Arena ricorre al Tar

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doddi
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Ovvia e comprensibile scelta di chi, Sindaco, amministrazione ed una comunità che li ha scelti per rappresentarla, preso atto del provvedimento e dei suoi contenuti, intende far valere le proprie ragioni e la bontà del proprio operato.

http://www.ildispaccio.it/primo-piano/1 ... rre-al-tar

Arena ricorre al Tar

di Benedetta Malara - E ricorso al Tar sia. Questa mattina, carte alla mano, Jole Santelli, Lella Golfo, Tonino Gentile, Vincenzo Speziali e Michele Traversa, parlamentari del Pdl, sono stati il chicco di riso che ha spostato l'ago della bilancia a favore della decisione accennata, smorzata, dubbia, che da qualche settimana correva per le vie di Reggio Calabria. Ricorso al Tar, sì o no? Nella sua ultima conferenza stampa, l'ex sindaco Demetrio Arena era stato chiaro: "Se la città me lo chiederà, presenterò il ricorso". Da quel momento, principalmente a mezzo stampa, cittadini e vertici istituzionali hanno manifestato da più parti il loro appoggio al sindaco Arena, spingendo perché il ricorso si facesse, ma fino a stamattina si era ancora nel limbo. Fin quando, con un'azione unitaria, i parlamentari del Pdl – compresi gli assenti Bianchi, Bevilacqua e Dima ai funerali dell'on. Rauti – hanno appoggiato l'operato dell'amministrazione uscente, e quello dell'ex sindaco Arena, approvando anche loro l'idea del ricorso. Una vicinanza, quella del partito, che Arena ha commentato come un segno tangibile dell'unità politica rispetto alla situazione di Reggio, una situazione ingiusta, iniqua, illegittima, in quella che "storicamente è stata la capitale della destra". "È stata una decisione improvvisa – ha detto il senatore Tonino Gentile – nata in particolari contesti politici. Con la presentazione del ricorso – ha spiegato – vogliamo dare al cittadino la sensazione di essere uguale davanti alla legge. In Calabria ci sono altri casi più gravi ma non si sono mossi i prefetti". Sottolineato che comunque negare la presenza della 'ndrangheta in Calabria e a Reggio Calabria non sia negli intenti di nessuno, un'infuocata Jole Santelli ha preso la parola e ha smontato, punto per punto la relazione della commissione d'accesso. Una relazione che, per la quantità di errori al suo interno, ormai da settimane riceve smentite da ogni dove. Di nuovo sono stati sottolineati tutte le omonimie, le incongruenze, e gli errori grossolani, passando dal "caso Latella" che vorrebbe un immobile –falsamente – confiscato abitato dalla sorella di un boss mafioso, alle cooperative sociali con presenze "sospette", solo perché – come naturale vocazione – nate per il recupero, ad esempio, dei tossicodipendenti. Ma se questa è storia vecchia, Jole Santelli ha altro da dire, molto altro. A cominciare dall'ex sindaco Italo Falcomatà. "Non dimentichiamo – ha detto – che quando Falcomatà è deceduto aveva raccolto circa trenta avvisi di garanzia, nonché qualche atto del gup dove i riscontri tra legami pesanti tra quella amministrazione e la 'ndrangheta erano di notevole evidenza. Non più di qualche mese fa – sottolinea – la relazione sui rifiuti presieduta dall'on. Pecorella fa appunto riferimento anche a questo tipo di legami". Una tirata d'orecchio anche per Vittorio De Sena, spogliatosi della giacca da viceprefetto per indossare quella di capolista del PD, un gesto definito "non bello", per passare poi a chi, nella relazione, non viene nominato. Si parla essenzialmente di due soggetti: Massimo Canale, ex candidato sindaco contro Demi Arena, e Giuseppe Falcomatà, figlio dell'ex sindaco Italo ed ex consigliere comunale, entrambi del PD. Sui due, Santelli esprime le sue perplessità: in una relazione in cui vengono messe in luce le parentele scomode di consiglieri e componenti della Giunta, viene ricordato che Falcomatà ha una sorella il cui marito è stato raggiunto da un avviso di garanzia, e nonostante questo non viene nominato. Ma per Massimo Canale le cose non vanno altrettanto per il sottile. Carte alla mano, Santelli spiega come Canale e la sorella sarebbero proprietari di una società contenuta all'interno di un'altra società sequestrata nell'ambito dell'operazione "Arca", legata ai lavori sulla A3, per legami con l'ambiente della criminalità organizzata. Entrambi, in ogni caso, nella relazione non vengono nominati. Non si tratta, sia chiaro, di antipatia personale. Purtroppo, o per alcuni per fortuna, una norma prevede che tutti coloro che sono iscritti nella relazione possano essere raggiunti da un provvedimento interdittivo, e quindi resi automaticamente non candidabili.

