NBA 2013/2014

Tutto sul basket e sul mito Viola.

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Mave
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Come sempre neanche finisce l'ultima partita delle finals che già è tempo di pensare all'anno prossimo...i botti son già cominciati con i Celtics che hanno smantellato la squadra partendo dall'allenatore, Doc Rivers ai Clippers, finendo col cedere Pierce, Garnett e Terry ai Brooklin Nets in cambio di Gerald Wallace, Humpries e 3 prime scelte del 2014,2016 e 2018, nei prossimi anni tanto lavoro da fare in casa Celtics che ripartiranno da Rondo e Jeff Green

Stanotte si è svolto il draft, forse il più imprevedibile di sempre...tanti buoni giocatori ma nessun talento indiscusso, alla fine la prima scelta è stato Bennet draftato dai Cavaliers, Noel che era dato come prima scelta assoluta è sceso fino alle 6 dei Pelicans ma era chiaro che l'avrebbero dato via avendo già Davis e infatti l'hanno subito girato a Philadelfia in cambio di Jrue Holiday (scelta difficile da comprendere anche se Phila probabilmente mira a ricostruire la squadra dopo l'annata negativa)
Seconda scelta Oladipo a Orlando, buona guardia con discreti mezzi fisici...si può paragonare a Wade con le debite proporzioni, terza scelta Otto Porter a Whashington mentre Charlotte alla 4 prende Cody Zeller e Phoenix alla 5 un altro centro ambito nel draft ovvero Alexey Len
Il più forte del draft forse, anche se dei dubbi ci sono sulla tenuta mentale visto come è scomparso nel torneo NCAA, McLemore è stato preso alla 7 da Sacramento...ci sono tante guardie lì quindi è difficile prevedere quale sarà la sua collocazione o se ci saranno scambi, mentre un altro talento già pronto per l'NBA secondo me è Tray Burke scelto alla 9 da Minnesota e poi girato a Utah, mentre Minnesota ha preso Shabaaz Muhammad e Dieng, centrone africano vincitore del titolo NCAA
Altro movimento di mercato Koufos a Memphis in cambio di Arthur e la scelta 55
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Bargnani è praticamente un giocatore dei Knicks. A Toronto andranno Novak, Camby, la scelta del primo giro del draft 2016, due seconde scelte (2014 e 2017) e un altro giocatore a scelta tra Barron e Richardson

Finalmente per il mago una squadra decente, tra l'altro abbastanza adatta a lui
Come si dorme non è importante, come si è svegli è importante

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Lilleuro ha scritto:Bargnani è praticamente un giocatore dei Knicks. A Toronto andranno Novak, Camby, la scelta del primo giro del draft 2016, due seconde scelte (2014 e 2017) e un altro giocatore a scelta tra Barron e Richardson

Finalmente per il mago una squadra decente, tra l'altro abbastanza adatta a lui
bhè la situazione ad Est si fa interessante...il Mago ce lo vedo molto bene a NY, non so se partirà nel quintetto base o dalla panchina ma potrà essere un giocatore utilissimo per aprire gli spazi nella metà campo offensiva e poi magari giocando accanto a Chandler le sue lacune a rimbalzo non saranno così determinanti
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Mave ha scritto:bhè la situazione ad Est si fa interessante...il Mago ce lo vedo molto bene a NY, non so se partirà nel quintetto base o dalla panchina ma potrà essere un giocatore utilissimo per aprire gli spazi nella metà campo offensiva e poi magari giocando accanto a Chandler le sue lacune a rimbalzo non saranno così determinanti

Esatto, per questo dico che la situazione si adatta bene a lui...secondo me partirà in quintetto
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Lilleuro ha scritto:
Mave ha scritto:bhè la situazione ad Est si fa interessante...il Mago ce lo vedo molto bene a NY, non so se partirà nel quintetto base o dalla panchina ma potrà essere un giocatore utilissimo per aprire gli spazi nella metà campo offensiva e poi magari giocando accanto a Chandler le sue lacune a rimbalzo non saranno così determinanti

