COMUNICATO FOTI: IN AUSTRALIA FONDI PER IL NUOVO STADIO

Tutto sulla Reggina

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soloamaranto22
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Ripeto che io a Questa storia non Ci credo.Peró proviamo a ragionare: La Reggina fallisce.Lui perde società e tutto
il resto.Non ci guadagna niente.Le persone a cui ha sottoposto il progetto sanno tutto.Sarebbero dei pazzi
a costruire uno stadio per una squadra che scompare da ogni palcoscenico che ti faccia guadagnare.
Io a Foti non credo perchè andare a cercare soldi per lo stadio è assurdo.
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fuorisede
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Dovremmo conoscere abbastanza bene il personaggio-Foti per capire che ovviamente ha detto forse nemmeno la metà.

Sicuramente è andato a cercare di venderla. Non l'hanno voluta e ha scritto così, su. Non ci vuole un mago...
Occasionale porti male (cit.)
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REGGIOVUNQUE
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mi piace come in uno stesso discorso riuscite a considerare FOTI furbo,ma poi anche considerarlo e nello stesso tempo,ingenuo........

X ME è NA VOLPE,e secondo il mio punto di vista sta giocando su più tavoli ora come ora.....se poi si "brucia",peggio x lui.....



ma non lo considerate INGENUO x favore.........non rispecchierebbe la furbizia del Baffo.
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Rokko
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Reggiomania ha scritto:
La Reggina, come la Juve, l'Udinese ed altri grandi club, li ha individuati nella realizzazione di uno stadio di proprietà al centro di un VILLAGGIO DELLA DOMENICA, dove i suoi appassionati con le loro famiglie possano trascorrere una giornata di svago e fruire dell'evento sportivo caratterizzato dalla presenza in campo dei propri beniamini.
20.000 spettatori nel nuovo stadio,ogni domenica sarà una bolgia... già mi immagino Reggina-Nuova Gioiese con tutte le famiglie arrivate dalla provincia per stare nel villaggio della domenica,e durante la settimana vanno e vengono da Reggio per fare compere nel nuovo impianto,le magliette di Cetragnolo andranno a ruba, finalmente un progetto serio !
e na vota chi ci simu un barbecue per rrustiri satizzi non lo mettiamo nel villaggio della domenica?
Rispondete o no?
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Diabolik
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talmente furbo che io gli avrei controllato il bagaglio e le mutande, perché secondo me questo era l'ultimo viaggio di "trasporto/trasloco". A maggio falliamo ufficialmente con buona pace dei cazzari e degli mbuccalapuni delle cordate
va mangiati a bufala stortu
pampero
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Diabolik ha scritto:talmente furbo che io gli avrei controllato il bagaglio e le mutande, perché secondo me questo era l'ultimo viaggio di "trasporto/trasloco". A maggio falliamo ufficialmente con buona pace dei cazzari e degli mbuccalapuni delle cordate

quotone
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REGGIOVUNQUE ha scritto:mi piace come in uno stesso discorso riuscite a considerare FOTI furbo,ma poi anche considerarlo e nello stesso tempo,ingenuo........

X ME è NA VOLPE,e secondo il mio punto di vista sta giocando su più tavoli ora come ora.....se poi si "brucia",peggio x lui.....



ma non lo considerate INGENUO x favore.........non rispecchierebbe la furbizia del Baffo.
non mi sembra di aver letto che qualcuno lo consideri ingenuo, ma solo che si crede più furbo degli altri cercando gente che metta soldi per ripianare debiti che lui ha creato (remember AZIONARIATO POPOLARE?).
Ti pregherei di evitare notizie al momento assolutamente false di cordate e di tavoli da gioco. L'unica certezza che abbiamo al momento è che siamo in D per la prima volta nella nostra storia e con un'udienza di fallimento fissata a breve, stop!
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reggiocapoluogo
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REGGIOVUNQUE ha scritto:mi piace come in uno stesso discorso riuscite a considerare FOTI furbo,ma poi anche considerarlo e nello stesso tempo,ingenuo........

X ME è NA VOLPE,e secondo il mio punto di vista sta giocando su più tavoli ora come ora.....se poi si "brucia",peggio x lui.....