Ancora, si ritorna sulle municipalizzate e le imprese, sciolte o comunque in odor di mafia. Santelli specifica come le municipalizzate non siano state fatte dal sindaco Scopelliti ma dall'allora sindaco facente funzioni Demetrio Naccari Carlizzi. E per comprovare la tua tesi, cita il recente caso Leonia, nel cui provvedimento sta scritto che la famiglia Fontana faceva riferimento proprio a Naccari. "Casualità? –si chiede Santelli - Può essere. Certo è che se questo provvedimento fosse arrivato in Consiglio dei Ministri la settimana successiva, scoprendo quanto troppo il PD era impelagato in queste vicende, probabilmente tutto sarebbe andato diversamente". Le imprese definite in odor di mafia, invece, per quanto presentino delle anomalie "lavoravano anche con Questura e Prefettura – ha spiegato Santelli – lavoravano anche con il Viminale. E, non dimentichiamolo, possedevano il certificato antimafia". Non c'è dubbio, quindi, che la relazione della commissione d'accesso presenti molte anomalie, ma Santelli è perentoria: "Il Viminale deve chiedere scusa per gli errori che ha commesso – ha detto – e chiedo che il Ministro dell'Interno chieda scusa a tutti i cittadini che sono stati citati erroneamente nella relazione. Non è giusto dare patente di ignominia senza alcun fondamento". Nonostante sia stato detto che non si cerca un colpevole, vengono comunque sottolineate varie leggerezze commesse da chi ha poi permesso lo scioglimento del Comune: prima di tutto, ovviamente, la poca attenzione di chi, la relazione, l'ha scritta. La valanga di smentite giunte agli organi di stampa, ne sono la prova. Le condizioni poco stabili di un Prefetto insediatosi da pochi mesi, che non avrebbe avuto la conoscenza adeguata della situazione cittadina, e il ministro Cancellieri che non avrebbe avuto gli strumenti adatti per leggere la relazione. Una serie di congiunture sfavorevoli che, alla fine, avrebbero portato infine allo scioglimento. Un punto che, oggi, si cerca di sovvertire presentando ricorso ufficiale al Tar. "Non si può fare finta di niente – ha detto Arena – è un provvedimento che colpisce una comunità. Nessuno nega l'esistenza della 'ndrangheta, ma non possiamo accettare l'equazione "c'è la 'ndrangheta, sciogliamo il consiglio". Oggi dal partito arriva un segnale forte, che mi spinge a presentare ricorso". Un ricorso che, indipendentemente dalla sua conclusione, viene presentato perché rimanga come memoria storica, perché "gli errori macroscopici che hanno offeso la città rimangano agli atti".
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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http://www.strettoweb.com/2012/11/comun ... tar/53762/

Comune Reggio, il centro/destra passa al contrattacco: ecco tutte le motivazioni del ricorso al Tar

5 novembre 2012 15:00 | Pubblicato da Peppe Caridi
L’ex amministrazione comunale di Reggio Calabria ha deciso di presentare ricorso al Tar contro la decisione del Consiglio dei ministri di sciogliere il Comune per contiguita’ mafiose. Ad annunciarlo e’ stato l’ex sindaco, Demetrio Arena, nel corso di una conferenza stampa insieme ai parlamentari calabresi del Pdl. ”Il ricorso e’ stato deciso – ha detto l’ex sindaco Arena – dopo un’attenta verifica, oltre che con i parlamentari del Pdl, con studiosi della materia”. ”Devo dire grazie al Pdl – ha aggiunto Arena – per questa testimonianza di vicinanza. Il partito si e’ dimostrato molto attento a quanto sta avvenendo a Reggio ed ha posto in essere un forte impegno di interlocuzione istituzionale”.

”Mi chiedo come mai nella relazione della Commissione d’accesso nel Comune di Reggio Calabria non compaia il nome del candidato a sindaco del centrosinistra, l’avvocato Massimo Canale, del Partito Democratico”. Lo ha detto a Reggio Calabria la deputata del Pdl Jole Santelli. ”Come risulta dalle visure catastali della Camera di commercio – ha aggiunto Santelli – lo stesso Canale e una sua sorella sono proprietari della societa’ Habitat Calabria. Questa societa’ e’ titolare, insieme alla Gienne costruzioni Srl, di cui sono soci i fratelli Giovandomenico e Antonino Guarnaccia, destinatari di provvedimento restrittivo per associazione per delinquere di tipo mafioso, alla I.C.E.M. srl e alla Calcestruzzi Sant’Agata, della Cemer Italia Srl che ha sede in via Aurora 6 di Reggio Calabria, lo stesso indirizzo della Gienne srl”. L’on.Santelli, inoltre, facendo riferimento ad una recente operazione di polizia giudiziaria che ha coinvolto la gestione della societa’ esternalizzata Leonia, che gestisce lo smaltimento dei rifiuti, ha sostenuto che ”l’architettura dell’esternalizzazione dei servizi del Comune di Reggio Calabria fu progettata ed avviata dall’ex sindaco facente funzioni, Demetrio Naccari Carlizzi. Negli atti della stessa gli inquirenti scrivono che la cosca Fontana della ‘ndrangheta faceva riferimento allo stesso Naccari Carlizzi”.

