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licenziate prima le donne...

Inviato: 01/07/2011, 9:28
da citrosodina
L'azienda licenzia, ma solo donne. "Così possono stare a casa a curare i bambini", dicono i dirigenti della MaVib di Inzago, produttrice di motori elettrici per impianti di condizionamento. All'indignazione dei sindacati ("sembra di essere tornati nel Medioevo"), si aggiunge la rabbia dei lavoratori - uomini e donne uniti - pronti a salire sulle barricate. Salvo spaccarsi al momento decisivo con gli uomini che rompono il patto di solidarietà ed entrano in azienda a lavorare.

Invischiata nelle sabbie mobili della crisi, l'impresa a conduzione familiare fondata 25 anni fa da Ivaldo Colombo, ancora in plancia di comando, 5 milioni di fatturato, 30 dipendenti (12 uomini e 18 donne), finora era ricorsa solo agli ammortizzatori sociali. "Anche perché la situazione non è mai stata davvero drammatica", sottolinea Fabio Mangiafico di Fiom Milano. Una commessa per produrre impianti di raffreddamento di distributori automatici nell'Europa nord occidentale aveva dato ossigeno all'attività.

Dieci fa mesi, in 14 erano finiti comunque in cassa integrazione ordinaria, tutte donne, tranne uno. "Un'anticipazione di quello che stava per accadere", dice ora il sindacalista rileggendo i fatti. Ieri pomeriggio, nella sede di Api (Associazione piccole medie imprese), al tavolo delle trattative ci sono tutti: sindacati, associazioni di categoria e proprietà. È qui che l'amministratore delegato della società comunica la decisione. "Dopo la cassa integrazione - fa sapere la Fiom Cgil - hanno annunciato il licenziamento di 13 lavoratori scegliendoli rigorosamente di sesso femminile", precisando che "quello portato a casa dalle donne è comunque il secondo stipendio".

L'incontro viene sospeso e la notizia arriva sotto le volte del capannone di via Emanuele Filiberto, nella zona industriale di Inzago, quando manca una manciata di minuti alla sirena di fine giornata. Fuori dai cancelli basta un breve consulto tra gli operai. Tutti, nessuno escluso, decidono di presidiare la fabbrica, a partire dal giorno dopo. Ma al momento di mettere in atto la protesta, arriva la spaccatura. Gli uomini decidono di entrare in azienda e di lavorare regolarmente rompendo la solidarietà con le colleghe.

Re: licenziate prima le donne...

Inviato: 01/07/2011, 11:21
da UnVeroTifoso
Disoccupazione giovanile record
Nel primo trimestre 2011 a 29,6%

È il tasso più alto rilevato dal 2004. Picco del 46,1% per le donne del Mezzogiorno. Nel mese di maggio la disoccupazione è cresciuta di 0,1 punti percentuali rispetto ad aprile. Eurozona: disoccupazione al 9,9%, stabile a maggio



ROMA - Sono sempre di più i giovani disoccupati in Italia. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) nel primo trimestre del 2011 sale a 29,6%, dal 28,8% dello stesso periodo del 2010, con un picco del 46,1% per le donne del Mezzogiorno. Lo comunica l'Istat, aggiungendo che si tratta del tasso di disoccupazione giovanile più alto dall'inizio delle serie storiche omogenee, ovvero dal 2004, in base a confronti annui.

Nel mese di maggio il tasso di disoccupazione generale è salito all'8,1%, con un aumento di 0,1 punti percentuali rispetto ad aprile (quando era pari all'8%), ma in calo su base annua di 0,5 punti (a maggio 2010 era pari a 8,6%). Il numero complessivo dei disoccupati si riporta oltre la soglia dei 2 milioni: è pari infatti a 2.011mila unità contro 1.999mila unità di aprile. Per quanto riguarda gli occupati sono 22.914mila unità, in aumento dello 0,1% (21mila unità) rispetto ad aprile. Nel confronto con lo stesso mese dell'anno precedente l'occupazione cresce dello 0,2% (+34mila unità). L'aumento riguarda la sola componente femminile.

Nel primo trimestre del 2011 la disoccupazione è scesa all'8,6%. Nel primo trimestre 2010 il tasso era 9,1%. Per la prima volta dall'inizio del 2008, il numero dei disoccupati "registra una riduzione su base tendenziale (-5,2%, pari a -118.000 Unità). La discesa riguarda sia gli uomini sia soprattutto le donne e si concentra nel centro-nord".

