Reggio: ecco il nuovo volto di Piazza Duomo

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Brigante Reggino
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[...]Il progetto per la conquista di un sagrato

Attualmente la Piazza ha perso il suo valore sacro, negando il simbolo della sua identità originaria, divenendo area di transito e di sosta solo per vetture, che ne scoraggiano la fruizione pedonale, rendendo lo spazio invivibile. Il progetto vuole, innanzi tutto, ridare sacralità all’area attraverso la riorganizzazione del traffico veicolare, che attualmente è una censura con la Cattedrale, l’eliminazione dei parcheggi a vantaggio di una totale pedonalizzazione, la ripavimentazione dell’area, la riorganizzazione del verde urbano e dell’illuminazione. Il fine è di ridare alla zona e all’intero centro storico un’area a traffico limitato e ridare un sagrato al Duomo grande quanto l’attuale piazza. Il progetto mantiene l’aspetto formale della piazza, ripavimentata con blocchi di travertino posati a correre, per l’intera area. L’utilizzo del travertino permette di ottenere una continuità formale e spaziale col Duomo data dal colore: il bianco della nuova pavimentazione si fonde con quello del Duomo ottenendo una continuità che da orizzontale (pavimento) diventa verticale (fronte Cattedrale). Sul fianco dei portici sarà creata una breve strada di servizio, in pietra lavica, l’utilizzo della pietra permette di dare continuità storica (perché le traverse del Corso sono pavimentate con il medesimo materiale) creando un contrasto cromatico dato dai due colori opposti. I materiali dati dal travertino di colore bianco e dalla pietra lavica vengono reinterpretati e utilizzati come elementi della natura: infatti sia il travertino, roccia sedimentaria calcarea, che la pietra lavica, vomitata dal vulcano dalle viscere della terra, divengono forti presenze di natura che si fondono nel paesaggio urbano e naturale dello Stretto. All’interno della piazza saranno realizzate delle zone sedute, anch’esse in travertino, blocchi omogenei generati dall’estrusione del lastricato pavimentale, emergenti come per effetto di una forza sismica sussultante.[...]

Ma verde, aiuole, alberi?? Niente?
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aquamoon
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Peccato non ci sia nessuno a commentare,
peccato non ci sia nessuno,
più.
:salut
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goldenboy
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non dico nuovi alberi...ma almeno quelli esistenti potevano lasciarli
mohammed
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e na bella fontana multicolor, sa spirdiru?
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in pratica hanno tolto gli alberi,nuova pavimentazione,nuovi lampioni...alla modica cifra di.....?
Non avrebbero potuto sistemare gli alberi esistenti,rifare il piastrellato nei marciapidi come in origine unito ad una bella pulizia?
Mariotta
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Brigante Reggino ha scritto:http://www.strill.it/index.php?option=c ... Itemid=119

[...]Il progetto per la conquista di un sagrato

Attualmente la Piazza ha perso il suo valore sacro, negando il simbolo della sua identità originaria, divenendo area di transito e di sosta solo per vetture, che ne scoraggiano la fruizione pedonale, rendendo lo spazio invivibile. Il progetto vuole, innanzi tutto, ridare sacralità all’area attraverso la riorganizzazione del traffico veicolare, che attualmente è una censura con la Cattedrale, l’eliminazione dei parcheggi a vantaggio di una totale pedonalizzazione, la ripavimentazione dell’area, la riorganizzazione del verde urbano e dell’illuminazione. Il fine è di ridare alla zona e all’intero centro storico un’area a traffico limitato e ridare un sagrato al Duomo grande quanto l’attuale piazza. Il progetto mantiene l’aspetto formale della piazza, ripavimentata con blocchi di travertino posati a correre, per l’intera area. L’utilizzo del travertino permette di ottenere una continuità formale e spaziale col Duomo data dal colore: il bianco della nuova pavimentazione si fonde con quello del Duomo ottenendo una continuità che da orizzontale (pavimento) diventa verticale (fronte Cattedrale). Sul fianco dei portici sarà creata una breve strada di servizio, in pietra lavica, l’utilizzo della pietra permette di dare continuità storica (perché le traverse del Corso sono pavimentate con il medesimo materiale) creando un contrasto cromatico dato dai due colori opposti. I materiali dati dal travertino di colore bianco e dalla pietra lavica vengono reinterpretati e utilizzati come elementi della natura: infatti sia il travertino, roccia sedimentaria calcarea, che la pietra lavica, vomitata dal vulcano dalle viscere della terra, divengono forti presenze di natura che si fondono nel paesaggio urbano e naturale dello Stretto. All’interno della piazza saranno realizzate delle zone sedute, anch’esse in travertino, blocchi omogenei generati dall’estrusione del lastricato pavimentale, emergenti come per effetto di una forza sismica sussultante.[...]