ma non lo considerate INGENUO x favore.........non rispecchierebbe la furbizia del Baffo.
...io generalmente non sono a favore nè dell'ottimismo nè del pessimismo assoluto, a prescindere...le dichiarazioni dovrebbero essere basate su dati di fatto...scusami ma ho letto molti tuoi post in cui affermi prospettive ambiziose e allettanti...che al momento non hanno alcun riscontro...sempre che tu sia a conoscenza di novità e non le voglia condividere con noi mortali...ma scusami non credo + a quello ke stai scrivendo...non è niente di personale, non ti conosco...ma questo tuo perpetuare ad affermare l'arrivo di fondi, soci, babbi natale deve avere un riscontro effettivo...se no passi, e presumo che tu non lo sia, per avvocato difensore di foti contro tutto e tutti...sono stanco di avere sto pazzo ke, nonostante siamo con la m.... fino alla gola, si ostini con sta pazza idea dello stadio nuovo...ma ke villaggio in serie d...spendere altri soldi quando il granillo è piu ke opportuno ad ospitare sti spettacoli...l'hanno ricostruito 15 anni fa.. già ci sono, se va bene 500 persone allo stadio...nella sua follia assoluta, crede ke le famigliole passerebbero le domenike (o i sabati) a vedere sti quattro scarpari ke ci sta regalando...solo x spilare altri soldi....abbiamo capito ke di salvare la reggina non gliene frega niente...lui è sicuro ke ci ripeskeranno...ma così è squallido...fare lo sciacallo è vergongnoso aspettando ke scompaiano e falliscano + squadre possibile...io non lo voglio...ma ci ha portato ad essere l'unica e ultima speranza di non sparire dal professionismo...tanto è inutile seguire la squadra...hanno perso tanti, troppi appuntamenti con cosidette "ultime spiagge"...ma non hanno voluto impegnarsi o avevano ordine di non farlo...non ho nessuna soffiata a supporto...ma il sospetto è lecito a sto punto...solo qui si diventa brokki...e poi dovremmo ringraziarlo x gli anni di serie A???...se era solo un modo x fotterti + soldi possibili, preferivo vivere una tranquilla b, senza ambizioni di promozione...ma anche senza milioni di debiti sul groppone, con la spada di damocle di sparire..sì sì...grazie D tutto lillo... :salut
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REGGIOVUNQUE
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reggiocapoluogo ha scritto:
REGGIOVUNQUE ha scritto:mi piace come in uno stesso discorso riuscite a considerare FOTI furbo,ma poi anche considerarlo e nello stesso tempo,ingenuo........

X ME è NA VOLPE,e secondo il mio punto di vista sta giocando su più tavoli ora come ora.....se poi si "brucia",peggio x lui.....



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...io generalmente non sono a favore nè dell'ottimismo nè del pessimismo assoluto, a prescindere...le dichiarazioni dovrebbero essere basate su dati di fatto...scusami ma ho letto molti tuoi post in cui affermi prospettive ambiziose e allettanti...che al momento non hanno alcun riscontro...sempre che tu sia a conoscenza di novità e non le voglia condividere con noi mortali...ma scusami non credo + a quello ke stai scrivendo...non è niente di personale, non ti conosco...ma questo tuo perpetuare ad affermare l'arrivo di fondi, soci, babbi natale deve avere un riscontro effettivo...se no passi, e presumo che tu non lo sia, per avvocato difensore di foti contro tutto e tutti...sono stanco di avere sto pazzo ke, nonostante siamo con la m.... fino alla gola, si ostini con sta pazza idea dello stadio nuovo...ma ke villaggio in serie d...spendere altri soldi quando il granillo è piu ke opportuno ad ospitare sti spettacoli...l'hanno ricostruito 15 anni fa.. già ci sono, se va bene 500 persone allo stadio...nella sua follia assoluta, crede ke le famigliole passerebbero le domenike (o i sabati) a vedere sti quattro scarpari ke ci sta regalando...solo x spilare altri soldi....abbiamo capito ke di salvare la reggina non gliene frega niente...lui è sicuro ke ci ripeskeranno...ma così è squallido...fare lo sciacallo è vergongnoso aspettando ke scompaiano e falliscano + squadre possibile...io non lo voglio...ma ci ha portato ad essere l'unica e ultima speranza di non sparire dal professionismo...tanto è inutile seguire la squadra...hanno perso tanti, troppi appuntamenti con cosidette "ultime spiagge"...ma non hanno voluto impegnarsi o avevano ordine di non farlo...non ho nessuna soffiata a supporto...ma il sospetto è lecito a sto punto...solo qui si diventa brokki...e poi dovremmo ringraziarlo x gli anni di serie A???...se era solo un modo x fotterti + soldi possibili, preferivo vivere una tranquilla b, senza ambizioni di promozione...ma anche senza milioni di debiti sul groppone, con la spada di damocle di sparire..sì sì...grazie D tutto lillo... :salut

ma vedi che PARADOSSALMENTE condivido quasi tutto quello che dici....anche io sono stufo di lui e dei suoi comportamenti....però,a differenza di molti cerco di guardare sempre la questione in varie prospettive....

A differenza di molti di voi,leggendo il messaggio di Foti ieri,e quello dei giornali australiani(se non calcoli alcune frasi che il traduttore può farti confondere e l onnipotenza del baffo),trove POCHE DIFFERENZE......(e ti dirò di più,il COMUNE potrebbe centrare piu o quanto Foti,ora come ora)

Quello che so io l ho detto anche perchè ci sono arrivato con considerazioni mie e incrociando delle informazioni che privatamente mi sono arrivate,e quindi non avevo nulla e non ho nulla da nascondere in merito alla possibile vendita......(e credimi,ci sono persone e soprattutto giornalisti,che sanno molto di piu di quello che dicono).

