Montibis

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aquamoon
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Lillo sei uno ha scritto:Regmi, non cercare di interpretare il mio pensiero perché così lo travisi :wink

Scalfari è un esponente dei poteri forti, è un moderato, anzi un reazionario. Ha forti interessi affinché i privilegi, anche della sua parte politica, non siano intaccati e spende tutto se stesso per perpetrare lo status quo.

E' un pifferaio tout court, la sua storia lo insegna. E' sempre stato vicino ai potentati economici e finanziari che influenzano l'opinione pubblica specie quella che si sente radical-chic.

E' un ventennio che combatte una guerra aziendalista per la supremazia. Al partito azienda di Arcore contrappone il suo partito giornale: La Repubblica-L'Espresso.

E' cognato di De Benedetti, e questo la dice lunga sulla sua presunta imparzialità. Il giornalismo super partes, quello che esiste negli altri paesi, in Italia non è mai esistito, sono tutti mossi da interessi di bottega, sono pennivendoli al servizio dei padroni del vapore :salut
Ritratto a tinte forti e con pennellate vigorose.
Disvelante.
Pensavamo tutti, come lupo cattivo, a quel mattacchione di berlusconi e... non avevamo capito niente. Il deus ex machina dell'imbarbarimento della politica italiana era ed è:
IL COGNATO DI DE BENEDETTI.
Dipinto magniloquente, le castronerie non sono in chiaroscuro, brillano di luce propria e illuminano l'insieme.
Come in un quadro di Grotz, il personaggio principale ovvero Eugenio Scalfari (moderato anzi reazionario), avido e famelico, bada alla sua roba e combatte il fighettone di Arcore al solo scopo di curare gli interessi del suo padrone e del suo vapore.
Il dipinto non è male, ma non è della scuola di Grosz, quello era espressionista... questo è fancazzista.
:salut

Il mondo è bello perchè è vario, la Rete è bella perchè consente a chiunque di esporre il proprio punto di vista.
Retro o post-datare il terrorismo attribuendogli a piacere colore e genesi, dimenticando persino l'unica data (per noi) certa e cioè il 1970 ed il tentativo, per fortuna abortito, di colpo di Stato da parte di junio valerio borghese è come giocare a dadi con la Storia. http://www.loggiap2.com/colpo_di_stato_borghese.htm
Assegnare parentele di fantasia a Scalfari per intorbidire ulteriormente la Storia degli ultimi 40 anni e come giocare a tresette... a perdere.
Buona continuazione.
:mutande:
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reggino
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Lillo sei uno ha scritto:[quote

Che mi consoli un po' il povero reggino. E' disperato e ne ha ben donde :lol:
ahahahhaahahahah,disperato no,ma nauseato di questi partiti,sì.Come del resto un pò tutti.
:salut
https://www.youtube.com/watch?v=-JQINuybHL4" onclick="window.open(this.href);return false;
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Regmi
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Lillo sei uno ha scritto:
Capisco che stiamo trasformando questa sezione in chiacchiere :lol: ma te lo chiedo seriamente :scrolleye:
Lo preciso in quanto con te i fraintendimenti sono pane quotidiano. :mrgreen:
Naturalmente parliamo di governo Politico a tutti gli effetti.

Sinteticamente.
Oggi
se stiamo a sentire i sondaggi il csx è dato per sicuro vincente alla Camera e quasi perdente al Senato il che, a condizione che rimanga fuori dalla contesa,
gli spianerebbe la strada per un incarico importante da una posizione di forza (io lo vedo in una figura alla Ciampi)
dalla quale possa far valere la sua indiscussa autorevolezza in Europa e nei mercati (piaccia o meno l'epoca è questa)
in un governo sostenuto dal PD e da qualche forza centrista nota (UDC) o nascente.

Viceversa (se si schierasse apertamente e riuscisse in quello che l'escortiere ha fatto) il mare diventerebbe talmente aperto dove,
finanche la riproposizione della grossa coalizione, con lui a dirigerla e in alternativa al ritorno al voto dichiarato da Bersani, non la escluderei a priori.
Saranno comunque, con il loro voto, gli italiani anagraficamente più maturi (poichè quella scelta ti spetta, tu lo sei vero? :mrgreen: ) a scegliere quale sia la soluzione migliore.


Quello che, per adesso, pare certo è che con l'escortiere, ove per nessuno sono esclusi quelli che ha acquistato,
non ci vuole stare più nessuno.
Rimane solo da stabilire quanti effettivamente siano e se, nei futuri equilibri, saranno malauguratamente decisivi.

