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doddi
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L'ipotesi che era parsa come una boutade prende sempre più forma e tiene in ansia il mondo politico nostrano.

Dopo aver ricevuto l'imprimatur dall'intero PPE europeo, dagli Stati Uniti e cosa di non poco conto anche dal transalpino Hollande (che scarica i quasi colleghi progressisti italiani) il sobrio Prof. deve sciogliere i nodi di questo thriller che non sembra avere alcun filo logico ma ad ogni scena sistema numerosi tasselli.

Intanto nella coalizione che già da mesi è intenta a scegliere il nuovo colore della tappezzeria per le poltroncine di Palazzo Chigi e degli altri Palazzi romani serpeggiano i primi convulsi nervosismi per l'ennesimo traguardo che potrebbe sfumare al fotofinish ...

Dopo 20 anni si sta per assistere al ritorno della DC sullo scenario politico nazionale.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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Dalemix in preda alla convulsioni, nella versione ducetto con baffetto.


http://www.corriere.it/politica/12_dice ... primopiano

Il presidente del Copasir: Monti potrà ancora avere un ruolo importante
«Il premier contro chi lo sostiene? Sarebbe moralmente discutibile»
D'Alema: non deve candidarsi. E nessuno usi il suo nome per una lista


«L'ho detto a Monti personalmente, ora glielo dico pubblicamente: sta logorando la sua immagine. Preservi se stesso, sia utile al Paese, non si faccia coinvolgere negli spasmi di una crisi politica sempre più convulsa e sconcertante per i cittadini». Massimo D'Alema è categorico: «Monti non si deve candidare». E anzi, secondo il presidente del Copasir (il comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti), il premier deve sgombrare subito il campo da ogni equivoco sul suo nome e sul suo futuro.

Dopo Casini e Montezemolo, ora è Silvio Berlusconi ad offrire il sostegno del centrodestra se dovesse scendere in campo.
«Quello di Berlusconi è un atteggiamento confuso. Dopo aver ripreso i temi classici della sua propaganda, come la riduzione delle tasse e la deregulation, e avere accusato Monti di essere subalterno all'Europa, ora sostiene di volerlo appoggiare. È una mossa disperata per ribadire il suo potere sul centrodestra. Però mette in rilievo il rischio che sta correndo in questo momento la figura del presidente del Consiglio».

Quale rischio?
«Quello che venga meno la coerenza con il ruolo che gli è stato assegnato e che ha svolto fin qui con grande correttezza risultando utile al Paese per evitare la bancarotta e per ridare all'Italia un'immagine internazionale. Ma ora questo mandato si è esaurito. Non riesco a capire come una persona al di sopra delle parti, fino al punto di accettare la nomina di senatore a vita prima ancora di andare a Palazzo Chigi, possa diventare la bandiera di una precisa forza politica».

Cosa dovrebbe fare per candidarsi, rinunciare alla carica di senatore a vita?
«A parte le difficoltà formali delle dimissioni da quell'istituto, riscontrate già in passato, anche se dovesse lasciare il Senato si aprirebbe un problema politico. Che senso ha che Berlusconi, che lo ha attaccato e sfiduciato, lo candidi oggi a guidare uno schieramento che avrebbe come unico collante l'avversione alla sinistra? Ciò aprirebbe una contrapposizione che favorirebbe anche nel nostro campo le posizioni più radicali. Sarebbe meglio se Monti preservasse la sua figura di super partes al servizio della Repubblica e la conservasse anche per il futuro prossimo».

Con l'offerta, in cambio, di andare al Quirinale?
«Qui stiamo parlando del futuro del Paese e delle istituzioni, non stiamo all'asta delle poltrone. Come ha detto Bersani, la personalità di Monti è utile al Paese e non gli chiediamo di tornare all'università Bocconi».

Non si tratta di una posizione difensiva? Non è che avete paura di una discesa in campo così autorevole?
«Siamo nelle condizioni di vincere comunque le elezioni, non abbiamo paura di confrontarci. Non è questo il problema. Trovo solo che sarebbe illogico e in qualche modo moralmente discutibile che il Professore scenda in campo contro la principale forza politica che lo ha voluto e lo ha sostenuto nell'opera di risanamento. Avendo grande stima di lui spero che non lo farà. Ad ogni modo non si può più andare avanti con questa incertezza sul suo futuro: è meglio che chiarisca al più presto».

