"Reggio è modello" Scopelliti alla luna ribelle

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OronzoPugliese
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A Porta a Porta il principe delle Calabria afferma che i consiglieri regionali PDL del Lazio si dovrebbero dimettere :dreer:

Hanno ragione i Maya, il mondo sta per finire
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reggino
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OronzoPugliese ha scritto:A Porta a Porta il principe delle Calabria afferma che i consiglieri regionali PDL del Lazio si dovrebbero dimettere :dreer:
Hanno ragione i Maya, il mondo sta per finire
hanno avuto una condanna in via definitiva??no perchè fino a qualche mese fa i berlusconiani ce la menavano dicendo che un politico si deve dimettere solo con un sentenza di condanna passata in giudicato,stai a vedere che adesso hanno incomincianto a comprendere il significato di responsabilità politica e morale??non è mai troppo tardi,ma se così fosse a partir da dell'utri e berlusconi per passare agli stessi scopelliti e polverini,ci dovrebbero essere delle dimissioni di massa.alfano avrà un duro lavoro da fare.
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io2
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reggino ha scritto:io non capisco perchè scopelliti si incaponisca nel difendere l'indefendibile,anche se devo riconoscere che qualche passo avanti l'ha fatto come quello di non continuare ad inneggiare il tapis roulant(anzi ora non ne parla nemmeno),che oggettivamente è stato un'opera tanto dispendiosa quanto inutile(e se ne è reso conto pure lui,tant'è che l'aver portato i lele mora e la valeria marini li rivendica come successo,il tapis roultan non lo ha minimamente menzionato invece,e questo la dice lunga sul giudizio che ha lui stesso dell'opera fortemente voluta da lui),farebbe bene secondo me ad ammettere gli errori,è da persone intelligente fare autocritica,riconoscere di aver sbagliato,e dire: "in quanto presidente della regione calabria,punto su un altro modello di sviluppo,visto che quello che ho creato quando ero sindaco di reggio,non mi ha dato i frutti sperati",e quindi cercare di rilanciare l'occupazione valorizzando il turismo e l'ambiente,per esempio,piuttosto che spendere soldi pubblici per cose che oggettivamente non servono alla collettività.Cambiando strategia politica,ne guadagnerebbe lui di credibilità innanzitutto,visto che la fiducia nei suoi confronti è crollata,e guadagnerebbe di credibilità anche tutta la calabria.Governare non è facile,me ne rendo conto,però i risultati sia come sindaco che come presidente della regione calabria, sono abbastanza modesti,urge un cambio di rotta.
se per te il tapis roulant è inutile vuol dire che non hai problemi, però pensa a tutti coloro che ne hanno e magari per loro è necessario.
L'importante non è vincere ma partecipare, con onore, alla sconfitta dell'avversario.
reggino
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io2 ha scritto:[quote="


se per te il tapis roulant è inutile vuol dire che non hai problemi, però pensa a tutti coloro che ne hanno e magari per loro è necessario.
ora non è che voglio tornare a parlare di nuovo del tapis roulant,ne ho parlato un migliaio di volte,e visto quello che ci costa e ci costerà,e visto che neanche funziona come dovrebbe,troppo lento,e dopo le 21.00 già lo chiudono(o meglio era così fino a qualche mese fa),quei soldi si potevano investire in ben altro modo,affinchè avrebbero avuto benefici in tanti,e non solo una minoranza(che poi visto anche i limiti di quell'opera ho dei dubbi che i vantaggi di cui godrebbero in proporzione a quanto pagano,siano tanti).ma comunque a prescindere dalla bellezza o dall'utilità o meno del tappeto,sarebbe bene che si cambiasse rotta,altrimenti un bel commissariamento ce lo meritiamo tutto.
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citrosodina
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Sprechi e mafia,

di ANNALISA CUZZOCREA - Repubblica

Non sono sole, Lazio e Lombardia. Non sono le uniche regioni del centrodestra in cui tutto rischia di saltare per un connubio sciagurato di malapolitica, truffe e corruzione.

La Calabria è la prossima bomba pronta esplodere nel Pdl. Angelino Alfano lo sa. Lo sanno tutti i notabili del partito, che per questo stanno facendo pressione sul governo Monti. Pressione, soprattutto, sul ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri. Al Viminale sono arrivate carte che scottano, 400 pagine di relazione prefettizia sulle infiltrazioni mafiose del comune di Reggio Calabria. Sono secretate, per ora non può averle neanche la commissione parlamentare antimafia, ma in base a quelle carte - nelle prossime settimane, e comunque entro fine ottobre - il consiglio dei ministri dovrà decidere se sciogliere il comune di Reggio. Sarebbe la prima volta, per un capoluogo di provincia. E però, sarà difficile scegliere altre strade.

