Il pentito Moio fa i nomi dei politici appoggiati dai Tegano

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goldenboy ha scritto: ....degli altri non mi meraviglio...
Anche qua ti distingui :fifi:
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goldenboy
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Regmi ha scritto:
goldenboy ha scritto: ....degli altri non mi meraviglio...
Anche qua ti distingui :fifi:
Sei l'unico a non farlo.

cavolo...e che posso farci????
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goldenboy ha scritto:
Regmi ha scritto:
goldenboy ha scritto: ....degli altri non mi meraviglio...
Anche qua ti distingui :fifi:
Sei l'unico a non farlo.

cavolo...e che posso farci????
e a me lo chiedi? :fifi:
...ma anche per Melchiorre Fidelbo non ti sei meravigliato?
:read:
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Mariotta
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dal corriere della calabria

Spuntano i primi nomi dei politici. Alcuni erano già nell’aria, altri sono completamente inediti. Il collaboratore di giustizia Roberto Moio si è rivelato un fiume in piena questa mattina durante il processo “Testamento” contro la cosca Libri e contro l’ex consigliere comunale di An Massimo Labate che si sta celebrando davanti alla Corte d’Appello di Reggio Calabria.
Rispondendo alle domande del sostituto procuratore generale Franco Mollace, il pentito non ha avuto freni dimostrando di poter provocare un terremoto nei palazzi della politica reggina.
Ha parlato di ‘ndrangheta e delle sue parentele con il boss Tegano di Archi. Ma anche di politica e dei rapporti che la sua famiglia mafiosa ha intrattenuto con gli amministratori della città e della Regione.
«I Tegano avevano rapporti ottimi con l’amministrazione. – ha svelato Moio – Hanno sempre candidato qualcuno, hanno sempre appoggiato i politici. La maggior parte erano di destra. Gigi Meduri, Renato Meduri, il dottore Cellini (quando si è portata la sorella). Ad Antonio Franco gli abbiamo raccolto voti, così come a Raso. Questi erano i frequentatori, e con questa parola intendo i politici che salivano nel palazzo dei miei zii. C’ero io direttamente a quegli incontri. Di solito abbiamo votato sempre a destra. A sinistra ultimamente abbiamo portato a Nino De Gaetano. Lo appoggiava Bruno Tegano per fare un favore al dottore Suraci c’è stato sempre vicino, durante e dopo la guerra di mafia. De Gaetano lo abbiamo aiutato moltissimo».
Il collaboratore fa il nome anche dell’ex primo cittadino di Reggio, oggi governatore della Calabria: «Abbiamo sempre votato il sindaco Scopelliti attraverso Peppe Agliano. Con lui avevamo rapporti ottimi. Qualche volta è salito anche dai miei zii. Agliano è venuto a chiedere i voti. Abbiamo appoggiato Scopelliti negli anni passati anche tramite Antonio Franco. Votammo sia lui che Scopelliti».
E su Massimo Labate, imputato del processo “Testamento” con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa: «L’ho conosciuto da Ugo Marino, suocero di Demetrio Condello. Con Labate avevamo il saluto e forse qualche volta abbiamo preso un caffè. Io andavo da Ugo Marino per i vestiti e per qualche piccola fornitura di cocaina. Labate era molto amico di Mimmo Condello detto “Gingomma”».
Tornando alla politica, Moio spiega qual era il sistema: «I voti si compravano. Ho ricevuto soldi da tutti. Ho raccolto voti per un sacco di gente. Nelle ultime elezioni, con Alberto Rito abbiamo incontrato un politico che, se saliva, ci poteva dare appalti e lavori. Ma di lui non ricordo il nome. Carmelo Murina era il reggente di Santa Caterina dopo la morte di Moschera. Lui mi chiamava per aiutare a Raso. Prima del mio arresto, invece, Enzo Pileio (anche lui imputato del processo “Testamento”, ndr) mi ha chiesto dei voti. Io gli avevo detto di recuperare qualcosa perché se mi impegno lo faccio con serietà. Poi ci siamo rivisti ma non mi ha detto più nulla».
E per quanto riguarda le ultime elezioni regionali, secondo Moio, il candidato di riferimento sarebbe stato Alessandro Nicolò del Pdl: «Nel 2010 abbiamo aiutato anche lui che ha festeggiato l’elezione in un locale nella discesa dell’istituto industriale. C’era Andrea Braghetta, Polimeni, Ciccio Trimboli. Mi sono stati chiesti voti pure da un politico di Pellaro che fa il primario. Me li aveva chiesti tramite Nicolazzo perché la moglie lavorava in ospedale. Adesso non ricordo come si chiama ma c’è nei verbali».
Dal “fiume” Moio non si sono salvati neanche l’assessore comunale Demetrio Berna («Era aiutato dai Libri») e Paolo Gatto, ex consigliere che si è ricandidato alle ultime amministrative: «Voleva candidarsi a sindaco e ci ha detto: “dovete darmi una mano”. Ci siamo visti nel 2010 nella villetta di Santa Caterina e c’era anche Tonino Monorchio».
Le ultime rivelazioni del pentito, infine, hanno riguardato la lupara bianca che ha ucciso Paolo Schimizzi («Schimizzi era sostenitore di Nucera ed è scomparso per mano di suo zio Giovanni Tegano») e le società miste, considerate dagli inquirenti la “zona franca” dove la politica si siede allo stesso tavolo della ‘ndrangheta.
«La Fata Morgana è gestita dai Zito-Bertuca. – afferma Moio – La Leonia ce l’ha Giovanni Fontana che prende i soldi e li divide con le altre famiglie. Non so se anche con i politici. Io ho conosciuto De Caria. So che alla Leonia hanno assunto Rocco Melissari e Rocco Mandalari, cognato di Enzo Zappia. La Multiservizi, invece, è molto più gestita da noi Tegano, anche per via del fidanzamento tra il figlio di Peppe Richichi con la nipote di mia moglie».
Lucio Musolino