C'è l'ipotesi che anche in assenza di una sua candidatura il nome di Monti compaia su una lista centrista.
«Sarebbe un pernicioso bizantinismo di cui sicuramente non sentiamo il bisogno. Monti non dovrebbe permetterlo. Se personalità come Montezemolo hanno intenzione di candidarsi lo facciano senza nascondersi dietro il suo nome».

Da come vede le cose sembra che il presidente del Consiglio non abbia altra chance che ritirarsi a vita privata.
«Non è vero. Monti potrà continuare a svolgere un ruolo importante per tutti noi, proprio dalla posizione neutrale che finora ha mantenuto. Prima di lasciare Palazzo Chigi potrebbe indicare quali sono le cose utili da fare per il Paese negli anni che verranno e le forze politiche si misurerebbero con questo suo programma».

Cioè con la sua «agenda». Qual è il suo giudizio?
«Gli accordi presi con l'Europa e il rigore finanziario, solo per fare due esempi, sono un impegno inderogabile e lo abbiamo dimostrato quando abbiamo già governato il Paese».

Non lo è altrettanto per il Sel di Vendola, che professa quasi quotidianamente il suo antimontismo.
«Vendola non va usato come uno spauracchio. Stando ai più recenti sondaggi, il Pd sta al 32 per cento e loro al 5. Ogni decisione verrà presa a maggioranza e abbiamo scelto insieme che conterà il peso elettorale. Certo, bisogna considerare che Nichi governa una Puglia che è stata capace di creare 21 mila posti di lavoro in più malgrado la crisi. Ma Vendola non deve dimenticare che siamo stati noi la principale forza che ha sostenuto Monti. Attaccare a testa bassa il suo governo significa fare una campagna elettorale contro il Pd che è il suo alleato. Questo non è ragionevole. Noi non siamo contro Monti, ma vogliamo andare oltre questa esperienza, puntando su giustizia sociale e crescita».

In attesa di sapere che cosa deciderà il premier, il centro sarà comunque una realtà politica con la quale vi confronterete?
«Ribadisco che noi siamo favorevoli ad un patto tra progressisti e moderati. Anche se dovessimo essere autosufficienti nelle due Camere apriremmo comunque un dialogo con i centristi per il governo, come ha detto Bersani».

Vendola è contrario.
«Concentriamoci sui contenuti innovativi, che sono quelli che devono davvero caratterizzare la sinistra. Non sui veti».

Gli «arancioni» di Luigi de Magistris potranno essere vostri alleati?
«Faccio solo notare che la loro prima mossa è stata attaccare il Quirinale...»

Veniamo alle primarie del Pd.
«Quelle per scegliere il candidato premier hanno fatto emergere con chiarezza tutte le anime del centrosinistra, da Tabacci a Vendola. Uno schieramento che può raggiungere il 40 per cento. Io ero perplesso sullo svolgimento di quelle primarie, ma ammetto che ha avuto ragione Bersani che invece ci ha creduto con forza e ha avuto coraggio».

Che rapporti avrete con il secondo arrivato, Matteo Renzi?
«Bisognerà tenerne conto. Lui sostiene che continuerà a fare il sindaco, ma io non vedrei nulla di male se entrasse in un futuro governo».

E le prossime primarie, quelle del 29 e 30 dicembre per la scelta dei parlamentari che tanto stanno facendo fibrillare il partito?
«Bisogna discutere le modalità migliori per realizzarle, ma dopo la decisione del Pdl di far cadere Monti dobbiamo accelerare ed è giusto che i candidati vengano scelti dal basso, visto che purtroppo non si è potuto fare una nuova legge elettorale che permettesse agli elettori di optare per i nomi più graditi».

Conferma che non si candiderà?
«Ci mancherebbe. Ho dato la mia parola».