”Noi del Comune di Rende non abbiamo mai parlato usando termini di criminalizzazione nei confronti di quella comunita’. C’e’ pero’ un’interpellanza lunghissima e circostanziata di Angela Napoli e mi chiedo perche’ nessuno intervenga”, ha detto ancora Jole Santelli, intervenendo alla conferenza stampa nel corso della quale e’ stato annunciato il ricorso al Tar contro lo scioglimento per mafia del Comune di Reggio Calabria. ”A me pare – ha aggiunto – che se ci dovessimo limitare a quanto riportato nella relazione della Commissione straordinaria sul Comune di Reggio Calabria, potremmo assumere la conclusione che sulla base di quella documentazione quasi tutti i Comuni, da Napoli in giu’, corrono il rischio di essere sciolti e mi pongo di nuovo la domanda del perche’ di questo accanimento contro Reggio Calabria. I dubbi, e nel caso specifico di Reggio anche gli errori, sono tanti ed e’ necessario che trovino la giusta risposta. La relazione della Commissione straordinaria fornisce un quadro nebuloso e fortemente indiziario. Io credo che il Ministro dell’Interno, forse perche’ non ha avuto modo di verificare compiutamente la relazione, dovrebbe chiedere scusa a tutti quei cittadini citati o per omonimia o per episodi che non hanno alcun fondamento rispetto ai contenuti riportati nella relazione e che in questi giorni hanno pubblicamente comunicato agli organi d’informazione la loro estranieta’ alla vicende del Comune di Reggio Calabria”. ”Voglio anche ricordare – ha detto ancora Santelli – come lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria sia stato praticamente annunciato da un quotidiano nazionale nonostante in quella giornata tale provvedimento non fosse all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri”.
Secondo il senatore Antonio Gentile, ”lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria e’ stato frutto di una decisione improvvisa. Abbiamo voluto essere stamattina a Reggio Calabria per tutelare non solo il Pdl ma l’intera citta’ poiche’ riteniamo che nel provvedimento di scioglimento sussistano condizioni di palese illegittimita’. Peraltro ci sono numerosi precedenti che hanno portato alla rimodulazione di simili decisioni del Governo. In Calabria ci sono compiacenze benevoli per edulcorare altre situazioni non sempre trasparenti. A Reggio Calabriainvece abbiamo assistito ad un eccesso di accanimento forse perche’ qualcuno ha voluto impedire il percorso di rinnovamento politico che era partito da questa citta”’.
Il Coordinamento della Calabria del Pdl, con una nota, interviene sul Comune di Rende sostenendo che ”l‘on. Lo Moro e’ l’esempio plastico dell’assoluta mancanza della separazione di poteri in Italia: un magistrato cavalca l’onda di Tangentopoli, diventa sindaco di Lamezia Terme e poi deputato, con una parentesi assai lacunosa di assessore regionale alla sanita’ di cui e’ meglio non parlare. E’ grave che un parlamentare ex magistrato accusi un partito di voler strumentalizzare il caso Rende. A lei e a chiunque che, per ragioni di difesa corporativa, cerca di mettere la polvere sotto il tappeto ricordiamo che i nostri parlamentari hanno chiesto una commissione d’accesso che e’ un atto dovuto, a seguito di una grave indagine antimafia che e’ in corso. Non a caso la Procura di Cosenza ha dovuto trasmettere gli atti alla Dda”.



http://www.strill.it/index.php?option=c ... &id=146512

Reggio, Gentile: ''Avanzeremo ricorso contro lo scioglimento''. E Jole Santelli tuona contro Canale, Falcomatà e Naccari
Lunedì 05 Novembre 2012 13:20


di Stefano Perri - ''Avanzeremo ricorso contro lo scioglimento del Comune di Reggio''. A dare l'annuncio, per il quale mancava ormai solo l'ufficialità, è il Senatore Tonino Gentile affiancato dagli altri componenti


della deputazione parlamentare calabrese del Pdl. A fianco a lui anche l'ex Sindaco Demi Arena, rinfrancato dalla vicinanza dimostrata dai parlamentari del suo Partito ed in sala anche il Governatore della Regione Giuseppe Scopelliti e diversi amministratori e dirigenti politici del Pdl.
''Si tratta - ha dichiarato Gentile - di un provvedimento che contiene elementi di palese iniquità e illegittimità, il ricorso lo dobbiamo ai cittadini di Reggio e anche a chi era stato eletto da poco tempo e stava tentando di rimettere a posto le cose''.

I Deputati calabresi del Pdl suonano dunque la carica e promettono battaglia contro lo scioglimento del Comune. Nei prossimi giorni, annunciano, pioveranno le interrogazioni sia alla Camera che al Senato per capire di più sulla questione dello scioglimento. Giudizi netti e toni agguerriti in un clima che serve a serrare le fila attorno alle sorti compromesse dell'amministrazione reggina. ''Abbiamo assistito ad una sorta di giacobinismo su Reggio - continua Gentile - si è guardato spesso con un occhio strabico. In giro per la Calabria ci sono altri casi nella medesima situazione eppure lì non si sono mossi i Prefetti. E' un doppiopesismo che offende i Calabresi. Arena è un uomo per bene che si è prestato alla politica per un servizio alla città, prima o poi gliene sarà dato atto''.