X me Foti rimane una volpe.............poi se questo vuol dire per voi fare il suo avvocato,ok........ma non lo dicevo in senso buono :salut
soloamaranto22
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Io lo dico chiaramente,a me non frega niente di un progetto Reggina che in primis non punti a riportare
la squadra in alto.Se c'è l'intenzione di fare quanto ho scritto Bene,dopo possono fare uno stadio.
Se invece hanno piani diversi,meglio non Si faccia niente.A nessuno adesso frega di uno stadio nuovo.
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ago
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RISPUNDIRU!!!!!!



Reggina, gli australiani hanno risposto. E non scherzano. Ma ancora non è fatta…
Gli imprenditori australiani, guidati dal ricco e potente Nick Scali, confermano l’interesse per la Reggina ma chiedono ulteriori chiarimenti rispetto ad alcuni dettagli
23 aprile 2015 14:33 | Peppe Caridi
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Gli imprenditori australiani, guidati dal ricco e potente Nick Scali, confermano l’interesse per la Reggina ma chiedono ulteriori chiarimenti rispetto ad alcuni dettagli
La risposta è arrivata, in anticipo rispetto al weekend quando era attesa. Stamattina gli imprenditori australiani interessati a rilevare la Reggina, guidati dal ricchissimo Nick Scali, hanno alzato la cornetta del telefono, composto il numero di Lillo Foti e gli hanno riferito l’esito dei loro incontri, delle loro analisi e della loro decisione sulla trattativa che deciderà il futuro della Reggina Calcio. Foti era preparato e sapeva che un “si” avrebbe rilanciato la società che ha guidato per 29 lunghissimi anni, mentre un “no” avrebbe aperto scenari drammatici per il futuro del club.

La risposta degli australiani, in realtà, è stata interlocutoria. Ne’ “si” ne’ “no”, ma potremmo dire un “ni“. Gli imprenditori, infatti, hanno confermato grande interesse nei confronti della Reggina, ma hanno chiesto alcuni chiarimenti sui dettagli dell’operazione.

La cordata di imprenditori italo-australiani ha chiesto di rilevare la maggioranza della società, quindi almeno il 51% delle quote azionarie del club, come d’altronde era facilmente immaginabile. Chi sarebbe così fesso da mettere dei soldi senza avere potere decisionale? Gli australiani hanno intenzione di mettere soldi (e tanti, tantissimi) nella Reggina, ma vogliono ovviamente esserne i proprietari, avere autonomia di scelta e pieni poteri gestionali. Almeno inizialmente, Foti rimarrebbe all’interno della compagine societaria, come richiesto dagli stessi acquirenti e nuovi eventuali proprietari, come socio di minoranza e soprattutto come uomo che metterebbe la sua esperienza nel mondo del calcio italiano al servizio della società. Nella telefonata a Foti, gli imprenditori hanno ribadito l’apprezzamento e l’interesse per la società e il marchio Reggina, però hanno posto degli interrogativi importanti sulle prospettive future. Hanno chiesto a Foti di illustrargli un progetto in cui vengano descritte le potenzialità della Reggina in prospettiva.

Adesso la palla passa nuovamente a Foti, che entro dieci, massimo quindici giorni, è chiamato a fornire questi chiarimenti ai suoi interlocutori. La Reggina e Foti sembrano pienamente nelle condizioni di dare riscontri positivi su quanto richiesto, anche perché questa trattativa con gli australiani è l’unica soluzione che può salvare il club e rilanciarlo nel calcio che conta, oltre a rappresentare una straordinaria opportunità per la città di Reggio Calabria che non ha mai avuto un investimento privato di tale portata. Lo ripetiamo, si parla di soldi, tanti soldi, non solo per la squadra di calcio ma per tutto il contesto che le ruota intorno, e quindi per la città (impianti, strutture, immagine). Gli australiani vorrebbero proporre a Reggio il modo di fare calcio in Australia, molto integrato con il territorio, creando un circuito diretto tra la Reggina e l’Australia. Facile immaginare le tournée amaranto in Oceania e i risvolti anche turistici di cui Reggio potrebbe beneficiare da quest’operazione. Non solo i tifosi della Reggina, ma tutti i reggini dovrebbero in questo momento sperare che la trattativa vada in porto: nel momento forse più buio della storia della città (che coincide con quello più deprimente della Reggina), c’è una grande e unica chance di rilancio. Una chance seria, senza precedenti e basata sulla professionalità di imprenditori milionari di livello internazionale.

Certamente l’appeal della Reggina e di Reggio Calabria sono cresciuti grazie alla straordinaria stagione che questo territorio ha vissuto nel primo decennio del nuovo millennio, sia dal punto di vista cittadino che sotto il profilo sportivo e calcistico. Adesso, però, la realtà del territorio è ben diversa, far sfumare un’occasione del genere sarebbe un peccato mortale.

Anche perché dalle altre soluzioni “tampone” è venuto fuori un nulla di fatto, vedi l’emendamento al Consiglio Regionale bocciato dagli stessi consiglieri reggini del Partito Democratico, un “no” che ha evidenziato la debolezza del Sindaco Falcomatà vicino alla Reggina fino al momento soltanto a parole. Decine di volte il Presidente Foti ha incontrato negli ultimi mesi lo stesso Sindaco, ma anche il Presidente della Provincia Raffa, senza ottenere risposte che vadano le dichiarazioni tipicamente politichesi della “Reggina orgoglio del territorio” e ancora “Reggina bene da tutelare“, a cui non c’è mai stato un seguito concreto. Il territorio non ha la forza, le risorse e forse neanche la volontà, di supportare la Reggina in questo momento così difficile. L’unica grande opportunità per tornare ai fasti di qualche anno fa è quella che arriva dall’Australia. Lasciarsela sfuggire sarebbe davvero un delitto.

