Intercettazioni, si va verso il ddl Mastella

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UnVeroTifoso
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io2 ha scritto:
siamo tutti d'accordo che chi sbaglia deve pagare però se durante un'indagine esce un sospetto su di me o su di te e i giornali ti sbattono in prima pagina come il mostro della situazione non è giusto specialmente se dopo due giorni esce un elemento che scagiona di cui poi non pubblica nessuno.
Ma è mai successa una cosa del genere?
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ethan
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UnVeroTifoso ha scritto:
io2 ha scritto:
siamo tutti d'accordo che chi sbaglia deve pagare però se durante un'indagine esce un sospetto su di me o su di te e i giornali ti sbattono in prima pagina come il mostro della situazione non è giusto specialmente se dopo due giorni esce un elemento che scagiona di cui poi non pubblica nessuno.
Ma è mai successa una cosa del genere?
se non sbalgio a Mastella, alla fine non lo hanno nemmeno processato
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penaro
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io2 ha scritto:
penaro ha scritto:
io2 ha scritto:
non ci sono restrizioni per i reati più gravi come mafia e altro.
Per i reati di sopra dei cinque anni, credo che sia normale che prima di intercettare una persona deve avere un indizio di colpevolezza altrimenti si possono intercettare chiunque senza motivo.
L'intercettazione non va usata come prevenzione su una persona innocente perché ascoltandolo prima o poi commette qualcosa ma va usata su chi ha in un indizio che può aver fatto un reato.
E qui casca l'asino!!! Ecco la differenza fra onesti e disonesti!!!! Ecco la diferenza fra italia e democrazie occidentali... CHI SBAGLIA DEVE PAGARE!!!!!!
Tu che cosa hai da nasconedere?????
siamo tutti d'accordo che chi sbaglia deve pagare però se durante un'indagine esce un sospetto su di me o su di te e i giornali ti sbattono in prima pagina come il mostro della situazione non è giusto specialmente se dopo due giorni esce un elemento che scagiona di cui poi non pubblica nessuno.
Eh sì ma questa è un'altra storia rispetto a quanto hai scritto in precedenza, ed ovviamente su questo siamo tutti d'accordo, ma:

1)Per me le intercettazioni su berlusconi non violano la privacy e nemmeno sono preventive (ricordiamoci che taratini è accusato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, che questa si è consumata a palazzo grazioli residenza pubblica e manotenuta con denaro pubblico, anceh il tuo ecc .ecc. Berlusconi e tarantini erano grandi amici, io non sono amico di uno come tarantini e tu?)

2) dovevano esser pubblicate??? Assolutamente sì, perchè troppo gravi, è un premier che ha costruito un'immagine pubblica basata sulla fasità e le regole del merchandising più selvaggio, e no perchè ledono le indagini stesse, pro e contro insomma...ma qui c'è ben poco da scagionare....

3) qui viene la parte più importante di tutte ovvero le "scienze della cominicazione" ovvero marketing ovvero merchandising... Sono scienze vere e proprie silvietto lo sa e stipendia fior di cervelloni pagati per studiarti, studiare i tuoi gusti le tue paure i programmi che ti piacciono, i tuoi difetti, cosa compri, quando, come ecc. ecc. e sopratutto per farti dire quanto ho appena evidenziato.
Io e te non finiremo mai in prima pagina per giri di prostituzione, società off shore falsi in bilancio e chi più ne ha più ne metta ma far nascere in te la paura dell'impossibile è una precisa strategia di marketing studiata a tavolino... :salut

3)
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suonatore Jones

ethan ha scritto:
UnVeroTifoso ha scritto:
io2 ha scritto:
siamo tutti d'accordo che chi sbaglia deve pagare però se durante un'indagine esce un sospetto su di me o su di te e i giornali ti sbattono in prima pagina come il mostro della situazione non è giusto specialmente se dopo due giorni esce un elemento che scagiona di cui poi non pubblica nessuno.
Ma è mai successa una cosa del genere?
se non sbalgio a Mastella, alla fine non lo hanno nemmeno processato
veramente, hanno provato a non processarlo (pd e maggioranza; solo idv era contro) per salvare un po' di gente, ma non ci sono riusciti: dopo la prima chiusura dell'inchiesta in cui era coinvolto il ceppalonico grassone, è seguita una riapertura e un rinvio a giudizio con conferma di tutti i capi d'accusa (appropriazione indebita, truffa, abuso d'ufficio) e non, come si voleva far passare, solo "abuso d'ufficio".

