Anche la Leonia ...

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doddi
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spiny79 ha scritto:si sono mangiati pure la spazzatura, adesso marciscano in galera, sperando che presto saranno raggiunti da tutti i politici che hanno permesso questo schifo...

:salut

Adesso quale manca? Ce ne sono altre di partecipate? :scratch
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
iocupocumajocu
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le infiltrazioni sono avvenute nel tempo, al momento della nascita come successivamente, a causa della chusura di uno e spesso anche due occhi da parte del socio di maggioranza, che invece di vigilare, assecondava in cambio di voti. come sarebbe andata se a governare il comune ci fossero state altre persone? nessuno lo può sapere. ci sono stati questi ladri di galline negli ultimi 12 anni. e la responsabilità è la loro e di nessun altro...se avessero governato 39 anni, per alcuni la colpa sarebbe sempre stata del sindaco di 40 anni prima. :x
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spiny79
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doddi ha scritto:Adesso quale manca? Ce ne sono altre di partecipate? :scratch
questi si mangiano pure l'asfalto delle strade, ecco perchè reggio è piena di buche...

:lol:
doddi
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iocupocumajocu ha scritto:le infiltrazioni sono avvenute nel tempo, al momento della nascita come successivamente, a causa della chusura di uno e spesso anche due occhi da parte del socio di maggioranza, che invece di vigilare, assecondava in cambio di voti. come sarebbe andata se a governare il comune ci fossero state altre persone? nessuno lo può sapere. ci sono state questi ladri negli ultimi 12 anni. e la responsabilità è la loro e di nessun altro. è che se avessero governato 39 anni, per alcuni la colpa sarebbe sempre stata del sindaco di 40 anni prima.

Attenzione non è così.
Quando uno inzia per lo meno deve essere lindo, poi può anche cambiare.
Per entrare deve avere le carte in regola, e ovviamente tutti ce le avevano, e le certificazioni sono rinnovate di anno in anno. Le rinnova la Prefettura non il compare.
L'attività investigativa la svolge la Magistratura, non la classe amministrativa...
Qua non si tratta di colpe ma di fatti, e certamente la colpa non è di Arena, persona rispettabilissima, che ha passato oltre la metà del suo breve mandato con la commissione dentro la sua stanza.

Ha vinto l'Inter?... Evviva l'Inter. Ma non era una partita; e manco il derby meneghino.

p.s.: leggasi firma in calce.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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spiny79 ha scritto:
doddi ha scritto:Adesso quale manca? Ce ne sono altre di partecipate? :scratch
questi si mangiano pure l'asfalto delle strade, ecco perchè reggio è piena di buche...

:lol:

A parte gli scherzi spiny, piccola riflessione: in due anni a Reggio e provincia sono stati sequestrati oltre 1 mld e mezzo di euro di beni ... ed è ancora una goccia nel bagghjoleddo. Pensi che con le cerbottane possono fermarli? Questi sono in grado di farti una manovrina come quella di ieri al mese, per 12 mesi l'anno, per svariati anni, e soprattutto cash. Di questo stiamo parlando... mica micio micio bau bau :salut
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Frittole ad abundantiam per buongustai ...

http://www.ildispaccio.it/primo-piano/1 ... ei-fontana


L'uomo dei Fontana

di Claudio Cordova - Avrebbe allacciato e mantenuto "rapporti duraturi con autorevoli esponenti della cosca Fontana, quale storica articolazione operativa della 'ndrangheta calabrese, assicurando, attraverso la propria attività lavorativa, svariate e diffuse prestazioni, forniva uno stabile, concreto, volontario ed apprezzabile contributo all'esistenza, alla conservazione ed al rafforzamento dell'associazione criminale di tipo mafioso nel suo complesso". A cominciare dal capo d'imputazione, le responsabilità di Bruno De Caria direttore operativo della Leonia, società mista del Comune di Reggio Calabria che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, sarebbero gravissime.
De Caria, arrestato all'alba dagli uomini della Guardia di Finanza, si sarebbe impegnato nell'assicurare, nel tempo, alla ditta Fontana il servizio di manutenzione degli auto compattatori, ma anche affinchè le ditte avessero le certificazioni idonee per poter operare sui mezzi della Mazzocchia (i camion della Leonia) e, ancora, nell'assicurare, attraverso condotte di turbativa dei pubblici incanti e abuso di ufficio, l'aggiudicazione da parte della SE.MAC, s.r.l. (di proprietà dei coniugi Giuseppe Carmelo Fontana e Giuseppina Maria Grazia Surace) del bando di gara per il servizio di manutenzione degli auto compattatori, procedendo all'aggiudicazione della relativa gara alla SE.MAC. s.r.l. nonostante i numerosi profili di illegittimità e, da ultimo, nel coprire e omettere consapevolmente le segnalazioni relative alle sovraffatturazioni ed alle fatture per operazioni inesistenti che avrebbero consentito alla cosca Fontana l'ingente approvvigionamento per sé e per le altre cosche di riferimento di illeciti profitti.

