Operazione Reggio Nord

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Regmi
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doddi ha scritto:
Un'attività sequestrata a soggetti vicini al malaffare funziona nella misura in cui gode e beneficia del sostegno del malaffare.
99 su 10 quando questa distorsione cessa anche l'attività che non ha più motivo di esistere. Soprattutto se e quando lavora con enti della pubblica amministrazione.
I due soggetti indicati nell'articolo danno da lavorare a centinaia di persone, non sò se i provvedimenti giudiziari si fermeranno alle attività menzionate poste sotto sequestro o se ancora i magistrati hanno altro in serbo.
Nel quotarti agginugo che io di tutto mi preoccuperei tranne che dei beni sequestrati, i quali, se hanno sostanza e peso nel tessuto economico continueranno a svolgere la loro funzione con a capo un curatore nominato dal tribunale. Altriimenti…….che la farina del diavolo tornasse ad essere crusca.



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doddi
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Operazione ''Reggio Nord'': incontri, conversazioni e l'acquisizione della discoteca ''Limoneto''
Giovedì 06 Ottobre 2011 16:48

di Claudio Cordova - E’ Bruno Antonino Tegano, classe 1973, cognato del latitante Domenico Condello, l’uomo che, secondo gli investigatori, avrebbe svolto il ruolo di anello di congiunzione, di collettore per l’illecita acquisizione della storica discoteca “Limoneto”, ubicata nel rione Catona, zona nord della città. Tegano si sarebbe servito di alcuni soggetti, operanti nel mondo dell’imprenditoria, che avrebbero svolto il ruolo di teste di ponte per l’acquisizione e la gestione, in nome della cosca Condello, di una delle discoteche più frequentate, soprattutto nella stagione estiva: Gianluca Ciro Domenico Favara, Gaetano Francesco Belfiore, Robertino Morgante, Fabio Pasqualino Scopelliti e, soprattutto, Pasquale Rappoccio, un imprenditore assai chiacchierato, entrato e uscito, negli anni, da diversi atti giudiziari.

Stando alle indagini degli uomini del Ros, comandati dal Tenente Colonnello Stefano Russo, il “Limoneto” rientra formalmente nell’attività d’impresa della società Kata SAS di Robertino Morgante, costituitasi il 26 aprile 2010 con attività prevalente di Ristorazione e Pizzeria. La società ha un valore nominale dei conferimenti di €. 8.000,00, così distribuiti: quota di €. 4.000,00 al socio Accomandante Gaetano Francesco Belfiore, classe 1973, e quota di €. 4.000,00 al socio accomandatario Robertino Morgante.

Una società, dunque, divisa in parti uguali.

La cosca Condello avrebbe messo quindi le mani sul “Limoneto”, un locale gestito in passato (fino al 22 maggio del 2000) da Antonino Crisalli, imprenditore coinvolto, arrestato e attualmente imputato nel procedimento “Meta”. In quella data, viene stipulato un contratto di compravendita di terreno, per un valore accertato 43.750.000 di vecchie lire, a favore della società GRANDI ALBERGHI S.R.L. La società, costituitasi il 30 gennaio 1985, è amministrata da Gianluca Morabito, classe 1978, nominato amministratore unico il 20 giugno 2002. Inoltre, essa ha un capitale sociale di € 98.800,00, così ripartito: WELCOME INVESTMENT LIMITED, con quote di nominali € 97.820,00; Vincenzo Calarco, classe 1954, con quote di nominali €. 980,00.

Nel provvedimento di fermo, firmato dai pubblici ministeri Giuseppe Lombardo e Valeria Sottosanti, viene documentata, attraverso un’indagine presso la Camera di Commercio, una cessione delle quote, avvenuta il 3 aprile 2004, da WELCOME INVESTMEN LIMITED a Gianluca Morabito. La Welcome ha per oggetto sociale l’acquisto, la vendita, la permuta, la concessione e la assunzione in locazione, l’affitto, l’amministrazione e la gestione, la costruzione in economia o in appalto di immobili urbani e rustici anche prefabbricati, ad uso di civile abitazione ed altro. Di tale società è socio, al 50%, l’imprenditore Pasquale Rappoccio.

