Morto il Card. Martini

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UnVeroTifoso
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E' morto Martini, il vescovo del dialogo
"Ha rifiutato l'accanimento terapeutico"

L'annuncio del decesso dal cardinale Scola. Il neurologo Gianni Pezzoli aveva in cura da anni
l'arcivescovo emerito di Milano: "E' rimasto lucido fino alle ultime ore e ha rifiutato i trattamenti"


E' morto il cardinale Carlo Maria Martini. Lo comunica l'arcivescovo di Milano, Angelo Scola. Dopo un'ultima crisi, cominciata a metà agosto, non era più stato in grado di deglutire né cibi solidi né liquidi. Ma è rimasto lucido fino all'ultimo e ha rifiutato ogni forma di accanimento terapeutico", aveva spiegato poche ore prima del decesso il neurologo Gianni Pezzoli, che da anni aveva in cura l'arcivescovo emerito di Milano. Papa Benedetto XVI era stato informato già ieri sera sull'aggravamento delle condizioni di salute del cardinale. Il cardinale, che era stato arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002, era da anni malato di Parkinson, una malattia che lo aveva costretto a ridurre sempre di più le sue uscite pubbliche. Dal 2008 viveva all'Aloisianum, la casa dei gesuiti a Gallarate (Varese).


"Il cardinale Martini ha sempre dichiarato la sua malattia", ricorda Pezzoli, responsabile del Centro per la malattia di Parkinson e i disturbi del movimento degli Istituti clinici di perfezionamento (Icp) di Milano. Il neurologo, cofondatore e presidente dell'Associazione italiana parkinsoniani (Aip), ha seguito l'arcivescovo emerito "negli ultimi dieci anni" e l'ha visto "anche questa mattina". Nel 2002 il cardinale Martini aveva scelto di vivere a Gerusalemme
ed è tornato in Italia nel 2008 "per complicanze non necessariamente legate alla sua patologia. Va infatti considerata anche l'età anagrafica", precisa Pezzoli. "Fino al rientro in Italia le sue condizioni sono rimaste discrete, ma il cardinale ha cercato di vivere una vita normale fino all'ultimo, praticamente fino all'ultima crisi".

"Il cardinale non è più stato in grado di deglutire nulla - continua il neurologo - ed è stato sottoposto a terapia parenterale idratante. Ma non ha voluto alcun altro ausilio: né la peg, il tubicino per l'alimentazione artificiale che viene inserito nell'addome, né il sondino naso-gastrico. E' rimasto lucido fino alle ultime ore e ha rifiutato tutto ciò che ritiene accanimento terapeutico".

http://www.repubblica.it

RIP :salut :sad:
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pincopallino
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Ma come?
Mi sembra di ricordare che poco tempo fa hanno massacrato (soprattutto la chiesa cattolica) il padre di quella ragazza (non ricordo il nome) che da più di vent’anni era un vegetale e voleva morire rifiutando all’accanimento terapeutico,
e adesso un uomo di chiesa, addirittura un Vescovo, perfettamente lucido, rifiuta il trattamento terapeutico???

Meglio che non esprima cosa penso ……………
mi sa che sono come i politici, predicano acqua e bevono vino !!!!!!!!
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pincopallino ha scritto:Ma come?
Mi sembra di ricordare che poco tempo fa hanno massacrato (soprattutto la chiesa cattolica) il padre di quella ragazza (non ricordo il nome) che da più di vent’anni era un vegetale e voleva morire rifiutando all’accanimento terapeutico,
e adesso un uomo di chiesa, addirittura un Vescovo, perfettamente lucido, rifiuta il trattamento terapeutico???

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Evitiamo le polemiche almeno il primo giorno? Tanto non portano da nessuna parte... :wink
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SweetReggina
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E' una giornata molto triste per Milano, per i credenti e anche per i non credenti, era una figura rispettata e stimata anche dalle persone ideologicamente più lontane dal mondo della Chiesa.
Ero molto affezionata a lui, ricordo quando venne a farci visita in parrocchia, la sua stretta di mano a tutti i bambini che frequentavano il catechismo, il raduno dei cresimandi a S. Siro, tanti bei momenti.

