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Regmi
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aquamoon ha scritto:
Paolo_Padano ha scritto:in tutto questo contesto è pronta la variabile cavaliere che con il senso del tempismo e dell'innovazione tra non molto scioglierà il pdl e fonderà un altro gruppo, indovinate con chi :?:
Ma... un "chi se ne frega"... mai?
Il cavaliere appiedato può fare quello che vuole, esaurita questa legislatura dove, volente o nolente, è ancora possessore del pacchetto di maggioranza...
non ce ne occuperemo più.
A 76 anni hai poco da proporre, l'unica carica rimasta è quella di Presidente della Repubblica e la poltrona è occupata... per i prossimi otto anni. :wink
:salut
Io non ne sarei così sicuro. Lui, insieme ai poteri forti del Paese che fin qui ha rappresentato, sta giocano affinchè in primavera dalle urne non esca una solida maggioranza; ergo punta tutto sulla continuazione della grossa coalizione dove il suo apporto sarà condizionante in ogni caso.
In quale porzione geografica del Paese raccoglierà una gran mole di consensi credo sia cosa facilmente prevedibile.
:salut

PS - Se per la carica di Presidente stai pensando a Monti, io, anche qui, non ne sarei affatto sicuro. :wink
Ultima modifica di Regmi il 05/10/2012, 13:15, modificato 2 volte in totale.
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NinoMed
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aquamoon ha scritto: A parte qualcuno, altro che difficoltà, amnesia totale.
Comunque sia, eccoli quì i nostri paladini:

Deputati eletti in Calabria (XXIII Circoscrizione) - ultime elezioni (13/04/2008)
.................

Senatori eletti in Calabria (XXIII Circoscrizione) - ultime elezioni (13/04/2008)
.................

aqua, sbaglio o sarebbe improprio usare il termine eletti?
Have a Nice Day
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NinoMed ha scritto:
aquamoon ha scritto: A parte qualcuno, altro che difficoltà, amnesia totale.
Comunque sia, eccoli quì i nostri paladini:

Deputati eletti in Calabria (XXIII Circoscrizione) - ultime elezioni (13/04/2008)
.................

Senatori eletti in Calabria (XXIII Circoscrizione) - ultime elezioni (13/04/2008)
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aqua, sbaglio o sarebbe improprio usare il termine eletti?
Anche se il collegio dove sono stati eletti è quella, anche io credo sia una forzatura.
Il che ci rimanda ai mali che il porcellum ha provocato.
Uno su tutti l'interruzione del filo che congiungeva l'elettore all'eletto, e quindi al territorio, a favore di chi l'ha nominato
che implicimtamente mi porta a non esprimere un giudizio sul singolo ma, ben distinguendo il ruolo (essere in maggioranza e cosa ben diversa dallo stare all'opposizione) alla coalizione dove sono stati, appunto, nominati.
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Regmi ha scritto: Anche se il collegio dove sono stati eletti è quella, anche io credo sia una forzatura.
Il che ci rimanda ai mali che il porcellum ha provocato.
Uno su tutti l'interruzione del filo che congiungeva l'elettore all'eletto, e quindi al territorio, a favore di chi l'ha nominato
che implicimtamente mi porta a non esprimere un giudizio sul singolo ma, ben distinguendo il ruolo (essere in maggioranza e cosa ben diversa dallo stare all'opposizione) alla coalizione dove sono stati, appunto, nominati.

Forzatura? E perchè mai?
Bastava sapere quanti seggi avesse preso quel partito, prevedere quanti ne avrebbe presi e, ipso facto, guardando semplicemente la lista dei "candidati" sapere ESATTAMENTE, in bas all'ordine di presentazione, chi sarebbe stato eletto.
In altre parole, per il PdL (per esempio) si sapeva che i primi 10 sarebbero stati certamente eletti, i primi 10 con nome e cognome.
Avendo più o meno lo stesso trascorso politico, non capisco il tuo ragionare sull'indispensabilità della preferenza/cordone ombelicale che dovrebbe tenere allacciati eletto ed elettore.
Nel Partito in cui, idealmente o materialmente, appartenevamo, era il gruppo dirigente che, elaborate le istanze della base espresse nelle sezioni e nei congressi, decideva chi mettere in lista e, tramite il famoso bloccaggio (ogni sezione indicava due candidati "generali" e due legati al territorio o alle simpatie di qualche dirigente), nei fatti, si sapeva tranquillamente chi sarebbe stato eletto e chi no.
Il punto, secondo il mio modestissimo parere, non è nel porcellum,
è nel fatto che i partiti (nel senso di sezioni, federazioni provinciali, regionali e comitato (o chiamalo come vuoi) centrale) non esistono più.
La scommessa non è nella riforma del sistema elettorale ma passa per la ricostituzione di un tessuto sociale in grado di avvertire l'esigenza di dover monitorare il proprio territorio.
Spariti i partiti e le sezioni, grazie soprattutto a demeriti degli stessi, non c'è nessuna possibilità che il Governo, di qualsiasi colore o caratura, sia... abbia la benchè minima possibilità di interpretare i bisogni dei suoi (65 milioni :o.o: ) amministrati.
E' indispensabile ricreare quei centri d'aggregazione locali, senza i quali non sarà mai possibile fare una Politica, non dico omnicomprensiva, ma almeno inclusiva.
Negli Stati Uniti la professione più bistrattata (forse però pure più invidiata) è quella degli avvocati. Nella prima Repubblica in Parlamento ce n'erano una decina,
nella seconda... 134.
Qualcosa vorrà pure dire.
:salut
PS - Se per la carica di Presidente stai pensando a Monti, io, anche qui, non ne sarei affatto sicuro. :wink
Se vuoi... ne discutiamo.
:wink
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aquamoon ha scritto:
Regmi ha scritto: Anche se il collegio dove sono stati eletti è quella, anche io credo sia una forzatura.
Il che ci rimanda ai mali che il porcellum ha provocato.
Uno su tutti l'interruzione del filo che congiungeva l'elettore all'eletto, e quindi al territorio, a favore di chi l'ha nominato
che implicimtamente mi porta a non esprimere un giudizio sul singolo ma, ben distinguendo il ruolo (essere in maggioranza e cosa ben diversa dallo stare all'opposizione) alla coalizione dove sono stati, appunto, nominati.

