Decreto Sviluppo, prime indiscrezioni

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cozzina1
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Pensioni:si tratta con la Lega
Berlusconi,vediamo cosa si puo' fare sulle pensioni
24 ottobre, 21:44

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(ANSA) - ROMA, 24 OTT - ''Stiamo ragionando con la Lega su cosa si puo' fare sul fronte delle pensioni''. Lo ha detto il premier, Silvio Berlusconi, durante il Consiglio dei ministri, secondo quanto riferito da fonti governative.
L'ignoranza è meno dannosa del confuso sapere.
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cozzina1 ha scritto:Pensioni:si tratta con la Lega
Berlusconi,vediamo cosa si puo' fare sulle pensioni
24 ottobre, 21:44

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(ANSA) - ROMA, 24 OTT - ''Stiamo ragionando con la Lega su cosa si puo' fare sul fronte delle pensioni''. Lo ha detto il premier, Silvio Berlusconi, durante il Consiglio dei ministri, secondo quanto riferito da fonti governative.
ke tristezza di maggioranza...divisa su tutto ...peggio del csx si stanno combinando :mrgreen:
PIU' VIVO PIU' TI AMO ! Tu sempre tu ,canterò sempre di più !! Ho visto la reggina mi sono innamorato e non la lascerò mai più !
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NinoMed
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cozzina1 ha scritto:NSA.it > Politica > News
Pensioni:Bossi,serve intesa con tutti


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(ANSA) - ROMA, 24 OTT - E' un momento difficile e dobbiamo saper rispondere alle sfide, ma bisogna trovare soluzioni che vadano bene a tutti. E' il ragionamento che Umberto Bossi, secondo diverse fonti governative, avrebbe svolto chiudendo la discussione in CdM sulle misure da adottare comprese le pensioni.
c'è un po d iconfusione anche tra di loro ;)

Marco Reguzzoni, intervistato alla telefonata su Canale 5, è stato abbastanza chiaro: "La Lega è contro qualsiasi riforma delle pensioni e contro la patrimoniale. A costi limitati si può incidere in maniera positiva sui bilanci pubblici dando incentivi per il part-time alle donne con figli a carico che nella sostanza oggi sono escluse dal mondo del lavoro. Questa misura c’è in tutta Europa e nel nostro paese no".

Reguzzoni ha rifiutato categoricamente il paragone con gli altri paesi europei dove si va in pensione a 67 anni: "Nel nord Europa c’è una struttura dello stato sociale diversa dalla nostra. Oggi le nostre donne che vanno in pensione qualche anno prima, suppliscono alla carenza della nostra struttura sociale ad esempio facendo le nonne. Tra i vari paesi ci sono differenze e peculiarità che vanno analizzate nel complesso".

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bene, io direi che si può intervenire sulle pensioni d'oro, sui vitalizi e tutti i privilegi che questi nullafacenti si godono alla faccia mia.
Detto questo penso sia vergognoso che in un paese come il nostro una donna che lavora e si occupa di casa e famiglia debba andare in pensione a 65 anni...a meno che non lo desideri
Il dolore ci rimette in mezzo alle cose in modo nuovo.
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cozzina1
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è finita a fuffa...
parla di Pietro... :mrgreen:

e dice che il decreto parla di tagli alle pensioni... :scrolleye:
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In che mani siamo :roll:
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sono talmente comunista che da bambino mi mangiavo da solo
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Il terzo polo alle politiche non andrà mai con il nuovo ulivo, non ci state proprio a pensare.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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NinoMed
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doddi ha scritto:Il terzo polo alle politiche non andrà mai con il nuovo ulivo, non ci state proprio a pensare.
;) arrivi secondo :D
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doddi
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NinoMed ha scritto:
doddi ha scritto:Il terzo polo alle politiche non andrà mai con il nuovo ulivo, non ci state proprio a pensare.
;) arrivi secondo :D
Io non capisco come non si possa capire che quelli con i "comunisti", quelli veri presenti là dentro, non i rinnegati, non possono averci nulla a che fare.