Chi è Nick Scali
Nick Scali è un imprenditore reggino (nato a San Martino di Taurianova il 26 maggio 1933) che ha fatto grandi fortune in Australia dove s’è trasferito nel 1952: ricchissimo grazie alle sue attività di successo nel settore dell’arredamento e in modo particolare dei mobili, è diventato anche influente e potente a livello internazionale. Da ormai oltre un decennio guida tutte le Camere di Commercio italiane in Australia ed è il leader del Movimento Associativo Italiani all’Estero in Australia, il partito politico nato nel 2008 dopo l’istituzione del voto degli italiani all’estero. Molto legato all’Italia e a Roma, soprattutto a livello politico, Scali non ha mai dimenticato la sua terra d’origine, la Calabria e Reggio. L’idea di investire nella Reggina per rilanciare una serie di progetti e investimenti a Reggio Calabria lo stuzzica dal 2011, quando è nata la lunga e delicata trattativa con Lillo Foti, decollata a fine 2014 e adesso arrivata ai titoli di coda. Gli australiani vogliono chiudere in fretta. Certamente prima dell’82° compleanno di Scali.
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interessante.............
mubald

ago ha scritto:RISPUNDIRU!!!!!!



Reggina, gli australiani hanno risposto. E non scherzano. Ma ancora non è fatta…
Gli imprenditori australiani, guidati dal ricco e potente Nick Scali, confermano l’interesse per la Reggina ma chiedono ulteriori chiarimenti rispetto ad alcuni dettagli
23 aprile 2015 14:33 | Peppe Caridi
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Gli imprenditori australiani, guidati dal ricco e potente Nick Scali, confermano l’interesse per la Reggina ma chiedono ulteriori chiarimenti rispetto ad alcuni dettagli
La risposta è arrivata, in anticipo rispetto al weekend quando era attesa. Stamattina gli imprenditori australiani interessati a rilevare la Reggina, guidati dal ricchissimo Nick Scali, hanno alzato la cornetta del telefono, composto il numero di Lillo Foti e gli hanno riferito l’esito dei loro incontri, delle loro analisi e della loro decisione sulla trattativa che deciderà il futuro della Reggina Calcio. Foti era preparato e sapeva che un “si” avrebbe rilanciato la società che ha guidato per 29 lunghissimi anni, mentre un “no” avrebbe aperto scenari drammatici per il futuro del club.

La risposta degli australiani, in realtà, è stata interlocutoria. Ne’ “si” ne’ “no”, ma potremmo dire un “ni“. Gli imprenditori, infatti, hanno confermato grande interesse nei confronti della Reggina, ma hanno chiesto alcuni chiarimenti sui dettagli dell’operazione.

La cordata di imprenditori italo-australiani ha chiesto di rilevare la maggioranza della società, quindi almeno il 51% delle quote azionarie del club, come d’altronde era facilmente immaginabile. Chi sarebbe così fesso da mettere dei soldi senza avere potere decisionale? Gli australiani hanno intenzione di mettere soldi (e tanti, tantissimi) nella Reggina, ma vogliono ovviamente esserne i proprietari, avere autonomia di scelta e pieni poteri gestionali. Almeno inizialmente, Foti rimarrebbe all’interno della compagine societaria, come richiesto dagli stessi acquirenti e nuovi eventuali proprietari, come socio di minoranza e soprattutto come uomo che metterebbe la sua esperienza nel mondo del calcio italiano al servizio della società. Nella telefonata a Foti, gli imprenditori hanno ribadito l’apprezzamento e l’interesse per la società e il marchio Reggina, però hanno posto degli interrogativi importanti sulle prospettive future. Hanno chiesto a Foti di illustrargli un progetto in cui vengano descritte le potenzialità della Reggina in prospettiva.

Adesso la palla passa nuovamente a Foti, che entro dieci, massimo quindici giorni, è chiamato a fornire questi chiarimenti ai suoi interlocutori. La Reggina e Foti sembrano pienamente nelle condizioni di dare riscontri positivi su quanto richiesto, anche perché questa trattativa con gli australiani è l’unica soluzione che può salvare il club e rilanciarlo nel calcio che conta, oltre a rappresentare una straordinaria opportunità per la città di Reggio Calabria che non ha mai avuto un investimento privato di tale portata. Lo ripetiamo, si parla di soldi, tanti soldi, non solo per la squadra di calcio ma per tutto il contesto che le ruota intorno, e quindi per la città (impianti, strutture, immagine). Gli australiani vorrebbero proporre a Reggio il modo di fare calcio in Australia, molto integrato con il territorio, creando un circuito diretto tra la Reggina e l’Australia. Facile immaginare le tournée amaranto in Oceania e i risvolti anche turistici di cui Reggio potrebbe beneficiare da quest’operazione. Non solo i tifosi della Reggina, ma tutti i reggini dovrebbero in questo momento sperare che la trattativa vada in porto: nel momento forse più buio della storia della città (che coincide con quello più deprimente della Reggina), c’è una grande e unica chance di rilancio. Una chance seria, senza precedenti e basata sulla professionalità di imprenditori milionari di livello internazionale.