Più occupati stranieri.
L'occupazione straniera aumenta significativamente (+276.000 unità), ma il relativo tasso di occupazione è ancora in discesa rispetto allo stesso periodo del 2010, dal 62,8% al 62,4%. Dopo la caduta durata oltre tre anni, l'occupazione nell'industria in senso stretto manifesta un moderato recupero tendenziale (+1,5%, pari a 70.000 unità). Il terziario registra un nuovo risultato positivo (+0,9%, pari a 140.000 unità), diffuso nelle posizioni lavorative dipendenti e autonome. Dopo una lunga fase di riduzione gli occupati a tempo pieno tornano ad aumentare su base tendenziale (+0,2%, pari a 37.000 unità); anche quelli a tempo parziale aumentano su base annua (+2,3%, 78.000 unità), ma si tratta ancora una volta di part-time involontario.

In crescita lavoratori a termine. In confronto al recente passato, la riduzione dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato è molto più contenuta (-0,1%, pari a -19.000 unità), mentre continua a crescere il numero dei dipendenti a termine (+4,1%, pari a 84.000 unità), in gran parte nell'industria in senso stretto. Per la prima volta dall'inizio del 2008, il numero dei disoccupati registra una riduzione su base tendenziale (-5,2%, pari a -118.000 unità). La discesa riguarda sia gli uomini sia soprattutto le donne e si concentra nel Centro-Nord.

Aumenta la popolazione inattiva. Il fenomeno interessa sia coloro che cercano lavoro non attivamente (+79.000 unità), sia quanti non cercano e non sono disponibili a lavorare (+61.000 unità). Il tasso di inattività si porta al 37,8%, due decimi di punto in più rispetto a un anno prima. L'aumento degli inattivi deriva da un modesto calo della componente italiana (-38.000 unità) e dalla persistente crescita di quella straniera (+165.000 unità), soprattutto femminile. Nel primo trimestre 204.000 occupati (erano 299.000 nello stesso periodo del 2010) dichiarano di non avere lavorato, nella settimana di riferimento dell'indagine, o di avere svolto un numero di ore inferiore alla norma, perchè in Cassa integrazione guadagni.

Eurozona, tasso stabile a 9,9% a maggio. La disoccupazione di Eurolandia si attesta al 9,9% a maggio, invariata rispetto ad aprile. Lo rileva Eurostat, ricordando che a maggio 2010 il tasso dei senza lavoro era al 10,2%. Immutato rispetto al mese precedente anche il dato per i ventisette, al 9,3%. Era 9,7% a maggio dello scorso anno. Secondo le stime, 22,3 milioni di cittadini sono senza lavoro nell'Ue a 27, di cui 15,5 milioni nella zona euro. Rispetto ad aprile il numero dei disoccupati in valori assoluti è diminuito di 5mila unità nei ventisette, ma cresciuto di 16mila unità nell'Eurozona.

fonte: http://www.repubblica.it

Bene bene, molto bene...

Re: licenziate prima le donne...

Inviato: 01/07/2011, 11:37
da pellarorc
UnVeroTifoso ha scritto:Disoccupazione giovanile record
Nel primo trimestre 2011 a 29,6%

È il tasso più alto rilevato dal 2004. Picco del 46,1% per le donne del Mezzogiorno. Nel mese di maggio la disoccupazione è cresciuta di 0,1 punti percentuali rispetto ad aprile. Eurozona: disoccupazione al 9,9%, stabile a maggio



ROMA - Sono sempre di più i giovani disoccupati in Italia. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) nel primo trimestre del 2011 sale a 29,6%, dal 28,8% dello stesso periodo del 2010, con un picco del 46,1% per le donne del Mezzogiorno. Lo comunica l'Istat, aggiungendo che si tratta del tasso di disoccupazione giovanile più alto dall'inizio delle serie storiche omogenee, ovvero dal 2004, in base a confronti annui.