quindi, mastella è sotto processo. e spero che si chiuda presto con la giusta condanna.
doddi
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UnVeroTifoso ha scritto:
io2 ha scritto:
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Ma è mai successa una cosa del genere?

Vogliamo parlare di Calciopoli e dell'inter per esempio?
Caso limite in cui l'utilizzo e la scelta delle intercettazioni hanno cambiato la storia (del calcio ma sempre storia è)
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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doddi ha scritto:
UnVeroTifoso ha scritto:
io2 ha scritto:
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Ma è mai successa una cosa del genere?

Vogliamo parlare di Calciopoli e dell'inter per esempio?
Caso limite in cui l'utilizzo e la scelta delle intercettazioni hanno cambiato la storia (del calcio ma sempre storia è)
Ma perchè ci sono stati innocenti colpiti dalla pubblicazione di intercettazioni?
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UnVeroTifoso ha scritto:
doddi ha scritto:
UnVeroTifoso ha scritto:
Ma è mai successa una cosa del genere?

Vogliamo parlare di Calciopoli e dell'inter per esempio?
Caso limite in cui l'utilizzo e la scelta delle intercettazioni hanno cambiato la storia (del calcio ma sempre storia è)
Ma perchè ci sono stati innocenti colpiti dalla pubblicazione di intercettazioni?
mi vengono im mente il figlio di moggi e la d'amico
E quindi? Ma poi, fondamentalmente...tu, chi cazzo sei? (cit.)
doddi
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UnVeroTifoso ha scritto:
doddi ha scritto:
UnVeroTifoso ha scritto:
Vogliamo parlare di Calciopoli e dell'inter per esempio?
Caso limite in cui l'utilizzo e la scelta delle intercettazioni hanno cambiato la storia (del calcio ma sempre storia è)
Ma perchè ci sono stati innocenti colpiti dalla pubblicazione di intercettazioni?
Non tengo archivi ma presumo siano centinaia le persone sputtanate che poi non sono state neppure rinviate. o le cui conversazioni, che nulla avevano a che fare con alcun tipo di reato sono fuoriscite candidamente, con pettegolezzi e amenità del genere, ma la notizia era il nome in prima pagina accostato ad un personaggio.
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E siamo punto e a capo: il problema non sono le intercettazioni ma la loro pubblicazione. Perchè non si applica quanto già previsto invece di mettere i paletti agli inquirenti (che è quello che si vuole fare)?
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UnVeroTifoso ha scritto:E siamo punto e a capo: il problema non sono le intercettazioni ma la loro pubblicazione. Perchè non si applica quanto già previsto invece di mettere i paletti agli inquirenti (che è quello che si vuole fare)?

Il decreto in oggetto prevedeva quanto di seguito riportato, dove stà il problema che non riesco a seguirti? Fattore "durata" per caso?

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Poli ... ioni.shtml

Dopo il sì della Camera, il provvedimento è fermo in Senato Intercettazioni, cosa prevede il ddl Mastella Il testo vieta la pubblicazione delle conversazioni fino alla chiusura delle indagini. Il procuratore diventa responsabile dell'archivio STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
ROMA - La polemica sulle intercettazioni telefoniche che riguardano l'inchiesta sulla vicenda Antonveneta ha riportato in primo piano il ddl Mastella, fermo in commissione Giustizia al Senato dopo che il provvedimento nelle scorse settimane aveva ottenuto il via libera dall'assemblea di Montecitorio, praticamente all'unanimità: 447 voti favorevoli, 7 astensioni e nessun contrario. Da più parti, ora, si chiede a palazzo Madama di stringere i tempi per l'approvazione del provvedimento che prevede, tra l'altro, che sia il procuratore, o un suo delegato, ad assumersi la responsabilità della gestione e del controllo dell'archivio privato dove, secondo le nuove norme, finirebbero anche gli stralci delle intercettazioni.
Ecco cosa prevede, nel dettaglio, il provvedimento del governo.

