tito e Berlinguer e nessuno dice niente. Parliamo di soggetti che hanno commesso i loro crimini o che elogiavano tali crimini.
Viene a essere dedicata una piazza ad Almirante e scoppia il putiferio.
Evidentemente la critica nasce solo da una sponda ideologica opposta visto che la raccolta di firme parla chiaro.

ma una Piazza Falcone, o Borsellino o perchè no Scopelliti (Antonio) .... no ?

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aquamoon
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Legione ha scritto:Abbiamo vie dedicate a Garibaldi,Cavour,Tito e Berlinguer e nessuno dice niente. Parliamo di soggetti che hanno commesso i loro crimini o che elogiavano tali crimini.
Viene a essere dedicata una piazza ad Almirante e scoppia il putiferio.
Evidentemente la critica nasce solo da una sponda ideologica opposta visto che la raccolta di firme parla chiaro.
Quindi, se domani, si raccoglieranno le firme (a proposito quante ne hanno raccolte?) per intitolare un piazza o uno slargo a... Giacomo Mancini,
suppongo scriverai la stessa cosa?
Non conosco via Tito o via Berlinguer,
conosco invece la Storia e, senza offesa, penso tu non ne abbia idea.
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kurohata
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Legione ha scritto:Abbiamo vie dedicate a Garibaldi,Cavour,Tito e Berlinguer e nessuno dice niente. Parliamo di soggetti che hanno commesso i loro crimini o che elogiavano tali crimini.
Viene a essere dedicata una piazza ad Almirante e scoppia il putiferio.
Evidentemente la critica nasce solo da una sponda ideologica opposta visto che la raccolta di firme parla chiaro.
penso esattamente la stessa cosa per il corso Garibaldi. Chi a studianto la vicenda Garibaldina perlomeno nella nostra città, sa bene che non è stato un personaggio amato (e per quanto mi riguarda non lo è tutt'ora), lo stesso vale per Cavour, ma come puoi leggere da un estratto di un mio saggio:
Il potere agisce su molti fronti, uno di questi è l’insospettabile fronte geografico. La disposizione e la descrizione geografica non sono mai frutto del caso, ma sono sempre funzionali alla politica. Infatti, i nomi dei paesi e delle città generalmente hanno orgine o da una caratteristica geografica locale o dal nome del fondatore o del proprietario di un antico fondo. Il nome di un luogo, dunque, è una manifestazione geografica della cultura ovvero un simbolo. In particolare la dimensione spaziale che si esplicita nel ribattesimo del nome dei luoghi ha enorme importanza pratica nell’esercizio del potere per due motivi sostanziali: costituisce una formidabile legittimazione per un regime e tende a dare un certo tipo di versione riguardo la memoria storica di una società.

Così i luoghi, da parte irriducibile di mondo, diventano spazi cioè punti geometrici. Quindi se “gli arnesi dello studio geografico sono le tecniche di manipolazione simbolica” il potere ne può fare largo uso per rappresentare nel modo più funzionale la superficie terrestre. “Geografia e cartografia hanno avuto da sempre anche una funzione politica e ideologica”, in questo senso la toponimia, disciplina che studia i nomi dei luoghi, è asservita all’uso e all’abuso dei diversi governi che tendono a infrangere la consueta denominazione popolare a favore di altri benefici.
il potere politico scrive la storia anche tramite la toponomastica, intitolare la via più importante di Reggio a Garibaldi scrive la storia in senso pro-Garibaldi, come a voler dire "a noi Garibaldi ci piace", "Garibaldi ha fatto una cosa positiva". Questa è esattamente una dinamica del potere (avete mai provato a leggere Foucault? o Elisee Reclus?). Certamente lo stesso discorso vale per Cavour, Tito, Berlinguer e compagnia bella. La stessa cosa puoi perlomeno notarla nei nomi dei paesi, ad esempio hai mai notato quanti paesi e comuni e quartieri con nomi di santi c'abbiamo? Santa Caterina, San Brunello, villa San Giuseppe, Villa San Giovanni e potremmo continuare per molto ancora; ciò vuol dire che abbiamo una forte tradizione cattolica (ci piaccia o non ci piaccia).

