Anche la Leonia ...

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Moderatori: NinoMed, Bud, Lilleuro

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goldenboy
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http://www.ildispaccio.it/primo-piano/1 ... e-de-caria

Gli uomini del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, stanno dando esecuzione, dalle prime ore della mattinata odierna, ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, nei confronti di otto soggetti appartenenti alla cosca di ‘ndrangheta dei Fontana, egemone nel quartiere cittadino di Archi. Tra gli arrestati il capo cosca Fontana Giovanni ed il direttore operativo dalla nota società municipalizzata, Leonia operante nel settore della raccolta e smaltimento cittadino dei rifiuti solidi ed urbani, Bruno De Caria.
Su richiesta del sostituto procuratore della Dda Giuseppe Lombardo, il gip ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare per il boss Giovanni Fontana, i suoi figli Giandomenico, Francesco, Giuseppe e Antonino. L'accusa, per loro, è di associazione mafiosa e intestazione fittizia aggravata dall'articolo 7 della legge antimafia. In carcere, inoltre, sono finite anche le mogli di Giuseppe e Antonino Fontana. L'inchiesta è molto più ampia. Nel registro degli indagati, infatti, sono stati iscritte altre 7 persone.
Contestualmente, sono in corso i sequestri di tutte i beni mobili, immobili e società commerciali riconducibili alla cosca, per un valore di oltre 30 milioni di euro, nonché perquisizioni a Reggio Calabria, Roma ed in Toscana
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aquamoon
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Quandu pigghia nda na casa, morunu tutti... puru i cunigghi.
:salut
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kimba
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minchia il comune sciolto, la multiservizi, la leonia, chi l'avrebbe mai detto
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IL FANTASTICO MODELLO REGGIO HA DATO I SUOI FRUTTI....


VERGOGNATEVI ! ! ! !

Tutte quelle feste tempo fa.... Adesso si vada ad indagare il consiglio Regionale




(la mia firma e' dedica ad un forumino che tempo fa festeggiava)
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Pickwick
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E' colpa di Naccari che ha creato le società miste... :mrgreen:
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goldenboy
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http://www.strill.it/index.php?option=c ... &Itemid=86

Di seguito i nomi dei soggetti tratti in arresto questa mattina nell'ambito dell'operazione condotta dalla Squadra Mobile e dal Gico della Guardia di Finanza contro la cosca di 'ndrangheta dei Fontana.

FONTANA Giovanni, cl.’45
FONTANA Antonino, cl.’71,
FONTANA Francesco Carmelo, cl. ‘69
FONTANA Giuseppe Carmelo, cl. ‘77
FONTANA Giandomenico, cl. ‘74
DE CARIA Bruno Maria, cl. ‘50
SINICROPI Eufemia Maria, cl. ‘78,
SURACE Giuseppina Maria Grazia, cl. ‘77



http://www.strill.it/index.php?option=c ... Itemid=86I fatti che sono a fondamento dell'indagine che stamane ha portato in manette otto persone tra cui il direttore operativo della Leonia, De Caria, erano da tempo a conoscenza della Commissione di accesso al Comune di Reggio Calabria, che è poi sfociata nella relazione del Prefetto e, poi, nella proposta del Ministro Cancellieri approvata all'unanimità dal Consiglio dei Ministri. La comunicazione era arrivata ai funzionari ministeriali da tempo, sia pure senza le implicazioni di carattere tecnico-giuridico e, evidentemente, ha segnato un passo importante per giungere alla valutazione di ''contiguità'' alla criminalità da parte dell'Amministrazione comunale alla base del provvedimento di scioglimento del Consiglio comunale
strike
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Il così decantato "modello Reggio" ha prodotto questi risultati, fortunatamente è crollato.....
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http://www.ildispaccio.it/primo-piano/1 ... o-calabria