E dopo?
«Dopo si vedrà. Vorrei ricordare che non sono disoccupato: sono presidente della fondazione Italianieuropei e sono a capo della Foundation of European Progressive Studies. Faccio parte dei vertici del Pse».

Sono soprattutto incarichi internazionali. E se arrivasse una chiamata per responsabilità istituzionali in Italia?
«Se arriverà valuterò la chiamata...».


Roberto Zuccolini
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Lillo sei uno
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Ora che stai all'opposizione sei libero di scialarti a riportare le contraddizioni :lol:
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Lillo sei uno ha scritto:Ora che stai all'opposizione sei libero di scialarti a riportare le contraddizioni :lol:

All'opposizione di che e soprattutto di chi? Dei tecnici? :mrgreen: :mrgreen:

Ad ogni buon conto questa è mera cronaca, attualità, l'oscurantismo di regime della fazione sinistra/(post)komunista maggioritaria forumina ha glissato su questa vicenda che ha riempito tg e giornali di tutto il mondo... :fifi:
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Lo scenografo della scena girata all'Académie Royale de Belgique


http://www.tempi.it/mauro-il-tempo-stri ... ricredersi



Mauro: «Il tempo stringe, Monti dica cosa vuol fare. Anche Maroni potrebbe ricredersi»

dicembre 14, 2012 Redazione «Il problema non è tanto un passo indietro di Berlusconi quanto di un passo avanti che non c’è stato di una classe dirigente o di figure-catalizzatrici»

Il capogruppo del Pdl al Parlamento europeo Mario Mauro è intervenuto questa mattina a Omnibus su La7. «Monti dica cosa intende fare per il paese – ha affermato Mauro –, dica il suo programma per rilanciare l’economia e dare stabilità alle famiglie e forze all’imprese, perché se farà questo, in teoria anche Maroni il giorno dopo potrebbe ricredersi ed essere interessato». «A questo punto – ha aggiunto – dobbiamo essere molto pratici, perché non credo negli appelli ad excludendum».

Secondo Mauro il tempo stringe: «Abbiamo poche ore a disposizione per far sì che quella piattaforma naturale a cui guardano gli elettori italiani che non si riconoscono nella sinistra, si possa attuare e la nostra responsabilità è quella di favorire il più possibile questa strada». Mauro ha anche sottolineato che «il problema non è tanto un passo indietro di Berlusconi quanto di un passo avanti che non c’è stato di una classe dirigente o di figure-catalizzatrici». E spiega: «Se Monti non vuole farsi carico di questo ruolo di catalizzatore, l’unica chance perché ci sia un rassemblement del centrodestra plausibile è che bisogna cercarsene uno, altrimenti ognuno forte della propria attrattiva rispetto al proprio elettorato di base giocherà la sua partita». «Nessuno spari sulle proprie truppe – ha concluso – perché se non siamo riusciti a fare neanche le primarie almeno qualche convegno dove si discuta penso sia una buona cosa per aiutare i militanti a capire qual è la strada buona».
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Il sobrio Prof chiarisce la sua posizione rispetto al PDL e declina l'invito di Gargamella a sedere sulla poltrona del Quirinale già in viaggio verso il tappezziere per la nuova mise ...

http://www.corriere.it/politica/12_dice ... 61e6.shtml

VERSO IL VOTO

«Io e Berlusconi, due visioni diverse»

Battuta del premier davanti alla Merkel. Il no a Bersani su futuri «ruoli di garanzia»