Quindi l'opporsi a una piazza Almirante è per forza una questione ideologica, come il volerla intitolare ad Almirante è una questioe ideologica.
doddi
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kurohata ha scritto:
Legione ha scritto:Abbiamo vie dedicate a Garibaldi,Cavour,Tito e Berlinguer e nessuno dice niente. Parliamo di soggetti che hanno commesso i loro crimini o che elogiavano tali crimini.
Viene a essere dedicata una piazza ad Almirante e scoppia il putiferio.
Evidentemente la critica nasce solo da una sponda ideologica opposta visto che la raccolta di firme parla chiaro.
penso esattamente la stessa cosa per il corso Garibaldi. Chi a studianto la vicenda Garibaldina perlomeno nella nostra città, sa bene che non è stato un personaggio amato (e per quanto mi riguarda non lo è tutt'ora), lo stesso vale per Cavour, ma come puoi leggere da un estratto di un mio saggio:
Il potere agisce su molti fronti, uno di questi è l’insospettabile fronte geografico. La disposizione e la descrizione geografica non sono mai frutto del caso, ma sono sempre funzionali alla politica. Infatti, i nomi dei paesi e delle città generalmente hanno orgine o da una caratteristica geografica locale o dal nome del fondatore o del proprietario di un antico fondo. Il nome di un luogo, dunque, è una manifestazione geografica della cultura ovvero un simbolo. In particolare la dimensione spaziale che si esplicita nel ribattesimo del nome dei luoghi ha enorme importanza pratica nell’esercizio del potere per due motivi sostanziali: costituisce una formidabile legittimazione per un regime e tende a dare un certo tipo di versione riguardo la memoria storica di una società.

Così i luoghi, da parte irriducibile di mondo, diventano spazi cioè punti geometrici. Quindi se “gli arnesi dello studio geografico sono le tecniche di manipolazione simbolica” il potere ne può fare largo uso per rappresentare nel modo più funzionale la superficie terrestre. “Geografia e cartografia hanno avuto da sempre anche una funzione politica e ideologica”, in questo senso la toponimia, disciplina che studia i nomi dei luoghi, è asservita all’uso e all’abuso dei diversi governi che tendono a infrangere la consueta denominazione popolare a favore di altri benefici.
il potere politico scrive la storia anche tramite la toponomastica, intitolare la via più importante di Reggio a Garibaldi scrive la storia in senso pro-Garibaldi, come a voler dire "a noi Garibaldi ci piace", "Garibaldi ha fatto una cosa positiva". Questa è esattamente una dinamica del potere (avete mai provato a leggere Foucault? o Elisee Reclus?). Certamente lo stesso discorso vale per Cavour, Tito, Berlinguer e compagnia bella. La stessa cosa puoi perlomeno notarla nei nomi dei paesi, ad esempio hai mai notato quanti paesi e comuni e quartieri con nomi di santi c'abbiamo? Santa Caterina, San Brunello, villa San Giuseppe, Villa San Giovanni e potremmo continuare per molto ancora; ciò vuol dire che abbiamo una forte tradizione cattolica (ci piaccia o non ci piaccia).

Quindi l'opporsi a una piazza Almirante è per forza una questione ideologica, come il volerla intitolare ad Almirante è una questioe ideologica.
Se ci fosse condivisione sarebbe meglio ma se non c'è non penso essa rappresenti un veto ostativo. Per una parte della popolazione, si presume la maggioranza, rappresenta un valore positivo altrimenti non si porrebbe il problema dell'intitolazione.
Il voler imporre la non intitolazione tirando fuori esclusivamente e strumentalmente questioni su cui si è ampiamente fatta chiarezza in modo indiscutibile, allo stesso tempo rappresenta una mancanza di rispetto di democrazia e rispetto nei confronti di chi è favorevole all'importanza del suo ruolo storico e politico nella formazione delle idee e dei valori di quest'ultimi.
Reggio è grande, non ha 10 vie e 2 piazze, c'è posto per tutti.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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kurohata
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doddi.. ma se permetti, posso indignarmi solo all'idea di voler intitolare una piazza a un fascista e razzista? o manco quello posso fare?

