ECCO IL NUOVO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: MARIO MONTI

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De Magistris: “L’arrivo di Monti non mi fa esultare”
Di Marco Lillo, da il Fatto quotidiano, 15 novembre 2011

Luigi De Magistris non si iscrive al partito degli entusiasti di Mario Monti. Per il sindaco di Napoli il professore-senatore incarna il neoliberismo dei poteri forti contro il quale il centrosinistra deve immediatamente elaborare una controproposta imperniata sulle primarie e sulla creazione di una lista nazionale che scardini i partiti. Altrimenti non ci sarà più vera democrazia in questo paese ma un governo delle multinazionali e delle banche.

De Magistris non dobbiamo festeggiare l’addio di Berlusconi e l’arrivo di Monti?
Dobbiamo esultare per l’uscita di scena definitiva di Berlusconi e dobbiamo dare atto al presidente Napolitano di avere fatto la scelta più saggia. Allo stesso tempo però non bisogna esultare per la nascita del Governo Monti.

Non pensa che un governo tecnico sia necessario per ridare credibilità all’Italia con i tassi dei BTP al 7 per cento?
Questo non è un governo tecnico, nonostante la professionalità dei suoi membri, perché è sostenuto da partiti molto diversi con i quali dovrà fare i conti: Pd, Pdl e Udc, forse anche l'Idv. Mi sembra una medicina amara e forse necessaria ma non mi piace. Da sindaco lo giudicherò sui fatti e sui provvedimenti che metterà in campo per il sud, da politico invece lavorerò per un’alternativa a Berlusconi ma anche a Monti e ai poteri forti che lo sostengono.

Cosa non la convince nel Governo Monti?
Questo Governo non ha una legittimazione democratica e nasce per assecondare il volere della Borsa, delle banche, della Banca Centrale Europea e di Bruxelles. C'è il serio rischio che la politica scompaia. Noi un secondo dopo la sua nascita, anzi mentre si sta formando, dobbiamo cominciare a costruire un’alternativa politica al neoliberismo che Monti rappresenta e che ha fallito.

Non mi sembra un’operazione semplice vista la situazione del centrosinistra.
L’obiettivo finale è quelo di dare vita a un governo legittimato dal voto che cambi profondamente l'economia e la società e superi l'occupazione delle istituzioni da parte della partitocrazia e delle caste.

Da dove si comincia?
Per arrivare pronti all'appuntamento con le elezioni nel 2013 o prima, non c'è un minuto da perdere, dobbiamo avviare delle primarie serie.

Come immagina le primarie?
Non devono essere lotte tra bande o correnti come quelle che si sono tenute a Napoli prima che io mi candidassi. Non devono nemmeno essere un referendum su un leader già scelto in altro modo, come è stato con Prodi.

Primarie di coalizione?
Certamente non voglio primarie di partito. Come a Napoli, bisogna dialogare anche con i moderati e i liberali. Le primarie devono andare oltre il partito ma anche oltre la coalizione. E poi io credo che il secondo passaggio dovrebbe essere una lista civica nazionale.

Sta pensando a un nuovo movimento?
C’è una straordinaria partecipazione politica nel paese che però - a torto o a ragione - non si riconosce negli attuali partiti. Questa è un’energia politica vitale per il paese che non ci possiamo permettere di perdere. Anche perché corriamo un grandissimo rischio: l'indignazione che io ho guardato in questi mesi negli occhi deve essere trasformata - come è accaduto a Napoli - in mobilitazione e in partecipazione. Se questa indignazione non trovasse sbocco politico, se l’unica alternativa a Berlusconi fosse un governo tecnico neoliberista guidato da Monti, l’indignazione andrà verso il conflitto. Dobbiamo impedire una saldatura tra quelli che dirigono le banche e quelli che spaccano le loro vetrine. Vengono ovviamente da poli opposti ma si saldano di fatto e bloccano la crescita democratica. Per questo dobbiamo lavorare per costruire una lista civica nazionale o un movimento politico che unisca le personalità migliori in vista delle elezioni.

