corte ue decreta: liberalizzazione trasmissione eventi tv

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SunShine*
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Decoder libero, ricorso di Mediaset
Confalonieri: «In questo modo saltano tutte le esclusive»
NO - Mediaset è pronta a scendere sul piede di guerra contro la sentenza che «liberalizza» la trasmissione di eventi sportivi, consentendo agli utenti dotarsi di schede e abbonamenti di qualsiasi Paese comunitario. Lo ha detto il presidente Fedele Confalonieri, assicurando che «Mediaset è pronta a fare ricorso» contro la sentenza della Corte di giustizia europea che giudica illegittima la territorialità dei diritti degli eventi sportivi. Per i magistrati europei, gli appassionati di calcio dovrebbero essere liberi di utilizzare il decoder satellitare più economico a disposizione nell'Europa comunitaria per guardare le partite, anche se questo va contro gli accordi esclusivi firmati dalle emittenti televisive con le varie Leghe sportive nazionali.
IL PARERE DEL PRESIDENTE - «Ci ragioniamo sopra - ha detto Confalonieri - così saltano tutte le esclusive. Ci saranno ricorsi su ricorsi, non solo da parte nostra ma di tutto il settore». La sentenza potrebbe infatti rivoluzionare il mondo dei diritti tv legati al calcio in Europa. La novità che in particolare avvantaggia i titolari di locali pubblici, che per trasmettere eventi sportivi pagano diritti molto più salati del semplice abbonato. Ed infatti la causa è partita dalla titolare di un piccolo pub di Portsmouth, multata dalla Premiere League per aver trasmesso partite di champions con un decoder greco.

LA POLEMICA SULLE FREQUENZE - «A Mediaset non è mai stato regalato nulla sulle frequenze». Ha aggiunto Confalonieri, che in questo modo cerca di mettere a tacere le polemiche sulle modalità di assegnazione delle frequenze digitali con il beauty contest. Che riserva alle due principali aziende televisive (Rai e Mediaset, appunto), diverse frequenze gratuitamente. «In passato - ha detto a margine di un convegno - abbiamo comprato le frequenze e investito un miliardo, con l'obbligo Antitrust di dare il 40% agli altri. Anche con il beauty contest dovremo restituire un multiplex che abbiamo comprato, a dimostrazione che non ci hanno regalato mai niente». Non si possono fare confronti, ha aggiunto il numero uno di Mediaset, tra le frequenze televisive e quelle della telefonia, «perchè loro con le frequenze ci costruiscono un business, noi dobbiamo assicurare programmi, contenuti e raccolta pubblicitaria».

A mio avviso è una sentenza giusta.
E' giusto che nell'interesse dei consumatori ci sia un mercato libero anche nel settore delle telecomunicazioni, sia che si tratti di aziende che forniscono servizi telefonici che di aziende che vendono diritti tv.
Col libero mercato, e quindi con la concorrenza, i prezzi diminuirebbero, garantendo a tutti l'acquisto agevole e a buon mercato dei pacchetti televisivi.
"dopo ogni tempesta, risplende sempre il sole"
stefano
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SunShine* ha scritto: LA POLEMICA SULLE FREQUENZE - «A Mediaset non è mai stato regalato nulla sulle frequenze».
la faccia come il culo, tutti uguali dal capo a scendere.
Le frequenze per la telefonia sono pagate miliardi, quelle televisive regalate.
Ma senza vergogna proprio
suonatore Jones

a mediaset non è mai stato regalato nulla sulle frequenze. tranne rete4, che continua a trasmettere quando non potrebbe da anni. ma hanno ragione: quello non è stato un regalo. è stato un furto.
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