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI


BRUXELLES - «La mia visione dell'Italia è diversa». Diversa da quella di Berlusconi, da quella del Pdl, da coloro che oggi rappresentano il Ppe in Italia. Forse basta questa frase, pronunciata davanti alla signora Merkel, e a tutti gli altri capi di Stato e di governo popolari, per descrivere le ragioni della presenza di Monti, ieri pomeriggio, al vertice del Ppe nella capitale belga.
Nel suo staff tendono a minimizzare: Mario Monti, dicono, ha partecipato a sorpresa al vertice dei Popolari europei «non per un'affiliazione», ma solo per dare alcune rassicurazioni. Sull'Italia e su un agenda che non verrà cambiata. Una visita che ha riscosso almeno un obiettivo: incassare un endorsement , un riconoscimento sull'azione del governo e sulla decisione del premier di dimettersi. Si è marcata una distanza da chi oggi rappresenta la famiglia moderata in Italia e questa distanza è stata riconosciuta, dicono a Palazzo Chigi.
Resta però un non detto: per quale motivo Monti ha deciso di partecipare ad un riunione politica, che ha il sapore di una scelta di campo ben precisa? Poteva Monti dire le stesse cose, in pubblico, senza prendere parte ad un dibattito di partito, al quale lui in teoria non aveva diritto a partecipare? Certamente sì.

Di certo la visita del Professore al vertice dei Popolari è stata gestita in gran segreto e con la sua complicità. Mario Mauro, l'esponente del Pdl che oggi viene giudicato come un traditore in alcuni ambienti del partito del Cavaliere, ha promosso e gestito l'iniziativa, confermano nell'entourage del presidente del Ppe, Wilfred Martens. Il Professore ha detto di sì prima ancora di ricevere l'invito, ha partecipato alla costruzione dell'evento.
Eppure desumere altro, rispetto ad un cronaca che si presta a molte interpretazioni, dicono a Palazzo Chigi, nello staff di Monti, sarebbe fuori luogo. Il capo del governo parlerà, sul suo futuro, solo dopo aver rassegnato le dimissioni. Altro non si vuole confermare o ipotizzare: nulla, in sostanza, che possa costituire un appiglio per disegnare scenari che al momento rimangono fluidi.
Eppure qualcosa ieri pomeriggio è certamente successo. Quando Monti lascia il vertice dei Popolari si dice «molto contento, soddisfatto», della partecipazione alla riunione. Si è certificato che in Italia esiste un vuoto di rappresentanza, che i moderati non hanno un riferimento: per qualcuno è stato anche un processo al Cavaliere; per altri una sorta di «incoronazione» a Monti.


Resta dunque il mistero sulle prossime mosse del Professore. Oggi più che mai appaiono avvolte in una coltre di incertezza: sarà un federatore dei moderati italiani? Accetterà una candidatura per conto terzi? La giornata di ieri direbbe di sì, che una candidatura ufficiale è più vicina, ma a Palazzo Chigi si escludono alcune cose, apparse come semplificazioni sui media: per esempio che non ha mai parlato con il professor D'Alimonte di scenari elettorali, cosa che il professore conferma («ci siamo visti per caso, ha altri consiglieri per queste cose»); o che non esiste alcun memorandum politico, sulle riforme, da lasciare in eredità al prossimo governo; o ancora che è destituita di fondamento l'idea di un decreto sulle firme necessarie per le candidature.
Trapela semmai un'indiscrezione che sarebbe una notizia, se confermata ufficialmente: l'ultima volta che Monti ha visto Bersani ha rifiutato un'offerta. Non ha voglia, almeno per il momento, di accettare il ruolo di figura di garanzia, anche se fosse legata all'elezione al Quirinale. Sembra di capire che preferirebbe di gran lunga restare a Palazzo Chigi. E l'entrata a sorpresa, ieri, alla riunione del Ppe sarebbe un tassello di questa strategia.



Marco Galluzzo
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Regmi
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Lillo sei uno ha scritto:Ora che stai all'opposizione sei libero di scialarti a riportare le contraddizioni :lol:
Quali sono quelle che hai visto?
La speranza appartiene ai figli.
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_naka
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non penso che monti possa vincere le elezioni ..... certo toglierebbe tanti voti alla sinistra...
PIU' VIVO PIU' TI AMO ! Tu sempre tu ,canterò sempre di più !! Ho visto la reggina mi sono innamorato e non la lascerò mai più !
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_naka ha scritto:non penso che monti possa vincere le elezioni ..... certo toglierebbe tanti voti alla sinistra...
Il tempo è poco è vero... ma anche in passato ci sono state situazioni simili, con esisi poi sorprendenti.
Sui voti da togliere alla sinistra della sinistra non penso, l'elettorato è radicato e fidelizzato, sui voti che attualmente attira la sinistra per mancaza di alternative altrove è un discorso diverso.
L'eventuale novità andrebbe a prendere voti soprattutto sul partito degli astenuti, sempre a fronte di un adeguato e serio programma, stavolta politico, che non sarebbe più emergenziale.
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Regmi ha scritto:
Quali sono quelle che hai visto?
Scusami, mi sono espresso male, volevo dire le contrapposizioni :salut
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Lillo sei uno ha scritto:
Regmi ha scritto:
Quali sono quelle che hai visto?
Scusami, mi sono espresso male, volevo dire le contrapposizioni :salut

