L'esperto in emergenza idrica Daniele Romeo....

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army
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interessante la risposta del corriere della calabria a daniele romeo....non sapevo che avessimo esperti in emergenza idrica (a 23 anni!!!) di tale portata a reggio.. :lol: :lol: :lol:




La verità sta nelle prime righe laddove Daniele Romeo scrive: “Giornate tristi accompagnano il mio stato d'animo dopo l'avvenuto scioglimento del Consiglio comunale della nostra amata città”. Tutta la comprensione per le “giornate tristi” che attendono il Coordinatore provinciale del Pdl reggino: dovrà trovarsi un lavoro ed una istituzione e questi non sono momenti facili per farlo.
Daniele Romeo, però, è un “enfant prodige” e siamo sicuri che risolverà i suoi problemi occupazionali. Ha già dimostrato di bruciare le tappe quanto (con decreto numero 15 del 17 marzo 2004, pubblicato sul Burc della Regione Calabria del primo luglio 2004) è stato assunto per chiamata diretta dal Commissario Delegato, a far parte dell'Ufficio del Commissario Delegato per l'emergenza Idrica del Comune di Reggio Calabria. Un bel riconoscimento per un giovane che all'epoca aveva appena compiuto 23 anni e tuttavia veniva chiamato dal Commissario delegato per via del suo “curriculum” e perchè il Commissario aveva “rilevato l'urgenza di provvedere a garantire l'operatività della struttura atteso il complesso iter procedimentale di attuazione dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri”. Peccato che dieci anni più tardi l'emergenza idrica non ha fatto progressi mentre ne ha fatti Daniele Romeo: consigliere comunale in quota Scopelliti e coordinatore cittadino del Pdl sempre in quota Scopelliti. A proposito, anche il Commissario delegato all'emergenza idrica che ha firmato la sua assunzione d'urgenza era Giuseppe Scopelliti e non trattasi di omonimia.
Detto questo cerchi, l'esperto in emergenza idrica Daniele Romeo, di evitare lezioncine e larvate intimidazioni ai giornalisti che fanno il loro dovere. Prenda atto che ha scritto una sciocchezza: il libro che tanto gli va di traverso è arrivato in edicola ben sei giorni dopo il decreto di scioglimento del Comune di Reggio Calabria e tre giorni dopo che Giuseppe Scopelliti (incautamente?) aveva rilasciato pubbliche dichiarazioni con le quali invitava a leggere e divulgare la Relazione della Commissione d'accesso. Infine un consiglio, si tenga lontano, quando vuole mandare minacce e intimidazioni, da interrogativi sulle “responsabilità, giuridiche morali ed eventualmente penali” legate al “Caso Reggio”: potrebbe avere nuove sgradite sorprese e , conseguentemente, nuove “giornate tristi” ad accompagnare il suo animo.

Il Corriere della Calabria
UnVeroTifoso
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Ah com'è caduta in basso Reggio...
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
(Nicola Giunta)
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Daniele Romeo ha anche un ottimo incarico alla Regione Calabria, perfortuna lo schifo al comune e' finito e sti 4 fannulloni vadano veramente a lavorare... speriamo si inizi dalla regione calabria a mandarli tutti a casa...
iocupocumajocu
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il pensiero della mancanza di una minna da mungere li fa divincolare e dimenare in ordine sparso, sempre alle dirette dipendenze del principe loro duce supremo ed infallibile.
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citrosodina
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mi raccomando..

alla prossima tornata elettorale votatelo..

perchè ovviamente avrà la faccia tosta di ricandidarsi... per evitare che da triste divenga anche depresso.
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goldenboy
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Volevo vedere il curriculum ..esperto in emergenza idrica.... :muro:

cmq..i risultati si sono visti :fifi: :fifi:
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Falko
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e a Fornero parra i "choosy"....
Se il destino mi è avverso, peggio per lui!!!

http://www.youtube.com/watch?v=06hr11IO" onclick="window.open(this.href);return false; ... dded#at=13

"La mia rielezione sarebbe al limite del ridicolo" Giorgio Napolitano 14/4/2013
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sgabuzzone
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"Esperto" è un termine di cui si abusa notevolmente al giorno d'oggi :)
Cosa pretendi da un paese, che ha la forma di una scarpa? (cit.)
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Motociclista
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questa situazione rispecchia poi l'andamento burocratico del comune,ed i benefici diretti al cittadino da esso derivanti..
Personaggi con pseudo esperienza maturata non si sa come,dove e quando,messi in settori strategici,e designati a quei ruoli da gente altrettanto ignorante e dalle dubbie capacità lavorative ed aggiungerei anche morali.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti,servizi al cittadino zero,capacità di gestire le emergenze(in questo caso idriche dato che parliamo di quel settore)zero,così come tutto il resto.
Se i settori strategici della PA sono in mano a gente ignorante,messa li senza un briciolo di merito,cosa ci dobbiamo aspettare?
Quindi 10,100,1000 giorni di commissariamento,ed a casa definitivamente certa gente...
army
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qui trovate una bella intervista tratta da strill.it dove l'esperto idrico dice la sua sul commissariamento :lol:




di Claudio Labate - Ufficialmente il partito non si è ancora riunito. Ma il Coordinamento è convocato per martedì prossimo. Si è insomma voluto aspettare
che l’ormai ex sindaco Demetrio Arena facesse le proprie valutazioni sui contenuti della Relazione Commissariale. Si è voluto fare il punto con i consiglieri comunali. “È la fase del capire, la fase dell’auto critica. Mi piacerebbe arrivare, subito, al momento del ripartire”. Daniele Romeo, Coordinatore di Grande città del Pdl, non nasconde di stare soffrendo per come sono andate le cose in città. Per un Commissariamento a suo dire “immeritato”.

La riunione del Coordinamento metterà il Pdl davanti alla necessità di una riflessione compiuta sul Commissariamento, ma qual è la sua impressione, a mente fredda?
“Sono convinto che la città porterà i segni di questo Commissariamento per almeno 20 anni e che sarà un periodo più duro di quello vissuto nel post rivolta. Rispetto a quello che abbiamo letto e ai tanti errori contenuti nella Relazione, penso che la città sia stata punita volontariamente. Con una decisione che penalizza la democrazia, perché un governo di non eletti ha mandato a casa 32 persone scelte dal popolo”.


Secondo lei ha pesato troppo, o troppo poco, la politica?
“Credo entrambe le cose. Forse ha prevalso una parte politica, più forte nell’apparato e nella burocrazia, rispetto ad un’altra politica, quella sana, che si è tirata fuori dalle beghe”.


Ma le parole del Ministro sono apparse lapidarie verso l’amministrazione comunale…
“Guardi, nessuno di noi è indagato, né ha avuto condanne. Certo, c’è il caso Plutino, ma credo sarebbe stato più democratico mandare a casa soltanto quelli individuati come i colpevoli. I casi che vengono riportati, invece, non mi sembrano chiari casi di infiltrazione. Quindi, mi chiedo, che decisioni prenderà lo Stato sulle persone “segnalate”? La stessa riflessione, mi sento di farla sulla parte burocratica, il caso di Paolo Campolo è clamoroso. Ma a parte gli evidenti errori sui dipendenti, anche in questo caso mi domando che se ne farà di loro? Lancio una provocazione, ferma restando la situazione odierna, i commissari non lavorano in contiguità?”


Certo, la vostra difesa si è fondata sull’assunto condivisibile che Demi Arena sia una persona per bene. Ma deve ammettere che questo, inevitabilmente, porta a pensare che le persone di cui si è attorniato non lo siano…
“Secondo la relazione nessuno di noi è una persona per bene. Ma né nel suo staff, né tra i suoi consulenti, qualcuno ha riportato condanne. Per questo crediamo sia una cosa troppo pesante. Probabilmente la legge sullo scioglimento dei Comuni andrebbe ritoccata, e lo dico da esponente di un partito che quella legge l’ha fatto”.


Insomma le contestazioni continuano…
“Io ravvedo nella Relazione anche evidenti lacune. Ce n’è una macroscopica su Falcomatà. C’è Irto e non lui. Insomma, seguendo la metodologia dei Commissari, non si cita che il cognato, secondo qualche articolo di stampa, è stato beccato a cena con presunti mafiosi. Sembra strano, poi, che non siano riportati il caso della sorella di Falcomatà, e le denunce precise sulla gestione del Decreto Reggio fatte dal professore Alletti, all’epoca della giunta Falcomatà. E poi non è stata presa in considerazione la relazione della Commissione Pecorella che denunciava gli affari di quella amministrazione. Le confesso che in questi ultimi giorni siamo stati avvicinati da esponenti del Pd, evidentemente lacerato dalla fronda che voleva lo scioglimento e da quella che non lo voleva. Insomma, alcuni esponenti del Pd dicono di essere disponibili a darci documenti su loro personaggi chiacchierati. Su questo io non voglio parlare adesso, ma prendo atto che all’interno del Pd c’è un momento di riflessione su questa vicenda”.


Proporrete ricorso?
“Io sono per il ricorso. Perché è anche un segnale nei confronti della città. Perché dimostriamo di credere in quello che abbiamo fatto. Dobbiamo difendere l’onorabilità nostra e della città, difendendo anche l’operato di Arena. Le possibilità di vittoria, guardando le statistiche, sono realmente poche. Ma, sperando nella buona fede della magistratura, penso che qualcosa possa essere chiarito. Anche perché chi ha scritto la Relazione non conosce a fondo le dinamiche della città: basti pensare che tra le ditte in odor di mafia citate c’è anche quella più utilizzata dalla Prefettura”.