DIVIETO DI PUBBLICAZIONE - È vietata, recita l'articolo 1 del disegno di legge, la pubblicazione, anche parziale, degli atti di indagine contenuti nel fascicolo del pubblico ministero o delle investigazioni difensive, anche se non più coperti dal segreto, fino alla conclusione delle indagini preliminari. Stesso divieto per quel che riguarda conversazioni telefoniche o flussi di informazioni informatiche o telematiche e i dati riguardanti il traffico telefonico, anche se non più coperti da segreto. Anche in questo caso fino alla conclusione delle indagini preliminari o fino al termine dell'udienza preliminare. Se si procede al dibattimento, non è consentita la pubblicazione, anche parziale, degli atti del fascicolo del Pm, se non dopo la pronuncia della sentenza in grado di appello.

ARCHIVIO RISERVATO - I documenti che contengono dati relativi a conversazioni e comunicazioni telefoniche o telematiche acquisiti in modo illecito e quei documenti elaborati attraverso una raccolta illecita di informazioni non possono essere in nessun modo utilizzati, tranne che come corpo del reato. E vengono custoditi nell'archivio riservato per le intercettazioni istituito presso ogni procura e di cui è responsabile il procuratore o un suo delegato. Nell'archivio finiscono anche gli atti relativi a conversazioni di cui è vietata l'utilizzazione e quelli privi di rilevanza perché riguardano persone, fatti o circostanze estranei alle indagini. Questi documenti vengono distrutti con provvedimento del Procuratore dopo cinque anni. Oltre agli ausiliari autorizzati dal procuratore, all'archivio possono accedere, nei casi stabiliti dalla legge, il giudice e i difensori.

SANZIONI - Uno dei capitoli più lunghi e, in alcune sue parti, più controversi, fino all'intesa finale sui giornalisti. Chiunque rivela notizie sugli atti del procedimento coperti da segreto e ne agevola la conoscenza è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. Se il fatto è commesso per colpa o per «agevolazione colposa», la pena è della reclusione fino a un anno. Se a commettere il fatto è un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio, la pena è aumentata, rispettivamente da 1 a 5 anni e da 6 mesi a 2 anni. Reclusione da 1 a 3 anni, invece, per chi in modo illecito viene a conoscenza di atti del procedimento penale coperti da segreto. E per chi, consapevole dell'illecita formazione, acquisizione o raccolta, detiene documenti che contengono atti relativi a conversazioni telefoniche, la pena è la reclusione da 6 mesi a 4 anni. Chiunque rivela, attraverso qualsiasi mezzo di informazione al pubblico, in tutto o in parte il contenuto di documenti elaborati per mezzo di una raccolta illecita di informazioni è punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni. Se il fatto è commesso da un pubblico ufficiale, la reclusione è aumentata da 1 a 5 anni. Per i giornalisti che pubblicano atti del procedimento o intercettazioni telefoniche coperte da segreto scatta l'ammenda da 10mila a 100mila euro, in alternativa alla reclusione fino a 30 giorni, come previsto dall'articolo 684 del Codice penale. In caso di illeciti per finalità giornalistiche, inoltre, è applicata la sanzione amministrativa della pubblicazione, in uno o più giornali, dell'ordinanza che accerta l'illecito a spese dei responsabili della violazione.

TRASCRIZIONE DELLE CONVERSAZIONI - È vietata la trascrizione delle parti di conversazioni che riguardano esclusivamente persone, fatti o circostanze estranei alle indagini. Il giudice dispone che i nominativi o i riferimenti indicativi di soggetti estranei alle indagini siano espunti dalle trascrizioni delle registrazioni. A meno che questo non ostacoli l'accertamento dei fatti esaminati dall'indagine.

