"Reggio rivendica il suo ruolo"

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kurohata
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certamente: le istituzioni democratiche si fottono un sacco di soldi e ammazzano un sacco di gente, sia le istituzioni legali sia le istituzioni illegali. La Fallara (pace all'anima sua) o chi per lei non si è rubata pure a mia nonna? quando la Fornero mi dice: non possiamo garantire per i posti di lavoro, non sta ammazzando un sacco di gente? Berlusconi non dice che vuole togliere l'IMU perchè la casa è un diritto fondamentale in cui la famiglia fonda il proprio futuro e poi mandano la celere a sgomberare le case abbandonate che vengono occupate? (non sto parlando delle case di arghillà) riguardo le abitazioni potrebbe levare le quarte e quinte case, a seguire le terze e le seconde case e darle a chi non ne ha neanche una?

le istituzioni democratiche parlano a vanvera e fanno l'opposto, e quando lo stato non può agire (in altri casi di cui non ho fatto l'esempio) manda la mafia. Ecco... per tornare un pò in tema: io credo che la mafia sia la faccia illegale dello stato tutto qua, altro che cancro della società. Il cancro della società siamo noi persone oneste, civili e antimafia, e come cancro dobbiamo ammazzarla sta società di istituzioni democratiche tanto buona e cara a ridere di sorrisi splendenti.


p.s. chiunque abbia un cancro o abbia familiari con un cancro mi perdoni per l'uso improprio di tale termine, è solo per rendere l'idea. e le istituzioni democratiche mi hanno abituato (male) a usare questo termine



:zip:
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Motociclista
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http://www.strill.it/index.php?option=c ... &Itemid=86