Forzatura? E perchè mai?
Bastava sapere quanti seggi avesse preso quel partito, prevedere quanti ne avrebbe presi e, ipso facto, guardando semplicemente la lista dei "candidati" sapere ESATTAMENTE, in bas all'ordine di presentazione, chi sarebbe stato eletto.
In altre parole, per il PdL (per esempio) si sapeva che i primi 10 sarebbero stati certamente eletti, i primi 10 con nome e cognome.
Avendo più o meno lo stesso trascorso politico, non capisco il tuo ragionare sull'indispensabilità della preferenza/cordone ombelicale che dovrebbe tenere allacciati eletto ed elettore.
Nel Partito in cui, idealmente o materialmente, appartenevamo, era il gruppo dirigente che, elaborate le istanze della base espresse nelle sezioni e nei congressi, decideva chi mettere in lista e, tramite il famoso bloccaggio (ogni sezione indicava due candidati "generali" e due legati al territorio o alle simpatie di qualche dirigente), nei fatti, si sapeva tranquillamente chi sarebbe stato eletto e chi no.
Il punto, secondo il mio modestissimo parere, non è nel porcellum,
è nel fatto che i partiti (nel senso di sezioni, federazioni provinciali, regionali e comitato (o chiamalo come vuoi) centrale) non esistono più.
La scommessa non è nella riforma del sistema elettorale ma passa per la ricostituzione di un tessuto sociale in grado di avvertire l'esigenza di dover monitorare il proprio territorio.
Spariti i partiti e le sezioni, grazie soprattutto a demeriti degli stessi, non c'è nessuna possibilità che il Governo, di qualsiasi colore o caratura, sia... abbia la benchè minima possibilità di interpretare i bisogni dei suoi (65 milioni :o.o: ) amministrati.
E' indispensabile ricreare quei centri d'aggregazione locali, senza i quali non sarà mai possibile fare una Politica, non dico omnicomprensiva, ma almeno inclusiva.
Negli Stati Uniti la professione più bistrattata (forse però pure più invidiata) è quella degli avvocati. Nella prima Repubblica in Parlamento ce n'erano una decina,
nella seconda... 134.
Qualcosa vorrà pure dire.
:salut
PS - Se per la carica di Presidente stai pensando a Monti, io, anche qui, non ne sarei affatto sicuro. :wink
Se vuoi... ne discutiamo.
:wink
Pur condividendo che una delle cause dello scollamento sia stata la sostanziale ritirata dal territorio da parte dei (del) partiti le cui prioritarie motivazioni sono state (correggimi se ricordo male) di carattere economico, Io parto da altro presupposto che mi appare come un dato di fatto aqua.
Ci arrivo:
Mentre prima all’elettore veniva offerto un ventaglio di nomi tra i quali scegliere, con il porcellum, e a prescindere del metodo che allora ogni formazione politica adottava, ciò è sparito....e, come prima sostenevo, con esso il legame con il territorio.
Tanto per essere ancora più chiaro, e a meno che non si trattasse di nomi altisonanti del panorama politico, era molto più difficile che un siciliano come Dell’Utri fosse eletto in Lombardia o una Mazzuconi (Chi è? Chi l’ha mai vista? Come si fa a giudicarla?) in Calabria.
Inutile dirti che questo ha anche determinato la fine della necessità dei candidati di farsi conoscere e, allo stesso tempo, conoscere le esigenze/problematiche del territorio. Ancora più sinteticamente una totale deresponsabilizzazione verso chi gli ha attribuito il ruolo di suo rappresentante che prima, pur con tutte le variabili insite nel sistema utilizzato dai segretari di partito, in qualche modo esisteva.
In tanti casi, finanche le loro segreterie politiche che prima giornalmente raccoglievano gli umori, e non solo, della gente, sono scomparse.

Per concludere, e in perfetto disaccordo con quanto sostenuto da Bersani, personalmente ritengo che la reintroduzione delle preferenze non lascerebbe lo stato delle cose invariato ma, bensì, andrebbe nella direzione da entrambi auspicata.
:salut

PS – Per quanto riguarda Monti, e se stavi pensando a lui, credo che coloro che decidono le sorti del Mondo auspicano un ruolo ben diverso dalla sola e mera rappresentanza...La parabola di Ciampi non puoi non ricordarla.
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Regmi ha scritto:
Pur condividendo che una delle cause dello scollamento sia stata la sostanziale ritirata dal territorio da parte dei (del) partiti le cui prioritarie motivazioni sono state (correggimi se ricordo male) di carattere economico, Io parto da altro presupposto che mi appare come un dato di fatto aqua.
Ci arrivo:
Mentre prima all’elettore veniva offerto un ventaglio di nomi tra i quali scegliere, con il porcellum, e a prescindere del metodo che allora ogni formazione politica adottava, ciò è sparito....e, come prima sostenevo, con esso il legame con il territorio.
Tanto per essere ancora più chiaro, e a meno che non si trattasse di nomi altisonanti del panorama politico, era molto più difficile che un siciliano come Dell’Utri fosse eletto in Lombardia o una Mazzuconi (Chi è? Chi l’ha mai vista? Come si fa a giudicarla?) in Calabria.
Inutile dirti che questo ha anche determinato la fine della necessità dei candidati di farsi conoscere e, allo stesso tempo, conoscere le esigenze/problematiche del territorio. Ancora più sinteticamente una totale deresponsabilizzazione verso chi gli ha attribuito il ruolo di suo rappresentante che prima, pur con tutte le variabili insite nel sistema utilizzato dai segretari di partito, in qualche modo esisteva.
In tanti casi, finanche le loro segreterie politiche che prima giornalmente raccoglievano gli umori, e non solo, della gente, sono scomparse.

Per concludere, e in perfetto disaccordo con quanto sostenuto da Bersani, personalmente ritengo che la reintroduzione delle preferenze non lascerebbe lo stato delle cose invariato ma, bensì, andrebbe nella direzione da entrambi auspicata.
:salut

