Giorno del Ricordo

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Mariotta
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cozzina1 ha scritto:
Mariotta ha scritto:
cozzina1 ha scritto: so leggere e anche molto bene...merci.
...era riferito al fatto che ogni cosa è usata per fare polemica e non per commemorare. Appunto. Pensavo fosse chiaro...ah già scusa forse ti serviva la traduzione :oo:

e poi non mi sembra che fino ad ora chi sia intervenuto lo abbia fatto solo per lasciare un segno, quindi cara, senza polemica non penso sia tu a doverlo dire a me... :p:


Buona domenica :wink
buona domenica a te....se hai notato io ho chiesto il silenzio e basta....quindi il tuo intervento(dal mio punto di vista e visto il momento particolare dei topic ) non faceva altro che alimentare le diatribe...tutto quà... :thumright
a me non serve la traduzione ...fidati...sò leggere abbastanza bene e la mia laurea in lingue ogni tanto mi aiuta...traduzione simultanea...
ps mi pare che molti interventi invece serano orientati ESCLUSIVAMENTE alla commemorazione... :thumright

ti rinnovo la mia buona domenica....senza polemica... :beer:
allora visto che la tua laurea in lingue ti aiuta diciamo ...
...che il mio intervento avesse alimentato la polemica l'hai voluto leggere tu tra le righe...oltre che avremi scritto se vuoi partecipa sennò astieniti (al quaglio era così e perdonami, non te lo consento) Detto ciò ribadisco...il mio intervento serviva proprio ad esprimere "amarezza" per il solito modo di trattatre gli argomenti a seconda delle ideologie. Detto ciò mi chiedo dove erano alcune commemorazioni il 27 gennaio. E poi non mi dite che i morti son morti e son tutti uguali :wink :thumright
ciao cara :p:
Il dolore ci rimette in mezzo alle cose in modo nuovo.
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Regmi
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doddi ha scritto:
mohammed ha scritto:
Regmi ha scritto:


delle decine di migliaia di civili slavi che sono passate per i campi di concentramento nazifascisti non se ne parla mai, l'origine della follia successiva sta là, la guerra è guerra e le colpe ce l'ha chi l'ha voluta, non solo, tutti questi morti devono subire l'onta della strumentalizzazione politica e nazionalista...
Come anche la folle idea della pulizia etnica.
E pensare che, dopo l'invito alla comune riflessione volta a superare gli steccati, gli avevo anche fornito qualche spunto.
Tutto inutile.
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...E i nostalgici, come anche i cavalli bardati a festa, tra questi ci entrano i diritto.
Si puo' dire quello che vi piu' aggrada o torna utile pero':
Di barde qua dentro non sono di certo io ad indossarle
Di nazionalista o politicamente propagandistico ( a meno che la descrizione di fatti sia da intendere tale) non mi pare di avere nulla o espresso qualcosa che possa anche averlo fatto pensare.
Senza sta' minchia di antifascismo in mezzo ai piedi non riuscite a fare manco mezzo passo e cio' dimostra il perche' quei nostalgigi comunisti non hanno voluto questa celebrazione del ricordo di vittime civili italiane.
Vacuita' ideologica e difesa ad oltranza di assassini in nome di una controideologia. I morti sepolti sono solo di tue tipologie caduti in azioni di guerra e trucidati per barbarie.
Fin quando non si digerira' cio' sara' tutto inutile, fin quando si taccera' tutto cio' che e' differente dal proprio pensiero o comunque di destra come fascismo con intenti manifestamente offensivi con gente come voi le discussioni sono insostenibili a meno che non si decide di scendere di qualche gradino nella scala della civilta' per partecipare alla rissa.
Fortuna vuole che la specie e' in estinzione per cui basta portare pazienza e compatire... E nel frattempo sorbirsi i soliti ripetuti pistolotti.

Se non ti aggrada un sinonimo lo si può sempre trovare. :fifi:

Proviamo a ricapitolare:

E’ dalla prima pagina che ti si invita ad affrontare la discussione senza ideologia di sorta e tu:
1 - hai postato dichiarazioni propagandistiche di emeriti fascisti.
2 – contrapposto dichiarazioni di uno “sciacqualattughe” a quelle della massima autorità del nostro Paese.

In seconda pagina dopo il tuo:
“Che c'e' di male a dire le cose come stanno?... Non ci sara' mica nulla di cui vergognarsi vorrei ben sperare”
A cui non hai dato seguito con il racconto, ti si riinvita a leggere quegli accadimenti a tutto tondo - ergo senza le barde - fornendoti un neutro aiutino per non cadere nella polemica...e tu cocciutamente hai rifiutato.
Alla domanda su cosa ne penso di chi in Parlamento ha votato contro la legge che istituiva la giornata del ricordo si è risposto senza infingimenti.
Adesso ti esibisci con questa demagogica e sconclusionata risposta che non può non leggersi come una conferma della tua volontà di impostare la chiacchierata come la sopra citata partita tra scapoli e ammogliati.
Non ci sto caro Doddi, visto la delicatezza dell’argomento e considerando che tu continui a vedere bandiere rosse anche dove non ci stanno, su quel terreno non ti seguo assolutamente. Quello che invece vorrei fare, ma con una sola mano, è applaudirti per la tua pervicacia nell’insistere nella contrapposizione.