Non sono ipotesi neppure da laboratorio.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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reggino ha scritto:
io2 ha scritto:Comunque anche se cade il governo non pensate che la riforma delle pensioni sia scampata, è una cosa necessaria a detta di tutti da destra a sinistra e quindi qualunque governo dovrà farla.
In Italia c'è l'anomalia delle pensioni di anzianità che non c'è nel resto del mondo, in Germania si va in pensione a 70 anni per farvi un'idea.
Non si può scaricare sulle future generazioni il peso di un sistema che non funziona va riformato.
i fondi si possono prendere facendo una dura lotta all'evasione fiscale,mettendo una bella patrimoniale,e dimezzando i costi della politica,priorità che sono del csx.
lo stesso csx che ha votato contro l' eliminazione delle province?
dai, su...io non voterò il berlusca, ma se il pd vuole il mio voto deve dimostrare di essere diverso dal diavolo dipinto.
E quindi? Ma poi, fondamentalmente...tu, chi cazzo sei? (cit.)
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la prima bozza del decreto ancora non è stato varato...ma tranquilli,fino a domani ce ne saranno almeno 6 ,modificati al primo rutto del senatur :salut
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rca ha scritto:
reggino ha scritto:
io2 ha scritto:Comunque anche se cade il governo non pensate che la riforma delle pensioni sia scampata, è una cosa necessaria a detta di tutti da destra a sinistra e quindi qualunque governo dovrà farla.
In Italia c'è l'anomalia delle pensioni di anzianità che non c'è nel resto del mondo, in Germania si va in pensione a 70 anni per farvi un'idea.
Non si può scaricare sulle future generazioni il peso di un sistema che non funziona va riformato.
i fondi si possono prendere facendo una dura lotta all'evasione fiscale,mettendo una bella patrimoniale,e dimezzando i costi della politica,priorità che sono del csx.
lo stesso csx che ha votato contro l' eliminazione delle province?
dai, su...io non voterò il berlusca, ma se il pd vuole il mio voto deve dimostrare di essere diverso dal diavolo dipinto.
l'idv ha votato a favore,il pd si è astenuto.
Ma stando a quello che dicono Letta e Bersani,se la proposta di abolizione delle province avviene per via costituzionale-come dovrebbe essere-la votano.
In estate certo sul piano simbolico,potevano assumere un atteggiamento diverso,però è chiaro che siccome le province sono previste in costituzione,non si possono abrogare con un disegno di legge.
https://www.youtube.com/watch?v=-JQINuybHL4" onclick="window.open(this.href);return false;
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doddi ha scritto:
NinoMed ha scritto:
doddi ha scritto:Il terzo polo alle politiche non andrà mai con il nuovo ulivo, non ci state proprio a pensare.
;) arrivi secondo :D

Io non capisco come non si possa capire che quelli con i "comunisti", quelli veri presenti là dentro, non i rinnegati, non possono averci nulla a che fare.

Non sono ipotesi neppure da laboratorio.
Questo bisogna andare a spiegarlo a Fioroni ed Enrico Letta.
E' chiaro che il terzo polo sia incompatibile con fds,sel e idv,come lo è con questo pdl e la lega.
https://www.youtube.com/watch?v=-JQINuybHL4" onclick="window.open(this.href);return false;
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doddi ha scritto:Il terzo polo alle politiche non andrà mai con il nuovo ulivo, non ci state proprio a pensare.
Pdl e la destra
lega
terzo polo
nuovo ulivo.
questi dovrebbero essere gli scenari,che ne pensi??
https://www.youtube.com/watch?v=-JQINuybHL4" onclick="window.open(this.href);return false;
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reggino ha scritto:
l'idv ha votato a favore,il pd si è astenuto.
Ma stando a quello che dicono Letta e Bersani,se la proposta di abolizione delle province avviene per via costituzionale-come dovrebbe essere-la votano.
In estate certo sul piano simbolico,potevano assumere un atteggiamento diverso,però è chiaro che siccome le province sono previste in costituzione,non si possono abrogare con un disegno di legge.
l' idv non è di csx, o almeno non lo è di pietro. è all' opposizione perchè antiberlusconiano.
almeno secondo il mio parere.
detto questo, se il pd crede che ci sia il tempo per abolirle secondo l' iter previsto ben venga.

Ah, fli e idv non sono così dissimili
E quindi? Ma poi, fondamentalmente...tu, chi cazzo sei? (cit.)
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rca ha scritto:
reggino ha scritto:
l'idv ha votato a favore,il pd si è astenuto.
Ma stando a quello che dicono Letta e Bersani,se la proposta di abolizione delle province avviene per via costituzionale-come dovrebbe essere-la votano.
In estate certo sul piano simbolico,potevano assumere un atteggiamento diverso,però è chiaro che siccome le province sono previste in costituzione,non si possono abrogare con un disegno di legge.
l' idv non è di csx, o almeno non lo è di pietro. è all' opposizione perchè antiberlusconiano.
almeno secondo il mio parere.
detto questo, se il pd crede che ci sia il tempo per abolirle secondo l' iter previsto ben venga.

