Gambolati:"È una fortuna poter giocare nella Viola!"

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Hurricane82
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Febbre Viola, Gambolati non vede l'ora di cominciare «È una fortuna poter giocare in un club dalla grande tradizione»


Valerio Chinè
REGGIO CALABRIA
Antonio Gambolati è pronto. Ancora un paio di settimane per la fine delle vacanze, anche se dopo il rientro dalla Romania (dove si è fermato per due settimane), ha già ripreso ad allenarsi per conto proprio per giungere così al ritiro neroarancio (il raduno sarebbe fissato per giorno 16 agosto, ndc) con i muscoli allenati.

«Sono un'ala in grado di giocare sia da "quattro" che da "cinque" – prova a presentarsi tecnicamente così Gambolati ai suoi nuovi tifosi – anche se vorrei fermarmi qui sulla collocazione in campo perché ogni disposizione tattica la lascio all'allenatore. Lo scorso anno marcavo spesso i centri quando c'era in campo Paleari, mentre giocavo più esterno con la presenza di Ganguzza. Ciò che non cambia è la mia propensione al rimbalzo, al gioco d'area, alla difesa».

Il suo sì alla Viola poco prima di viaggiare oltre confine, non ha impiegato molto ad accettare, anche perché il procuratore Riccardo Artoni aveva presentato l'offerta neroarancio come la più interessante, per via del progetto a contorno.
«Vengo a Reggio con grande entusiasmo, perché a parte il progetto tecnico della società – continua l'ala torinese con trascorsi in B1 a Gragnano – sono consapevole di avere la fortuna di giocare in una città e società importante nel panorama nazionale, un club di grande tradizione e storia. Ciò dà ancora più energia per cercare di fare sempre meglio».

Conosce un po' tutti i nuovi neroarancio, compresi quelli mai visti dai tifosi reggini.
«Ottimo l'acquisto di Grilli – prosegue l'ex Vado Ligure – contro il quale ho giocato in due occasioni, visto che l'Iseo era nel nostro girone: una guardia che mi ha sempre fatto una buona impressione. Ho giocato anche contro Caprari quando era a Trapani e Marmugi due anni fa a Foggia; mi han parlato bene anche di Laganà, un under di buona prospettiva. Non so quali siano invece le intenzioni di Matias, che leggo dalle cronache potrebbe non rimanere. A Catania avevamo giocato insieme una stagione davvero bella, nonostante poi la società chiuse i battenti».

Ancor più beffardo l'epilogo di Vado Ligure: promossa in A dilettanti, poi non iscritta al campionato per la vicenda giudiziaria che ha investito il presidente ligure Drocchi.
In coda un messaggio ai tifosi arancioneri: «Spero continuino a seguirci con l'entusiasmo di fine stagione ma dovremo essere noi a sollecitarli con voglia, approccio serio e vittorie».
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