Chi dovrebbe farne parte?
Io non escludo, una deflagrazione del quadro politico attuale. Non sono sicuro che i partiti reggano alla crisi economica con le diseguaglianze che aumentano. Anche per questo dobbiamo trovarci pronti alla creazione di un movimento che superi il quadro attuale dei partiti e semplifichi l'offerta politica nel centrosinistra. Non dobbiamo lasciare la scena politica a Monti. Altrimenti partiti e poteri forti si spartiranno il prossimo presidente del consiglio e il prossimo presidente della repubblica con le vecchie logiche e le vecchie persone.

Cosa deve fare il centrosinistra?
Dobbiamo essere rivoluzionari, l'ho provato a Napoli. C'è una rabbia che fa bene alla democrazia ed è ancora positiva perché crede nel cambiamento. Ma se scoprisse che il Governo Monti è servito solo a rimettere in piedi i vecchi equilibri tra Confindustria, gerarchie ecclesiastiche, banche, vecchi partiti e massoneria, quella rabbia potrebbe esplodere.

Lei immagina primarie di coalizione e la nascita di un nuovo soggetto. Esattamente il contrario di quello che sogna Bersani.
La base del Pd è su posizioni di cambiamento. L’ho visto alla festa dell’Unità a Pesaro e a Bologna alla convention di Civati e Serracchiani. Non posso credere che i militanti del Pd siano felici di un Governo Monti.

Le personalità forti che potrebbero gareggiare ale primarie sono numerose, da Vendola a Renzi, da Chiamparino a De Magistris. Immagina un’alleanza tra voi per convincere il Pd ad accettare le primarie?
Il laboratorio che immagino io comprende soprattutto movimenti: i precari, i sindacati e in particolare la Cgil e la Fiom. Certamente non sono molte le personalità in grado di immaginare un percorso simile. Non a caso sostengono tutti Monti. Certo Vendola, il sindaco di Bari Michele Emiliano, Pippo Civati e Debora Serracchiani li sento vicini. Mentre Renzi parla una lingua diversa.

Lei parla di primarie e movimenti. Però intanto bisogna affrontare l’emergenza economica.
Certo. Ma la strada giusta non è il commissariamento della democrazia da parte delle banche. Rischiamo un governo senza le derive del Bunga Bunga ma che porta avanti, con maggiore efficacia, le politiche neoliberiste che accrescono le diseguaglianze. Il Governo Monti mette al centro la finanza. Noi dobbiamo costruire un’alternativa che metta al centro il lavoro. O non avremo più una vera democrazia in questo paese.

Fonte: MicroMega
"I mafiosi non avrebbero cittadinanza in Italia se non ci fosse il potere politico e finanziario che gli permette di esistere."
Giuseppe Fava, ucciso il 5 gennaio 1984.
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cozzina1
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Le mani di Goldman Sachs sulla crisi europea
Secondo la stampa francesce, la triade Draghi-Monti-Papademos sono l'esempio di come la rete della banca Goldman Sachs abbia una enorme influenza sall'economia mondiale
dal nostro corrispondente GIAMPIERO MARTINOTTI

PARIGI - Goldman Sachs governa l'Europa? Posta in questo modo, la domanda può far sorridere. Ma la stampa francese s'interroga sull'influenza esercitata dalla banca d'affari statunitense: Mario Draghi ne è stato vice-presidente per l'Europa dal 2002 al 2005, Mario Monti consigliere internazionale dal 2005, mentre Lucas Papademos, nuovo premier greco, era governatore della banca centrale del suo paese quando Goldman Sachs truccò i conti del paese. A sottolineare i rapporti tra l'istituto americano e diversi leader europei è Marc Roche, corrispondente di Le Monde a Londra e soprattutto autore di un libro di rilevo : 'La Banca. Come Goldman Sachs dirige il mondo', premiato nel 2010 con il Premio del libro di economia.