nel caso il modello di legalità reggino esportato sarebbe riferito ai gestori?
Il dolore ci rimette in mezzo alle cose in modo nuovo.
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Regmi ha scritto:
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goldenboy ha scritto:

Anche qua ti distingui :fifi:
Sei l'unico a non farlo.

cavolo...e che posso farci????
e a me lo chiedi? :fifi:
...ma anche per Melchiorre Fidelbo non ti sei meravigliato?
:read:

No no...come potevo meravigliarmi..... :fifi: :fifi: :fifi:
doddi
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Regmi ha scritto:
e a me lo chiedi? :fifi:
...ma anche per Melchiorre Fidelbo non ti sei meravigliato?
:read:
Ma come sei afoso :see:
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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doddi ha scritto:
Regmi ha scritto:
e a me lo chiedi? :fifi:
...ma anche per Melchiorre Fidelbo non ti sei meravigliato?
:read:
Ma come sei afoso :see:
Rispondo a questo ma vale anche per l’altro.

Non lo escludo e ti ripeto quello già detto altrove rimarcandone la parte conclusiva
1 - Non me ne accorgo per manifesta incapacità.
2 - eventualmente me ne strafregho.
3 – Essendo astemio non bevo mai ma, spesso, durante il giorno leggo il foum e le tue “filosofie”.
In tutti i casi stai tranquillo, sono abituato a ben peggio e puoi dire ciò che ti pare opportuno.
Questa invece è una tua seriosa affermazione di alcuni giorni addietro:
Fare informazione è anche fare opinione. La gggente vuole e deve sapere perchè poi deve sapere cosa fare.
E mentre io sto continuando ad apprendere e tu continui a fare del fideismo, come e meglio di un Ayatollah di prima grandezza, la tua ragion d'essere
una domanda tento di fartela:
come classifichi queste ultime dichiarazioni che si aggiungono alle tante già note?
Ovviamente la risposta non è obbligatoria ne, tantomeno, mi aspetto che con coerenza butti anche questo nella tua leggendaria “caddara”.
I tuoi punti forti.
La speranza appartiene ai figli.
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Regmi ha scritto:
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Regmi ha scritto:
e a me lo chiedi? :fifi:
...ma anche per Melchiorre Fidelbo non ti sei meravigliato?
:read:
Ma come sei afoso :see:
Rispondo a questo ma vale anche per l’altro.