DURATA DELLE INTERCETTAZIONI - Il decreto del Pm che dispone l'intercettazione indica la modalità e la durata delle operazioni per un massimo di 15 giorni, prorogabile per altri 15 giorni dal giudice con decreto motivato e per una durata complessiva massima non superiore a tre mesi. Il limite può essere superato solo nel caso in cui dovessero emergere nuovi elementi investigativi. In un apposito registro tenuto presso ogni ufficio del Pubblico ministero sono annotati secondo un ordine cronologico i decreti che dispongono, autorizzano, convalidano o prorogano le intercettazioni. Ridotto anche il numero dei centri di ascolto, il cui limite è fissato ad uno per ogni distretto di Corte d'Appello.

CONTROLLO CORTE DEI CONTI - Entro il 31 marzo di ogni anno, le singole Procure trasmettono al ministro della Giustizia una relazione sulle spese sostenute nell'anno precedente per l'attivitá di intercettazione. Il Guardasigilli, a sua volta, trasmette le relazioni alla Corte dei Conti per un esame amministrativo da parte della magistratura contabile.
12 giugno 2007
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Fabbriche che chiudono,disoccupazione in continuo aumento soprattutto al sud,scuole e università che cadono a pezzi,e l'unica cosa di cui discutono è delle intercettazioni.Ma andasse a casa questa maggioranza corrotta.
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Intercettazioni, carcere per i giornalisti Bongiorno si dimette: "Non si saprà nulla"
Il comitato dei nove della commissione Giustizia della Camera approva l'emendamento che prevede il carcere per i giornalisti che pubblicano intercettazioni "irrilevanti". Via libera anche alle norme che vietano la pubblicazione delle intercettazioni fino alla cosiddetta udienza filtro. Modifica la cosiddetta norma anti-blog: avranno obbligo di rettificare entro 48 ore solo le testate on-line che risultano registrate



ROMA - Strappo in commissione Giustizia alla Camera. Il comitato dei nove ha dato parere favorevole a due emendamenti del Pdl che da una parte prevedono il carcere per i giornalisti che pubblicano intercettazioni "irrilevanti" e dall'altro vietano la pubblicazione delle intercettazioni fino alla cosiddetta udienza filtro. Giulia Bongiorno (Fli), precedente relatrice del testo, ha lasciato l'incarico in segno di protesta. Un'accelerazione che manda a gambe all'aria l'atteggiamento del Terzo polo che portava avanti un approccio "dialogante" con la maggioranza.

Il carcere è previsto in un emendamento a firma del Pdl Manlio Contento. Reclusione da sei mesi a tre anni per quei giornalisti che pubblicano le intercettazioni irrilevanti. "La modifica - spiega il deputato - si è resa necessaria perché nel testo licenziato un anno fa avevamo previsto la sanzione penale solo per la pubblicazione degli ascolti espunti o per quelli che andavano distrutti". Le intercettazioni irrilevanti saranno sia quelle che dopo l'udienza-stralcio vengono 'chiuse' nell'archivio di segretezza, sia quelle che il pm non fa trascrivere quando manda al giudice una richiesta di misura cautelare.

L'intenzione di rinunciare all'incarico di relatrice del ddl intercettazioni la deputata futurista l'aveva preannunciata ieri durante la conferenza del Terzo polo, spiegando che avrebbe preso quella decisione nel caso fossero passate proposte che di fatto portavano al black out dell'informazione, con una stretta sulla pubblicazione degli atti. L'emendamento Pdl non consente neanche di riportare per riassunto o nel contenuto le telefonate registrate.

La Bongiorno chiedeva di restare fermi al testo licenziato un anno fa grazie alla sua mediazione che invece permetteva di riportare almeno il contenuto della intercettazioni fino all'udienza-filtro. "Non mi riconosco in questo testo e trovo inaccettabile che sia bastato uno schioccar di dita del premier per mandare in fumo due anni e mezzo di lavoro per cercare un accordo", taglia corto la Bongiorno. "Con questa modifica, tutte le intercettazioni che nel corso del tempo verranno conosciute anche dalla difesa, non solo non potranno essere pubblicate nel testo, e questo va bene, ma non se ne potrà nemmeno dare notizia".

