Il radar su un granello di sabbia (calabrese)

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sugnurisbarri
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La scoperta è di quelle che permettono di lanciare uno sguardo verso il futuro; di prevedere, forse, un miglioramento nella vita di milioni di persone.

Si tratta essenzialmente di un radar, realizzato però su un singolo chip di silicio delle dimensioni di due millimetri quadrati, uno spazio quindi poco più grande di un granello di sabbia.

Questo radar può infatti rilevare a distanza movimenti impercettibili come quelli dovuti all’attività respiratoria, senza dover ricorrere a elettrodi o gel a contatto con il corpo. Grazie al wireless, il dispositivo può poi trasmettere i dati a un centro di controllo remoto, il quale, una volta riscontrate eventuali disfunzioni o irregolarità, può provvedere immediatamente con una risposta operativa.

Per citare solo le prime applicazioni immaginate dai ricercatori, sarà possibile con questa tecnologia deospedalizzare pazienti cronici e tenerli monitorati in sicurezza nelle loro case, aumentare la prevenzione degli incidenti su strada rilevando all’istante il livello di stanchezza del guidatore, monitorare i neonati al fine di scongiurare la SIDS – sindrome della morte in culla.

L’invenzione straordinaria, che si deve al lavoro di uno staff internazionale di ricercatori con a capo il Professor Domenico Zito, un brillante scienziato calabrese neanche quarantenne che rappresenta uno dei vertici mondiali nel settore della microelettronica.

A distanza di un secolo, il Professor Zito è ritornato infatti nel solco tracciato dal suo celebre predecessore Guglielmo Marconi (lo stesso che nel 1922 teorizzò per primo un apparato radar a impulsi), portando la tecnologia del radar a livelli di precisione e miniaturizzazione impensabili, aprendo al contempo la strada a numerosi sviluppi futuri.

Ma se questa storia che parla di genio italiano ha tanti risvolti positivi, ce n’è uno che spicca come una grave macchia e tende ad oscurare tutti gli altri. Proprio come è stato per Guglielmo Marconi e tanti altri scienziati nostrani, Domenico Zito non lavora in Italia, ma è “fuggito” dal nostro paese, dove la miopia della classe dirigente e il valore infinitesimale dato alla ricerca non consentono soprattutto ai giovani studiosi più volenterosi di dare il meglio di sé.

Prima ricercatore presso l’Università di Pisa, circa due anni fa è stato chiamato in Irlanda e oggi dirige un gruppo di ricerca al Tyndall National Institute, il più importante centro scientifico del paese. Da allora, il Professor Zito ha il supporto di una efficiente organizzazione e una messe di colleghi che rappresentano l’eccellenza mondiale, e può davvero portare avanti la propria ricerca scientifica. Gli studi e i progetti che sta realizzando adesso sono gli stessi che intendeva realizzare in Italia, ma per i quali non vi erano finanziamenti adeguati.

Nel suo ufficio fanno bella mostra di sé due serigrafie dei Bronzi di Riace, simbolo di quella Calabria che non smette mai di nominare. Il suo rammarico è grande, per essere dovuto partire e non aver potuto contribuire sul serio al futuro dell’Italia e in particolare del sud. “Mi piacerebbe lavorare con i giovani onesti e volenterosi” continua “per contribuire allo sviluppo di una Calabria migliore. Ma non credo che ci sarà mai un reale interesse per il mio rientro.”

di Mauro Longo, giornalista freelance italiano in Irlanda

da. http://www.ilfattoquotidiano.it
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Paco-P
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che tristezza l'essere coscienti che non c'è futuro
quando vestono quella maglia, per me, sono i migliori giocatori al mondo...
Lafilandiera
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sono queste storie di vita che mi lasciano in uno stato oscillante tra la gioia profonda e l'acuto dolore:
la prima xchè ogni calabrese crede sia necessario dimostrare al mondo che uno dei nostri ce la può fare, xchè non siamo gli ultimi della terra e le potenzialità le abbiamo. W il professor Zito!

Dolore xchè siamo una terra che scaccia i nostri figli migliori, o quelli + ambiziosi: se infatti è doloroso accettare che per emergere bisogna fuggire,
ma come si fa a digerire che chissà quanti cervelli dei nostri sono qui in mezzo a noi, a sognare una Calabria migliore e crederci al punto di non abbandonarla, Mai.
suonatore Jones

sugnurisbarri ha scritto:La scoperta è di quelle che permettono di lanciare uno sguardo verso il futuro; di prevedere, forse, un miglioramento nella vita di milioni di persone.

