Se non ci fosse stata una seconda lista, anche se la presenza è stata solo "formale" il comune sarebbe rimasto commissariato. Così ha dichiarato.
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San Procopio, Lamberti furioso: "Gente pontifica senza rischiare"
di Benedetta Malara - A San Procopio si riparte dalla legalità. Eduardo Lamberti Castronuovo, eletto – non senza polemiche - primo cittadino del comune reggino dopo due anni di commissariamento per mafia, non ha dubbi sul programma che intende adottare nella città che lo ha nominato sindaco. Già le prime ore da primo cittadino non sono state facili per Lamberti Castronuovo, allorquando ha iniziato a circolare la voce, confermata, che la seconda lista presentata a concorrere per le comunali fosse composta da collaboratori e amici proprio di Lamberti Castronuovo. Una scelta che, a detta del nuovo sindaco, nonché assessore provinciale alla Legalità, sarebbe stata più che obbligata:
"La lista era necessaria, se non avessimo presentato una seconda lista oggi non ci sarebbe un sindaco, ma sarebbe rimasta la commissione".
Adesso, però, si riparte da una delibera, che Lamberti Castronuovo presenterà nella prima seduta di consiglio comunale, in cui verrà chiesto di nominare la città di San Procopio "Città della legalità". "Un cartello che verrà messo subito sotto l'insegna all'ingresso della città – ha detto Lamberti Castronuovo – un messaggio denso di significato. Del resto – ha detto – quando i inizia a scrivere un libro si scrive il titolo, e questo è il nostro titolo, il nostro obiettivo: quello di portare la legalità in questo paese".
Un paese, quello di San Procopio, in cui c'è molto da fare. "Per adesso – ha detto il sindaco Lamberti Castronuovo – viviamo in uno stato di necessità. Non abbiamo l'asilo e la scuola elementare, non esistono luoghi di aggregazione né per i giovani né per gli anziani, non c'è neanche il forno". In un paese che conta poco più di mille anime, metà di loro vivono all'estero. I giovani sono emigrati, la maggioranza della popolazione è anziana. Ma nonostante questo, il sindaco non si perde d'animo. "Sono rimasti pochi giovani – ha detto – ma non così pochi da non poter permettere una nuova partenza. Faremo un censimento per stabilire quanti vivono fuori dalla città, e li richiameremo perché ci aiutino a ricostruirla". Una ricostruzione che, per prima cosa, inizia dalla cultura e dall'istruzione. Tra i primi progetti del sindaco, infatti, c'è la riapertura dell'asilo, a sue spese: "Ho deciso – ha spiegato – di destinare l'appannaggio che toccherebbe al sindaco ad una maestra che possa tenere i bambini all'asilo, che riapriremo tra dieci giorni al massimo". Una ex struttura scolastica sarà invece destinata all'apertura di un teatro, e tra i progetti a breve termine è prevista anche una biblioteca. "Scriverò una lettera alle case editrici – ha spiegato – perché ci mandino dei testi, in modo da fare tutto a costo zero". Tanti progetti, quindi, per dare nuova vita alla città, tra cui l'apertura, il 18 novembre di una casa di riposo per anziani. E ancora, l'apertura di imprese di ristorazione e l'avvio di un mercato domenicale, per approfittare dell'affluenza dovuta alla Santa Messa, celebrata in ben tre parrocchie di San Procopio dal sacerdote, don Carmelo. Anche le sagre non vengono escluse dai programmi, vista la presenza in città di piccole realtà artigianali come una fabbrica di sedie, un salumificio e un produttore di pasta.
Nonostante i buoni propositi, però, anche questa elezione non è stata dunque scevra di polemiche, che comunque non sfibrano la tempra del nuovo sindaco.
Lamberti Castronuovo è stato destinatario di parole forti, a cui risponde: "Queste sono solo polemiche sterili. La gente pontifica senza venire a rischiare, io ho risposto educatamente ma ho ricevuto solo accanimento, e ora rispondo con disprezzo. Avrebbero potuto parlare se fossero venuti loro". La scelta di Lamberti Castronuovo di presentare una lista con dei suoi conoscenti ha, in realtà, delle precise motivazioni: "Dovevo cercare qualcuno, e non volevo andare a chiedere al mafioso. Ho invece scelto persone che verranno lì a dare una mano, perché c'è bisogno di tutti. La mia – ha concluso, è una buona politica, che non mira solo alle poltrone comode e calde ma anche a quelle difficili".Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
, è chiaro perchè è stata presentata una seconda lista palesemente fasulla;
E' proprio innamorato della politica