Chiesti 20 mesi di condanna per Vendola

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IL GOVERNATORE DELLA PUGLIA aveva chiesto rito abbreviato

«Favorì un candidato al concorso»
Chiesti 1 anno e 8 mesi per Vendola



Imputato di abuso d'ufficio in concorso con Cosentino
per la quale la procura ha richiesto la stessa condanna


BARI - Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha partecipato all' udienza preliminare del processo in cui è imputato di abuso d'ufficio in concorso con l'ex direttore generale della Asl Bari, Lea Cosentino. I pm al termine dell'udienza hanno chiesto la condanna a un anno e otto mesi.
Nell'udienza del 27 settembre scorso, Vendola aveva chiesto di essere processato con rito abbreviato. La stessa richiesta è stata avanzata oggi da Cosentino. L' udienza si è svolta a porte chiuse davanti al gup del Tribunale di Bari, Susanna De Felice. In aula i difensori dei due imputati, Massimo Roberto Chiusolo e Francesca Conte per Cosentino e Vincenzo Muscatiello per Vendola. L'accusa è rappresentata dal procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno e dai pm inquirenti, Francesco Bretone e Desireè Digeronimo.


I PRESUNTI FAVORI - La vicenda è quella relativa alla selezione per un posto da primario di chirurgia toracica all'ospedale San Paolo di Bari, vinto da Paolo Sardelli. Gli inquirenti contestano a Vendola di aver istigato l'allora dg Cosentino a riaprire i termini per la presentazione delle domande per accedere al concorso, con l'obiettivo - ritiene la Procura - di assicurare a Sardelli l'assunzione quinquennale. I fatti si riferiscono al periodo compreso tra settembre 2008 e aprile 2009. In apertura di udienza l'accusa ha depositato ulteriore documentazione probatoria contenente verbali di interrogatorio di Cosentino agli atti del processo in cui l'ex «Lady Asl», come è stata ribattezzata dalla stampa, è imputata con il senatore Alberto Tedesco e altre 31 persone. I difensori si sono opposti perché, trattandosi di un processo con rito abbreviato, non dovrebbero essere ammessi atti ulteriori rispetto a quelli depositati al termine dell'indagine. Il gup si è ora riservato di decidere. Alla ripresa, la parola passerà alle parti per la discussione.

Vincenzo Damiani
25 ottobre 2012
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Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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spiny79
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u megghiu avi a rugna...
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