Nel mirino ci sono i 10 anni di governo dell'attuale presidente della Calabria Giuseppe Scopelliti, sindaco dal 2002 al 2010, ancora influente, a dir poco, sull'attuale amministrazione di Demetrio Arena. Sono gli anni del modello Reggio, delle assunzioni facili, di soldi sperperati in feste sul lungomare, dirette televisive, dj e tronisti da asporto, megaconcerti pop. "Un'operazione di marketing volta al finanziamento continuo di tutto quello che non serve alla città", dice oggi l'ex vicesindaco dell'era di centrosinistra Demetrio Naccari. Ma soprattutto, sono gli anni chiusi con 170 milioni di euro
di buco di bilancio (lo hanno certificato gli ispettori del ministero dell'Economia) di cui 80 milioni "sicuro oggetto di azioni illecite", come ha scritto la procura.

Alcune di queste azioni le ha commesse Orsola Fallara, persona di fiducia di Scopelliti messa a capo del settore Finanze e Tributi. Si era liquidata come dirigente del comune un milione e mezzo di euro in consulenze. E nello stesso modo aveva pagato altri sodali dell'allora sindaco. Scoperta, è stata abbandonata al suo destino. Si è uccisa davanti al mare il 17 dicembre del 2010 bevendo acido muriatico.

Su questa vicenda, Scopelliti è indagato per falso. Alla Camera, qualche tempo fa, spiegava al cronista che lui di bilanci non ha mai capito nulla, che della Fallara si fidava, che firmava trenta delibere al giorno senza leggerle tutte. Insomma, che poteva non sapere. Forse non sapeva neanche che Pino Plutino, consigliere comunale pdl, ex Udc, era il referente in comune della cosca Caridi, alla quale faceva favori (interveniva per assunzioni) in cambio di voti. Che Dominique Suraci, altro consigliere comunale dell'era Scopelliti, poi assessore con il reggente Peppe Raffa, arrestato per concorso in associazione mafiosa e bancarotta fraudolenta, era proprietario di fatto di sei supermercati e garantiva la pax mafiosa sullo scaffale: dalla carne, al latte, ai cartoni, tutti i clan venivano accontentati. Non sapeva che Manlio Flesca, in giunta con lui, aveva fatto pressioni per far assumere la moglie di uno dei Barbieri: è a processo per corruzione aggravata dal metodo mafioso. Oppure che il consigliere regionale pdl Santi Zappalà è stato condannato a 4 anni in primo grado perché pizzicato a chiedere voti in casa del boss Giuseppe Pelle. Che l'altro consigliere Franco Morelli è in carcere perché nominò dirigente la moglie del giudice Vincenzo Giglio - secondo un'inchiesta milanese - in cambio di informazioni sulle indagini che riguardavano il boss lombardo Lampada. O che Antonio Rappoccio prometteva posti di lavoro attraverso cooperative fittizie. Aveva anche fatto fare gli scritti ai candidati. L'orale, era previsto dopo le elezioni. Ma soprattutto, Arena e Scopelliti potevano non sapere che la Multiservizi - società partecipata dal comune per tutte le manutenzioni pubbliche - era infiltrata dalla 'ndrangheta tramite il direttore operativo? Giuseppe Rechichi, arrestato, era anche socio occulto per conto dei Tegano.

Se il comune di Reggio Calabria venisse sciolto per mafia, come suggerirebbe la logica, Scopelliti non potrebbe non pagarne il prezzo. E la bufera travolgerebbe la regione. Per questo il Pdl, e l'Udc, che in Calabria lo sostiene ovunque, sono entrati in agitazione. Ma c'è un'altra spada che pende sugli amministratori del centrodestra. Reggio è di fatto in bancarotta, aspetta i soldi delle aree metropolitane per tappare i buchi, ma il prefetto potrebbe decidere di dichiararne il dissesto. Se sarà così, partirà un procedimento in Corte dei Conti sia su Arena che su Scopelliti. In caso di condanna, scatta l'ineleggibilità. E quindi, la decadenza dal mandato.
Si continua a ballare sul Titanic, nello Stretto. Non è detto però che l'orchestrina possa continuare a lungo.
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OronzoPugliese
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"Se io facessi a Verona quello che ha fatto il Consiglio Comunale di Reggio, approvando alcuni mesi fa il bilancio consuntivo 2010 con 118 milioni di perdite andrei subito a casa. Ma andrei subito a casa anche se lo chiudessi con un euro di perdita...".


Tosi a Scopelliti in diretta a Omnibus (La7). Un altro complottista
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ClaCor
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Per chi si fosse perso la trasmissione...

http://www.ildispaccio.it/primo-piano/9 ... llo-reggio
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"Reggio Calabria è un modello, politico e amministrativo consegnato non solo ai cittadini, ma all'Italia"