Si tratta essenzialmente di un radar, realizzato però su un singolo chip di silicio delle dimensioni di due millimetri quadrati, uno spazio quindi poco più grande di un granello di sabbia.

Questo radar può infatti rilevare a distanza movimenti impercettibili come quelli dovuti all’attività respiratoria, senza dover ricorrere a elettrodi o gel a contatto con il corpo. Grazie al wireless, il dispositivo può poi trasmettere i dati a un centro di controllo remoto, il quale, una volta riscontrate eventuali disfunzioni o irregolarità, può provvedere immediatamente con una risposta operativa.

Per citare solo le prime applicazioni immaginate dai ricercatori, sarà possibile con questa tecnologia deospedalizzare pazienti cronici e tenerli monitorati in sicurezza nelle loro case, aumentare la prevenzione degli incidenti su strada rilevando all’istante il livello di stanchezza del guidatore, monitorare i neonati al fine di scongiurare la SIDS – sindrome della morte in culla.

L’invenzione straordinaria, che si deve al lavoro di uno staff internazionale di ricercatori con a capo il Professor Domenico Zito, un brillante scienziato calabrese neanche quarantenne che rappresenta uno dei vertici mondiali nel settore della microelettronica.

A distanza di un secolo, il Professor Zito è ritornato infatti nel solco tracciato dal suo celebre predecessore Guglielmo Marconi (lo stesso che nel 1922 teorizzò per primo un apparato radar a impulsi), portando la tecnologia del radar a livelli di precisione e miniaturizzazione impensabili, aprendo al contempo la strada a numerosi sviluppi futuri.

Ma se questa storia che parla di genio italiano ha tanti risvolti positivi, ce n’è uno che spicca come una grave macchia e tende ad oscurare tutti gli altri. Proprio come è stato per Guglielmo Marconi e tanti altri scienziati nostrani, Domenico Zito non lavora in Italia, ma è “fuggito” dal nostro paese, dove la miopia della classe dirigente e il valore infinitesimale dato alla ricerca non consentono soprattutto ai giovani studiosi più volenterosi di dare il meglio di sé.

Prima ricercatore presso l’Università di Pisa, circa due anni fa è stato chiamato in Irlanda e oggi dirige un gruppo di ricerca al Tyndall National Institute, il più importante centro scientifico del paese. Da allora, il Professor Zito ha il supporto di una efficiente organizzazione e una messe di colleghi che rappresentano l’eccellenza mondiale, e può davvero portare avanti la propria ricerca scientifica. Gli studi e i progetti che sta realizzando adesso sono gli stessi che intendeva realizzare in Italia, ma per i quali non vi erano finanziamenti adeguati.

Nel suo ufficio fanno bella mostra di sé due serigrafie dei Bronzi di Riace, simbolo di quella Calabria che non smette mai di nominare. Il suo rammarico è grande, per essere dovuto partire e non aver potuto contribuire sul serio al futuro dell’Italia e in particolare del sud. “Mi piacerebbe lavorare con i giovani onesti e volenterosi” continua “per contribuire allo sviluppo di una Calabria migliore. Ma non credo che ci sarà mai un reale interesse per il mio rientro.”

di Mauro Longo, giornalista freelance italiano in Irlanda

da. http://www.ilfattoquotidiano.it

con tutto il rispetto per la calabresità del tipo, credo che, in notizie del genere, sia l'ultima cosa da considerare.
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st4rsky
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Lafilandiera ha scritto:sono queste storie di vita che mi lasciano in uno stato oscillante tra la gioia profonda e l'acuto dolore:
la prima xchè ogni calabrese crede sia necessario dimostrare al mondo che uno dei nostri ce la può fare, xchè non siamo gli ultimi della terra e le potenzialità le abbiamo. W il professor Zito!