Ah, fli e idv non sono così dissimili
sul lavoro,sulla politica estera,sull'economia,sulla giustizia,sulla rai, hanno idee molto diverse fli e idv.
Per farti un esempio Fini è favorevole all'abrogazione dell'art 18 dello statuto dei lavoratori,Di Pietro no,anzi ogni giorno è in piazza con la fiom.
Fini è favorevole alle missioni militari,Di Pietro no.
E posso andare avanti per ore...
Forse il primo Di Pietro,era più vicino a Fini,ora no.
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Se dovesse cadere il governo io penso a due scenari, visto che Berlusconi sarebbe fuori potrebbe formarsi un nuovo governo con pdl+ terzo polo oppure si va alle elezioni con la lega da sola e pdl + udc (oppure con tutto il terzo polo).
L'importante non è vincere ma partecipare, con onore, alla sconfitta dell'avversario.
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Tutto affonda e lui continua a pensare agli affari di famiglia con la legge ad-veronicam...


Più discrezionalità nella legittima per i figli spunta anche la norma "anti-Veronica"
Berlusconi potrebbe destinare a piacere metà delle quote riservate alla prole, garantendo la maggioranza Fininvest a Marina e Piersilvio. Quarantesima legge ad personam per risolvere la successione all'impero di Arcore.

di ETTORE LIVINI

MILANO - Il diavolo sta nei dettagli. E tra le pieghe del Decreto sviluppo imposto all'Italia da Berlino e Parigi si nasconde la 40esima legge ad personam dell'era Berlusconi: la "taglia-legittima" (o "anti-Veronica"). Tre righe secche mimetizzate a pag. 203 della bozza che restituiscono al Cavaliere il ruolo di king-maker nella delicata partita per la successione nella dinastia di Arcore.

Il succo della questione è semplice: se Berlusconi, toccando tutti i ferri del caso, facesse testamento con le leggi attuali, il controllo di Fininvest passerebbe di diritto alla seconda moglie Veronica Lario e ai figli Barbara, Eleonora e Luigi con una quota del 56,1%. Relegando Marina e Piersilvio nello scomodo ruolo di azionisti di minoranza con il 43,9%. Il Decreto sviluppo - ritoccando l'articolo 537 bis del Codice civile - cambia le carte in tavola e rimette il premier al centro dei giochi: consentendogli, in teoria, di lasciare fino al 53,38% dell'impero di famiglia ai due primogeniti e di ridimensionare Veronica e i suoi figli a soci di Serie B con il 46,62%.
A garantire il miracoloso ribaltone è la revisione della legittima, la quota di eredità che spetta per legge in caso di morte a moglie e figli. Oggi la norma ha paletti rigidi che limitano la discrezionalità del genitore che redige il testamento. Nel caso dei Berlusconi, per dire, il presidente del Consiglio sarebbe obbligato a girare il 25% del suo patrimonio alla moglie - e Veronica Lario è tale fino al divorzio - e il 50% ai figli, diviso in parti uguali. A lui rimarrebbe in mano solo il 25% da distribuire a piacere. Questa formula (vedi tabella) concentrerebbe automaticamente nelle mani della seconda moglie e dei suoi tre figli il controllo del Biscione.

Visti gli screzi in famiglia, il premier è da tempo a caccia di una soluzione che gli liberi le mani. Il primo Cavallo di Troia - andato in fumo - è stata un norma presentata dalla Associazione delle aziende familiari (Adaf) che tagliava tout court la quota della legittima al 50% dell'eredità. Lo scopo dell'Adaf era quello "di agevolare il passaggio di controllo delle pmi tricolori garantendo continuità aziendale e riducendo la conflittualità tra figli". L'effetto collaterale era quello di togliere le castagne dal fuoco al Cavaliere.
Fallito questo tentativo, la legge "anti-Veronica" è rispuntata nel decreto sviluppo. L'articolo 542 conferma che alla moglie spetta un quarto dell'eredità e ai figli la metà. Ma i margini di manovra di chi redige il testamento raddoppiano: del 50% riservato ai figli, solo la metà va divisa in parti uguali. Il resto può essere distribuito a piacere a uno o più di loro a sua scelta. In soldoni: oggi Silvio Berlusconi ha in mano un jolly pari al 15,9% di Fininvest che non gli consente di sparigliare le carte e fa pendere l'ago della bilancia nel risiko di Arcore verso la seconda moglie. Se la bozza diventerà legge, invece, il premier avrà a disposizione il 31,74%. E a decidere chi terrà in futuro le redini dell'impero di casa sarà solo lui.

fonte: http://www.repubblica.it
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
(Nicola Giunta)
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UnVeroTifoso ha scritto:Tutto affonda e lui continua a pensare agli affari di famiglia con la legge ad-veronicam...


