LA STORIA DI PETTINARI : STOP AL CALCIO MA SONO FORTUNATO

Tutto quello che riguarda le altre squadre di calcio e gli altri sport.

Moderatori: NinoMed, Bud, Lilleuro

Rispondi
Avatar utente
spirito libero
Ehi cosa bella!
Ehi cosa bella!
Messaggi: 5898
Iscritto il: 11/05/2011, 13:24

PETTINARI - «Non posso più giocare, ma mi sento fortunato lo stesso»
06.09.2013 18:13 di Redazione Tuttoreggina Twitter: @tuttoreggina
© foto di Daniele Buffa/Image Sport


Una storia, per fortuna, terminata con il lieto fine. E pazienza che un promettente calciatore, all'inizi della sua carriera, non possa più calcare i terreni da gioco. Sopratutto se la scelta era quella di dover lasciare sola e disperata una intera famiglia.

Ma Leonardo Pettinari, tra le altre ex Reggina, si può considerare un uomo fortunato.

A differenza dello sfortunato e compianto Piermario Morosini, ha scoperto di avere un problema al cuore, fermandosi per tempo. Nel corso di un'intervista alla Gazzetta dello Sport, Pettinari spiega il suo travaglio, che lo ha poratto a non poter più giocare, ma che sostanzialmente gli ha salvata la vita:

«Grazie alle risonanze magnetiche a cui sono stato sottoposto nell’ultimo anno e mezzo è stata trovata una cicatrice, cioè tessuto adiposo, sul ventricolo sinistro, compatibile con una cardiomiopatia aritmogena. E’ la patologia di cui soffriva pure Morosini, ma nel mio caso resta il dubbio, una diagnosi definitiva non c’è. Ho spedito le cartelle anche a Cleveland e in Francia, ma non c’è stato modo di ottenere l’ok per il ritorno in campo. E non posso operarmi. Il primo campanello d’allarme l’avevo avuto nel giugno 2011, pochi giorni dopo la vittoria del campionato di B con l’Atalanta»

Pettinari poi, tra il racconto della sua esperienza e la speranza di tornare a giocare, dicedi ritenersi fortunato: «Quando mi hanno detto che non avrei più potuto giocare a calcio, sport per il quale ho un rapporto di assoluta devozione, mi sono sentito soffocare. Poi ho guardato negli occhi mia moglie Giusy, la mia famiglia, gli amici più cari, e mi sono sentito fortunato. Fortunato di avere ancora una bella vita e di avere in cielo qualcuno che ha deciso che io non dovessi fare la stessa fine di Morosini».
Se dai la mano ad un milanista lavala, ma se la dai ad uno juventino controlla che non ti manchi un dito
Rispondi