PS - Quel poco che è stato scritto non è questione di gusti ma di storia. Quella stessa storia che il 57% (cit) di Italiani, me compreso, non conosce come dovrebbe.
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aquamoon
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A proposito di pistolotti:
1. Il topic l'ho aperto io e l'ho fatto citando la parte del discorso del Presidente dove nulla e niente era fraintendibile.
2. Chi ha, ipso facto, tentato di far deragliare il topic verso l'ormai trita e ritrita storia di calimero... è facilmente individuabile rileggendo il thread.
3. Il solo fatto che ad invitare ad una sana commemorazione dei caduti fossi io, avrebbe dovuto stroncare sul nascere ciò che io non esiterei, se non conoscessi i partecipanti, a definire uno sciacallaggio.
Fortunatamente, sia pure virtualmente, ci conosciamo e siamo in grado di garantire l'uno per l'altro... quindi:
esaurita la questione e cioè che a distinguere, pesare, rivendicare, segnalare liste di passate proscrizioni, ecc.
siete voi,
Vi invito, cortesemente, ad attenervi al topic che è "Giornata della Memoria" e non "giornata della sciarra".
Grazie
:salut
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doddi
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E no chiedo venia... A passare per fascio e va bene, a passare per provocatore e va bene uguale, addirittura anche per sciarrero ma qua dentro si e' tentato di far apparire quasi come "dovute" le stragi in nome dell'evoluzione dei fatti, degli effetti degli eccidi nazifascisti volendo addolcire, giustuficare e rendere inevitabile la vendetta contro gli inermi.
Ed a questo vergognoso tentativo non ci sto' nenache un po'.
Il motivo per cui si e' negata questa verita' per decenni lo sappiamo tutti e consiste nella mancanza di coraggio ed autocrtitica da parte dei comunisti, anarchici e socialisti italiani che hanno temuto il revisionismo storico ritenendolo pericoloso.
Bisogna rendere atto e merito a Violante che ha avuto il coraggio di aprire il libro dei ricordi e dare il via al processo interno del dibattito che ci ha portato al 10 febbraio.
Fin quando non ci si spogliera' dei vestitini della festa la polemica e la contrapposizione avra' motivo di esistere e ci sara' sempre. Motivo di battaglia di verita' e civilta'... Come avviene per coloro che ancora negano l'olocausto.
Eppure non e' difficile da capire porca pupazza ... I muri a confronto sono montagne di panna montata.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
mohammed
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doddi ha scritto:E no chiedo venia... A passare per fascio e va bene, a passare per provocatore e va bene uguale, addirittura anche per sciarrero ma qua dentro si e' tentato di far apparire quasi come "dovute" le stragi in nome dell'evoluzione dei fatti, degli effetti degli eccidi nazifascisti volendo addolcire, giustuficare e rendere inevitabile la vendetta contro gli inermi.
Ed a questo vergognoso tentativo non ci sto' nenache un po'.
Il motivo per cui si e' negata questa verita' per decenni lo sappiamo tutti e consiste nella mancanza di coraggio ed autocrtitica da parte dei comunisti, anarchici e socialisti italiani che hanno temuto il revisionismo storico ritenendolo pericoloso.
Bisogna rendere atto e merito a Violante che ha avuto il coraggio di aprire il libro dei ricordi e dare il via al processo interno del dibattito che ci ha portato al 10 febbraio.
Fin quando non ci si spogliera' dei vestitini della festa la polemica e la contrapposizione avra' motivo di esistere e ci sara' sempre. Motivo di battaglia di verita' e civilta'... Come avviene per coloro che ancora negano l'olocausto.
Eppure non e' difficile da capire porca pupazza ... I muri a confronto sono montagne di panna montata.
hai ragione doddi, stiamo cecando di giustificare i titini, come no, anzi fossimo stati al posto loro avremmo fatto peggio, francamente definirti missino è troppo poco...
Allah è grande, Gheddafi è il suo profeta!
doddi
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mohammed ha scritto:
doddi ha scritto:E no chiedo venia... A passare per fascio e va bene, a passare per provocatore e va bene uguale, addirittura anche per sciarrero ma qua dentro si e' tentato di far apparire quasi come "dovute" le stragi in nome dell'evoluzione dei fatti, degli effetti degli eccidi nazifascisti volendo addolcire, giustuficare e rendere inevitabile la vendetta contro gli inermi.
Ed a questo vergognoso tentativo non ci sto' nenache un po'.
Il motivo per cui si e' negata questa verita' per decenni lo sappiamo tutti e consiste nella mancanza di coraggio ed autocrtitica da parte dei comunisti, anarchici e socialisti italiani che hanno temuto il revisionismo storico ritenendolo pericoloso.
Bisogna rendere atto e merito a Violante che ha avuto il coraggio di aprire il libro dei ricordi e dare il via al processo interno del dibattito che ci ha portato al 10 febbraio.
Fin quando non ci si spogliera' dei vestitini della festa la polemica e la contrapposizione avra' motivo di esistere e ci sara' sempre. Motivo di battaglia di verita' e civilta'... Come avviene per coloro che ancora negano l'olocausto.
Eppure non e' difficile da capire porca pupazza ... I muri a confronto sono montagne di panna montata.
hai ragione doddi, stiamo cecando di giustificare i titini, come no, anzi fossimo stati al posto loro avremmo fatto peggio, francamente definirti missino è troppo poco...
Scusa ma chi ti ha chiamato? Chi ti ha nominato?
Visto che ti trovi "esagera" pure e dicci, dicci...
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
Reggiotricolore
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Ieri a Reggio si è svolta una bella manifestazione; una bella pagina di ricordo senza divisioni e ipocrisie.
Altrove non è stato cosi.
Altrove le foibe sono state addirittura negate.
Stavolta la città si è distinta in positivo grazie alle nuove leve che si stanno ritagliando un giusto e opportuno spazio sociale in città.
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Regmi
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doddi ha scritto:E no chiedo venia... A passare per fascio e va bene, a passare per provocatore e va bene uguale, addirittura anche per sciarrero ma qua dentro si e' tentato di far apparire quasi come "dovute" le stragi in nome dell'evoluzione dei fatti, degli effetti degli eccidi nazifascisti volendo addolcire, giustuficare e rendere inevitabile la vendetta contro gli inermi.
Ed a questo vergognoso tentativo non ci sto' nenache un po'.
Il motivo per cui si e' negata questa verita' per decenni lo sappiamo tutti e consiste nella mancanza di coraggio ed autocrtitica da parte dei comunisti, anarchici e socialisti italiani che hanno temuto il revisionismo storico ritenendolo pericoloso.
Bisogna rendere atto e merito a Violante che ha avuto il coraggio di aprire il libro dei ricordi e dare il via al processo interno del dibattito che ci ha portato al 10 febbraio.
Fin quando non ci si spogliera' dei vestitini della festa la polemica e la contrapposizione avra' motivo di esistere e ci sara' sempre. Motivo di battaglia di verita' e civilta'... Come avviene per coloro che ancora negano l'olocausto.
Eppure non e' difficile da capire porca pupazza ... I muri a confronto sono montagne di panna montata.
Do
Dopo 4 pagine di... (lascio a te la definizione) e per definitiva chiarezza da parte mia, chiudo dicendo che non è certo il tuo richiamo a farmi prendere coscienza che il nascondere per tanti decenni quanto successo sia stato vergognoso. Esattamente come non è necessario ricordarci che la storia, come sempre, la scrivono i vincitori.

