Addio "Old Firm"

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Lilleuro
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Addio “Old Firm”, i Rangers ripartono dalla Serie C2?

"This is the end": i Rangers di Glasgow salutano la Premier League scozzese: il club più titolato del mondo (altro che Milan e Boca Juniors) e uno delle società più gloriose e anziane del calcio professionistico (fu fondato nel 1872) sparisce dal panorama calcistico.

Hanno provato di tutto per salvarlo dalla bancarotta, ma a nulla sono serviti i vari sforzi, fatti di campagne, preghiere, tentativi di far quadrare conti che ormai nessuno poteva sanare. Ci ha provato anche l'imprenditore inglese Charles Green, già proprietario dei Sheffield Wednesday, ma il suo "colpo di spugna" non ha trovato terreno fertile. Dopotutto 130 milioni di euro di debiti (tutto compreso, tra soldi dovuti allo stato che quelli da corrispondere ai creditori) non sono bruscolini.

54 campionati, 33 coppe di Scozie, 27 coppe di lega, 1 Coppa delle coppe: un totale di 114 titoli spazzati via da una votazione, quella dei club della Premiership scozzese, che ancora avevano la possibilità di dare una chance a una squadra, prima che a una società, di riabilitarsi agli occhi dell'opinione pubblica e ripartire. Troppe le angherie, troppe le inimicizie, troppi gli smacchi subiti dagli altri club durante l'ultimo secolo e mezzo, fatto soprattutto della rivalità tra Rangers e Celtics, ma soprattutto di uno "sguardo dall'alto" che mai è andato giù alle piccole e orgogliose squadre scozzesi.

"Vuoi restare in prima divisione? Non puoi, perché lo diciamo noi". I cattivi rapporti con tutti gli altri rischiano di costare carissimo ai morituri Rangers: respinti dalla Premier, ora rischiano di vedersi sbattere la porta in faccia anche dalla First Division (la nostra serie B), dato che già 11 dei 30 club si sono schierati contro il colosso di Glasgow. Stesso discorso per la Second Division, è la Third Division (che corrisponde più o meno alla nostra LegaPro seconda divisione) quella che dovrebbe accogliere con maggiore facilità i nobili decaduti: si saprà soltanto il prossimo 13 luglio se 140 anni di storia calcistica dovranno solo abbassare la cresta e ripartire oppure essere cancellati in maniera definitiva.

Da tutto a niente, la mancanza si sentirà eccome. Se da una parte di Glasgow si piange, non è che dall'altra si rida moltissimo. Dichiarazioni di facciata a parte ("Abbiamo un piano strategico ed economico indipendente dalle sorti del club"), anche il Celtic rischiano di patire e non poco la mancanza dei rivali di sempre: prima di tutto dal punto di vista economico. Proprio su questo i vari legali filo-Rangers facevano leva, al momento di provare le ultime preghiere presso la SPL e gli altri club: "Senza i Rangers, che campionato sarebbe? Cosa ne sarà dei diritti televisivi e del merchandising?". Vero, campionato senza Old Firm (il derby storico tra i due club di Glasgow) non è un campionato, soprattutto per chi deve rendere appetibile il pacchetto ai palati delle tv estere.

Ma nemmeno questo ultimo tentativo ha sortito effetti: i Rangers hanno sbagliato, comprando giocatori e spendendo senza criterio, e ora devono pagare. L'impatto però ci sarà eccome: "Finanziariamente e commercialmente sarà un duro colpo - ammette il manager dei Celtic Neill Lennon - ma noi cercheremo di guardare avanti. Certo, la rivalità con loro, la competitività verrà a mancare; dovremo rimboccarci le maniche e unirci, perché lasceranno un grande buco nella SPL e solo con un lavoro di squadra si può uscire da queste situazioni". In bocca al lupo...

di Davide BIGHIANI
Come si dorme non è importante, come si è svegli è importante

Cit. Vadinho
suonatore Jones

:sad:

alemno, lì, la legge è legge
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