Ammazza blog. Avranno obbligo di rettificare entro 48 ore solo le testate on-line che risultano registrate. È questo l'accordo bipartisan raggiunto nel comitato dei nove, che sta esaminando il ddl Intercettazioni. La proposta è il frutto di alcuni emendamenti presentati da Zaccaria (Pd) e Cassinelli (Pdl).

Le reazioni. Il Pdl, dunque, sembra sempre più intenzionato a modificare il testo, arrivando al punto di farlo approvare con la fiducia. Preoccupati, ovviamente, i magistrati. "Ci sono intercettazioni e vicende che attengono alla vita privata che non dovrebbero mai essere pubblicate, sono pura pruderie. Ma tentare di mettere una pezza a valle vietando la pubblicazione è un attentato alla libertà di stampa", dice il segretario dell'Anm Giuseppe Cascini. Mentre per il vicepresidente del Csm Michele Vietti l'emendamento sulla cosiddetta udienza-filtro "è una soluzione che ha una propria ragionevolezza".

Il centro è scettico. Ieri i centristi avevano detto chiaramente di essere contro le modifiche avanzate dalla maggioranza. Ora Pier Ferdinando Casini precisa: "Se si vuole impedire l'obbrobrio di dialoghi che nulla hanno a che fare con le indagini, se si vuole fare una legge con questa finalità, la votiamo, se invece si vuole fare una legge che punta a censurare la stampa o a vendicarsi con i giudici, non vogliamo essere complici".

"Noi abbiamo fatto il nostro - aggiunge il deputato Udc Roberto Rao - la maggioranza avrebbe dovuto fare tesoro della disponibilità che abbiamo dimostrato anche oggi, con l'astensione sulle pregiudiziali di costituzionalità. Invece è rimasto l'emendamento Costa. Così il cammino diventa complesso".

Duri Pd e l'Idv. "È scandaloso - attacca il segretario del Pd, Pierluigi Bersani - che mentre quattro ragazze muoiono sotto le macerie per lavorare a quattro euro all'ora e Moody's ci declassa, noi siamo qui a parlare di intercettazioni. Questo dimostra la totale perdita di presa verso gli interessi del Paese di un governo che pensa solo agli affari suoi, lo vedono in tutto il mondo che è così".

Per il presidente del gruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi, "la legge bavaglio è uno schiaffo alla democrazia e alla libertà di stampa, ed è anche un'offesa ai cittadini, che chiedono misure concrete contro la crisi economica e non bavagli all'informazione"

Il Pdl: "Noi garantisti". La parola chiave per la maggioranza è 'garantismo'. "Da un lato - dice il deputato del Pdl, Manlio Contento - c'è chi, come la Bongiorno e l'opposizione, ritiene che le intercettazioni debbano continuare ad essere riportate sui giornali, qualora inserite nelle ordinanze di custodia cautelare o in provvedimenti analoghi, che riportano per lo più le tesi dell'accusa. Dall'altra parte stanno i garantisti". E anche il Guardasigilli Nitto Palma non nasconde le perplessità per la scelta della Bongiorno: "Ognuno fa quello che vuole. Non comprendo le dimissioni, le variazioni del testo sono minime ed estremamente ragionevoli".

No alle pregiudiziali. Nel frattempo la Camera ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità presentate da Pd e Idv. I sì sono stati 230 e 307 i no. Astenuti 63 deputati. Il Terzo Polo, come previsto, si è astenuto.