Detto ciò, prendendo atto che quanto sopra è stato superato dal riconoscimento ufficiale da parte del nostro Paese e che lo spazio dedicato al ricordo di quei terribili momenti è sempre meno secondario, cosa cerchi ancora?
Vuoi continuare stupidamente ogni anno a rivendicare il copyright?
Dopo Violante vuoi dispensare altre patenti di merito e/o demerito?
Altro?
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mohammed
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doddi ha scritto:
mohammed ha scritto:
doddi ha scritto:E no chiedo venia... A passare per fascio e va bene, a passare per provocatore e va bene uguale, addirittura anche per sciarrero ma qua dentro si e' tentato di far apparire quasi come "dovute" le stragi in nome dell'evoluzione dei fatti, degli effetti degli eccidi nazifascisti volendo addolcire, giustuficare e rendere inevitabile la vendetta contro gli inermi.
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Bisogna rendere atto e merito a Violante che ha avuto il coraggio di aprire il libro dei ricordi e dare il via al processo interno del dibattito che ci ha portato al 10 febbraio.
Fin quando non ci si spogliera' dei vestitini della festa la polemica e la contrapposizione avra' motivo di esistere e ci sara' sempre. Motivo di battaglia di verita' e civilta'... Come avviene per coloro che ancora negano l'olocausto.
Eppure non e' difficile da capire porca pupazza ... I muri a confronto sono montagne di panna montata.
hai ragione doddi, stiamo cecando di giustificare i titini, come no, anzi fossimo stati al posto loro avremmo fatto peggio, francamente definirti missino è troppo poco...
Scusa ma chi ti ha chiamato? Chi ti ha nominato?
Visto che ti trovi "esagera" pure e dicci, dicci...
missino è poco nel senso che sei un vero fascista della prima ora, ti chiarisco che i miei non sono insulti ma semplici constatazioni sulla base del tuo atteggiamento, rilassati comunque, sei mpuntato con gli spilli...
Allah è grande, Gheddafi è il suo profeta!
Paolino
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Regmi ha scritto:
doddi ha scritto:
....................
Mi pare che parlarne, descrivere i fatti, faccia parte integrante e fondamentale della commemorazione. Se poi la si vuole chiamare polemica m'importa poco :thumright
Se non si contestualizza storicamente quanto avvenuto in quegli anni in quell’area occupata dai fasci/nazisti (i nomi dei generali Roatta e Biroli ti dicono qualcosa?) ove già da allora Serbi/Croati/Sloveni non se li mandavano certo a dire, la tua, più che commemorazione è solo
-nel solco tracciato dai nostalgici della pura contrapposizione dalla quale non sei ancora uscito, un tentativo di mettere il cappello sopra qualcosa che appartiene a tutti -
un demagogico, qualunquistico e sterile polemizzare.
Contestualizzare storicamente....fantastico.
Senza Parole.
Tu, ovviamente.
doddi
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Paolino ha scritto:
Regmi ha scritto:
doddi ha scritto:
....................
Mi pare che parlarne, descrivere i fatti, faccia parte integrante e fondamentale della commemorazione. Se poi la si vuole chiamare polemica m'importa poco :thumright
Se non si contestualizza storicamente quanto avvenuto in quegli anni in quell’area occupata dai fasci/nazisti (i nomi dei generali Roatta e Biroli ti dicono qualcosa?) ove già da allora Serbi/Croati/Sloveni non se li mandavano certo a dire, la tua, più che commemorazione è solo
-nel solco tracciato dai nostalgici della pura contrapposizione dalla quale non sei ancora uscito, un tentativo di mettere il cappello sopra qualcosa che appartiene a tutti -
un demagogico, qualunquistico e sterile polemizzare.
Contestualizzare storicamente....fantastico.
Senza Parole.
Tu, ovviamente.
Prova ad anteporre il termine "contestualizzare" ad "olocausto" ... per cui è stata chiesta l'introduzione di una legge per perseguire i negazionisti.