RIP :salut
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sgabuzzone
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RIP :salut
Cosa pretendi da un paese, che ha la forma di una scarpa? (cit.)
suonatore Jones

pincopallino ha scritto:Ma come?
Mi sembra di ricordare che poco tempo fa hanno massacrato (soprattutto la chiesa cattolica) il padre di quella ragazza (non ricordo il nome) che da più di vent’anni era un vegetale e voleva morire rifiutando all’accanimento terapeutico,
e adesso un uomo di chiesa, addirittura un Vescovo, perfettamente lucido, rifiuta il trattamento terapeutico???

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Lungi da me difendere un chiesotto, ma qui si è parlato di accanimento terapeutico, che la chiesa considera lecito; l'illiceità si ha nel caso di eutanasia, come quello della englaro. C'è da dire che è facile che la linea di confine tra i due casi diventi poco nitida, ma chi detta le regole gioca proprio su questo: va bene chiedere di non essere curato, se tanto devo morire lo stesso per quella malattia, ma non va bene chiedere di staccare le macchine se la mia "vita" può durare ( in qualsiasi stato) ancora.
pincopallino
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A mio modo di vedere la linea di confine non esiste.
Non esiste, la vita del cardinale anche poteva durare ancora se non avesse rifiutato la peg, il tubicino per l'alimentazione artificiale che viene inserito nell'addome e/o il sondino naso-gastrico;
oppure metti che lui fosse entrato in coma prima del suo rifiuto e i medici potevano tenerlo in vita con alimentazione artificiale ecc., cosa avrebbero fatto?
Se questa non è eutanasia allora è sicuramente suicidio;
se per loro (soprattutto o solo per loro) infatti Dio ha dato la vita, è lui che deve decidere quando chiamarti in cielo e se per te, uomo di Dio, il Signore ha deciso che tu debba vivere ancora un mese come un vegetale e fra le sofferenze, tu (tu e non Eluana Englaro) non puoi permetterti di dire no, scelgo di morire subito invece che fra una settimana un mese o 5 mesi.

La povera Eluana (e i suoi familiari) aveva un milione di volte in più il diritto di chiedere e AVERE la fine di quel tremendo calvario …………… ma hanno rotto i zibbidei per non permetterglielo.
suonatore Jones

pincopallino ha scritto:A mio modo di vedere la linea di confine non esiste.
Non esiste, la vita del cardinale anche poteva durare ancora se non avesse rifiutato la peg, il tubicino per l'alimentazione artificiale che viene inserito nell'addome e/o il sondino naso-gastrico;
oppure metti che lui fosse entrato in coma prima del suo rifiuto e i medici potevano tenerlo in vita con alimentazione artificiale ecc., cosa avrebbero fatto?
Se questa non è eutanasia allora è sicuramente suicidio;
se per loro (soprattutto o solo per loro) infatti Dio ha dato la vita, è lui che deve decidere quando chiamarti in cielo e se per te, uomo di Dio, il Signore ha deciso che tu debba vivere ancora un mese come un vegetale e fra le sofferenze, tu (tu e non Eluana Englaro) non puoi permetterti di dire no, scelgo di morire subito invece che fra una settimana un mese o 5 mesi.

La povera Eluana (e i suoi familiari) aveva un milione di volte in più il diritto di chiedere e AVERE la fine di quel tremendo calvario …………… ma hanno rotto i zibbidei per non permetterglielo.

si, d'accordo. io ti spiegavo come la chiesa possa accettare uno e non l'altro.

però, più che del caso englaro, si potrebbe parlare di piergiorgio welby. lui chiese che non ci fosse accanimento terapeutico (come il cardinale martini)e non l'eutanasia (come nel caso englaro) e la chiesa rispose che "Chi ama la vita si interroga sul suo significato e quindi anche sul senso della morte e di come affrontarla[...]Ma non cade nel diabolico inganno di pensare di poter disporre della vita fino a chiedere che si possa legittimarne l'interruzione con l'eutanasia, magari mascherandola con un velo di umana pietà".

