Riconversione (criminale/museale) comunista

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doddi
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E mannaggia mannaggia aqua... Chi era Il Migliore e chi era Pasubio?

P.s.: gugol :read:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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aquamoon
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doddi ha scritto:E mannaggia mannaggia aqua... Chi era Il Migliore e chi era Pasubio?

P.s.: gugol :read:
Ti ho fatto una domanda e non sei stato in grado di rispondere, questo è quanto.
L'ammuina non tira più.
:salut
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doddi
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aquamoon ha scritto:
doddi ha scritto: ...Se proprio ci tieni ai parallelismi te ne propongo uno facile, mezzo, non di più, in topic ed attinente con ciò che cerchi di portare avanti: se abbiamo un presidente della Repubblica che si chiama Napolitano, che stà operando egregiamente, non vedo che problema ci possa essere ad avere una piazza intitolata ad Almirante...i miei interventi in quel topic, in cui si parla anche d'altro, riguardano ciò.
Buona riflessione :thumright
Ieri la santadechè che parallellizzava la minetti con la Iotti, oggi il maître à penser della destra forumina, ovvero mr. Doddi ci propone un nuovo scampolo...
Napolitano = Almirante
se uno sta al Quirinale, l'altro può stare a piazza Orange.
Napolitano si è guadagnato la cadrega quirinalizia grazie alla sua storia personale.
Almirante in base a quale criterio gli si dovrebbe intitolare qualcosa?
La domanda è seria:
mi vuoi cortesemente spiegare cosa ha fatto Almirante in tutta la sua vita tale da fargli intitolare una piazza?
:salut
Fino ad oggi i comunisti, qual'e' Napolitano hanno campato sulle rendite vitalizie dell'antifascismo, Almirante ha riportato la Destra Italiana nell'alveo costituzionale creando i prodromi di una forza politica governativa.

Oggi coloro che sono cresciuti a pane e Stalin, stanno vedendo pian piano ridefiniti i loro miti nri giusti confini dei luoghi adatti ai criminali.

Cerca di rasserenarti che non hai il telecomando in mano...caro.
E, poi, se non e' troppo, cerca anche di stare in topic ogni tanto, non servono parallelismi continui per carcare di buttarla in tribuna, se non si ha che dire si puo' anche non rispondere, a meno che le regole del red circle prevedano questo.
Relax migliore pasubino.
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aquamoon
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doddi ha scritto:
Fino ad oggi i comunisti, qual'e' Napolitano hanno campato sulle rendite vitalizie dell'antifascismo, Almirante ha riportato la Destra Italiana nell'alveo costituzionale creando i prodromi di una forza politica governativa.

Oggi coloro che sono cresciuti a pane e Stalin, stanno vedendo pian piano ridefiniti i loro miti nri giusti confini dei luoghi adatti ai criminali.

Cerca di rasserenarti che non hai il telecomando in mano...caro.
E, poi, se non e' troppo, cerca anche di stare in topic ogni tanto, non servono parallelismi continui per carcare di buttarla in tribuna, se non si ha che dire si puo' anche non rispondere, a meno che le regole del red circle prevedano questo.
Relax migliore pasubino.
La domanda rimane sempre la stessa:
mi vuoi cortesemente spiegare cosa ha fatto Almirante in tutta la sua vita tale da fargli intitolare una piazza?

E' tanto difficile argomentare rispondendo e rispettando?
Si.
:mrgreen:
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aquamoon ha scritto:
doddi ha scritto:
Fino ad oggi i comunisti, qual'e' Napolitano hanno campato sulle rendite vitalizie dell'antifascismo, Almirante ha riportato la Destra Italiana nell'alveo costituzionale creando i prodromi di una forza politica governativa.

Oggi coloro che sono cresciuti a pane e Stalin, stanno vedendo pian piano ridefiniti i loro miti nri giusti confini dei luoghi adatti ai criminali.

Cerca di rasserenarti che non hai il telecomando in mano...caro.
E, poi, se non e' troppo, cerca anche di stare in topic ogni tanto, non servono parallelismi continui per carcare di buttarla in tribuna, se non si ha che dire si puo' anche non rispondere, a meno che le regole del red circle prevedano questo.
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La domanda rimane sempre la stessa:
mi vuoi cortesemente spiegare cosa ha fatto Almirante in tutta la sua vita tale da fargli intitolare una piazza?