A rincarare la dose è Jole Santelli. Carte alla mano, la deputata Pdl non risparmia strali contro la decisione del Ministero dell'Interno. ''Sappiamo tutti che a Reggio esiste la 'ndrangheta, non c'era bisogno della relazione per saperlo - dichiara - il problema è che con questo provvedimento le è stato fatto un favore. Non c'è cosa peggiore che dividersi tra buoni e cattivi. D'altronde rileggendo le carte delle accuse avanzate nei confronti del compianto Sindaco Falcomatà si evidenziano riscontri su legami pesanti tra quell'amministrazione e la 'ndrangheta che sono di notevole evidenza. Ciò non significa che siamo tutti colpevoli ma serve a comprendere come la presenza di questo male sia evidente da tempo''.

E poi ancora, continua la parlamentare del Pdl, entrando nel merito della relazione che ha causato lo scioglimento dell'Ente. ''Il quadro è molto nebuloso, fortemente indiziario. Ci sono cose raccapriccianti, tanti errori e inesattezze, almeno uno per pagina. Credo che nessuno degli organi di Polizia presenti a Reggio avrebbe potuto leggere e avallare una relazione del genere. Il Viminale dovrebbe chiedere scusa per gli errori che ha commesso. E poi il fatto che le carte siano state pubblicate dalla stampa prima ancora di essere notificate non fa certo bene alle istituzioni''.

Sul banco degli imputati, secondo la disamina di Jole Santelli, anche alcuni tra i maggiori rappresentanti del centrosinistra cittadino. ''Nella relazione - prosegue la Deputata - hanno tralasciato solo due posizioni. La prima è quella dell'ex candidato a Sindaco Massimo Canale, titolare insieme alla sorella di Cemer Italia Srl, un'azienda coinvolta in attività di indagine sugli appalti dell'autostrada A3. Non so se Canale è un delinquente ma qualcuno avrebbe dovuto controllare. L'altra è quella di Giuseppe Falcomatà, figlio del compianto Sindaco, il cui cognato Demetrio Naccari Carlizzi è stato raggiunto da un avviso di garanzia per abuso d'ufficio in un concorso pubblico''.

Dubbi, quelli espressi dalla parlamentare del Pdl, che non risparmiano anche la ''strana accelerazione dell'iter decisionale del provvedimento'', il cui annuncio è giunto poche ore prima rispetto ai fermi dell'operazione condotta sui vertici di Leonia, Società mista del Comune. ''Probabile - dice la Parlamentare - che qualcuno abbia avvisato il Ministro di quello che stava per accadere, provocando la necessità di forzare la mano per arrivare prima al provvedimento''. ''D'altronde - altra stoccata della Santelli - le Società Miste non le ha inventate Scopelliti, ma il Sindaco facente funzione Naccari Carlizzi. Non sarà un caso che nell'ordinanza degli arresti su Leonia c'è anche scritto che la famiglia Fontana votava per lui. Sono accuse ancore tutte da dimostrare ma i dubbi ci sono''.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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d'accordo con Arena,il problema non era solo la sua giunta,ma quella che l'ha precedutache ha gettato le basi per la contiguità con la criminalità organizzata,come risulta dalla relazione ....ncia mollaru a iddu :salut

intanto il fuoco amico comincia a sparare...
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Il punto è che a loro interessa solo il loro tornaconto e se ne fregano del popolino.
Esempio: se fossero rimasti loro (Arena & company) non c’erano i soldi per stabilizzare una volta per tutte i dipendenti della multiservizi, magari con una società in house;
adesso invece, grazie ai commissari ed al commissariamento (arriveranno vagonate di soldi proprio per il fatto che il comune è stato commissariato) i dipendenti della multiservizi (ma non solo loro, si parla anche di quelli che portano i nonni a spasso et simili) a breve saranno definitivamente stabilizzati.

Oppure Arena & company vorrebbero ritornare a governare la città ma con la barca di soldi che spetta al comune di Reggio in quanto commissariato? (così magari si mangiano altri 300 milioni di euro insieme alla sempre florida ndragheta SPA).
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http://www.corrieredellacalabria.it/sto ... a_del_pdl/