Non lo escludo e ti ripeto quello già detto altrove rimarcandone la parte conclusiva
1 - Non me ne accorgo per manifesta incapacità.
2 - eventualmente me ne strafregho.
3 – Essendo astemio non bevo mai ma, spesso, durante il giorno leggo il foum e le tue “filosofie”.
In tutti i casi stai tranquillo, sono abituato a ben peggio e puoi dire ciò che ti pare opportuno.
Questa invece è una tua seriosa affermazione di alcuni giorni addietro:
Fare informazione è anche fare opinione. La gggente vuole e deve sapere perchè poi deve sapere cosa fare.
E mentre io sto continuando ad apprendere e tu continui a fare del fideismo, come e meglio di un Ayatollah di prima grandezza, la tua ragion d'essere
una domanda tento di fartela:
come classifichi queste ultime dichiarazioni che si aggiungono alle tante già note?
Ovviamente la risposta non è obbligatoria ne, tantomeno, mi aspetto che con coerenza butti anche questo nella tua leggendaria “caddara”.
I tuoi punti forti.
Perchè fai finta di non capire?
Il Signor Finocchiaro, che tanto ti fà 'nzuppare il pane, era un pefertto sconosciuto.
Sapevi nulla di quella storia prima del mio topic?
I mezzi d'informazione danno notizia anche di un singolo pirito sgangiato dal cdx e ci privano di simili chicche... il punto era questo, non tutti brutti tutti puzzolenti, ed inoltre, aggiungici, gli atteggiamenti di contanta moglie che continua a fare la moralizzatrice con un rinviato a giudizio nel letto.

La malattia è una cosa brutta, ma curabile, la fissazione lascia poche speranze.
Nessun fideismo, sgombra la mente e gli occhi. Limitati a leggere, non andare oltre quanto significato che continui a prendere bagnarole d'acqua fredda.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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doddi ha scritto:
Regmi ha scritto:
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Ma come sei afoso :see:
Rispondo a questo ma vale anche per l’altro.

Non lo escludo e ti ripeto quello già detto altrove rimarcandone la parte conclusiva
1 - Non me ne accorgo per manifesta incapacità.
2 - eventualmente me ne strafregho.
3 – Essendo astemio non bevo mai ma, spesso, durante il giorno leggo il foum e le tue “filosofie”.
In tutti i casi stai tranquillo, sono abituato a ben peggio e puoi dire ciò che ti pare opportuno.
Questa invece è una tua seriosa affermazione di alcuni giorni addietro:
Fare informazione è anche fare opinione. La gggente vuole e deve sapere perchè poi deve sapere cosa fare.
E mentre io sto continuando ad apprendere e tu continui a fare del fideismo, come e meglio di un Ayatollah di prima grandezza, la tua ragion d'essere
una domanda tento di fartela:
come classifichi queste ultime dichiarazioni che si aggiungono alle tante già note?
Ovviamente la risposta non è obbligatoria ne, tantomeno, mi aspetto che con coerenza butti anche questo nella tua leggendaria “caddara”.
I tuoi punti forti.
Perchè fai finta di non capire?
Il Signor Finocchiaro, che tanto ti fà 'nzuppare il pane, era un pefertto sconosciuto.
Sapevi nulla di quella storia prima del mio topic?
I mezzi d'informazione danno notizia anche di un singolo pirito sgangiato dal cdx e ci privano di simili chicche... il punto era questo, non tutti brutti tutti puzzolenti, ed inoltre, aggiungici, gli atteggiamenti di contanta moglie che continua a fare la moralizzatrice con un rinviato a giudizio nel letto.

La malattia è una cosa brutta, ma curabile, la fissazione lascia poche speranze.
Nessun fideismo, sgombra la mente e gli occhi. Limitati a leggere, non andare oltre quanto significato che continui a prendere bagnarole d'acqua fredda.
Come volevasi dimostrare e come solo il mitico personaggio di Hanna-Barbera sapeva fare, si svicola a perdifiato.
La risposta non c'è...e il fuoco sotto la "caddara" si tiene spento.