:salut
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Lillo sei uno
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Cazzo, mi assento per andare a cena e che ti ritrovo ? Una stizzita e demolitoria recensione del grande critico d’arte aquamoon che giudica di genere fancazzista la storia che riguarda un socio di uno degli uomini che appartengono all’alta finanza, miliardario illuminato e generoso finanziatore della stampa progressista.

Una sola correzione è d'obbligo, visto che pare infici tutta l'opera d'arte, ero convinto, perché letto da qualche parte tanti anni fa, che la moglie di Scalfari fosse la sorella di De Benedetti. Si chiamava Simonetta De Benedetti e figlia di Giulio, di origini torinesi e rifugiati in Svizzera come i De Benedetti durante la persecuzione fascista nei confronti degli ebrei, ma questo cambia poco il giudizio sul poliedrico personaggio che ha indossato mille casacche prima di essere posseduto da furore neoliberista tanto da farne la nuova icona del matrimonio incestuoso (e d'interessi) tra finanza e politica.
S'a Reggina è na malatia, prima Gallo e poi Saladini sunnu i so merici curanti.
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Lillo sei uno ha scritto:Cazzo, mi assento per andare a cena e che ti ritrovo ? Una stizzita e demolitoria recensione del grande critico d’arte aquamoon che giudica di genere fancazzista la storia che riguarda un socio di uno degli uomini che appartengono all’alta finanza, miliardario illuminato e generoso finanziatore della stampa progressista.

Una sola correzione è d'obbligo, visto che pare infici tutta l'opera d'arte, ero convinto, perché letto da qualche parte tanti anni fa, che la moglie di Scalfari fosse la sorella di De Benedetti. Si chiamava Simonetta De Benedetti e figlia di Giulio, di origini torinesi e rifugiati in Svizzera come i De Benedetti durante la persecuzione fascista nei confronti degli ebrei, ma questo cambia poco il giudizio sul poliedrico personaggio che ha indossato mille casacche prima di essere posseduto da furore neoliberista tanto da farne la nuova icona del matrimonio incestuoso (e d'interessi) tra finanza e politica.
All'eroe moralizzatore, bigamo per quarant'anni e salvato dal carcere dall'immunita' parlamentare ragalatagli dai socialisti non gli si puo' dir nulla. Icona era e restera' per tutto il popolo democratico. Come potremmo fare a meno del pippone domenicale?
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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Il dilemma del Professore

La Seconda Repubblica è finita, ma non del tutto. Il leader che l'ha inventata e guidata, per quasi vent'anni, è ancora lì. Silvio Berlusconi. Non si decide a uscire di scena. Per il bene del Paese. E, in primo luogo, "per i miei interessi", come ha esplicitamente affermato negli scorsi giorni. Da ciò la difficoltà di costruire una democrazia "normale", fondata sull'alternanza possibile.

Da ciò la difficoltà di Mario Monti, nella ricerca di un ruolo, dopo le prossime elezioni. Monti: vorrebbe continuare l'opera avviata un anno fa. Ma sulla base di un'investitura democratica e non aristocratica. Per volontà popolare e non del Presidente. Dopo una consultazione elettorale in Italia e non per scelta degli "altri". Su Monti, come si è visto anche nell'ultima settimana, "investono" i Popolari europei. La Merkel in testa. Ma anche il presidente francese, Hollande, socialista, ha espresso la sua stima verso il Professore.

I leader politici (oltre ai mercati) internazionali si chiedono perché mai gli italiani debbano esporsi al rischio di eleggere - democraticamente - un governo "populista". Oppure una maggioranza fragile, condizionata da forze politiche anti-europee. Com'è già avvenuto in passato. I leader e i mercati stranieri: si chiedono (talora apertamente) perché gli italiani debbano andare al voto, quando dispongono già di un premier "affidabile" (dal loro punto di vista).

"Purtroppo" la democrazia ha le sue regole. E i suoi rischi. Da troppo tempo - per citare Marc Lazar - l'Italia costituisce un interessante "laboratorio" dei cambiamenti - e delle distorsioni - delle democrazie europee. E, per questo, opera in una situazione instabile. Sarebbe ora che entrasse in una "noiosa" condizione di "normalità". Superando le deviazioni della Seconda, ma anche della Prima Repubblica. Non è ancora possibile, pare. Come dimostrano i dilemmi di Monti, in questa fase.