Kata SAS, Grandi Alberghi e Welcome. Tre società per un locale. Questa la ricostruzione degli inquirenti: “Si può agevolmente dedurre che l’acquisizione degli immobili ove ricade il “Limoneto” rientrava nei precisi obiettivi della società WELCOME INVESTMENTS ITALIA S.R.L., mentre la società GRANDI ALBERGHI S.R.L. poneva la propria attenzione sulla titolarità del ramo d’azienda per lo svolgimento dell’attività commerciale innanzi analizzata. Successivamente, la KATÀ SAS acquisiva la possibilità di esercitare la propria attività utilizzando i beni del complesso aziendale del Centro Ricreativo villaggio Limoneto”.

Bruno Tegano entrerebbe in scena nell’inverno 2010. La sua prima “apparizione”, infatti, è datata 7 marzo 2010, allorquando Tegano fa visita presso l’abitazione di Domenico Favara. Nel corso della conversazione, protrattasi per diverse ore, comprese quelle del pranzo, i due interlocutori fanno più volte riferimento a un certo “Pasquale”, che gli uomini del Ros identificano nell’imprenditore Pasquale Rappoccio. Quest’ultimo, però, ritarderà all’appuntamento e arriverà in casa di Favara solo quando Tegano, intorno alle 19.30, sarà già andato via. Sono da poco passate le 20 e Favara e Rappoccio discutono dell’affare e del ruolo di Bruno Tegano:

(omissisis)
FAVARA G.: e ma fanno schifo però!!!... Bruno adesso se ne è andato di qua, ha mangiato qua oggi, è venuto questa mattina... è venuto questa mattina, poi all'una ha mangiato qua con me, se ne è andato alle quattro, poi ha saputo che dovevi venire tu… alle quattro gli è uscita la fidanzata ed è andato a prendere la fidanzata… poi è venuto qua verso le sei e mezza (18.30, ndr) ed è rimasto qua fino a...
RAPPOCCIO P.: ma ho parlato con lui, me le ha fatte vedere cose...
FAVARA G.: quindi vi siete incontrati? avete parlato? avete fatto...?
RAPPOCCIO P.. gli ho detto io: a disposizione totale con lui!!...
FAVARA G.: contentissimo! quando è venuto qua… contentissimo! ...incompr... ed è rimasto! (trad. è stato colpito dal fatto) E’ rimasto che… ti sei impegnato, dice che gli hai portato la... avevi un cofano pieno di progetti ha detto... che non è per loro, che è troppo bello, non penso che loro sono in condizioni di poterlo fare… perché lui…
RAPPOCCIO P.: quello devono fare se vogliono…
FAVARA G.: e lo sanno! questi i soldi non penso che ce li hanno!
RAPPOCCIO P.: se vogliono fare una cosa di quelli “spaccano” così…
FAVARA G.: quello, Bruno, non ne ha soldi …incompr… il cognato… e lui non vuole nemmeno che lo sappiano che c’entra lui, non sa niente nessuno, non sa niente nessuno, della famiglia sua non lo sa nessuno!
RAPPOCCIO P.: ...(tratto incompr. parla a bassa voce e in lontananza)...
FAVARA G.: Solo il cognato lo sa! Non lo sanno nemmeno della famiglia sua... non lo sa nessuno! Lo sappiamo io, tu…
RAPPOCCIO P.: lui me lo ha detto: “vedete che questo fatto lo sapete voi e…”. Io gli ho detto: “io è lo stesso che non so niente!”.
FAVARA G.: …incompr…

Quando Favara parla del “cognato” si riferirebbe, secondo le ricostruzioni investigative, proprio a Domenico Condello, “Micu u pacciu”, latitante dal 1991. Nel prosieguo della discussione, i due iniziano a parlare chiaramente di soldi, nominano, per la prima volta, il “Limoneto”. Rappoccio, infatti, sarebbe il proprietario degli immobili su cui si trova la discoteca. Emerge, ancora, un altro nome, “Pietro”, che gli inquirenti identificano in Pietro Siclari, attualmente in carcere, in seguito all’operazione “Entourage”: un soggetto ritenuto dagli inquirenti “accertatamente legato alla ‘ndrangheta” che sarebbe il socio occulto di Rappoccio. Dalla conversazione, peraltro, gli inquirenti sono convinti di trarre importanti indicazioni sul fatto che Bruno Tegano parlasse in nome di Domenico Condello e che avesse, alle sue spalle, ingenti quantità economiche, dovute proprio alla vicinanza al clan:

FAVARA G.: ehm... senti una cosa? …incompr ...con loro tanto li prendi i soldi... incompr... una volta che si stabilisce che quello è il prezzo... perché, penso che parlava di cinque…
RAPOCCIO P.: con me avevamo parlato. Ti ricordi?
FAVARA G.: penso che cinque non te li danno ...poi, magari... giustamente ci vogliono... incompr ...10.000,00 Euro in più si devono spendere per... per i lavori, per cose... perché si devono fare tutti i lavori... incompr ...può essere pure che Crisalli gliela... incompr ...lui gli ha detto che lo vuole... incompr…
RAPOCCIO P.: io gli ho detto dei 5, no il Limoneto… nei cinque il Limoneto più quell’altro locale che hanno trovato…
FAVARA G.: eh... qual é, quello di 6.000 metri? Ha detto che ci sono altri 6.000 metri...
RAPOCCIO P.: ci sono 6.000 metri in tutto... ehm...
FAVARA G.: …incompr ...eh, perché... scusa... quanti soldi devono spendere, si sono fatti i conti e devono sborsare di più di quanto pensavano... di quanto spendevano…
RAPPOCCIO P.: ...però là gli viene una cosa spettacolare. Io… me lo potevate dire prima…
FAVARA G.: pensavo che…
RAPPOCCIO P.: ...gli ha dato quei cazzo di soldi a Pietro. Quanto vogliono spendere loro?
FAVARA G.: loro mi hanno detto a me... ti dico la verità, loro voglio darti 4.000,00 Euro. Però, ti dico una cosa, ma non per sempre, che so... stabilisci tu... tre, quattro anni, cinque anni e poi gli aumenti i... uh... è giusto? Dice... io, invece di cinque... quattro! Dice... magari... dice... perdono 500,00 Euro l'uno…
RAPPOCCIO P.: io non ti posso dire di no! No, no... se vogliono fare una cosa di queste qua, tu gli dici che per te... fai una cosa del genere per te e per Bruno, parliamoci chiaro! Ma io gli avevo detto a Pietro che ve lo stavate comprando. Non penso che Pietro mi dice no se io gli dico: “sai vedi che mi hanno chiesto lo sconto invece di cinque... quattro…” Va bene!
FAVARA G.: poi... tu gli dici... per un paio di anni…
RAPPOCCIO P.: …incompr…
FAVARA G.: ...quanto... loro magari dicono... per un paio di mesi... Per poter fare i lavori...
RAPPOCCIO P.: metto… io metto, che devo mettere il contratto normale...
FAVARA G.: 4.000,00 Euro gli devi mettere…
RAPPOCCIO P.: gli devo mettere 4.000,00 Euro indicizzati…
FAVARA G.: sì!
RAPPOCCIO P.: …quindi vuol dire che il primo anno pagano 4.000,00 Euro, il secondo anno sono 4.100,00... o 4.050,00; il terzo anno sono 4.150,00...
FAVARA G.: com’è l’ISTAT…
RAPPOCCIO P.: il 2 % dell'ISTAT di quello che è...
FAVARA G.: …incompr…
RAPPOCCIO P.: …in modo tale che non ci possiamo mettere mai a fare una... una cosa…
FAVARA G.: ...no, no...
RAPOCCIO P.: …perché se io faccio un contratto, dice: “e perché non lo avete fatto in questa maniera... il contratto?”
FAVARA G.: tu lo devi fare perfetto!
RAPOCCIO P.: allora…
FAVARA G.: perché vi dovete tutelare da una parte e dall'altra!
RAPOCCIO P.: ecco! E allora... io faccio il contratto...
FAVARA G.: così in base agli indici... poi...
RAPOCCIO P.: ...tu mi hai detto 4.000,00? Benissimo! 4.000,00, non ci sono problemi! Ehm... figurati,a me non mi interessano queste cose qua... io...
FAVARA G.: ma sai che con questi li prendi. Prima non ne prendevi con Crisalli. Con questi li prendi... a posto... questi “vendono l’oro”, non fanno “malucore” con te…
RAPOCCIO P.: no, ma io...