E' tanto difficile argomentare rispondendo e rispettando?
Si.
:mrgreen:
Scrivo con la tastiera simpatica o hai problemi di vista?

Puoi sempre trasferirti nell'altro topic, questo e' "dedicato" a quel criminale di Stalin che ha con la sua follia ha tenuto sotto lo scacco del suo regime mezza europa per cinquant'anni, con milioni di morti sulla coscienza, che da senza Dio qual'era dubiti avesse, come tanti altri, ma questo mi pare di averlo gia' detto. 8-)
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Regmi
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aquamoon ha scritto: La domanda rimane sempre la stessa:
......................

http://www.youtube.com/watch?v=KNXqJR_LN4s
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
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aquamoon
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doddi ha scritto: Scrivo con la tastiera simpatica o hai problemi di vista?

Puoi sempre trasferirti nell'altro topic, questo e' "dedicato" a quel criminale di Stalin che ha con la sua follia ha tenuto sotto lo scacco del suo regime mezza europa per cinquant'anni, con milioni di morti sulla coscienza, che da senza Dio qual'era dubiti avesse, come tanti altri, ma questo mi pare di averlo gia' detto. 8-)
Se proprio ci tieni ai parallelismi te ne propongo uno facile, mezzo, non di più, in topic ed attinente con ciò che cerchi di portare avanti: se abbiamo un presidente della Repubblica che si chiama Napolitano, che stà operando egregiamente, non vedo che problema ci possa essere ad avere una piazza intitolata ad Almirante...i miei interventi in quel topic, in cui si parla anche d'altro, riguardano ciò.
Buona riflessione :thumright


Chi l'ha scritto?
Chi è che si avventura in parallelismi improbabili?
Non è un topic di dieci pagine, se non riesci nemmeno a ricordarti cosa scrivi... rileggiti a pag. 1
:salut

Dato a Cesare quel che è di Cesare, insisto:
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http://affaritaliani.libero.it/politica ... 80111.html
Ma è lo stesso Napolitano che elogiava Stalin?
Sabato, 8 gennaio 2011 - 15:22:00
Giorgio Napolitano, 2011 : "Viva l' Italia, viva il tricolore e abbasso il Grande e Infame Secessionista, senatùr Bossi !". Giorgio Napolitano, 1956 : "Viva l' Unione Sovietica, viva "Baffone" Stalin e abbasso i patrioti ungheresi", travolti e uccisi dai carri armati dei "compagni" moscoviti.

Nel 1956, infatti, all’indomani della cruenta invasione di Budapest e dell'impiccagione di Nagy, mentre Antonio Giolitti e altri dirigenti di primo piano lasciarono il partitone rosso, Napolitano arrivò a bocciare - con durezza persino maggiore rispetto a quella dell'allora direttore dell' "Unità", Pietro Ingrao- le scelte degli scissionisti, profondendosi in elogi non solo di Togliatti, "Il Migliore", ma anche di Stalin. Il quale, ordinando la fucilazione dei coraggiosi rivoltosi di Budapest, avrebbe, addirittura, secondo Napolitano, contribuito a rafforzare la "pace nel mondo". Oggi, ovviamente, sui giornaloni conformisti, solo applausi a nonno Giorgio.

E silenzi sulle sue scelte del passato (solo nel 2006, una volta asceso al Quirinale, Napolitano riconobbe che sull'Ungheria aveva "toppato" alla grande, mentre avevano ragione il leader socialista autonomista, Pietro Nenni, e lo stesso Giolitti) e sulla sua lunga carriera politica, costruita sui furbi tatticismi e sulla felpata diplomazia.

Pietro Mancini


Per non dimenticare da dove vengono/veniamo.
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aquamoon
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In definitiva, apri un topic su Stalin per poter parlar male di chi ti ha licenziato il capetto...
patetico e maldestro.
:salut
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OronzoPugliese
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doddi ha scritto:http://affaritaliani.libero.it/politica ... 80111.html
Ma è lo stesso Napolitano che elogiava Stalin?
Sabato, 8 gennaio 2011 - 15:22:00
Giorgio Napolitano, 2011 : "Viva l' Italia, viva il tricolore e abbasso il Grande e Infame Secessionista, senatùr Bossi !". Giorgio Napolitano, 1956 : "Viva l' Unione Sovietica, viva "Baffone" Stalin e abbasso i patrioti ungheresi", travolti e uccisi dai carri armati dei "compagni" moscoviti.