ota del segretario regionale del Pdci Michelangelo Tripodi: Il manifesto “Reggio rivendica il suo ruolo” non è assolutamente convincente. Anzi, rischia di essere la classica toppa peggiore del buco.
Siamo sicuri che molti dei firmatari sono in assoluta buona fede, così come sappiamo che la gran parte di essi sono collocati a vario titolo nelle file del centrodestra e, quindi, sono chiaramente e consapevolmente portatori di un’operazione che rappresenta un tentativo strumentale e furbesco di difendere una realtà oggettivamente indifendibile.
Il manifesto costituisce la migliore espressione della condizione di debolezza e di disperazione che ormai regna nei fondamentali centri di potere che in questi anni hanno fatto il bello e il cattivo tempo nella città di Reggio Calabria ed è il segnale che un’epoca nefasta per la città sta giungendo alla sua conclusione.
E’ incredibile che ancora una volta si pensi di utilizzare un argomento assai logoro e stantio, quello della cosiddetta “criminalizzazione” della città che i soliti nemici di Reggio starebbero orchestrando.
Da molti anni e ciclicamente, quando si tratta di difendere gli assetti di potere costituito e lo status quo, i circoli benpensanti cittadini hanno utilizzato questo argomento per spostare e deviare l’attenzione da quelli che sono i problemi reali e per indicare un nemico esterno da gettare in pasto a tutti quelli che esprimono disagio e insofferenza per una situazione diventata insostenibile. E’ la storia delle classi dominanti reggine che si intreccia con questa sottocultura che alligna nella città e che è funzionale all’affermazione di personaggi, ceti e gruppi che su questo hanno fondato il loro dominio.
Ed infatti, il manifesto dei 397 non fa assolutamente riferimento alla concreta realtà cittadina, come se essa non esistesse. In esso c’è un vuoto assoluto ed un silenzio assordante rispetto ai nodi inquietanti e drammatici che assillano la coscienza civile cittadina.
No. Lo diciamo con tutta la forza di cui siamo capaci: non si può continuare a negare l’evidenza. Chi diffama la città e chi la criminalizza sono proprio quelli che l’hanno portata al disastro in questi dieci anni. Chi diffama la città e chi la criminalizza sono quelli che continuano a parlare di un “Modello Reggio” che, come è acclarato, ha drammaticamente saccheggiato le casse comunali e che ha affossato la città, ipotecando negativamente il suo futuro. Chi diffama la città e chi la criminalizza sono quelli che hanno candidato personaggi come Zappalà, Morelli, Rappoccio, Plutino, Suraci tutti esponenti del centrodestra finiti nelle patrie galere per reati gravissimi e tanti altri indagati e imputati per reati altrettanto gravi. Chi diffama la città e chi la criminalizza sono quelli che mettono in ginocchio i librai, gli agenti editoriali e il terzo settore. Chi diffama la città e chi la criminalizza sono quelli che costringono le famiglie a pagare ai propri figli i libri scolastici perché il Comune non garantisce, caso unico in Italia, i buoni libro e le cedole librarie. Chi diffama la città e chi la criminalizza sono quelli che aprono i cantieri per poi chiuderli il giorno dopo, con le mille incompiute reggine (Parco Lineare Sud, Centro Agroalimentare di Mortara, Palazzo di Giustizia, Lungomare di Gallico, ecc.). Chi diffama la città e chi la criminalizza sono quelli che hanno trasformato il Comune in un centro di affari e di intrallazzi, in mano alla ‘ndrangheta. Chi diffama la città e chi la criminalizza sono quelli che hanno portato il Comune ad entrare in affari e in società con le cosche della ndrangheta nelle società miste comunali. Chi diffama la città e chi la criminalizza sono quelli che ancora tengono in piedi la Multiservizi nonostante il provvedimento interdittivo della prefettura e la condanna ad oltre 15 anni del suo ex direttore operativo. Chi diffama la città e chi la criminalizza sono quelli che al Comune hanno occultato per sette mesi il provvedimento di interdizione emesso dalla prefettura, nei confronti dell’impresa che si era aggiudicato l’appalto per la messa in sicurezza delle scuole reggine, prima di procedere alla rescissione del contratto. Chi diffama la città e chi la criminalizza sono quelli che hanno messo alla guida dei settori nevralgici del comune personaggi che hanno rubato a piene mani, impadronendosi di ingenti risorse pubbliche. Chi diffama la città e chi la criminalizza sono quelli che hanno creato un buco clamoroso stimabile in oltre 300 milioni di euro, dissestando il bilancio comunale. Chi diffama la città e chi la criminalizza sono quelli che hanno provocato un degrado etico e morale che non ha paragoni nella storia cittadina.
Ecco di tutto questo i benpensanti cittadini non parlano. Per questo la loro è un’occasione persa. Forse avrebbero fatto meglio a tacere e, comunque, a non prestarsi ad un’operazione che non ha niente di nobile.
Per quanto ci riguarda lo ribadiamo. In questa situazione riteniamo che lo scioglimento per mafia del Comune sia il male minore: meglio il Commissario che la ‘ndrangheta al Comune.
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Regmi
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kurohata ha scritto:certamente: le istituzioni democratiche si fottono un sacco di soldi e ammazzano un sacco di gente, sia le istituzioni legali sia le istituzioni illegali. La Fallara (pace all'anima sua) o chi per lei non si è rubata pure a mia nonna? quando la Fornero mi dice: non possiamo garantire per i posti di lavoro, non sta ammazzando un sacco di gente? Berlusconi non dice che vuole togliere l'IMU perchè la casa è un diritto fondamentale in cui la famiglia fonda il proprio futuro e poi mandano la celere a sgomberare le case abbandonate che vengono occupate? (non sto parlando delle case di arghillà) riguardo le abitazioni potrebbe levare le quarte e quinte case, a seguire le terze e le seconde case e darle a chi non ne ha neanche una?

le istituzioni democratiche parlano a vanvera e fanno l'opposto, e quando lo stato non può agire (in altri casi di cui non ho fatto l'esempio) manda la mafia. Ecco... per tornare un pò in tema: io credo che la mafia sia la faccia illegale dello stato tutto qua, altro che cancro della società. Il cancro della società siamo noi persone oneste, civili e antimafia, e come cancro dobbiamo ammazzarla sta società di istituzioni democratiche tanto buona e cara a ridere di sorrisi splendenti.


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:zip:
Sintetizzando e se non sbaglio l'interpretazione, il tuo pensiero è:
ci, mi si perdoni il francesismo, autofottiamo.