Ma verde, aiuole, alberi?? Niente?

a parte il verde...a me piacerebbe che fosse uno spazio d'aggregazione per i cittadini e che la città se ne riappropri...Ma..mi chiedo...a piazza Duomo termina via san Francesco da Paola e inizia la via Campanella. Cosa accadrebbe a quell'arteria che a livello di traffico per ora mi sembra di certa rilevanza???
Il dolore ci rimette in mezzo alle cose in modo nuovo.
ciesse
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Ha la stessa fruibilità di Piazza del popolo cui assomiglia tremendamente....
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IDEALE PER IL festival del satizzo....
tutta la piazza dedicata ai chioschi....

impraticabile per il resto, troppo caldo, troppo freddo, troppo vento,
COME PIAZZA DEL POPOLO.

Unica nota positiva:

NON E' PREVISTA LA FONTANA!


:muro:
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dal disegno del progetto sembra che la via s. francesco di paola e la via tommaso campanella non si ricongiungeranno più come adesso...

sarà un bel casino a livello di traffico...

cmq vedremo che soluzioni alternative verranno adottate, magari un sottopassaggio...
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unica perplessità l'assenza di verde... per il resto totale approvazione sia per l'abolizione dei parcheggi, che per il fatto che venga interrotta la via s.francesco da paola
Se consideri messi più forte di barillà sei un finto tifoso e "nu jattu niru"!!!
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Come la volevate?

A me il progetto piace (il bando prevedeva due soluzioni: una mantenendo ed una eliminando gli attuali alberi, per cui potrebbero anche rimanere), semplice pulito e lineare.

Certo, se si mettono i choschi ambulanti è servito a niente, ma la piazza intesa come tale non necessita forzatamente di alberature e verde.
E quindi? Ma poi, fondamentalmente...tu, chi cazzo sei? (cit.)
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hawtin
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rca ha scritto:Come la volevate?

A me il progetto piace (il bando prevedeva due soluzioni: una mantenendo ed una eliminando gli attuali alberi, per cui potrebbero anche rimanere), semplice pulito e lineare.

Certo, se si mettono i choschi ambulanti è servito a niente, ma la piazza intesa come tale non necessita forzatamente di alberature e verde.
:thumright

Così facendo avremo "Piazza Duomo" finalmente.
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io spero che mantengano gli alberi...per il resto da profana di architettura..dico ..va bene.. :thumright
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possanzini78
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Sono d'accordo con l'eliminazione degli alberi esistenti. Sono brutti e sporcano la pavimentazione in modo incredibile, rendendo quasi impossibile la pulizia ed anche le passeggiate.

Sono ovviamente d'accordo (come non si potrebbe) con l'eliminazione dei parcheggi, che deturpano la piazza.

In più, il progetto è arioso e, secondo me, finisce per valorizzare la facciata del duomo.

Come già altri hanno detto, non mi convince la totale assenza di verde: non mi sembra che sia indispensabile una cementificazione/pavimentazione completa della piazza. Se possibile, inserirei delle aiuole (stile via marina, per intenderci) ai lati della piazza, fermo restando che il centro deve restare necessariamente libero, in modo da garantire il passaggio della vara della Madonna durante la festa.

Inoltre, non condivido la scelta di pavimentare con pietra lavica le due "corsie esterne" della piazza. La piazza dovrebbe restare completamente chiusa al traffico e non dovrebbe essere permesso alcun transito automobilistico, che porterebbe inevitabilmente con sè parcheggi in doppia fila, ecc. Solo area pedonale. Non mi sembra difficile da realizzare.

Punto interrogativo su via S. Francesco da Paola. L'idea del tunnel non sarebbe male, ma mi sembra troppo costosa e forse non fattibile, considerato che la strada è stretta e ci sono le fondamenta dei palazzi che vi si affacciano. Forse c'è l'intenzione di risistemare più a fondo la viabilità e sarebbe interessante saperlo.