Il Professore vorrebbe, infatti, riproporsi come premier, dopo le elezioni. Ma è difficile trovare una posizione adeguata alle sue - legittime e comprensibili - aspirazioni. La "casa" più sicura e coerente, in base all'esperienza recente, sarebbe il centrosinistra. In particolare: il Pd. Che i sondaggi stimano in largo vantaggio. Soprattutto dopo le primarie. Le quali, tuttavia, hanno garantito un largo consenso a Bersani. Indicare un candidato diverso - o un premier diverso, dopo il voto - significherebbe vanificare la volontà degli elettori. Dire loro - e a tutti - che il centrosinistra aveva scherzato.

Un'altra ipotesi, di cui molto si parla, prevede che Monti venga candidato dalle forze politiche di Centro. L'Udc, Fli, la lista promossa da Montezemolo. Una soluzione che potrebbe fare del Terzo Polo l'alternativa vera al centrosinistra. Anche perché l'attuale sistema elettorale, il cosiddetto Porcellum, concepito in era berlusconiana e mantenuto con il concorso determinante di Berlusconi, ha prodotto un duplice effetto: maggioritaria e personale. Spingendo, cioè, la competizione elettorale in senso bipolare e presidenziale. Ha, infatti, opposto fino ad oggi Berlusconi al candidato della sinistra. Prima Prodi (l'unico ad averlo battuto, per due volte). Poi Veltroni. Ma oggi Berlusconi ha un consenso personale limitato. La sua parabola si è conclusa nell'autunno di un anno fa. Quando ha dovuto "arrendersi" e rassegnare le dimissioni. Costretto da vincoli esterni, ma prima ancora interni. Dalla crisi di fiducia nel Paese e dall'incapacità di tenere insieme la sua maggioranza. Oggi, il suo ritorno politico ha permesso al Pdl di risalire. Ma di poco: 3-4 punti. Il suo partito: non arriva al 20%. E poi: è diviso. Berlusconi. La stessa Lega: esita ad allearsi con lui. Come potrebbe dimostrare la propria volontà di rinnovamento, ripresentandosi di nuovo al voto con Berlusconi?

Per questo, se Monti divenisse il candidato premier del Centro, il Terzo polo potrebbe trasformarsi nel Secondo. L'alternativa al centrosinistra. Egli stesso diverrebbe, a sua volta, l'alternativa a Bersani. Il suo avversario. Per l'improponibilità di Berlusconi. Per il basso grado di legittimità delle forze di centrodestra. Ma anche per il consenso personale di cui dispone il Professore - risalito oltre il 50% nell'ultima settimana (come segnalano i sondaggi di Demos e Ipsos).

Chiarisco subito che, a mio avviso, si tratterebbe di una prospettiva "normale" e, anzi, auspicabile - in altri tempi e in altri contesti. Proporrebbe, infatti, l'alternativa fra due candidati e due aree politiche "compatibili". Una più lib e l'altra più lab. Entrambe, sostanzialmente, europee e democratiche. Il problema, tuttavia, è che in questa fase e in queste condizioni, un Patto di Centro guidato da Monti attrarrebbe non solo i voti "moderati", ma anche il sostegno personale di Silvio Berlusconi. Il quale, anche ieri, nel lungo monologo "recitato" a Canale 5, ha ribadito la propria disponibilità a fare un passo indietro. Ma solo se Monti si candidasse. In altri termini, Monti apparirebbe non solo "colui che unisce i moderati", ma il garante del Cavaliere e dei suoi.

Per questo oggi Monti si trova in una posizione critica. Perché non può essere candidato dal centrosinistra. Neppure in modo furbescamente mascherato. L'ipotesi di staffetta, di cui si è parlato negli ultimi giorni, appare, infatti, discutibile. Perché gli elettori hanno il diritto di sapere per chi e perché votano. Al momento del voto. Per quale premier e quale maggioranza.

Ma se Monti (per citare Eugenio Scalfari) "cadesse in tentazione" e si candidasse con il Centro, diverrebbe l'alternativa a Bersani. In particolare se Berlusconi facesse un passo indietro. Difficilmente potrebbe, domani, allearsi con il centrosinistra. Tanto meno divenire premier di una coalizione di "unità nazionale". Se non nel caso che nessuno, al Senato, ottenesse la maggioranza dei seggi (ma Monti, per questo, dovrebbe tifare per la Lega e il Cavaliere, nelle regioni del Nord).