chiesa contraria alla decisione di welby di continuare delle cure inutili, quindi.

e che non gli concesse il funerale cattolico, due giorni prima di celebrarne uno (con tanto di delegazione vaticana presente) al santissimo beato pinochet.

ma tant'è.

che poi, intendiamoci: io sono contento di questa scelta sacrosanta di martini. quello che mi manda in bestia è che l'hanno fatta passare come, appunto, sacrosanta, quando in realtà loro imponevano altro fino a stamattina ai comuni mortali (atei, pure)
Mariotta
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pincopallino ha scritto:Ma come?
Mi sembra di ricordare che poco tempo fa hanno massacrato (soprattutto la chiesa cattolica) il padre di quella ragazza (non ricordo il nome) che da più di vent’anni era un vegetale e voleva morire rifiutando all’accanimento terapeutico,
e adesso un uomo di chiesa, addirittura un Vescovo, perfettamente lucido, rifiuta il trattamento terapeutico???

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questo avrebbe dovuto farti riflettere sulle aperture mentali di quest'uomo, dell'uomo bada bene, non solo del prelato. Era un Illuminato, aperto e coerente, aveva preso posizione anche nel caso Englaro, specificando che il limite fra il lecito e non , sta esclusivamente nella coscienza di ognuno. Studioso sopraffino, grande conoscitore dei testi biblici...ma aperto e strenuo sostenitore dell'Ecumenismo. Ha semplicemente parlato ancora un volta con le azioni e a me personalmente rimarrà sempre il rimpianto di non averlo visto affacciarsi da quella Loggia.
Il dolore ci rimette in mezzo alle cose in modo nuovo.
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Mariotta ha scritto:questo avrebbe dovuto farti riflettere sulle aperture mentali di quest'uomo, dell'uomo bada bene, non solo del prelato. Era un Illuminato, aperto e coerente, aveva preso posizione anche nel caso Englaro, specificando che il limite fra il lecito e non , sta esclusivamente nella coscienza di ognuno. Studioso sopraffino, grande conoscitore dei testi biblici...ma aperto e strenuo sostenitore dell'Ecumenismo. Ha semplicemente parlato ancora un volta con le azioni e a me personalmente rimarrà sempre il rimpianto di non averlo visto affacciarsi da quella Loggia.
Non sono credente ma devo darti atto di questa descrizione che corrisponde anche alla mia visione di quell'uomo! E non sarebbe stato male fosse successo quello che auspicavi nell'ultima frase...
Uno solo ho visto in vita mia che MAI, non quasi mai ma proprio MAI, capisce ciò che legge! Il vero guaio per lui, spettacolo per gli altri, è che poi scrive e a tutti si mostra nella tragica evidenza!!! :PPP
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Mariotta, io non sono arrabbiato con il cardinale Martini, ce l'ho con la chiesa cattolica e il perchè lo spiega molto bene (come suo solito) suonatore Jones nel suo secondo intervento (che sottoscrivo parola per parola) in questo 3D.
suonatore Jones ha scritto: io sono contento di questa scelta sacrosanta di martini. quello che mi manda in bestia è che l'hanno fatta passare come, appunto, sacrosanta, quando in realtà loro imponevano altro fino a stamattina ai comuni mortali (atei, pure)
ps: è come quando si ha a che fare con i pedofili;
se sono atei bisogna punirli penalmente, quando invece si tratta di preti, risolvono tutto in “famiglia”, prima negando tutto fino all’inverosimile (come molte fatto vedere ad esempio dalla Iene Italia1) poi semplicemente spostandoli da una parrocchia all’altra.
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spiny79
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il cardinale martini aveva espresso solidarietà e vicinanza alle motivazioni del padre di luana engalaro, la ragazza in stato vegetativo da tanti anni...

