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Reggio: Restituita alla città Piazza Italia
Venerdì 06 Aprile 2012 19:55
di Grazia Candido (foto Antonio Sollazzo e Matteo Morabito) – I cittadini attendevano da 12 anni la riapertura di Piazza Italia e, finalmente, oggi pomeriggio, una parte dell’agorà è stata restituita alla comunità. I lavori non sono stati ultimati, l’iter per la pavimentazione, sarà comunque avviato entro quest’anno grazie ai finanziamenti della Regione Calabria ma il sindaco Demetrio Arena prima della Santa Pasqua ha voluto “fare un regalo” alla sua comunità, “consegnare il Museo all’aperto” che sarà ovviamente video-sorvegliato 24 su 24.
“Oggi inauguriamo gli scavi, un patrimonio inestimabile per la città che ci consentiranno di veicolare l’immagine di Reggio Calabria a livello internazionale nei circuiti culturali – afferma il primo cittadino - Molta gente non si ricordava più come era questa piazza e, tolte le transenne, c’è stata una liberazione per i reggini. Vogliamo aumentare l’offerta turistica per la città: questo è il nostro patrimonio, questo è quello che possiamo spendere, è il nostro futuro e dobbiamo continuare a lavorare sinergicamente per valorizzare le bellezze locali. Da domani, potremo attivare le procedure per appaltare i lavori e finire la piazza entro quest’anno”.
Per un paio di mesi, i reggini potranno visitare la piazza ed ammirare gli scavi, la mattina dalle 10 alle 12 (il sito sarà aperto anche a Pasqua e Pasquetta) e poi saranno programmate visite guidate sia per le scuole che per i turisti. Successivamente, per mantenere i costi di manutenzione, si potrà accedere con un semplice biglietto.
Un ruolo determinante per la definitiva sistemazione di Piazza Italia lo ha la Regione Calabria che, (in seguito alla Delibera di Giunta N.547 del 6-12-2011 e al Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Cultura e Beni Culturali N.4323 del 3 aprile 2012), ha stanziato ben 800 mila euro, prevedendo specifici interventi di completamento, al fine di valorizzare al meglio i beni culturali.
“Abbiamo lavorato tanti anni e oggi è una giornata straordinaria – aggiunge il Governatore Giuseppe Scopelliti – Faccio i complimenti al sindaco che restituisce un altro angolo della città, uno spazio vissuto dai reggini, un sito nuovo che arricchisce di valore i nostri patrimoni. C’è una grande sintonia tra le istituzioni e il sindaco Arena risponde alla capacità del fare e del costruire. La Regione non solo ha destinato 800 mila euro per il completamento della pavimentazione ma si è impegnata a reperire circa 200 mila euro per un’illuminazione che sia degna di una piazza bella come questa”.
Non cela il suo entusiasmo il consigliere comunale Monica Falcomatà, delegata alla Cultura e Grandi Eventi che dice: “E’ un evento storico ed emozionante per la città. L’apertura al pubblico degli scavi ipogei di Piazza Vittorio Emanuele II rappresenta un importante passo in avanti verso il ritorno alla completa fruizione della Piazza, storico centro della vita cittadina, cuore politico-amministrativo della città, di cui per molti anni, i reggini sono stati privati. Grazie al protocollo fatto con la Sovrintendenza archeologica, questo sito insieme a tanti altri, sarà messo in rete per renderlo fruibile sotto il profilo culturale ai nostri cittadini ma anche appetibile offerta turistica”.
A spiegare il Museo all’aperto che racconta 27 secoli di storia di Reggio, la responsabile della Sovrintendenza archeologica della Calabria, Rossella D’Agostino che ribadisce come “il restauro di questa piazza sia un ulteriore tassello del percorso urbano. Reggio è decisamente uno dei siti più importanti per la storia mediterranea. E’ stata un’operazione lunga ma valida e ringrazio la ditta Da Campo che ha realizzato il progetto e la società Bonafede che sponsorizzerà la pubblicazione dei dati archeologici relativi a questi scavi. E’ giusto che si faccia conoscere ai cittadini il lavoro che abbiamo fatto e tutto quello che è stato ritrovato come i materiali di fine VIII inizio VII secolo con buche di palo di periodi immediatamente anteriori alla prima generazione di vita della prima colonia”.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.