Comunque, progetto ovviamente migliorabile, ma allo stato non disprezzabile.
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cozzina1
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http://www.strettoweb.com/2012/03/reggi ... omo/27093/




Reggio: ‘Sudarch’ presenta il progetto della nuova piazza Duomo
16 marzo 2012 | Archiviato in 1° PIANO,NEWS | Pubblicato da Redazione StrettoWeb


Lo Studio Tecnico Associato ‘Sudarch’ ha vinto la gara per la realizzazione della nuova Piazza Duomo di Reggio Calabria. Ecco come presenta il progetto, partendo dalla storia della piazza fino al nuovo progetto:

Un po’ di storia

Piazza Duomo: da vuoto urbano a luogo di culto e della memoria. La “piazza” nasce, in Italia, agli albori del Medioevo o come sagrato della Cattedrale o come largo antistante alla sede dell’autorità civile. Da qui due tipi di piazza, l’una a carattere religioso, l’altra a carattere civile, e secondariamente commerciale. A Reggio non esiste la cultura per la piazza fino alla fine del Settecento, infatti solo con il tragico avvento del terremoto del 1783 la piazza si definisce e assume carattere proprio. Fino ad allora, sono definite come “piani” ossia zone poco acclivi e sgombre da edifici entro il tessuto urbano, sono luoghi sicuri in caso di terremoti per adunare la popolazione, per l’elezione del sindaco o per il mercato. Sono reali vuoti urbani dalla forma irregolare dettata dalle emergenze architettoniche. Con il terremoto del 1783 e il nuovo piano regolatore di G.B. Mori, Reggio da “Gran villaggio” caratterizzato da un insediamento sparso, diventa una città moderna razionale con strade regolari che si intersecano ad angolo retto e con piazze che si definiscono attraverso le strutture che sorgono intorno ad esse. Il “Piano della Chiesa Madre” diventa “Piazza della Cattedrale” l’unica a Reggio con funzione di culto che ci viene tramandata fino ai nostri giorni. È concepita dal Mori come unica piazza a contatto con l’asse dello Stradone, poi Corso Garibaldi, a marcare l’importanza del luogo di culto in riferimento alla vita civile della città. I lati della piazza vengono regolarizzati attraverso edifici del clero e di privati.
Nel corso dell’Ottocento il Piano Mori subisce alcune modifiche e ampliamenti: le piazze non trovano largo sviluppo, perdono la forma rigorosa a favore di privati cittadini. Anche la piazza della Cattedrale subisce delle modifiche dovute alle strutture edilizie nascenti ma mantiene le caratteristiche intrinseche di sagrato della Cattedrale, luogo di riunione dove la popolazione si raduna durante le celebrazioni mariane di settembre e nel corso dell’anno ecclesiastico. La piazza ha una sua peculiarità che la distingue da tutte le altre: è un luogo urbano a carattere religioso. Col successivo terremoto del 1908 la città viene nuovamente rasa al suolo e la prima volontà dell’amministrazione comunale e della popolazione è di ricostruirla . La redazione del Piano Regolatore viene affidata all’Ing. Pietro De Nava, che riprende le linee guida del Piano Mori. In prima battuta De Nava mantiene l’asse inclinato del Duomo e la forma della piazza ma questa sistemazione incontra dissensi: . Così, dopo varie dispute che coinvolgono espropri sia di privati che del clero, nel gennaio del 1922 iniziano i lavori per la modifica di Piazza Duomo. L’asse del Duomo viene ruotato rendendolo perpendicolare rispetto l’asse del Corso. L’esecuzione dell’edificio sacro (tra il 1917 e il 1928) è affidata a Padre C. Angelini, la struttura sacra riprende motivi neo romanici e decori zoomorfi. La piazza, tangente al Corso, viene regolarizzata attraverso due portici speculati in stile Liberty, il cui disegno è affidato all’ Ing. De Nava, che realizza due fronti con portici al di sopra dei quali si impostano delle abitazioni, mentre il piano terra è destinato a esercizi pubblici. La piazza assume delle funzioni specifiche, non è solo un vuoto regolare nella scacchiera del tessuto cittadino, ma diventa un luogo urbano, circondato da quinte architettoniche in cui si attua la vita religiosa di un’intera città.