Esatto, per questo dico che la situazione si adatta bene a lui...secondo me partirà in quintetto
lo spero per lui....un quintetto Felton-Shumpert-Melo-Bargnani-Chandler non è per niente male...riuscissero a ri-firmare Smith come sesto uomo sarebbe ancora meglio, poi c'è la situazione di Stoudemire...difficile da piazzare in una trade e relegato al ruolo di panchinaro con quel mega contrattone
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Aggiungo che gli italiani in NBA stanno per diventare 4: Gigi Datome è molto vicino ai Celtics :thumright
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Belinelli agli Spurs, contratto di due anni
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Altri movimenti Al Jefferson ai Bobcats che "amnistiano" Tyrus Thomas (12mln l'anno prendeva :o.o: )
mentre trade a 3 tra King, Pelicans e Blazers...Tyreke Evans va a New Orleans, Vasquez va a Sacramento e Lopez a Portland più altri giocatori minori e scelte al solito


sul Beli son contento che vada in una "contender" e lo apprezzo per il fatto che abbia scelto la squadra e non i soldi, perchè sembra che Cleveland gli abbia offerto qualche milioncino in più...lo avrei visto bene ai Pacers dove si giocava il posto con Stephenson mentre qui agli Spurs resta un'incognita per ora...se la può giocare con Neal per il posto ma è chiaro che parte dietro nelle gerarchie, può fare il cambio di Parker quando Manu non lo fa, come può ritagliarsi un posto importante qualora mandano via subito Neal

piccola nota sul mercato dei lunghi, girano cifre allucinanti...Thiago Splitter ha rinnovato a 9mln l'anno, Thomas come ho scritto viaggiava a 12, stesso dicasi per Okafor e Nenè a Whashington e ci sono tanti altri esempi di giocatori non fenomenali che prendono dai 10mln in su
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Howard ha scelto Houston mentre i Warriors si consolano con Iguodala
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Gigione ha scelto i Pistons!
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Brutto mercato dei Nuggets finora...via Iguodala, hanno preso Hickson ma è sfumato Ellis, ora si pensa a Foye...non mi convince per niente
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Bynum ha firmato con i Cavs, i Lakers hanno "amnistiato" Metta World Peace e preso Nick Young, il tutto per non pagare ben 30mln di luxury
A Brooklin è arrivato anche Kirilenko, contratto di 3,6 quando da altre parti avrebbe preso anche 10, qui madre Russia ci cova hahahah è opinione comune che in Russia Kirilenko troverà qualche omaggio "in nero" da parte del suo presidente, con questo acquisto i Nets ora hanno anche una panchina da paura, resta da vedere se troveranno l'alchimia di squadra giusta e quella non si compra neanche con tutti i dollaroni del mondo
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Metta World Peace ai Knicks...derby di New York esplosivo quest'anno, hanno costruito due squadroni!
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Aggiorniamo un po' sto topic va...

Partiamo dall'infortunio di D-Rose, stavolta il menisco dell'altro ginocchio ma indiscrezioni parlano di stagione finita anche quest'anno, dovrebbe sottoporsi ad un intervento dove gli "riattaccheranno" il menisco e quindi i tempi si allungano e visto quanto ha aspettato dopo il crociato dubito che possa tornare ad Aprile-Maggio

Per quanto riguarda l'andamento delle squadre, ad Est abbiamo una sorprendente, poi mica tanto, Indiana che guida la conference con un record di 12-1, seguita a 2 partite da Miami e poi c'è quasi il vuoto, basta pensare che il quarto record di conference è in pareggio, fino ad ora deludono tantissimo le 2 franchigie di NY, i Nets più dei Knicks ma entrambe hanno un record negativo che per i roster che hanno era impronosticabile...certo i Nets hanno 3-4 infortunati ad ogni partita mentre i Knicks hanno perso Chandler che è fondamentale in difesa

Ad Ovest partenza super di San Antonio nonostante un Duncan non perfetto offensivamente parlando, ma in Texas c'è un Leonard che sta crescendo in maniera spaventosa, un Beli in più che fa tanto comodo e un mago in panchina che tira fuori il massimo da chiunque, quest'anno ha rispolverato l'agitatore di asciugamani Patty Mills dalla panchina, seguono i sorprendenti Portland Trail Blazers, finalmente competitivi con Lillard, Batum e Aldrige sugli scudi, poi i soliti Thunder che hanno ritrovato Westbrook che va a mille come sempre e come se non si fosse mai fatto male, dietro c'è tanta bagarre e se si fa il raffronto con l'est i Lakers che ad ovest sono 13esimi a Est sarebbero 4 a pari merito con Charlotte se non sbaglio
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un genio jasone "Hit me!" e geniali anche blake e l'altro che sono andati a sbirciare
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NBA - Belinelli fa la storia: è il re del tiro da 3 punti

