Referendum anti porcellum/ Calderoli

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Mariotta
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...avete firmato?

c'è tempo fino al 30 settembre
nei punti appositi o in comune (credo)


la legge che ha modificato il sistema elettorale italiano, delineando la disciplina attualmente in vigore. È stata ideata principalmente dal ministro Roberto Calderoli, ma poi definita dallo stesso in un'intervista «una porcata».[1] Proprio per questo tale legge venne denominata porcellum dal politologo Giovanni Sartori.[2] Sostituì le leggi 276 e 277 del 1993 (cosiddetto Mattarellum), introducendo un sistema radicalmente differente.Voluta da Silvio Berlusconi, che il 4 ottobre 2005 "minaccia la crisi di governo nel caso in cui non venisse approvata la riforma elettorale proporzionale",[3] la legge fu approvata a pochi mesi dalle elezioni politiche con i voti della maggioranza parlamentare della Casa delle Libertà (principalmente Forza Italia, Alleanza Nazionale, Unione dei Democratici Cristiani, Lega Nord), senza il consenso dell'opposizione (principalmente Italia dei Valori, Democratici di Sinistra, Margherita, Rifondazione comunista), che l'ha duramente criticata e contrastata.[4] Ha modificato il precedente meccanismo misto, per 3/4 a ripartizione maggioritaria dei seggi, in favore di un sistema proporzionale corretto, a coalizione, con premio di maggioranza ed elezione di più parlamentari contemporaneamente in collegi estesi, senza possibilità di indicare preferenze.

La legge finora ha regolato le elezioni politiche italiane del:

2006, con formazione della XV Legislatura della Repubblica Italiana;
2008, con formazione della XVI Legislatura della Repubblica Italiana.
Nel 2009 si tennero tre referendum abrogativi, tesi a modificare tale legge in più punti. Questi referendum, inizialmente fissati per il 18 maggio 2008, sono stati poi rimandati al 21 giugno 2009 per lo scioglimento anticipato delle Camere, avvenuto il 6 febbraio 2008. Tutti e tre i referendum non sono riusciti a raggiungere il quorum del 50% più un elettore, pertanto sono stati dichiarati non validi.

La legge si può considerare in controtendenza con l'esito del referendum del 18 aprile 1993, il quale, con un consenso dell'82,7% dei voti e un'affluenza del 77%, portò all'abrogazione di alcuni articoli della vecchia normativa elettorale proporzionale del Senato, configurando un sistema maggioritario, delineato in seguito dalle leggi 276 (per il Senato) e 277 (per la Camera, nota anche come legge Mattarella) del 4 agosto 1993. Il sistema introdotto dalla legge 270 è completamente nuovo, anche se il premio di maggioranza per la coalizione vincente alla Camera (un vero e proprio unicum nel contesto europeo) era già apparso in due leggi elettorali italiane del passato: la legge Acerbo del 1923 e la cosiddetta "legge truffa" del 1953.


Punti salienti della legge sono:

Abolizione dei collegi uninominali: l'elettore precedentemente poteva votare su due schede per la Camera dei Deputati e una scheda per il Senato, mentre la parte proporzionale alla Camera veniva espressa con la seconda scheda, dando la possibilità di scegliere una lista, al Senato si procedeva a un recupero su base regionale fra i non eletti all'uninominale.
Liste bloccate: con l'attuale sistema, replicante quello in vigore per la quota proporzionale prevista dal precedente Mattarellum, l'elettore si limita a votare solo per delle liste di candidati, senza la possibilità, a differenza di quanto si verifica per le elezioni europee, regionali e comunali, d'indicare preferenze. L'elezione dei parlamentari dipende quindi completamente dalle scelte e dalle graduatorie stabilite dai partiti.
Premio di maggioranza: viene garantito un minimo di 340 seggi alla Camera dei deputati alla coalizione che ottiene la maggioranza relativa dei voti. Da notare che 12 seggi, assegnati alla "circoscrizione Estero", sono contemplati a parte, come anche il seggio della Valle d'Aosta. I voti della Valle d'Aosta[5] e degli italiani all'estero non sono calcolati nemmeno nella determinazione della coalizione vincente. Per quanto concerne il Senato, il premio di maggioranza è invece garantito su base regionale,[6] in modo da assicurare alla coalizione vincente in una determinata regione almeno il 55% dei seggi ad essa assegnati. In Molise (2 seggi) e all'estero (6 seggi) non è previsto alcun premio di maggioranza al Senato; nelle altre regioni alle elezioni politiche italiane del 2008 la coalizione vincente otterrà almeno 12 seggi su 22 in Piemonte, 26 su 47 in Lombardia, 14 su 24 in Veneto, 4 su 7 in Friuli-Venezia Giulia, 5 su 8 in Liguria, 12 su 21 in Emilia-Romagna, 10 su 18 in Toscana, 4 su 7 in Umbria, 5 su 8 nelle Marche, 15 su 27 nel Lazio, 4 su 7 in Abruzzo, 17 su 30 in Campania, 12 su 21 in Puglia, 4 su 7 in Basilicata, 6 su 10 in Calabria, 15 su 26 in Sicilia, 5 su 9 in Sardegna. In Valle d'Aosta, cui è assegnato un solo seggio, il sistema elettorale è forzatamente uninominale, come pure in Trentino-Alto Adige per 6 dei 7 seggi assegnati alla Regione.
Programma elettorale e capo della forza politica: la legge prevede l'obbligo, contestualmente alla presentazione dei simboli elettorali, per ciascuna forza politica di depositare il proprio programma e di indicare il proprio capo.
Coalizioni: la legge prevede la possibilità di apparentamento reciproco fra più liste, raggruppate così in coalizioni. Il programma ed il capo della forza politica, in caso di coalizione, devono essere unici: in questo caso viene assunta la denominazione di Capo della coalizione. Egli tecnicamente non è candidato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, poiché spetta al Presidente della Repubblica la nomina a quell'incarico.
Soglie di sbarramento: per ottenere seggi alla Camera, ogni coalizione deve ottenere almeno il 10% dei voti nazionali; per quanto concerne le liste non collegate la soglia minima viene ridotta al 4%. La stessa soglia viene applicata alle liste collegate ad una coalizione che non ha superato lo sbarramento. Le liste collegate ad una coalizione che abbia superato la soglia prescritta, partecipano alla ripartizione dei seggi se superano il 2% dei voti, o se rappresentano la maggiore delle forze al di sotto di questa soglia all'interno della stessa (il cosiddetto miglior perdente). Al Senato le soglie di sbarramento (da superare a livello regionale) sono pari al 20% per le coalizioni, 3% per le liste coalizzate, 8% per le liste non coalizzate e per le liste che si sono presentate in coalizioni che non abbiano conseguito il 20%. Questo metodo ricorda quello della legge elettorale usata in Toscana, che prevede simili sbarramenti.
Minoranze linguistiche: le liste delle minoranze linguistiche riconosciute coalizzate o non, potranno comunque accedere al riparto dei seggi per la Camera dei Deputati ottenendo almeno il 20% dei voti nella circoscrizione in cui concorrono. Come già descritto, per il Senato della Repubblica è stato previsto che 6 dei 7 seggi spettanti al Trentino-Alto Adige siano assegnati tramite collegi uninominali, mantenendo in quest'unica Regione il meccanismo previsto dal previgente Mattarellum.
La legge ha introdotto la novità delle circoscrizioni estere, che permettono di eleggere 12 seggi alla Camera dei deputati (6 in Europa, 3 in America Meridionale, 2 in America Settentrionale e Centrale, 1 in Africa, Asia, Oceania e Antartide) e 6 seggi al Senato della Repubblica (2 in Europa, 2 in America Meridionale, 1 in America Settentrionale e Centrale e 1 in Africa, Asia, Oceania e Antartide).

