Analisi della squadra a un mese dai Play-Off
Inviato: 04/04/2012, 9:50
Viola, ora viene il bello
La squadra dopo i cambi convince e prepara il finale di stagione
Valerio Chiné
Reggio Calabria
Adesso viene il bello. Incredibile, ma è così. Da novembre a marzo ci si augura che il tempo rallenti il suo incedere impietoso, dia nuovi momenti di messa a punto per via di una quadratura del cerchio che non arriva. Nonostante i grandi investimenti estivi, nonostante un apparato di squadra completo, nonostante il recupero di quello avrebbe dovuto essere il centro dominante del girone (Cappanni). Ma il problema non può mai risiedere nel singolo, non è lui, né sono gli altri, presi individualmente. Il bello di questo gioco è che vince e perde la squadra, mai la somma degli individui che la compongono. Della fallace impostazione tecnico-tattica d'assieme ci si convince fin dalle prime uscite, ma come si fa a mettere in discussione un allenatore che lo scorso anno è stato tra gli artefici del quasi-miracolo promozione?
Qui emerge, in tutta la sua fermezza e – passatecelo – competenza, la forza della società del presidente Muscolino, la voglia di vedere una Viola più aggressiva, naturale ed equilibrata, meno leggiadra, impalpabile e macchinosa. La scelta di dare il benservito a Fantozzi, promuovere un trentenne con poca esperienza, rivoluzionare le logiche di un roster che aveva deluso le attese, come si potrebbe etichettare? Un atto di forza incontrovertibile, punto e basta. Il presidente Muscolino e tutti i suoi collaboratori hanno saputo far quadrato, pur nelle difficoltà contingenti hanno protetto Bolignano, dandogli carta bianca su qualsiasi scelta, arricchendo lo staff tecnico (due assistenti), cercando di risolvere pian pianino e senza clamore le "carenze" di un inizio ad handicap anche dal punto di vista finanziario. In questo contesto i ritardi del main sponsor non hanno dato una mano alla Viola, che è andata avanti a testa alta, senza piagnistei o richieste d'aiuto, rimboccandosi le maniche e attingendo dalla grande pazienza e affidabilità del patron Giancesare Muscolino le risorse necessarie.
Uomo di grande spessore umano, il presidente gioiese, appassionato dello sport che amiamo come raramente se ne vedono, l'augurio è di vederlo in sella per tanti anni ancora. La squadra pian piano emerge dalle secche. Qualcuno credeva che anche difendere il quarto posto sarebbe stato improbo per via di un girone di ritorno impervio, con nove trasferte ad alta tensione. L'arrivo di Agosta, Ingrosso e Zampogna, coi sacrifici di Grilli, Cappanni e Sereni, rimette ordine e col tempo la Viola diventa un coro di grande spessore. Caprari il leader offensivo (e non), Paparella l'uomo silenzioso ma il cui sacrificio individuale (spostato in guardia dal suo ruolo naturale di regista) diventa il collante più prezioso per il gruppo e la forza d'assieme. E la coppia Agosta-Gambolati? Semplicemente devastante, in attesa delle sfide a cinque stelle. Ricordate gli avvii di gara senza nerbo? Ormai un lontano ricordo, come chi rispondeva che fosse solo un dato statistico e nulla più.
La Viola adesso è diversa, è più veloce, aggressiva, cattiva, ordinata. Qui una gran mano la mette il recupero lampo di Coronini, un lusso per la categoria. Iniziare bene, conferisce una tensione diversa, consente d'intascare quel gruzzolo di punti di vantaggio che torna utile nel finale. Il bello, come dicevamo, arriva adesso. E le sfide che un girone fa inquietavano al timore d'imbarcata, adesso sono vissute con la sfrontatezza di chi non ha paura, di chi è uscito dal tunnel giusto in tempo per gustarsi il succo della stagione intera.
http://www.gazzettadelsud.it/NotiziaArc ... A=20120404
La squadra dopo i cambi convince e prepara il finale di stagione
Valerio Chiné
Reggio Calabria
Adesso viene il bello. Incredibile, ma è così. Da novembre a marzo ci si augura che il tempo rallenti il suo incedere impietoso, dia nuovi momenti di messa a punto per via di una quadratura del cerchio che non arriva. Nonostante i grandi investimenti estivi, nonostante un apparato di squadra completo, nonostante il recupero di quello avrebbe dovuto essere il centro dominante del girone (Cappanni). Ma il problema non può mai risiedere nel singolo, non è lui, né sono gli altri, presi individualmente. Il bello di questo gioco è che vince e perde la squadra, mai la somma degli individui che la compongono. Della fallace impostazione tecnico-tattica d'assieme ci si convince fin dalle prime uscite, ma come si fa a mettere in discussione un allenatore che lo scorso anno è stato tra gli artefici del quasi-miracolo promozione?
Qui emerge, in tutta la sua fermezza e – passatecelo – competenza, la forza della società del presidente Muscolino, la voglia di vedere una Viola più aggressiva, naturale ed equilibrata, meno leggiadra, impalpabile e macchinosa. La scelta di dare il benservito a Fantozzi, promuovere un trentenne con poca esperienza, rivoluzionare le logiche di un roster che aveva deluso le attese, come si potrebbe etichettare? Un atto di forza incontrovertibile, punto e basta. Il presidente Muscolino e tutti i suoi collaboratori hanno saputo far quadrato, pur nelle difficoltà contingenti hanno protetto Bolignano, dandogli carta bianca su qualsiasi scelta, arricchendo lo staff tecnico (due assistenti), cercando di risolvere pian pianino e senza clamore le "carenze" di un inizio ad handicap anche dal punto di vista finanziario. In questo contesto i ritardi del main sponsor non hanno dato una mano alla Viola, che è andata avanti a testa alta, senza piagnistei o richieste d'aiuto, rimboccandosi le maniche e attingendo dalla grande pazienza e affidabilità del patron Giancesare Muscolino le risorse necessarie.
Uomo di grande spessore umano, il presidente gioiese, appassionato dello sport che amiamo come raramente se ne vedono, l'augurio è di vederlo in sella per tanti anni ancora. La squadra pian piano emerge dalle secche. Qualcuno credeva che anche difendere il quarto posto sarebbe stato improbo per via di un girone di ritorno impervio, con nove trasferte ad alta tensione. L'arrivo di Agosta, Ingrosso e Zampogna, coi sacrifici di Grilli, Cappanni e Sereni, rimette ordine e col tempo la Viola diventa un coro di grande spessore. Caprari il leader offensivo (e non), Paparella l'uomo silenzioso ma il cui sacrificio individuale (spostato in guardia dal suo ruolo naturale di regista) diventa il collante più prezioso per il gruppo e la forza d'assieme. E la coppia Agosta-Gambolati? Semplicemente devastante, in attesa delle sfide a cinque stelle. Ricordate gli avvii di gara senza nerbo? Ormai un lontano ricordo, come chi rispondeva che fosse solo un dato statistico e nulla più.
La Viola adesso è diversa, è più veloce, aggressiva, cattiva, ordinata. Qui una gran mano la mette il recupero lampo di Coronini, un lusso per la categoria. Iniziare bene, conferisce una tensione diversa, consente d'intascare quel gruzzolo di punti di vantaggio che torna utile nel finale. Il bello, come dicevamo, arriva adesso. E le sfide che un girone fa inquietavano al timore d'imbarcata, adesso sono vissute con la sfrontatezza di chi non ha paura, di chi è uscito dal tunnel giusto in tempo per gustarsi il succo della stagione intera.
http://www.gazzettadelsud.it/NotiziaArc ... A=20120404