Allora riformulo la domanda. :thumleft

-oltre a quelle già note e oggetto di discussione prima delle primarie tra SEL e il PD dove si è firmato una carta d'intenti comune
-al ribadire la piena fedeltà nelle Istituzioni Democratiche
-al ribadire una posizione politica sul futuro ruolo di Monti
-al riaffermare che, santiddio, non si candiderà

quali, come nostro costume accantonando il mestolo, hai visto?

Non con spirito inquisitivo, sia chiaro, ma solo per tentare di soddisfare una mia per morbosa pecularietà. La curiosità
:salut
Ultima modifica di Regmi il 14/12/2012, 15:55, modificato 1 volta in totale.
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doddi ha scritto:
_naka ha scritto:non penso che monti possa vincere le elezioni ..... certo toglierebbe tanti voti alla sinistra...
Il tempo è poco è vero... ma anche in passato ci sono state situazioni simili, con esisi poi sorprendenti.
Sui voti da togliere alla sinistra della sinistra non penso, l'elettorato è radicato e fidelizzato, sui voti che attualmente attira la sinistra per mancaza di alternative altrove è un discorso diverso.
L'eventuale novità andrebbe a prendere voti soprattutto sul partito degli astenuti, sempre a fronte di un adeguato e serio programma, stavolta politico, che non sarebbe più emergenziale.
parlo proprio dei voti degli astenuti.... che monti abbia restituito credibilità al paese è fuor di dubbio...il problema è che poi ha esagerato mettendo in ginocchio un po tutti...poi c'è stato anche il problema della fornero, persona davvero negativa e da eliminare il prima possibile..
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_naka ha scritto:
doddi ha scritto:
_naka ha scritto:non penso che monti possa vincere le elezioni ..... certo toglierebbe tanti voti alla sinistra...
Il tempo è poco è vero... ma anche in passato ci sono state situazioni simili, con esisi poi sorprendenti.
Sui voti da togliere alla sinistra della sinistra non penso, l'elettorato è radicato e fidelizzato, sui voti che attualmente attira la sinistra per mancaza di alternative altrove è un discorso diverso.
L'eventuale novità andrebbe a prendere voti soprattutto sul partito degli astenuti, sempre a fronte di un adeguato e serio programma, stavolta politico, che non sarebbe più emergenziale.
parlo proprio dei voti degli astenuti.... che monti abbia restituito credibilità al paese è fuor di dubbio...il problema è che poi ha esagerato mettendo in ginocchio un po tutti...poi c'è stato anche il problema della fornero, persona davvero negativa e da eliminare il prima possibile..
Se ti può essere di consolazione ti informo che la stagione del governo tecnico è finita
e con essa la Fornero.
Sul futuro ruolo di Monti e sulla quantità di voti (compresa la loro provenienza) che si porterebbe appresso è materia ancora fluida.
Quantomeno bisogna aspettare le sue determinazioni altrimenti parliamo di fuffa.
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_naka ha scritto:
doddi ha scritto:
_naka ha scritto:non penso che monti possa vincere le elezioni ..... certo toglierebbe tanti voti alla sinistra...
Il tempo è poco è vero... ma anche in passato ci sono state situazioni simili, con esisi poi sorprendenti.
Sui voti da togliere alla sinistra della sinistra non penso, l'elettorato è radicato e fidelizzato, sui voti che attualmente attira la sinistra per mancaza di alternative altrove è un discorso diverso.
L'eventuale novità andrebbe a prendere voti soprattutto sul partito degli astenuti, sempre a fronte di un adeguato e serio programma, stavolta politico, che non sarebbe più emergenziale.
parlo proprio dei voti degli astenuti.... che monti abbia restituito credibilità al paese è fuor di dubbio...il problema è che poi ha esagerato mettendo in ginocchio un po tutti...poi c'è stato anche il problema della fornero, persona davvero negativa e da eliminare il prima possibile..
Ma il ruolo dei governi tecnici è proprio quello: dare le stangate. E darle nel breve termine. Nessun partito/colazione politica, in prima persona, potrebbe farlo, pena la dipartita dallo scenario dell'emisfero di Montecitorio.
Nel medio termine, rappresentato dalla durata di una legislatura, si può operare in modo diverso, fermi restando gli intenti di riformismo e risanamento.