Schema logico I passaggi logici in base al quale la legge in oggetto assegna i 617 seggi in palio alla Camera dei Deputati per il Collegio unico nazionale sono quelli di seguito riportati:[7]

si determinano i voti validi, assommando le schede votate depurate da quelle bianche e nulle;
si determinano le coalizioni e le liste che abbiano superato rispettivamente la soglia del 10% e del 4% dei voti validi;
tra le liste che non facciano parte di coalizioni che rispettino il punto 2, e che si siano presentate unicamente in Trentino-Alto Adige o unicamente in Friuli-Venezia Giulia, si individuano quelle che abbiano superato il 20% dei voti nella propria Regione;
tutti i voti espressi per liste che non rispettino nessuna delle clausole previste al punto 2 o al 3 , sono definitivamente eliminati in quanto voti inefficaci;
si procede ad una ripartizione virtuale dei seggi utilizzando il metodo Hare del quoziente naturale e dei più alti resti: a tal fine, il dividendo è rappresentato dalla somma dei voti efficaci di cui al punto 4, il divisore è pari a 617, il quoziente viene considerato nella sola parte intera. Si badi che, per il momento, i voti delle coalizioni di cui al punto 2 sono utilizzati in blocco, senza alcun riguardo alla suddivisione fra le singole liste ricomprese;
se in base al conteggio di cui al punto 5, la coalizione più votata si è vista attribuire almeno 340 seggi, il calcolo virtuale effettuato diviene reale e definitivo;
se in base al conteggio di cui al punto 5, la coalizione più votata non ha raggiunto la soglia di 340 seggi, questi le vengono assegnati d'ufficio;
nel caso di cui al punto 7, si procede al ricalcolo reale e definitivo dei seggi attribuiti alle minoranze, procedendo nella stessa maniera di cui al punto 5, ma utilizzando come dividendo la differenza fra i voti efficaci e i voti ottenuti dalla coalizione di maggioranza, e come divisore la cifra di 277;
si procede quindi alla suddivisione interna dei seggi attribuiti alla coalizione di maggioranza e a quelle di minoranza, assegnandoli alle singole liste componenti. A tal fine, vengono considerate unicamente le liste che abbiano ottenuto il 2% dei voti validi di cui al punto 1, oppure che siano, all'interno di ciascuna coalizione, la lista più votata fra quelle che non abbiano raggiunto il 2%, oppure che abbiano superato il 20% dei voti in Trentino-Alto Adige o in Friuli-Venezia Giulia, se si sono presentate unicamente in una di quelle due Regioni;
per l'individuazione dei seggi da attribuire alle liste che abbiano rispettato almeno una delle clausole di sbarramento di cui al punto 9, si procede in modo simile al meccanismo di cui al punto 5, utilizzando come dividendo i voti della singola coalizione, e come divisore i seggi attribuiti alla coalizione in base ai punti 6, 7 e 8;
la distribuzione dei 617 seggi della Camera fra le singole liste è ora definitiva. La legge suddivide i seggi guadagnati da ogni lista fra le circoscrizioni, in proporzione ai voti ottenuti da ogni lista locale. Nel compiere tale riparto, essendo fisso ed immutabile il numero totale di seggi assegnati ad ogni lista, può verificarsi la necessità di variare il numero di seggi originariamente attribuiti alle singole circoscrizioni elettorali.
Ai 617 seggi così assegnati, si unisce quello uninominale attribuito alla Valle d'Aosta, e i 12 seggi appannaggio dei cittadini italiani all'estero, suddivisi col metodo proporzionale e possibilità di voto di preferenza. La composizione della Camera dei Deputati è così delineata.

Per quanto riguarda il Senato, la ripartizione avviene a livello regionale con uno schema del tutto simile a quello previsto per la Camera. Rispetto al meccanismo sopra illustrato e relativo a Montecitorio, quello individuante la composizione di Palazzo Madama si discosta nei seguenti punti:

il conteggio dei voti è effettuato per ogni singola Regione, e nessuna valenza ha la sommatoria nazionale dei voti delle liste politiche;
la soglie di cui al punto 2 sono elevate rispettivamente al 20% e 8% dei voti validi;
la suddivisione dei seggi avviene in base al numero di scranni, costituzionalmente immodificabile, assegnato a ciascuna Regione, mentre il premio di maggioranza regionale è fissato al 55% dei seggi;
in deroga a quanto appena affermato, in Molise non è previsto premio di maggioranza;[8]
la soglia di sbarramento di cui al punto 9 diviene unica ed individuata nel 3% dei voti validi.
Il seggio della Valle d'Aosta è attribuito in maniera uninominale, come pure quelli riservato agli italiani risiedenti in Nordamerica e in Asia-Africa-Oceania. I due seggi attribuiti ai residenti in Europa e in Sudamerica vengono assegnati con metodo proporzionale e voto di preferenza. In Trentino-Alto Adige, mantenendo il previgente Mattarellum, sono istituiti 6 collegi uninominali, 3 in Trentino e 3 in Alto Adige, mentre un seggio è attribuito sommando a livello regionale i voti dei candidati perdenti che abbiano dichiarato di collegarsi in una lista,
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pellarorc
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forza votiamo anche a questo referendum....forza forza... facciamo vedere che cosa vogliono gli italiani!
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pellarorc ha scritto:forza votiamo anche a questo referendum....forza forza... facciamo vedere che cosa vogliono gli italiani!