Chiedere a Pisapia, sindaco della città più europea d'Italia, cosa ne pensa; uno dei 15 che hanno votato no in Parlamento all'istutizione di questa celebrazione nazionale, che durante la commemorazione della giornata del Ricordo a Milano suscita lo sdegno dei parenti delle vittime cui non è stata concessa la parola.

http://archiviostorico.corriere.it/2012 ... 1042.shtml

Foibe, gli esuli contro Pisapia
«Non ci ha fatto parlare». Palazzo Marino: l' avevamo concordato

La giornata del ricordo e delle polemiche. «Il primo caso in Italia in cui a una cerimonia di commemorazione i diretti interessati non possono fare un intervento». In largo Martiri delle foibe, a pochi passi da piazzale Istria, Giuliano Pisapia prende la parola davanti a una piccola folla di esuli giuliano-dalmati. Il sindaco termina il suo discorso e la cerimonia si spegne senza altri interventi. Una commemorazione «monca», attacca Romano Cramer, segretario del Movimento nazionale Istria-Fiume-Dalmazia: «Ringraziamo il sindaco per essere stato presente e per il suo discorso, ma siamo amareggiati perché non ci è stata data la parola. È un gesto inaccettabile». Il sospetto è di quelli pesanti: «Non vorremmo che per questa amministrazione i nostri fossero morti di serie B». E infine: «Speriamo che l' anno prossimo ci sia una cerimonia diversa. Se avessimo saputo che non era previsto nemmeno un intervento degli esuli, non ci saremmo nemmeno presentati in piazza». Versione del tutto diversa da quella offerta dal protagonista. «Non c' era accordo tra le varie associazioni sui possibili relatori che avrebbero dovuto alternarsi durante la commemorazione. Si è quindi ritenuto opportuno, con la piena condivisione delle stesse associazioni, che l' unico intervento fosse il mio», riferisce in una nota Pisapia. La vicenda arriverà in ogni caso in Consiglio comunale. L' ex vicesindaco Riccardo De Corato annuncia un' interrogazione al sindaco, mentre l' europarlamentare pidiellino Carlo Fidanza ricorda velenosamente come «Pisapia, da deputato di Rifondazione Comunista, sia stato tra i pochissimi parlamentari a votare contro la legge che nel 2004 istituiva la giornata del ricordo». Da segnalare ancora il blitz, in serata, di una decina di attivisti di Forza Nuova nei locali di via Savona 99. Obiettivo: la mostra organizzata dal locale Consiglio di zona: «Si tenta - hanno spiegato i militanti di destra che avevano il volto coperto da maschere - di stravolgere la realtà, spiegandola come una conseguenza dell' occupazione italiana». I forzanovisti se ne sono andati dopo qualche minuto lasciando un mazzo di fiori «in onore dei connazionali trucidati dai partigiani». Anche la sede milanese di Fli, in via Lanzone, ricorda da ieri i martiri delle foibe. Il coordinatore lombardo Giuseppe Valditara ha inaugurato una mostra fotografica a tema. A. Se. RIPRODUZIONE RISERVATA

Senesi Andrea


Pagina 6
(11 febbraio 2012) - Corriere della Sera
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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http://www.liberoquotidiano.it/news/932 ... istra.html

Pansa Trencentomila italiani traditi dal Pci: l'Istria e le foibe macchia nera della sinistra

Gli esuli di Quarnaro e Dalmazia, in fuga dalla Jugoslavia del compagno Tito: un massacro, ma per i compagni erano fascisti



Qualche giorno fa, una radio mi ha chiesto: «Perché le sinistre italiane non amano ricordare gli assassinati nelle foibe e l’esodo istriano, fiumano e dalmata?». Ho risposto d’istinto: «Perché hanno la coscienza sporca». Il giornalista mi rimproverò: «Dottor Pansa, lei vede comunisti dappertutto!». Gli replicai, sorridendo: «Non dappertutto, per fortuna. Ma in quella vecchia storia c’erano, stia sicuro».

Nel Giorno del Ricordo, l’altroieri, sono state rammentate soprattutto le vittime delle foibe di Tito, quasi niente la tragedia dei trecentomila italiani costretti ad andarsene dall’Istria, dal Quarnaro e dalla Dalmazia. Nel complesso, l’esodo durò una decina d’anni. Ma ebbe un picco all’inizio del 1947, quando il Trattato di pace, imposto all’Italia dai vincitori, stabilì che le terre italiane sulla costa orientale dell’Adriatico dovevano passare alla Jugoslavia.
Perché tanta gente se ne andò? Ridotti all’osso, i motivi erano tre. Il più importante fu il terrore di morire nelle foibe com’era già accaduto a tanti altri italiani. Il secondo fu il rifiuto del comunismo come ideologia totalitaria e sistema sociale. Il terzo fu la paura speciale indotta dal nazional-comunismo di Tito e dalla decisione di soffocare con la violenza qualunque altra identità nazionale.

