Fallimento Farmacia, PM chiede 6 anni di reclusione x SARRA

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Malaca
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Che bravo amministratore non c'è che dire.....



http://www.newz.it/2011/12/20/falliment ... ra/127376/



Insomma stu Sarra kakki kosa i bonu a fici mai?
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spiny79
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ma non è un avvocato, pure una farmacia aveva?
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goldenboy
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spiny79 ha scritto:ma non è un avvocato, pure una farmacia aveva?

non era intestata a lui
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spiny79
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goldenboy ha scritto:
spiny79 ha scritto:ma non è un avvocato, pure una farmacia aveva?

non era intestata a lui

ho capito, della serie 2+2= 5...
che dire, chi si mette in questi impicci poi se li tenga...
doddi
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Pare vi sia un fallimento... senza debiti


http://www.strill.it/index.php?option=c ... &Itemid=99

Reggio, lettera dell'avv. Saccomanno, difensore dott.ssa Marrari: "Ripristinare verità su fallimento Farmacia Centrale"
Giovedì 22 Dicembre 2011 17:49


Riceviamo e pubblichiamo lettera dell'avv. Giacomo Saccomanno in merito alla vicenda riguardante il fallimento della Farmacia Centrale di Rc che coinvolge l'on. Alberto Sarra: Illustri Direttori,
mi pregio di inviare la presente, con richiesta di pubblicazione negli stessi spazi e pagine dei precedenti articoli, comparsi nella data di ieri 21.12.2011, al solo fine di ripristinare la verità dei fatti e della notizia. Il vero giornalismo è quella di fornire una informazione oggettiva e coerente con gli interessi dei cittadini che la leggono.
E vengo ai fatti.
Difendo la dott.ssa Antonina Marrari, che si è vista catapultare nelle pagine regionali delle prime tre testate per la nota vicenda del fallimento della Farmacia Centrale di Reggio Calabria. Mi permetto, quindi, nell’interesse della stessa a chiedere una necessaria integrazione. L’avv. On. Alberto Sarra, a cui bisogna dare il merito della pubblicazione suddetta per la sua notorietà, nel 2001 ha concluso un accordo con il proprietario della indicata Farmacia per il trasferimento della predetta ed ha costituito, come per legge, una associazione in partecipazione srl. Nella qualità di amministratore della stessa si è impegnato a pagare i debiti esistenti, per circa 5 miliardi di lire, ed a riconoscere un vitalizio al dottor Curia ed alla moglie, oltre che a obbligarsi a pagare degli altri debiti specificatamente indicati nell’accordo. Ciò è regolarmente avvento nel tempo. Nel 2005 veniva richiesto dalla Safarma Morra srl il pagamento di diverse centinaia di euro per farmaci mai acquisiti dalla predetta farmacia. A seguito di tale richiesta l’On. Sarra si è accorto che il dottor Serrao, gestore della farmacia, aveva messo in atto una palese truffa, acquistando medicinali a nome della Farmacia Centrale e vendendoli in un mercato parallelo incassando personalmente il 50% del valore in nero. Per tale reato, il Serrao, dopo diversi anni dal fatto, è stato condannato penalmente. Nel 2005, però, vi era stata la contestazione della fornitura con sequestro anche dei titoli da parte della Procura della Repubblica. In tale contesto, la Safarma Morra srl presentava istanza di fallimento ed il Tribunale lo dichiarava, non ritenendo sufficienti le difese avanzate in sede fallimentare e relative alla truffa subita. Il predetto fallimento intestato al Serrao, non presentava alcun passivo, in quanto tutti i creditori, anche quelli per le spese correnti, venivano soddisfatti dalla Società in associazione srl (Sarfarma) il cui amministratore era, appunto, l’avv. On. Alberto Sarra. Quindi, all’inizio del 2006 –il fallimento è stato dichiarato il 21.12.2005- nessun debito vi era, avendo provveduto al pagamento di tutto la predetta Sarfarma, per il tramite dell’On. Sarra. Nell’aprile del 2006, in assenza di passivo e con la richiesta di deposito del rendiconto per la chiusura del fallimento, il dottor Federico Capano ed il dottor Nicola Gratteri, unitamente al curatore, presentavano ricorso al Tribunale per la estensione del fallimento alla mia assistita ed all’On. Sarra. Invero, a dicembre 2004, vista la truffa perpetrata dal