C'è, infine l'ipotesi, avanzata ieri, che Monti promuova una propria lista personale. In autonomia da tutti gli altri. In questo modo si metterebbe davvero in gioco. Tuttavia, per questo, rischierebbe molto. Alcuni sondaggi recenti (Swg, per esempio) gli attribuiscono intorno al 6%, che salirebbe al 15%. Però, appunto, insieme alle forze di Centro. Troppo poco, per coltivare ambizioni di premiership. Al contrario, abbastanza per comprometterle.
Per continuare a svolgere un ruolo di primo piano, nei prossimi anni, penso che il Professore debba, dunque e comunque, rifiutare, apertamente, l'offerta, ma anche i voti del Cavaliere. Prendere esplicitamente le distanze da lui. E quindi decidere. Se, come e con chi scendere in campo.

Ma solo "restando fuori", a mio avviso, potrebbe occupare, in seguito, ruoli istituzionali importanti. Oppure ruoli di governo. Nella coalizione vincente. O al di sopra delle parti. In caso di particolare emergenza.
Mario Monti, più di ogni altro, oggi può contribuire a "normalizzare" la nostra democrazia. Spezzando, definitivamente, il filo che ancora ci lega alla Seconda Repubblica. Cioè, a Silvio Berlusconi.
Ma, proprio per questo, deve "restare fuori".

(17 dicembre 2012) Repubblica
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doddi ha scritto:[quote


All'eroe moralizzatore, bigamo per quarant'anni e salvato dal carcere dall'immunita' parlamentare ragalatagli dai socialisti non gli si puo' dir nulla. Icona era e restera' per tutto il popolo democratico. Come potremmo fare a meno del pippone domenicale?
visto che siamo in tema di apprezzamenti,vogliamo ricordare che Scalfari,è stato un grande ammiratore dinientepopòdimenoche Ciriaco De Mita??solo un paese come il nostro poteva trattare uno,che si è sempre venduto al potente di turno,con grande reverenza e ammirazione,quando lo invitano in tv,gli fanno assumere le vesti dell'uomo saggio,quando le scelte che ha fatto nella sua vita non sono state mai dettate dalla saggezza ma da ben altro,che con quella grande virtù non hanno nulla a che vedere.
Ultima modifica di reggino il 17/12/2012, 14:07, modificato 1 volta in totale.
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Lillo sei uno ha scritto:Cazzo, mi assento per andare a cena e che ti ritrovo ? Una stizzita e demolitoria recensione del grande critico d’arte aquamoon che giudica di genere fancazzista la storia che riguarda un socio di uno degli uomini che appartengono all’alta finanza, miliardario illuminato e generoso finanziatore della stampa progressista.

Una sola correzione è d'obbligo, visto che pare infici tutta l'opera d'arte, ero convinto, perché letto da qualche parte tanti anni fa, che la moglie di Scalfari fosse la sorella di De Benedetti. Si chiamava Simonetta De Benedetti e figlia di Giulio, di origini torinesi e rifugiati in Svizzera come i De Benedetti durante la persecuzione fascista nei confronti degli ebrei, ma questo cambia poco il giudizio sul poliedrico personaggio che ha indossato mille casacche prima di essere posseduto da furore neoliberista tanto da farne la nuova icona del matrimonio incestuoso (e d'interessi) tra finanza e politica.
lui è lo scilipoti del giornalismo.Il prima amore era per Mussolini,poi è passato nel psi :fifi: ,lo stesso psi che lo ha salvato dalla galera,che fosse amore vero o dettato da interessi,ai posteri l'ardua sentenza,poi ammiratore di de mita,poi di dini,poi di d'amato,poi di rutelli,poi di veltroni,ora di Monti.E quanti ne dimentico...
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doddi ha scritto: All'eroe moralizzatore, bigamo per quarant'anni e salvato dal carcere dall'immunita' parlamentare ragalatagli dai socialisti non gli si puo' dir nulla. Icona era e restera' per tutto il popolo democratico. Come potremmo fare a meno del pippone domenicale?
Ce ne faremmo una ragione e cercheremmo, trovandolo, un'altro "maître à penser".
A sinistra ce n'è una quantità industriale.
:mrgreen:


E nella sinistra liberale da 62 anni, ha partecipato alla fondazione del Partito Radicale, ha "creato" Repubblica e L'Espresso, ha concorso alla formazione del pensiero politico di almeno quattro generazioni, ha contribuito a sventare almeno due colpi di Stato e, nello stramente, ha scritto 23 libri.
Come riferimento non è poi tanto male.
...
Era bigamo e il PSI gli ha parato il culo.
Da cosa?
Intanto non era bigamo (tecnicamente, a meno che tu non mi smentisca, Non era sposato con due donne, aveva due donne e aveva due situazioni familiari),
e a svelarlo è stato lui stesso due anni fa con un'intervista al "suo" L'Espresso.
Quindi, visto che non era perseguibile in quanto l'avere due donne in Italia non costituisce reato, a meno che non si contragga matrimonio... da cosa lo proteggeva il suo partito?
:fifi:
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Leggendo questo post mi rendo conto perché siamo diventati lo zimbello del globo.