La prima città a svuotarsi fu Zara, isola italiana nel mare croato della Dalmazia. Era stata occupata dai partigiani di Tito il 31 ottobre 1944, quando il presidio tedesco aveva scelto di ritirarsi. La città era un cumulo di macerie. Ad averla ridotta così erano stati più di cinquanta bombardamenti aerei anglo-americani. Le incursioni le aveva sollecitate lo stato maggiore di Tito. Era riuscito a convincere gli Alleati che da Zara partivano i rifornimenti a tutte le unità tedesche dislocate nei Balcani. Non era vero. Ma le bombe caddero lo stesso. Risultato? Duemila morti su una popolazione di 20.000 persone. Molti altri zaratini vennero soppressi dai partigiani di Tito dopo l’ingresso in città. Centosettanta assassinati. Oltre duecento condanne a morte. Eseguite con fucilazioni continue, dentro il cimitero. Oppure con due sistemi barbari: la scomparsa nelle foibe e l’annegamento in mare, i polsi legati e una grossa pietra al collo.

Intere famiglie sparirono. Accadde così ai Luxardo, ai Vucossa, ai Bailo, ai Mussapi. Gli italiani di Zara iniziarono ad andarsene in quel tempo. Nel 1943 gli abitanti della città erano fra i 21.000 e il 24.000. Alla fine della guerra si ritrovarono in appena cinquemila. Poi fu la volta di Fiume, la capitale della regione quarnerina o del Quarnaro, fra l’Istria e la Dalmazia. L’Armata popolare di Tito la occupò il 3 maggio 1945, proclamando subito l’annessione del territorio alla Jugoslavia. Da quel momento l’esistenza degli italiani di Fiume risultò appesa a un filo che poteva essere reciso in qualsiasi momento dalle autorità politiche e militari comuniste.

L’esodo da Fiume conobbe due fasi. La prima iniziò subito, nella primavera 1945. Il motivo? Le violenze della polizia politica titina, l’Ozna, dirette contro tutti: fascisti, antifascisti, cattolici, liberali, compresi i fiumani che non avevano mai voluto collaborare con i tedeschi. Bastava il sospetto di essere anticomunisti, e quindi antijugoslavi, per subire l’arresto e sparire. All’arrivo dei partigiani di Tito, gli italiani di Fiume erano fra i 30 e i 35.000, gli slavi poco meno di 10.000. I nuovi poteri che imperavano in città erano il comando militare dell’Armata popolare, un’autorità senza controlli, e il Tribunale del popolo, affiancato dalle corti penali militari. Dalla fine del 1945 al 1948 vennero emesse duemila condanne ai lavori forzati per attività antipopolari. Molti dei detenuti non ritornarono più a casa. Ma il potere più temuto era quello poliziesco e segreto dell’Ozna, il Distaccamento per la difesa del popolo. A Fiume la sede dell’Ozna stava in via Roma. Un detto croato ammoniva: «Via Roma - nikad doma». Se ti portano in via Roma, non torni più a casa. In due anni e mezzo, sino al 31 dicembre 1947, l’Ozna uccise non meno di cinquecento italiani. Un altro centinaio scomparve per sempre.

Il primo esodo da Fiume cominciò subito, nel maggio 1945. Per ottenere il permesso di trasferirsi in Italia bisognava sottostare a condizioni pesanti. Il sequestro di tutte le proprietà immobiliari. La confisca dei conti correnti bancari. Chi partiva poteva portare con sé ben poca valuta: 20 mila lire per il capofamiglia, cinquemila per ogni famigliare. E non più di cinquanta chili di effetti personali ciascuno. Il secondo esodo ci fu dopo il febbraio 1947, quando Fiume cambiò nome in Rijeka e divenne una città jugoslava. Ma erano le autorità di Tito a decidere chi poteva optare per l’Italia. Furono molti i casi di famiglie divise. Nei due esodi se ne andarono in 10.000. E gli espatri continuarono. Nel 1950 risultò che più di 25.000 fiumani si erano rifugiati in Italia. Per il 45 per cento erano operai, un altro 23 per cento erano casalinghe, anziani e inabili. Ma per il Pci di allora erano tutti borghesi, fascisti, capitalisti e plutocrati carichi di soldi. Provocando le reazioni maligne che tra un istante ricorderò.

La terza città a svuotarsi fu Pola, il capoluogo dell’Istria, divenuta in serbocroato Pula. A metà del 1946 la città contava 34.000 abitanti. Di questi, ben 28.000 chiesero di poter partire. Gli esodi si moltiplicarono nel gennaio 1947 e subito dopo la firma del Trattato di pace. L’anno si era aperto sotto una forte nevicata. Le fotografie scattate allora mostrano tanti profughi che arrancano nel gelo, trascinando i poveri bagagli verso la nave che li attende. In poco tempo Pola divenne una città morta. Le abitazioni, i bar, le osterie, i negozi avevano le porte sigillate con travetti di legno. Su molte finestre chiuse erano state fissate bandiere tricolori. Fu l’esodo più massiccio. Dei 34.000 abitanti se ne andarono 30.000. Dopo Pola, fu la volta dei centri istriani minori, come Parenzo, Rovigno e Albona. Le autorità titine cercarono di frenare le partenze con soprusi e minacce. Ma non ci riuscirono. Da Pirano, un centro di settemila abitanti, il più vicino a Capodistria e a Trieste, partirono quasi tutti.