PALAZZO INFETTO| Ma che complotto, è una faida del Pdl

di Paolo Pollichieni

Se abbiamo capito bene gli unici “amici” di Reggio Calabria sono il fallito sindaco di Catanzaro Michele Traversa; il fallito presidente della Sacal di Lamezia Vincenzo Speziali; l'ex sottosegretario alle Finanze Tonino Gentile (che mandò gli ispettori al Comune di Reggio Calabria per accertare il buco di bilancio creato dall'amministrazione Scopelliti); l'ex sottosegretario Jole Santelli e la deputata semplice Lella Golfo.
Dopo essersi consultato con loro, Demetrio Arena ha deciso di annunciare l'intenzione di proporre ricorso al Tar contro il decreto del presidente della Repubblica che ha sciolto per contiguità mafiosa la sua amministrazione comunale.
Fermiamo qui il filmato: ricordiamo male o Demetrio Arena, innamoratissimo della “sua” Reggio, aveva annunciato in una pubblica manifestazione che avrebbe fatto ricorso solo «se me lo chiederanno i cittadini di Reggio»?
Ora invece, annunciando di aver deciso per il ricorso, Arena si ritrova accanto un deputato e un senatore di Catanzaro, un deputato e un senatore di Cosenza e una deputata che, addirittura, la Calabria la riscopre solo dopo esserci stata candidata da Silvio Berlusconi. Insomma a quel tavolo oggi non c'è nessun reggino e l'unico tratto in comune che emerge dalla foto sta nel fatto che nessuno dei “convincitori” di Arena ha mai risieduto a Reggio Calabria.
C'è di più e di peggio. Manca, dalla foto di gruppo dei “convincitori” di Arena, il più autorevole dei parlamentari eletti dal Pdl in Calabria: manca l'onorevole Nitto Palma. Sottosegretario agli Interni prima e, dopo ministro della Giustizia fino alle dimissioni di Berlusconi, Nitto Palma era il capolista in Calabria nelle ultime elezioni politiche. Perché nessuno lo cita e perché lui non solo non compare ma evita sempre e con cura di parlare del “Caso Reggio”?
L'onorevole Jole Santelli, come da manuale per ogni “pasionaria” che si rispetti, commette due grosse gaffe nella sua animosa “arringa” in difesa (sic!) di Reggio. La prima è grave sotto il profilo tecnico, la seconda è gravissima sotto quello politico.
Sotto il profilo tecnico, urla la Santelli: «Credo che nessuno degli organi di Polizia presenti a Reggio avrebbe potuto leggere e avallare una relazione del genere». Come fa a dire un simile corbelleria un ex sottosegretario alla Giustizia? Ignora che la procedura impone a tutti gli “organi di Polizia” e ai vertici della Procura di leggere, esaminare e condividere o ricusare la relazione della Commissione d'accesso? Ignora la Santelli che, come riportato dai giornali che lei non legge, quella relazione fu portata all'attenzione del Coisp dal prefetto Piscitelli e inviata al ministro Cancellieri solo dopo la sua approvazione? Non sappiamo se augurarci una Santelli in buona fede ma ignorante o il contrario.
Sotto il profilo politico: quando la Commissione d'accesso viene spedita a Palazzo San Giorgio, a chiederlo è stato l'allora prefetto di Reggio Luigi Varratta che è cognato dell'ex ministro Nitto Palma. Aggiungendo questo “dettaglio” al fatto che l'ispezione ministeriale sui bilanci comunali truccati è stata voluta dal ministro Tremonti e dal sottosegretario Gentile la conclusione è inevitabile: se intrigo o complotto c'è stato, politicamente andrebbe messo in conto a una faida in seno al Pdl.
È quello che pensa l'onorevole Santelli?
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il meditatore ha scritto:Il punto è che a loro interessa solo il loro tornaconto e se ne fregano del popolino.
Esempio: se fossero rimasti loro (Arena & company) non c’erano i soldi per stabilizzare una volta per tutte i dipendenti della multiservizi, magari con una società in house;
adesso invece, grazie ai commissari ed al commissariamento (arriveranno vagonate di soldi proprio per il fatto che il comune è stato commissariato) i dipendenti della multiservizi (ma non solo loro, si parla anche di quelli che portano i nonni a spasso et simili) a breve saranno definitivamente stabilizzati.

Oppure Arena & company vorrebbero ritornare a governare la città ma con la barca di soldi che spetta al comune di Reggio in quanto commissariato? (così magari si mangiano altri 300 milioni di euro insieme alla sempre florida ndragheta SPA).
Veramente da quel poco che so non c'è alcuna barca di soldi per comuni commissariati: te ne accorgi affacciandoti dal balcone.

In secondo luogo Arena non avrebbe potuto comprare alcuna quota di Multiservizi da privati senza soldi, nonostante gli otto mesi gentilmente concessi dalla prefettura prima di ritirare il certificato antimafia, ma da quell'orecchio il buon Arena non ci sentiva. Ha provveduto il Ministro.

Arena si è dimostrato purtroppo un brav'uomo cui è stata affidata una macchina guasta (anzi marcia). Persevera presentando un ricorso inutile che lo esporrà ancor più al ridicolo anche da parte dei suoi concittadini (quelli che avrebbero dovuto chiedere) che in larga parte non vedevano l'ora di cambiare aria. :scratch
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ciesse ha scritto:
In secondo luogo Arena non avrebbe potuto comprare alcuna quota di Multiservizi da privati senza soldi, nonostante gli otto mesi gentilmente concessi dalla prefettura prima di ritirare il certificato antimafia, ma da quell'orecchio il buon Arena non ci sentiva. Ha provveduto il Ministro.

....
Che vuol dire? Mi riferisco agli otto mesi di concessione ... ed all'orecchio.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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una domanda, ma il TAR cosa dovrebbe o potrebbe decidere?
se la decisione di scioglimento compete al consiglio dei ministri, in base a cosa il TAR ha competenza al riguardo?
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cercano di attaccarsi a qualche cavillo amministrativo per rendere illegittimo l'atto di scioglimento...
francamente spero sia un tentativo che non riesca, la città si è già sputtanata abbastanza ci mancherebbe un'altra mega figura di merda
di questa politica ridicola...arena è un povero cristo ma tutti gli altri attorno soffrono a non poter mangiare a sbafo per 2 lunghi anni poverini..
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Cmq saggiamente newz.it ha aperto un topic sul sondaggio se Arena deve o non deve fare ricorso al tar, dato che Arena aveva detto che SOLO se gli e lo chiedeva la città lui lo avrebbe fatto, dateci un occhiata:


http://www.newz.it/2012/10/29/sondaggio ... ne/161321/
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Per quanto possa valere un sondaggio on line i no sono al 66%... dite a chi di competenza di invaire sms per votare il sì :salut

:fifi: :fifi: :fifi:
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doddi ha scritto:
ciesse ha scritto:
In secondo luogo Arena non avrebbe potuto comprare alcuna quota di Multiservizi da privati senza soldi, nonostante gli otto mesi gentilmente concessi dalla prefettura prima di ritirare il certificato antimafia, ma da quell'orecchio il buon Arena non ci sentiva. Ha provveduto il Ministro.

