il meditatore ha scritto:Ma io mi chiedo (e non so darmi nemmeno una risposta vaga).................:
ma i milioni di disoccupati - attesa prima occupazione - pensionati da fame (e futuri pensionati affamati) - ecc. ecc. ecc., come cavolaccio fanno a non reagire ed avere una così infinita capacità di sopportazione?
Le masse se non organizzate, non contano nulla.
In Italia, fino a qualche tempo fà, se le Politiche collidevano con gli interessi dei Partiti e dei Sindacati che le organizzavano,
le masse scendevano in piazza.
Poi è arrivata la televisione commerciale e la Politica è diventata, anch'essa una merce da vendere come tutte le altre.
Un talk show o qualunque altra trasmissione d'informazione se raccoglie pubblicità a sufficienza la si continua a trasmettere, un altra (magari perchè rompe le palle a qualche multinazionale) non ce la fà a finanziarsi e chiude.
L'informazione funziona così:
se sei simpatico e magari rassicurante, rendi più disponibile a vedere la pubblicità con la quale ti paghiamo,
se sei brutto sporco e cattivo, deprimi i telespettatori che cambieranno canale e non vedranno la nostra pubblicità, quindi non ti paghiamo.
Si racconta che Kennedy vinse grazie alla televisione che per la prima volta in tutto il mondo, mise in onda il dibattito con Nixon.
Qualcuno, tra gli intervistati dopo i risultati, motivò il voto a Kennedy perchè migliore in termini di offerta politica rispetto a Nixon.
Il 36%, non ricordava nulla degli argomenti trattati ma ricordava benissimo il viso mal rasato di Nixon e motivava così la sua scelta: Kennedy era più bello.
La sinistra italiana non ha mai capito di televisione, non ne ha compreso l'importanza e non è stata capace di reinterpretarla in termini marxiani.
Eternamente divisa tra teoria e prassi, ha ritenuto per anni che la Televisione fosse un mezzo come un elettrodomestico qualsiasi quando invece è
un contenuto.
I mezzi si usano, i contenuti si creano.
La Crisi è esattamente la quantità di spazio che ognuno di noi immagina ci sia tra Paese reale e Paese virtuale.
Più ampia è la distanza percepita, maggiore è la sofferenza nel constatare quanto diversa sia la nostra vita da quella che ogni giorno ti propongono i media.
Minore lo spazio, minore il disagio. A furia di guardarli, i personaggi e l'ambaradan rutilante degli studi televisivi, diventano quasi parenti e il loro studio diventa un luogo a noi comune... siamo loro
e loro sorridono sempre.
Un tempo c'erano gli aiuti di Stato e la Rai, grazie al canone, sopperiva... Ora gli aiuti di Stato servono a finanziare le cazzate dell'Alitalia e dei suoi "salvatori".
E' la televisione che organizza e non mi pare che la nostra vada nella direzione da te immaginata...
Se un albero cade e la televisione non lo dice,
l'albero non è caduto.
(Marshall McLuhan)