Leonia, dai Fontana al triumvirato


C'erano le mani della storica cosca Fontana di Archi sulla Leonia. La ndrina si era fatta strada all'interno della società mista del Comune di Reggio Calabria che si occupa dello smaltimento dei rifiuti, grazie a un proprio uomo, una testa di ponte messa a governo della stessa società, e da lì per anni ha continuato a gestire quello che gli inquirenti non hanno timore a definire "il controllo strutturale delle imprese impegnate nello specifico settore della raccolta dei rifiuti, tra le quali la società mista "pubblico-privata" LEONIA S.p.A., partecipata al 51% delle azioni dal Comune di Reggio Calabria". Una colonizzazione sottolineano i magistrati portata avanti dai vertici decisionali della 'ndrina e dai loro compiacenti prestanome, il cui risultato era "un pervasivo potere di condizionamento e controllo di tipo mafioso sul "Comparto Ambientale" o "Comparto rifiuti" di Reggio Calabria".
Ed è con le accuse di associazione a delinquere di stampo mafioso all'intestazione fittizia dei beni, dalla turbativa d'asta alla sovrafatturazione , che sono finiti in manette il capocosca Giovanni Fontana, i suoi quattro figli Antonino, Francesco Carmelo, Giuseppe Carmelo e Giandomenico, il direttore della società partecipata e due donne, Eufemia Maria Sinicropi e Giuseppina Maria Grazia Surace, rispettivamente mogli di Antonino e Giuseppe Carmelo Fontana.
Secondo la ricostruzione dei magistrati della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo e Michele Prestipino Giarritta. i boss con l'accordo di De Caria, accusato di essere parte integrante della cosca, truccavano gli appalti e gestivano l'intero comparto della manutenzione dei compattatori.
Un'inchiesta che parte da lontano, risultato di due distinte indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria negli anni 2000-2006 e, successivamente, dal G.i.c.o. della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, mirata all'aggressione del patrimonio societario, mobiliare ed immobiliare della 'ndrina dei Fontana,arrivata a insinuarsi nello specifico settore produttivo e redditizio dei rifiuti.
Già nell lontano 2001, gli inquirenti erano stati in grado di documentare l'inserimento della ndrina nel quadro delle "spartizioni" mafiose, nel ricco e lucroso comparto ambientale, attraverso la SEMAC S.r.l., società alla quale era ed è affidata la "manutenzione dei mezzi meccanici" della società mista pubblico-privata LEONIA S.p.A.