...Moru.
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Regmi ha scritto: Come volevasi dimostrare e come solo il mitico personaggio di Hanna-Barbera sapeva fare, si svicola a perdifiato.
La risposta non c'è...e il fuoco sotto la "caddara" si tiene spento.

...Moru.

Afosissimo :forno: 8-)
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http://www.strill.it/index.php?option=c ... &Itemid=86


Processo ''Testamento'': Moio parla di Massimo Labate. Non ammessi i verbali di Orsola Fallara
Mercoledì 19 Ottobre 2011 19:16

di Claudio Cordova - La deposizione di Roberto Moio era stata richiesta dalla Procura Generale nell’ambito del processo “Testamento” affinché il collaboratore di giustizia riferisse in aula dei presunti rapporti che l’ex consigliere comunale Massimo Labate avrebbe intrattenuto con la cosca Libri, con particolare riferimento a una mostra pittorica presso il Castello Aragonese e una festa rionale nel quartiere San Giorgio Extra.

In realtà, poi, il collaboratore di giustizia si è intrattenuto per parecchio tempo sui presunti rapporti che la famiglia Tegano, sua cosca di appartenenza, almeno fino al momento della collaborazione, avrebbe intrattenuto con alcuni esponenti di spicco della politica reggina.

Il processo “Testamento” scaturisce da un’operazione della Squadra Mobile del luglio 2007, che diede esecuzione a un’indagine dei pm antimafia Domenico Galletta e Giuseppe Lombardo sul clan Libri di Cannavò. In primo grado sono state inflitte pesanti condanne ai presunti affiliati della cosca: Giuseppe Libri, Francesco Giuseppe Quattrone e Alessandro Collu dodici anni di reclusione, mentre Bruno Crucitti, considerato dall’accusa l’imprenditore della cosca, è stato condannato alla pena di dieci anni di reclusione. Assolti dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa Labate e Pileio, i due imputati su cui Moio ha concentrato buona parte delle proprie dichiarazioni in aula.

Quanto ai fatti specifici contestati a Labate (la mostra e la festa rionale) Moio non è stato in grado di riferire, limitandosi a un laconico “Massimo Labate era aiutato dai Libri”. Il collaboratore ha precisato, però, di conoscere Labate da oltre vent’anni e di averlo visto all’interno del negozio del suocero di Giandomenico Condello, Ugo Marino (AfterFashion, sul Corso Garibaldi, ndi). Moio ha raccontato di conoscere Labate da prima che questi entrasse a far parte della Polizia: “Poi salutava di meno, si dava delle arie” ha detto il pentito. Con Labate, Moio, nipote del mammasantissima Giovanni Tegano, racconta di aver avuto solo rapporti di superflua conoscenza, limitandosi al saluto quando lo vedeva in negozi o locali pubblici.

Oltre che su Labate, però, Moio è stato chiamato a riferire anche sull’amico-segretario dell’ex consigliere comunale, Enzo Pileio. Un uomo che, secondo l’accusa, avrebbe rappresentato il ruolo di raccolta voti e di collettore tra la ‘ndrangheta e Labate: “Pileio mi aveva chiesto dei voti prima del mio arresto” ha detto il collaboratore, senza specificare per chi si fosse interessato l’imputato. Labate è stato eletto per due volte in Consiglio Comunale a Reggio Calabria, nel 2002 e nel 2007, in entrambi i casi all’interno di Alleanza Nazionale. Moio racconta di aver saputo che Caridi si fosse interessato all’elezione di Labate in Consiglio Comunale nel 2007, ma di non aver mai ricevuto dallo stesso Caridi alcun favore riguardante l’eventuale vicinanza del genero di Mico Libri ad ambienti politici.