La prima conversazione registrata tra il direttore operativo e uno dei Fontana (Antonino, ndr) è datata, addirittura, ottobre 2001, nei mesi successivi alla convenzione per la raccolta differenziata che darà il via alla vita di Leonia:
DE CARIA: Quando, quando finiremo l'avvio dell'impianto, allora vi mando tutti "affanculo" e me ne vado, vi saluto.
FONTANA: ...(ride).,,, nel momento migliore praticamente.
DE CARIA: No, no, quando, quando potete andare con le zampe vostre avanti, io me ne vado.
FONTANA: Mai..
DE CARIA: Si,si,si.
FONTANA: C'è sempre bisogno.
DE CARIA: Si,si,si.
FONTANA: Abbiamo sempre bisogno.
Con l'ordinanza del Gip, oltre agli arresti, otto, tra uomini e donne legati ai Fontana, e i sequestri di alcune ditte riconducibili alla cosca di Archi, arrivano i sigilli anche per l'intero capitale privato della Leonia, quel 49% che, unito al 51% in mano al Comune ha composto, negli anni, la ditta. De Caria, dunque, sarebbe stato al servizio di una cosca, i Fontana, già conclamata dalle risultanze del maxiprocesso "Olimpia". Proprio il presunto ruolo che la famiglia avrebbe avuto nella morte dello storico capoclan Paolo De Stefano, avvenuta agli albori della seconda guerra di mafia, avrebbe di fatto "relegato" i Fontana nella gestione della Leonia.
Un cantuccio assolutamente redditizio.
Attraverso la Leonia, ma anche attraverso le ditte che la rifornivano, la SE.MAC. su tutte, i Fontana avrebbero infatti continuato a far quattrini: "Il leit motiv – è scritto nell'ordinanza di custodia cautelare - non è mutato affatto: oggi, nell'odierna (ed operativa) SE.MA.C. S.r.l. – la cui formale titolarità è in capo ai figli - il boss Fontana Giovanni ha - a dir poco - una "forte ingerenza dirigenziale" (rectius "reale ed occulto dominus")". Ed è curioso come la SE.MAC. eserciti la propria attività in un locale sottoposto a sequestro preventivo proprio a Giovanni Fontana. Una questione che si allarga (e che fa tornare alla mente l'immobile confiscato ai Condello ma lasciato nella disponibilità della cosca per anni) se si coinvolge nell'immobile abitato dai Fontana: "Nulla risulta – è scritto nell'ordinanza di custodia cautelare - in tal modo rendendo plausibile l'eufemisticamente "equivoca" ipotesi che, seppur confiscato sin dal 2006, i Fontana abitino l'imponente stabile senza corrispondere alcuna somma a titolo di locazione allo Stato".
Un rapporto, quello tra De Caria e i Fontana, che sarebbe dunque molto datato nel tempo e che spinge gli investigatori a parlare di "una vera e propria sinergia tra la famiglia Fontana ed il De Caria, di intensità tale da far sì che si realizzi una sorta di monopolio relativo ad ogni attività connessa al settore della raccolta dei rifiuti. Sinergia che trova la sua plastica rappresentazione
nella circostanza di fatto che altre imprese, pur avendo forte interesse (ovviamente) ad inserirsi nel settore, ne sono state obiettivamente escluse".
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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Siamo fuori strada se continuiamo a pensare che la "contiguità" dipenda dal colore politico. E' un fatto culturale che dobbiamo sradicare. Continuo a pensare che per non essere contiguo devo insegnare ai miei figli a non gettare le carte dal finestrino e fare la fila agli uffici comunali. A non posteggiare in doppia fila o nei posti per i disabili. In sostanza a rispettare le regole.
Diciamolo chiaramente: Reggio E' una città contigua.
Reggio è la città dei comparati, dei parenti e degli amici.
Questa è mafia.
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spiny79
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doddi ha scritto:A parte gli scherzi spiny, piccola riflessione: in due anni a Reggio e provincia sono stati sequestrati oltre 1 mld e mezzo di euro di beni ... ed è ancora una goccia nel bagghjoleddo. Pensi che con le cerbottane possono fermarli? Questi sono in grado di farti una manovrina come quella di ieri al mese, per 12 mesi l'anno, per svariati anni, e soprattutto cash. Di questo stiamo parlando... mica micio micio bau bau :salut
ok, scherzi a parte, il problema l'hai centrato perfettamente, queste operazioni di magistratura e FdO sono riferite, come hai riportato sopra, ad indagini che partono addirittura più di dieci anni fa, questo dimostra la lentezza burocratica con cui si muovono le istituzioni e le indagini...