Daniele Romeo, consigliere comunale, 7 settembre 2012



















....ecco, ora vattene beatamente a fanculo
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questi imbecilli con la storia del modello reggio.. son diventati la barzelletta di se stessi..
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Sempre a proposito del modello amministrativo da esportazione:

http://www.strill.it/index.php?option=c ... Itemid=119

Reggio: dalla relazione lo spettro del dissesto
Martedì 16 Ottobre 2012 10:42

di Claudio Labate - Una delle vicende più controverse di Palazzo San Giorgio, soprattutto negli ultimi anni, riguarda sicuramente la formazione dei Bilanci dell’Ente. Nel periodo in cui la Commissione di accesso antimafia ha svolto il suo lavoro, alla guida del Settore Finanze e tributi, vi era Enzo Cuzzola, in qualità di dirigente esterno nominato con incarico fiduciario.
Naturalmente all’interno della relazione si ricorda il recente disastroso passato targato Orsola Fallara, evidenziando anche che dopo la scomparsa della dirigente sono emersi, “in tutta la loro evidenza, elementi riguardanti la grave alterazione dei documenti contabili e di bilancio, relativi agli anni 2008-2009 e 2010”. Elementi che oggi sono al vaglio della Procura della Repubblica di Reggio Calabria che ha chiesto il rinvio a giudizio dell’allora sindaco Giuseppe Scopelliti con l'accusa di abuso d'ufficio e falso in atto pubblico.
Successivamente la Relazione ricorda l'attività ispettiva disposta dalla Ragioneria generale dello Stato, condotta dal 14 giugno all'8 luglio del 2011, che ha portato a constatare “palesi e reiterate irregolarità nella redazione dei bilanci comunali relativi agli anni 2006/2010 consentendo, altresì, di evidenziare un disavanzo di amministrazione prossimo ai 170milioni di euro (per l’esattezza 169.050.295)”. I rilievi mossi dagli ispettori ministeriali, come si ricorderà, erano pesantissimi e descrivevano i documenti del bilancio viziati da veri e propri artifici contabili tesi ad occultare la reale situazione finanziaria dell’ente.
“Se da un lato – scrive la Commissione - le numerose inesattezze ed omissioni accertate hanno mistificato l'effettiva condizione finanziaria del Comune di Reggio Calabria prospettando un equilibrio nei fatti inesistente, dall'altro, artificiosi ed illeciti procedimenti contabili (quali, ad esempio, l'irregolare utilizzo delle partite di giro con l'iscrizione di crediti inesistenti) hanno consentito di sostenere spese prive di copertura finanziaria eludendo sistematicamente il carattere autorizzatorio del Bilancio di previsione annuale stabilito dall'art 164 Tuel”. Vengono quindi elencati i continui ricorsi all’anticipazione di tesoreria (“violando sin dal 2007 – si legge nella relazione – il limite previsto dall’art. 222 del Tuel”) come forma sistematica di finanziamento dell’ente, e l’utilizzazione, al di fuori di ogni controllo, delle entrate vincolate per finanziare le spese più varie. Allo stesso modo si ricorda l’omesso versamento, accertato dagli ispettori ministeriali, delle ritenute Irpef operate sugli stipendi dei dipendenti per un ammontare di quasi 21 milioni di euro, e insieme ad esso il procedimento penale aperto dalla Procura finalizzato all'individuazione delle responsabilità derivanti dall'omesso versamento di ritenute Irpef per l'anno di imposta 2010 pari a 6.196.478,00 di euro. Si parla invece si “inadeguatezza organizzativa” e di “gravi disfunzioni” del Settore, quando la Commissione sottolinea che il Comune non ha provveduto a presentare le prescritte dichiarazioni fiscali ai fini delle Imposte Dirette e dell' Iva: “A riguardo – si legge nella relazione - si ricorda che l'obbligo dichiarativo riferito all'annualità 2010 (a prescindere dall'approvazione del relativo rendiconto) risulta essersi maturato in capo all'attuale Sindaco Demetrio Arena”.
E poi, ancora, viene sottolineata la bassa capacita di riscossione (“sistematicamente registrata in sede di rendiconto”) dell’ente; l’elusione del Patto di stabilità negli anni 2007, 2008 e 2010 con la conseguente non osservanza delle sanzioni previste; le “numerose criticità connesse alla gestione del personale sia in ordine alla corresponsione di indebiti trattamenti accessori (in violazione del principio di onnicomprensività della retribuzione), sia in ordine all'attribuzione di incarichi dirigenziali (in violazione dell'art. 19, comma 6, del D.Lgs. n. 165/01)”. Con la classica ciliegina rappresentata dai rilievi della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti.
“L'esecrabile gestione finanziaria, fotografata nella relazione redatta dagli ispettori della Ragioneria Generale dello Stato al termine della verifica amministrativa contabile e più volte censurata dalla Corte dei Conti – si legge nella Relazione della Commissione - ha condotto l'Ente ad una profonda crisi di liquidità27 esponendolo a continue procedure esecutive da parte dei creditori”. Sul punto la Commissione si rifà alle considerazioni svolte in sede di consulenza tecnica di ufficio dai periti incaricati dalla Procura della Repubblica, secondo i quali "la situazione finanziaria del Comune di Reggio Calabria appare estremamente preoccupante, in quanto è possibile riscontrare la presenza di una serie di indicatori che caratterizzano gli enti in dissesto finanziario".
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"Mister te sarà ti, muso de mona. Mi son el signor Nereo Rocco"
UnVeroTifoso
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No, ma 'nci curpa Naccari sai... :fifi: :fifi: :read: :read:
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
(Nicola Giunta)
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