....
Che vuol dire? Mi riferisco agli otto mesi di concessione ... ed all'orecchio.
L'ex sindaco ha detto che dopo la richiesta alla prefettura non avrebbe potuto compiere alcun atto a livello societario senza danneggiare l'Amministrazione, questo a detta dei suoi legali.
Io invece penso che in realtà il Ministero abbia atteso tutto questo tempo per dar modo ad Arena di svincolarsi dalla situazione di contiguità in cui si trovava. A Settembre, con l'arrivo del nuovo prefetto il dado era tratto e non servirà alcun ricorso per rimettere in sesto la defunta amministrazione (per fortuna). :yaho:
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ciesse ha scritto:
L'ex sindaco ha detto che dopo la richiesta alla prefettura non avrebbe potuto compiere alcun atto a livello societario senza danneggiare l'Amministrazione, questo a detta dei suoi legali.
Io invece penso che in realtà il Ministero abbia atteso tutto questo tempo per dar modo ad Arena di svincolarsi dalla situazione di contiguità in cui si trovava. A Settembre, con l'arrivo del nuovo prefetto il dado era tratto e non servirà alcun ricorso per rimettere in sesto la defunta amministrazione (per fortuna). :yaho:
Si trovava. Appunto!!
Perchè è fin troppo evidente che l'artefice dell'abbraccio con la 'ndrangheta, e anche della montagna di debiti senza nulla realizzare, Naccari & Family fu.
E se, caso mai, ciò non dovesse bastare si può sempre optare per i loro predecessori....Lo spazio nella caddara non manca di certo.
8-)
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
ciesse
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Regmi ha scritto:
ciesse ha scritto:
L'ex sindaco ha detto che dopo la richiesta alla prefettura non avrebbe potuto compiere alcun atto a livello societario senza danneggiare l'Amministrazione, questo a detta dei suoi legali.
Io invece penso che in realtà il Ministero abbia atteso tutto questo tempo per dar modo ad Arena di svincolarsi dalla situazione di contiguità in cui si trovava. A Settembre, con l'arrivo del nuovo prefetto il dado era tratto e non servirà alcun ricorso per rimettere in sesto la defunta amministrazione (per fortuna). :yaho:
Si trovava. Appunto!!
Perchè è fin troppo evidente che l'artefice dell'abbraccio con la 'ndrangheta, e anche della montagna di debiti senza nulla realizzare, Naccari & Family fu.
E se, caso mai, ciò non dovesse bastare si può sempre optare per i loro predecessori....Lo spazio nella caddara non manca di certo.
8-)
@regmi
tu hai certamente ragione. L'idea fu di Falcomatà, l'abbraccio di DNC, ma purtroppo questa è storia, e tale verrà trattata sui manuali.
Viviamo il presente, e questo viene giudicato (Cancellieri dixit); e il presente porta il nome di Arena e del suo nume tutelare e ispiratore Scopelliti.
Piuttosto possiamo chiederci perchè un tranquillo e stimato commercialista, esperto di conti e di bilanci, si sia caricato la croce: ma questa ne converrai, è una domanda che l'intera città si pone ormai da due anni.

PS: ancora oggi non mi spiego per quale motivo Arena si ostina a prendere consigli da Scopelliti e lanciarsi contro il Ministero e l'intero Governo, ma anche contro l'intera cittadinanza che in larga parte è ormai cosciente dei disastri del modello Reggio. :scratch
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ciesse ha scritto:
doddi ha scritto:
ciesse ha scritto:
In secondo luogo Arena non avrebbe potuto comprare alcuna quota di Multiservizi da privati senza soldi, nonostante gli otto mesi gentilmente concessi dalla prefettura prima di ritirare il certificato antimafia, ma da quell'orecchio il buon Arena non ci sentiva. Ha provveduto il Ministro.

....
Che vuol dire? Mi riferisco agli otto mesi di concessione ... ed all'orecchio.
L'ex sindaco ha detto che dopo la richiesta alla prefettura non avrebbe potuto compiere alcun atto a livello societario senza danneggiare l'Amministrazione, questo a detta dei suoi legali.
Io invece penso che in realtà il Ministero abbia atteso tutto questo tempo per dar modo ad Arena di svincolarsi dalla situazione di contiguità in cui si trovava. A Settembre, con l'arrivo del nuovo prefetto il dado era tratto e non servirà alcun ricorso per rimettere in sesto la defunta amministrazione (per fortuna). :yaho:
La richiesta alla prefettura riguardava il certificato antimafia relativo alla Multisevizi. Otto sono i mesi che sono passati, se non ricordo male, da quando è stato arrestato il direttore generale nonchè socio della GST, Rechichi, a quando è stato redatto il certificato antimafia con parere negativo da parte della prefettura.
Insomma un paradosso. Otto mesi per sancire che un socio e direttore generale essendo in stato di reclusione per vari reati non poteva avere una certificazione antimafia. Sembra una barzelletta. Il prefetto si è giustificato, dicendo che c'è una mole di lavoro eccessiva e non si riesce a gestirla in tempi brevi.
Da statuto la socetà mista si poteva sciogliere solo in assenza di certificazione antimafia. Cosa che Arena ha fatto il giorno dopo il ricevimento dello stesso.
Questi sono i fatti.
Mese più, mese meno.