Certamente l’appeal della Reggina e di Reggio Calabria sono cresciuti grazie alla straordinaria stagione che questo territorio ha vissuto nel primo decennio del nuovo millennio, sia dal punto di vista cittadino che sotto il profilo sportivo e calcistico. Adesso, però, la realtà del territorio è ben diversa, far sfumare un’occasione del genere sarebbe un peccato mortale.

Anche perché dalle altre soluzioni “tampone” è venuto fuori un nulla di fatto, vedi l’emendamento al Consiglio Regionale bocciato dagli stessi consiglieri reggini del Partito Democratico, un “no” che ha evidenziato la debolezza del Sindaco Falcomatà vicino alla Reggina fino al momento soltanto a parole. Decine di volte il Presidente Foti ha incontrato negli ultimi mesi lo stesso Sindaco, ma anche il Presidente della Provincia Raffa, senza ottenere risposte che vadano le dichiarazioni tipicamente politichesi della “Reggina orgoglio del territorio” e ancora “Reggina bene da tutelare“, a cui non c’è mai stato un seguito concreto. Il territorio non ha la forza, le risorse e forse neanche la volontà, di supportare la Reggina in questo momento così difficile. L’unica grande opportunità per tornare ai fasti di qualche anno fa è quella che arriva dall’Australia. Lasciarsela sfuggire sarebbe davvero un delitto.

Chi è Nick Scali
Nick Scali è un imprenditore reggino (nato a San Martino di Taurianova il 26 maggio 1933) che ha fatto grandi fortune in Australia dove s’è trasferito nel 1952: ricchissimo grazie alle sue attività di successo nel settore dell’arredamento e in modo particolare dei mobili, è diventato anche influente e potente a livello internazionale. Da ormai oltre un decennio guida tutte le Camere di Commercio italiane in Australia ed è il leader del Movimento Associativo Italiani all’Estero in Australia, il partito politico nato nel 2008 dopo l’istituzione del voto degli italiani all’estero. Molto legato all’Italia e a Roma, soprattutto a livello politico, Scali non ha mai dimenticato la sua terra d’origine, la Calabria e Reggio. L’idea di investire nella Reggina per rilanciare una serie di progetti e investimenti a Reggio Calabria lo stuzzica dal 2011, quando è nata la lunga e delicata trattativa con Lillo Foti, decollata a fine 2014 e adesso arrivata ai titoli di coda. Gli australiani vogliono chiudere in fretta. Certamente prima dell’82° compleanno di Scali.

Interessante.Si concretizzera'?
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mubald ha scritto:
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Reggina, gli australiani hanno risposto. E non scherzano. Ma ancora non è fatta…
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23 aprile 2015 14:33 | Peppe Caridi
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Gli imprenditori australiani, guidati dal ricco e potente Nick Scali, confermano l’interesse per la Reggina ma chiedono ulteriori chiarimenti rispetto ad alcuni dettagli
La risposta è arrivata, in anticipo rispetto al weekend quando era attesa. Stamattina gli imprenditori australiani interessati a rilevare la Reggina, guidati dal ricchissimo Nick Scali, hanno alzato la cornetta del telefono, composto il numero di Lillo Foti e gli hanno riferito l’esito dei loro incontri, delle loro analisi e della loro decisione sulla trattativa che deciderà il futuro della Reggina Calcio. Foti era preparato e sapeva che un “si” avrebbe rilanciato la società che ha guidato per 29 lunghissimi anni, mentre un “no” avrebbe aperto scenari drammatici per il futuro del club.

La risposta degli australiani, in realtà, è stata interlocutoria. Ne’ “si” ne’ “no”, ma potremmo dire un “ni“. Gli imprenditori, infatti, hanno confermato grande interesse nei confronti della Reggina, ma hanno chiesto alcuni chiarimenti sui dettagli dell’operazione.

La cordata di imprenditori italo-australiani ha chiesto di rilevare la maggioranza della società, quindi almeno il 51% delle quote azionarie del club, come d’altronde era facilmente immaginabile. Chi sarebbe così fesso da mettere dei soldi senza avere potere decisionale? Gli australiani hanno intenzione di mettere soldi (e tanti, tantissimi) nella Reggina, ma vogliono ovviamente esserne i proprietari, avere autonomia di scelta e pieni poteri gestionali. Almeno inizialmente, Foti rimarrebbe all’interno della compagine societaria, come richiesto dagli stessi acquirenti e nuovi eventuali proprietari, come socio di minoranza e soprattutto come uomo che metterebbe la sua esperienza nel mondo del calcio italiano al servizio della società. Nella telefonata a Foti, gli imprenditori hanno ribadito l’apprezzamento e l’interesse per la società e il marchio Reggina, però hanno posto degli interrogativi importanti sulle prospettive future. Hanno chiesto a Foti di illustrargli un progetto in cui vengano descritte le potenzialità della Reggina in prospettiva.