al contrario la ndrangheta non conosce burocrazia, quando decide di impadronirsi di una cosa la ottiene, con la corruzione, con l'infiltrazione, con le minacce, in questo sono maestri...

purtroppo (e per fortuna dal punto di vista della legalità) credo che in futuro vedremo parecchie di queste operazioni, chissà cosa hanno combinato in tutti questi anni...

qual è la soluzione?

a me viene in mente una sola cosa: condanne esemplari e certezza della pena, per gli affiliati, per i fiancheggiatori, per chi si fa corrompere, siano essi politici, amministratori, funzionari pubblici, magistrati o poliziotti...

solo così si può mettere un freno, sapendo che se ti fai corrompere o corrompi e vieni beccato ti fai 10-15 anni sicuri in galera...
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http://www.ildispaccio.it/reggio-calabr ... he-naccari


Leonia: dai pentiti accuse già nel 2005. Tirato in ballo anche Naccari


di Claudio Cordova - Una serie di indagini documentali, ma anche le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. Sono in particolare Antonio Zavettieri e Roberto Moio a fornire le indicazioni più precise sulle infiltrazioni della cosca Fontana all'interno della Leonia SpA, la società mista del Comune di Reggio Calabria che si occupa della raccolta dei rifiuti e che è stata coinvolta nell'indagine odierna della Guardia di Finanza.
Il primo a parlarne è, addirittura nel 2005, il pentito Antonio Zavettieri: "Le attività della cosca Fontana sono le., le., il fatto della spazzatura" dice la procuratore Franco Scuderi. Già nel 2005 (la Leonia viene costituita nel 2004) Zavettieri fa il nome di Bruno De Caria, il direttore operativo arrestato oggi all'alba: "Che hanno... che nelle mani hanno un certo De Caria, non mi ricordo come si.. De Caria si chiama.."

Stando alle dichiarazioni di Zavettieri, De Caria (nella foto) sarebbe stato, da sempre, un uomo dei Fontana: "Non lo so come hanno avuto questo., questo aggancio, non lo so. So che si era interessato anche il sindaco., il vecchio sindaco". E il vecchio sindaco non è Italo Falcomatà, come chiedono i pm, ma il genero del defunto primo cittadino, Demetrio Naccari, rimasto facente funzioni per alcuni mesi dopo la morte del professore: "Perciò loro hanno votato Naccari; portavano Naccari sia al Comune, hanno votato, mi ha raccontato Fontana, e sia alla Regione, adesso. E anch'io ho votato Naccari; mi hanno., mi hanno dato i fac-simile...". Secondo il pentito Zavettieri, dunque, Naccari si sarebbe interessato alla vicenda: "Naccari era interessato a far prendere l'appalto alla Ecoterm. Poi forse l'ha preso la Fata Morgana non mi ricordo".