Al termine della deposizione di Moio, la Corte d’Appello di Reggio Calabria (Natina Pratticò presidente, Daniele Cappuccio e Angelina Bandiera a latere) ha rigettato tutte le richieste del sostituto procuratore generale Franco Mollace. Il rappresentante dell’accusa, infatti, aveva chiesto che fosse ascoltato in aula il Capo della Squadra Mobile, Renato Cortese, che ha svolto i riscontri alle dichiarazioni di Moio, affinché questi accertasse l’attendibilità del collaboratore: “Verificare l’attendibilità di un collaboratore è pertinenza della Corte” hanno detto in aula i legali di Massimo Labate, Domenico e Andrea Alvaro, opponendosi alla richiesta. I due legali, peraltro, si sono anche opposti all’istanza principale formulata da Mollace, anch’essa respinta dalla Corte d’Appello: l’acquisizione di alcuni verbali resi Orsola Fallara, dirigente del Settore Finanze del Comune di Reggio Calabria morta in un sospetto caso di suicidio. La Fallara aveva reso dichiarazioni in sede di indagini preliminari, avvalendosi, in dibattimento, della facoltà di non rispondere in quanto indagata in reato connesso. Secondo il sostituto pg Mollace la morte della donna avrebbe reso le dichiarazioni atti irripetibili e quindi acquisibili. Una circostanza contestata dagli avvocati Alvaro, cui si sono associati anche gli avvocati Corrado Politi e Carlo Morace, quest’ultimo ha peraltro richiamato delle norme di natura costituzionale.

Un’opinione, quella degli avvocati difensori, sostenuta evidentemente anche dalla Corte d’Appello, che dopo una camera di consiglio di circa un’ora, ha rigettato l’acquisizione dei verbali. Le dichiarazioni di Orsola Fallara restano coperte da segreto.
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da strill replica di scopelliti alle accuse di Moio

Apprendo dagli organi di stampa che, nel corso del procedimento penale celebrato ieri dinnanzi la Corte di Appello di Reggio Calabria denominato “Operazione Testamento”, un collaboratore di giustizia avrebbe fatto dei riferimenti, seppur indiretti, alla mia persona.
Ritengo l’accaduto - che mi lascia estremamente perplesso - alla stregua di un tentativo del collaboratore di giustizia escusso, finalizzato anche a legittimare la sua valenza processuale attraverso il richiamo a nomi di noti personaggi politici.
Preciso, comunque, di non aver mai avuto nessun rapporto di conoscenza con i sigg.ri Tegano, citati dal collaboratore di giustizia, né con quest’ultimo nemmeno in via indiretta.
Comunico, quindi, di aver dato mandato ai miei legali per tutelare la mia persona nelle sedi opportune.
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http://www.strill.it/index.php?option=c ... Itemid=119

Dichiarazioni Moio, le repliche di Scopelliti, Renato Meduri, De Gaetano e Nicolò
Giovedì 20 Ottobre 2011 14:14

Di seguito la nota diffusa dal Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti

Apprendo dagli organi di stampa che, nel corso del procedimento penale celebrato ieri dinnanzi

la Corte di Appello di Reggio Calabria denominato “Operazione Testamento”, un collaboratore di giustizia avrebbe fatto dei riferimenti, seppur indiretti, alla mia persona.
Ritengo l’accaduto - che mi lascia estremamente perplesso - alla stregua di un tentativo del collaboratore di giustizia escusso, finalizzato anche a legittimare la sua valenza processuale attraverso il richiamo a nomi di noti personaggi politici.
Preciso, comunque, di non aver mai avuto nessun rapporto di conoscenza con i sigg.ri Tegano, citati dal collaboratore di giustizia, né con quest’ultimo nemmeno in via indiretta.
Comunico, quindi, di aver dato mandato ai miei legali per tutelare la mia persona nelle sedi opportune.