Proprio il controllo del lucroso comparto della "manutenzione dei mezzi meccanici" della società mista pubblico-privata LEONIA S.p.A. ha assicurato alla 'cosca un costante flusso di denaro pubblico che – hanno confermato i collaboratori di Giustizia - era diventato un "fondo cassa" a disposizione delle più potenti cosche mafiose reggine.
Una "rimessa di denaro contante" proveniente dall'acquisto sovrastimato di pezzi di ricambio e componenti meccanici dei mezzi utilizzati nel "Comparto rifiuti" che, grazie ad un ben collaudato sistema di "fatture gonfiate", venivano sostituiti dalla SEMAC S.r.l. con assoluta facilità e senza una preventiva autorizzazione del cliente, ovvero della LEONIA S.p.A., registrando altissimi costi aziendali che, una volta sottratti all'erario statale, erano da destinare al pagamento delle tangenti in favore delle 'ndrine di Reggio Calabria, per il tramite del "direttore operativo" Bruno De Caria.
Le intercettazioni hanno offerto, inoltre, pieno risconto a quanto riferito dai collaboratori di Giustizia Nino Lo Giudice, Roberto Moio e Consolato Villani che, in più occasioni nel corso degli interrogatori con magistrati della Dda reggina, hanno riferito di essere al corrente del sistema di "fatture gonfiate" utilizzato dalle cosche di ndrangheta nella Leonia. Ma soprattutto, i collaboratori hanno raccontato come la società sia stata al centro di un passaggio storico di "consegne" che ha segnato la fine del "governo" della cosca FONTANA con il subentro del "triumvirato" formato dalle famiglie De Stefano, Tegano E Condello.
Secondo quanto riferito da Nino Lo Giudice e da Consolato Villani, per "volere" di Pasquale CONDELLO, Giovanni Fontana e la sua cosca non dovevano "prendere niente" poiché aveva già avuto la "manutenzione della Leonia" e nonostante ciò "non dava conto a nessuno" motivo per cui, a seguito di una riunione tra lo stesso Pasquale Condello, Giuseppe De Stefano e Giovanni Tegano si era deciso di agire nei confronti di Giovanni Fontana ponendo in essere alcuni atti intimidatori ai danni degli auto compattatori della società.
Affermazioni che hanno trovato riscontro negli atti intimidatori perpetrati, il 9, il 13 ed il 16 gennaio 2008, effettuati con colpi d'arma da fuoco e fucile ai danni di mezzi della società. società miste pubblico-private", come la Leonia o qualche tempo fa la Multiservizi, hanno rappresentato la "nuova frontiera" dei rapporti tra le cosche mafiose ed il tessuto economico e sociale.
"si può ritenere – afferma il Gip - senza tema di smentite, come le società miste hanno rappresentato uno dei poli di attenzione della 'ndrangheta, finendo con il rivelarsi strumento (l'ennesimo) mediante il quale la criminalità organizzata ha infiltrato (sarebbe meglio, forse, dire l'ha fatta propria) l'economia cittadina. Con la prima aggravante che ciò è avvenuto in un settore, come quello dei servizi pubblici, destinato alla collettività e con l'ulteriore rappresentata dall'incapacità (a voler essere ottimisti) del socio di maggioranza (n.d.r. Comune di Reggio Calabria detentore dl 51% delle azioni della LEONIA S,.p.A.) di controllare, nel corso degli anni, cosa accadesse in seno alla società mista".
Parole pesantissime che testimoniano non solo la capacità della ndrangheta di penetrare ogni settore dell'economia, ma anche la sostanziale assenza di controllo di cui tale penetrazione può beneficiare. Una strategia di successo che dipende, anche e soprattutto, dall'apporto collusivo della cosiddetta "area grigia", che - sottolineano gli inquirenti – in questo caso è costituita dalla "struttura manageriale della società mista in stretto raccordo e sinergia con i vertici del clan Fontana".
Oltre agli arresti di questa mattina, i militari della Guardia di Finanza hanno proceduto al sequestro di beni mobili, immobili e società facenti capo agli arresti per un totale di 32 milioni di euro. Tra i beni sequestrati, la parte privata (pari al 49% delle quote societarie) della LEONIA S.p.A., società mista "pubblico-privata", attiva nel "Comparto rifiuti", il ptrimonio aziendale della ditta individuale "FONTANA Giuseppe Carmelo"4, esercente l'attività di commercio al dettaglio di carburante per autotrazione ivi compresi i beni intestati al titolare, Capitale sociale, quote societarie ed intero patrimonio aziendale della ditta "ITALSERVICE S.r.l."5, esercente "l'attività di commercio al dettaglio di carburante per autotrazione", titolare di nr. 4 distributori della Q8 e dell'Eni, icapitale sociale, quote societarie ed intero patrimonio aziendale della ditta S.I.C.E. Società immobiliare costruzioni edilizia S.r.l.6, esercente l'attività di compravendita di beni immobili, capitale sociale, quote societarie ed intero patrimonio aziendale della ditta la ditta SEMAC S.r.l.7, esercente l'attività di riparazione dei mezzi NISSAN e degli auto compattatori per conto della LEONIA S.p.A.





Certo che con queste tempistiche ahivoglia a proliferazione ... guarda caso per ogni vicenda che oggi salta fuori sono passati almeno 10 anni da quando la mafia ha preso possesso delle varie realtà, anche in questo caso più o meno sin dalla nascita.


Foragabbu :read:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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strike ha scritto:Il così decantato "modello Reggio" ha prodotto questi risultati, fortunatamente è crollato.....