fare polemiche su un uomo che non si conosce nel giorno della sua dipartita non è mai bello, cmq ognuno con la sua coscienza...
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aquamoon
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spiny79 ha scritto:il cardinale martini aveva espresso solidarietà e vicinanza alle motivazioni del padre di luana engalaro, la ragazza in stato vegetativo da tanti anni...

fare polemiche su un uomo che non si conosce nel giorno della sua dipartita non è mai bello, cmq ognuno con la sua coscienza...
Su Eluana Englaro le truppe cammellate organizzate dal Vaticano si sono mobilitate arrivando persino ad ingaggiare un presidente del consiglio che al solo scopo di compiacere le gerarchie cattoliche, si spinse fino a "certificarne" una qualita' di vita tale da poterla immaginare (lei che da diciassette anni era in coma ) ...
incinta.
La polemica non riguarda Martini come uomo ma, piuttosto, il suo ruolo all'interno del Vaticano.
In un'intervista al Corriere della Sera dell'8 agosto aveva dichiarato che la Chiesa e' 200 anni indietro senza pero' accennare a quei temi etici che interessano VERAMENTE ai cattolici, compresa quella stessa eutanasia che lui medesimo avrebbe invocato 22 giorni dopo.
La morte rende uguali tutti, e' la loro Storia che li differenzia e le differenze contano.
:salut
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spiny79 ha scritto: fare polemiche su un uomo che non si conosce nel giorno della sua dipartita non è mai bello, cmq ognuno con la sua coscienza...
se per caso ti stai riferendo alla mia di coscienza, sappi che me la sento non una ma mille volte più pulita dei baroni della chiesa cattolica …………… e anche mille volte più pulita di quella del mio prete e del suo predecessore.
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spiny79
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amen.
goodfellow

aquamoon ha scritto:
Su Eluana Englaro le truppe cammellate organizzate dal Vaticano si sono mobilitate arrivando persino ad ingaggiare un presidente del consiglio che al solo scopo di compiacere le gerarchie cattoliche, si spinse fino a "certificarne" una qualita' di vita tale da poterla immaginare (lei che da diciassette anni era in coma ) ...
incinta.
La polemica non riguarda Martini come uomo ma, piuttosto, il suo ruolo all'interno del Vaticano.
In un'intervista al Corriere della Sera dell'8 agosto aveva dichiarato che la Chiesa e' 200 anni indietro senza pero' accennare a quei temi etici che interessano VERAMENTE ai cattolici, compresa quella stessa eutanasia che lui medesimo avrebbe invocato 22 giorni dopo.
La morte rende uguali tutti, e' la loro Storia che li differenzia e le differenze contano.
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«Così ci hai chiesto di essere addormentato»
La lettera al cardinal Martini della nipote Giulia:
«Siamo stati assieme, nelle ultime 24 ore, tenendoti la mano»



Caro zio,
zietto come mi piaceva chiamarti negli ultimi anni quando la malattia ha fugato il tuo naturale pudore verso la manifestazione dei sentimenti questo è il mio ultimo, intimo saluto.

Quando venerdì il tuo feretro è arrivato in Duomo la prima persona, tra i fedeli presenti, che ti è venuta incontro era un giovane in carrozzina, mi è parso affetto da Sla.
D'improvviso sono stata colta da una profondissima commozione, un'onda che saliva dal più profondo e mi diceva: «Lo devi fare per lui» e per tutti quei tantissimi uomini e donne che avevano iniziato a sfilare per darti l'estremo saluto, visibilmente carichi dei loro dolori e protesi verso la speranza.
Lo sento, Tu vorresti che parlassimo dell'agonia, della fatica di andare incontro alla morte, dell'importanza della buona morte.
Morire è certo per noi tutti un passaggio ineludibile, come d'altro canto il nascere e, come la gravidanza dà, ogni giorno, piccoli nuovi segni della formazione di una vita, anche la morte si annuncia spesso da lontano. Anche tu la sentivi avvicinare e ce lo ripetevi, tanto che per questo, a volte, ti prendevamo affettuosamente in giro.

