Berlusconi e il muro di Berlino

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Lillo sei uno
Forumino Malato
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Iscritto il: 24/05/2011, 20:52

Caduto Berlusconi, pare che tutto il vecchio sistema, della cosiddetta seconda Repubblica, stia crollando.

Si sta scoperchiando una nuova tangentopoli ancora più diffusa e penetrata a tutti i livelli.

Come il crollo del muro di Berlino dell’89, anche il crollo del muro del berlusconismo sta lasciando solo macerie e desolazione.

Un’altra classe politica, non certo migliore di quella che l’ha preceduta, è ogni giorno travolta dagli scandali.

Si sta profilando un altro totale fallimento politico ed economico, forse peggiore di quello che seppellì la vecchia classe dirigente.

Un dejà-vu che però non prospetta nulla di buono, infatti, in fondo al tunnel ancora non si scorge neanche la più pallida luce.

Ancora proprio da Berlino, come in una maledizione, pare sia giunta la spinta per la caduta del sistema politico nato dalle rovine del precedente.

Ci attende un altro lungo e pericoloso salto nel buio, questa volta senza paracadute.
S'a Reggina è na malatia, prima Gallo e poi Saladini sunnu i so merici curanti.
reggino
Non c'è nenti!
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Iscritto il: 12/05/2011, 19:30
Località: l'isola che non c'è

a differenza però del periodo di tangentopoli,dove dalle macerie sono nati partiti che portavano avanti una storia,una cultura,delle tradizioni,dei valori diversi tra loro,alla fine della seconda repubblica,oggi i partiti che hanno l'ambizione di governare questo paese,non possono vantare tra di loro una diversità,e lo dimostra il fatto che oggi tutti sostengono lo stesso governo,e in caso di una mancata vittoria schiacciante,alle prossime elezioni,da parte di uno dei due schieramenti nei confronti dell'altro,si continuerà a sostenere lo stesso governo.Spesso mi capita di ascolare renzi,enrico letta,ichino,boccia,e le ricette che hanno in mente di realizzare sono le stesse di quelle propongono i loro avversari,io non amo d'alema,non sono un suo estimatore,però quando critica renzi per il suo eccessivo liberismo,fa una critica esatta,che però mette in evidenza come non c'è una diversità politica e culturale tra i partiti,tutti sono amanti di questo liberismo che ha distrutto l'europa,un liberismo che si preoccupa del debito,e non della crescita,che si preoccupa più dello spread e meno dell'occupazione.Il panorama politico oggi rispetto a vent'anni fa è totalmente cambiato ma in peggio,oggi sentire uno che citi keynes,è cosa rara,rarissima,boccia che appartiene a quell'area dominante del pd,ossia quella lettiana,ha usato parole dure nei confronti di keynes.Mentre Friedman e Smith erano apprezzati solo da una parte politica(forza italia),vent'anni fa,oggi sono amati in maniera bipartisan,c'è questa omogenità di pensiero,che di fatto non fa altro che spalancare le porte a quei movimenti che portano avanti una politica sociale,e non può che essere altrimenti.
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