Guarda che le miste sono state create dalle giunte Falcomatà - Naccari ..il centrodestra le ha subite ( :rotflmao: :rotflmao: :rotflmao: :rotflmao: )
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goldenboy ha scritto:
strike ha scritto:Il così decantato "modello Reggio" ha prodotto questi risultati, fortunatamente è crollato.....

Guarda che le miste sono state create dalle giunte Falcomatà - Naccari ..il centrodestra le ha subite ( :rotflmao: :rotflmao: :rotflmao: :rotflmao: )
Se le ha subite o meno magari lo sapremo strada facendo... intanto le date quelle sono, per cui c'è poco da fare spirito. Le certificazioni le avevano ed hanno operato secondo legge.
Hai letto quanto evidenziato ? ...E l'ho pure evidenziato, rosseggiato e sottolineato anche per i più daltonici :read:
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doddi ha scritto:
goldenboy ha scritto:
strike ha scritto:Il così decantato "modello Reggio" ha prodotto questi risultati, fortunatamente è crollato.....

Guarda che le miste sono state create dalle giunte Falcomatà - Naccari ..il centrodestra le ha subite ( :rotflmao: :rotflmao: :rotflmao: :rotflmao: )
Se le ha subite o meno magari lo sapremo strada facendo... intanto le date quelle sono, per cui c'è poco da fare spirito. Le certificazioni le avevano ed hanno operato secondo legge.
Hai letto quanto evidenziato ? ...E l'ho pure evidenziato, rosseggiato e sottolineato anche per i più daltonici :read:

doddi..ne ho lette tante ..che perdia a vista,altro che daltonico :salut
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http://www.strill.it/index.php?option=c ... &Itemid=86

Di seguito l'elenco dei beni sequestrati nell'ambito dell'operazione denominata “49% - Athena''

- 49% del capitale sociale della LEONIA S.p.A. e relativo patrimonio aziendale sedente in via B. Buozzi di Reggio Calabria con sede operativa a in via discesa Stazione Archi intestato ad “AGENDA CALABRA AMBIENTALE S.r.l.” di cui è rappresentante legale MANNUCCHI Angelo ;

- Capitale sociale, quote societarie ed intero patrimonio aziendale della ditta
Patrimonio aziendale della ditta individuale “FONTANA Giuseppe Carmelo” , esercente l’attività di commercio al dettaglio di carburante per autotrazione ivi compresi i beni intestati al titolare firmatario FONTANA Giuseppe Carmelo;

- Capitale sociale, quote societarie ed intero patrimonio aziendale della ditta “ITALSERVICE S.r.l.” , esercente “l’attività di commercio al dettaglio di carburante per autotrazione”, titolare di nr. 4 distributori stradali: distributore Q8 ubicato in Piazza indipendenza di Reggio Calabria; distributore Q8 ubicato in Pentimele s.n.c. di Reggio Calabria; distributore Q8 ubicato in Via Italia di Reggio Calabria; distributore ENI ubicato in Via De Nava di Reggio Calabria.

- Capitale sociale, quote societarie ed intero patrimonio aziendale della ditta S.I.C.E. Società immobiliare costruzioni edilizia S.r.l. , esercente l’attività di compravendita di beni immobili;

- Capitale sociale, quote societarie ed intero patrimonio aziendale della ditta la ditta SEMAC S.r.l. , esercente l’attività di riparazione dei mezzi NISSAN e degli auto compattatori per conto della LEONIA S.p.A.;

Il valore complessivo dei sequestri (capitale sociale, quote societarie, patrimoni aziendali, beni immobili, conti correnti, autoveicoli ecc..) ammonta a circa 32 milioni di euro, testimonianza diretta, quest’ultima, dell’attività di contrasto posta in essere dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria, nell’ottica dei principi del coordinamento tra le Forze di Polizia, finalizzate al contrasto delle infiltrazioni mafiose nella cd. “economia legale”.
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goldenboy ha scritto:
doddi ha scritto:
goldenboy ha scritto:
Guarda che le miste sono state create dalle giunte Falcomatà - Naccari ..il centrodestra le ha subite ( :rotflmao: :rotflmao: :rotflmao: :rotflmao: )
Se le ha subite o meno magari lo sapremo strada facendo... intanto le date quelle sono, per cui c'è poco da fare spirito. Le certificazioni le avevano ed hanno operato secondo legge.
Hai letto quanto evidenziato ? ...E l'ho pure evidenziato, rosseggiato e sottolineato anche per i più daltonici :read:

doddi..ne ho lette tante ..che perdia a vista,altro che daltonico :salut
Bene perfetto ...
Ti riporto solo lo stralcio almeno eviti di incorrere ancora in confusione ed in errore ... perchè lo sai che ti voglio bene :redface :mrgreen:

...Un'inchiesta che parte da lontano, risultato di due distinte indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria negli anni 2000-2006 e, successivamente, dal G.i.c.o. della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, mirata all'aggressione del patrimonio societario, mobiliare ed immobiliare della 'ndrina dei Fontana,arrivata a insinuarsi nello specifico settore produttivo e redditizio dei rifiuti.
Già nell lontano 2001, gli inquirenti erano stati in grado di documentare l'inserimento della ndrina nel quadro delle "spartizioni" mafiose, nel ricco e lucroso comparto ambientale, attraverso la SEMAC S.r.l., società alla quale era ed è affidata la "manutenzione dei mezzi meccanici" della società mista pubblico-privata LEONIA S.p.A.


Ora puru l'orbi l'hannu a viriri :read:
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http://www.ildispaccio.it/primo-piano/1 ... o-calabria

C'erano le mani della storica cosca Fontana di Archi sulla Leonia. La ndrina si era fatta strada all'interno della società mista del Comune di Reggio Calabria che si occupa dello smaltimento dei rifiuti, grazie a un proprio uomo, una testa di ponte messa a governo della stessa società, e da lì per anni ha continuato a gestire quello che gli inquirenti non hanno timore a definire "il controllo strutturale delle imprese impegnate nello specifico settore della raccolta dei rifiuti, tra le quali la società mista "pubblico-privata" LEONIA S.p.A., partecipata al 51% delle azioni dal Comune di Reggio Calabria". Una colonizzazione sottolineano i magistrati portata avanti dai vertici decisionali della 'ndrina e dai loro compiacenti prestanome, il cui risultato era "un pervasivo potere di condizionamento e controllo di tipo mafioso sul "Comparto Ambientale" o "Comparto rifiuti" di Reggio Calabria".
Ed è con le accuse di associazione a delinquere di stampo mafioso all'intestazione fittizia dei beni, dalla turbativa d'asta alla sovrafatturazione , che sono finiti in manette il capocosca Giovanni Fontana, i suoi quattro figli Antonino, Francesco Carmelo, Giuseppe Carmelo e Giandomenico, il direttore della società partecipata e due donne, Eufemia Maria Sinicropi e Giuseppina Maria Grazia Surace, rispettivamente mogli di Antonino e Giuseppe Carmelo Fontana.
Secondo la ricostruzione dei magistrati della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo e Michele Prestipino Giarritta. i boss con l'accordo di De Caria, accusato di essere parte integrante della cosca, truccavano gli appalti e gestivano l'intero comparto della manutenzione dei compattatori.
Un'inchiesta che parte da lontano, risultato di due distinte indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria negli anni 2000-2006 e, successivamente, dal G.i.c.o. della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, mirata all'aggressione del patrimonio societario, mobiliare ed immobiliare della 'ndrina dei Fontana,arrivata a insinuarsi nello specifico settore produttivo e redditizio dei rifiuti.
Già nell lontano 2001, gli inquirenti erano stati in grado di documentare l'inserimento della ndrina nel quadro delle "spartizioni" mafiose, nel ricco e lucroso comparto ambientale, attraverso la SEMAC S.r.l., società alla quale era ed è affidata la "manutenzione dei mezzi meccanici" della società mista pubblico-privata LEONIA S.p.A.
Proprio il controllo del lucroso comparto della "manutenzione dei mezzi meccanici" della società mista pubblico-privata LEONIA S.p.A. ha assicurato alla 'cosca un costante flusso di denaro pubblico che – hanno confermato i collaboratori di Giustizia - era diventato un "fondo cassa" a disposizione delle più potenti cosche mafiose reggine.
Una "rimessa di denaro contante" proveniente dall'acquisto sovrastimato di pezzi di ricambio e componenti meccanici dei mezzi utilizzati nel "Comparto rifiuti" che, grazie ad un ben collaudato sistema di "fatture gonfiate", venivano sostituiti dalla SEMAC S.r.l. con assoluta facilità e senza una preventiva autorizzazione del cliente, ovvero della LEONIA S.p.A., registrando altissimi costi aziendali che, una volta sottratti all'erario statale, erano da destinare al pagamento delle tangenti in favore delle 'ndrine di Reggio Calabria, per il tramite del "direttore operativo" Bruno De Caria.
