Regmi ha scritto:
Sperando di trovare la quadra sul fulcro del nostro ragionamento, anche stavolta incomincio dalla fine:
il selezionare la classe dirigente e il determinare a priori i citati dieci eletti,
io li vedo due problematiche totalmente diverse che, in quanto tali, vanno affrontati separatamente.
Prima, anche perché mi era sembrato abbastanza scontato, non l’ho scritto ma adesso, ahimè hainoi, mi sa tanto che mi tocca farlo.
Nessuno, o almeno nessuno dei due, mette in discussione l’opera del fiero custode della nostra Costituzione ancorché nostro Presidente, aqua.
Egli, come un qualsiasi personaggio politico che ha a cuore le sorti della propria Nazione e del popolo, aveva realisticamente capito che non c’era altra scelta e, senza venir meno al menzionato dovere, con saggezza ha preparato tecnicamente il terreno (penso che la nomina a Senatore a vita non sia stata casuale)
...ha scelto una figura che rispondeva alle attese di soggetti sovranazionali.
Il problema, caso mai, è che di realisti più del Re ne son rimasti veramente pochi. Pochissimi.
Sulla tua analisi delle ormai imminenti elezioni mi sono espresso altrove e, puta caso, come sempre sostanzialmente convergiamo.
Quello che mi perplime sono le scadenze elettorali e ti chiedo lumi:
Si conferisce prima l’incarico a Presidente del Consiglio o si elegge il Capo dello Stato?
PS – Perdonami per una delle tipiche caratteristiche che ci contraddistinguono (la cocciutaggine
), ma continuo a ritenere che il ruolo di garanzia, che i “mercati” pretendono, lo si possa svolgere meglio da un ruolo esecutivo rispetto ad uno rappresentativo.
Allora, stropicciandomi gli occhi e concedendomi qualche grattatina alla testa, provo ad "organizzare" una risposta:
Napolitano ha agito (senza discussioni) per il bene della Nazione che presiede, non esisteva una soluzione alternativa all'ingresso di una persona con le caratteristiche di Monti e,
giustamente, il Presidente l'ha adottata.
Decisione autonoma? Decicisione teleguidata?
Cambia qualcosa?
Cambia qualcosa nella psiche del salariato, quando va a comprarsi un paio di scarpe, se il prezzo è stato stabilito in loco o a MIlano?
Non c'era alternativa per il semplice fatto che berlusconi non poteva abdicare completamente (non è concepibile che uno che sta al potere per 17 anni non si crei una rete di protezione) ed il suo competitor, per spirito di Patria o per problemi interni, non poteva scegliere le elezioni anticipate.
La strada era quella (e infatti qualche risultato lo si è ottenuto) e non consentiva deragliamenti più o meno controllati.
La discussione su ciò che è avvenuto i giorni precedenti il 13 novembre 2011 è ormai competenza degli storici, c'è una montagna di documenti ed è relativamente facile comprenderne le ragioni.
Altra cosa è ragionare sul futuro prossimo venturo, documenti non ce ne sono e bisogna affidarsi al ragionamento o all'istinto.
Per mia estrazione culturale preferisco ragionare o almeno, m'illudo di farlo e le conclusioni sono quelle che ho già esposto:
andremo a votare, non ci sarà una maggioranza in grado di governare, si eleggerà il Presidente della Repubblica (Monti) che subito dopo incaricherà un "tecnico" (Passera?) di formare un Governo che abbia l'appoggio (già concordato) della maggioranza del Parlamento; c'è chi la chiama grosse koalition e chi "emergenza"... per esempio, io.
Questo è ciò che prevedo, non ciò che mi piace o vorrei.
L'impegno è far si che in Parlamento ci sia un PD abbastanza forte da poter decidere e condizionare l'andamento della legislatura, ed è per impedire che ciò avvenga che è nato il cosiddetto partito dell'antipolitica: capito che alla fine ciò che contano sono i numeri in parlamento e non sul web, si è costituita una compagine il cui unico scopo è frammentare quella sinistra data per sicura vincitrice delle prossime elezioni.
Quinte colonne del capitalismo intelligente, ieri c'era bertinotti, prima ancora capanna, storia vista e rivista.
Figure tragiche il cui unico scopo è quello di "non far giocare", di proporre ricette e soluzioni per il Paese non glie ne frega niente, a loro importa smarcarsi per poter, facendo leva sul populismo e sulla demagogia militante, impedire nei fatti che si possano formare maggioranze in grado di poter andare avanti.
Capanna ha azzerato il movimento studentesco, bertinotti la sinistra rivoluzionaria, e l'arruffapopoli che circola adesso... tutto il resto.
Non abbiamo in questo momento, ed è questo il punto nodale, una classe dirigente in grado di governare,
siamo come quegli albatros sfuggiti alla catastrofe ecologica, vivi ma incapaci di volare. Il naufragio della nave berlusconiana ha liberato un mare di me....lma e, seppur vivi, abbiamo le ali... che non volano.
Non è una pausa di riflessione nè un'espulsione a tempo determinato.
E' una cura ricostituente senza la quale non riusciremo a dare alle nostre gambe la forza necessaria per riprendere il cammino.
L'esercizio della Democrazia è anche questo, non sta scritto da nessuna parte che il Governo debba essere presieduto da chi è stato eletto.
E' il Presidente della Repubblica che propone un nome (può nominare pure "u funtaneri" che gli ha sistemato lo sciacquone) ed è il Parlamento eletto dal Popolo che accorda o nega la fiducia.
Per chiarezza:
Il settennato di Giorgio Napolitano scade il 15 maggio 2013, la sedicesima legislatura il 29 aprile: se si rispettano le scadenze naturali si rischia “l’ingorgo istituzionale”. Le elezioni politiche troppo vicine all’elezione del Presidente. Un Parlamento appena insediato dovrebbe precipitarsi a eleggere un presidente che poi dovrebbe nominare a sua volta il capo del governo.
http://www.blitzquotidiano.it/politica- ... a-1348590/
in ultimo ma non come ultimo:
PS – Perdonami per una delle tipiche caratteristiche che ci contraddistinguono (la cocciutaggine
), ma continuo a ritenere che il ruolo di garanzia, che i “mercati” pretendono, lo si possa svolgere meglio da un ruolo esecutivo rispetto ad uno rappresentativo.
Non sono sicuro di avere capito la tua domanda e quindi provo a tradurla facendotene un'altra:
Alla luce di quanto successo negli ultimi 10 mesi, pensi ancora che il ruolo giocato da Napolitano sia stato "rappresentativo"?
L'esperienza del 2012 racconta un'altra storia, quella che quando non c'è una maggioranza parlamentare... il Presidente della Repubblica diventa l'
unico arbitro.
I mercati (e questo è stato ampiamente dimostrato) non si fidavano e hanno sollecitato a Napolitano perchè li garantisse nominando un "loro" uomo, prospettando altrimenti, il default dell'Italia. Adesso, grazie alla frammentazione provocata e all'inadeguatezza dimostrata dall'attuale classe dirigente, per i "mercati" si prospetta un'occasione ghiottissima:
riuscire a piazzare controllore e controllato.
...
P.S. non mi rileggo e non mi correggo, la troppa precisione può sterilizzare la discussione.