In epoca più recente, poi, le dichiarazioni più precise arrivano da Roberto Moio, nipote del mammasantissima Giovanni Tegano, arrestato nell'ambito dell'operazione "Agathos" e subito passato dalla parte della giustizia: "Ma veramente i soldi, tutti, tutti i soldi della Leonia ...... tutti i soldi li prende Giovanni Fontana" dice. Soldi che poi sarebbero stati distribuiti alle altre famiglie, i De Stefano, i Tegano, i Condello: "Questa circostanza l'ho appresa da Michele Crudo il quale anche in questo ha preso il posto di Paolo Schimizzi".
"Quindi Giovanni Fontana non è scomparso dalla scena?" chiedono gli investigatori. "Chi è che ha detto che è scomparso, mi scusi, ma si vede dalla vita che fanno i figlioli, no, Michele, le mogli". E anche Moio, infine, individua, chiaramente, in Bruno De Caria il referente diretto della cosca Fontana: "All'interno della Leonia S.p.a. opera il direttore De Cariache secondo me ha il ruolo di creare le provviste per pagare le tangenti: si capisce che è un soggetto appoggiato dalla 'ndrangheta".
Affermazioni, quelle di Moio, ribadite anche dal collaboratore di giustizia Antonino Lo Giudice:
Lo Giudice Antonino: allora a Reggio Calabria centro funziona così per esempio se si va ad Archi il discorso cambia ad Archi prendono parte i Condello, i De Stefano e i Tegano.
Dr Pignatone: e devono divìdere fra questi.
Lo Giudice Antonino: Fontana non prende niente perché allora hanno deciso che Fontana, questo su volere di Pasquale Condellot Fontana non deve prendere niente.
Dr Pignatone: sua (incomprendibile)
Lo Giudice Antonino: soltanto sii hanno dato la manutenzione della Leonia a Fontana che non dava conto a nessuno che poi duello che è successo mesi fa che sii hanno sparato tutti i camion della spazzatura è che volevano i soldi...
Dr Pignatone: che hanno? Non si è sentita la parola. Gli hanno bruciato?
Lo Giudice Antonino: no gli hanno sparato ...
Dr Pignatone: ah sparato!
Lo Giudice Antonino: se vi ricordate tempo fa.
Dr Pignatone: e questo perché è successo?
Lo Giudice Antonino: perché allora Quando sii hanno concesso Questa cosa non si rendevano conto che l'introito era ...
Dr Pignatone: era ungsrosso affare.
Lo Giudice Antonino: ... era un grosso affare, dopo che Fontana ha incominciato a prendere piede volevano i soldi loro.
Dr Pignatone: e volevano soldi De Stefano, Condello e Tegano?
Lo Giudice Antonino: tutti.
Dr Pignatone: lutti, e come ... si è risolta la questione lei lo sa?
Lo Giudice Antonino: penso che si è risolta perché non è successo più niente.
Dr Pignatone: quindi non lo sa ma lo desume da quello che è l'osservazione ...
Lo Giudice Antonino: anche un bambino lo capisce.
Un vero e proprio "sistema", su cui arriverà la pietra tombale anche da Consolato Villani: La Leonia S.p.A. è totalmente controllata da Giovanni Fontana: doveva versare una tangente a questi ed ai suoi figli. Nel 2007, mi disse Nino Lo Giudice che Peppe De Stefano e Pasquale Condello decisero che la tangente doveva essere divisa anche con loro: per questo motivo decisero di danneggiare alcuni mezzi della Leonia. La tangente veniva ricavata gonfiando le richieste di finanziamento che la Leonia faceva: da tali somme veniva ricavata la tangente che veniva versata alla 'ndrangheta per il tramite di tale De Caria".

:read:
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Che strano, comincio ad avere delle allucinazioni.
Ho rivisto un topic su naccari con un copiaincolla e l'ho rivisto anche quì... stesso copiaincolla riportante un "coinvolgimento" dello stesso su fatti accaduti UNDICI anni fa e UNDICI anni, sempre fa, di perdita del potere di poter "decidere".
Dev'essere un copiaincolla interessante (nel frattempo ho verificato ed ho scoperto che non sono allucinazioni, non sono rimbambito... banalissimo flooding),
non capisco dove.
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aquamoon ha scritto:Che strano, comincio ad avere delle allucinazioni.
Ho rivisto un topic su naccari con un copiaincolla e l'ho rivisto anche quì... stesso copiaincolla riportante un "coinvolgimento" dello stesso su fatti accaduti UNDICI anni fa e UNDICI anni, sempre fa, di perdita del potere di poter "decidere".
Dev'essere un copiaincolla interessante (nel frattempo ho verificato ed ho scoperto che non sono allucinazioni, non sono rimbambito... banalissimo flooding),
non capisco dove.
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Stai bene...stai bene... :D ; notavo una certa dicotomia tra la dichiarazione del fù F.F. e quelle riportate nell'articolo successivo sui pentiti del 2005 a firma di Cordova, che riguarda la vicenda odierna e serve, qualora ce ne fosse la possibilità recondita, a far entrare in determinate zucche fatti e non leggende metropolitane.
Sono gli atti giudiziari, dichirazioni dei pentiti, le relazioni e le informative dei ros, gli atti formali delle giunte e dei sindaci, F.F. o meno, a darci la cronologia degli eventi...mica li inventano i giornalisti, i faziosi o il sottoscritto.
Fattene una ragione, l'epoca quella è, che ti piaccia o meno. Poi la situazione è perdurata, ma le porte si sono aperte 11-12 anni fa. Ab imis ... manco initio.
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" (I 3 commissari in rappresentanza dei 3 corpi di armata finanza,polizia, carabinieri, quindi noti bolscevichi ndr)...non si sono fermati e continuando a scavare hanno messo assieme le schede personali di una quarantina di dipendente del Comune di Reggio (ovviamente si tratta di persone che occupano posti di responsabilità) legati a vario titolo ad esponenti della criminalità organizzata reggina. Tra essi, moltissimi funzionari ed alcuni dirigenti. C'è poi la partita vera, ossia quella degli appalti. Gran parte della relazione infatti disegna la mappa delle aziende in odore di 'ndrangheta che si sarebbero accaparrate decine e decine di commesse pubbliche affidate, anche in via diretta, da Palazzo San Giorgio"
doddi di cosa stai parlando? sono scelte poltiche, di occhiolini strizzati ed ammiccamenti vari a questo ed a quel bossicello rionale, fatti da chi guida la politica cittadina negli ultimi 12 anni per ottenere il famoso 70% bulgaro.
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iocupocumajocu ha scritto:" (I 3 commissari in rappresentanza dei 3 corpi di armata finanza,polizia, carabinieri, quindi noti bolscevichi ndr)...non si sono fermati e continuando a scavare hanno messo assieme le schede personali di una quarantina di dipendente del Comune di Reggio (ovviamente si tratta di persone che occupano posti di responsabilità) legati a vario titolo ad esponenti della criminalità organizzata reggina. Tra essi, moltissimi funzionari ed alcuni dirigenti. C'è poi la partita vera, ossia quella degli appalti. Gran parte della relazione infatti disegna la mappa delle aziende in odore di 'ndrangheta che si sarebbero accaparrate decine e decine di commesse pubbliche affidate, anche in via diretta, da Palazzo San Giorgio"
doddi di cosa stai parlando? sono scelte poltiche, di occhiolini strizzati ed ammiccamenti vari a questo ed a quel bossicello rionale, fatti da chi guida la politica cittadina negli ultimi 12 anni per ottenere il famoso 70% bulgaro.
Piano con le date che già c'è confusione. Quasi due anni Arena e prima 8 Scopelliti. Dopo il 2002.
Ad Urbanistica hanno fatto parecchi arresti ma nessun politico è stato tirato dentro, anzi l'azione è partita dall'amministrazione se ben ricordi.
Chi l'ha fatto deve andare in galera, ciascuno abbia commesso quel tipo di azioni. Sia un funzionario, impiegato o politico a qualsiasi livello.
Ma l'hanno fatto tutti? Lo hanno fatto in sei mesi/un anno questi ultimi? Tutti gli assessori e tutti i consiglieri di questa amministrazione ?