PS – Per quanto riguarda Monti, e se stavi pensando a lui, credo che coloro che decidono le sorti del Mondo auspicano un ruolo ben diverso dalla sola e mera rappresentanza...La parabola di Ciampi non puoi non ricordarla.
Più che di carattere economico, secondo me si è trattato di carattere ideologico.
Depotenziata l'Urss e scomparsa la guerra fredda, i tre partiti "storici" ovvero la DC, il PCI ed il PSI, tutti e tre costruiti all'indomani della fine della seconda guerra mondiale intorno ai due blocchi (quello filosovietico e quello filoamericano),
con l'abbattimento dell'ultimo simbolo della contrapposizione est-ovest, ovvero il muro di Berlino,
hanno smarrito il senso della mission e realizzato il tutto, oltre ad un cambio di nome e qualche ammennicolo di varia natura... non hanno saputo interpretare i cambiamenti della Società.
Nella prima Repubblica, scusami se mi ripeto, sostanzialmente era la stessa cosa: il Partito indicava e la base (con i mal di pancia di rito) votava.
Non era il metodo ma la qualità del personale politico e la loro immagine, soprattutto quella... è cambiata.
Il leaderismo, ovvero quella filosofia politica impersonata da berlusconi e scimmiottata dai vari veltroni o Bersani, ha prodotto la desertificazione del dibattito politico che:
da processo dialettico si è trasformato in tifo organizzato, abbandonando il reale per sostituirlo con il virtuale, ovvero:
non è importante cosa si dice ma chi e come lo dice. Le Idee sono state sostituite dalle "trovate", i Bisogni con i "sogni" e l'Etica con il "maneggio" veicolando il messaggio che la furbizia piuttosto che essere un disvalore sia un "metodo" da emulare.
Questo è lo stato dell'arte e non vedo come questa suburra possa tramutarsi, grazie ad un dispositivo elettorale in... Domus Aurea.
E' come nel gioco dell'oca, qualche volta ti capita di dover saltare un giro; nel gioco è il caso che decide, in Politica è la capacità di risolvere i problemi e di indicare un'obiettivo non solo raggiungibile ma anche e soprattutto, auspicabile.
Ho voglia di regredire sino ai miei vent'anni, quando sognavo un mondo diverso ed ero convinto non solo di poterlo avere ma, più di tutto, ero convinto che senza di me non ci si sarebbe riusciti.
Forse non ero al centro del mondo,
ma ne ero convinto.
Rivoglio gente che mi faccia sognare e quella che abbiamo non ci riesce. E' per questo che dobbiamo saltare un giro.
In un paio d'anni, magari anche qualcuno in più (vorrei ricordarti che Monti è lì da quasi un anno), allontanata a mangiatura mbascia,
volendo,
si può immaginare la crescita di una nuova classe dirigente in grado di riappacificarsi con i restanti 64 milioni d'italiani.
Se il nemico è troppo forte, non combatterlo.
Fattelo alleato...
:salut

P.S. Monti sta lì perchè ce l'ha messo Napolitano. Ergo, la posizione del Pres. della Rep., sic stantibus rebus, è, in assenza di maggioranze più o meno dignitose...
Napolitano scade (credo a) maggio 2013, chi, credi sarà il prossimo "incaricatore"?
:wink
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aquamoon ha scritto:
Regmi ha scritto:
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Ci arrivo:
Mentre prima all’elettore veniva offerto un ventaglio di nomi tra i quali scegliere, con il porcellum, e a prescindere del metodo che allora ogni formazione politica adottava, ciò è sparito....e, come prima sostenevo, con esso il legame con il territorio.
Tanto per essere ancora più chiaro, e a meno che non si trattasse di nomi altisonanti del panorama politico, era molto più difficile che un siciliano come Dell’Utri fosse eletto in Lombardia o una Mazzuconi (Chi è? Chi l’ha mai vista? Come si fa a giudicarla?) in Calabria.
Inutile dirti che questo ha anche determinato la fine della necessità dei candidati di farsi conoscere e, allo stesso tempo, conoscere le esigenze/problematiche del territorio. Ancora più sinteticamente una totale deresponsabilizzazione verso chi gli ha attribuito il ruolo di suo rappresentante che prima, pur con tutte le variabili insite nel sistema utilizzato dai segretari di partito, in qualche modo esisteva.
In tanti casi, finanche le loro segreterie politiche che prima giornalmente raccoglievano gli umori, e non solo, della gente, sono scomparse.

Per concludere, e in perfetto disaccordo con quanto sostenuto da Bersani, personalmente ritengo che la reintroduzione delle preferenze non lascerebbe lo stato delle cose invariato ma, bensì, andrebbe nella direzione da entrambi auspicata.
:salut

PS – Per quanto riguarda Monti, e se stavi pensando a lui, credo che coloro che decidono le sorti del Mondo auspicano un ruolo ben diverso dalla sola e mera rappresentanza...La parabola di Ciampi non puoi non ricordarla.
Più che di carattere economico, secondo me si è trattato di carattere ideologico.
Depotenziata l'Urss e scomparsa la guerra fredda, i tre partiti "storici" ovvero la DC, il PCI ed il PSI, tutti e tre costruiti all'indomani della fine della seconda guerra mondiale intorno ai due blocchi (quello filosovietico e quello filoamericano),
con l'abbattimento dell'ultimo simbolo della contrapposizione est-ovest, ovvero il muro di Berlino,
hanno smarrito il senso della mission e realizzato il tutto, oltre ad un cambio di nome e qualche ammennicolo di varia natura... non hanno saputo interpretare i cambiamenti della Società.
Nella prima Repubblica, scusami se mi ripeto, sostanzialmente era la stessa cosa: il Partito indicava e la base (con i mal di pancia di rito) votava.
Non era il metodo ma la qualità del personale politico e la loro immagine, soprattutto quella... è cambiata.
Il leaderismo, ovvero quella filosofia politica impersonata da berlusconi e scimmiottata dai vari veltroni o Bersani, ha prodotto la desertificazione del dibattito politico che:
da processo dialettico si è trasformato in tifo organizzato, abbandonando il reale per sostituirlo con il virtuale, ovvero:
non è importante cosa si dice ma chi e come lo dice. Le Idee sono state sostituite dalle "trovate", i Bisogni con i "sogni" e l'Etica con il "maneggio" veicolando il messaggio che la furbizia piuttosto che essere un disvalore sia un "metodo" da emulare.
Questo è lo stato dell'arte e non vedo come questa suburra possa tramutarsi, grazie ad un dispositivo elettorale in... Domus Aurea.
E' come nel gioco dell'oca, qualche volta ti capita di dover saltare un giro; nel gioco è il caso che decide, in Politica è la capacità di risolvere i problemi e di indicare un'obiettivo non solo raggiungibile ma anche e soprattutto, auspicabile.
Ho voglia di regredire sino ai miei vent'anni, quando sognavo un mondo diverso ed ero convinto non solo di poterlo avere ma, più di tutto, ero convinto che senza di me non ci si sarebbe riusciti.
Forse non ero al centro del mondo,
ma ne ero convinto.
Rivoglio gente che mi faccia sognare e quella che abbiamo non ci riesce. E' per questo che dobbiamo saltare un giro.
In un paio d'anni, magari anche qualcuno in più (vorrei ricordarti che Monti è lì da quasi un anno), allontanata a mangiatura mbascia,
volendo,
si può immaginare la crescita di una nuova classe dirigente in grado di riappacificarsi con i restanti 64 milioni d'italiani.
Se il nemico è troppo forte, non combatterlo.
Fattelo alleato...
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P.S. Monti sta lì perchè ce l'ha messo Napolitano. Ergo, la posizione del Pres. della Rep., sic stantibus rebus, è, in assenza di maggioranze più o meno dignitose...
Napolitano scade (credo a) maggio 2013, chi, credi sarà il prossimo "incaricatore"?
:wink
Visto che - vivaIddio per i credenti e abbasso il pensiero unico che per chi, come noi, ha avuto modo di credere, e tuttora crede, in ben altri valori che nulla hanno a che spartire con gli attuali predominanti (o lo sono sempre stati?), divergiamo -
incomincio dal tuo PS.