Sfuggiti al comunismo jugoslavo, gli esuli ne incontrarono un altro, non meno ostile. I militanti del Pci accolsero i profughi non come fratelli da aiutare, bensì come avversari da combattere. A Venezia, i portuali si rifiutarono di scaricare i bagagli dei “fascisti” fuggiti dal paradiso proletario del compagno Tito. Sputi e insulti per tutti, persino per chi aveva combattuto nella Resistenza jugoslava con il Battaglione “Budicin”. Il grido di benvenuto era uno solo: «Fascisti, via di qui!». Pure ad Ancona i profughi ebbero una pessima accoglienza. L’ingresso in porto del piroscafo “Toscana”, carico di settecento polesani, avvenne in un inferno di bandiere rosse. Gli esuli sbarcarono protetti dalla polizia, tra fischi, urla e insulti. La loro tradotta, diretta verso l’Italia del nord, doveva fare una sosta a Bologna per ricevere un pasto caldo preparato dalla Pontificia opera d’assistenza. Era il martedì 18 febbraio 1947, un altro giorno di freddo e di neve. Ma il sindacato dei ferrovieri annunciò che se il treno dei fascisti si fosse fermato in stazione, sarebbe stato proclamato lo sciopero generale. Il convoglio fu costretto a proseguire. E il latte caldo destinato ai bambini venne versato sui binari.

A La Spezia, gli esuli furono concentrati nella caserma “Ugo Botti”, ormai in disuso. Ancora un anno dopo, l’ostilità delle sinistre era rimasta fortissima. In un comizio per le elezioni del 18 aprile 1948, un dirigente della Cgil urlò dal palco: «In Sicilia hanno il bandito Giuliano, noi qui abbiamo i banditi giuliani».
Rimase isolato il caso del sindaco di Tortona, Mario Silla, uno dei protagonisti della Resistenza in quell’area. Quando lo intervistai per la mia tesi di laurea, mi spiegò: «Io non sono mai stato un sindaco comunista, ma un comunista sindaco». I suoi compagni non volevano ospitare i mille profughi destinati alla caserma “Passalacqua”. Ma Silla s’impose: «È una bestialità sostenere che sono fascisti! Sono italiani come noi. Dunque non voglio sentire opposizioni!».
La diaspora dei trecentomila esuli raggiunse molte città italiane. I campi profughi furono centoventi. Anno dopo anno, le donne e gli uomini dell’esodo ritrovarono la patria, con il lavoro, l’ingegno, le capacità professionali, l’onestà. Mettiamo un tricolore alle nostre finestre in loro onore.

di Giampaolo Pansa

11/02/2012
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
suonatore Jones

io non capisco una cosa (seriamente). come al solito, tanti copiaincolla, pochi commenti personali (doddi).

il tuo problema è effettivamente ricordare i morti o notificare che, in qualche meandro, in qualche percentuale, in qualche tempo, alcuni non li ricordino/abbiano ricordati a dovere?

perché se è la seconda, non mi pare questo il luogo per questo tipo di notifiche.

quarant'anni di frequentazioni a fiume ti avranno dato sicuramente modo di riflettere e conoscere l'argomento meglio di molti altri. trovo più costruttivo il condividere queste tue riflessioni. non di pansa o veneziani. tue.

d'altro canto, sono cose private, quindi potresti benissimo dire "sono fatti miei, non le voglio condividere con un forum". bene. scelta giusta, sacrosanta.

ma venire a parlare di pisapia che ricorda le vittime in un modo che non è piaciuto a qualcuno, mi pare solo cercare un pretesto di flame con i tuoi (di veneziani, di pansa) sproloquii sul pericolo comunista che, in italia, vedete in due (e uno non so se lo veda davvero). potresti cambiare il nick in "dodd chisciotte"
doddi
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suonatore Jones ha scritto:io non capisco una cosa (seriamente). come al solito, tanti copiaincolla, pochi commenti personali (doddi).

il tuo problema è effettivamente ricordare i morti o notificare che, in qualche meandro, in qualche percentuale, in qualche tempo, alcuni non li ricordino/abbiano ricordati a dovere?

perché se è la seconda, non mi pare questo il luogo per questo tipo di notifiche.

quarant'anni di frequentazioni a fiume ti avranno dato sicuramente modo di riflettere e conoscere l'argomento meglio di molti altri. trovo più costruttivo il condividere queste tue riflessioni. non di pansa o veneziani. tue.

d'altro canto, sono cose private, quindi potresti benissimo dire "sono fatti miei, non le voglio condividere con un forum". bene. scelta giusta, sacrosanta.

ma venire a parlare di pisapia che ricorda le vittime in un modo che non è piaciuto a qualcuno, mi pare solo cercare un pretesto di flame con i tuoi (di veneziani, di pansa) sproloquii sul pericolo comunista che, in italia, vedete in due (e uno non so se lo veda davvero). potresti cambiare il nick in "dodd chisciotte"
Spiego ... ogni tanto (spesso) ti salti dei post. C'est facile.
I copiaincolla sono documenti che avrebbero l'ardire di spiegare gli accadimenti. Per il 63% degli italiani che ignorano del tutti e per coloro che sanno poco e/o male.
Lo fanno nelle scuole, nelle piazze perchè non lo si può fare in questo contenitore? E' lo stesso spirito di quella legge del 2004 che ci chiede di informare, informare, rivisitare per rendere giustizia e per cercare, per quanto possibile, di sopperire ai colpevoli ritardi.