E infine, vorrei sapere chi li ha votati oltre me visto che ieri la stragrande maggioranza dei reggini festeggiava ? Giacobinismo di piazza, spettacolo deprecabile.
E sia chiaro che se domani si dovesse rivotare, Demi Arena avrebbe comunque il mio pieno sostegno in quanto persona per bene per quanto mi è dato sapere.
La legalità è una cosa che ritengo di avere ben chiara.
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doddi ha scritto:
Stai bene...stai bene... :D ; notavo una certa dicotomia tra la dichiarazione del fù F.F. e quelle riportate nell'articolo successivo sui pentiti del 2005 a firma di Cordova, che riguarda la vicenda odierna e serve, qualora ce ne fosse la possibilità recondita, a far entrare in determinate zucche fatti e non leggende metropolitane.
Sono gli atti giudiziari, dichirazioni dei pentiti, le relazioni e le informative dei ros, gli atti formali delle giunte e dei sindaci, F.F. o meno, a darci la cronologia degli eventi...mica li inventano i giornalisti, i faziosi o il sottoscritto.
Fattene una ragione, l'epoca quella è, che ti piaccia o meno. Poi la situazione è perdurata, ma le porte si sono aperte 11-12 anni fa. Ab imis ... manco initio.
Delle due l'una:
o sei un genio alla Sherlock Holmes, altro cultore della deduzione, e tutta la Magistratura, Polizia, Guardia Di Finanza, Guardia Costiera, Carabinieri, Polizia Provinciale, Guardia Forestale, Agesci... ecc. sono un branco di idioti,
o sei fuori... come un balcone.
L'epoca è quella lì, il 2001 (me la ricordo e la rimpiango) e naccari era il portiere addetto alla reception.
Nella qualità (di portiere) ha aperto le porte alla ndrangheta in cambio di un pacchetto di voti.
...
Dopo di che, grazie al "consistente" aiuto elettorale da parte dei malavitosi, ha perso delle elezioni già vinte ed ha consegnato (sempre come portiere) le chiavi della Città al centrodestra capitanato da scopelliti, consegna che, detto per inciso, parte dei "suoi" elettori non gli perdoneranno mai.
Per dieci anni ne abbiamo sentito di cotte e di crude, ognuno ha potuto dare sfogo alla sua immaginazione e ha potuto raccontare la "sua Città",
c'era chi, caparbiamente la vedeva nera e chi, appassionatamente ne era quasi abbagliato.
Ognuno diceva la sua e la barca, a un certo punto, smise di andare da un mulino all'altro.
Prima vennero le denunce, le accuse e i suicidi.
Poi vennero quelli della Procura e quelli della Commissione d'accesso.
Infine ci si mise pure la Corte dei Conti e il prefetto SOLLECITATO dalla subentrata ministra Cancellieri (subentrato a quel fenomeno di maroni) si decise, FINALMENTE, ad inviare una relazione sullo stato dell'arte.
Mentre le segreterie politiche si agitavano, stappato il bottiglione o stoppato il pignatone, come un vulcano risvegliato... arresti a go-go.
Complotto! Congiura! ... sunnu mbiriusi!
"I conti sono a posto, siamo un'amministrazione con un progetto ed un percorso, abbiamo un avanzo di cassa", raccontava l'ormai arenato mezzarena, "è un attacco alla città"
"avi a viniri Biagio Antonacci..."
Chiacchiere, cicaleccio, sussurri e grida... mormorio...
"Il Comune è contiguo alla mafia e va sciolto immediatamente" sentenzia la ministra Cancellieri,
le chiacchiere scemano, il cicaleccio si queta, i sussurri diventano bisbigli e le grida si strozzano in gola...
:salut