Grazie
:salut
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Falko
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Mi Perdonino i diretti interessati ma quando parla tripodi mi vengono i brividi... Cosa che non accade quando parla Delfino...
Se il destino mi è avverso, peggio per lui!!!

http://www.youtube.com/watch?v=06hr11IO" onclick="window.open(this.href);return false; ... dded#at=13

"La mia rielezione sarebbe al limite del ridicolo" Giorgio Napolitano 14/4/2013
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goldenboy
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Chi ha ucciso Reggio Calabria
di Gianfrancesco Turano

Un buco spaventoso nei conti del Comune: forse 118, forse 170 milioni di euro. Le infiltrazioni della 'ndrangheta. Le ruberie dei politici. E i massoni. Storia di un saccheggio con pochi paragoni in Italia

(18 settembre 2012)
Martedì 11 settembre a Reggio Calabria si sono chiusi i festeggiamenti per la Madonna della Consolazione, patrona della città. Erano incominciati sabato 8, con la discesa dalla collina dell'Eremo fino al Duomo. In mezzo al percorso, la fermata di fronte a Palazzo San Giorgio, sede del Comune, con i portatori che gridavano "Forza Reggio", oltre al tradizionale "Viva Maria". Alla Madonna si chiedono i miracoli. Il primo è atteso a giorni, se non a ore, quando il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri deciderà sul commissariamento di Reggio per infiltrazioni mafiose durante le giunte del sindaco Giuseppe Scopelliti (2002-2010), oggi governatore della Regione.

Solo un miracolo può salvare dallo scioglimento il Comune della più grande città calabrese. Poi bisogna vedere da che parte sta la Madonna. I suoi rappresentanti in terra di Calabria sembrano orientati in modo contrapposto. Domenica 2 settembre 2012 dal santuario di Polsi, sancta sanctorum per i summit delle 'ndrine, il vescovo di Locri Giuseppe Fiorini Morosini ha annunciato il perdono della Chiesa per i mafiosi e, testualmente, la volontà di «non farsi intimorire dalla stampa che aspetta da noi sacerdoti parole di disprezzo» (applausi vivissimi degli astanti). La replica è arrivata due giorni dopo da monsignor Salvatore Nunnari, arcivescovo di Cosenza, che ha bollato i mafiosi come «cuori di Caino» e li ha accusati di devastare l'economia locale con le violenze e le estorsioni.

Nunnari avrebbe potuto citare anche l'altro fattore di devastazione: la politica locale. 'Ndrine e assessori sono spesso insieme quando si deve decidere della vita e della morte delle attività produttive. I clan, a colpi di bombe. La politica in modo più sottile, creando un albo informale di fornitori-amici con accesso preferenziale alle casse pubbliche per appalti, consulenze e altre distribuzioni di fondi. E' bastato verniciare tutto con una patina di notti bianche, tronisti e leoni del pop in concerto come Elton John e battezzare il risultato finale "modello Reggio". E' durato dieci anni questo modello creato dai figli dei "boia chi molla", criticato da 400 pagine di relazione prefettizia e celebrato con decine di inchieste della magistratura.

L'elenco è sterminato. Si può citare la Multiservizi spa, una joint-venture tra il Comune e la cosca Tegano. Ci sono le parentele pericolose di Massimo Pascale, ex segretario particolare di Scopelliti e ora capostruttura in Regione, e dell'ex assessore Luigi Tuccio, figlio di un presidente di Cassazione. Pascale e Tuccio sono cognati di Pasquale Condello, cugino omonimo del "Supremo", catturato nel 2008. Ci sono gli incarichi ad hoc per Alessandra Sarlo, moglie del giudice Vincenzo Giglio arrestato dalla Procura di Milano per i suoi rapporti con il clan Lampada. C'è l'arresto a fine luglio dell'ex consigliere pro-Scopelliti, Dominique Suraci, punto di riferimento dei clan cittadini per la grande distribuzione.

La pagina delle infiltrazioni mafiose potrebbe bastare a sbriciolare il "modello Reggio". Ma Reggio è anche a forte rischio di dissesto finanziario. Anni di spendi e spandi per creare una realtà mitologica a base di feste in differita Rai e dirette radio quotidiane su Rtl 102,5 con il sindaco Scopelliti (nome d'arte Peppe Dj) hanno creato un buco che il primo cittadino attuale Demetrio Arena stima in 118 milioni di euro. Gli ispettori delle Finanze lo quantificano prudenzialmente in 170 milioni, di cui 70 di puro saccheggio dalle pubbliche casse. Come capro espiatorio per tutti si è immolata Orsola Fallara, responsabile del settore Finanze e Tributi del Comune. Ufficiale pagatore di Scopelliti e custode dei segreti finanziari della giunta, Fallara è morta suicida il 17 dicembre 2010 dopo quasi due giorni di coma e due mesi di attacchi dell'opposizione, che l'accusava documenti alla mano di essersi liquidata quasi 1,5 milioni di euro dal 2008 al 2010. Come dirigente del Comune pagava se stessa in quanto consulente del Comune. E così faceva con altri sodali di Scopelliti.