prima di votare bisogna raggiungere 500.000 firme e c'è tempo fino al 30 settembre


forza ddocu :yaho:


io ho firmato nel banchetto in piazza...
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rorschach
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Firmato pure io. E' fondamentale che questo referendum passi, altrimenti per la nostra democrazia è la fine :salut
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Mariotta ha scritto:
pellarorc ha scritto:forza votiamo anche a questo referendum....forza forza... facciamo vedere che cosa vogliono gli italiani!


prima di votare bisogna raggiungere 500.000 firme e c'è tempo fino al 30 settembre


forza ddocu :yaho:


io ho firmato nel banchetto in piazza...
le hanno già raggiunte mariotta ieri è uscita la notizia
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rorschach ha scritto:Firmato pure io. E' fondamentale che questo referendum passi, altrimenti per la nostra democrazia è la fine :salut
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Una curiosità, se viene abrogata si torna alla vecchia legge elettorale oppure ad un pasticcio misto?
Io sarei favorevole al maggioritario però non mi piaceva la vecchia perché aveva una quota proporzionale che non sempre dava maggioranze certe in Parlamento.
L'importante non è vincere ma partecipare, con onore, alla sconfitta dell'avversario.
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io2 ha scritto:Una curiosità, se viene abrogata si torna alla vecchia legge elettorale oppure ad un pasticcio misto?
Io sarei favorevole al maggioritario però non mi piaceva la vecchia perché aveva una quota proporzionale che non sempre dava maggioranze certe in Parlamento.
Anch'io ho una curiosità:
Hai firmato per il referendum?
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aquamoon ha scritto:
io2 ha scritto:Una curiosità, se viene abrogata si torna alla vecchia legge elettorale oppure ad un pasticcio misto?
Io sarei favorevole al maggioritario però non mi piaceva la vecchia perché aveva una quota proporzionale che non sempre dava maggioranze certe in Parlamento.
Anch'io ho una curiosità:
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se incontro dove si firma perché no. A me della legge attuale non piace che non ci sia la preferenza. Io modificherei quella attuale mettendo le preferenze e innalzando lo sbarramento e dare il premio di maggioranza nazionale anche al Senato sempre se la costituzione lo permette.
Quella maggioritaria mi piace però deve essere maggioritario puro senza quota proporzionale e soprattutto senza listorni o accordi di desistenza.
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Il sistema delle elezioni regionali mi sembra che sia il più adatto, nonchè realisticamente (con le correzioni francesi-tedesche o eschimesi che intenderanno apportare quando e se) attuabile anche se c'è il limite delle scelte/nomination "imposte" dai partiti, ma per lo meno la singola persona, oltre al premier di coalizione, può essere scelta.

Cmq ho firmato e fatto firmare.
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io2 ha scritto:
aquamoon ha scritto:
io2 ha scritto:Una curiosità, se viene abrogata si torna alla vecchia legge elettorale oppure ad un pasticcio misto?
Io sarei favorevole al maggioritario però non mi piaceva la vecchia perché aveva una quota proporzionale che non sempre dava maggioranze certe in Parlamento.
Anch'io ho una curiosità:
Hai firmato per il referendum?
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se incontro dove si firma perché no. A me della legge attuale non piace che non ci sia la preferenza. Io modificherei quella attuale mettendo le preferenze e innalzando lo sbarramento e dare il premio di maggioranza nazionale anche al Senato sempre se la costituzione lo permette.
Quella maggioritaria mi piace però deve essere maggioritario puro senza quota proporzionale e soprattutto senza listorni o accordi di desistenza.
L'esercizio della Democrazia... e l'apposizione di una firma corredata dalla presentazione e registrazione dei dati anagrafici,
non è come trovare un portafogli per strada o calpestare una cacca di cane.
La firma su una richiesta d'abrogazione è una publicizzazione del proprio impegno in Politica. Se ci si vuole impegnare si cercano i banchetti dove si raccolgono le firme.
Sono i portafogli smarriti e le cacche di cane che si "incontrano" per caso. I banchetti dove firmare si cercano... e si trovano.
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Mariotta ha scritto:
pellarorc ha scritto:forza votiamo anche a questo referendum....forza forza... facciamo vedere che cosa vogliono gli italiani!