Adesso la palla passa nuovamente a Foti, che entro dieci, massimo quindici giorni, è chiamato a fornire questi chiarimenti ai suoi interlocutori. La Reggina e Foti sembrano pienamente nelle condizioni di dare riscontri positivi su quanto richiesto, anche perché questa trattativa con gli australiani è l’unica soluzione che può salvare il club e rilanciarlo nel calcio che conta, oltre a rappresentare una straordinaria opportunità per la città di Reggio Calabria che non ha mai avuto un investimento privato di tale portata. Lo ripetiamo, si parla di soldi, tanti soldi, non solo per la squadra di calcio ma per tutto il contesto che le ruota intorno, e quindi per la città (impianti, strutture, immagine). Gli australiani vorrebbero proporre a Reggio il modo di fare calcio in Australia, molto integrato con il territorio, creando un circuito diretto tra la Reggina e l’Australia. Facile immaginare le tournée amaranto in Oceania e i risvolti anche turistici di cui Reggio potrebbe beneficiare da quest’operazione. Non solo i tifosi della Reggina, ma tutti i reggini dovrebbero in questo momento sperare che la trattativa vada in porto: nel momento forse più buio della storia della città (che coincide con quello più deprimente della Reggina), c’è una grande e unica chance di rilancio. Una chance seria, senza precedenti e basata sulla professionalità di imprenditori milionari di livello internazionale.

Certamente l’appeal della Reggina e di Reggio Calabria sono cresciuti grazie alla straordinaria stagione che questo territorio ha vissuto nel primo decennio del nuovo millennio, sia dal punto di vista cittadino che sotto il profilo sportivo e calcistico. Adesso, però, la realtà del territorio è ben diversa, far sfumare un’occasione del genere sarebbe un peccato mortale.

Anche perché dalle altre soluzioni “tampone” è venuto fuori un nulla di fatto, vedi l’emendamento al Consiglio Regionale bocciato dagli stessi consiglieri reggini del Partito Democratico, un “no” che ha evidenziato la debolezza del Sindaco Falcomatà vicino alla Reggina fino al momento soltanto a parole. Decine di volte il Presidente Foti ha incontrato negli ultimi mesi lo stesso Sindaco, ma anche il Presidente della Provincia Raffa, senza ottenere risposte che vadano le dichiarazioni tipicamente politichesi della “Reggina orgoglio del territorio” e ancora “Reggina bene da tutelare“, a cui non c’è mai stato un seguito concreto. Il territorio non ha la forza, le risorse e forse neanche la volontà, di supportare la Reggina in questo momento così difficile. L’unica grande opportunità per tornare ai fasti di qualche anno fa è quella che arriva dall’Australia. Lasciarsela sfuggire sarebbe davvero un delitto.

Chi è Nick Scali
Nick Scali è un imprenditore reggino (nato a San Martino di Taurianova il 26 maggio 1933) che ha fatto grandi fortune in Australia dove s’è trasferito nel 1952: ricchissimo grazie alle sue attività di successo nel settore dell’arredamento e in modo particolare dei mobili, è diventato anche influente e potente a livello internazionale. Da ormai oltre un decennio guida tutte le Camere di Commercio italiane in Australia ed è il leader del Movimento Associativo Italiani all’Estero in Australia, il partito politico nato nel 2008 dopo l’istituzione del voto degli italiani all’estero. Molto legato all’Italia e a Roma, soprattutto a livello politico, Scali non ha mai dimenticato la sua terra d’origine, la Calabria e Reggio. L’idea di investire nella Reggina per rilanciare una serie di progetti e investimenti a Reggio Calabria lo stuzzica dal 2011, quando è nata la lunga e delicata trattativa con Lillo Foti, decollata a fine 2014 e adesso arrivata ai titoli di coda. Gli australiani vogliono chiudere in fretta. Certamente prima dell’82° compleanno di Scali.

Interessante.Si concretizzera'?

mmmmmm.....secondo me potrebbe a questo punto valere di piu la posizione del SINDACO,rispetto a quella di FOTI......virimu si votastu a persona giusta.
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ago
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Interessante?
Ancora non mi sono fatto un'idea precisa.
Non penso che sia tutta e dico tutta un'invenzione... i contatti li ha avuti ed ha presentato l'idea cercando di attirare gli acquirenti con prospettive a più ampio respiro ma l'australia è molto lontana e questi signori prima di dare risposte definitive passerà comunque troppo tempo.
Foti non vuole uscire dalla tavola e vuole mangiare a piene ganasce..... come diceva rokko ed altri.... questi lo vogliono un pò relegare a ricoprire un ruolo di rappresentanza o comunque di factotum in sede ed il baffo non ci stà.... vederete che atto di amore che farà foti.... annienterà anche queste piccole speranze per non rinunciare a nulla.....
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reggiocapoluogo ha scritto:
REGGIOVUNQUE ha scritto:mi piace come in uno stesso discorso riuscite a considerare FOTI furbo,ma poi anche considerarlo e nello stesso tempo,ingenuo........

