http://corrieredelveneto.corriere.it/ve ... =correlati
SCANDALO SCOMMESSE
«Rischia più il Verona del Padova»
L'avvocato Bonavina: decisioni in tempi brevi
Nuovo scandalo del pallone (archivio)
PADOVA—Sotto la toga di Diego Bonavina c’è un cuore rotondo a spicchi bianchi e neri. La sua carriera di calciatore professionista, specie in serie B e C, si è intrecciata con la professione di avvocato e questa bella «insalata di rinforzo» oggi è condita anche da un’esperienza nel direttivo dell’Assocalciatori e nel Comitato esecutivo della Figc. Non c’è persona più adatta per aiutarci a leggere le carte dell’inchiesta di Cremona. «Faccio due premesse - ci dice — La prima: non ho in mano le carte e parlo di stralci comparsi sui giornali. La seconda: da sportivo ci sono rimasto male. Purtroppo dove circolano tanti soldi c’è il rischio che la malavita organizzata alzi le antenne».
E’ così marcio il calcio di serie B e C? «Io credo di no. Lo scandalo è importante, ma la manipolazione riguarda qualche partita nell’arco di sei mesi».
Però i giocatori marci ci sono... «Oggi vedo molte società di calcio in crisi, molti stipendi che un tempo erano sicuri non lo sono più. Temo che qualche ignorante abbia pensato a garantirsi i guadagni per "mantenere famiglia": tranne qualche caso eclatante i coinvolti sono giocatori di secondo piano».
Diego Bonavina (archivio)
Rischia di più il Padova o il Verona? «Sono situazioni diverse. Nel caso della partita del Padova si parla di accordo tra società ma non ci sono riferimenti precisi. Sono notizie "de relato", che al momento non portano a nomi di tesserati. E infatti non ci sono indagati. Su questa base potrebbe anche esserci del millantato credito».
Come Paoloni che avega garantito la vittoria dell’Inter sul Lecce con tre gol di scarto ma con l’Inter non parlò mai. Infatti finì 1 a 0. «Esatto. Dire di aver parlato o di poter parlare o anche solo di sapere è spesso un modo per darsi importanza. Anche se...»
Anche se? «L’Inter non ha vinto 3-0 ma Padova-Atalanta è finita veramente pari. E questo genera sospetti. Però io dico che quella partita era da pareggio. Mi spiego: avendo giocato, a volte ci si mette d’accordo senza accordarsi, sul campo si capisce che il pareggio va bene a tutti perché nessuno vuole rischiare di perdere. Cosa lecita».
Si parla di 23 milioni di euro puntati.. «Anche qui lo dice un intercettato. Ma la procura avrebbe dovuto verificare se sui siti asiatici questi soldi sono stati veramente giocati. Avrebbe dato peso all’inchiesta».
Ha visto il video della partita? «Hanno giocato normalmente fino all’uno a uno. Poi si sono accontentati».
Doni, giocatore dell’Atalanta indagato, litigava con l’arbitro anche sull’1-0 per la sua squadra. Possibile fosse tutto teatro? «Beh, quello che si fa sotto i riflettori non conta. Lui dopo un gol mette le dita sotto il mento per dire io vado a testa alta, ma se è vero quello che sostiene la procura è una riprova che questi gesti valgono poco».
Cosa potrebbe capitare al Padova da un punto di vista sportivo? «Se quello che c’è agli atti è tutto mi sembrano solo insinuazioni. Se vengono fuori altre cose durante gli interrogatori delle procure e qualcuno fa nomi potrebbe rischiare grosso».
Grosso quanto? «Da penalizzazioni a retrocessione. Anche se le posizioni più pesanti mi sembrano quelle di altre squadre e il contesto potrebbe influire sulla gradualità della pena».
Supponiamo che qualcuno degli interrogati tiri in ballo un tesserato del Padova... «A quel punto sarebbe difficile evitare la responsabilità oggettiva della società, che rischierebbe pesanti sanzioni. Comunque meno gravi di quando si parla di responsabilità diretta, ovvero di un consapevole coinvolgimento della società. La Procura sportiva dovrebbe decidere entro due mesi, è molto più veloce ».
Passiamo al Verona. Il direttore sportivo del Ravenna dice di aver offerto in regalo la sconfitta della sua squadra al Verona per 2 a 1 e nonostante tutto il Verona ha rifiutato... «Così fosse sarebbe una situazione peggiore del Padova perché ci sarebbe la violazione dell’articolo 1, dei principi di lealtà e correttezza. Se il Verona non avesse denunciato la proposta di combine sarebbe responsabile ».
Anche qui però sono notizie «de relato», ovvero nessun tesserato del Verona parla di questa faccenda direttamente. Vale lo stesso discorso fatto per il Padova? «Infatti. Il direttore sportivo del Ravenna sarà quasi certamente interrogato, dalla procura ordinaria o da quella sportiva o da tutte e due. A quel punto gli verrà chiesto con chi ha parlato. Anche nel caso del Padova Doni potrebbe fare dei nomi. Bisogna tenere presente che quando le persone hanno le spalle al muro il modo migliore per affievolire la pena è quello di parlare. Però lasciatemi dire una cosa...»
Prego. «Non ci posso credere che un direttore sportivo sia in grado di determinare il risultato di una partita con la precisione del 2-1. Saremmo veramente a livelli bassi, bassissimi dello sport. E dovrebbero essere d’accordo in tanti, non dico tutti e ventidue i giocatori ma tanti».
Lei ha giocato insieme a Bellavista, ex Treviso e Verona, uno dei perni dell’inchiesta. Lo ricorda? «Un anno a Treviso. In campo non mollava mai, un faticatore. Era un ragazzo venuto dal Sud che improvvisamente si ritrovava in mano un bello stipendio. Immagino che una volta smesso ne abbia sentito la mancanza... E’ l’ignoranza, nel senso più completo del termine: uno non capisce quello che fa. E magari intorno avrà avuto un ambiente che lo ha influenzato».
Parliamo di Mauro Bressan, trevigiano, ex Venezia, Fiorentina, cresciuto nelle giovanili del Milan. Che idea s’è fatto? «Guardi, se per Bellavista sono sorpreso, per Bressan sono esterrefatto».
Ma le scommesse su eventi sportivi minori, non sarebbero da limitare? Cioè, se si parla di 23 milioni di euro puntati su una partita di B, c’è una sproporzione evidente con l’importanza dell’evento... «Io le scommesse le abolirei in tutti gli sport, grandi e minori. Il divieto per i tesserati è facilmente aggirabile: ci mandi un amico e chi ti trova? »
Alessandro Baschieri
03 giugno 2011
© RIPRODUZIONE RISERVATA