Non so come andrà a finire questa storia, ma penso che se si dovesse candidare avrebbe ottime possibilità di portare a casa il risultato pieno visto il pieno appoggio che godrebbe da ognidove, dall'estero, dai veri moderati italiani, dalla Chiesa, dai cosiddetti poteri forti, dall'imprimatur (obbligato) da parte del Berlusca, ecc... ecc...
La sua sobrietà non spaventa nessuno, al contrario di altri. Anzi incoraggiarebbe a prendere la tessera elettorale per andare alle urne.
E' la mia valutazione.
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Regmi ha scritto:

Allora riformulo la domanda. :thumleft

-oltre a quelle già note e oggetto di discussione prima delle primarie tra SEL e il PD dove si è firmato una carta d'intenti comune
-al ribadire la piena fedeltà nelle Istituzioni Democratiche
-al ribadire una posizione politica sul futuro ruolo di Monti
-al riaffermare che, santiddio, non si candiderà

quali, come nostro costume accantonando il mestolo, hai visto?

Non con spirito inquisitivo, sia chiaro, ma solo per tentare di soddisfare una mia per morbosa pecularietà. La curiosità
:salut
Una contrapposizione lampante è quella che vede un Monti imbarazzato che viene tirato per la giacca non solo dai moderati italiani, ma soprattutto da quelli europei, che auspicano una continuità con quello tecnico.

Lo stesso D’Alema, come avrai letto, teme la sua discesa in campo, proprio perché ciò può riaggregare le forze di centro-destra che, ti rammento, sono la stragrande maggioranza in questo paese e non sempre seguono le ondate populiste.

Anche Monti, tentatissimo dall'idea di diventare uno statista di caratura internazionale e passare alla storia come il vero salvatore dell'italia, dovrà presto sciogliere la riserva e se lo farà in senso positivo, detterà la sua agenda politica che sarà certamente più gradita all’Europa, rispetto a quella di Bersani-Vendola che, per quanto filo europeista ed austera, dovrà guardare un tantino anche al sociale o no ?
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Lillo sei uno ha scritto:
Regmi ha scritto:

Allora riformulo la domanda. :thumleft

-oltre a quelle già note e oggetto di discussione prima delle primarie tra SEL e il PD dove si è firmato una carta d'intenti comune
-al ribadire la piena fedeltà nelle Istituzioni Democratiche
-al ribadire una posizione politica sul futuro ruolo di Monti
-al riaffermare che, santiddio, non si candiderà

quali, come nostro costume accantonando il mestolo, hai visto?

Non con spirito inquisitivo, sia chiaro, ma solo per tentare di soddisfare una mia per morbosa pecularietà. La curiosità
:salut
Una contrapposizione lampante è quella che vede un Monti imbarazzato che viene tirato per la giacca non solo dai moderati italiani, ma soprattutto da quelli europei, che auspicano una continuità con quello tecnico.

Lo stesso D’Alema, come avrai letto, teme la sua discesa in campo, proprio perché ciò può riaggregare le forze di centro-destra che, ti rammento, sono la stragrande maggioranza in questo paese e non sempre seguono le ondate populiste.

