Sergio Marchionne
Inviato: 04/06/2011, 15:09
http://www.corriere.it/economia/11_giug ... 819c.shtml
sacconi: alla casa automobilistica torinese si oppone solo un'alleanza minoritaria
«Fiat? L'Italia cambi atteggiamento»
Marchionne: «Non abbiamo nessuna intenzione di spostare il quartiere generale da Torino a Detroit»
MILANO - «Quanto è avvenuto negli Usa deve essere letto in Italia in modo positivo. Se è possibile farlo là è possibile farlo anche qui. Deve cambiare però l'atteggiamento». Lo ha detto l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, parlando con i giornalisti nell'ambito del workshop del consiglio per le relazioni Italia-Stati Uniti. «Venerdì la gente ringraziava per quello che è stato fatto, invece di insultare», ha aggiunto Marchionne.
QUARTIER GENERALE - «Non abbiamo nessuna intenzione di spostare il quartiere generale» del gruppo da Torino a Detroit ha aggiunto Marchionne. Per quanto riguarda invece la sede legale dell'azienda, l'ad del Lingotto, rispondendo ai giornalisti, si è limitato ad aggiungere che «non è cambiato niente» e che «il problema non è sulla mia scrivania».
MERCATO ITALIANO - E' solo «un'inversione di tendenza» ha poi aggiunto Marchionne commentando il ritorno del mercato italiano a un segno positivo a maggio dopo tredici mesi consecutivi negativi. «Il mercato non è sano - ha osservato Marchionne - c'è una svolta tecnica».
QUOTA CANADESE - «La Fiat ha offerto giovedì scorso 125 milioni di dollari per la quota di Chrysler. Si tratta dell'1,7% della quota nella casa automobilistica americana» ha poi sottolineato Marchionne ritornando sulla scelta di acquisire il 100% dela capitale della casa automobilistica americana.
SACCONI - Il governo ha immediatamente replicato alle parole di Marchionne. In una nota il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi ha infatti dichiarato che all'amministratore delegato del gruppo Fiat, Sergio Marchionne, «si oppongono, in una non originale sintonia, il sindacato conservatore, settori ideologizzati della magistratura e ambienti delle borghesie bancarie. Una alleanza minoritaria che in Italia più volte ha rallentato il progresso».
Redazione online
04 giugno 2011
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Namber uan
sacconi: alla casa automobilistica torinese si oppone solo un'alleanza minoritaria
«Fiat? L'Italia cambi atteggiamento»
Marchionne: «Non abbiamo nessuna intenzione di spostare il quartiere generale da Torino a Detroit»
MILANO - «Quanto è avvenuto negli Usa deve essere letto in Italia in modo positivo. Se è possibile farlo là è possibile farlo anche qui. Deve cambiare però l'atteggiamento». Lo ha detto l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, parlando con i giornalisti nell'ambito del workshop del consiglio per le relazioni Italia-Stati Uniti. «Venerdì la gente ringraziava per quello che è stato fatto, invece di insultare», ha aggiunto Marchionne.
QUARTIER GENERALE - «Non abbiamo nessuna intenzione di spostare il quartiere generale» del gruppo da Torino a Detroit ha aggiunto Marchionne. Per quanto riguarda invece la sede legale dell'azienda, l'ad del Lingotto, rispondendo ai giornalisti, si è limitato ad aggiungere che «non è cambiato niente» e che «il problema non è sulla mia scrivania».
MERCATO ITALIANO - E' solo «un'inversione di tendenza» ha poi aggiunto Marchionne commentando il ritorno del mercato italiano a un segno positivo a maggio dopo tredici mesi consecutivi negativi. «Il mercato non è sano - ha osservato Marchionne - c'è una svolta tecnica».
QUOTA CANADESE - «La Fiat ha offerto giovedì scorso 125 milioni di dollari per la quota di Chrysler. Si tratta dell'1,7% della quota nella casa automobilistica americana» ha poi sottolineato Marchionne ritornando sulla scelta di acquisire il 100% dela capitale della casa automobilistica americana.
SACCONI - Il governo ha immediatamente replicato alle parole di Marchionne. In una nota il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi ha infatti dichiarato che all'amministratore delegato del gruppo Fiat, Sergio Marchionne, «si oppongono, in una non originale sintonia, il sindacato conservatore, settori ideologizzati della magistratura e ambienti delle borghesie bancarie. Una alleanza minoritaria che in Italia più volte ha rallentato il progresso».
Redazione online
04 giugno 2011
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