Gasparri indagato per peculato

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Gasparri indagato a Roma per peculato
Si sarebbe appropriato di 600mila euro, in qualità di presidente del gruppo Pdl al Senato, poi versati per intestarsi una polizza sulla vita.

ROMA - Militari del nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di Finanza hanno notificato, secondo quanto apprende l'ANSA, un avviso di chiusura indagini nei riguardi di Maurizio Gasparri. Il senatore rischia il processo per l'accusa di peculato. Secondo la Procura di Roma si sarebbe appropriato di 600mila euro, in qualità di presidente del gruppo Pdl al Senato, poi versati per intestarsi una polizza sulla vita.

Secondo l'accusa Maurizio Gasparri avrebbe il 1 febbraio di quest'anno proceduto "al riscatto anticipato della polizza e alla restituzione dei 600 mila euro al gruppo Pdl al Senato a seguito di specifiche richieste della direzione amministrativa del gruppo". La polizza, si legge nel capo di imputazione, è stata liquidata nel febbraio scorso "in 610.697,28 euro". Successivamente la somma di 600 mila euro, scrivono i pm, fu restituita da Gasparri "a seguito di specifiche richieste della Direzione amministrativa del gruppo Pdl". La restituzione avvenne in due tranche con due distinti bonifici da 300 mila euro fatti il 20 febbraio e il 12 marzo scorsi.

Il provvedimento di chiusura indagini e' stato firmato dal procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, dagli aggiunti Rossi e Caporale e dai sostituti procuratori Orano e Pioletti. La notifica é avvenuta presso lo studio dell'avvocato Giuseppe Valentino, difensore di Gasparri (FI-Pdl).

"Non mi sono appropriato di nulla - replica Gasparri - e ritenevo comunque di aver chiarito agli organi competenti in maniera puntuale la vicenda relativa alla gestione dei fondi del gruppo parlamentare del Pdl al Senato. L'operazione in questione mi era stata proposta dalla banca che da sempre ha i suoi uffici in Senato e tutto è stato fatto con grande trasparenza e nell'interesse del gruppo stesso. Apprendere che nonostante gli elementi forniti questi fatti non siano stati archiviati e anzi siano state avviate ulteriori procedure - aggiunge - mi provoca grande turbamento e disagio, ma ho la coscienza tranquilla perche', come sempre, ho operato con correttezza e linearita'. Mi auguro che questa storia cosi' sgradevole, i cui termini francamente riesce difficile comprendere, possa essere chiarita e definita al piu' presto. Appena avro' esaminato la documentazione replichero' sugli aspetti specifici".

L'inchiesta madre dalla quale è scaturita la notifica di chiusura indagini al senatore Maurizio Gasparri, riguardava la gestione amministrativa del gruppo Pdl al senato negli ultimi due anni. Per questo troncone la Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione per lo stesso Maurizio Gasparri e per Gaetano Quagliariello, quest'ultimo in veste di vicepresidente del gruppo Pdl al Senato. Per i pm per i fatti esaminati "non deve essere esercitata l'azione penale". Gasparri e Quagliariello erano indagati per peculato e gli accertamenti degli inquirenti erano nati da una segnalazione di operazioni sospette (Sos) da parte della Bnl del Senato, con riferimento a un arco temporale che va dal gennaio 2010 al marzo 2012. Gli accertamenti hanno infatti riguardato l'uso di circa 2 milioni e 800 mila euro in poco più di due anni, ovvero "l'ammontare del contante prelevato" dal personale amministrativo per l'attività del gruppo parlamentare Pdl al Senato. Per i pm Francesco Caporale, Nello Rossi, Giorno Orano e Alberto Pioletti non sono emersi "sotto il profilo dell'utilizzazione sistematica del contante e dell'assenza di rendicontazione, dati penalmente rilevanti, non essendovi prova alcuna di impieghi privatistici delle somme movimentate"

ansa.it
Come si dorme non è importante, come si è svegli è importante

Cit. Vadinho
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