Eccetto che per uno....
:mrgreen:
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aquamoon ha scritto:
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Stai bene...stai bene... :D ; notavo una certa dicotomia tra la dichiarazione del fù F.F. e quelle riportate nell'articolo successivo sui pentiti del 2005 a firma di Cordova, che riguarda la vicenda odierna e serve, qualora ce ne fosse la possibilità recondita, a far entrare in determinate zucche fatti e non leggende metropolitane.
Sono gli atti giudiziari, dichirazioni dei pentiti, le relazioni e le informative dei ros, gli atti formali delle giunte e dei sindaci, F.F. o meno, a darci la cronologia degli eventi...mica li inventano i giornalisti, i faziosi o il sottoscritto.
Fattene una ragione, l'epoca quella è, che ti piaccia o meno. Poi la situazione è perdurata, ma le porte si sono aperte 11-12 anni fa. Ab imis ... manco initio.
Delle due l'una:
o sei un genio alla Sherlock Holmes, altro cultore della deduzione, e tutta la Magistratura, Polizia, Guardia Di Finanza, Guardia Costiera, Carabinieri, Polizia Provinciale, Guardia Forestale, Agesci... ecc. sono un branco di idioti,
o sei fuori... come un balcone.
L'epoca è quella lì, il 2001 (me la ricordo e la rimpiango) e naccari era il portiere addetto alla reception.
Nella qualità (di portiere) ha aperto le porte alla ndrangheta in cambio di un pacchetto di voti.
...
Dopo di che, grazie al "consistente" aiuto elettorale da parte dei malavitosi, ha perso delle elezioni già vinte ed ha consegnato (sempre come portiere) le chiavi della Città al centrodestra capitanato da scopelliti, consegna che, detto per inciso, parte dei "suoi" elettori non gli perdoneranno mai.
....



Eccetto che per uno....
:mrgreen:
Alleluja, Deo gratias :cheers
Per oggi mi basta così .......ahhhhhhhhhhhhhhhaaahhhhhhh, sono soddisfatto :okok:
Per il resto aspetterò qualche altro mesetto, hai tempi complessi per digerire i ragionamenti, ma comprendo.
Certo se avessimo già un Procuratore Capo (sai Reggio ne è priva al momento) si potrebbe marciare più celermente verso la pulizia mirata senza sparare ad muzzum sui centri abitati.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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Fondi per gli stipendi dei lavoratori Leonia nelle tasche dei Fontana. De Caria "Agli operai in caso penseremo poi"

