Ferrara: "Silvio minaccia di andarsene"
Inviato: 05/10/2011, 13:01
Ferrara: "Berlusconi minaccia di andarsene Tremonti metà genio metà imbroglione"
Il direttore del Foglio ad Agorà: "Il premier è di pessimo umore e potrebbe lasciare il paese in balìa della sorte". Confermata l'ipotesi di un nuovo partito "di supporto" al Pdl. Vertice serale a Palazzo Grazioli con Letta e il ministro dell'Economia sul caso Moody's
ROMA - Prima una lunga riunione serale tra Berlusconi, Letta e Tremonti. Poi stamattina un a tre tra Tremonti, il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ed il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli. Sul tavolo la decisione di Moody's di declassare l'Italia ma soprattutto i rapporti, sempre più tesi, tra il premier e il superministro dell'Economia restano tesi. Ieri un altro spunto di frizione è arrivato dalla battuta di Tremonti sul calo dello spread della Spagna 1 rispetto a quello italiano: "Sarà che loro andranno al voto anticipato", aveva detto il ministro.
E che l'umore del presidente del consiglio sia pessimo lo ha confermato stamattina Giuliano Ferrara, direttore del Foglio, al programma Agorà di Raitre: "Ho sentito Berlusconi ed è molto di cattivo umore. Minaccia di andarsene lasciandoci in balìa della sorte e non di un'alternativa concreta. La responsabilità di Berlusconi in politica e la tragedia è di non aver affrontato la questione della crescita quando doveva farlo e quando lo ha annunciato a gennaio dello scorso anno. Questo è il fallimento recente di Berlusconi. Speriamo che ora faccia una dieta di sangue di tigre e bistecche di leone". Commentando la notizia riportata da Repubblica sulla nascita di un partito denominato 'Forza Silvio', Ferrara ha aggiunto: "A me risulta che Berlusconi stia sondando la base del Pdl per capire se c'è la possibilità di fare un partito di supporto". Poi Ferrara rivolge le sue attenzioni a Tremonti, bollandolo come "un tributarista di genio e per metà un bambino capriccioso e un colossale imbroglione".
Insomma, si stringe sempre di più il cerchio intorno al ministro dell'Economia. Con il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giancarlo Galan, che torna ad attaccare Tremonti: "Come avete visto ieri, anche in sede europea, ai ministri più esperti capita di dire colossali fesserie. Non so se si è trattato di un lapsus freudiano o riflessione di un pensiero. Io sono un ministrio più giovane e starò più attento". In campo anche uno dei "nemici" storici di Tremonti, ovvero Renato Brunetta: "Non mi ha ancora risposto all'ultima lettera che gli ho inviato per condividere l'iniziativa di dismissione degli immobili pubblici". Concede invece il beneficio del dubbio il ministro degli Esteri Franco Frattini. "Non ho interpretato" le sue parole, ha detto il capo della Farnesina, ma "voglio ben sperare che non ci fossero riferimenti all'Italia".
Opposte le valutazioni dell'opposizione. "Ieri - sottolinea il leader dell'Udc Pierferdinando Casini - Tremonti aveva detto una cosa giusta, ma poi l'ha smentita". "Quando un paese sta affondando - continua - la cosa peggiore è la paralisi, nessuno fa nulla, si aspetta l'immersione, come il Titanic che sta andando a fondo. In quei casi bisogna fare qualcosa perché fare qualcosa è meglio di non fare nulla. Un nuovo governo sarebbe ancora meglio, un governo di responsabilità nazionale, ma in questi casi se non c'è la possibilità si dà la parola al popolo, è sempre un fatto di democrazia".
fonte: http://www.repubblica.it
Calma piatta.... o caos?
DILETTANTI!
Il direttore del Foglio ad Agorà: "Il premier è di pessimo umore e potrebbe lasciare il paese in balìa della sorte". Confermata l'ipotesi di un nuovo partito "di supporto" al Pdl. Vertice serale a Palazzo Grazioli con Letta e il ministro dell'Economia sul caso Moody's
ROMA - Prima una lunga riunione serale tra Berlusconi, Letta e Tremonti. Poi stamattina un a tre tra Tremonti, il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ed il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli. Sul tavolo la decisione di Moody's di declassare l'Italia ma soprattutto i rapporti, sempre più tesi, tra il premier e il superministro dell'Economia restano tesi. Ieri un altro spunto di frizione è arrivato dalla battuta di Tremonti sul calo dello spread della Spagna 1 rispetto a quello italiano: "Sarà che loro andranno al voto anticipato", aveva detto il ministro.
E che l'umore del presidente del consiglio sia pessimo lo ha confermato stamattina Giuliano Ferrara, direttore del Foglio, al programma Agorà di Raitre: "Ho sentito Berlusconi ed è molto di cattivo umore. Minaccia di andarsene lasciandoci in balìa della sorte e non di un'alternativa concreta. La responsabilità di Berlusconi in politica e la tragedia è di non aver affrontato la questione della crescita quando doveva farlo e quando lo ha annunciato a gennaio dello scorso anno. Questo è il fallimento recente di Berlusconi. Speriamo che ora faccia una dieta di sangue di tigre e bistecche di leone". Commentando la notizia riportata da Repubblica sulla nascita di un partito denominato 'Forza Silvio', Ferrara ha aggiunto: "A me risulta che Berlusconi stia sondando la base del Pdl per capire se c'è la possibilità di fare un partito di supporto". Poi Ferrara rivolge le sue attenzioni a Tremonti, bollandolo come "un tributarista di genio e per metà un bambino capriccioso e un colossale imbroglione".
Insomma, si stringe sempre di più il cerchio intorno al ministro dell'Economia. Con il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giancarlo Galan, che torna ad attaccare Tremonti: "Come avete visto ieri, anche in sede europea, ai ministri più esperti capita di dire colossali fesserie. Non so se si è trattato di un lapsus freudiano o riflessione di un pensiero. Io sono un ministrio più giovane e starò più attento". In campo anche uno dei "nemici" storici di Tremonti, ovvero Renato Brunetta: "Non mi ha ancora risposto all'ultima lettera che gli ho inviato per condividere l'iniziativa di dismissione degli immobili pubblici". Concede invece il beneficio del dubbio il ministro degli Esteri Franco Frattini. "Non ho interpretato" le sue parole, ha detto il capo della Farnesina, ma "voglio ben sperare che non ci fossero riferimenti all'Italia".
Opposte le valutazioni dell'opposizione. "Ieri - sottolinea il leader dell'Udc Pierferdinando Casini - Tremonti aveva detto una cosa giusta, ma poi l'ha smentita". "Quando un paese sta affondando - continua - la cosa peggiore è la paralisi, nessuno fa nulla, si aspetta l'immersione, come il Titanic che sta andando a fondo. In quei casi bisogna fare qualcosa perché fare qualcosa è meglio di non fare nulla. Un nuovo governo sarebbe ancora meglio, un governo di responsabilità nazionale, ma in questi casi se non c'è la possibilità si dà la parola al popolo, è sempre un fatto di democrazia".
fonte: http://www.repubblica.it
Calma piatta.... o caos?
DILETTANTI!