Dott. Giuseppe Scopelliti

Di seguito la nota diffusa dal Senatore Renato Meduri

Non ho mai conosciuto il collaboratore di giustizia Roberto Moio se non attraverso le fotografie pubblicate dai quotidiani che si sono, di volta in volta, occupati dei suoi delitti e, successivamente, dei suoi pentimenti. Non ho mai conosciuto nessun membro dei non meglio specificati Tegano, che il Moio indica come suoi parenti diretti e, tanto meno, ho mai varcato la soglia di casa loro. Durante la mia carriera politica, come ben sanno tutti i Magistrati che hanno operato nel corso degli anni in Calabria, non ho mai chiesto voti alla mafia. D'altro canto, come i dati numerici stanno a testimoniare, sono stato largamente votato anche da candidato del MSI, quando quel partito era discriminato e fuori da ogni logica di potere. Ho sempre evitato, anche agli amici più cari, il disagio di vedersi la casa invasa da politici questuanti. Il mio rapporto con la gente si è sviluppato sempre in pubblico, soprattutto con comizi e riunioni alla luce del sole. Ho ricevuto sempre tante preferenze e, a volte, si può dire che io sia stato plebiscitato. Non mi sono mai dovuto rivolgere, per ottenere consensi, a nessun ambiente o persona che vivesse ai margini della società civile e legale. Quanto affermato dal collaboratore di giustizia Moio durante l'udienza di ieri nell'ambito del processo denominato "Testamento" è totalmente falso e, a tal proposito, ho già dato mandato ai miei legali di verificare se nelle dichiarazioni del succitato collaboratore di giustizia vi siano elementi validi per perseguirlo a norma di legge, a tutela della mia immagine e della mia onorabilità.

Senatore Renato MEDURI


Di seguito la nota diffusa dal Consigliere Regionale Nino De Gaetano

“Ritengo non solo altamente lesivo della mia dignità personale, ma anche profondamente offensivo nei confronti di un impegno politico apertamente indirizzato al contrasto della violenza mafiosa quanto dichiarato da un collaboratore di giustizia nel corso del processo “Testamento” e oggi riportato dagli organi di stampa”. Lo dichiara il consigliere regionale Nino De Gaetano, replicando alle affermazioni del pentito Roberto Moio. “Sono stato incredibilmente chiamato in causa per interposta persona e per via indiretta, da un collaboratore di giustizia che non ho mai conosciuto e in riferimento ad una famiglia, quella dei Tegano, con la quale non ho mai avuto nessun genere di contatto: lo ritengo – afferma De Gaetano - un attacco inaccettabile e infamante, frutto di una qualche regia occulta rivolta a screditare la mia persona e il mio impegno sociale. Per questi motivi ho già dato mandato ai miei legali di verificare la sussistenza di elementi per attivare ogni e più appropriata azione legale a tutela della mia onorabilità”.



Di seguito la nota diffusa dal vicepresidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolò

Leggo nella cronaca di numerose testate di essere stato anch’io attenzionato da un collaboratore di giustizia, tale Roberto Moio, che nella disamina in aula di un processo penale in corso di celebrazione in grado di appello, davanti alla Corte di Reggio Calabria, mi avrebbe menzionato, nei termini, se la resocontazione è conforme al narrato del suddetto, che avrebbe partecipato ad una festa in un locale pubblico nei pressi del Liceo ( sic ! ) Industriale ( di Reggio Calabria ) dopo avermi ( elettoralmente ) aiutato.
E con sconcerto ma con massima serenità, preciso :
ho presenziato ad un incontro di routine, peraltro, fisiologico in una campagna elettorale, tenutosi, e non da me organizzato, nel locale pubblico L’Angolo, posto in fregio alla via urbana Emilio Cuzzocrea, nei pressi dell’Istituto Tecnico Industriale Vallauri ; ciò è avvenuto nella tarda serata del giorno 25 marzo 2010 - abituato come sono ad annotare tutto - quattro giorni prima quindi della tornata elettorale regionale del 28 e 29 marzo 2010.
A questo invito sono arrivato in ritardo, avendo dovuto nella stessa giornata, partecipare ad altri incontri, e con me c’era il mio staff di collaboratori e sostenitori .
Mi sono recato nel detto locale, che al mio arrivo era stato già disertato da molte persone che vi erano convenute, in quanto non avevo potuto essere puntuale.
Tale manifestazione era stata organizzata dal movimento politico “Io non ci sto” che ne ha curato l’organizzazione. Presenti numerose persone, consiglieri comunali e circoscrizionali, è stato anche offerto un modesto buffet. L’unico ricordo che mi è rimasto dei convenuti in sala è quello di una simpatica e chiassosa squadra giovanile di calcio, in tuta e scarpette.
Come mio costume ho porto un saluto ai presenti ed ho ringraziato gli organizzatori e i rappresentanti politici del movimento “ Io non ci sto” e sono andato via ad affrontare altri impegni.
Della presenza del predetto Moio, della cui esistenza e delle traversie giudiziarie solo successivamente ho saputo dalle cronache, non ho neanche memoria.
Di incontri preelettorali, come quello descritto, credo di averne fatti, nella mia carriera politica, almeno un centinaio, e sempre in locali pubblici o aperti al pubblico, in luoghi quindi controllabili da tutti e con la massima trasparenza.
Meno che mai ho avuto rapporti di alcun genere né con il Moio né con altri soggetti di dubbia moralità.
Ciò premesso, comunico che ho dato mandato al mio legale di esperire ogni idonea iniziativa a tutela della mia onorabilità.