FAVARA G.: ehm...
RAPOCCIO P.: ...ma figurati! Non è che...
FAVARA G.: ...no, perché lo so che mi hanno... incompr ...per il pastificio, per i lavori da fare…
RAPPOCCIO P.: Pietro mi ha detto: "Pasquale cacciamo a Crisalli e non facciamo niente. Quando avremo la possibilità di costruire, costruiamo... anche da quell'altra parte.", gli ho detto io: "Pietro, me lo hanno chiesto il locale, non gli posso dire di no perchè sono brave persone": Mi ha detto: " e fai quello che cazzo vuoi! Che vuoi che ti dica io. Non ci sono problemi. Fai quello che cazzo vuoi!". Gli ho detto io: "vedi che mi hanno detto che mi hanno detto 5.000,00 Euro al mese e per 5.000,00 Euro al mese gli diamo il LIMONETO più quell'altro locale che abbiamo comprato, così si fanno il parcheggio là in modo tale che sono tranquilli". Mi ha detto: "ti sto dicendo fai quello che cazzo vuoi!"
FAVARA G.: …incompr…
RAPPOCCIO P.: ora io, domani mattina vado a dirgli: "vedi che al posto di 5 sono 4"…
FAVARA G.: sono 4.000,00 Euro che ti arrivano sempre, il tempo che si fanno i lavori, là c'è da rompere, da buttare, da fare... gli devi dire...
RAPPOCCIO P.: io non lo voglio nemmeno... gli devi dire... per tre anni e poi lo aumentiamo a 5, si fa 4 indicizzato per sempre!
FAVARA G.: va bene
RAPPOCCIO P.: quindi, sarà... un discorso tranquillo, mi dovranno dare la caparra... quello che sarà... il contratto di caparra ed il contratto al posto di partire a marzo parte ad aprile, parte a maggio... quando vogliono fare loro... però da quando gli diamo le chiavi. Se non hanno le chiavi per entrare là dentro... che non entrino assolutamente!
FAVARA G.: ma loro devono fare lavori forse?
RAPPOCCIO P.: certo che devono fare... ecco perché ti dico... una volta...
FAVARA G.: gliele ha date le chiavi Crisalli?
RAPPOCCIO P.: se non gliele da, andiamo là e le prendiamo noi direttamente. Gli ha detto che ha un fatto affettivo... là dentro...
FAVARA G.: si, si... la... incompr ...ma se quello gli ha detto: "ti do anche il 10%, rimani qua dentro!"
RAPPOCCIO P.: lui si è comportato non da signore, da...
FAVARA G.: …incompr ...gli ho detto io: "ma se tu vuoi stare là..."
RAPPOCCIO P.: …incompr…e
FAVARA G.: "...vai, vieni, esci..."
RAPPOCCIO P.: lui le amicizie ce le ha, hai capito? Quando...
FAVARA G.: sai che gli ha detto? Lui gli ha detto che le licenze che ha lui non ce le ha nessuno!... le licenze sue sono tutte scadute, non sono nemmeno buone! Che gli ha detto: "ho quella per i superalcolici... qua e là..." invece si devono fare tutte di sana pianta! perché...
RAPPOCCIO P.: loro, secondo me, lo devono prendere e dargli 2.000,00 Euro al mese e fargli fare il direttore!
FAVARA G.: se gli ha detto... gli ha detto che non ha soldi! Gli ha detto: "non vogliamo niente da te!"
RAPPOCCIO P.: ...non ha da magiare, non ha... è un povero cristo…
FAVARA G.: eh... perché è già rovinato! Gli ha detto: "allora... ti prendi una quota, te la dividiamo noi, 2% uno, 2% un altro, 5% un altro... ti... ti troviamo un 10% e te lo regaliamo. Solamente perché... siccome tu eri qua dentro, noi... non cacciamo nessuno! E... e rimani pure tu", gli ha detto. "Non... non vogliamo cacciarti, vogliamo che rimani anche tu..." e gli vogliono regalare… perché vogliono fare le cose per bene…