Serrao, lo stesso, anche per motivi di salute, è stato sostituito nella gestione dalla dott.ssa Marrari. Il Tribunale rigettava la richiesta di estensione. I PM e il curatore presentava reclamo presso la Corte di Appello di Reggio Calabria. Dal luglio al novembre 2006 il Tribunale, ripetutamente, invitava il curatore a depositare il rendiconto per la chiusura del fallimento, ma questo, con scuse diverse, ometteva tale atto obbligato. In questo frangente, l’avv. On. Sarra versava per le spese della curatela e dell’avvocato della medesima decine di migliaia di euro. Il 20.11.2006 veniva fissata la data per la comparizione dinanzi al Collegio del Tribunale per la chiusura del fallimento. Il 23.11.2006, invece veniva discusso il reclamo presso la Corte di Appello. Nella data del 21.12.2006 il Tribunale riceveva il decreto della Corte che accoglieva il reclamo della curatela, dichiarando inammissibile quello dei PM, e, senza nemmeno convocare le parti, nella stessa mattinata dichiarava il fallimento per estensione di Sarra Alberto e Marrari Antonina, bloccando anche i beni personali dei predetti e per un fallimento senza passivo. Per tali provvedimenti è stata proposta opposizione e la relativa causa è stata assegnata in decisione il 23.9.2011 e, quindi, si è in attesa della sentenza che potrebbe revocare il fallimento.
Ma, la questione non è finita. I PM Gratteri e Perrone Capano contestano al Sarra ed alla Marrari la bancarotta fraudolenta e documentale per la presunta sottrazione di circa 1.500.000,00 euro. Dopo oltre tre anni di udienze dinanzi al GUP, gli imputati decidono di chiedere l’abbreviato allo stato degli atti risultando palese la insussistenza dell’accusa. Infatti, con ricevute bancarie e non e ben tre perizie viene dimostrato che il Sarra non solo ha versato, nel tempo, i 5 miliardi di lire, ma che nel prosieguo ha aggiunto altri 2 miliardi e mezzo per pagare tutti i debiti. In considerazione di ciò e dell’articolo 217 bis della legge fallimentare, introdotto con D.L. n. 78/2010, con l’avvenuto pagamento dei debiti il reato di bancarotta preferenziale è ritenuto inesistente. Con la conseguenza, che se i debiti sono stati tutti pagati non può esistere la bancarotta per distrazione o documentale. Il PM di udienza dottor Federico Perrone Capano, che ha dimostrato un’avversione verso gli imputati (e per la quale la Marrari ha presentato regolare denuncia penale, tra l’altro anche nei suoi confronti, e si è in attesa di decisione!!), disconoscendo tali atti e l’avvenuto pagamento di tutti i debiti, chiedeva alla udienza del 20.12.2011 la condanna dell’On. Sarra a 6 anni e 8 mesi e della Marrari a 3 anni di reclusione (il Serrao, invece, per tali reati e per altri molto più gravi è stato ammesso al patteggiamento con condanna a soli 3 anni). Partendo dalla pena massima della bancarotta fraudolenta di anni 10 e con riduzione per il rito di un terzo per l’On. Sarra. I commenti su tale richiesta appaiono inutili: nemmeno ad un criminale incallito e con reiterazione del reato si può chiedere tale pena.
Ma, non è finita qui. La richiesta del PM finisce sul tavolo dell’ANSA nel primo pomeriggio e forse anche prima della lettura del dispositivo del GUP, dottor Andrea Esposito, pur trattandosi di Camera di Consiglio, ove nessun estraneo può accedere. Quindi, qualcuno ha passato la notizia. Chi aveva l’interesse?
Alle ore 17.00 circa il GUP leggeva un’ordinanza con la quale ammetteva una consulenza, più volta richiesta dalla difesa, per accertare la veridicità di alcuni documenti allegati alla istanza per la dichiarazione di assoluzione, ex articolo 129 c.p.p., per l’applicazione dell’articolo 217 bis della legge fallimentare. Quindi, accoglieva la tesi degli imputati e non quella del PM, che porta verso una evidente assoluzione.
Ma, si vuole ancora aggiungere che il processo poteva essere sospeso per la pendenza della opposizione al fallimento, in quanto tale requisito è presupposto indispensabile per la contestazione della bancarotta. Cioè, si vuol dire che se il fallimento viene revocato, cosa più che probabile, il processo penale non poteva nemmeno essere iniziato.
Questi i fatti. Non appare, quindi, corretto dare del delinquente alla mia cliente ed all’avv. Sarra, entrambi incensurati, con titoli che presuppongono chissà quale gravissimo reato, che nel caso in specie non esiste.
Ringrazio per l’attenzione e porgo i migliori saluti ed auguri per le imminenti festività.