(05 ottobre 2011)

fonte: http://www.repubblica.it
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reggino ha scritto:Fabbriche che chiudono,disoccupazione in continuo aumento soprattutto al sud,scuole e università che cadono a pezzi,e l'unica cosa di cui discutono è delle intercettazioni.Ma andasse a casa questa maggioranza corrotta.
Sono encomiabili.
Nonostante la crisi e tutto il resto, loro vanno avanti verso il loro obiettivo, che e' quello di generare leggi a favore delle aziende del padrone e salvarlo dalla galera.
Il loro obiettivo e' questo dall'inizio, per quello gli elettori del PDL sono contenti, stanno facendo quanto promesso.
D'altra parte, se il parlamento e' pieno di avvocati e mignotte, ci sara' un motivo.
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stefano ha scritto:
reggino ha scritto:Fabbriche che chiudono,disoccupazione in continuo aumento soprattutto al sud,scuole e università che cadono a pezzi,e l'unica cosa di cui discutono è delle intercettazioni.Ma andasse a casa questa maggioranza corrotta.
Sono encomiabili.
Nonostante la crisi e tutto il resto, loro vanno avanti verso il loro obiettivo, che e' quello di generare leggi a favore delle aziende del padrone e salvarlo dalla galera.
Il loro obiettivo e' questo dall'inizio, per quello gli elettori del PDL sono contenti, stanno facendo quanto promesso.
D'altra parte, se il parlamento e' pieno di avvocati e mignotte, ci sara' un motivo.


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stefano ha scritto:
reggino ha scritto:Fabbriche che chiudono,disoccupazione in continuo aumento soprattutto al sud,scuole e università che cadono a pezzi,e l'unica cosa di cui discutono è delle intercettazioni.Ma andasse a casa questa maggioranza corrotta.
Sono encomiabili.
Nonostante la crisi e tutto il resto, loro vanno avanti verso il loro obiettivo, che e' quello di generare leggi a favore delle aziende del padrone e salvarlo dalla galera.
Il loro obiettivo e' questo dall'inizio, per quello gli elettori del PDL sono contenti, stanno facendo quanto promesso.
D'altra parte, se il parlamento e' pieno di avvocati e mignotte, ci sara' un motivo.
si va oltre quello che prevedevo e speravo, l'importante e che non toccano le indagini, poi con i giornalisti che pubblicano le intercettazioni irrilevanti per me gli possono dare pure 20 anni, ma le notizie non possono vietarle, se sono pubbliche cioè senza segreto sono notizie libere, rilevanti o no.

PS - sulle professioni dei parlamentari è un altro aspetto che si dovrebbe parlare ma in altro 3d io penso che ad ognuno il suo mestiere, se sono parlamentare non posso e non devo continuare a lavorare.
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Gratteri non lo cita nessuno stavolta?
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peas! ha scritto:Gratteri non lo cita nessuno stavolta?

Basta chiedere:

Non c’è privacy che tenga

Ha ragione Nicola Gratteri: «I cittadini che votano hanno diritto a sapere tutto delle persone che dicono di lavorare per il bene del Paese», ha detto intervistato da Repubblica. E allora «è sbagliato mettere la sordina all’informazione: fanno bene in America a pubblicare tutti gli atti relativi alla vita di chi è stato votato dagli elettori a ricoprire incarichi pubblici». Questione di democrazia. Questione di buona politica.

Ma il prezzo della trasparenza è troppo caro per le tante coscienze sporche che occupano le nostre istituzioni. E allora dietro il paravento ipocrita della “privacy” – come se gli appalti Finmeccanica scambiati per un po’ di “gnocca” fossero dettagli di intimità – la maggioranza berlusconian-leghista sforna norme che paiono uscite dal codice Rocco o dalla Russia del caro amico Vladimir. Non c’è privacy possibile, per chi governa un paese. Soprattutto per chi lo governa tra un’indagine e l’altra, con amicizie “sospette” e trascorsi poco rassicuranti. Non veniteci a dire che guardiamo “dal buco della serratura”: è un dovere civile, se dietro quella porta si infanga un paese.
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"Mister te sarà ti, muso de mona. Mi son el signor Nereo Rocco"
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Ragazzi, fin quando l'ottavo nano Trombolo resta a capo del governa c'è poco da fare. Oramai la nazione è cosa sua, e la piega in funzione delle sue esigenze. Hai voglia che i suoi supporters parlino di democrazia e privacy... :salut
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