Questa è l'intervista video di Piscitelli:

http://it.notizie.yahoo.com/video/prefe ... 15271.html


E questo il pezzo correlato:

..Prefetto Reggio Calabria: "Corto circuito democrazia" -Intervista
....20 giorni fa, TmNews

Reggio Calabria, (TMNews) - Un corto circuito della democrazia: così il prefetto di Reggio Calabria Vittorio Piscitelli definisce lo scioglimento del Comune, deciso dal ministero dell'Interno per contiguità con la criminalità organizzata. Una soluzione definita traumatica, ma che non deve essere vista negativamente. "Non deve essere vista come una repressione, men che mai rivolta alla collettività o alla città: è un fatto preventivo che serve perchè non si consolidi questa forma di condizionamento". Lo scioglimento, dice, non si può addebitare solo all'ultima amministrazione, che in pratica ha governato per sei mesi. "Non si può pretendere e nessuno lo vuole fare, tantomeno la commissione, di addossare a questa amministrazione il disservizio o il condizionamento che si è verificato che si è stratificato negli anni. Si può dire e la commissione l'ha valutato e certificato che forse qualcosa si sarebbe potuto fare anche in questo breve periodo per fare sì che si interrompesse o limitasse, venisse escluso da alcuni settori come quello degli appalti pubblici". Le vicende delle società Leonia e Multiservizi, coinvolte in vicende giudiziarie per i legami con la 'ndrangheta, riportano all'attenzione il tema dei certificati antimafia. Richieste a cui una procura "soffocata", dice Piscitelli, non riesce a fare fronte. "Quella della Multiservizi quando sono arrivato era già stata richiesta e l'ho dovuta sollecitare più volte: è avvenuto per le difficoltà oggettive nel rilascio della certificazione, ma anche perchè sulla Leonia tutte le vicende che si sono susseguite, arresti e indagini lo rendevano difficili. Ho dovuto chiedere la liberatoria alla Procura". Nonostante i problemi, il prefetto è ottimista sul futuro di Reggio e della Calabria: una regione e una città, dice, forti di una cultura millenaria. Presto, forte del lavoro della commissione straordinaria e di una nuova amministrazione comunale, spera in una ripresa intorno a nuovi progetti. "Un'eventuale candidatura a capitale europea della cultura entro il 2015, qui abbiamo il museo e i Bronzi di Riace, e anche l'area dello Stretto che può essere dichiarata patrimonio Unesco. Intorno a questi progetti raccogliere le persone di buona volontà, e sono tante"...
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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aquamoon
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ciesse ha scritto:
....Viviamo il presente, e questo viene giudicato (Cancellieri dixit); e il presente porta il nome di Arena e del suo nume tutelare e ispiratore Scopelliti.
Piuttosto possiamo chiederci perchè un tranquillo e stimato commercialista, esperto di conti e di bilanci, si sia caricato la croce: ma questa ne converrai, è una domanda che l'intera città si pone ormai da due anni.

PS: ancora oggi non mi spiego per quale motivo Arena si ostina a prendere consigli da Scopelliti e lanciarsi contro il Ministero e l'intero Governo, ma anche contro l'intera cittadinanza che in larga parte è ormai cosciente dei disastri del modello Reggio. :scratch
Perchè il successo inebria e spesso ubriaca.
E' una corte dei miracoli, una compagnia di giro dove i soci sono gli stessi dal 2002 (artuso-zoccali-arena) e l'amministratore unico scopelliti.
Tre personaggi che hanno trovato l'autore.
Sconosciuti fino a che scopelliti ha loro insufflato la vita... intesa come successo, soldi e notorietà.
Gli devono tutto.
:salut

P.S. Bisogna sempre tenere presente che il vero responsabile e quindi vero bersaglio... è l'amministratore. Dei soci, fondatori e non, non gliene frega niente a nessuno. :wink
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Regmi
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ciesse ha scritto:
Regmi ha scritto:
ciesse ha scritto:
L'ex sindaco ha detto che dopo la richiesta alla prefettura non avrebbe potuto compiere alcun atto a livello societario senza danneggiare l'Amministrazione, questo a detta dei suoi legali.
Io invece penso che in realtà il Ministero abbia atteso tutto questo tempo per dar modo ad Arena di svincolarsi dalla situazione di contiguità in cui si trovava. A Settembre, con l'arrivo del nuovo prefetto il dado era tratto e non servirà alcun ricorso per rimettere in sesto la defunta amministrazione (per fortuna). :yaho:
Si trovava. Appunto!!
Perchè è fin troppo evidente che l'artefice dell'abbraccio con la 'ndrangheta, e anche della montagna di debiti senza nulla realizzare, Naccari & Family fu.
E se, caso mai, ciò non dovesse bastare si può sempre optare per i loro predecessori....Lo spazio nella caddara non manca di certo.
8-)
@regmi
tu hai certamente ragione. L'idea fu di Falcomatà, l'abbraccio di DNC, ma purtroppo questa è storia, e tale verrà trattata sui manuali.
Viviamo il presente, e questo viene giudicato (Cancellieri dixit); e il presente porta il nome di Arena e del suo nume tutelare e ispiratore Scopelliti.
Piuttosto possiamo chiederci perchè un tranquillo e stimato commercialista, esperto di conti e di bilanci, si sia caricato la croce: ma questa ne converrai, è una domanda che l'intera città si pone ormai da due anni.