http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... ia/2191291
"...se il numero dei tentativi tende all’infinito, la probabilità di successo diventa certezza..."
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citrosodina
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l'articolo prosegue:

Dopo gli attacchi dei "nemici di Reggio", i consiglieri dell'opposizione Demetrio Naccari Carlizzi, Sebi Romeo e Massimo Canale, anche Scopelliti ha scaricato la manager che, poche ore dopo una conferenza stampa, ha inghiottito una dose mortale di acido muriatico. La Procura, diretta dall'attuale procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone e dal suo vice Michele Prestipino, ha chiuso l'indagine senza autopsia e senza verificare i tabulati telefonici della dirigente inquisita. Eppure sono fondamentali per capire se la difesa di Scopelliti, inquisito a sua volta per la gestione delle finanze municipali, è fondata.

Il governatore ha dichiarato che lui poteva non sapere. Firmava decine di carte al giorno. Non si poteva pretendere che le leggesse. Si fidava dei suoi e, in particolare, dell'amica di infanzia Orsola. Quando le autoliquidazioni sono state portate alla luce dall'opposizione, lei gli avrebbe scritto per sms "mi vergogno". E lui: "Ti dovevi vergognare prima". Un dialogo da film che, senza verifica sui tabulati, diventa inconfutabile.

E' altrettanto inconfutabile che gli altri beneficati dalla Fallara, quelli vivi, non sono stati affatto abbandonati da Peppe Dj. Il city manager Franco Zoccali o il dirigente dell'Urbanistica Saverio Putortì, entrambi indagati, sono stati promossi a più alto incarico in Regione. La patata bollente dei conti è stata girata all'epigono di Scopelliti, il sindaco in carica Arena. Dottore commercialista, Arena sa che la salvezza contabile è legata a qualche fondo straordinario, magari dalla legge sulle dieci aree metropolitane d'Italia di cui Reggio fa parte, e al mantenimento di poste di bilancio come quella sui residui attivi, un presunto tesoro da 626 milioni di euro fatto di crediti in larga parte inesigibili. In proporzione, il "modello Reggio" spazza via la concorrenza. La Sicilia ha 5,3 miliardi di euro di residui attivi e 5 milioni di abitanti (circa mille euro di crediti pro capite).


I reggini sono poco meno di 200 mila con il triplo di crediti. In compenso, alla fine del 2010 Reggio aveva fondi di cassa per soli 2 milioni di euro, secondo il bilancio consuntivo approvato a luglio del 2012 con un anno di ritardo. Al solito, ci vanno di mezzo i fornitori, come l'impresa Siclari che si è vista sospendere 400 mila euro di pagamenti da Scopelliti per il restauro del Castello Aragonese.

Le incrinature del sistema e l'austerity nella spesa pubblica si fanno sentire anche sulle cosche cittadine. Le inchieste Assenzio e Sistema della Dda le mostrano unite per gestire il mercato alimentare in una città dove le catene della grande distribuzione non fanno certo la fila per entrare.

Con l'arresto a fine luglio dell'ex eletto scopellitiano Suraci, gestore di sei supermercati con marchio Sma, i magistrati hanno elencato con minuzia la pax mafiosa sullo scaffale. I De Stefano-Tegano provvedevano a latte, formaggi, uova, ortofrutta e gelati. La cosca Caridi vendeva il pane. I Lo Giudice e i Rosmini fornivano gli imballaggi di plastica e cartone. I Condello la pasta fresca e i Labate il bestiame. A ciascuno il suo, con una bella pietra sopra a una guerra da ottocento morti in nome dei soldi e del controllo del territorio. Ma tanto controllo del territorio e pochi soldi, quanto meno in confronto ai clan della Piana. Loro possono godersi quella miniera d'oro a getto continuo che è il porto di Gioia Tauro.