Monti l’hanno messo lì gli indefinibili mercati finanziari di Parigi, Londra e New York, da Standard's Poors, Ficth e Moody's, dalla Banca Centrale Europea e dalla Bundesbank, ergo dai potentati economici che oggi dominano il mondo determinandone la sorte dei singoli Paesi.
Napolitano ne è stato meramente un esecutore e non la mente, a mio avviso.

Tornando in cima, sono dell’idea che quella è stata una concausa che poco ha a che fare con l’attuale sistema elettorale.(poi ci torno brevemente)
Perchè se torniamo indietro nel tempo non si può non ricordare che l’era in cui la rincorsa tra i partiti per trovare finanziamenti in tutti i modi possibili (anche, e in alcuni casi in maniera preponderante, illegali) stava, nel modo più inglorioso allora possibile, per terminare scatenando un’ondata di antipolitica che, allora come oggi, venne generata dalla politica stessa. Cattiva sì, ma sempre politica.
Finanziamenti che servivano a tenere aperti ovunque le sezioni terminati/ridotti i quali il problema si pose, almeno per quanto ci riguarda, già con Occhetto.
Va da se che la chiusura di tante sedi - dove ci si forgiava politicamente, e dove, prima di affrontare un qualsiasi punto all’ordine del giorno, si discuteva all’infinito sviscerandone ogni suo aspetto, luoghi che erano una fucina di crescita politica e culturale nonché luogo insostituito d’aggregazione – è stato elemento che, a mio parere senza ombra di dubbio, ha contribuito alla decadenza di ben determinati valori quali quelli da te più volte magistralmente riportati e che, come sistema Paese, non ci ha ancora permesso di superare quella fase per poi entrare nella più volte decantata seconda Repubblica.

Non lo definisco un “Domus Aurea” aqua, sostengo solamente che con le preferenze viene fornito un ventaglio di scelta ben più alto di quello attuale.
Tanto per farti un esempio mi è capitato di dare la mia preferenza all’ultimo della lista che, escludendo i capilista e qualcun altro ancora, a priori parte con le stesse possibilità degli altri.
E ancora, se tu di dovessi trovare a scegliere tra una Mazzucconi qualsiasi, capolista imposto dal partito, e un Canale ultimo della stessa, penso, e se virtualmente ti conosco bene, che un pochetto gli zibidei ti girerebbero…e pure parecchio.
:salut

PS- ai sogni, anche se Monti mi appare dove prima ti dicevo, non ci rinuncio. :wink
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Regmi ha scritto: Visto che - vivaIddio per i credenti e abbasso il pensiero unico che per chi, come noi, ha avuto modo di credere, e tuttora crede, in ben altri valori che nulla hanno a che spartire con gli attuali predominanti (o lo sono sempre stati?), divergiamo -
incomincio dal tuo PS.

Monti l’hanno messo lì gli indefinibili mercati finanziari di Parigi, Londra e New York, da Standard's Poors, Ficth e Moody's, dalla Banca Centrale Europea e dalla Bundesbank, ergo dai potentati economici che oggi dominano il mondo determinandone la sorte dei singoli Paesi.
Napolitano ne è stato meramente un esecutore e non la mente, a mio avviso.

Tornando in cima, sono dell’idea che quella è stata una concausa che poco ha a che fare con l’attuale sistema elettorale.(poi ci torno brevemente)
Perchè se torniamo indietro nel tempo non si può non ricordare che l’era in cui la rincorsa tra i partiti per trovare finanziamenti in tutti i modi possibili (anche, e in alcuni casi in maniera preponderante, illegali) stava, nel modo più inglorioso allora possibile, per terminare scatenando un’ondata di antipolitica che, allora come oggi, venne generata dalla politica stessa. Cattiva sì, ma sempre politica.
Finanziamenti che servivano a tenere aperti ovunque le sezioni terminati/ridotti i quali il problema si pose, almeno per quanto ci riguarda, già con Occhetto.
Va da se che la chiusura di tante sedi - dove ci si forgiava politicamente, e dove, prima di affrontare un qualsiasi punto all’ordine del giorno, si discuteva all’infinito sviscerandone ogni suo aspetto, luoghi che erano una fucina di crescita politica e culturale nonché luogo insostituito d’aggregazione – è stato elemento che, a mio parere senza ombra di dubbio, ha contribuito alla decadenza di ben determinati valori quali quelli da te più volte magistralmente riportati e che, come sistema Paese, non ci ha ancora permesso di superare quella fase per poi entrare nella più volte decantata seconda Repubblica.

Non lo definisco un “Domus Aurea” aqua, sostengo solamente che con le preferenze viene fornito un ventaglio di scelta ben più alto di quello attuale.
Tanto per farti un esempio mi è capitato di dare la mia preferenza all’ultimo della lista che, escludendo i capilista e qualcun altro ancora, a priori parte con le stesse possibilità degli altri.
E ancora, se tu di dovessi trovare a scegliere tra una Mazzucconi qualsiasi, capolista imposto dal partito, e un Canale ultimo della stessa, penso, e se virtualmente ti conosco bene, che un pochetto gli zibidei ti girerebbero…e pure parecchio.
:salut