Fin qui, quello che concerne le infiltrazioni contestate. Ma vi si imputa anche una gestione allegra delle finanze, con cifre di disavanzo enormi, che potrà sfociare nel dissesto…
“Dico subito che spero che non venga dichiarato il dissesto. Personaggi come Demetrio Naccari continuano a dare numeri. D’altronde lui è l’inventore del bilancio orale. Ma la città lo ha già bocciato … L’amministrazione Arena, invece, ha fatto il possibile per evitare una tale ipotesi e le parole del Ministro Cancellieri mi fanno pensare che non sarà dichiarato. Poi mi lasci dire che con noi l’ombra del dissesto non ci sarebbe stata, perché saremmo riusciti a rimettere le cose a posto”.


Quindi lei è tra quelli che non pensano che “dopo il Comune toccherà alla Regione”…
“Assolutamente no. La maggioranza regionale è più che salda. Scopelliti sta lavorando tanto e non è messo in discussione. Loiero, invece, aveva una maggioranza che si reggeva soltanto sul potere. Per questo il centrodestra è differente. Ci sono volti nuovi e gente che ha voglia di fare”


Eppure anche in Consiglio regionali, le recenti contrapposizioni sul taglio delle Province, il riaffiorare di vecchi campanilismi, dipingono un clima pesante, quasi da anni ’70…
“Mi auguro che non si arrivi alle divisioni classiche della Calabria. Arrivare ad altre spaccature, tipo quelle degli anni ’70, sarebbe una sconfitta per tutti. Forse i tagli economici portano anche a questo, rincorrersi l’un con l’altro. I calabresi invece devono capire che se si chiudono gli ospedali inutili si fa il bene dei calabresi. Stare compatti e riuscire ad essere uniti misura la maturità della classe politica: oltre al partito e all’appartenenza territoriale bisogna capire che siamo tutti calabresi”.


Inevitabilmente il Commissariamento mette fine ad un ciclo politico che, a livello nazionale diventa anche la fine della cosiddetta “seconda Repubblica”. Come ne esce il Pdl che certamente è tra i partiti travolti dalla bufera?
“Non credo nello scopellitismo o nel termine “modello Reggio”. Di certo è esistito in questi anni un sistema politico che ha avuto grandi meriti. Ne dico uno su tutti, da giovane che fa politica: il centrodestra ha avuto il merito di avvicinare i giovani alla politica. Basta guardare le liste del 2007, dove circa l’80% dei candidati sono giovani. Certo, si è chiuso un capitolo, ma non è il nostro fallimento. Da questa esperienza bisogna capire come ripartire. Ovvio che brucia, per chi come me fa politica da ragazzino, essere etichettato come contiguo. Non posso accettarlo, ma sono sicuro che coi tanti colleghi con cui ho condiviso l’esperienza Arena sapremo ripartire. Non è importante chi di noi si ricandiderà, ma che riusciamo ad essere uniti per il bene di Reggio, un atto di maturità che solo questi giovani potevano far venir fuori”.

Intanto però anche il Pdl, è notizia di questi ultimi giorni, ha deciso di intraprendere la via delle primarie. Lei si sente un rottamatore?
“No assolutamente. Ho sempre pensato che non per forza giovane è sinonimo di buona politica, però penso che la politica ha bisogno di buoni giovani. Non sono convinto, insomma, che un 32enne come me debba essere migliore di un politico di 60-70 anni. L’importante in politica è crederci ed essere distanti dagli affari. Per me è vocazione, un po’ come quella sacerdotale. È una missione”.


Le Primarie?
“Sono dirigente nazionale dei giovani Pdl, abbiamo lanciato l’idea delle primarie on line per dire che a noi piace scegliere la classe dirigente. L’idea che ho io è quella di scegliere l’intera classe dirigente, i candidati. Se non sarà così ci basterà scegliere il candidato premier. Sono per il rinnovamento e vedrei bene Alfano come candidato premier, e spero che politica torni ad essere forte senza essere schiava di poteri forti. Ecco perché le primarie rafforzano la politica”.


Si ricandiderà?
“Lo statuto vieta ai coordinatori di candidarsi, salvo deroghe. Ma in realtà non ci ho ancora pensato. Sarà il Pdl a deciderlo. Quel che farò è sicuramente impegnarmi per la città”.