Dall'inizio del 2012 i sequestri di cocaina nascosta nei container sfiorano le 2 tonnellate per un controvalore di mercato di 450 milioni di euro. Se, ad essere ottimisti, la droga intercettata è pari a qualche punto percentuale sul totale della merce in arrivo, si sta parlando di alcune decine di miliardi di euro all'anno di giro d'affari. E' dura fare i margini della coca con il pecorino e la soppressata.

Le cosche urbane, compensate dai clan più ricchi con le alleanze d'affari al Nord, riequilibrano il gap finanziario con un esercito di colletti bianchi per riciclare e con l'influenza politica. Cioè con l'influenza sui politici attraverso figure imprenditoriali come Pasquale Rappoccio, che spaziava dalla Calabria alla Lombardia e dal turistico-alberghiero alla sanità, due settori tenuti in piedi con fondi pubblici.

Quando l'hanno arrestato come partner d'affari dei Condello, un anno fa, Rappoccio custodiva in casa i simboli che meglio sintetizzano il "modello Reggio". C'erano le immagini della Madonna della Consolazione e della Madonna della Montagna. E c'era il bric-à-brac di grembiuli e medaglioni della Gran Loggia Regolare d'Italia, presente in città con cinque logge dichiarate (Bereshit, Odigitria, Alchimia, San Giorgio, Tommaso Campanella) e diretta dal romano Fabio Venzi, studioso di rapporti tra massoneria e fascismo.

La stanza di compensazione del potere, a Reggio, è sempre la loggia.
Ma forse stavolta non basterà a salvare il "modello Scopelliti".
Malaca
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La Richiesta di firmare arriva da un Consigliere Comunale di CDX tramite SMS ...

Intanto l'altra Reggio stila il "contro manifesto"


http://46.37.13.75/recasi.it/Upload/20092012_cal06.pdf
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Regmi
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Malaca ha scritto: Intanto l'altra Reggio stila il "contro manifesto"


http://46.37.13.75/recasi.it/Upload/20092012_cal06.pdf
Come si fa a firmarlo?

...non rispondere con la penna :mrgreen:
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Pickwick
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Ma che miseria culturale.
Cosa vogliono dimostrare con questo documento?
Praticamente si vuole prendere distanza dalla mafia, ma allo stesso tempo sostenere
chi ci ha amministrato in questi anni??
Ma voi firmatari fate ancora più pena dei mafiosi e dei politici che in questi anni si sono arricchiti.
Almeno loro lo hanno fatto per soldi e potere, voi soltanto per le briciole che vi hanno lasciato
i vostri confratelli.
Se reggio rivendicasse veramente il suo ruolo, prenderebbe le distanze da tutti e chiederebbe subito
lo scioglimento del comune, un regolamento anti-mafia severissimo e una gestione degli appalti più trasparenze.
Invece siamo qui a sostenere uno che in questo momento è a Roma a barattare lo scioglimento del comune
con un bel SI al carbone magari.
Siamo proprio messi male, politici e società civile della stessa pasta.
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aquamoon
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Regmi ha scritto:
Malaca ha scritto: Intanto l'altra Reggio stila il "contro manifesto"


http://46.37.13.75/recasi.it/Upload/20092012_cal06.pdf
Come si fa a firmarlo?

...non rispondere con la penna :mrgreen:
Con il sangue.
Si pratica una picola incisione sul pollice (o, volendo, sull'alluce), si fa uscire una goccia di sangue e con quella si firma il documento.
Senza penna.
:wink
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aquamoon ha scritto:
Regmi ha scritto:
Malaca ha scritto: Intanto l'altra Reggio stila il "contro manifesto"


http://46.37.13.75/recasi.it/Upload/20092012_cal06.pdf
Come si fa a firmarlo?

...non rispondere con la penna :mrgreen:
Con il sangue.
Si pratica una picola incisione sul pollice (o, volendo, sull'alluce), si fa uscire una goccia di sangue e con quella si firma il documento.
Senza penna.
:wink

:o.o:
........No no.
Da quello che mi risulta quel metodo, con il conforto dell'iimmagine dell'arcangelo Gabriele, viene praticato da altre parti che non stiamo qui a citare.

PS - la citazione non poteva sfuggirti. :wink
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Regmi ha scritto:

........No no.
Da quello che mi risulta quel metodo, con il conforto dell'iimmagine dell'arcangelo Gabriele, viene praticato da altre parti che non stiamo qui a citare.