tralaltro io non credo nella maggioranza, ndi ficiru stortii i maggioranzi. Dove pratico politica io non votiamo per prendere delle decisioni, non seguiamo la regola della maggioranza, ma seguiamo il metodo della discussione (anche per giorni), della condivisione, dell'analisi, e alla fine arriviamo a un ragionamento condiviso, una volontà unanime. (scusate la divagazione)
:salut
doddi
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kurohata ha scritto:doddi.. ma se permetti, posso indignarmi solo all'idea di voler intitolare una piazza a un fascista e razzista? o manco quello posso fare?

tralaltro io non credo nella maggioranza, ndi ficiru stortii i maggioranzi. Dove pratico politica io non votiamo per prendere delle decisioni, non seguiamo la regola della maggioranza, ma seguiamo il metodo della discussione (anche per giorni), della condivisione, dell'analisi, e alla fine arriviamo a un ragionamento condiviso, una volontà unanime. (scusate la divagazione)
:salut
L'auspicio è quello della condivisione, le tue idee le ho sempre rispettate e lo sai, ma il vostro metodo, a mio avviso, purtroppo ingesserebbe qualsiasi tipo di attività politica ed amministrativa nel mondo di oggi nel momento in cui ti confronti con persone che non sono dentro il tuo ambiente.
Quando si parte del pregiudizio poi tutto diventa ancora più difficile.
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NinoMed ha scritto:
Legione ha scritto:Abbiamo vie dedicate a Garibaldi,Cavour,Tito e Berlinguer e nessuno dice niente. Parliamo di soggetti che hanno commesso i loro crimini o che elogiavano tali crimini.
Viene a essere dedicata una piazza ad Almirante e scoppia il putiferio.
Evidentemente la critica nasce solo da una sponda ideologica opposta visto che la raccolta di firme parla chiaro.

ma una Piazza Falcone, o Borsellino o perchè no Scopelliti (Antonio) .... no ?

direi che dovrebbero avere priorità.
:salut
Senza nulla togliere all'azione politica di Almirante o Berlinguer.
Il dolore ci rimette in mezzo alle cose in modo nuovo.
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ma piazza Gaetano Bresci? na persona seria
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Mariotta ha scritto:
NinoMed ha scritto:
Legione ha scritto:Abbiamo vie dedicate a Garibaldi,Cavour,Tito e Berlinguer e nessuno dice niente. Parliamo di soggetti che hanno commesso i loro crimini o che elogiavano tali crimini.
Viene a essere dedicata una piazza ad Almirante e scoppia il putiferio.
Evidentemente la critica nasce solo da una sponda ideologica opposta visto che la raccolta di firme parla chiaro.

ma una Piazza Falcone, o Borsellino o perchè no Scopelliti (Antonio) .... no ?

direi che dovrebbero avere priorità.
:salut
Senza nulla togliere all'azione politica di Almirante o Berlinguer.
...e fermo restando che in cosa sia consistita
quella che tu definisci azione politica del "geloso fascista"
sia tutta storicamente da spiegare.
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
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NinoMed ha scritto: ma una Piazza Falcone, o Borsellino
Dovrebbero essercene in tutte le città italiane
Come si dorme non è importante, come si è svegli è importante

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Lilleuro ha scritto:
NinoMed ha scritto: ma una Piazza Falcone, o Borsellino
Dovrebbero essercene in tutte le città italiane
:salut a Reggio se non sbaglio, non ci sono neanche vie intitolate a loro altro che piazze :P

però per curiosità, mi chiedo perchè hai tolto Scopelliti dal quote.
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NinoMed ha scritto:
Lilleuro ha scritto:
NinoMed ha scritto: ma una Piazza Falcone, o Borsellino
Dovrebbero essercene in tutte le città italiane
:salut a Reggio se non sbaglio, non ci sono neanche vie intitolate a loro altro che piazze :P

però per curiosità, mi chiedo perchè hai tolto Scopelliti dal quote.

