Parolisi indagato per omicidio volontario

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Parolisi indagato per omicidio volontario
"Sono sereno, non ho nulla da temere"
Svolta nelle indagini sull'assassinio della 29enne di Somma Vesuviana. Notificato a Salvatore Parolisi l'avviso di garanzia. Il caporalmaggiore dell'esercito resta a piede libero. Sarà interrogato venerdi prossimo

ROMA - La prima, vera svolta nelle indagini sul delitto di Melania Rea è arrivata. Salvatore Parolisi, il marito della ventinovenne di Somma Vesuviana 1, scomparsa il 18 aprile a Colle San Marco, vicino Ascoli Piceno, e ritrovata morta 2 due giorni dopo nel bosco di Ripe di Civitella del Tronto, nel Teramano, è indagato per omicidio volontario. Lo si apprende da fonti investigative.

L'avviso di garanzia è stato notificato stamani a Parolisi in Campania, dove il caporalmaggiore dell'esercito si trova in licenza. L'uomo al momento resta a piede libero, verrà interrogato venerdì prossimo ad Ascoli Piceno. La notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati è stata confermata dal procuratore della Repubblica di Ascoli Piceno Michele Renzo.

Dopo il ritrovamento del cadavere di Melania, vittima di un aggressione brutale 3, le prime indagini avevano portato a galla soprattutto l'attitudine al tradimento del sottufficiale, di cui sono stati accertati legami sentimentali extraconiugali 4 con soldatesse 5passate per la caserma di Ascoli dove il trentenne Parolisi presta servizio dal 2001 come caporale istruttore del 235mo Reggimento Piceno.

L'uomo ha ammesso l'adulterio ma si è sempre difeso: "I miei sbagli non c'entrano con la morte di mia moglie 6", ha più volte dichiarato, avvertendo il sospetto su di sé anche se, fino ad oggi, non era mai stato ufficialmente indagato pur avendo subìto tre lunghi interrogatori. "Ho tradito Melania, ma non l'ho ammazzata" aveva ribadito Parolisi agli inquirenti e alle tv, dopo la scoperta di una sua relazione con una ex allieva del Rav, Ludovica, e di altri flirt minori.

"Sono sereno, non ho nulla da temere" ribadisce oggi Parolisi, tramite il legale Walter Biscotti. "Ha appreso la notizia con serenità, è un atto da considerare a tutela dell'indagato", ha sottolineato l'avvocato, aggiungendo: "Siamo sereni, così come lo è lui. Ha appreso la cosa con tranquillità, non è cambiato nulla per lui, ormai era sotto i riflettori del linciaggio mediatico da più di un mese". Nell'avviso di garanzia non ci sono richieste di misure cautelari, sottolinea Biscotti.

Parolisi ha sempre sostenuto che nel pomeriggio del 18 aprile lui, la moglie e la figlioletta di 18 mesi, Vittoria, erano andati a Colle San Marco per una passeggiata, in attesa di partire il giorno dopo per le vacanze di Pasqua in Campania, regione d'origine di entrambi i coniugi. Poi, secondo il racconto del caporalmaggiore, la donna si era allontanata per andare in bagno e da quel momento era svanita nel nulla. Fino al ritrovamento del 20 aprile, nel bosco delle Casermette, a pochi chilometri di distanza, il corpo martoriato da una trentina di coltellate (alcune delle quali, come un taglio a forma di svastica, inferte dopo il decesso), i pantaloni abbassati, ma nessun segno di violenza sessuale.

"Me l'hanno presa, l'hanno presa", erano state le prime parole di Parolisi durante le ricerche della moglie, come a lasciar intendere che qualcuno l'avesse rapita. Ma il racconto del caporalmaggiore non ha mai convinto gli investigatori. Nessun testimone ha visto con certezza la famigliola sul pianoro di San Marco, e le contraddizioni e le bugie del militare (ultimo episodio, l'essersi disfatto del cellulare segreto con cui telefonava a Ludovica) hanno contribuito ad aggravare la sua posizione. Decisivi, verosimilmente, anche i rilievi sul centinaio di reperti sequestrati dai carabinieri del Ris sul luogo del delitto, i controlli dei tabulati telefonici condotti dal Ros, e l'accertamento autoptico sul cadavere di Melania.
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