Le intercettazioni hanno offerto, inoltre, pieno risconto a quanto riferito dai collaboratori di Giustizia Nino Lo Giudice, Roberto Moio e Consolato Villani che, in più occasioni nel corso degli interrogatori con magistrati della Dda reggina, hanno riferito di essere al corrente del sistema di "fatture gonfiate" utilizzato dalle cosche di ndrangheta nella Leonia. Ma soprattutto, i collaboratori hanno raccontato come la società sia stata al centro di un passaggio storico di "consegne" che ha segnato la fine del "governo" della cosca FONTANA con il subentro del "triumvirato" formato dalle famiglie De Stefano, Tegano E Condello.
Secondo quanto riferito da Nino Lo Giudice e da Consolato Villani, per "volere" di Pasquale CONDELLO, Giovanni Fontana e la sua cosca non dovevano "prendere niente" poiché aveva già avuto la "manutenzione della Leonia" e nonostante ciò "non dava conto a nessuno" motivo per cui, a seguito di una riunione tra lo stesso Pasquale Condello, Giuseppe De Stefano e Giovanni Tegano si era deciso di agire nei confronti di Giovanni Fontana ponendo in essere alcuni atti intimidatori ai danni degli auto compattatori della società.
Affermazioni che hanno trovato riscontro negli atti intimidatori perpetrati, il 9, il 13 ed il 16 gennaio 2008, effettuati con colpi d'arma da fuoco e fucile ai danni di mezzi della società. società miste pubblico-private", come la Leonia o qualche tempo fa la Multiservizi, hanno rappresentato la "nuova frontiera" dei rapporti tra le cosche mafiose ed il tessuto economico e sociale.
"si può ritenere – afferma il Gip - senza tema di smentite, come le società miste hanno rappresentato uno dei poli di attenzione della 'ndrangheta, finendo con il rivelarsi strumento (l'ennesimo) mediante il quale la criminalità organizzata ha infiltrato (sarebbe meglio, forse, dire l'ha fatta propria) l'economia cittadina. Con la prima aggravante che ciò è avvenuto in un settore, come quello dei servizi pubblici, destinato alla collettività e con l'ulteriore rappresentata dall'incapacità (a voler essere ottimisti) del socio di maggioranza (n.d.r. Comune di Reggio Calabria detentore dl 51% delle azioni della LEONIA S,.p.A.) di controllare, nel corso degli anni, cosa accadesse in seno alla società mista".
Parole pesantissime che testimoniano non solo la capacità della ndrangheta di penetrare ogni settore dell'economia, ma anche la sostanziale assenza di controllo di cui tale penetrazione può beneficiare. Una strategia di successo che dipende, anche e soprattutto, dall'apporto collusivo della cosiddetta "area grigia", che - sottolineano gli inquirenti – in questo caso è costituita dalla "struttura manageriale della società mista in stretto raccordo e sinergia con i vertici del clan Fontana".
Oltre agli arresti di questa mattina, i militari della Guardia di Finanza hanno proceduto al sequestro di beni mobili, immobili e società facenti capo agli arresti per un totale di 32 milioni di euro. Tra i beni sequestrati, la parte privata (pari al 49% delle quote societarie) della LEONIA S.p.A., società mista "pubblico-privata", attiva nel "Comparto rifiuti", il ptrimonio aziendale della ditta individuale "FONTANA Giuseppe Carmelo"4, esercente l'attività di commercio al dettaglio di carburante per autotrazione ivi compresi i beni intestati al titolare, Capitale sociale, quote societarie ed intero patrimonio aziendale della ditta "ITALSERVICE S.r.l."5, esercente "l'attività di commercio al dettaglio di carburante per autotrazione", titolare di nr. 4 distributori della Q8 e dell'Eni, icapitale sociale, quote societarie ed intero patrimonio aziendale della ditta S.I.C.E. Società immobiliare costruzioni edilizia S.r.l.6, esercente l'attività di compravendita di beni immobili, capitale sociale, quote societarie ed intero patrimonio aziendale della ditta la ditta SEMAC S.r.l.7, esercente l'attività di riparazione dei mezzi NISSAN e degli auto compattatori per conto della LEONIA S.p.A.
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goldenboy ha scritto:http://www.ildispaccio.it/primo-piano/1 ... o-calabria