Come fate a mettere sullo stesso piano Scalfari col nano??
Non mi piace Scalfari, da sempre, ma porca miseria, Scalfari può al più scrivere minchiate, ma non può scrivere leggi per i suoi interessi, non ha nessun monopolio, non ha fatto tante porcate come il nano e sopratutto NON HA MANDATO AL FALLIMENTO LA NAZIONE.
E' così difficile cogliere la sottile differenza??

Grazie al cielo c'è ancora qualcuno come aquamoon che ancora ragiona :)
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sembra che Monti stia tornando sui suoi passi..nessuna candidatura, a mio avviso dettata dai sondaggi che non lo danno vincente ,che lo accreditano di un buon risultato ma che non lo vedrebbe sicuramente premier.A questo punto forse meglio aspettare di salire al colle.... :fifi: :fifi: :fifi:
ora vediamo che farà l'equilibrista casini, vedremo il risultato di montezemolo, vedremo il successo di tal martone(se si candiderà...) che fino adesso è andata avanti con una botta di qua e una botta sempre di qua,permettendosi il lusso di catalogare i giovani italiani... sarei stato curioso di vedere il risultato della lista monti, che avrebbe rappresentato i poteri forti(lui la finanza,montezemolo l'industria,casini la chiesa,oliviero le acli e il mondo sindacale vicino alla cisl, il tutto con la recente benedizione di marchionne)... sicuramente molti italiani,molti operai e impiegati, dopo essersi fatti infinocchiare da papi silvio e dalla lega si sarebbero fatti infinocchiare da questa coalizione di poteri forti ,tranne poi pentirsi di aver votato chi non farebbe di certo gli interessi della povera gente... :salut
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La campagna elettorale comincia ad entrare nel vivo. Ecco un duro attacco al c.d. "Montibis", da parte del giovane turco Fassina che certo non le manda a dire :lol:

Ecco uno spezzone tratto da un suo articolo on-line su l'Huffington Post.

Intorno alla cosiddetta "agenda Monti", è in corso un'operazione elitaria al chiuso di segrete stanze, portata avanti da una supponente casta tecnocratica senza attenzione alla separazione tra funzioni istituzionali e funzioni politiche.

Nemmeno nei passaggi più bui della Prima Repubblica le liste elettorali si compilavano a Palazzo Chigi per mano delle più importanti funzioni di governo.
Il Presidente del Consiglio ha persino assegnato a Mister spending review e Commissario alla Sanità della Regione Lazio, così indaffarato da far saltare gli incontri con la proprietà, i lavoratori senza stipendio da mesi e le famiglie oramai disperate dei piccoli pazienti del San Raffaele, il compito di selezionare i componenti della "Lista Rotary".

Per accedere alla pre-selezione i requisiti sono stringenti. Le esperienze richieste sono: almeno la vice-presidenza di una grande banca italiana in rappresentanza di un fondo sovrano del Qatar e un reddito superiore al milione di euro l'anno.

Con spirito costruttivo e riconoscenza, vorremmo segnalare al presidente Monti di guardare all'Europa oltre l'angusto angolo della finanza pubblica. Il primo "compito a casa" da completare in Italia è europeizzare il sistema politico. Non aiuta collocare la politica in una dimensione metafisica alla quale salire per promuovere un presunto interesse generale privo di radici di parte. L'interesse generale è sempre la risultante, esplicita o nascosta, della prevalenza di alcuni interessi su altri. Proporre come unico possibile europeismo la versione declinata dagli interessi più forti, oltre a aggravare gli squilibri economici, impoverisce la democrazia e da fiato all'anti-politica e a chi vuole tornare indietro.

Minchia che botte :S :mrgreen:
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Lillo sei uno ha scritto:La campagna elettorale comincia ad entrare nel vivo. Ecco un duro attacco al c.d. "Montibis", da parte del giovane turco Fassina che certo non le manda a dire :lol:

Ecco uno spezzone tratto da un suo articolo on-line su l'Huffington Post.