PS- ai sogni, anche se Monti mi appare dove prima ti dicevo, non ci rinuncio. :wink
Comincio, come da tua indicazione :wink , da Monti che, poteri forti o no, è stato TECNICAMENTE incaricato da Napolitano nella qualità di Presidente della Repubblica e secondo il dettato della COSTITUZIONE.
In alre parole, se, per esempio, domani un potere forte (finanza, chiesa, o tutte e due insieme :mrgreen: ) decidessero di sostituire Monti non potrebbero farlo se non in accordo (almeno quello me lo concedi?) con il Presidente vigente.
Per i motivi già descritti, NON credo che dalle urne (indipendentemente dalla legge elettorale e grazie alle liste pret a porter di disturbo) uscirà una maggioranza in grado di portare a compimento le riforme avviate da Monti.
Lo credo perchè ritengo il personale politico attualmente presente o "inadatto" o inconcludente. Le ideologie sullo sfondo restano perfettamente leggibili e sono senza dubbio diverse e confliggenti.
Le ideologie, non i loro interpreti.
...
Il Parlamento però, pur incapace di esprimere un Governo, potrà, anzi dovrà eleggere il Presidente della Repubblica il cui mandato scade subito dopo le elezioni di marzo/aprile (?),
e sarà, se le mie previsioni hanno un senso, quello che (indipendentemente da chi realmente decide) nominerà un Presidente di un Consiglio che ricalcherà, grosso modo, la grosse koalition che sostiene l'attuale Governo.
E chi, dall'alto della più alta carica dello Stato, meglio di Monti può garantire sulla bontà del suo successore?
...
Bada bene, non è quello che vorrei.
E' quello che ci possiamo permettere.
:salut

P.S. Le liste, comunque formate, avranno un numero X di candidati. Indicami un sistema migliore dei Partiti, in senso tradizionale, per selezionare la classe dirigente.
:wink
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Monti l’hanno messo lì gli indefinibili mercati finanziari di Parigi, Londra e New York, da Standard's Poors, Ficth e Moody's, dalla Banca Centrale Europea e dalla Bundesbank, ergo dai potentati economici che oggi dominano il mondo determinandone la sorte dei singoli Paesi.
Napolitano ne è stato meramente un esecutore e non la mente, a mio avviso.

Tornando in cima, sono dell’idea che quella è stata una concausa che poco ha a che fare con l’attuale sistema elettorale.(poi ci torno brevemente)
Perchè se torniamo indietro nel tempo non si può non ricordare che l’era in cui la rincorsa tra i partiti per trovare finanziamenti in tutti i modi possibili (anche, e in alcuni casi in maniera preponderante, illegali) stava, nel modo più inglorioso allora possibile, per terminare scatenando un’ondata di antipolitica che, allora come oggi, venne generata dalla politica stessa. Cattiva sì, ma sempre politica.
Finanziamenti che servivano a tenere aperti ovunque le sezioni terminati/ridotti i quali il problema si pose, almeno per quanto ci riguarda, già con Occhetto.
Va da se che la chiusura di tante sedi - dove ci si forgiava politicamente, e dove, prima di affrontare un qualsiasi punto all’ordine del giorno, si discuteva all’infinito sviscerandone ogni suo aspetto, luoghi che erano una fucina di crescita politica e culturale nonché luogo insostituito d’aggregazione – è stato elemento che, a mio parere senza ombra di dubbio, ha contribuito alla decadenza di ben determinati valori quali quelli da te più volte magistralmente riportati e che, come sistema Paese, non ci ha ancora permesso di superare quella fase per poi entrare nella più volte decantata seconda Repubblica.

Non lo definisco un “Domus Aurea” aqua, sostengo solamente che con le preferenze viene fornito un ventaglio di scelta ben più alto di quello attuale.
Tanto per farti un esempio mi è capitato di dare la mia preferenza all’ultimo della lista che, escludendo i capilista e qualcun altro ancora, a priori parte con le stesse possibilità degli altri.
E ancora, se tu di dovessi trovare a scegliere tra una Mazzucconi qualsiasi, capolista imposto dal partito, e un Canale ultimo della stessa, penso, e se virtualmente ti conosco bene, che un pochetto gli zibidei ti girerebbero…e pure parecchio.
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PS- ai sogni, anche se Monti mi appare dove prima ti dicevo, non ci rinuncio. :wink
Comincio, come da tua indicazione :wink , da Monti che, poteri forti o no, è stato TECNICAMENTE incaricato da Napolitano nella qualità di Presidente della Repubblica e secondo il dettato della COSTITUZIONE.
In alre parole, se, per esempio, domani un potere forte (finanza, chiesa, o tutte e due insieme :mrgreen: ) decidessero di sostituire Monti non potrebbero farlo se non in accordo (almeno quello me lo concedi?) con il Presidente vigente.
Per i motivi già descritti, NON credo che dalle urne (indipendentemente dalla legge elettorale e grazie alle liste pret a porter di disturbo) uscirà una maggioranza in grado di portare a compimento le riforme avviate da Monti.
Lo credo perchè ritengo il personale politico attualmente presente o "inadatto" o inconcludente. Le ideologie sullo sfondo restano perfettamente leggibili e sono senza dubbio diverse e confliggenti.
Le ideologie, non i loro interpreti.
...
Il Parlamento però, pur incapace di esprimere un Governo, potrà, anzi dovrà eleggere il Presidente della Repubblica il cui mandato scade subito dopo le elezioni di marzo/aprile (?),
e sarà, se le mie previsioni hanno un senso, quello che (indipendentemente da chi realmente decide) nominerà un Presidente di un Consiglio che ricalcherà, grosso modo, la grosse koalition che sostiene l'attuale Governo.
E chi, dall'alto della più alta carica dello Stato, meglio di Monti può garantire sulla bontà del suo successore?
...
Bada bene, non è quello che vorrei.
E' quello che ci possiamo permettere.
:salut

P.S. Le liste, comunque formate, avranno un numero X di candidati. Indicami un sistema migliore dei Partiti, in senso tradizionale, per selezionare la classe dirigente.
:wink
Sperando di trovare la quadra sul fulcro del nostro ragionamento, anche stavolta incomincio dalla fine:
il selezionare la classe dirigente e il determinare a priori i citati dieci eletti,
io li vedo due problematiche totalmente diverse che, in quanto tali, vanno affrontati separatamente.

Prima, anche perché mi era sembrato abbastanza scontato, non l’ho scritto ma adesso, ahimè hainoi, mi sa tanto che mi tocca farlo. :sad:
Nessuno, o almeno nessuno dei due, mette in discussione l’opera del fiero custode della nostra Costituzione ancorché nostro Presidente, aqua.
Egli, come un qualsiasi personaggio politico che ha a cuore le sorti della propria Nazione e del popolo, aveva realisticamente capito che non c’era altra scelta e, senza venir meno al menzionato dovere, con saggezza ha preparato tecnicamente il terreno (penso che la nomina a Senatore a vita non sia stata casuale)
...ha scelto una figura che rispondeva alle attese di soggetti sovranazionali.
Il problema, caso mai, è che di realisti più del Re ne son rimasti veramente pochi. Pochissimi.