Poi le difficoltà fisiche sono aumentate, deglutivi con fatica e quindi mangiavi sempre meno e spesso catarro e muchi, che non riuscivi più a espellere per la tua malattia, ti rendevano impegnativa la respirazione. Avevi paura, non della morte in sé, ma dell'atto del morire, del trapasso e di tutto ciò che lo precede.

Ne avevamo parlato insieme a marzo e io, che come avvocato mi occupo anche della protezione dei soggetti deboli, ti avevo invitato a esprimere in modo chiaro ed esplicito i tuoi desideri sulle cure che avresti voluto ricevere. E così è stato. Avevi paura, paura soprattutto di perdere il controllo del tuo corpo, di morire soffocato. Se tu potessi usare oggi parole umane, credo ci diresti di parlare con il malato della sua morte, di condividere i suoi timori, di ascoltare i suoi desideri senza paura o ipocrisia.

Con la consapevolezza condivisa che il momento si avvicinava, quando non ce l'hai fatta più, hai chiesto di essere addormentato. Così una dottoressa con due occhi chiari e limpidi, una esperta di cure che accompagnano alla morte, ti ha sedato.

Seppure fisicamente non cosciente - ma il tuo spirito l'ho percepito ben presente e recettivo - l'agonia non è stata né facile, né breve. Ciò nonostante, è stato un tempo che io ho sentito necessario, per te e per noi che ti stavamo accanto, proprio come è ineludibile il tempo del travaglio per una nuova vita.

È di questo tempo dell'agonia che tanto ci spaventa, che sono certa tu vorresti dire e provo umilmente a dire per te. La chiave di volta - sia per te che per noi - è stata l'abbandono della pretesa di guarigione o di prosecuzione della vita nonostante tutto. Tu diresti «la resa alla volontà di Dio».
A parte le cure palliative di cui non ho competenza per dire è l'atmosfera intorno al moribondo che, come avevo già avuto modo di sperimentare, è fondamentale.

Chi era con te ha sentito nel profondo che era necessaria una presenza affettuosa e siamo stati insieme, nelle ultime ventiquattro ore, tenendoti a turno la mano, come tu stesso avevi chiesto. Ognuno, mentalmente, credo ti abbia chiesto perdono per eventuali manchevolezze e a sua volta ti abbia perdonato, sciogliendo così tutte le emozioni negative.

In alcuni momenti, mentre il tuo respiro si faceva, con il passare delle ore, più corto e difficile e la pressione sanguigna scendeva vertiginosamente, ho sperato per te che te ne andassi; ma nella notte, alzando gli occhi sopra il tuo letto, ho incontrato il crocefisso che mi ha ricordato come neppure il Gesù uomo ha avuto lo sconto sulla sua agonia.
Eppure quelle ore trascorse insieme tra silenzi e sussurri, la recita di rosari o letture dalla Bibbia che stava ai piedi del tuo letto, sono state per me e per noi tutti un momento di ricchezza e di pace profonda.

Si stava compiendo qualcosa di tanto naturale ed ineludibile quanto solenne e misterioso a cui non solo tu, ma nessuno di coloro che ti erano più vicini, poteva sottrarsi. Il silenzio interiore ed esteriore i movimenti misurati l'assenza di rumori ed emozioni gridate - ma soprattutto l'accettazione e l'attesa vigile - sono stati la cifra delle ore trascorse con te.
Quando è arrivato l'ultimo respiro ho percepito, e non è la prima volta che mi accade assistendo un moribondo, che qualcosa si staccava dal corpo, che lì sul letto rimaneva soltanto l'involucro fisico. Lo spirito, la vera essenza, rimaneva forte, presente seppure non visibile agli occhi. Grazie Zio per averci permesso di essere con te nel momento finale. Una richiesta: intercedi perché venga permesso a tutti coloro che lo desiderano di essere vicini ai loro cari nel momento del trapasso e di provare la dolce pienezza dell'accompagnamento.

Giulia Facchini Martini

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Un grande uomo. Fino all'ultimo. :salut
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i grandi uomini sono i minatori del sulcis, in lotta per i loro diritti..
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