Che cos’hanno in comune Larry Bird, Craig Hodges, Jeff Hornaceck, Peja Stojakovic, Dirk Nowitzki, Paul Pierce e Marco Belinelli? Fino a poche ore fa apparentemente nulla ma dalle 4.20 italiane di un meraviglioso sabato notte questi nomi sono accomunati da un unico tratto distintivo: tutti hanno vinto la gara del tiro da tre punti della NBA. Marco Belinelli all’All Star Saturday di New Orleans ha scritto una pagina memorabile dello sport italiano vincendo a sorpresa il Three Point Shootout e laurendosi come miglior specialista nel tiro dalla lunga distanza della Lega per eccellenza.
Un’impresa impensabile solamente 20 anni fa quando Stefano Rusconi e Vincenzo Esposito facevano il loro ingresso in punta di piedi nella Nba ma che nel 2014 è risultata realtà grazie al talento e alla tenacia di un ragazzo che con l’umiltà e con il sacrificio ha saputo ritagliarsi un posto nella Lega per eccellenza e che dopo essere stato il primo azzurro a vincere una serie di playoff ha completato un’impresa che rimarrà per lungo tempo nei posteri.
OUTSIDER A CHI, BEAL SI ARRENDE NELLO SPAREGGIO– Partito alla vigilia come un outsider di lusso dall’alto della migliore percentuale al tiro (44,8%), Marco Belinelli esordisce per terzo alle spalle di Love (16 punti) e Lillard (18 punti) chiudendo il turno eliminatorio con un ottimo punteggio di 19 malgrado un primo carrello problematico e qualche air-ball frutto dell’emozione. Belinelli riesce a fare meglio persino di Steph Curry (16 punti), il grande favorito della vigilia. A sfidarlo nella finalissima è un altro inatteso protagonista, Bradley Beal sophomore dei Washington Wizards che fa segnalare un egregio 21 che non lascia scampo a Irving (campione del 2013 fermatosi a 17 punti), Joe Johnson (11 punti) e Aaron Afflalo (15 punti).

In finale la sfida per il titolo è fra Belinelli e Beal, Marco è il primo ad esibirsi e dopo una partenza lenta dal cartello centrale trova il ritmo per segnalare un’altra prestazione da 19 punti, Beal parte peggio di Marco ma nell’ultimo carrello fa 5/5 e pareggia sulla sirena il 19 di Belinelli e forzando lo spareggio. Nello spareggio il Beli non si fa prendere dallo spavento e con una strepitosa serie da 24 punti si prende il trofeo non lasciando scampo a Beal che si deve arrendere nonostante i 18 punti.

LE PAROLE DEL CAMPIONE - Emozionato Marco Belinelli ha commentato così il suo exploit nella notte di New Orleans: “Ho tirato e basta, ero un po’ nervoso all’inizio e mi sono concentrato essenzialmente su quello che dovevo fare. Lo spareggio è stato qualcosa di inedito e particolare ma per fortuna è andato tutto meravigliosamente e sono veramente felice. Ricordo quando ero piccolo e davanti alla tv vedevo Larry Bird vincere questa gara ed ora pesare che io ho fatto la stessa cosa mi mette i brividi. E’ qualcosa di straordinario per me, per gli Spurs e per i miei tanti fan. Fatico ancora a realizzare ciò che ho fatto ma sono davvero orgoglioso”. Riguardo al segreto del suo successo Marco rivela: “Penso che posizionare il carrello delle money ball (con i palloni doppi) all’ultimo angolo sia stata un qualcosa che mi ha aiutato e che mi ha permesso di ragionare meglio… Poteva essere una scelta azzardata e invece si è rivelata una mossa intelligente”.