Sulla tua analisi delle ormai imminenti elezioni mi sono espresso altrove e, puta caso, come sempre sostanzialmente convergiamo.
Quello che mi perplime sono le scadenze elettorali e ti chiedo lumi:
Si conferisce prima l’incarico a Presidente del Consiglio o si elegge il Capo dello Stato?
:salut
PS – Perdonami per una delle tipiche caratteristiche che ci contraddistinguono (la cocciutaggine :wink ), ma continuo a ritenere che il ruolo di garanzia, che i “mercati” pretendono, lo si possa svolgere meglio da un ruolo esecutivo rispetto ad uno rappresentativo.
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
Paolo_Padano
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auspico che tutti i partiti complessivamente arrivino al 51% ed i grilli 49% :mrgreen:
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aquamoon
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Regmi ha scritto:
Sperando di trovare la quadra sul fulcro del nostro ragionamento, anche stavolta incomincio dalla fine:
il selezionare la classe dirigente e il determinare a priori i citati dieci eletti,
io li vedo due problematiche totalmente diverse che, in quanto tali, vanno affrontati separatamente.

Prima, anche perché mi era sembrato abbastanza scontato, non l’ho scritto ma adesso, ahimè hainoi, mi sa tanto che mi tocca farlo. :sad:
Nessuno, o almeno nessuno dei due, mette in discussione l’opera del fiero custode della nostra Costituzione ancorché nostro Presidente, aqua.
Egli, come un qualsiasi personaggio politico che ha a cuore le sorti della propria Nazione e del popolo, aveva realisticamente capito che non c’era altra scelta e, senza venir meno al menzionato dovere, con saggezza ha preparato tecnicamente il terreno (penso che la nomina a Senatore a vita non sia stata casuale)
...ha scelto una figura che rispondeva alle attese di soggetti sovranazionali.
Il problema, caso mai, è che di realisti più del Re ne son rimasti veramente pochi. Pochissimi.

Sulla tua analisi delle ormai imminenti elezioni mi sono espresso altrove e, puta caso, come sempre sostanzialmente convergiamo.
Quello che mi perplime sono le scadenze elettorali e ti chiedo lumi:
Si conferisce prima l’incarico a Presidente del Consiglio o si elegge il Capo dello Stato?
:salut
PS – Perdonami per una delle tipiche caratteristiche che ci contraddistinguono (la cocciutaggine :wink ), ma continuo a ritenere che il ruolo di garanzia, che i “mercati” pretendono, lo si possa svolgere meglio da un ruolo esecutivo rispetto ad uno rappresentativo.
Allora, stropicciandomi gli occhi e concedendomi qualche grattatina alla testa, provo ad "organizzare" una risposta:
Napolitano ha agito (senza discussioni) per il bene della Nazione che presiede, non esisteva una soluzione alternativa all'ingresso di una persona con le caratteristiche di Monti e,
giustamente, il Presidente l'ha adottata.
Decisione autonoma? Decicisione teleguidata?
Cambia qualcosa?
Cambia qualcosa nella psiche del salariato, quando va a comprarsi un paio di scarpe, se il prezzo è stato stabilito in loco o a MIlano?
Non c'era alternativa per il semplice fatto che berlusconi non poteva abdicare completamente (non è concepibile che uno che sta al potere per 17 anni non si crei una rete di protezione) ed il suo competitor, per spirito di Patria o per problemi interni, non poteva scegliere le elezioni anticipate.
La strada era quella (e infatti qualche risultato lo si è ottenuto) e non consentiva deragliamenti più o meno controllati.
La discussione su ciò che è avvenuto i giorni precedenti il 13 novembre 2011 è ormai competenza degli storici, c'è una montagna di documenti ed è relativamente facile comprenderne le ragioni.
Altra cosa è ragionare sul futuro prossimo venturo, documenti non ce ne sono e bisogna affidarsi al ragionamento o all'istinto.
Per mia estrazione culturale preferisco ragionare o almeno, m'illudo di farlo e le conclusioni sono quelle che ho già esposto:
andremo a votare, non ci sarà una maggioranza in grado di governare, si eleggerà il Presidente della Repubblica (Monti) che subito dopo incaricherà un "tecnico" (Passera?) di formare un Governo che abbia l'appoggio (già concordato) della maggioranza del Parlamento; c'è chi la chiama grosse koalition e chi "emergenza"... per esempio, io.
Questo è ciò che prevedo, non ciò che mi piace o vorrei.
L'impegno è far si che in Parlamento ci sia un PD abbastanza forte da poter decidere e condizionare l'andamento della legislatura, ed è per impedire che ciò avvenga che è nato il cosiddetto partito dell'antipolitica: capito che alla fine ciò che contano sono i numeri in parlamento e non sul web, si è costituita una compagine il cui unico scopo è frammentare quella sinistra data per sicura vincitrice delle prossime elezioni.
Quinte colonne del capitalismo intelligente, ieri c'era bertinotti, prima ancora capanna, storia vista e rivista.
Figure tragiche il cui unico scopo è quello di "non far giocare", di proporre ricette e soluzioni per il Paese non glie ne frega niente, a loro importa smarcarsi per poter, facendo leva sul populismo e sulla demagogia militante, impedire nei fatti che si possano formare maggioranze in grado di poter andare avanti.
Capanna ha azzerato il movimento studentesco, bertinotti la sinistra rivoluzionaria, e l'arruffapopoli che circola adesso... tutto il resto.
Non abbiamo in questo momento, ed è questo il punto nodale, una classe dirigente in grado di governare,
siamo come quegli albatros sfuggiti alla catastrofe ecologica, vivi ma incapaci di volare. Il naufragio della nave berlusconiana ha liberato un mare di me....lma e, seppur vivi, abbiamo le ali... che non volano.
Non è una pausa di riflessione nè un'espulsione a tempo determinato.
E' una cura ricostituente senza la quale non riusciremo a dare alle nostre gambe la forza necessaria per riprendere il cammino.
L'esercizio della Democrazia è anche questo, non sta scritto da nessuna parte che il Governo debba essere presieduto da chi è stato eletto.
E' il Presidente della Repubblica che propone un nome (può nominare pure "u funtaneri" che gli ha sistemato lo sciacquone) ed è il Parlamento eletto dal Popolo che accorda o nega la fiducia.
Per chiarezza:
Il settennato di Giorgio Napolitano scade il 15 maggio 2013, la sedicesima legislatura il 29 aprile: se si rispettano le scadenze naturali si rischia “l’ingorgo istituzionale”. Le elezioni politiche troppo vicine all’elezione del Presidente. Un Parlamento appena insediato dovrebbe precipitarsi a eleggere un presidente che poi dovrebbe nominare a sua volta il capo del governo.
http://www.blitzquotidiano.it/politica- ... a-1348590/