Forse perchè il giudice ha una via intitolata a Reggio
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doddi ha scritto:
Forse perchè il giudice ha una via intitolata a Reggio
un po fuori mano come strada per dargli la giusta importanza. una piazza in centro non sarebbe male.
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NinoMed ha scritto:
doddi ha scritto:
Forse perchè il giudice ha una via intitolata a Reggio
un po fuori mano come strada per dargli la giusta importanza. una piazza in centro non sarebbe male.

Fosse per me leverei la statua di Garbaldi e ci metterei loro tre.
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kurohata ha scritto:
Legione ha scritto:Abbiamo vie dedicate a Garibaldi,Cavour,Tito e Berlinguer e nessuno dice niente. Parliamo di soggetti che hanno commesso i loro crimini o che elogiavano tali crimini.
Viene a essere dedicata una piazza ad Almirante e scoppia il putiferio.
Evidentemente la critica nasce solo da una sponda ideologica opposta visto che la raccolta di firme parla chiaro.
penso esattamente la stessa cosa per il corso Garibaldi. Chi a studianto la vicenda Garibaldina perlomeno nella nostra città, sa bene che non è stato un personaggio amato (e per quanto mi riguarda non lo è tutt'ora), lo stesso vale per Cavour, ma come puoi leggere da un estratto di un mio saggio:
Il potere agisce su molti fronti, uno di questi è l’insospettabile fronte geografico. La disposizione e la descrizione geografica non sono mai frutto del caso, ma sono sempre funzionali alla politica. Infatti, i nomi dei paesi e delle città generalmente hanno orgine o da una caratteristica geografica locale o dal nome del fondatore o del proprietario di un antico fondo. Il nome di un luogo, dunque, è una manifestazione geografica della cultura ovvero un simbolo. In particolare la dimensione spaziale che si esplicita nel ribattesimo del nome dei luoghi ha enorme importanza pratica nell’esercizio del potere per due motivi sostanziali: costituisce una formidabile legittimazione per un regime e tende a dare un certo tipo di versione riguardo la memoria storica di una società.

Così i luoghi, da parte irriducibile di mondo, diventano spazi cioè punti geometrici. Quindi se “gli arnesi dello studio geografico sono le tecniche di manipolazione simbolica” il potere ne può fare largo uso per rappresentare nel modo più funzionale la superficie terrestre. “Geografia e cartografia hanno avuto da sempre anche una funzione politica e ideologica”, in questo senso la toponimia, disciplina che studia i nomi dei luoghi, è asservita all’uso e all’abuso dei diversi governi che tendono a infrangere la consueta denominazione popolare a favore di altri benefici.
il potere politico scrive la storia anche tramite la toponomastica, intitolare la via più importante di Reggio a Garibaldi scrive la storia in senso pro-Garibaldi, come a voler dire "a noi Garibaldi ci piace", "Garibaldi ha fatto una cosa positiva". Questa è esattamente una dinamica del potere (avete mai provato a leggere Foucault? o Elisee Reclus?). Certamente lo stesso discorso vale per Cavour, Tito, Berlinguer e compagnia bella. La stessa cosa puoi perlomeno notarla nei nomi dei paesi, ad esempio hai mai notato quanti paesi e comuni e quartieri con nomi di santi c'abbiamo? Santa Caterina, San Brunello, villa San Giuseppe, Villa San Giovanni e potremmo continuare per molto ancora; ciò vuol dire che abbiamo una forte tradizione cattolica (ci piaccia o non ci piaccia).