Più discrezionalità nella legittima per i figli spunta anche la norma "anti-Veronica"
Berlusconi potrebbe destinare a piacere metà delle quote riservate alla prole, garantendo la maggioranza Fininvest a Marina e Piersilvio. Quarantesima legge ad personam per risolvere la successione all'impero di Arcore.

di ETTORE LIVINI

MILANO - Il diavolo sta nei dettagli. E tra le pieghe del Decreto sviluppo imposto all'Italia da Berlino e Parigi si nasconde la 40esima legge ad personam dell'era Berlusconi: la "taglia-legittima" (o "anti-Veronica"). Tre righe secche mimetizzate a pag. 203 della bozza che restituiscono al Cavaliere il ruolo di king-maker nella delicata partita per la successione nella dinastia di Arcore.

Il succo della questione è semplice: se Berlusconi, toccando tutti i ferri del caso, facesse testamento con le leggi attuali, il controllo di Fininvest passerebbe di diritto alla seconda moglie Veronica Lario e ai figli Barbara, Eleonora e Luigi con una quota del 56,1%. Relegando Marina e Piersilvio nello scomodo ruolo di azionisti di minoranza con il 43,9%. Il Decreto sviluppo - ritoccando l'articolo 537 bis del Codice civile - cambia le carte in tavola e rimette il premier al centro dei giochi: consentendogli, in teoria, di lasciare fino al 53,38% dell'impero di famiglia ai due primogeniti e di ridimensionare Veronica e i suoi figli a soci di Serie B con il 46,62%.
A garantire il miracoloso ribaltone è la revisione della legittima, la quota di eredità che spetta per legge in caso di morte a moglie e figli. Oggi la norma ha paletti rigidi che limitano la discrezionalità del genitore che redige il testamento. Nel caso dei Berlusconi, per dire, il presidente del Consiglio sarebbe obbligato a girare il 25% del suo patrimonio alla moglie - e Veronica Lario è tale fino al divorzio - e il 50% ai figli, diviso in parti uguali. A lui rimarrebbe in mano solo il 25% da distribuire a piacere. Questa formula (vedi tabella) concentrerebbe automaticamente nelle mani della seconda moglie e dei suoi tre figli il controllo del Biscione.

Visti gli screzi in famiglia, il premier è da tempo a caccia di una soluzione che gli liberi le mani. Il primo Cavallo di Troia - andato in fumo - è stata un norma presentata dalla Associazione delle aziende familiari (Adaf) che tagliava tout court la quota della legittima al 50% dell'eredità. Lo scopo dell'Adaf era quello "di agevolare il passaggio di controllo delle pmi tricolori garantendo continuità aziendale e riducendo la conflittualità tra figli". L'effetto collaterale era quello di togliere le castagne dal fuoco al Cavaliere.
Fallito questo tentativo, la legge "anti-Veronica" è rispuntata nel decreto sviluppo. L'articolo 542 conferma che alla moglie spetta un quarto dell'eredità e ai figli la metà. Ma i margini di manovra di chi redige il testamento raddoppiano: del 50% riservato ai figli, solo la metà va divisa in parti uguali. Il resto può essere distribuito a piacere a uno o più di loro a sua scelta. In soldoni: oggi Silvio Berlusconi ha in mano un jolly pari al 15,9% di Fininvest che non gli consente di sparigliare le carte e fa pendere l'ago della bilancia nel risiko di Arcore verso la seconda moglie. Se la bozza diventerà legge, invece, il premier avrà a disposizione il 31,74%. E a decidere chi terrà in futuro le redini dell'impero di casa sarà solo lui.

fonte: http://www.repubblica.it
scusa perché è una legge personale mica sta morendo e poi dopo il divorzio mica gli spetta eredità alla moglie.
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io2 ha scritto: scusa perché è una legge personale mica sta morendo e poi dopo il divorzio mica gli spetta eredità alla moglie.
Giusto, è una priorità per lo sviluppo.

PS: ancora non ha divorziato, e non è detto che Veronica glielo conceda...
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
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