No all'estradizione: libero Battisti. L'Italia ricorrerà
Inviato: 09/06/2011, 13:21
No all'estradizione: libero Battisti. L'Italia ricorrerà alla Corte dell'Aja Napolitano: accordi non rispettati
Cesare Battisti
ultimo aggiornamento: 09 giugno, ore 12:40
Roma - (Adnkronos/Ign) - L'ex leader dei Pac, condannato nel nostro Paese a due ergastoli per quattro omicidi, è uscito dal carcere dopo la decisione del Tribunale brasiliano. Berlusconi: ''Vivo rammarico''. Frattini: ''E' prevalsa la politica''. Alfano: ''Attacco alla sovranità dell'Italia''. Castelli: ''Boicottiamo il Brasile''. Il dolore dai familiari delle vittime. Campagna: ''Mio fratello ucciso per la terza volta''. Torregiani: ''Assurdo'' - SCHEDA
Roma, 9 giu. (Adnkronos/Ign) - Cesare Battisti torna libero. L'ex leader dei Pac, condannato in Italia a due ergastoli per quattro omicidi, ha lasciato il carcere di Papuda, a una trentina di chilometri da Brasilia, cinque minuti dopo la mezzanotte di oggi (le 5.05 in Italia) dopo che il Tribunale supremo federale brasiliano ha deciso con un voto a maggioranza - 6 giudici contro 3 - di negare l'estradizione in Italia. I giudici hanno quindi confermato la decisione presa da Luiz Inacio Lula da Silva poco prima della fine del suo mandato come presidente.
L'ex terrorista dei Proletari armati per la rivoluzione ha lasciato il carcere a bordo di un'auto nera che gli è stata messa a disposizione dalla studio dell'avvocato Luiz Eduardo Greenhalgh, per raggiungere la località di Solar de Brasilia. Battisti, che si è lasciato fotografare, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione ai giornalisti che lo attendevano.
"Deplora'' la decisione del Tribunale Supremo del Brasile il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che, in una nota del Quirinale, sottolinea come il no all'estradizione di Battisti assuma ''un significato gravemente lesivo del rispetto dovuto sia agli accordi sottoscritti in materia tra l'Italia e il Brasile sia alle ragioni della lotta contro il terrorismo condotta in Italia - in difesa delle libertà e istituzioni democratiche - nella rigorosa osservanza delle regole dello Stato di diritto".
Per il capo dello Stato la decisione ''contrasta con gli storici rapporti di consanguineità e amicizia tra i due paesi''. Napolitano ''rinnova l'espressione della sua vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime degli orrendi delitti commessi da Cesare Battisti. Egli appoggia pienamente ogni passo che l'Italia vorrà compiere - si legge nella nota - avvalendosi di tutte le istanze giurisdizionali cui compete assicurare il pieno rispetto delle convenzioni internazionali".
''Vivo rammarico'' per la liberazione di Battisti è stato espresso dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. "La decisione - si legge in una nota di Palazzo Chigi - non tiene conto delle legittime aspettative di giustizia del popolo italiano ed in particolare dei familiari delle vittime di Battisti".
"L'Italia, pur rispettando la volontà del Tribunale Supremo Federale, continuerà la sua azione e attiverà le opportune istanze giurisdizionali per assicurare il rispetto degli accordi internazionali che vincolano due Paesi accomunati da legami storici di amicizia e solidarietà".
Per il ministro degli Esteri Franco Frattini nella decisione della scarcerazione di Battisti "purtroppo il primo tempo lo ha vinto dal terrorismo e lo ha perso la comunità di paesi che credono che nessuno dovrebbe aiutare un terrorista". Nella decisione dei giudici brasiliani, secondo Frattini, "è prevalsa la politica sul diritto. Il Brasile ha fatto prevalere una valutazione politica nazionale sulle ragioni dell'accordo Italia-Brasile che avrebbe obbligato all'estradizione".
Il ministro degli Esteri italiano si dice convinto però "che la partita non sia finita qui. L'Italia - annuncia - attiverà tutti quegli strumenti di tutela internazionale, a partire dalla Corte dell'Aja che potrà riconoscere come in un caso del genere non vi sia fondatezza giuridica per negare l'estradizione e che è stato violato il trattato Italia-Brasile".
Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, afferma in una nota: ''La valutazione del Tribunale Supremo brasiliano desta sorpresa perché fondata su un presunto attacco al principio di sovranità del presidente di quello Stato, che decise di non procedere all'estradizione del terrorista Battisti perché 'l'estradando sarebbe stato esposto, in Italia, a grave pericolo per la sua incolumità personale'''. ''E' esattamente questa, invece, - prosegue il Guardasigilli- una valutazione che prefigura un vero e proprio attacco al principio di sovranità dello Stato Italiano, poiché mette in dubbio la tenuta delle sue alte istituzione democratiche, punto di riferimento in Europa e oltre''.
Solidarietà alle famiglie delle vittime del terrorismo è stata espressa dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ha appreso con ''sconcerto e amarezza '' la notizia della liberazione di Battisti. ''Profonda delusione e tristezza" anche da parte del presidente del Senato Renato Schifani per il quale "si tratta di una brutta pagina che non vorremmo fosse mai stata scritta''.