Quindi l'opporsi a una piazza Almirante è per forza una questione ideologica, come il volerla intitolare ad Almirante è una questioe ideologica.
Quindi mi stai dicendo che i firmatari erano tutti fascisti o reduci della Seconda Guerra Mondiale?
Allora a breve una Rivoluzione fascista.
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Legione ha scritto:
Quindi mi stai dicendo che i firmatari erano tutti fascisti o reduci della Seconda Guerra Mondiale?
Allora a breve una Rivoluzione fascista.
ah?? non ho capito :scratch

non ho scritto la parola "firmatari", e poi firmatari di che? e poi che è la "rivoluzione" fascista? :scratch :scratch :scratch ma stai divagando assai
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kurohata ha scritto:doddi e suonatore jones la finite di battibeccare?

ecco, terminiamo con una bella citazione

« Noi vogliamo essere, e ci vantiamo di essere, cattolici e buoni cattolici. Ma la nostra intransigenza non tollera confusioni di sorta […] Nel nostro operare di italiani, di cittadini, di combattenti – nel nostro credere, obbedire, combattere – noi siamo esclusivamente e gelosamente fascisti. Esclusivamente e gelosamente fascisti noi siamo nella teoria e nella pratica del razzismo »


fonte: G. Almirante: .. Che la diritta via era smarrita...Contro le «pecorelle» dello pseudo-razzismo antibiologico. "La difesa della razza", V, n. 13, pp. 9-11, 1942
Kurohata hai dimenticato qualcuno......ti faccio dono di altri copia incolla:

"Ci sono due razzismi: uno europeo - e questo lo lasciamo in monopolio ai capi biondi d'oltralpe; e uno africano - e questo è un catechiscmo che, se non lo sappiamo, bisogna affrettarsi ad impararlo e ad adottarlo. Non si sarà mai dei dominatori, se non avremo la coscienza esatta di una nostra fatale superiorità. Coi negri non si fraternizza. Non si può. Non si deve. Almeno finche non sia data loro una civiltà.... Il bianco comandi.

INDRO MONTANELLI - dicembre 1935

"Basta spingersi nei quartieri poveri per rendersi conto del pericolo sociale che rappresenta la enorme massa del proletariato giudaico. E' infatti dai miseri tuguri di quei quartieri che sono partite le prima fucilate contro i soldati".

CURZIO MALAPARTE - 5 Luglio 1941 - Corriere della Sera

"Questo odio degli ebrei contro il fascismo è la causa prima della guerra attuale. La vittoria degli avversari solo in apparenza, infatti, sarebbe una vittoria degli ebrei. A quale ariano, fascista o non fascista, può sorridere l'idea di dovere, in un tempo non lontano, essere lo schiavo degli ebrei?"

GIORGIO BOCCA - La provincia Granda 4 Agosto 1942

"La razza è l'elemento biologico che , creando particolari affinità, condiziona l'individuazione del settore particolare dell'esperienza sociale, che è il primo elemento discriminativo della particolarità dello stato".

ALDO MORO, 1943

"Gli imperi moderni quali noi li concepiamo sono basati sul cardine "razza", escludendo pertanto l'estensione della cittadinanza da parte dello stato nucleo alle altre genti".

EUGENIO SCALFARI, 24 Settembre 1942 - settimanale Roma Fascista


Due cose differenziano Almirante da questi altri citati:
n.1 - l'8 settembre 1943 tutti costoro staranno dall'altra parte. Almirante rimarrà per tutta la vita dall'altra parte della barricata.
n.2 - Almirante è stato l'UNICO ad essersi scusato e ad aver rinnegato, tra costoro citati, le sue idee razziste.

ti invito pertanto ad ascoltare questa parte di mio intervento al convegno di sabato
http://www.youtube.com/watch?v=OprLZPY4WZw

dal minuto 4.00 fino a 5.10


Io capisco che non vi può essere dialogo con chi non lo vuole e pertanto non vi ci costringo. Non insultate la storia però. Abbiate un sussulto di dignità.
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