Dolore xchè siamo una terra che scaccia i nostri figli migliori, o quelli + ambiziosi: se infatti è doloroso accettare che per emergere bisogna fuggire,
ma come si fa a digerire che chissà quanti cervelli dei nostri sono qui in mezzo a noi, a sognare una Calabria migliore e crederci al punto di non abbandonarla, Mai.
Per emergere bisogna fuggire perchè da noi (in Calabria) mancano le strutture per fare ricerca... e sempre da noi (in Italia) mancano i soldi per farla come si deve..
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Miranda
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st4rsky ha scritto:
Lafilandiera ha scritto:sono queste storie di vita che mi lasciano in uno stato oscillante tra la gioia profonda e l'acuto dolore:
la prima xchè ogni calabrese crede sia necessario dimostrare al mondo che uno dei nostri ce la può fare, xchè non siamo gli ultimi della terra e le potenzialità le abbiamo. W il professor Zito!

Dolore xchè siamo una terra che scaccia i nostri figli migliori, o quelli + ambiziosi: se infatti è doloroso accettare che per emergere bisogna fuggire,
ma come si fa a digerire che chissà quanti cervelli dei nostri sono qui in mezzo a noi, a sognare una Calabria migliore e crederci al punto di non abbandonarla, Mai.
Per emergere bisogna fuggire perchè da noi (in Calabria) mancano le strutture per fare ricerca... e sempre da noi (in Italia) mancano i soldi per farla come si deve..
L'altra sera a Report si parlava proprio di questo, facendo la differenza fra gli studenti universitari italiani e del resto Europa, descrivendo i vari incentivi che loro hanno e noi no, così come per i ricercatori.
Questo è il link -----> http://www.report.rai.it/dl/Report/punt ... 828bf.html
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L’arte tutta reggina di glorificare ciò che non fu, obliando quello che è realmente stato.[cit.]
suonatore Jones

Miranda ha scritto:
st4rsky ha scritto:
Lafilandiera ha scritto:sono queste storie di vita che mi lasciano in uno stato oscillante tra la gioia profonda e l'acuto dolore:
la prima xchè ogni calabrese crede sia necessario dimostrare al mondo che uno dei nostri ce la può fare, xchè non siamo gli ultimi della terra e le potenzialità le abbiamo. W il professor Zito!

Dolore xchè siamo una terra che scaccia i nostri figli migliori, o quelli + ambiziosi: se infatti è doloroso accettare che per emergere bisogna fuggire,
ma come si fa a digerire che chissà quanti cervelli dei nostri sono qui in mezzo a noi, a sognare una Calabria migliore e crederci al punto di non abbandonarla, Mai.
Per emergere bisogna fuggire perchè da noi (in Calabria) mancano le strutture per fare ricerca... e sempre da noi (in Italia) mancano i soldi per farla come si deve..
L'altra sera a Report si parlava proprio di questo, facendo la differenza fra gli studenti universitari italiani e del resto Europa, descrivendo i vari incentivi che loro hanno e noi no, così come per i ricercatori.
Questo è il link -----> http://www.report.rai.it/dl/Report/punt ... 828bf.html
senza link. sono stato all'università di delft 2 settimane fa per elemosinare un phd.

a delft, si prendono 2000. a parigi, 1700.

così, per dare due cifre di posti che conosco.
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Miranda
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suonatore Jones ha scritto: senza link. sono stato all'università di delft 2 settimane fa per elemosinare un phd.

a delft, si prendono 2000. a parigi, 1700.

così, per dare due cifre di posti che conosco.
In questo caso sono soldi che devi pagare tu se non ho capito male :scratch ma nel link si parla di aiuti economici per gli studenti, e di stipendi che percepiscono i ricercatori, tipo 1100 euro in Italia contro 3750 con contratto a tempo indeterminato in Germania..
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L’arte tutta reggina di glorificare ciò che non fu, obliando quello che è realmente stato.[cit.]
suonatore Jones

Miranda ha scritto:
suonatore Jones ha scritto: senza link. sono stato all'università di delft 2 settimane fa per elemosinare un phd.

a delft, si prendono 2000. a parigi, 1700.

così, per dare due cifre di posti che conosco.
In questo caso sono soldi che devi pagare tu se non ho capito male :scratch ma nel link si parla di aiuti economici per gli studenti, e di stipendi che percepiscono i ricercatori, tipo 1100 euro in Italia contro 3750 con contratto a tempo indeterminato in Germania..

quelle che ho elencato io, sono le paghe ai dottorandi
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suonatore Jones ha scritto:
Miranda ha scritto:
suonatore Jones ha scritto: senza link. sono stato all'università di delft 2 settimane fa per elemosinare un phd.

a delft, si prendono 2000. a parigi, 1700.