L’ondata di antipolitica nel Paese avanza inesorabile. Se dovesse rivolgersi ad un giovane reggino come proverebbe a convincerlo che il futuro passa anche da lui?
“Ce n’è talmente tanta antipolitica che a Reggio sembra che lo scioglimento sia scivolato tra i reggini. Non ci sono state né discussioni, né l’indignazione che mi aspettavo. La politica si riavvicina alla gente solo se riesce a dialogare con la gente. Siamo sicuramente stati lontani anni luce dai cittadini. I politici devono riscoprire la militanza. Sono stato sempre abituato all’azione, per formazione,per questo vedo una politica diversa da quella di oggi in giacca e cravatta. Vorrei tornare alle sezioni alle segreterie aperte, punto d’incontro con i cittadini. Ad un giovane direi che mi rendo conto della sua disaffezione, però credo che bisogna essere protagonisti del cambiamento. Chi vuole il cambiamento deve partecipare dal di dentro. Il mio consiglio è di lavorare per il bene della città tramite i partiti, l’associazionismo, il volontariato. Se capissero che la politica si può cambiare tutti insieme, allora non avremmo più dinosauri ma giovani intraprendenti che si mettono in gioco. Ci lamentiamo dei politici ma siamo noi che li mandiamo lì, quindi il politico rispecchia il suo elettore”.
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onlyamaranto
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army ha scritto:"Ci lamentiamo dei politici ma siamo noi che li mandiamo lì, quindi il politico rispecchia il suo elettore”.

In quel lenzuolo di cose masticate e rimasticate questa è l'unica frase che quoto.

"...e qualcosa rimane
tra le pagine chiare e le pagine scure... "
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risposta della Fondazione Falcomatà alla intervista rilasciata da Daniele Romeo :cheers :cheers :cheers :cheers

L’allucinante intervista dell’ex consigliere comunale Daniele Romeo è una mortificazione della politica e della verità storica della nostra città.
Emerge una visione malata delle cose che arriva addirittura alla provocazione di definire i commissari prefettizi “in contiguità". Non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro, constatando un delirio patologico che si stacca dalla realtà ed è rabbioso quanto cieco e dissennato.
Tuttavia non possiamo esimerci dal condannare una trasfigurazione dolosa di fatti che sono noti a tutti nella loro chiarezza. E’ realmente misero ricorrere a tali metodi per difendere una parte politica su cui peraltro non gravano giudizi politici ma provvedimenti delle autorità competenti.
Le gravissime e sconclusionate affermazioni di Romeo saranno giudicate dalla magistratura cui noi abbiamo deciso di presentare querela. L’uso spregiudicato di fatti e circostanze che vengono citati, manipolati e stravolti ad arte per seminare almeno il dubbio in chi legge è un comportamento scellerato e criminale.
Rimarrà alla coscienza di Romeo non solo l’insieme dei suoi comportamenti politici ma il peso di avere tentato di diffamare la memoria del sindaco Italo Falcomatà per mero interesse personale e per difendere i suoi datori di lavoro, infangando anche i suoi familiari.
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http://www.strill.it/index.php?option=c ... &Itemid=86


Reggio, Daniele Romeo: ''Massimo rispetto ma non beatificazione aprioristica''
Martedì 30 Ottobre 2012 14:17


Riceviamo dal coordinatore del Pdl, Daniele Romeo, e pubblichiamo

Massimo rispetto, a scanso di equivoci, ma non beatificazione aprioristica. Constato che l’unico modo con il quale la fondazione Falcomatà è stata in grado di replicare alla mia intervista è con una lunga serie di insulti e improperi diretti alla mia persona – addirittura vengo definito affetto da “delirio patologico” – e ad alcuni miei non meglio specificati “datori di lavoro”.
Ovviamente, la circostanza che nulla sia stato obiettato circa la veridicità degli specifici riferimenti giudiziari ai quali ho accennato, appare essere dimostrativa non soltanto della irrilevanza della replica, ma anche della pochezza degli argomenti in questa utilizzati.
Tuttavia, per come dalla stessa fondazione riferito, non mi dispiacerebbe l’annunciata denuncia alla Magistratura in quanto, proprio in quella sede, potrei dimostrare come i riferimenti da me effettuati nel corso della intervista resa al giornale online “Strill.it” sono del tutto veritieri e non frutto, per come affermato, di miei deliri mentali.
Chi cerca di far passare le mie parole come "damnatio memoriae"? Chi ha paura delle verità giudiziarie e documentali?Forse l'unica preoccupazione è che i cittadini ne vengano a conoscenza, finalmente, da parte di chi annuncia querela "in pompa magna", magari nel tentativo di intimidirmi. (sic!)
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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mi sa danto di kamikaze che viene usato quando c'è da sparare forte senza che qualcuno entri nella mischia :salut
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goldenboy ha scritto:mi sa danto di kamikaze che viene usato quando c'è da sparare forte senza che qualcuno entri nella mischia :salut
Stessa sensazione :salut
Cosa pretendi da un paese, che ha la forma di una scarpa? (cit.)
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