http://www.strill.it/index.php?option=c ... &Itemid=86

Reggio, On. Meduri: "Le dichiarazioni di Moio, non vere"
Giovedì 20 Ottobre 2011 18:05
Non conosco Moio, non ho mai visitato e non ho mai chiesto voti alla famiglia Tegano.
Voglio ricordare, per altro, che l’ultima mia elezione è avvenuta nel lontano 2001 ed ero candidato alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Locri.
Nel 2000, alle elezioni regionali che videro il trionfo del centro destra in provincia di Reggio Calabria, da Presidente in carica della Giunta Calabrese sono stato eletto con appena seimila voti
Ho dato incarico ai miei legali di valutare ogni azione possibile a tutela dell’onorabilità della mia persona.

ON. Luigi Meduri
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ma scusate ,quello che non capisco e' una cosa,come fate a meravigliarvi di tali connivenze in una citta' come reggio calabria dove non si muove una foglia senza che la ndrangheta dia il consenso,credete che sia in politica che nell'imprenditoria anche spicciola non si sia a contatto per un motivo o per un altro con esponenti della pisella? :D
cioe' intendo dire che per essere qualcuno devi per forza di cose entrare in rotta di collisione con loro oppure non riesci ad emergere a certi livelli.
quindi credo la l'acqua calda la stiamo trovando noi in primis.....
« Ecco l'antica Reggio, le cui origini si perdono nella notte dei tempi! Ecco la Reggio della Magna Grecia. »
(Papa Giovanni Paolo II, Reggio Cal, 7 ottobre 1984)
musica tu cosmu stin calavria greca RHEGION 730 A.C.
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doddi ha scritto:......... le repliche .........
Per almeno una volta dici la verità. :twisted:
Ti aspettavi un collettivo pentimento e sei rimasto deluso vero?
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Coerenza vuole che anche qui si cerca di: (preso da altro 3D)
mostrare la propria visione e valutazione dei fatti
Che anche secondo me sono solo un:(anche questo preso da altri 3D)
Plofffffff ... mi sà tanto di buco nell'acqua
...Moru :muro:
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Quante balle. Tutte balle. Possono esserci pure delle mezze verità, ma la maggior parte sono balle e fuffa. Ha avuto il suo momento, ha fatto vendere tanti giornali, ma legare gente perbene che fa il suo onesto lavoro, alla mafia. E' davvero umiliante per chi esercita o ha esercitato la propria vita professionalmente e con serietà. Non è stato un gran giorno, questo dimostra come indagano anche gente sbagliata, che solo perchè ha avuto successo (?) politico dev'essere necessariamente aiutato dalle associazioni a delinquere. Io personalmente sono indignitato da cittadino.
E.... finchè ci sei TU....non la guardo più! Non la guardo più, finchè ci sei TUUU!!
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Mah sti poveri politici sempre accusati di connivenze mafiose..ovvio che dovrebbero dichiarare sulle accuse loro rivolte dal pentito..?
La loro carriera basata per molti sul voto di scambio,voti presi per aver sistemato certa"gente"nelle società miste(ed altrove)...e adesso cascano dalle nuvole.
Oltretutto dopo che si è ampiamente scoperto che alcune società miste sono totalmente in mano alla ndrangheta.
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Wilson ha scritto:Quante balle. Tutte balle. Possono esserci pure delle mezze verità, ma la maggior parte sono balle e fuffa. Ha avuto il suo momento, ha fatto vendere tanti giornali, ma legare gente perbene che fa il suo onesto lavoro, alla mafia. E' davvero umiliante per chi esercita o ha esercitato la propria vita professionalmente e con serietà. Non è stato un gran giorno, questo dimostra come indagano anche gente sbagliata, che solo perchè ha avuto successo (?) politico dev'essere necessariamente aiutato dalle associazioni a delinquere. Io personalmente sono indignitato da cittadino.
Non mi è chiaro se sei Indignato per la quota (tutta da quantificare) definita balle e fuffa o per la restante parte :scratch
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Ugl: "Spesso accuse dei collaboratori di giustizia funzionali ad altri progetti"
Lunedì 24 Ottobre 2011 10:42
Di seguito la nota diffusa da Giovanni Pontari, Giornalista – Segretario Regionale UGL