RAPPOCCIO P.: là gli devono dare uno stipendio al mese, senti a me! In modo che possa avere qualche lira per mangiare, secondo me! Perché non ha nemmeno i soldi per mangiare…
FAVARA G.: …perché Bruno da questi qua non va neanche per una pizza! Ha detto che sono tutti amici suoi… certo, se c'è un problema ne risponde lui, prende lui... vede lui... poi, sono cazzi suoi! Gli fa anche bene al... incompr ... perché poi, di che non lo sa nessuno a che lo sanno. C'è lui, poi c'è suo cognato, però... non devono andare a mangiare, pizze... cose...
RAPPOCCIO P.: ma lo devono sapere, si deve dire... si deve dire se devono andare a mangiare ogni tanto con amici si prendono la... la pagano, fanno... come se fossero persone come le altre, senza fermarsi a fare discussioni sul come e sul quanto... perché poi, saranno...
FAVARA G.: no...
RAPOCCIO P.: ...guardati...
FAVARA G.: no, no...
RAPOCCIO P.: ...tu lo sai meglio di me!
FAVARA G.: Tu ti sei comportato… la società, questi ragazzi.... “questi sono bravi ragazzi”, ha detto lui... c'è Francesco, coso... mi ha detto...
RAPOCCIO P.: io ho parlato con lui, è venuto gli ho dato quello che ti ho detto... gli ho detto... gli ho detto "però, restituitemeli! Perché… incompr… non farli girare, altrimenti questo qua…”
FAVARA G.: …ha detto: “I fogli che aveva in macchina non entravano nel cofano!” ha detto!
RAPOCCIO P.: lo abbiamo pagato io e Pietro, gli abbiamo detto... quindi non è che…
FAVARA G.: me lo ha detto, me lo ha detto! Me lo ha detto! Non se l’aspettava che… ha detto…però Bruno ha detto: “minchia! numero uno!" ha detto: "Pasquale si è impegnato, quello che ha detto ha mantenuto. E' venuto là, si è incontrato, si è fatto..." ha detto: "si... la massima disponibilità". Gli ho detto: "te lo avevo detto che era così!". Gli ho detto io: "se dal primo mese... devono passare un paio di mesi affinché cominci il primo mese non c'è problema! Tanto... ha aspettato... con CRISALLI non ha preso una lira", mi ha detto: "no... ne abbiamo bisogno perché... dobbiamo fare un sacco di lavori... perciò... perché là è tutto distrutto! E' combinato male!"
RAPOCCIO P.: là viene il posto più bello di Reggio Calabria, Gianluca! Mettiti pure tu là dentro... là viene il posto più bello di Reggio Calabria!
FAVARA G.: no... io non voglio niente... io non voglio impicci...
RAPOCCIO P.: sai che vuol dire? Ma tu... incompr...stai lavorando?
FAVARA G.: sì.

Lo stesso Bruno Tegano interverrebbe in prima persona, con Francesco Belfiore e con i soci della KATA SAS, utilizzando, per motivi di sicurezza, apparati di telefonia pubblica, ma usando, allo stesso tempo, un linguaggio cifrato e criptico. Un interessamento, quello di Tegano, testimoniato dalle tante, tantissime conversazioni intercettate e dai sopralluoghi effettuati, proprio presso il “Limoneto”, alla presenza degli altri soci gerenti. Ma i protagonisti si incontrano anche in altre città, come accade quando Belfiore, Favara e lo stesso Tegano vengono notati a Milano, in piazza Missori, dagli uomini del Reparto Anticrimine di Reggio Calabria.

Incontri e conversazioni prodromiche, preparatorie, all’effettiva acquisizione della discoteca, che sarebbe avvenuta a metà del giugno 2010.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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