Roche non è un adepto delle teorie del complotto e mette in guardia dalle semplificazioni : "Le reti non possono far tutto, l'efficienza della rete Goldman Sachs è oggi minore. Monti e Draghi sono sorvegliati dalla stampa, i deputati, le Ong". In un articolo per il suo quotidiano, Roche sostiene che "le antiche complicità mantenute dagli ex banchieri centrali sono meno utili di fronte a politici sensibili all'impopolarità dei professionisti della finanza, considerati i responsabili della crisi". Inoltre, la nuova generazione di industriali rispetta meno il vecchio establishement e chiede trasparenza. Ma proprio questa manca a Goldman Sachs, scrive ancora Roche : "La banca ama piazzare i suoi uomini senza lasciar mai cadere la maschera. Per questo i suoi uomini ligi nascondono questa filiazione quando danno un'intervista o conducono una missione ufficiale (come fu il caso di Monti, che si è visto affidare nel 2010 uno studio sul mercato unico europeo dal presidente della Commissione)".

Se Draghi è stato un banchiere di Goldman Sachs, Monti ne è stato solo un consigliere internazionale. E molti altri europei hanno lavorato per gli americani : l'ex commissario irlandese Peter Sutherland; l'ex dirigente della Bundesbank e della Bce Otmar Issing; Lord Griffiths, che fu consigliere di Margaret Thatcher; Petros Christodoulou, ex della banca è oggi responsabile dei mercati alla National Bank of Greece, il più grande gruppo bancario greco. Non c'è niente di illegittimo, ma Roche, interrogato dal sito Rue89, sottolinea l'imbarazzo dei protagonisti : "Monti e Draghi dissimulano che hanno lavorato alla Goldman Sachs o recalcitrano a parlarne. Perché? Senza dubbio perché si vergognano, la banca è oggi molto contestata, è un'istituzione sulla difensiva".

Sul web i commenti, più o meno virulenti, impazzano : l'estrema sinistra e si cosidetti 'sovranistì (cioè i difensori della sovranità nazionale) si sono appropriati l'argomento. E anche Libération, sia pur senza far riferimento alla banca americana, si chiede se i mercati non stiano scavando la fossa alla democrazia. Ma la risposta del quotidiano è rassicurante : "Se il potere politico non è più in posizione di monopolio, non è però scomparso. Meglio ancora : la storia della filosofia politica ci ricorda che la crisi e la guerra sono, par excellence, il momento del potere politico".

http://www.repubblica.it/economia/finan ... -25058681/
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doddi
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cozzina1 ha scritto:Le mani di Goldman Sachs sulla crisi europea
Secondo la stampa francesce, la triade Draghi-Monti-Papademos sono l'esempio di come la rete della banca Goldman Sachs abbia una enorme influenza sall'economia mondiale
dal nostro corrispondente GIAMPIERO MARTINOTTI

PARIGI - Goldman Sachs governa l'Europa? Posta in questo modo, la domanda può far sorridere. Ma la stampa francese s'interroga sull'influenza esercitata dalla banca d'affari statunitense: Mario Draghi ne è stato vice-presidente per l'Europa dal 2002 al 2005, Mario Monti consigliere internazionale dal 2005, mentre Lucas Papademos, nuovo premier greco, era governatore della banca centrale del suo paese quando Goldman Sachs truccò i conti del paese. A sottolineare i rapporti tra l'istituto americano e diversi leader europei è Marc Roche, corrispondente di Le Monde a Londra e soprattutto autore di un libro di rilevo : 'La Banca. Come Goldman Sachs dirige il mondo', premiato nel 2010 con il Premio del libro di economia.

Roche non è un adepto delle teorie del complotto e mette in guardia dalle semplificazioni : "Le reti non possono far tutto, l'efficienza della rete Goldman Sachs è oggi minore. Monti e Draghi sono sorvegliati dalla stampa, i deputati, le Ong". In un articolo per il suo quotidiano, Roche sostiene che "le antiche complicità mantenute dagli ex banchieri centrali sono meno utili di fronte a politici sensibili all'impopolarità dei professionisti della finanza, considerati i responsabili della crisi". Inoltre, la nuova generazione di industriali rispetta meno il vecchio establishement e chiede trasparenza. Ma proprio questa manca a Goldman Sachs, scrive ancora Roche : "La banca ama piazzare i suoi uomini senza lasciar mai cadere la maschera. Per questo i suoi uomini ligi nascondono questa filiazione quando danno un'intervista o conducono una missione ufficiale (come fu il caso di Monti, che si è visto affidare nel 2010 uno studio sul mercato unico europeo dal presidente della Commissione)".