PS - la citazione non poteva sfuggirti. :wink
Altre parti? Quali?
:scratch

Ovviamente, anche se ho utilizzato impropriamente il tuo post, mi riferisco all'unico manifesto circolante, ovvero di quello dei 437 che non sono riusciti a contenere il loro amore per la Città.
Tu forse chiedevi lumi su come aderire al contro-manifesto.
Se così è, mi scuso per il possibile equivoco.
:salut

Il contro-manifesto qual'è, la relazione della commissione d'accesso o quello della Procura? Non mi dire che è quello della Corte dei Conti... incredibile... :roll:

:wink
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aquamoon ha scritto:
Regmi ha scritto:

........No no.
Da quello che mi risulta quel metodo, con il conforto dell'iimmagine dell'arcangelo Gabriele, viene praticato da altre parti che non stiamo qui a citare.

PS - la citazione non poteva sfuggirti. :wink
Altre parti? Quali?
:scratch

Ovviamente, anche se ho utilizzato impropriamente il tuo post, mi riferisco all'unico manifesto circolante, ovvero di quello dei 437 che non sono riusciti a contenere il loro amore per la Città.
Tu forse chiedevi lumi su come aderire al contro-manifesto.
Se così è, mi scuso per il possibile equivoco.
:salut

Il contro-manifesto qual'è, la relazione della commissione d'accesso o quello della Procura? Non mi dire che è quello della Corte dei Conti... incredibile... :roll:

:wink
Precisazione più che mai opportuna aqua.
Sai, con tutta questa baraonda non si riesce più a discernere nemmeno... le cause dagli effetti.
:salut
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Vi segnalo l'esistenza di un "Altro Manifesto", nato online per chi non si riconosce nella campagna promossa dal professor Bombino.

http://www.ildispaccio.it/primo-piano/8 ... -manifesto
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Falko
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Mi fa piacere che storicamente, anche in questo caso, l'unica cosa che unisce i reggini sia la divisione....
Se il destino mi è avverso, peggio per lui!!!

http://www.youtube.com/watch?v=06hr11IO" onclick="window.open(this.href);return false; ... dded#at=13

"La mia rielezione sarebbe al limite del ridicolo" Giorgio Napolitano 14/4/2013
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Falko ha scritto:Mi fa piacere che storicamente, anche in questo caso, l'unica cosa che unisce i reggini sia la divisione....
Sono reggino al 100% e non mi sento "diviso" da niente e da nessuno.
Il dissenso e la critica sono il sale della Democrazia.
Qualcuno preferisce mangiare senza sale,
io no.
:salut
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Unonessunocentomila
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"In ogni caos c'è un cosmo, in ogni disordine un ordine segreto" (C.G.Jung)
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Unonessunocentomila ha scritto:"In ogni caos c'è un cosmo, in ogni disordine un ordine segreto" (C.G.Jung)
e cu chista putimu iri mi ndi curcamu... :salut
Allah è grande, Gheddafi è il suo profeta!
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Ho in testa questa canzone di Bennato...




E' stata tua la colpa allora adesso che vuoi?
Volevi diventare come uno di noi,
e come rimpiangi quei giorni che eri
un burattino ma senza fili
e adesso i fili ce l'hai!...Adesso non fai un passo se dall'alto non c'è
qualcuno che comanda e muove i fili per te
adesso la gente di te più non riderà
non sei più un saltimbanco
ma vedi quanti fili che hai!...


È stata tua la scelta allora adesso che vuoi?
Sei diventato proprio come uno di noi
a tutti gli agguati del gatto e la volpe tu
l'avevi scampata sempre
però adesso rischi di più!...

Adesso non fai un passo....

E adesso che ragioni come uno di noi
i libri della scuola non te li venderai
come facesti quel giorno
per comprare il biglietto e entrare
nel teatro di Mangiafuoco
quei libri adesso li leggerai!...

Vai, vai, e leggili tutti
e impara quei libri a memoria
c'è scritto che i saggi e gli onesti
son quelli che fanno la storia
fanno la guerra, la guerra è una cosa seria
buffoni e burattini, non la faranno mai!...

È stata tua la scelta, allora adesso che vuoi?
sei diventato proprio come uno di noi
prima eri un buffone, un burattino di legno
ma adesso che sei normale
quanto è assurdo il gioco che fai!...
Il dolore ci rimette in mezzo alle cose in modo nuovo.
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