Avv. Giacomo Saccomanno
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
fotina
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Faccio due semplici considerazioni:

1.Come mai in tutte le inchieste giudiziarie degli ultimi anni relativi alla "zona grigia" si fa riferimento ad intercettazioni in cui, almeno una volta, è sempre presente l'illustrissimo On. Avv. Alberto Sarra?
2.Aundi i pigghiau tutti sti sordi Sarra? mi risulta che svolgesse, prima della sua elezione a Consigliere regionale, solo la professione di avvocato, peraltro nemmeno notissimo, e non ha un pedigree di famiglia benestante.
Ora, anche considerando tutte le indennità percepite come consigliere regionale e come assessore della giunta Chiaravalloti e Scopelliti, aundi i pigghiau 10 miliardi (di lire)?
mah......

Si saranno posti le stesse domande anche coloro i quali ne hanno richiesto la condanna?
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Regmi
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News.
Visto che anche qui se ne era parlato ritengo corrretto darle spazio in modo che ognuno di noi possa trarne delle conclusioni.

http://www.strill.it/index.php?option=c ... &Itemid=99

Reggio, curatore fallimento farmacia "Centrale": "Tribunale ha rigettato opposizioni al fallimento"

Venerdì 09 Marzo 2012 12:52


Riceviamo dal curatore del fallimento della farmacia "Centrale" di Reggio Calabria, dott. Larizza, e pubblichiamo

Gentile Direttore, con riferimento alla lettera dell'avv. Giacomo Saccomanno da Voi pubblicata lo scorso 22 dicembre, mediante la quale si è voluto “ripristinare la verità dei fatti” relativi alla vicenda del fallimento della Farmacia Centrale di Reggio Calabria, Le segnalo, per dovere di cronaca, che il Tribunale di Reggio Calabria, con sentenza n. 287 depositata il 17 febbraio 2012, ha rigettato l'opposizione avverso le sentenze dichiarative del fallimento Serrao Francesco e in estensione alla società di fatto di questi con Alberto Sarra ed Antonina Rosa Marrari, smentendo così tutte le deduzioni svolte dall'Avvocato Saccomanno con la nota a sua firma e pubblicata su Strill.it.



Nella mia qualità di curatore del fallimento della Farmacia Centrale, ritengo, pertanto, doveroso che questa notizia, al pari delle inesatte
affermazioni dell'avv. Saccomanno, venga pubblicata con il medesimo rilievo precedentemente da Lei a questi concesso, posto che la sentenza suddetta, aderendo integralmente all'operato degli Organi fallimentari, ha confermato il fallimento in proprio di Alberto Sarra, Antonina Rosa Marrari e Francesco Serrao quali soci di fatto della Farmacia Centrale di Reggio Calabria.

Cordialità
Dr. Domenico Larizza
La speranza appartiene ai figli.
Noi adulti abbiamo già sperato e quasi sempre perso.
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