Se Draghi è stato un banchiere di Goldman Sachs, Monti ne è stato solo un consigliere internazionale. E molti altri europei hanno lavorato per gli americani : l'ex commissario irlandese Peter Sutherland; l'ex dirigente della Bundesbank e della Bce Otmar Issing; Lord Griffiths, che fu consigliere di Margaret Thatcher; Petros Christodoulou, ex della banca è oggi responsabile dei mercati alla National Bank of Greece, il più grande gruppo bancario greco. Non c'è niente di illegittimo, ma Roche, interrogato dal sito Rue89, sottolinea l'imbarazzo dei protagonisti : "Monti e Draghi dissimulano che hanno lavorato alla Goldman Sachs o recalcitrano a parlarne. Perché? Senza dubbio perché si vergognano, la banca è oggi molto contestata, è un'istituzione sulla difensiva".

Sul web i commenti, più o meno virulenti, impazzano : l'estrema sinistra e si cosidetti 'sovranistì (cioè i difensori della sovranità nazionale) si sono appropriati l'argomento. E anche Libération, sia pur senza far riferimento alla banca americana, si chiede se i mercati non stiano scavando la fossa alla democrazia. Ma la risposta del quotidiano è rassicurante : "Se il potere politico non è più in posizione di monopolio, non è però scomparso. Meglio ancora : la storia della filosofia politica ci ricorda che la crisi e la guerra sono, par excellence, il momento del potere politico".

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:o.o: :o.o:
Pure i francesi ora se la prendono con Goldman. Ma insomma che ce lo indicassero loro il premier.... tutto stò casino per una A che prende il volo :read:

Sportivitè :mrgreen:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
tito
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doddi!! come stai???

:)

non hai mai il minimo dubbio che tutti 'sti paesi hanno problemi solo perché hanno scialacquato?? E' sempre semplice dare la colpa a qualcun altro.

Se veramente pensi che l'untore che c'è dietro sia Goldman Sachs, perché sostenevi un governo che ha avuto come uno dei suoi principali esponenti proprio un consulente di G&S??

Gianni Letta consulente Goldman Sachs
doddi
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tito ha scritto:doddi!! come stai???

:)

non hai mai il minimo dubbio che tutti 'sti paesi hanno problemi solo perché hanno scialacquato?? E' sempre semplice dare la colpa a qualcun altro.

Se veramente pensi che l'untore che c'è dietro sia Goldman Sachs, perché sostenevi un governo che ha avuto come uno dei suoi principali esponenti proprio un consulente di G&S??

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Chi sia Gianni Letta non devi spiegarmelo tu, come Monti o GS, ringraziando chi sò io, non devo leggere i giornali o il web, per vedere come sono fatti come parlano e cosa dicono, io :thumright
Evita la comicità dai, ed usa il cervello anzichè il tuo fasullo correttore automatico, non si fà chiaroveggenza o complottismo, ma si cerca, se se ne hanno mezzi e strumenti, di leggere i fatti. E ogni giorno il quadro che ho cercato di delinare da 5 mesi in qua si dipinge di quei colori.
Tu dedicati ai tuoi hobby, consiglio fraterno :beer:
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di Alberto Gentili
ROMA - Solo questa mattina alle 11 si conoscerà ufficialmente «la lista convincente ed efficace» scritta da Mario Monti dopo una «gestazione» di tre giorni. Ma già nella notte è tramontato l’ingresso di Gianni Letta e di Giuliano Amato. E così la squadra di Monti, che già oggi potrebbe giurare al Quirinale, si annuncia «squisitamente tecnica».

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ruolo delicato e cruciale per l’operatività dell’esecutivo, è destinato ad Antonio Catricalà: presidente dell’Antitrust, ex consigliere di Stato ed ex segretario generale proprio di palazzo Chigi. Uomo stimato sia dal Pdl che dal Pd.