C'erano le mani della storica cosca Fontana di Archi sulla Leonia. La ndrina si era fatta strada all'interno della società mista del Comune di Reggio Calabria che S.......

E' quello che avevo inserito io qualche ora fa, con tanto di evidenziato... e dillu chi ti 'ndi futti allura :okok:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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http://www.newz.it/2012/10/10/ndranghet ... ta/160261/

" INCAPACITA' DEL SOCIO DI MAGGIORANZA DI CONTROLLARE COSA ACCADEVA NELLA SOCIETA' MISTA "
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http://www.ildispaccio.it/reggio-calabr ... he-naccari

Una serie di indagini documentali, ma anche le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. Sono in particolare Antonio Zavettieri e Roberto Moio a fornire le indicazioni più precise sulle infiltrazioni della cosca Fontana all'interno della Leonia SpA, la società mista del Comune di Reggio Calabria che si occupa della raccolta dei rifiuti e che è stata coinvolta nell'indagine odierna della Guardia di Finanza.
Il primo a parlarne è, addirittura nel 2005, il pentito Antonio Zavettieri: "Le attività della cosca Fontana sono le., le., il fatto della spazzatura" dice la procuratore Franco Scuderi. Già nel 2005 (la Leonia viene costituita nel 2004) Zavettieri fa il nome di Bruno De Caria, il direttore operativo arrestato oggi all'alba: "Che hanno... che nelle mani hanno un certo De Caria, non mi ricordo come si.. De Caria si chiama.."
Stando alle dichiarazioni di Zavettieri, De Caria (nella foto) sarebbe stato, da sempre, un uomo dei Fontana: "Non lo so come hanno avuto questo., questo aggancio, non lo so. So che si era interessato anche il sindaco., il vecchio sindaco". E il vecchio sindaco non è Italo Falcomatà, come chiedono i pm, ma il genero del defunto primo cittadino, Demetrio Naccari, rimasto facente funzioni per alcuni mesi dopo la morte del professore: "Perciò loro hanno votato Naccari; portavano Naccari sia al Comune, hanno votato, mi ha raccontato Fontana, e sia alla Regione, adesso. E anch'io ho votato Naccari; mi hanno., mi hanno dato i fac-simile...". Secondo il pentito Zavettieri, dunque, Naccari si sarebbe interessato alla vicenda: "Naccari era interessato a far prendere l'appalto alla Ecoterm. Poi forse l'ha preso la Fata Morgana non mi ricordo".
In epoca più recente, poi, le dichiarazioni più precise arrivano da Roberto Moio, nipote del mammasantissima Giovanni Tegano, arrestato nell'ambito dell'operazione "Agathos" e subito passato dalla parte della giustizia: "Ma veramente i soldi, tutti, tutti i soldi della Leonia ...... tutti i soldi li prende Giovanni Fontana" dice. Soldi che poi sarebbero stati distribuiti alle altre famiglie, i De Stefano, i Tegano, i Condello: "Questa circostanza l'ho appresa da Michele Crudo il quale anche in questo ha preso il posto di Paolo Schimizzi".
"Quindi Giovanni Fontana non è scomparso dalla scena?" chiedono gli investigatori. "Chi è che ha detto che è scomparso, mi scusi, ma si vede dalla vita che fanno i figlioli, no, Michele, le mogli". E anche Moio, infine, individua, chiaramente, in Bruno De Caria il referente diretto della cosca Fontana: "All'interno della Leonia S.p.a. opera il direttore De Cariache secondo me ha il ruolo di creare le provviste per pagare le tangenti: si capisce che è un soggetto appoggiato dalla 'ndrangheta".
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NinoMed
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doddi ha scritto:Bene perfetto ...
Ti riporto solo lo stralcio almeno eviti di incorrere ancora in confusione ed in errore ... perchè lo sai che ti voglio bene :redface :mrgreen:

...Un'inchiesta che parte da lontano, risultato di due distinte indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria negli anni 2000-2006 e, successivamente, dal G.i.c.o. della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, mirata all'aggressione del patrimonio societario, mobiliare ed immobiliare della 'ndrina dei Fontana,arrivata a insinuarsi nello specifico settore produttivo e redditizio dei rifiuti.
Già nell lontano 2001], gli inquirenti erano stati in grado di documentare l'inserimento della ndrina nel quadro delle "spartizioni" mafiose, nel ricco e lucroso comparto ambientale, attraverso la SEMAC S.r.l., società alla quale era ed è affidata la "manutenzione dei mezzi meccanici" della società mista pubblico-privata LEONIA S.p.A.


Ora puru l'orbi l'hannu a viriri :read:
si lo si vede, ma tu stai evidenziando delle date che con la Leonia hanno attinenza solo in epoche successive, perchè oltre alle date è da notare la società interessata e non si tratta della LEONIA S.p.A. costituita in data 23.06.2004
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doddi
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NinoMed ha scritto:
doddi ha scritto:Bene perfetto ...
Ti riporto solo lo stralcio almeno eviti di incorrere ancora in confusione ed in errore ... perchè lo sai che ti voglio bene :redface :mrgreen:

...Un'inchiesta che parte da lontano, risultato di due distinte indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria negli anni 2000-2006 e, successivamente, dal G.i.c.o. della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, mirata all'aggressione del patrimonio societario, mobiliare ed immobiliare della 'ndrina dei Fontana,arrivata a insinuarsi nello specifico settore produttivo e redditizio dei rifiuti.
Già nell lontano 2001], gli inquirenti erano stati in grado di documentare l'inserimento della ndrina nel quadro delle "spartizioni" mafiose, nel ricco e lucroso comparto ambientale, attraverso la SEMAC S.r.l., società alla quale era ed è affidata la "manutenzione dei mezzi meccanici" della società mista pubblico-privata LEONIA S.p.A.


Ora puru l'orbi l'hannu a viriri :read:
si lo si vede, ma tu stai evidenziando delle date che con la Leonia hanno attinenza solo in epoche successive, perchè oltre alle date è da notare la società interessata e non si tratta della LEONIA S.p.A. costituita in data 23.06.2004
Tutte sono state (ri)costituite in quell'epoca, dopo il recepimento di una legge che regolamentava le società miste pubblico privato. Ma erano già operative con le medesime compagini di proprietà.
E' tutto scritto negli atti, non sono articoli a braccio, questo è più puntuale visto che fa un copincolla con il comunicato della gdf

http://www.strettoweb.com/2012/10/reggi ... chi/51390/
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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spiny79
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si sono mangiati pure la spazzatura, adesso marciscano in galera, sperando che presto saranno raggiunti da tutti i politici che hanno permesso questo schifo...

:salut
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