Anche Monti, tentatissimo dall'idea di diventare uno statista di caratura internazionale e passare alla storia come il vero salvatore dell'italia, dovrà presto sciogliere la riserva e se lo farà in senso positivo, detterà la sua agenda politica che sarà certamente più gradita all’Europa, rispetto a quella di Bersani-Vendola che, per quanto filo europeista ed austera, dovrà guardare un tantino anche al sociale o no ?
Rimango sul punto di domanda.
Il tirare dalla giacchetta Monti deve essere considerata una contrapposizione?
Il temere deve essere considerata una contrapposizione?
:scratch
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Regmi ha scritto:
Rimango sul punto di domanda.
Il tirare dalla giacchetta Monti viene considerata contrapposizione?
Il temere viene consierata una contrapposizione?
:scratch
Ma t'ju a spiegari propriu tuttu :mrgreen:

Io la vedo come una contrapposizione: come definire altrimenti una prossima competizione elettorale tra due schieramenti che teoricamente hanno due concezioni diverse di intendere la politica ?

Come intendere altrimenti la situazione in cui una forza politica importante come il Pd, che ha voluto fortemente Monti alla guida del paese, rivederselo come principale avversario politico ?

Come differenziare i temi europeisti della prossima campagna elettorale ? Bersani ha già dichiarato ad esempio che l'articolo 18 non si toccherà, tu pensi che Vendola sia d'accordo ? Io ho i miei dubbi :scratch
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Lillo sei uno ha scritto:
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Rimango sul punto di domanda.
Il tirare dalla giacchetta Monti viene considerata contrapposizione?
Il temere viene consierata una contrapposizione?
:scratch
Ma t'ju a spiegari propriu tuttu :mrgreen:

Io la vedo come una contrapposizione: come definire altrimenti una prossima competizione elettorale tra due schieramenti che teoricamente hanno due concezioni diverse di intendere la politica ?

Come intendere altrimenti la situazione in cui una forza politica importante come il Pd, che ha voluto fortemente Monti alla guida del paese, rivederselo come principale avversario politico ?

Come differenziare i temi europeisti della prossima campagna elettorale ? Bersani ha già dichiarato ad esempio che l'articolo 18 non si toccherà, tu pensi che Vendola sia d'accordo ? Io ho i miei dubbi :scratch
Su curiusu assai e puru rumpiscatuli...tu rissi prima. :wink

Quindi si parla di ipotetiche e futuribili contrapposizioni che nulla hanno a che fare con gli articoli postati? Giustu?
Come quasi sempre ci capita, ci troviamo adesso? :mrgreen:
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
reggino
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Lillo sei uno ha scritto:[quote


Una contrapposizione lampante è quella che vede un Monti imbarazzato che viene tirato per la giacca non solo dai moderati italiani, ma soprattutto da quelli europei, che auspicano una continuità con quello tecnico.

Lo stesso D’Alema, come avrai letto, teme la sua discesa in campo, proprio perché ciò può riaggregare le forze di centro-destra che, ti rammento, sono la stragrande maggioranza in questo paese e non sempre seguono le ondate populiste.

Anche Monti, tentatissimo dall'idea di diventare uno statista di caratura internazionale e passare alla storia come il vero salvatore dell'italia, dovrà presto sciogliere la riserva e se lo farà in senso positivo, detterà la sua agenda politica che sarà certamente più gradita all’Europa, rispetto a quella di Bersani-Vendola che, per quanto filo europeista ed austera, dovrà guardare un tantino anche al sociale o no ?
Ma io non capisco per quale motivo si candidi Monti visto che sia da una parte che dall'altra è stato ribadito più volte che verrà portata avanti la sua agenda.Se proprio vuole avere un incarico politico può fare il ministro dell'economia e attuare la sua agenda,con qualunque schieramento vincerà le elezioni,perchè per destra,sinistra,e centro,non c'è alternativa alle ricette di Monti.Misteri del nostro Paese!

ps poi per carità non si dica che tutti i partiti sono tutti uguali,ognuno ha delle ricette diverse per uscire dalla crisi.
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Domandina: se alla fine scegliesse di candidarsi, quali partiti lo sosterrebbero alle elezioni (oltre l'UDC)?
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