Nel mese di maggio il tasso di disoccupazione generale è salito all'8,1%, con un aumento di 0,1 punti percentuali rispetto ad aprile (quando era pari all'8%), ma in calo su base annua di 0,5 punti (a maggio 2010 era pari a 8,6%). Il numero complessivo dei disoccupati si riporta oltre la soglia dei 2 milioni: è pari infatti a 2.011mila unità contro 1.999mila unità di aprile. Per quanto riguarda gli occupati sono 22.914mila unità, in aumento dello 0,1% (21mila unità) rispetto ad aprile. Nel confronto con lo stesso mese dell'anno precedente l'occupazione cresce dello 0,2% (+34mila unità). L'aumento riguarda la sola componente femminile.

Nel primo trimestre del 2011 la disoccupazione è scesa all'8,6%. Nel primo trimestre 2010 il tasso era 9,1%. Per la prima volta dall'inizio del 2008, il numero dei disoccupati "registra una riduzione su base tendenziale (-5,2%, pari a -118.000 Unità). La discesa riguarda sia gli uomini sia soprattutto le donne e si concentra nel centro-nord".

Più occupati stranieri.
L'occupazione straniera aumenta significativamente (+276.000 unità), ma il relativo tasso di occupazione è ancora in discesa rispetto allo stesso periodo del 2010, dal 62,8% al 62,4%. Dopo la caduta durata oltre tre anni, l'occupazione nell'industria in senso stretto manifesta un moderato recupero tendenziale (+1,5%, pari a 70.000 unità). Il terziario registra un nuovo risultato positivo (+0,9%, pari a 140.000 unità), diffuso nelle posizioni lavorative dipendenti e autonome. Dopo una lunga fase di riduzione gli occupati a tempo pieno tornano ad aumentare su base tendenziale (+0,2%, pari a 37.000 unità); anche quelli a tempo parziale aumentano su base annua (+2,3%, 78.000 unità), ma si tratta ancora una volta di part-time involontario.

In crescita lavoratori a termine. In confronto al recente passato, la riduzione dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato è molto più contenuta (-0,1%, pari a -19.000 unità), mentre continua a crescere il numero dei dipendenti a termine (+4,1%, pari a 84.000 unità), in gran parte nell'industria in senso stretto. Per la prima volta dall'inizio del 2008, il numero dei disoccupati registra una riduzione su base tendenziale (-5,2%, pari a -118.000 unità). La discesa riguarda sia gli uomini sia soprattutto le donne e si concentra nel Centro-Nord.

Aumenta la popolazione inattiva. Il fenomeno interessa sia coloro che cercano lavoro non attivamente (+79.000 unità), sia quanti non cercano e non sono disponibili a lavorare (+61.000 unità). Il tasso di inattività si porta al 37,8%, due decimi di punto in più rispetto a un anno prima. L'aumento degli inattivi deriva da un modesto calo della componente italiana (-38.000 unità) e dalla persistente crescita di quella straniera (+165.000 unità), soprattutto femminile. Nel primo trimestre 204.000 occupati (erano 299.000 nello stesso periodo del 2010) dichiarano di non avere lavorato, nella settimana di riferimento dell'indagine, o di avere svolto un numero di ore inferiore alla norma, perchè in Cassa integrazione guadagni.

Eurozona, tasso stabile a 9,9% a maggio. La disoccupazione di Eurolandia si attesta al 9,9% a maggio, invariata rispetto ad aprile. Lo rileva Eurostat, ricordando che a maggio 2010 il tasso dei senza lavoro era al 10,2%. Immutato rispetto al mese precedente anche il dato per i ventisette, al 9,3%. Era 9,7% a maggio dello scorso anno. Secondo le stime, 22,3 milioni di cittadini sono senza lavoro nell'Ue a 27, di cui 15,5 milioni nella zona euro. Rispetto ad aprile il numero dei disoccupati in valori assoluti è diminuito di 5mila unità nei ventisette, ma cresciuto di 16mila unità nell'Eurozona.

fonte: http://www.repubblica.it

Bene bene, molto bene...
avanti con la riforma della giustizia.... :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro:

Re: licenziate prima le donne...

Inviato: 01/07/2011, 11:41
da pellarorc
ah e...ricordiamoci che i lavoratori tra i 15 e i 24 sono quelli che fanno i lavori più duri, che lavorano in fabbrica, come artigiani, come idrailuci o manovali...ecc. Il mondo non è fatto solo di avvocati e commercialisti. Sono anche e sopratutto loro che mandano avanti un paese.