Altri link.
Il documentario andato in onda sulla rubrica 7 del tg1, dal minuto 36:40 circa fino alla fine.
Una mezzoretta molto istruttiva...
http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv. ... 02-10&vc=1
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
suonatore Jones

doddi ha scritto:
suonatore Jones ha scritto:io non capisco una cosa (seriamente). come al solito, tanti copiaincolla, pochi commenti personali (doddi).

il tuo problema è effettivamente ricordare i morti o notificare che, in qualche meandro, in qualche percentuale, in qualche tempo, alcuni non li ricordino/abbiano ricordati a dovere?

perché se è la seconda, non mi pare questo il luogo per questo tipo di notifiche.

quarant'anni di frequentazioni a fiume ti avranno dato sicuramente modo di riflettere e conoscere l'argomento meglio di molti altri. trovo più costruttivo il condividere queste tue riflessioni. non di pansa o veneziani. tue.

d'altro canto, sono cose private, quindi potresti benissimo dire "sono fatti miei, non le voglio condividere con un forum". bene. scelta giusta, sacrosanta.

ma venire a parlare di pisapia che ricorda le vittime in un modo che non è piaciuto a qualcuno, mi pare solo cercare un pretesto di flame con i tuoi (di veneziani, di pansa) sproloquii sul pericolo comunista che, in italia, vedete in due (e uno non so se lo veda davvero). potresti cambiare il nick in "dodd chisciotte"
Spiego ... ogni tanto (spesso) ti salti dei post. C'est facile.
I copiaincolla sono documenti che avrebbero l'ardire di spiegare gli accadimenti. Per il 63% degli italiani che ignorano del tutti e per coloro che sanno poco e/o male.
Lo fanno nelle scuole, nelle piazze perchè non lo si può fare in questo contenitore? E' lo stesso spirito di quella legge del 2004 che ci chiede di informare, informare, rivisitare per rendere giustizia e per cercare, per quanto possibile, di sopperire ai colpevoli ritardi.

Altri link.
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sarà, ma, dei tuoi interventi senza copiaincolla, vedo solo critiche ai comunisti d'oggi e spiegazioni sui tipi di morti che ricordi volentieri.

i post, li leggo con attenzione. tanto che quel 63%, mi pareva d'aver letto che fosse 57. niente di così diverso, per carità, è sempre una percentuale alta, ma non la stessa.
doddi
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suonatore Jones ha scritto:
doddi ha scritto: Spiego ... ogni tanto (spesso) ti salti dei post. C'est facile.
I copiaincolla sono documenti che avrebbero l'ardire di spiegare gli accadimenti. Per il 63% degli italiani che ignorano del tutti e per coloro che sanno poco e/o male.
Lo fanno nelle scuole, nelle piazze perchè non lo si può fare in questo contenitore? E' lo stesso spirito di quella legge del 2004 che ci chiede di informare, informare, rivisitare per rendere giustizia e per cercare, per quanto possibile, di sopperire ai colpevoli ritardi.

Altri link.
Il documentario andato in onda sulla rubrica 7 del tg1, dal minuto 36:40 circa fino alla fine.
Una mezzoretta molto istruttiva...
http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv. ... 02-10&vc=1

sarà, ma, dei tuoi interventi senza copiaincolla, vedo solo critiche ai comunisti d'oggi e spiegazioni sui tipi di morti che ricordi volentieri.

i post, li leggo con attenzione. tanto che quel 63%, mi pareva d'aver letto che fosse 57. niente di così diverso, per carità, è sempre una percentuale alta, ma non la stessa.
Giusto! 57% ... errore di calcolo.
Riportare l'esito del voto parlamentare con i nomi dei contrari non è polemica.
Riportare ciò che dicono abbia fatto Pisapia, uno dei 15, non è polemica.
Se per 60 anni non se n'è parlato un motivo ci sarà ... (Pansa lo spiega) per evitare che il motivo tiri ancora sù la testa è giusto identificarlo ed inquadrarlo bene.
Nominare comunisti o post comunisti o barbapapà e la barbafamiglia non è polemica. Sono fatti. Soggetto predicato e complemento.

Ripeto: "sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende"

Se hai altri strumenti o approcci metodologici proponili pure sono ben lieto di imparare.
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suonatore Jones ha scritto:
sarà, ma, dei tuoi interventi senza copiaincolla, vedo solo critiche ai comunisti d'oggi e spiegazioni sui tipi di morti che ricordi volentieri.

i post, li leggo con attenzione. tanto che quel 63%, mi pareva d'aver letto che fosse 57. niente di così diverso, per carità, è sempre una percentuale alta, ma non la stessa.
Da ultimo: pensa che anche il titolo del topic è errato nella descrizione identificativa della celebrazione.

Il Giorno della Memoria è commemorato il 27 genniao ( http://it.wikipedia.org/wiki/Giorno_della_Memoria ), quello del Ricordo, ossia l'oggetto del topic invece il 10.
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X Doddi:

Copiaincollate percentuali variabili, articolesse e commenti vari...
suggerirei (pensando tu sia ormai a corto di link), in assoluto spirito commemorativo...
l'elenco, nome per nome, degli infoibati.
:salut

Prevenire è meglio che curare.
:wink

P.S.
la prossima volta il topic te lo apri da solo.
:mrgreen:
Ultima modifica di aquamoon il 13/02/2012, 14:37, modificato 1 volta in totale.
Sventurata la terra che ha bisogno di eroi
suonatore Jones

doddi ha scritto: Da ultimo: pensa che anche il titolo del topic è errato nella descrizione identificativa della celebrazione.