in ultimo ma non come ultimo:
PS – Perdonami per una delle tipiche caratteristiche che ci contraddistinguono (la cocciutaggine :wink ), ma continuo a ritenere che il ruolo di garanzia, che i “mercati” pretendono, lo si possa svolgere meglio da un ruolo esecutivo rispetto ad uno rappresentativo.
Non sono sicuro di avere capito la tua domanda e quindi provo a tradurla facendotene un'altra:
Alla luce di quanto successo negli ultimi 10 mesi, pensi ancora che il ruolo giocato da Napolitano sia stato "rappresentativo"?
L'esperienza del 2012 racconta un'altra storia, quella che quando non c'è una maggioranza parlamentare... il Presidente della Repubblica diventa l'unico arbitro.
I mercati (e questo è stato ampiamente dimostrato) non si fidavano e hanno sollecitato a Napolitano perchè li garantisse nominando un "loro" uomo, prospettando altrimenti, il default dell'Italia. Adesso, grazie alla frammentazione provocata e all'inadeguatezza dimostrata dall'attuale classe dirigente, per i "mercati" si prospetta un'occasione ghiottissima:
riuscire a piazzare controllore e controllato.
...
:salut

P.S. non mi rileggo e non mi correggo, la troppa precisione può sterilizzare la discussione.
:wink
Ultima modifica di aquamoon il 06/10/2012, 17:37, modificato 1 volta in totale.
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L'assemblea del PD di oggi che dovrebbe modificare lo statuto per meglio regolamentare le primarie, dalle quali dovrebbe, sicuro vincitore, emergere il nuovo capo del governo italiano, pare che si terrà a porte chiuse, causa intemperanze dei tifosi della compagine degli antropologicamente superiori durante il precedente turno di campionato. :ooh:


8-)
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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onlyamaranto ha scritto:Marco Minniti (PD), Giuseppe Valentino (PDL), Maria Grazia Laganà Fortugno (PD), Santo Versace (PDL), di primo acchitto mi vengono in mente questi...mmm non si parte bene...non mi viene in mente niente che abbia lasciato il segno, nessuna battaglia o interesse particolari nei confronti di Reggio, se escludiamo dichiarazioni e papelli di nessun valore pratico, ma forse sono io che ho poca memoria...
Deputata Pd Lagana' condannata a 2 anni Ansa

(ANSA) - LOCRI (REGGIO CALABRIA), 6 OTT - La deputata del Pd Maria Grazia Lagana' e' stata condannata a due anni di reclusione, pena sospesa, dal Tribunale di Locri per truffa, falso ed abuso. La Lagana', vedova di Franco Fortugno, il vice presidente del Consiglio regionale calabrese ucciso a Locri il 16 ottobre 2005, era imputata in qualita' di ex vice direttore sanitario dell'Azienda sanitaria di Locri per una presunta truffa compiuta nell'estate 2005 ai danni dell'ente per forniture di materiale. 06 ottobre 2012
:mrgreen:

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aquamoon ha scritto:
Regmi ha scritto:
Sperando di trovare la quadra sul fulcro del nostro ragionamento, anche stavolta incomincio dalla fine:
il selezionare la classe dirigente e il determinare a priori i citati dieci eletti,
io li vedo due problematiche totalmente diverse che, in quanto tali, vanno affrontati separatamente.

Prima, anche perché mi era sembrato abbastanza scontato, non l’ho scritto ma adesso, ahimè hainoi, mi sa tanto che mi tocca farlo. :sad:
Nessuno, o almeno nessuno dei due, mette in discussione l’opera del fiero custode della nostra Costituzione ancorché nostro Presidente, aqua.
Egli, come un qualsiasi personaggio politico che ha a cuore le sorti della propria Nazione e del popolo, aveva realisticamente capito che non c’era altra scelta e, senza venir meno al menzionato dovere, con saggezza ha preparato tecnicamente il terreno (penso che la nomina a Senatore a vita non sia stata casuale)
...ha scelto una figura che rispondeva alle attese di soggetti sovranazionali.
Il problema, caso mai, è che di realisti più del Re ne son rimasti veramente pochi. Pochissimi.

Sulla tua analisi delle ormai imminenti elezioni mi sono espresso altrove e, puta caso, come sempre sostanzialmente convergiamo.
Quello che mi perplime sono le scadenze elettorali e ti chiedo lumi:
Si conferisce prima l’incarico a Presidente del Consiglio o si elegge il Capo dello Stato?
:salut
PS – Perdonami per una delle tipiche caratteristiche che ci contraddistinguono (la cocciutaggine :wink ), ma continuo a ritenere che il ruolo di garanzia, che i “mercati” pretendono, lo si possa svolgere meglio da un ruolo esecutivo rispetto ad uno rappresentativo.
Allora, stropicciandomi gli occhi e concedendomi qualche grattatina alla testa, provo ad "organizzare" una risposta:
Napolitano ha agito (senza discussioni) per il bene della Nazione che presiede, non esisteva una soluzione alternativa all'ingresso di una persona con le caratteristiche di Monti e,
giustamente, il Presidente l'ha adottata.
Decisione autonoma? Decicisione teleguidata?
Cambia qualcosa?
Cambia qualcosa nella psiche del salariato, quando va a comprarsi un paio di scarpe, se il prezzo è stato stabilito in loco o a MIlano?
Non c'era alternativa per il semplice fatto che berlusconi non poteva abdicare completamente (non è concepibile che uno che sta al potere per 17 anni non si crei una rete di protezione) ed il suo competitor, per spirito di Patria o per problemi interni, non poteva scegliere le elezioni anticipate.
La strada era quella (e infatti qualche risultato lo si è ottenuto) e non consentiva deragliamenti più o meno controllati.
La discussione su ciò che è avvenuto i giorni precedenti il 13 novembre 2011 è ormai competenza degli storici, c'è una montagna di documenti ed è relativamente facile comprenderne le ragioni.
Altra cosa è ragionare sul futuro prossimo venturo, documenti non ce ne sono e bisogna affidarsi al ragionamento o all'istinto.
Per mia estrazione culturale preferisco ragionare o almeno, m'illudo di farlo e le conclusioni sono quelle che ho già esposto:
andremo a votare, non ci sarà una maggioranza in grado di governare, si eleggerà il Presidente della Repubblica (Monti) che subito dopo incaricherà un "tecnico" (Passera?) di formare un Governo che abbia l'appoggio (già concordato) della maggioranza del Parlamento; c'è chi la chiama grosse koalition e chi "emergenza"... per esempio, io.
Questo è ciò che prevedo, non ciò che mi piace o vorrei.
L'impegno è far si che in Parlamento ci sia un PD abbastanza forte da poter decidere e condizionare l'andamento della legislatura, ed è per impedire che ciò avvenga che è nato il cosiddetto partito dell'antipolitica: capito che alla fine ciò che contano sono i numeri in parlamento e non sul web, si è costituita una compagine il cui unico scopo è frammentare quella sinistra data per sicura vincitrice delle prossime elezioni.
Quinte colonne del capitalismo intelligente, ieri c'era bertinotti, prima ancora capanna, storia vista e rivista.
Figure tragiche il cui unico scopo è quello di "non far giocare", di proporre ricette e soluzioni per il Paese non glie ne frega niente, a loro importa smarcarsi per poter, facendo leva sul populismo e sulla demagogia militante, impedire nei fatti che si possano formare maggioranze in grado di poter andare avanti.
Capanna ha azzerato il movimento studentesco, bertinotti la sinistra rivoluzionaria, e l'arruffapopoli che circola adesso... tutto il resto.
Non abbiamo in questo momento, ed è questo il punto nodale, una classe dirigente in grado di governare,
siamo come quegli albatros sfuggiti alla catastrofe ecologica, vivi ma incapaci di volare. Il naufragio della nave berlusconiana ha liberato un mare di me....lma e, seppur vivi, abbiamo le ali... che non volano.
Non è una pausa di riflessione nè un'espulsione a tempo determinato.
E' una cura ricostituente senza la quale non riusciremo a dare alle nostre gambe la forza necessaria per riprendere il cammino.
L'esercizio della Democrazia è anche questo, non sta scritto da nessuna parte che il Governo debba essere presieduto da chi è stato eletto.
E' il Presidente della Repubblica che propone un nome (può nominare pure "u funtaneri" che gli ha sistemato lo sciacquone) ed è il Parlamento eletto dal Popolo che accorda o nega la fiducia.
Per chiarezza:
Il settennato di Giorgio Napolitano scade il 15 maggio 2013, la sedicesima legislatura il 29 aprile: se si rispettano le scadenze naturali si rischia “l’ingorgo istituzionale”. Le elezioni politiche troppo vicine all’elezione del Presidente. Un Parlamento appena insediato dovrebbe precipitarsi a eleggere un presidente che poi dovrebbe nominare a sua volta il capo del governo.
http://www.blitzquotidiano.it/politica- ... a-1348590/