così, per dare due cifre di posti che conosco.
In questo caso sono soldi che devi pagare tu se non ho capito male :scratch ma nel link si parla di aiuti economici per gli studenti, e di stipendi che percepiscono i ricercatori, tipo 1100 euro in Italia contro 3750 con contratto a tempo indeterminato in Germania..

quelle che ho elencato io, sono le paghe ai dottorandi
ah ok! :thumright sono bassine però :surprice:
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st4rsky
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suonatore Jones ha scritto:
senza link. sono stato all'università di delft 2 settimane fa per elemosinare un phd.

a delft, si prendono 2000. a parigi, 1700.

così, per dare due cifre di posti che conosco.
In cosa vuoi fare il dottorato?
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Miranda ha scritto:
suonatore Jones ha scritto: a delft, si prendono 2000. a parigi, 1700.

così, per dare due cifre di posti che conosco.

ah ok! :thumright sono bassine però :surprice:
Bassine?! Io ho fatto il PhD ad 800 euro al mese... :sad: ed il mio più grosso rammarico non è legato al lato economico della vicenda ma all'aver dovuto abbandonare la ricerca per avere un futuro.
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
(Nicola Giunta)
suonatore Jones

st4rsky ha scritto:
suonatore Jones ha scritto:
senza link. sono stato all'università di delft 2 settimane fa per elemosinare un phd.

a delft, si prendono 2000. a parigi, 1700.

così, per dare due cifre di posti che conosco.
In cosa vuoi fare il dottorato?

idraulica. a delft, c'è uno dei dipartimenti di idraulica più importanti al mondo.
suonatore Jones

Miranda ha scritto:
ah ok! :thumright sono bassine però :surprice:
bassine? in italia, non si raggiungono i 1000. in olanda, sono 2000 al primo anno, poi aumentano ogni anno fino a 2600. considera che un affitto a rotterdam (a 10 mnuti da delft, ma si parla di una grande città contro una città universitaria, quindi molti sono "pendolari"), in singola, costa 500 se ti fai fregare. la vita costa leggermente di più (ti parlo di circa il 10-15% in più per mangiare, meno per il resto), ma hai 2000 euro. io, facendo dei conti, ho stimato:

600 euro di affitto (bollette inlcuse)
400 euro di spesa mensile (cibo, roba per pulire, e varie; a pisa, ne spendo 200). premetto che mi piace cucinare e mangiare bene. non sono il tipo "pasta aglio e olio tutte le sere).
150 euro di mezzi pubblici per arrivare a delft (io userei la bici, ma bisogna considerare che lì piove spesso e, 30 chilometri di bici al giorno, sotto la pioggia, sono insostenbili)

arriviamo a meno di 1200 euro per vivere in una grande città. per vivere, ho detto.

si hanno 800 euro da mettere da parte. consideriamo 200 euro di uscite serali?(io non spendo 200 di uscite serali, ma consideriamoli). restano 600 euro al mese.
ovviamente, sono cifre al grosso rialzo., secondo me, col mio stile di vita, non spenderei più di mille euro.

invece, vi racconto l'esperienza dei miei amici dottorandi a pisa (90mila abitanti, non 2 milioni come r'dam):

stipendio: 848 euro

affitto: 300 più bollette. faccamo 330 se si sta in casa in 4.
spese varie: 250 euro (solo quelle indispensabili)
niente mezzi pubblici, si gira in bici o a piedi

restano circa 250 euro. se vuoi un libro, un cinema, un uscita la sera, devi cambiare gli occhiali, devi usare il cellulare, hai qualche spesa imprevsta, sei fregato.
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st4rsky
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Delft è davvero un bella università.. avevo fatto il pensierino di fare la magistrale là, dato che hanno forse il miglior dipartimento di Aeronautica d'Europa.. però poi ho deciso di continuare qui a Milano..
suonatore Jones

st4rsky ha scritto:Delft è davvero un bella università.. avevo fatto il pensierino di fare la magistrale là, dato che hanno forse il miglior dipartimento di Aeronautica d'Europa.. però poi ho deciso di continuare qui a Milano..
togli il forse. ho un amico che ha fatto l'erasmus a delft, in aerospaziale, e, quando ci sono stato , ho conosciuto dei dottorandi (sempre aerospaziale). parlano benissimo di quel dipartimento. Non sono stato, ma, se è come quello di idraulica, è pazzesco.
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