Calabria, chiesto giudizio per Scopelliti

Notizie dal mondo e dalla città: curiosità, fatti, cronaca...

Moderatori: NinoMed, Bud, Lilleuro

Rispondi
Avatar utente
NinoMed
Moderatore
Moderatore
Messaggi: 5438
Iscritto il: 03/05/2011, 0:34

.
Calabria, chiesto giudizio per Scopelliti: “Favorì nomina che interessava al clan”
La procura di Catanzaro accusa il governatore di abuso d'ufficio per la nomina ai vertici di un ufficio regionale di Alessandra Sarlo, moglie del giudice Vincenzo Giglio. Quest'ultimo è stato arrestato nell'inchiesta sul clan Valle-Lampada: avrebbe passato informazioni in cambio di un "interessamento" alla carriera della consorte

di Lucio Musolino | 1 febbraio 2013
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02 ... qus_thread

“Pare che Ale sarà nominata commissario dell’Asp di Vibo Valentia. È un impegno preso direttamente e inaspettatamente dal governatore. Incrociamo le dita. Ovviamente appena avrò novità te le comunicherò”. È la sera del 18 giugno 2010 quando il giudice Vincenzo Giglio invia questo sms all’ex consigliere regionale del Pdl Franco Morelli. Entrambi, adesso, sono in carcere e sotto processo perché coinvolti nell’inchiesta della Procura di Milano sulla famiglia Lampada, costola finanziaria del clan Condello.

“Ale” è Alessandra Sarlo, moglie del magistrato di Reggio Calabria, nominata dirigente regionale dalla giunta di centrodestra. La Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il processo per il governatore della Calabria e coordinatore regionale del Pdl, Giuseppe Scopelliti, per il vicepresidente della Regione, Antonella Stasi, e per l’assessore al Personale, Domenico Tallini.

Tutti e tre finiranno presto davanti al giudice per indagini preliminari su richiesta dei pm Gerardo Dominijanni e Domenico Guarascio. Secondo l’accusa hanno commesso un abuso d’ufficio sulla nomina di Alessandra Sarlo a direttore generale del dipartimento Controlli della Regione Calabria.

I due sostituti procuratori, inoltre, hanno presentato istanza per sottoporre a incidente probatorio il presidente Scopelliti e l’assessore Tallini che dovranno chiarire il criterio con il quale hanno affidato l’incarico ad Alessandra Sarlo, moglie del magistrato Vincenzo Giglio, l’ex presidente della Corte d’Assise di Reggio arrestato dalla Dda di Milano per aver fornito notizie riservate al consigliere regionale Franco Morelli.

Stando a quell’indagine, il giudice Giglio avrebbe spinto per trovare un posto alla moglie e in cambio avrebbe fornito informazioni riservate sulle indagini della Direzione distrettuale antimafia. Informazioni riguardanti il filone dell’inchiesta “Meta”, coordinata dal pm Giuseppe Lombardo e poi finita, in parte, sulla scrivania della procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini. Attraverso un fax, il giudice Giglio avrebbe rivelato notizie coperte dal segreto investigativo al consigliere indagato Franco Morelli che, a sua volta, avrebbe sollecitato “grazie al determinante ausilio del consigliere regionale Luigi Fedele (non indagato, ndr), l’assunzione di Alessandra Sarlo”.

In quell’occasione le spinte di Morelli raggiunsero il loro obiettivo e oggi, oltre che nel processo ai Lampada, sono finite nel fascicolo della Procura di Catanzaro che indaga su un’altra nomina ricevuta dalla Sarlo dopo che quest’ultima ha concluso il suo incarico all’azienda sanitaria di Vibo Valentia.

Nell’avviso di conclusione delle indagini, i pm Dominijanni e Guarascio avevano spiegato che Scopelliti, “amico personale della famiglia Sarlo”, la Stasi “concorrente morale” del governatore e l’assessore Tallini “al fine di attribuire alla dottoressa Alessandra Sarlo la dirigenza generale del dipartimento Controlli della Regione Calabria, con delibera 381 dell’11 agosto 2011, alla luce dei curricula depositati, attestavano apoditticamente e, dunque, falsamente che nessuno dei candidati, dirigenti interni alla Regione, possedesse una ‘esperienza sufficiente in proporzione alla complessità’ dell’incarico”.

Uno stratagemma, sospettano i magistrati, per trarre in errore la giunta che l’1 settembre del 2011 nominò la Sarlo a capo del dipartimento Controlli. Eppure, scrivono sempre i pubblici ministeri, avrebbe avuto un “curriculum sicuramente non superiore in riferimento alla specificità dell’incarico rispetto ai dirigenti interni alla Regione dichiarati non idonei” che, adesso, sono stati individuati come parti offese assieme alla Regione Calabria.

L’Ente, quindi, potrebbe costituirsi parte civile nel futuro processo al governatore Scopelliti il quale, sempre per abuso d’ufficio, è imputato a Reggio Calabria, nel processo sul caso Fallara, che prende il nome dalla dirigente comunale del settore Finanze e Tributi, morta misteriosamente nel dicembre 2010 dopo aver ingerito acido muriatico. Per i pm reggini, Scopelliti e i tre revisori dei conti del Comune di Reggio “avrebbero falsamente rappresentato, nella contabilità dell’ente, dati e circostanze determinando l’approvazione dei bilanci di previsione per gli anni 2008 e 2009 nonché quella del rendiconto di gestione per l’anno 2008”.