di Alessia Candito - Il governatore ha detto che quelli che mandano devono essere destinati alle,,.agli operai, e poi vedremo, intanto mandali che poi vedremo se sono destinati agli operai o meno...,poi lo decidiamo noi a chi sono...a chi devono essere destinati, no ".
Non lavorava per la Leonia, il manager della società Bruno De Caria e non lavorava neanche per la città. Gli unici veri dominus del direttore operativo della Leonia arrestato oggi con l'accusa di associazione mafiosa, per i magistrati erano gli uomini della cosca Fontana, cui tutto era destinato. Anche i fondi che le istituzioni locali avevano deciso di destinare alla società, per sanare la voragine debitoria di oltre 1,5 milioni di euro, creata a suon di fatture gonfiate e manutenzioni fasulle, affidate alle aziende dello storico clan di Archi.
Un meccanismo che per anni ha permesso ai Fontana - prima e dopo la cessione della sovranità e dei proventi dell'affare Leonia al triumvirato De Stefano- Tegano – Condello – di rastrellare tonnellate di finanziamenti pubblici, mentre i lavoratori attendevano invano stipendi mai pagati e le strade della città si riempivano di rifiuti. E proprio De Caria era l'indispensabile ingranaggio perchè l'intera macchina si mettesse in moto e continuasse a drenare denaro. Era il manager della Leonia infatti a giocare sui tavoli istituzionali la carta di centinaia di lavoratori ridotti alla fame, ma sempre a spingere con l'ad livornese Mannucchi per saldare le fatture ai fornitori – leggasi Fontana piuttosto che liquidare i salari arretrati alle maestranze.
Un obiettivo per il quale De Caria era disposto a fare il doppio e triplo gioco, arrivando ad agitare lo spettro di una reazione violenta da parte di lavoratori con l'ad livornese, mentre dispensava consigli ai Fontana o a chi per loro, sulle modalità per mettere in mora la Leonia e costringerla a pagare i crediti da loro vantati.
"Là cosa attendiamo? che veniamo cacciati via? O che qualcuno ci ferma per strada e ci mena pure? perché qui c'è...c'è gente che sta a lastrico eh,allora io glielo dico chiaramente che cazzo eh...io prima che...prima che mi meni qualcuno preferisco no tutelarmi Mannucchi, che sia chiaro eh", tuonava il manager calabrese al telefono con l'amministratore della casa madre, registrato dalle cimici della Guardia di Finanza.
La situazione – all'epoca- era delicata. In attesa di soldi erano i fornitori, sul piede di guerra per il medesimo motivo, le maestranze, mentre politici e amministratori potevano solo fare i conti con casse vuote ed elezioni alle porte. Una situazione d'emergenza che imponeva agli amministratori di correre ai ripari: per la Leonia, dall'Ente arrivano "800mila euro dei 900mila deliberati dalla tesoreria".
Soldi che le istituzioni locali – in tempi di campagna elettorale - vorrebbero destinare principalmente al pagamento delle spettanze dei lavoratori, Mannucchi vorrebbe dividere fra creditori vari e maestranze, ma per De Caria devono avere un'unica destinazione, i Fontana.
Ed è per questo che sarà lui stesso ad invitare Giorgio Stiriti - dirigente della Leonia che gli inquirenti considerano vicino ai Fontana - a fare pressione su Mannucchi per il pagamento completo delle – false – fatture per le – altrettanto fasulle – manutenzioni. "Tu gli rispondi che non c'è la disponibilità dell'officina ... si, diglii a Tonino comunque che...non mollasse di un centimetro ... Tonino gli deve dire che si sente socio quanto è lui.,.perché ha un milione e mezzo di euro dentro la Leonia..non può venire a dargli l'elemosina di 10.000 euro ... perché lui con 10,000 euro non fa niente.. ",raccomanderà De Caria – ignaro di essere ascoltato – al suo interlocutore. Non soddisfatto, sarà lo stesso manager della Leonia a chiamare direttamente Antonino Fontana invitandolo a mandare una "bella lettera di protesta" alla Leonia, ovvero la società i cui interessi De Caria dovrebbe amministrare. Una conversazione che gli inquirenti definiranno "illuminante".
D: mi fai una cortesia?
F: si dimmi
D: INVECE DI STARE A PARLARE QUANDO VI DIAMO I SOLDI
F: invece di par/are?
D; (filando vi diamo i soldi
F: eh
D: SCRIVI UNA BELLA LETTERA
F: eh
D; ...dicendo che ormai.. no
F: va bene certo
D: ...non è più possibile che andate avanti e che...eeh..i pochi spiccioli...
F; le lamentele che ti ho fatto stamattina te le metto per iscritto praticamente
D: si, i pochi, si spiccioli che vi abbiamo dato no, a fronte di un 'esposizione complessiva di...., non vi consentono di andare avanti e che... LUNEDÌ PROSSIMO CI SOSPENDETE IL SERVIZIO(fon), uhm?
F: VA BENE, OK, TE LA MANDO SUBITO
Parole che lasciano poco spazio all'interpretazione, ma sono la prova concreta del meccanismo perfetto e perverso con cui il clan di Archi era riuscito a penetrare all'interno della società mista. Un meccanismo che investigatori ed inquirenti sono riusciti a ricostruire intrecciando conversazioni su conversazioni, alcune intercettate proprio mentre De Caria è in attesa dietro la porta dell'ex sindaco, dove si appresta a perorare la causa di "tante famiglie". Ma i lavoratori della Leonia non sono che l'ultima preoccupazione dell'amministratore. " Appare evidente – si legge nelle carte - come la prioritaria volontà del direttore tecnico non sia quella di pagare gli operai così come deciso in sede di assegnazione dei soldi ma piuttosto quella di saldare i fornitori - e, quindi, gli amici Fontana". Un'attenzione che ha contribuito non poco all'imputazione di associazione mafiosa recapitata oggi all'indirizzo dell'ormai ex immacolato colletto bianco, Bruno De Caria.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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citrosodina
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sarebbe il caso che gli onesti lavoratori della Leonia andassero a trovare i vari De Caria e Fontana e chiedere conto in massa delle loro magagne... altro che protestare in comune e scioperare..
doddi
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Leonia: storia della conquista all'ombra di Palazzo San Giorgio