prima di votare bisogna raggiungere 500.000 firme e c'è tempo fino al 30 settembre

forza ddocu :yaho:


io ho firmato nel banchetto in piazza...

Referendum, un milione di firme
"E' un miracolo popolare"
Abolire il porcellum: chi è a favore e chi trema
Il Comitato consegna i plichi in Cassazione: hanno sottoscritto 1.210.466 cittadini in soli due mesi per chiedere l'abrogazione del porcellum. La decisione entro il 10 dicembre...

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Credo che si stia già muovendo qualcosa per cambiarla in Parlamento la legge elettorale. Se così fosse il referendum salta.
L'importante non è vincere ma partecipare, con onore, alla sconfitta dell'avversario.
suonatore Jones

io2 ha scritto:Credo che si stia già muovendo qualcosa per cambiarla in Parlamento la legge elettorale. Se così fosse il referendum salta.
certo. mai dare voce al popolo. dovrei citare lo stesso verso della domenica delle salme in due giorni di seguito. eviterò
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io2 ha scritto:se incontro dove si firma perché no...
... credo che si stia già muovendo qualcosa per cambiarla in Parlamento la legge elettorale. Se così fosse il referendum salta.

splendido splendente.



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suonatore Jones ha scritto:
io2 ha scritto:Credo che si stia già muovendo qualcosa per cambiarla in Parlamento la legge elettorale. Se così fosse il referendum salta.
certo. mai dare voce al popolo. dovrei citare lo stesso verso della domenica delle salme in due giorni di seguito. eviterò
premetto che la legge elettorale attuale nella parte dei parlamentari nominati non mi piace quindi va cambiata.
Le leggi si dovrebbero fare in Parlamento visto che sono pagati in modo profumato per farlo quindi il referendum dovrebbe essere una cosa eccezionale. Se ci sarà lo voterò se la fanno in Parlamento ben venga.
Anche perché si tornerebbe alla vecchia legge che non ha dato tantissima stabilità in passato.
Io modificherei quella attuale mettendo le preferenze, il premio di maggioranza nazionale al Senato e alzerei lo sbarramento almeno al 5%.
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La cosa più importante è avere una nuova legge elettorale sin dalle prossime elezioni del 2013 ed è da un pò che ci stanno già lavorando, referendum o meno, e sarebbe opportuna fosse più largamente condivisa possibile.
Se coloro che vincono le gare hanno certificati antimafia ma sono in strette relazioni con altre imprese sottoposte all'attenzione della mafia,tutte munite di certificazioni delle prefetture,allora è un problema diverso che non compete a me valutare. I.F.
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Località: l'isola che non c'è

Io ho firmato il referendum contro il porcellum,ma non è che sia contento del mattarellum.
Certo tra i due meglio il mattarellum,però mi auguro che si faccia in tempo per fare una legge elettorale seria.
https://www.youtube.com/watch?v=-JQINuybHL4" onclick="window.open(this.href);return false;
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reggino ha scritto:Io ho firmato il referendum contro il porcellum,ma non è che sia contento del mattarellum.
Certo tra i due meglio il mattarellum,però mi auguro che si faccia in tempo per fare una legge elettorale seria.
Berlusconi se la prende quindi come al solito con l'informazione. "Tutto il resto - sostiene - sono le solite chiacchiere del teatrino quotidiano della politica che, purtroppo, va in scena tutti i giorni sui quotidiani, nelle tv e on line e che produce solamente confusione e demoralizzazione nella gente."

informatelo che ci sono oltre Un Milione duecentomila teatranti della politica...
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