Risale sempre al periodo in cui era sindaco di Reggio, invece, la condanna in primo grado a sei mesi di carcere rimediata da Scopelliti per il reato di omissione di atti d’ufficio: una vecchia storia legata alla mancata bonifica di una discarica.
Have a Nice Day
Avatar utente
citrosodina
Forumino Malato
Forumino Malato
Messaggi: 824
Iscritto il: 11/05/2011, 14:38

cose che si sanno da mesi e per cui il marito è stato arrestato..

eppure lei è sempre lì.. a fare il dirigente regionale..
Avatar utente
Regmi
Non c'è nenti!
Non c'è nenti!
Messaggi: 4207
Iscritto il: 11/05/2011, 16:55

citrosodina ha scritto:cose che si sanno da mesi e per cui il marito è stato arrestato..

eppure lei è sempre lì.. a fare il dirigente regionale..
Lei...e solo lei
E su chi, stando sempre all'articolo,
“Favorì nomina che interessava al clan” che famo?
Ci passiamo sopra?
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
Avatar utente
Regmi
Non c'è nenti!
Non c'è nenti!
Messaggi: 4207
Iscritto il: 11/05/2011, 16:55

Non sapevo dove metterla e ho scelto questo.
Spero vada bene.

http://milano.corriere.it/milano/notizi ... 8487.shtml
Aiutò la 'ndrangheta»: il giudice Giglio condannato a 4 anni e 7 mesi
Insieme con lui è stato condannato a 8 anni e 4 mesi il consigliere regionale calabrese del Pdl Francesco Morelliil processo milanese sulla cosiddetta «zona grigia» della 'ndrangheta

«Aiutò la 'ndrangheta»: il giudice Giglio condannato a 4 anni e 7 mesi

Insieme con lui è stato condannato a 8 anni e 4 mesi il consigliere regionale calabrese del Pdl Francesco Morelli


MILANO - Il giudice (ora sospeso dal Csm) Vincenzo Giuseppe Giglio è stato condannato a 4 anni e 7 mesi di carcere nel processo milanese sulla cosiddetta «zona grigia» della 'ndrangheta. Disposta anche l'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici. Insieme a lui è stato condannato a 8 anni e 4 mesi, con l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, il consigliere regionale calabrese del Pdl Francesco Morelli. I giudici dell’ottava sezione penale di Milano ha stabilito nove condanne con pene fino a 16 anni di reclusione. La pena più alta, 16 anni di carcere, è stata comminata al boss Giulio Lampada. Otto anni per Vincenzo Giglio (medico e cugino del giudice); 4 anni e sei mesi per Francesco Lampada; 7 anni per Raffaele Firminio; 3 anni e 3 mesi per Maria Valle. È stato anche condannato a 5 anni e 3 mesi l'ex militare della Gdf Luigi Mongelli, mentre altri tre finanzieri sono stati assolti con revoca delle misure cautelari. Inoltre i giudici, presieduti da Luisa Ponti, hanno anche stabilito che alcuni degli imputati dovranno versare un milione e 400 mila euro al Comune di Milano che si era costituito parte civile per i danni patrimoniali e non patrimoniali.

IL RISARCIMENTO - «La decisione della Ottava Sezione Penale del Tribunale di Milano di riconoscere un risarcimento di un milione e 400 mila euro a favore del Comune di Milano è molto importante», ha commentato il sindaco Giuliano Pisapia. «Si tratta della cifra più alta mai riconosciuta al Comune per processi legati alla criminalità organizzata. Viene così ancora una volta evidenziato il danno gravissimo che la presenza delle mafie provoca anche alle istituzioni che rappresentano il territorio. Il Comune di Milano proseguirà in futuro nella decisione di costituirsi parte civile nei processi contro la criminalità organizzata confermando così il proprio impegno di contrasto ad ogni forma di infiltrazione mafiosa in città».

L'ARRESTO - Sia il consigliere Morelli che il giudice Giglio, all'epoca presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, erano stati arrestati nel novembre 2011 nell'operazione della Dda di Milano coordinata da Ilda Boccassini contro la cosca Valle-Lampada infiltrata in Lombardia anche grazie ad appoggi nella cosiddetta «zona grigia». Morelli era accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione, mentre Giglio rispondeva di corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento aggravato dalla presunta agevolazione del clan.

LA MOGLIE - Secondo l'accusa, Giglio si sarebbe rivolto al consigliere Morelli per far ottenere a sua moglie la nomina a commissario della Asl di Vibo Valentia e Morelli avrebbe invece chiesto e ottenuto dal giudice notizie riservate su indagini. Entrambi poi, secondo le indagini, erano in rapporto con Giulio Lampada, il quale tra l'altro avrebbe gestito un business di slot machine e videopoker in diversi bar di Milano. Nel corso del processo era anche stato ascoltato come testimone il sindaco di Roma Gianni Alemanno, perché in alcune intercettazioni Giulio Lampada si vantava di averlo incontrato in un appuntamento elettorale a Roma.
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
Avatar utente
aquamoon
Forumino Malatissimo
Forumino Malatissimo
Messaggi: 2315
Iscritto il: 11/05/2011, 13:59

e vabbè....
ma è il primo grado...
ecchè...
:oo:
Sventurata la terra che ha bisogno di eroi
Avatar utente
Regmi
Non c'è nenti!
Non c'è nenti!
Messaggi: 4207
Iscritto il: 11/05/2011, 16:55

aquamoon ha scritto:e vabbè....
ma è il primo grado...
ecchè...
:oo:
Effettivamente per assegnargli il titolo honoris causa
che spalanca le porte ad un radioso futuro
è ancora prestino.

Quello che non ricordo è chi l'abbia sostituito nel duro percorso di studi.
8-)
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
Rispondi