Tra i ministeri il primo tassello è l’Economia. Monti si tiene l’interim, scegliendo però tre viceministri: al Bilancio Guido Tabellini (rettore della Bocconi), al Tesoro Vittorio Grilli (attuale direttore generale), alle Finanze Paolo De Ioanna (già capo di gabinetto di Ciampi e Tommaso Padoa-Schioppa). Sempre nel comparto economico, per le Infrastrutture il nome più probabile è quello di Gian Maria Gros Pietro (ex Autostrade e docente Luiss), ma sarebbe in corsa anche Pietro Ciucci, capo dell’Anas. Nome a sorpresa e di peso per lo Sviluppo Economico: Corrado Passera, amministratore delegato di Banca Intesa-San Paolo. Come nuovo è l’ingresso al mistero del Welfare di Elsa Fornero, docente di Economia politica a Torino e grande esperta del sistema pensionistico con un approccio «rigorista».

Dopo bocconiani e esponenti della finanza, Monti dà spazio al mondo cattolico. Lo fa scegliendo il rettore dell’Università Cattolica, Lorenzo Ornaghi, per il ministero della Famiglia. Mettendo alla Salute Enrico Garaci (presidente dell’Istituto superiore di Sanità, in passato candidato cattolico a sindaco di Roma) o Renato Balduzzi (ex capo ufficio legislativo di Rosy Bindi e presidente del Movimento ecclesiale di impegno culturale). E soprattutto creando il ministero per la Cooperazione e l’integrazione degli immigrati per Andrea Riccardi (fondatore della Comunità di sant’Egidio).

In squadra, oltre alla Fornero, sono sicure altre due donne, anche se è possibile una quarta alla Giustizia. La prima è Anna Maria Cancellieri, prefetto, data per certa all’Interno. L’alternativa: il prefetto di Napoli, Alessandro Pansa. L’altra donna è Luisa Torchia, allieva di Sabino Cassese, considerata blindata al ministero della Funzione pubblica.

Alla Giustizia, ministero ritenuto «molto sensibile» dal Pdl, è probabile il giudice della Consulta ed ex ministro della Funzione pubblica Luigi Mazzella (sponsorizzato da Berlusconi con cui andò alla famosa cena, prima della pronuncia della Corte sul lodo Alfano). L’alternativa: Livia Pomodoro (presidente del Tribunale di Milano). Ma molti, nell’entourage di Monti, non escludono che all’ultimo spunti un altro nome «molto autorevole». Sempre al femminile.

New entry è poi Francesco Profumo (Politecnico di Torino e presidente del Cnr), che il professore metterà all’Istruzione su pressione del Pd. E nuovo è il nome del probabile ministro degli Esteri: Giancarlo Aragona, ex ambasciatore a Londra, che però deve vincere la competizione con il segretario generale della Farnesina, Giampiero Massolo, e con altri due ex colleghi che hanno lavorato a Washington: Gianni Castellaneta e Ferdinando Salleo.

Alla Difesa è invece tramontato (o quasi) il consigliere militare di Napolitano, Rolando Mosca Moschini, e il prossimo inquilino del dicastero dovrebbe essere Giampaolo Di Paola, ex capo di Stato maggiore della Difesa molto stimato da Napolitano. Ai Rapporti con il Parlamento è dato sicuro l’ex segretario generale del Senato, Antonio Malaschini, e alle Politiche comunitarie Enzo Moavero, già capo di gabinetto di Monti a Bruxelles quando il professore era commissario europeo alla concorrenza