Invita al boicottaggio del Brasile Roberto Castelli, viceministro alle Infrastrutture e senatore della Lega. ''Ingiustizia è fatta - dichiara all'Adnkronos commentando la decisione del Tribunale brasiliano -.Vedrei favorevolmente qualche forma di boicottaggio...''. ''Spero - aggiunge l'esponente del Carroccio - che ci siano conseguenze nei rapporti tra Italia e Brasile perché non possiamo far finta di niente''.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Ester ... 14197.html
Cesare Battisti
ultimo aggiornamento: 09 giugno, ore 12:40
Roma - (Adnkronos/Ign) - L'ex leader dei Pac, condannato nel nostro Paese a due ergastoli per quattro omicidi, è uscito dal carcere dopo la decisione del Tribunale brasiliano. Berlusconi: ''Vivo rammarico''. Frattini: ''E' prevalsa la politica''. Alfano: ''Attacco alla sovranità dell'Italia''. Castelli: ''Boicottiamo il Brasile''. Il dolore dai familiari delle vittime. Campagna: ''Mio fratello ucciso per la terza volta''. Torregiani: ''Assurdo'' - SCHEDA
Roma, 9 giu. (Adnkronos/Ign) - Cesare Battisti torna libero. L'ex leader dei Pac, condannato in Italia a due ergastoli per quattro omicidi, ha lasciato il carcere di Papuda, a una trentina di chilometri da Brasilia, cinque minuti dopo la mezzanotte di oggi (le 5.05 in Italia) dopo che il Tribunale supremo federale brasiliano ha deciso con un voto a maggioranza - 6 giudici contro 3 - di negare l'estradizione in Italia. I giudici hanno quindi confermato la decisione presa da Luiz Inacio Lula da Silva poco prima della fine del suo mandato come presidente.
L'ex terrorista dei Proletari armati per la rivoluzione ha lasciato il carcere a bordo di un'auto nera che gli è stata messa a disposizione dalla studio dell'avvocato Luiz Eduardo Greenhalgh, per raggiungere la località di Solar de Brasilia. Battisti, che si è lasciato fotografare, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione ai giornalisti che lo attendevano.
"Deplora'' la decisione del Tribunale Supremo del Brasile il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che, in una nota del Quirinale, sottolinea come il no all'estradizione di Battisti assuma ''un significato gravemente lesivo del rispetto dovuto sia agli accordi sottoscritti in materia tra l'Italia e il Brasile sia alle ragioni della lotta contro il terrorismo condotta in Italia - in difesa delle libertà e istituzioni democratiche - nella rigorosa osservanza delle regole dello Stato di diritto".
Per il capo dello Stato la decisione ''contrasta con gli storici rapporti di consanguineità e amicizia tra i due paesi''. Napolitano ''rinnova l'espressione della sua vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime degli orrendi delitti commessi da Cesare Battisti. Egli appoggia pienamente ogni passo che l'Italia vorrà compiere - si legge nella nota - avvalendosi di tutte le istanze giurisdizionali cui compete assicurare il pieno rispetto delle convenzioni internazionali".
''Vivo rammarico'' per la liberazione di Battisti è stato espresso dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. "La decisione - si legge in una nota di Palazzo Chigi - non tiene conto delle legittime aspettative di giustizia del popolo italiano ed in particolare dei familiari delle vittime di Battisti".
"L'Italia, pur rispettando la volontà del Tribunale Supremo Federale, continuerà la sua azione e attiverà le opportune istanze giurisdizionali per assicurare il rispetto degli accordi internazionali che vincolano due Paesi accomunati da legami storici di amicizia e solidarietà".
Per il ministro degli Esteri Franco Frattini nella decisione della scarcerazione di Battisti "purtroppo il primo tempo lo ha vinto dal terrorismo e lo ha perso la comunità di paesi che credono che nessuno dovrebbe aiutare un terrorista". Nella decisione dei giudici brasiliani, secondo Frattini, "è prevalsa la politica sul diritto. Il Brasile ha fatto prevalere una valutazione politica nazionale sulle ragioni dell'accordo Italia-Brasile che avrebbe obbligato all'estradizione".
Il ministro degli Esteri italiano si dice convinto però "che la partita non sia finita qui. L'Italia - annuncia - attiverà tutti quegli strumenti di tutela internazionale, a partire dalla Corte dell'Aja che potrà riconoscere come in un caso del genere non vi sia fondatezza giuridica per negare l'estradizione e che è stato violato il trattato Italia-Brasile".
Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, afferma in una nota: ''La valutazione del Tribunale Supremo brasiliano desta sorpresa perché fondata su un presunto attacco al principio di sovranità del presidente di quello Stato, che decise di non procedere all'estradizione del terrorista Battisti perché 'l'estradando sarebbe stato esposto, in Italia, a grave pericolo per la sua incolumità personale'''. ''E' esattamente questa, invece, - prosegue il Guardasigilli- una valutazione che prefigura un vero e proprio attacco al principio di sovranità dello Stato Italiano, poiché mette in dubbio la tenuta delle sue alte istituzione democratiche, punto di riferimento in Europa e oltre''.
Solidarietà alle famiglie delle vittime del terrorismo è stata espressa dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ha appreso con ''sconcerto e amarezza '' la notizia della liberazione di Battisti. ''Profonda delusione e tristezza" anche da parte del presidente del Senato Renato Schifani per il quale "si tratta di una brutta pagina che non vorremmo fosse mai stata scritta''.
Invita al boicottaggio del Brasile Roberto Castelli, viceministro alle Infrastrutture e senatore della Lega. ''Ingiustizia è fatta - dichiara all'Adnkronos commentando la decisione del Tribunale brasiliano -.Vedrei favorevolmente qualche forma di boicottaggio...''. ''Spero - aggiunge l'esponente del Carroccio - che ci siano conseguenze nei rapporti tra Italia e Brasile perché non possiamo far finta di niente''.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Ester ... 14197.html