PS: ancora oggi non mi spiego per quale motivo Arena si ostina a prendere consigli da Scopelliti e lanciarsi contro il Ministero e l'intero Governo, ma anche contro l'intera cittadinanza che in larga parte è ormai cosciente dei disastri del modello Reggio. :scratch

«Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio» così disse Nostro Signore (Vangelo secondo Matteo 22,21...e speriamo che Pompa non mi corregga).
E se dovessimo dire che il presente porta il suo nome solo per l’impossibilità di commissariare qualcosa che non c’è più, non credo rischieremmo di essere considerati blasfemi.

A precisazione chiusa e doverosa, mi concedo una breve divagazione su quella che io vedo come l’alveo dove il malcostume ha trovato linfa vitale per le degenerazioni di ogni ordine e grado che stanno devastando il Paese tutto.
Da quella compagnia di giro, messa su in fretta e furia un ventennio fa, non è che ci si potesse aspettare più di quello che viviamo e sappiamo poiché largamente prevedile. Essa, oltre ad aver sdoganato personaggi che fino ad allora erano, e meritatamente, fuori da tutte le sedi decisionali, ha pure sdoganato un concetto prima inimmaginabile:
una volta il rubare, prima di essere un reato, era motivo di vergogna che a volte spingeva anche al suicidio. Oggi, invece, la percezione comune è che sia colpa di un complotto plutogiudaicomassonico ordito dai magistrati anche quando gli stessi sono dichiaratamente di quella stessa parte politica, o, mal che vada, di non ben definiti altri ma mai loro stessi.
Grazie a loro il “ cosi fan tutti” è diventato un valore non scritto ma ben accettato dai più dietro il quale giustificare le loro malefatte di ogni specie. Anche le più evidenti.
Manca poco e anche l’andare in galera per flagranza di reato costituirà motivo di orgoglio.
Ma quello che per me costituisce il lato “simpatico” della situazione è che per spiegare queste semplici cose bisogna anche stare a discutere con chi fa finta di non capire…e anche con chi non vuole arrivarci.
Come trovo anche simpatico, e triste, leggere delle persone non più giovanissime (i venti/trentenni possono essere in qualche modo anche essere giustificati in quanto in questo format si sono ritrovati e culturalmente formati) che invece di trasmettere, oltre al non dovere rubare, valori come l’etica e la morale, si divertono a giocare al tavolo del ping pong per dimostrare che l’altro, o chi c’era prima di lui, è uguale se non peggio. Cose che manco alle elementari si fanno più.

La risposta al tuo PS non mi sembra poi tanto difficile.
“cumannari è megghiu ca futtiri” recita un comune detto siciliano... E considerando che tra diciotto mesi l’esito delle urne è, ahimè ahinoi, scontato, cerca di tenere la poltrona in “caldo”.

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Dio ha creato il mondo e a curpa è a sua...



...vorrei ancora capire, quindi, in base a quale teoria "quantistica", la colpa sarebbe di chi, questo sistema di compartecipazione l'avrebbe creato...e non più "manipolato" , "messo in pratica" o "amministrato" che dir si voglia. E' una difesa quantomeno ridicola e bambinesca a cui nemmeno i più ingenui , dotati di QI nella norma, darebbero credito.
Il dolore ci rimette in mezzo alle cose in modo nuovo.
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Mariotta ha scritto:Dio ha creato il mondo e a curpa è a sua...



...vorrei ancora capire, quindi, in base a quale teoria "quantistica", la colpa sarebbe di chi, questo sistema di compartecipazione l'avrebbe creato...e non più "manipolato" , "messo in pratica" o "amministrato" che dir si voglia. E' una difesa quantomeno ridicola e bambinesca a cui nemmeno i più ingenui , dotati di QI nella norma, darebbero credito.

Misteri della fede.
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Regmi ha scritto:
Mariotta ha scritto:Dio ha creato il mondo e a curpa è a sua...



...vorrei ancora capire, quindi, in base a quale teoria "quantistica", la colpa sarebbe di chi, questo sistema di compartecipazione l'avrebbe creato...e non più "manipolato" , "messo in pratica" o "amministrato" che dir si voglia. E' una difesa quantomeno ridicola e bambinesca a cui nemmeno i più ingenui , dotati di QI nella norma, darebbero credito.

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"...e qualcosa rimane
tra le pagine chiare e le pagine scure... "
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