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=170120
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Francesco Profumo all'Istruzione, Paola Severino alla Giustizia, Anna Maria Cancellieri al Viminale ed Elsa Fornero al Welfare dati per sicuri. Cancellieri agli Interni e Severino alla Giustizia altri nomi dati per certi, Giulio Terzi di Santagata al ministero degli Esteri. Nel pomeriggio il giuramento ma siamo ancora in pieno totoministri :D
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Ancora non sono ufficiali però ... Berlusconi per alcuni Dicasteri non avrebbe potuto scegliere meglio, forse non li conoscete bene, ...Di Pietro, certamente, esulterà per la Giustizia :lol: :lol: :lol: :lol:
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doddi ha scritto:Ancora non sono ufficiali però ... Berlusconi per alcuni Dicasteri non avrebbe potuto scegliere meglio, forse non li conoscete bene, ...Di Pietro, certamente, esulterà per la Giustizia :lol: :lol: :lol: :lol:
ho concluso che era un totoministri, l'importante è che no nsiano politici e che pensino con la loro testa, poi per il resto mi vanno bene tutti.
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NinoMed ha scritto:
doddi ha scritto:Ancora non sono ufficiali però ... Berlusconi per alcuni Dicasteri non avrebbe potuto scegliere meglio, forse non li conoscete bene, ...Di Pietro, certamente, esulterà per la Giustizia :lol: :lol: :lol: :lol:
ho concluso che era un totoministri, l'importante è che no nsiano politici e che pensino con la loro testa, poi per il resto mi vanno bene tutti.
Nino non ti ho quotato, erano mie considerazioni sulle ipotesi dei nomi attuali :thumright
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Nasce ufficialmente il governo Monti. Alle 17 i ministri giureranno sulla Costituzione nella sala del Quirinale. Presidente consiglio e economia ad interim: Mario Monti. Ministri senza portafoglio: Enzo Moavero Milanesi, Piero Gnudi, Fabrizio Barca, Piero Giarda e Fabrizio Riccardi. Agli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata, agli Interni Anna Maria Cancellieri, alla Giustizia Paola Severino, alla Difesa Gianpaoalo di Paola, allo Sviluppo economico e infrastrutture Corrado Passera, Mario Catania all'Agricoltura, all'Ambiente Mario Clini, al Lavoro e politiche sociali Elsa Fornero, alla Salute Renato Balduzzi, all'Università e Istruzione Profumo, alla Cultura Lorenzo Ornaghi.
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Buon lavoro e buona fortuna, l'assenza di politici mi rassicura, ma temo "attentati" in parlamento.
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Squadra con forte presenza dell'universo delle banche, e del mondo cattolico, di altissimo profilo, attiggendo al meglio del mondo universitario.
Speriamo basti, in bocca al lupo :salut
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Tra i ministri senza portafoglio, creato quello per la COESIONE TERRITORIALE e quello per l'INTEGRAZIONE...











...ntò culu a lega si poti riri?
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"Mister te sarà ti, muso de mona. Mi son el signor Nereo Rocco"
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OronzoPugliese ha scritto:Tra i ministri senza portafoglio, creato quello per la COESIONE TERRITORIALE e quello per l'INTEGRAZIONE...











...ntò culu a lega si poti riri?
Si poti riri .Anche perche' non esistono dicasteri,anche senza portafoglio,del federalismo
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NinoMed
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doddi ha scritto:Squadra con forte presenza dell'universo delle banche, e del mondo cattolico, di altissimo profilo, attiggendo al meglio del mondo universitario.
Speriamo basti, in bocca al lupo :salut
:thumleft mi sto acculturando su alcuni nomi che per me sono nuovi rispetto ai più conosciuti.
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OronzoPugliese ha scritto:Tra i ministri senza portafoglio, creato quello per la COESIONE TERRITORIALE e quello per l'INTEGRAZIONE...











...ntò culu a lega si poti riri?
Cazzu cazzu non sapevo ci fosse il ministero per il federalismo!!! :oo:

Schiaffazzo ai verdi nordici padani. Penso si possa dire: 'nto culu!!!
Questa prima mossa mi piaciu (anche se la maggior parte sono massoni :???: )
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Demy182rc
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l'irritazione della lega mi fa piacere. potrebbe essere un segnale
Un Mito Non Muore Mai!

Foti su Tedesco: “Nessuna umiliazione, pensi di meno al ritorno economico”

dove c***o sta la vostra fantomatica rivoluzione liberale? la verità è che da 17 anni siete stati solo ed esclusivamente tanti M'BUCCALAPUNI
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CALABRESE
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La Lega Nord sta scoppiando,sarà un piacere leggere le loro reazioni.Grande Napolitano questa volta,in passato l'ho criticato,ma stavolta si è fatto sentire davvero :salut
"Preferisco che ci si abbracci quando si fa gol, evitando certe cose."
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