Il Giorno della Memoria è commemorato il 27 genniao ( http://it.wikipedia.org/wiki/Giorno_della_Memoria ), quello del Ricordo, ossia l'oggetto del topic invece il 10.
una puntualizzazione degna della più frivola prassi retorica della sinistra estrema e scissionista. stai attento alla deriva. :mrgreen:
doddi
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aquamoon ha scritto:X Doddi:

Copiaincollate percentuali variabili, articolesse e commenti vari...
suggerirei (pensando tu sia ormai a corto di link), in assoluto spirito commemorativo...
l'elenco, nome per nome, degli infoibati.
:salut

Prevenire è meglio che curare.
:wink

P.S.
la prossima volta il topic te lo apri da solo.
:mrgreen:
Ho sbagliato un numero. Capita, errore di sottrazione :redface
Tu solo un titolo parlando d'altro ed accusando, letteralmente, altri di non si capisce bene cosa, magari di errata interpretazione di data e pensiero.
Ma va bene uguale, non importa chi lo apre o quanti se ne aprano, purchè se ne parli. Il punto che volevo sottolineare e che non sappiamo, quasi, neppure come si chiami.



TESTIMONIANZA di Annamaria Muiesan

Ora non sarà più consentito alla Storia di smarrire l’altra metà della Memoria. I nostri deportati, infoibati, fucilati, annegati o lasciati morire di stenti e malattie nei campi di concentramento jugoslavi, non sono più morti di serie B.

Giornata del Ricordo – 10 febbraio 2006 – Politeama Rossetti - Trieste

Ora non sarà più consentito alla Storia di smarrire l’altra metà della Memoria. I nostri deportati, infoibati, fucilati, annegati o lasciati morire di stenti e malattie nei campi di concentramento jugoslavi, non sono più morti di serie B.

Ieri l’altro, 8 febbraio, al Quirinale, nel corso di una cerimonia vibrante e commovente, il Presidente della Repubblica ha conferito a noi familiari delle vittime una decorazione alla loro memoria . “La Repubblica Italiana ricorda Domenico Muiesan/1945” è inciso sulla mia medaglia, piccola nella forma, grande nel significato. La Patria comincia a prendere coscienza di una realtà che per oltre sessant’anni è stata dimenticata, stravolta o silenziata. Manca ancora uno sforzo condiviso per stabilire le responsabilità di quel dramma dovuto certo alla ferocia dei titini jugoslavi, ma nel quale i comunisti italiani locali hanno svolto una parte non marginale.

Oggi, in occasione della “Giornata del Ricordo” ci viene chiesta una testimonianza per non dimenticare. Vivessi cent’anni non potrei mai liberarmi da quei ricordi dolorosi.

Sto ancora male al ricordo della notte del sequestro di mio padre, delle accuse tremende che gli gridano in faccia i gappisti piranesi, fazzoletto rosso e mitra spianato.

Sto male al ricordo del breve ritorno con mia madre a Pirano nell’inutile tentativo d’incontrarlo , dei manifesti infamanti affissi per le strade, delle parole del parroco Don Malusà: “No signora xe mejo che no la lo veda”, a sottolineare, lui che i prigionieri li può visitare, Dio sa quali conseguenze per i maltrattamenti subiti.

Sto male al pensiero del fabbro che forza la porta del nostro appartamento, a Pirano; degli uomini armati che profanano quelle amate stanze, quelle amate vecchie cose razziate e caricate su un carro già in attesa in contrada.

Sto male al ricordo delle lunghe notti insonni di Trieste nell’alloggio di via Guido Reni devastato dalle bombe nelle brande fradice dell’ECA, della pioggia che gocciola nei barattoli sistemati qua e là.

Sto male al pensiero di mamma che incurante del pericolo , testardamente percorre con altre la sterminata Jugoslavia nella speranza, nascosta nell’erba alta o fra le stoppie, di riconoscere tra i tanti volti emaciati e barbuti dei prigionieri dei campi, quello del suo caro.

44 furono i cittadini di Pirano e dintorni fatti scomparire dalla faccia della terra. La maggior parte fra il maggio e il giugno ’45. e questo quando a Pirano comandavano non i titini, come ancora oggi si vorrebbe fare credere, ma i comunisti del posto che alla fine delle ostilità s’erano insediati al Comune e s’imponevano sul C.L.N. E comunisti italiani erano i gappisti che non aveva riconsegnato le armi per continuare la loro rivoluzione, mandati di notte di casa in casa a sequestrare i “nemici del popolo”. Comunisti italiani quelli che dileggiavano i prigionieri in piazza, quelli che sorvegliavano le carceri, quelli che sovrintendevano agli interrogatori, finchè finirono nelle mani dei titini che ne fecero scempio.

Di mio padre, dunque, quasi tutto si sa sul sequestro, sulla prigionia, sulle sevizie, sui dileggi diurni e sugli interrogatori notturni, e sono anche noti i nomi degli aguzzini. Ma a quasi sessantun anni da quei dolorosi eventi, sul come e dove egli abbia immolato la sua vita, nonostante le tante ipotesi e congetture sollevate, ancora nulla si sa di preciso. Ed è d’altra parte inutile che in tanti si affannino a correre a Lubiana a spulciare negli archivi aperti da poco: tutti sanno che negli archivi si trova quello che si vuol far trovare.

Mio padre dunque resterà per sempre senza sepolcro. E senza un fiore.

Esiste una sola, unica e incontrovertibile certezza: se nei nostri paesi non ci fossero stati quei piccoli comunisti italiani assetati di potere e animati di odio ideologico e di spirito di vendetta, e non avessero messo in atto una caccia spietata ai loro nemici storici, indifferente se buoni o cattivi, oggi noi tutti piangeremmo un numero assai meno elevato di scomparsi.

Ed è questo che nella Giornata del Ricordo si deve dire a chi ancora non sa.
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