http://it.eurosport.yahoo.com/notizie/n ... --nba.html

:cheers :cheers :cheers :cheers Grande Marco! :Italia:: :Italia:: :Italia:: :Italia::
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Mave ha scritto:NBA - Belinelli fa la storia: è il re del tiro da 3 punti

Che cos’hanno in comune Larry Bird, Craig Hodges, Jeff Hornaceck, Peja Stojakovic, Dirk Nowitzki, Paul Pierce e Marco Belinelli? Fino a poche ore fa apparentemente nulla ma dalle 4.20 italiane di un meraviglioso sabato notte questi nomi sono accomunati da un unico tratto distintivo: tutti hanno vinto la gara del tiro da tre punti della NBA. Marco Belinelli all’All Star Saturday di New Orleans ha scritto una pagina memorabile dello sport italiano vincendo a sorpresa il Three Point Shootout e laurendosi come miglior specialista nel tiro dalla lunga distanza della Lega per eccellenza.
Un’impresa impensabile solamente 20 anni fa quando Stefano Rusconi e Vincenzo Esposito facevano il loro ingresso in punta di piedi nella Nba ma che nel 2014 è risultata realtà grazie al talento e alla tenacia di un ragazzo che con l’umiltà e con il sacrificio ha saputo ritagliarsi un posto nella Lega per eccellenza e che dopo essere stato il primo azzurro a vincere una serie di playoff ha completato un’impresa che rimarrà per lungo tempo nei posteri.
OUTSIDER A CHI, BEAL SI ARRENDE NELLO SPAREGGIO– Partito alla vigilia come un outsider di lusso dall’alto della migliore percentuale al tiro (44,8%), Marco Belinelli esordisce per terzo alle spalle di Love (16 punti) e Lillard (18 punti) chiudendo il turno eliminatorio con un ottimo punteggio di 19 malgrado un primo carrello problematico e qualche air-ball frutto dell’emozione. Belinelli riesce a fare meglio persino di Steph Curry (16 punti), il grande favorito della vigilia. A sfidarlo nella finalissima è un altro inatteso protagonista, Bradley Beal sophomore dei Washington Wizards che fa segnalare un egregio 21 che non lascia scampo a Irving (campione del 2013 fermatosi a 17 punti), Joe Johnson (11 punti) e Aaron Afflalo (15 punti).

In finale la sfida per il titolo è fra Belinelli e Beal, Marco è il primo ad esibirsi e dopo una partenza lenta dal cartello centrale trova il ritmo per segnalare un’altra prestazione da 19 punti, Beal parte peggio di Marco ma nell’ultimo carrello fa 5/5 e pareggia sulla sirena il 19 di Belinelli e forzando lo spareggio. Nello spareggio il Beli non si fa prendere dallo spavento e con una strepitosa serie da 24 punti si prende il trofeo non lasciando scampo a Beal che si deve arrendere nonostante i 18 punti.

LE PAROLE DEL CAMPIONE - Emozionato Marco Belinelli ha commentato così il suo exploit nella notte di New Orleans: “Ho tirato e basta, ero un po’ nervoso all’inizio e mi sono concentrato essenzialmente su quello che dovevo fare. Lo spareggio è stato qualcosa di inedito e particolare ma per fortuna è andato tutto meravigliosamente e sono veramente felice. Ricordo quando ero piccolo e davanti alla tv vedevo Larry Bird vincere questa gara ed ora pesare che io ho fatto la stessa cosa mi mette i brividi. E’ qualcosa di straordinario per me, per gli Spurs e per i miei tanti fan. Fatico ancora a realizzare ciò che ho fatto ma sono davvero orgoglioso”. Riguardo al segreto del suo successo Marco rivela: “Penso che posizionare il carrello delle money ball (con i palloni doppi) all’ultimo angolo sia stata un qualcosa che mi ha aiutato e che mi ha permesso di ragionare meglio… Poteva essere una scelta azzardata e invece si è rivelata una mossa intelligente”.

http://it.eurosport.yahoo.com/notizie/n ... --nba.html

:cheers :cheers :cheers :cheers Grande Marco! :Italia:: :Italia:: :Italia:: :Italia::
Bellissimo :cheers Anche io ricordo la vittoria di Larry Bird, esaltante, da tifoso Celtics
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Mamma che stagione disastrosa per i Lakers...pure 50 punti nel derby
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