Intorno alla cosiddetta "agenda Monti", è in corso un'operazione elitaria al chiuso di segrete stanze, portata avanti da una supponente casta tecnocratica senza attenzione alla separazione tra funzioni istituzionali e funzioni politiche.

Nemmeno nei passaggi più bui della Prima Repubblica le liste elettorali si compilavano a Palazzo Chigi per mano delle più importanti funzioni di governo.
Il Presidente del Consiglio ha persino assegnato a Mister spending review e Commissario alla Sanità della Regione Lazio, così indaffarato da far saltare gli incontri con la proprietà, i lavoratori senza stipendio da mesi e le famiglie oramai disperate dei piccoli pazienti del San Raffaele, il compito di selezionare i componenti della "Lista Rotary".

Per accedere alla pre-selezione i requisiti sono stringenti. Le esperienze richieste sono: almeno la vice-presidenza di una grande banca italiana in rappresentanza di un fondo sovrano del Qatar e un reddito superiore al milione di euro l'anno.

Con spirito costruttivo e riconoscenza, vorremmo segnalare al presidente Monti di guardare all'Europa oltre l'angusto angolo della finanza pubblica. Il primo "compito a casa" da completare in Italia è europeizzare il sistema politico. Non aiuta collocare la politica in una dimensione metafisica alla quale salire per promuovere un presunto interesse generale privo di radici di parte. L'interesse generale è sempre la risultante, esplicita o nascosta, della prevalenza di alcuni interessi su altri. Proporre come unico possibile europeismo la versione declinata dagli interessi più forti, oltre a aggravare gli squilibri economici, impoverisce la democrazia e da fiato all'anti-politica e a chi vuole tornare indietro.

Minchia che botte :S :mrgreen:
Si, però,
all'alba del nuovo anno non si è capito per chi, stavolta, sventoli la bandierina :mrgreen:

Auguri Lillo caro :salut
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Grazie Regmi, buon anno anche a te :salut


Spero che il prossimo, anche se ne dubito, visto il clima, sia un anno migliore per tutti.
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Oggi, il Genio Scalfari ha cambiato idea sul Montibis :lol:

Lo considera estremamente pericoloso, addirittura lo spaventa per quello che potrà fare se, non vincendo, vorrà egualmente governare.

Maledetti questi "Ghino di Tacco" che si ripresentano puntuali a sparigliare le carte e pretendere tutto per sé :mrgreen:
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Lillo sei uno ha scritto:Oggi, il Genio Scalfari ha cambiato idea sul Montibis :lol:

Lo considera estremamente pericoloso, addirittura lo spaventa per quello che potrà fare se, non vincendo, vorrà egualmente governare.

Maledetti questi "Ghino di Tacco" che si ripresentano puntuali a sparigliare le carte e pretendere tutto per sé :mrgreen:
Il guru del Pd? Il mentore dei comunistelli riciclati?
Come osi mettere in discussione il Verbo?


:ooh:



:fifi:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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doddi ha scritto:
Lillo sei uno ha scritto: Il guru del Pd? Il mentore dei comunistelli riciclati?
Come osi mettere in discussione il Verbo?


:ooh:



:fifi:
Cerco di mettere in dubbio l'onestà intellettuale che non solo qui, mi pare, scarseggi molto 8-)
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Lillo sei uno ha scritto:
Cerco di mettere in dubbio l'onestà intellettuale che non solo qui, mi pare, scarseggi molto 8-)
Mi fai qualche esempio di carenza d'onestà intellettuale?
Non è una provocazione è un tentativo di discussione.
:salut
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Uno spaccato di uno dei più significativi film di Lina Wertmüller
con uno stratosferico Giannini nella parte di Gennarino Carundrio

Min. 3.20
http://www.youtube.com/watch?v=ma4Q7z1Xii0

Escludendo Scalfari, la congiunzione con quanto dibattuto la lascio a voi.
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aquamoon ha scritto:
Mi fai qualche esempio di carenza d'onestà intellettuale?
Non è una provocazione è un tentativo di discussione.
:salut
Senza impelagarsi in discussioni filosofiche, un esempio di onestà intellettuale è quello in cui ognuno ragiona sui fatti senza pregiudizi e faziosità.

Interpretare e dare motivazioni senza seguire un obiettivo prefissato, essere super partes, e distribuire torti e ragioni con spirito libero e senza interessi particolari, in una parola essere obiettivi.

Qui dentro forse pretendo troppo, dato che è uno spazio di tifosi :salut
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