C’è una brutta prassi consolidata in Italia: quella di sbattere in prima pagina i nomi delle persone indicate dai collaboratori di giustizia. Non si pensa mai realmente a come si arrivi a tali indicazioni, quali interessi possano avere tali soggetti nell’indicare personaggi pubblici, perché lo facciano in particolari situazioni e, soprattutto, quali siano i fatti concreti che possano suffragare tali indicazioni. Qualche giorno fa, un collaboratore di giustizia nel corso di un processo di secondo grado ha parlato di alcuni politici molto in vista che, a suo dire, avrebbero avuto contatti diretti o indiretti con una famiglia mafiosa. Fatti assolutamente non circostanziati, come fosse un bar piuttosto che un’aula di tribunale, senza alcun tipo di riscontro reale: su questo, ovviamente, indagherà la Magistratura. Che io, come tutte le persone perbene, sia convinto della totale estraneità di tali persone rispetto alle accuse infamanti voglio dirlo chiaramente, basta pensare alla storia personale dei politici “nominati” da tale collaboratore di giustizia. Mi chiedo, però, da giornalista, se sia mediaticamente opportuno dare così tanto risalto a questi episodi, in virtù del senso di garantismo da cui sono pervaso e che, in linea di massima, anche solo in minima parte dovrebbe avere chiunque operi nell’informazione. Si può credere a scatola chiusa un uomo conosciuto dalla gente per le nefandezze di cui si è macchiato nella propria vita? Una persona che ha deciso di “pentirsi” guarda caso solo dopo l’arresto, in virtù dei benefici che la legge gli consente di avere? Potrà, invece, essere attendibile nel caso in cui i fatti esposti saranno riscontrati dai Magistrati. Intanto, però, sui media persone perbene devono sentirsi infangate da queste dichiarazioni, o da titoli del calibro di “ecco per chi votava tale cosca” oppure “le dichiarazioni di tizio fanno tremare i palazzi”. Personalmente, condannerò sempre questo sistema mediatico, in cui non c’è neanche un minimo di classificazione delle persone, ovviamente non per una sorta di anacronistico classismo, ma in virtù dei “curricula” totalmente differente tra i criminali e le persone serie, che non possono essere giudicate quasi allo stesso modo. Perciò credo che i mezzi d’informazione debbano avere una maggiore attenzione nel trattare tali vicende, perché personaggi noti per la capacità di saper bene amministrare, per la propria ventennale e più storia politica e, soprattutto, per aver sempre ripudiato ogni forma di mafia per cultura personale ed appartenenza politica, insegnandolo anche alle persone da cui sono circondate, meritano una profonda tutela. E ricordiamoci che accanto a loro ci sono mogli e figli che non sempre hanno le spalle talmente larghe da comprendere come certe accuse siano funzionali ad altri progetti. Non dimentichiamolo mai.

Giovanni Pontari
Giornalista – Segretario Regionale UGL Autonomie
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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