Re: QUELLO CHE STA SUCCEDENDO
Inviato: 11/08/2011, 11:00
Sul tavolo pensioni e assistenza sociale
L'ipotesi patrimoniale
Sette miliardi per azzerare il fabbisogno
ROMA - «Tutto è possibile» dice Gianni Letta. E tra le cose possibili per sistemare i conti pubblici, nonostante le smentite di circostanza, c'è anche l'imposta patrimoniale. Nei contatti informali avuti anche ieri, ai sindacati e alle imprese il governo l'ha presentata un po' come l'ultima spiaggia. Non è un'opzione facile da far digerire alla maggioranza e allo stesso Silvio Berlusconi. Non incontra consensi, ma potrebbe rendersi necessaria per ottenere la quadratura dei conti, con l'anticipo del pareggio di bilancio al 2013. Chiesta a gran voce dai sindacati, per il momento la patrimoniale resta sul tappeto. Sarebbe una forma di prelievo straordinario che colpirebbe la ricchezza mobiliare e gli immobili, facendo salve le prime case. Un modo per controbilanciare i sacrifici che verranno chiesti nello stesso tempo alle classi più deboli, con un nuovo intervento sulle pensioni e la riforma dell'assistenza sociale. Quest'ultima, prevista per delega nel 2013 e 2014, dovrà essere anticipata di almeno un anno e mezzo, ma difficilmente riuscirà a portare in cassa i 20 miliardi stimati.
Per ottenere il pareggio di bilancio nel 2013, bisognerà intervenire anche su altri fronti. Le pensioni, innanzitutto. Ma anche qui ci sono resistenze e pressioni perché l'inasprimento sulle pensioni di anzianità venga diluito nel tempo, riducendo di conseguenza i possibili risparmi. Nelle intenzioni dell'esecutivo c'è anche un piano di dismissioni e privatizzazioni, a cominciare dai servizi pubblici locali. Ma anche questa carta è difficile da giocare in un periodo in cui è difficile trovare compratori sul mercato. Tra le opzioni c'è anche l'anticipo del federalismo fiscale, con più autonomia agli enti locali, ma meno soldi dallo Stato, e una stretta sulla sanità. Ma la coperta resta corta, per azzerare il fabbisogno netto servono 7 miliardi entro l'anno, da 20 a 23 nel 2012 e 20 nel 2013. E gira, gira, il discorso torna a cadere sull'imposta patrimoniale, che resta ben nascosta in un cassetto. Almeno fino a venerdì, quando le Borse lasceranno alla politica due o tre giorni di respiro.
Mario Sensini
11 agosto 2011 09:29
http://www.corriere.it/economia/11_agos ... b248.shtml
L'ipotesi patrimoniale
Sette miliardi per azzerare il fabbisogno
ROMA - «Tutto è possibile» dice Gianni Letta. E tra le cose possibili per sistemare i conti pubblici, nonostante le smentite di circostanza, c'è anche l'imposta patrimoniale. Nei contatti informali avuti anche ieri, ai sindacati e alle imprese il governo l'ha presentata un po' come l'ultima spiaggia. Non è un'opzione facile da far digerire alla maggioranza e allo stesso Silvio Berlusconi. Non incontra consensi, ma potrebbe rendersi necessaria per ottenere la quadratura dei conti, con l'anticipo del pareggio di bilancio al 2013. Chiesta a gran voce dai sindacati, per il momento la patrimoniale resta sul tappeto. Sarebbe una forma di prelievo straordinario che colpirebbe la ricchezza mobiliare e gli immobili, facendo salve le prime case. Un modo per controbilanciare i sacrifici che verranno chiesti nello stesso tempo alle classi più deboli, con un nuovo intervento sulle pensioni e la riforma dell'assistenza sociale. Quest'ultima, prevista per delega nel 2013 e 2014, dovrà essere anticipata di almeno un anno e mezzo, ma difficilmente riuscirà a portare in cassa i 20 miliardi stimati.
Per ottenere il pareggio di bilancio nel 2013, bisognerà intervenire anche su altri fronti. Le pensioni, innanzitutto. Ma anche qui ci sono resistenze e pressioni perché l'inasprimento sulle pensioni di anzianità venga diluito nel tempo, riducendo di conseguenza i possibili risparmi. Nelle intenzioni dell'esecutivo c'è anche un piano di dismissioni e privatizzazioni, a cominciare dai servizi pubblici locali. Ma anche questa carta è difficile da giocare in un periodo in cui è difficile trovare compratori sul mercato. Tra le opzioni c'è anche l'anticipo del federalismo fiscale, con più autonomia agli enti locali, ma meno soldi dallo Stato, e una stretta sulla sanità. Ma la coperta resta corta, per azzerare il fabbisogno netto servono 7 miliardi entro l'anno, da 20 a 23 nel 2012 e 20 nel 2013. E gira, gira, il discorso torna a cadere sull'imposta patrimoniale, che resta ben nascosta in un cassetto. Almeno fino a venerdì, quando le Borse lasceranno alla politica due o tre giorni di respiro.
Mario Sensini
11 agosto 2011 09:29
http://www.corriere.it/economia/11_agos ... b248.shtml