di Claudio Cordova - Cinque o sei tappe fondamentali per ricapitolare l'intromissione dei Fontana nel lucroso business della raccolta dei rifiuti a Reggio Calabria. Il 3 ottobre del 2000, infatti, verrà stipulata una convenzione per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani a Reggio Calabria, tra il Commissariato per l'emergenza rifiuti in Calabria ed un gruppo di imprenditori raccoltisi in A.T.I. denominata "Città Vivibile" composta da:
ECOTHERM S.p.A. di Roma, quale capogruppo - mandataria.
A.T.S. S.r.l. di Roma, quale mandante.
MUSE S.r.l. di Reggio Calabria, quale mandante.
La Ecotherm, quindi, attraverso il suo delegato, Bruno De Caria, tratto in arresto oggi con l'accusa di collusione con la 'ndrangheta, con i fondi ricevuti, darà vita al progetto, individuando le imprese del settore a cui affidare la fornitura di quanto necessario per soddisfare le esigenze del caso. Nel 2004, nel bel mezzo della prima amministrazione comunale guidata da Giuseppe Scopelliti, nascerà la Leonia SpA.
L'escalation del gruppo imprenditoriale dei Fontana, dunque, è già innescato. Passeranno gli anni, ma solo le indagini, nelle sue varie tappe, accenderanno delle lampadine d'allarme. Da Palazzo San Giorgio, che detiene la maggioranza dell'azienda, nessuno sarà in grado di battere un colpo.
Nel 2001, infatti, la società ECOTHERM S.p.A. (al tempo facente parte delI'A.T.I "Città Vivibile" ed oggi detentrice del 49% delle azioni della LEONIA S.p.A.), allorquando attuerà la gestione del Progetto Regionale "Raccolta differenziata di rifiuti tossici, nocivi, ospedalieri ed urbani pericolosi nel territorio di Reggio Calabria" (disimpegnato con un finanziamento di Lit. 9.626.000.000), affiderà alla Ditta Individuale "Fontana Francesco Carmelo" il servizio di manutenzione dei mezzi meccanici utilizzati dalla ECOTHERM S.p.A. per il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani a Reggio Calabria. Nel 2002. anche dopo la conclusione del "progetto pilot", la famiglia Fontana - prima con la Ditta Individuale
Autoriparazioni "Fontana Francesco" e poi con SE.MA.C. S.r.l. – continuerà a fornire la prestazione d'opera per la manutenzione degli automezzi aziendali. Nel frattempo, nel giugno 2004 verrà costituita la Leonia SpA che stipulerà un contratto per locazione finanziaria di veicoli a motore e rimorchi con la SE.MA.C S.r.l.. A partire dal 2006, invece, la ITALSERVICE S.r.l. altra ditta riconducibile ai Fontana, risulta essere - ininterrottamente fino al 2011 - l'aggiudicatala della gara d'appalto per la fornitura del carburante per l'autotrazione per la movimentazione degli automezzi della Leonia. Nel 2007, peraltro, la stessa società mista del Comune (che ne detiene il 51%) stipulerà ulteriori due contratti con la SE.MA.C S.r.I. (dante causa) per la locazione finanziaria di macchinari. Nel 2011, infine, la LEONIA S.p.A., - previa apposita gara comunitaria a procedura aperta - ha aggiudicato alla SE.MA.C. S.r.i. il servizio di manutenzione delle attrezzature ed automezzi, facenti parte del parco veicolare della stessa società. Un appalto da 800.700,00 euro finito nelle tasche dei Fontana.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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attendo con ansia che si faccia luce anche per Recasi e Reges...anche li a mio avviso non si sfugge a queste sporche regole...
iocupocumajocu
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senti doddi sei liberissimo di rivotare ancora per chi vuoi, ci mancherebbe. leggiti magari prima la relazione dei tre bolscevichi è un pò lunghetta lo so, e saltano le ultime righe di ogni pagina. e vedi un pò tu, cosa sono stati in grado di orchestrare le persone del popolo della libertà di rubare, alle quali tu hai affidato il tuo voto negli ultimi 10 anni. se dopo non ti verrà da vomitare, ti invidio credimi. vuol dire che hai il pilu sullo stomaco.
il link della relazione: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10 ... ose/377632
ti consiglio soprattutto di fare attenzione da pag 53 in poi, dove emergono lampanti le responsabilità del tuo caro paeppone dj.
adios.
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