Nel 1956, infatti, all’indomani della cruenta invasione di Budapest e dell'impiccagione di Nagy, mentre Antonio Giolitti e altri dirigenti di primo piano lasciarono il partitone rosso, Napolitano arrivò a bocciare - con durezza persino maggiore rispetto a quella dell'allora direttore dell' "Unità", Pietro Ingrao- le scelte degli scissionisti, profondendosi in elogi non solo di Togliatti, "Il Migliore", ma anche di Stalin. Il quale, ordinando la fucilazione dei coraggiosi rivoltosi di Budapest, avrebbe, addirittura, secondo Napolitano, contribuito a rafforzare la "pace nel mondo". Oggi, ovviamente, sui giornaloni conformisti, solo applausi a nonno Giorgio.

E silenzi sulle sue scelte del passato (solo nel 2006, una volta asceso al Quirinale, Napolitano riconobbe che sull'Ungheria aveva "toppato" alla grande, mentre avevano ragione il leader socialista autonomista, Pietro Nenni, e lo stesso Giolitti) e sulla sua lunga carriera politica, costruita sui furbi tatticismi e sulla felpata diplomazia.

Pietro Mancini


Per non dimenticare da dove vengono/veniamo.

http://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Almirante

La collaborazione a La difesa della razza

Firmatario nel 1938 del Manifesto della razza, dal 1938 al 1942 collaborò alla rivista La difesa della razza come segretario di redazione.
Su questa rivista si occupò di far penetrare in Italia le tesi razziste provenienti dalla Germania nazista, che già avevano portato all'approvazione nel 1938 delle leggi razziali fasciste, e che faticavano ad imporsi nella società italiana, dov'erano percepite come un elemento estraneo alla cultura nazionale. All'accusa che il regime si stesse appiattendo sempre più sulle posizioni naziste, Almirante, nell'ottobre del 1938, rispondeva che:
« il razzismo è il più vasto e coraggioso riconoscimento di sé che l'Italia abbia mai tentato. Chi teme ancor oggi che si tratti di un'imitazione straniera non si accorge di ragionare per assurdo: perché è veramente assurdo sospettare che il movimento inteso a dare agli italiani una coscienza di razza […] possa servire ad un asservimento ad una potenza straniera »
(Giorgio Almirante,[4] 1938)
Ancora nel maggio del 1942 Almirante, nell'articolo "Contro le pecorelle dello pseudo-razzismo antibiologico", ribadiva l'adesione del regime alle tesi razziste rispondendo alle accuse che le indicavano come un corpus estraneo alla cultura cattolica e nazionale:
« Noi vogliamo essere, e ci vantiamo di essere, cattolici e buoni cattolici. Ma la nostra intransigenza non tollera confusioni di sorta […] Nel nostro operare di italiani, di cittadini, di combattenti – nel nostro credere, obbedire, combattere – noi siamo esclusivamente e gelosamente fascisti. Esclusivamente e gelosamente fascisti noi siamo nella teoria e nella pratica del razzismo »
(Giorgio Almirante,1942)
Riguardo alla sua collaborazione a La difesa della razza Almirante affermò in seguito: "di aver superato la sua adesione al movimento razzista per ragioni umane e concettuali, per uno di quei superamenti di coscienza ai quali bisogna pur pervenire se si vive con piena onestà la propria fede e la propria dottrina"




Quindi entrambi hanno tenuto comportamenti discutibili, ed entrambi si sono ravveduti.

Ora: fermo restando che quando Napolitano tirerà le quoia non credo ci sarà nessuno che proporrà di intitolargli una piazza o una via a Reggio (e se ci fosse qualcuno non sarei d'accordo), perchè invece bisognerebbe farlo per Almirante?
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"Mister te sarà ti, muso de mona. Mi son el signor Nereo Rocco"
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OronzoPugliese ha scritto:
doddi ha scritto:http://affaritaliani.libero.it/politica ... 80111.html
Ma è lo stesso Napolitano che elogiava Stalin?
Sabato, 8 gennaio 2011 - 15:22:00
Giorgio Napolitano, 2011 : "Viva l' Italia, viva il tricolore e abbasso il Grande e Infame Secessionista, senatùr Bossi !". Giorgio Napolitano, 1956 : "Viva l' Unione Sovietica, viva "Baffone" Stalin e abbasso i patrioti ungheresi", travolti e uccisi dai carri armati dei "compagni" moscoviti.