Il progetto per la conquista di un sagrato

Attualmente la Piazza ha perso il suo valore sacro, negando il simbolo della sua identità originaria, divenendo area di transito e di sosta solo per vetture, che ne scoraggiano la fruizione pedonale, rendendo lo spazio invivibile. Il progetto vuole, innanzi tutto, ridare sacralità all’area attraverso la riorganizzazione del traffico veicolare, che attualmente è una censura con la Cattedrale, l’eliminazione dei parcheggi a vantaggio di una totale pedonalizzazione, la ripavimentazione dell’area, la riorganizzazione del verde urbano e dell’illuminazione. Il fine è di ridare alla zona e all’intero centro storico un’area a traffico limitato e ridare un sagrato al Duomo grande quanto l’attuale piazza. Il progetto mantiene l’aspetto formale della piazza, ripavimentata con blocchi di travertino posati a correre, per l’intera area. L’utilizzo del travertino permette di ottenere una continuità formale e spaziale col Duomo data dal colore: il bianco della nuova pavimentazione si fonde con quello del Duomo ottenendo una continuità che da orizzontale (pavimento) diventa verticale (fronte Cattedrale). Sul fianco dei portici sarà creata una breve strada di servizio, in pietra lavica, l’utilizzo della pietra permette di dare continuità storica (perché le traverse del Corso sono pavimentate con il medesimo materiale) creando un contrasto cromatico dato dai due colori opposti. I materiali dati dal travertino di colore bianco e dalla pietra lavica vengono reinterpretati e utilizzati come elementi della natura: infatti sia il travertino, roccia sedimentaria calcarea, che la pietra lavica, vomitata dal vulcano dalle viscere della terra, divengono forti presenze di natura che si fondono nel paesaggio urbano e naturale dello Stretto. All’interno della piazza saranno realizzate delle zone sedute, anch’esse in travertino, blocchi omogenei generati dall’estrusione del lastricato pavimentale, emergenti come per effetto di una forza sismica sussultante.

Sud’Arch nasce quale forma associata di professionisti nel 1999 dopo alcune esperienze individuali dei soci.
Santo Marra nato a Reggio Calabria l’8.4.68, laureato presso l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Facoltà di Architettura il 19 dicembre 1995, iscritto all’Ordine degli Architetti P.P.C. di Reggio Calabria dal 22.04.1997 con il n.1238.
Pietro Alessandro Latella nato a Reggio Calabria il 3.2.69, laureato presso l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Facoltà di Architettura il 18 dicembre 1995 iscritto all’Ordine degli Architetti P.P.C. di Reggio Calabria dal 10.01.1997.
Luciana Maria Giuseppa Polimeni nata a Reggio Calabria il 4.7.68, laureata presso l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Facoltà di Architettura il 14 luglio 1997, iscritta all’Ordine degli Architetti P.P.C. di Reggio Calabria dal 08.05.1998 con il n. 1314.

Lo studio si occupa prevalentemente di interventi pubblici, cercando di integrare gli aspetti strettamente tecnici della progettazione con studi di fattibilità economica, di impatto ambientale e di indagini sul territorio alle varie scale.
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Cioè vogliono tagliare quei magnifici alberi che esistno sulla piazza???? sarebbe una follia, una pazzesca mancanza di buon senso, ma non è più semplice e rispettoso per il verde esistente costruire e progettare la nuova piazza attorno agli alberi già esistenti???? io ho il terrore di questi nuovi progetti per le varie aree della città, pare che ci sia una mente diabolica oltre che incapace che decide le cose più sconclusionate.
Quegli alberi sono un patrimonio della piazza e della città, che non si azzardino a toccarli.

"...e qualcosa rimane
tra le pagine chiare e le pagine scure... "
army
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sarebbe bastato chiudere la piazza alle macchine e metterci una bella pavimentazione, panchine ecc
quegli alberi sono storici...e ne abbiamo gia pochi in citta
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army ha scritto: quegli alberi sono storici...e ne abbiamo gia pochi in citta

magari stanno pure pensando di sostituirli con delle palme, non me ne stupirei

"...e qualcosa rimane
tra le pagine chiare e le pagine scure... "
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