in ultimo ma non come ultimo:
PS – Perdonami per una delle tipiche caratteristiche che ci contraddistinguono (la cocciutaggine :wink ), ma continuo a ritenere che il ruolo di garanzia, che i “mercati” pretendono, lo si possa svolgere meglio da un ruolo esecutivo rispetto ad uno rappresentativo.
Non sono sicuro di avere capito la tua domanda e quindi provo a tradurla facendotene un'altra:
Alla luce di quanto successo negli ultimi 10 mesi, pensi ancora che il ruolo giocato da Napolitano sia stato "rappresentativo"?
L'esperienza del 2012 racconta un'altra storia, quella che quando non c'è una maggioranza parlamentare... il Presidente della Repubblica diventa l'unico arbitro.
I mercati (e questo è stato ampiamente dimostrato) non si fidavano e hanno sollecitato a Napolitano perchè li garantisse nominando un "loro" uomo, prospettando altrimenti, il default dell'Italia. Adesso, grazie alla frammentazione provocata e all'inadeguatezza dimostrata dall'attuale classe dirigente, per i "mercati" si prospetta un'occasione ghiottissima:
riuscire a piazzare controllore e controllato.
...
:salut

P.S. non mi rileggo e non mi correggo, la troppa precisione può sterilizzare la discussione.
:wink
Eccomi.
Visto il colpevole ritardo, non è che nel frattempo avrai mica pensato di essere stato “abbandonato” a te stesso vero?

Venendo al dunque, e in tutta onestà intellettuale, in questo nostro scambio
- tranne il fatto che la reintroduzione delle preferenze nella legge elettorale (a proposito...Ci riusciranno a farla per tempo i nostri eroi?) garantirebbe al cittadino di poter scegliere in un ventaglio più ampio-
non vedo motivo del contendere che possano dar adito a pruriti di alcun genere.

Avendo colto in precedenza delle divergenze e dopo aver preso atto che, in questo spazio, le discussioni sulle opinioni languono da tempo immemore, non a caso ero entrato nella discussione esordendo con un: abbasso il pensiero unico che, come ci è noto, è certamente visto come fumo negli occhi da parte di chi, come noi, si rispecchia in un determinato modello di società.
Certamente, e a maggior ragione nei momenti in cui la confusione regna sovrana, il voler rinfrescare i recenti accadimenti è, quantomeno per chi ha poca memoria o li legge in modo difforme/distorto, esercizio lodevole...ma il punto della nostra discussione non è questo.
Di fatto il fulcro è rappresentato, escluso il primo, non da fatti, bensì dalle seguenti opinioni diverse:
1- Se quella del Presidente della Repubblica sia sta scelta libera o,
conseguenzialmente alla lettera che nell’agosto 2011 (quanto successe a novembre a mio parere ne rappresenta l’apice) la BCE fece pervenire all’ora comico governo in carica, teleguidata scelta.
Scelta, lo sottolineo ancora, peraltro esercitata nel pieno delle prerogative che la Costituzione gli attribuisce.
2- Da quale posizione Monti, la cui figura non mettiamo in discussione, nel prossimo futuro continuerà ad essere nostro garante e sulla quale, a mio parere,
le tue previsioni non tengono conto della variabile che la scadenza ufficiale della legislatura può non essere rispettata.
In ogni caso, le tre diverse letture, non inficiano assolutamente la visione del quadro complessivo che è lì … immobile come solo un quadro, appunto, può esserlo.

Sul tuo PS:
Non era una domanda ma una cocciuta insistenza sulla quella che era, ed è, una previsione dettata dal convincimento che si ritornerà ad un governo politico; il che, implicitamente, farà cessare lo stato d' emergenza che l’attuale vuoto politico ha provocato e che il Presidente ha, suo malgrado, magnificamente e temporaneamente occupato.
:salut
PS –Tornando un attimo ai mai sopiti sogni, ieri sera su Rainews ho avuto modo di sentire Vendola… e gli stessi mi sono apparsi meno sbiaditi, limpidi, quasi pulsanti.
Il problema, tenendo conto che per quanto mi riguarda i secondi uccidono i primi, è se dare preminenza a quelli dettati dalle ragioni del cuore o a quelle dettate dalla razionalità. E' un bel dilemma
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
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