Nel 1956, infatti, all’indomani della cruenta invasione di Budapest e dell'impiccagione di Nagy, mentre Antonio Giolitti e altri dirigenti di primo piano lasciarono il partitone rosso, Napolitano arrivò a bocciare - con durezza persino maggiore rispetto a quella dell'allora direttore dell' "Unità", Pietro Ingrao- le scelte degli scissionisti, profondendosi in elogi non solo di Togliatti, "Il Migliore", ma anche di Stalin. Il quale, ordinando la fucilazione dei coraggiosi rivoltosi di Budapest, avrebbe, addirittura, secondo Napolitano, contribuito a rafforzare la "pace nel mondo". Oggi, ovviamente, sui giornaloni conformisti, solo applausi a nonno Giorgio.

E silenzi sulle sue scelte del passato (solo nel 2006, una volta asceso al Quirinale, Napolitano riconobbe che sull'Ungheria aveva "toppato" alla grande, mentre avevano ragione il leader socialista autonomista, Pietro Nenni, e lo stesso Giolitti) e sulla sua lunga carriera politica, costruita sui furbi tatticismi e sulla felpata diplomazia.

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http://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Almirante

La collaborazione a La difesa della razza

Firmatario nel 1938 del Manifesto della razza, dal 1938 al 1942 collaborò alla rivista La difesa della razza come segretario di redazione.
Su questa rivista si occupò di far penetrare in Italia le tesi razziste provenienti dalla Germania nazista, che già avevano portato all'approvazione nel 1938 delle leggi razziali fasciste, e che faticavano ad imporsi nella società italiana, dov'erano percepite come un elemento estraneo alla cultura nazionale. All'accusa che il regime si stesse appiattendo sempre più sulle posizioni naziste, Almirante, nell'ottobre del 1938, rispondeva che:
« il razzismo è il più vasto e coraggioso riconoscimento di sé che l'Italia abbia mai tentato. Chi teme ancor oggi che si tratti di un'imitazione straniera non si accorge di ragionare per assurdo: perché è veramente assurdo sospettare che il movimento inteso a dare agli italiani una coscienza di razza […] possa servire ad un asservimento ad una potenza straniera »
(Giorgio Almirante,[4] 1938)
Ancora nel maggio del 1942 Almirante, nell'articolo "Contro le pecorelle dello pseudo-razzismo antibiologico", ribadiva l'adesione del regime alle tesi razziste rispondendo alle accuse che le indicavano come un corpus estraneo alla cultura cattolica e nazionale:
« Noi vogliamo essere, e ci vantiamo di essere, cattolici e buoni cattolici. Ma la nostra intransigenza non tollera confusioni di sorta […] Nel nostro operare di italiani, di cittadini, di combattenti – nel nostro credere, obbedire, combattere – noi siamo esclusivamente e gelosamente fascisti. Esclusivamente e gelosamente fascisti noi siamo nella teoria e nella pratica del razzismo »
(Giorgio Almirante,1942)
Riguardo alla sua collaborazione a La difesa della razza Almirante affermò in seguito: "di aver superato la sua adesione al movimento razzista per ragioni umane e concettuali, per uno di quei superamenti di coscienza ai quali bisogna pur pervenire se si vive con piena onestà la propria fede e la propria dottrina"




Quindi entrambi hanno tenuto comportamenti discutibili, ed entrambi si sono ravveduti.

Ora: fermo restando che quando Napolitano tirerà le quoia non credo ci sarà nessuno che proporrà di intitolargli una piazza o una via a Reggio (e se ci fosse qualcuno non sarei d'accordo), perchè invece bisognerebbe farlo per Almirante?
Hai capito il senso, il resto se vuoi leggerlo, sta nell'altro topic.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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aquamoon ha scritto:In definitiva, apri un topic su Stalin per poter parlar male di chi ti ha licenziato il capetto...
patetico e maldestro.
:salut
Ma chi se frega del "riservista" in questo topic, che per lo meno ha avuto l'onesta' intellettuale di riconoscere i propri errori di valutazione e di posizione politica.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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