X ME è NA VOLPE,e secondo il mio punto di vista sta giocando su più tavoli ora come ora.....se poi si "brucia",peggio x lui.....



ma non lo considerate INGENUO x favore.........non rispecchierebbe la furbizia del Baffo.
...io generalmente non sono a favore nè dell'ottimismo nè del pessimismo assoluto, a prescindere...le dichiarazioni dovrebbero essere basate su dati di fatto...scusami ma ho letto molti tuoi post in cui affermi prospettive ambiziose e allettanti...che al momento non hanno alcun riscontro...sempre che tu sia a conoscenza di novità e non le voglia condividere con noi mortali...ma scusami non credo + a quello ke stai scrivendo...non è niente di personale, non ti conosco...ma questo tuo perpetuare ad affermare l'arrivo di fondi, soci, babbi natale deve avere un riscontro effettivo...se no passi, e presumo che tu non lo sia, per avvocato difensore di foti contro tutto e tutti...sono stanco di avere sto pazzo ke, nonostante siamo con la m.... fino alla gola, si ostini con sta pazza idea dello stadio nuovo...ma ke villaggio in serie d...spendere altri soldi quando il granillo è piu ke opportuno ad ospitare sti spettacoli...l'hanno ricostruito 15 anni fa.. già ci sono, se va bene 500 persone allo stadio...nella sua follia assoluta, crede ke le famigliole passerebbero le domenike (o i sabati) a vedere sti quattro scarpari ke ci sta regalando...solo x spilare altri soldi....abbiamo capito ke di salvare la reggina non gliene frega niente...lui è sicuro ke ci ripeskeranno...ma così è squallido...fare lo sciacallo è vergongnoso aspettando ke scompaiano e falliscano + squadre possibile...io non lo voglio...ma ci ha portato ad essere l'unica e ultima speranza di non sparire dal professionismo...tanto è inutile seguire la squadra...hanno perso tanti, troppi appuntamenti con cosidette "ultime spiagge"...ma non hanno voluto impegnarsi o avevano ordine di non farlo...non ho nessuna soffiata a supporto...ma il sospetto è lecito a sto punto...solo qui si diventa brokki...e poi dovremmo ringraziarlo x gli anni di serie A???...se era solo un modo x fotterti + soldi possibili, preferivo vivere una tranquilla b, senza ambizioni di promozione...ma anche senza milioni di debiti sul groppone, con la spada di damocle di sparire..sì sì...grazie D tutto lillo... :salut

ah.....e tanto x chiudere il cerchio......vediamo se il figlio della persona che hai come AVATAR avi realmente i @@,visto che a breve sarà rifilato tutto a lui..........sperando che REGGIO ABBIA VOTATO LA PERSONA GIUSTA.


Detto questo,eri sempre tu che facevi un ragionamento facendo come paragone CRAXI ieri :scratch :scratch :scratch :scratch
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REGGIOVUNQUE
Ehi cosa bella!
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ago ha scritto:Interessante?
Ancora non mi sono fatto un'idea precisa.
Non penso che sia tutta e dico tutta un'invenzione... i contatti li ha avuti ed ha presentato l'idea cercando di attirare gli acquirenti con prospettive a più ampio respiro ma l'australia è molto lontana e questi signori prima di dare risposte definitive passerà comunque troppo tempo.
Foti non vuole uscire dalla tavola e vuole mangiare a piene ganasce..... come diceva rokko ed altri.... questi lo vogliono un pò relegare a ricoprire un ruolo di rappresentanza o comunque di factotum in sede ed il baffo non ci stà.... vederete che atto di amore che farà foti.... annienterà anche queste piccole speranze per non rinunciare a nulla.....

io continuo a dire che se fosse x gli AUSTRALIANI Foti poteva rimanere tranquillamente in società...ma x chi fa da tramite DA REGGIO verso gli australiani,no....è questo l andazzo....

Foti si muviu quasi in modo perfetto,a LIVELLO POLITICO.......e la palla a breve passerà al sindaco....e da li si capirà un po di piu.....
goodfellow

Leggere gli articoli di Caridi è come guardare i telegiornali di Fede.
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Mave
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mamma mia che tristezza Peppe Caridi...che schifo di articolo, parla di australia e reggina e ci mette dentro la politica
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reggino62
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un articolo del 2012 http://www.calabriaonweb.it/2012/06/30/ ... rre-osare/

E’ un imprenditore di 79 anni. Sano e ossequiato nell’ inner circle dei businessman australiani. Nick Scali ne ha viste tante nella sua vita. Oggi, quest’uomo d’affari del Paese dei canguri, invitato a riflettere sulla Calabria, da una città sfavillante come Sydney, distante dall’Italia 17mila chilometri e 24 ore d’aereo, sta al gioco.
E scandisce:


L’imprenditore Nick Scali ha avuto l’onorificenza di “italiano illustre” nel 2005, quand’ era alla guida di tutte le Camere di commercio italiane in Australia, dal presidente della Repubblica Ciampi
“Avendo avuto la possibilità di andare circa due o tre volte all’anno in Italia negli ultimi 50 anni, e avendo quindi mantenuto uno stretto contatto con la Calabria, posso dire di aver notato che nei calabresi di oggi manca parte di quella intraprendenza che caratterizzava la mia generazione. Ciò può essere dovuto ad un accresciuto benessere, che ha smorzato gli stimoli e la creatività. La Calabria, però, con le sue bellezze storico-artistiche e paesaggistiche e con le sue risorse naturali e produttive, continua a rappresentare una terra ricca di potenziale ancora da sfruttare”.
S’è attutita la voglia di fare dei calabresi, osserva questo tosto calabrese d’Australia, benché – aggiunge – non manchino alla Calabria le risorse ambientali e storiche per produrre ricchezza.
In poche battute, quest’imprenditore emigrato da San Martino di Taurianova nel 1952, giunto prima a Melbourne e in seguito stabilitosi a Sydney, diventato con gli anni, grazie ad un’intelligenza forgiata nei sacrifici che l’ha indotto ad osare anche quando il buon senso consigliava di arretrare, un “italiano illustre” – onorificenza riconosciutagli nel 2005, quand’ era alla guida di tutte le Camere di commercio italiane in Australia, dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi – focalizza una criticità potente dei calabresi: la rassegnazione. L’attesa che siano altri a fare ciò che solo noi possiamo fare. Ma indica anche i tesori enormi di cui la Calabria dispone, ambientali e storici, che occorre immettere nei circuiti nazionali e mondiali.

Nick Scali sintetizza, inoltre, la ragione per cui s’è deciso di dar vita a questa sezione che il magazine dedica alla Calabria della diaspora. E’ in discussione, in breve, il rapporto fondamentale che la Calabria ha necessità di costruire con le comunità dei calabresi nel mondo, dentro i cui cuori c’è una parte importante della nostra terra (ricordi, odori, paesaggi). Se anni fa ad aver bisogno di noi erano loro, adesso, soprattutto con l’esplosione di una crisi dai tratti inediti che fustiga l’Europa e in particolare il Mezzogiorno italiano, è la Calabria che lancia un “Sos” a tutti i calabresi inseriti con successo nei gangli più prestigiosi di tanti Paesi.

Per verificare se è possibile far nascere da relazioni affettive cosi profonde delle utili relazioni commerciali, dei buoni accordi culturali ed istituzionali. Insomma sinergie da cui possa trarre ossigeno una regione violentata da processi migratori pesanti che hanno condizionato la qualità della sua stessa democrazia.

Perciò è utile ascoltare cosa hanno da dirci questi uomini e queste donne, che sono un numero cospicuo e sono dappertutto. E’ utile capire quali percorsi hanno battuto nel corso delle loro vite travagliate, prima dei successi conseguiti; quali consigli hanno da dare e quali opportunità possono trarne i giovani della Calabria.

Nick Scali attualmente è il fondatore dell’omonima azienda quotata in borsa, di cui possiede la maggioranza delle azioni; è past president e membro del consiglio d’amministrazione della Camera di commercio italiana in Sidney; presidente della italian opera foundation; è coordinatore per l’Australia del (Maie) Movimento associativo degli italiani all’estero; partecipa, come membro effettivo a diversi club esclusivi di italiani in Australia ed è considerato un imprenditore (negli anni Settanta è stato un infaticabile progettista, manager, designer di mobili di fattura Italiana) tra i più autorevoli d’Australia.

Ed ecco cosa pensa della Calabria e cosa suggerisce ai giovani. Tra i ricordi più belli?

Vista notturna della città di Sidney
Vista notturna della città di Sidney
“Sono andato via che avevo 18 anni, ma della Calabria che lasciai allora ricordo ancora vividamente il blu del mare e il verde incontaminato della meravigliosa costa calabrese”.

“Ai giovani consiglio di andare all’estero. Oggi, in un mondo globalizzato, é sempre più importante confrontarsi con realtà sociali ed economiche diverse da quella italiana, come ad esempio quella australiana, che é ricca di spunti e di opportunità. E’ altrettanto importante, una volta rientrati in Italia, fare tesoro delle esperienze accumulate e utilizzare questo valore aggiunto per imprimere una marcia in più alla propria attività imprenditoriale”.

Infine, un consiglio agli imprenditori calabresi: “La mia storia imprenditoriale insegna che, rimboccandosi le maniche e lavorando con serietà e tenacia, si possono fare ottimi affari. La mia fortuna deriva in gran parte dalla scelta di puntare sul made in Italy. Negli anni Sessanta, in particolare, decisi di investire nel settore dell’arredo casa e con la mia attività contribuii a rendere i mobili italiani molto popolari, al punto che oggi lascio in eredità ai miei figli un’azienda che é quotata in borsa e ha 35 negozi in tutta l’Australia. Nell’attuale situazione economica, consiglio ai giovani imprenditori calabresi di comprendere bene e valorizzare al meglio le risorse che la loro terra offre. Occorre sviluppare idee originali e prodotti innovativi e proiettarsi sui mercati esteri alla ricerca di opportunità nuove”.
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