La Reggina rischia il fallimento: il 6 maggio l'udienza decisiva?
di Claudio Cordova e Paolo Ficara - Toccherà al giudice Giuseppe Campagna – notoriamente appassionato di sport, e, tra gli altri, del calcio – deliberare le sorti della Reggina. L'udienza per decidere sul fallimento della società del presidente Lillo Foti, infatti, si terrà il prossimo 6 maggio proprio davanti al giudice Campagna: a porre sull'orlo del baratro la posizione della società amaranto, infatti, è la decisione della Banca Unicredit di presentare istanza di revoca dell'accordo per la ristrutturazione del debito che la Reggina aveva con l'istituto bancario. Dei circa due milioni di euro iniziali, a "ballare", adesso, restano 852mila euro, che la Reggina non solo non è riuscita a pagare, ma su cui, evidentemente, non è riuscita a fornire particolari garanzie per il futuro.
Da qui, dunque, la decisione della Unicredit che, però, si è spinta ben oltre: contestualmente alla revoca dell'accordo di ristrutturazione del debito, infatti, è stata depositata un'istanza di fallimento, su cui il giudice Campagna sarà chiamato a decidere il prossimo 6 maggio. A meno che, quel giorno, Foti non riesca a estrarre un coniglio dal cilindro e convincere (non tanto il giudice Campagna, quanto la Unicredit) della possibilità di rifondere anche la cifra rimanente.
I viaggi in Australia e i dialoghi con gli imprenditori stranieri dal cognome italiano, si inquadrerebbero proprio in tal senso.
Resta da capire se la situazione economica del club di via delle Industrie viaggi di pari passo con gli eventi sportivi, o viceversa. Che il campionato toppato nella stagione 2009/10 (quando si programmò una pronta risalita dalla B alla A, evitando invece la discesa in C all'ultima giornata) avesse prodotto un disavanzo milionario, è storia nota e risaputa. Da quel momento, il presidente Foti ha dovuto pensare soprattutto a vendere calciatori. Il precipizio della Lega Pro, giunto con la retrocessione maturata sul campo un anno di fa di questi tempi, non può e non poteva consentire delle risalite sul piano economico ad una società già in difficoltà.
Non serviva la zingara per pronosticare tribolazioni tali da soffocare l'attività presente e futura di una Reggina ormai troppo prigioniera dei propri errori, e delle proprie casse (vuote). Era lo scorso 4 luglio quando riepilogavamo i motivi che avrebbero consigliato i più a fare un passo indietro, ed in quel momento sorvolavamo su situazioni già esistenti, come la diatriba internazionale col Ferencvaros per il portiere Kovacsik. Il pronunciamento del TAS di Losanna è definitivo ed è avvenuto nel dicembre 2013. Si tratta del massimo organo giudicante in ambito sportivo, la Reggina è stata riconosciuta colpevole del mancato pagamento di un bonus pari a 300 mila euro.
Ma il futuro della Reggina appare a tinte fosche anche per un altro verso. Accanto alla decisione dell'Unicredit, infatti, vi è un altro fronte che potrebbe creare non pochi grattacapi a Foti: l'Agenzia delle Entrate, con cui la Reggina aveva un debito piuttosto importante, ha presentato una medesima istanza di revoca dell'accordo di ristrutturazione. Una decisione che è diventata sostanzialmente automatica allorquando la Reggina ha omesso di adempiere al pagamento della prima tranche del debito. La società amaranto, infatti, a metà 2014 aveva stipulato un accordo che la impegnava a versare 750mila euro annui per ben quindici anni. Ma già al primo step, previsto, per la fine dell'anno, si è mostrata inadempiente, non versando la quota prestabilita.
Da qui la decisione dell'Agenzia delle Entrate di presentare istanza di revoca dell'accordo di ristrutturazione del debito. Non è stata invece presentata una richiesta di fallimento analoga a quella dell'Unicredit: da un fallimento della Reggina, infatti, l'Agenzia delle Entrate avrebbe solo da perderci. Per Unicredit, invece, potrebbero subentrare diversi tipi di accordi.
La grana con l'Unicredit è utile per comprendere il motivo della grossa fatica, tra giugno e luglio scorsi, per ottenere la fidejussione di 600 mila euro utile all'iscrizione in Lega Pro da un qualsiasi istituto di credito. Il massimo dirigente ha forse visto un barlume di speranza, nel momento in cui si è creato un contatto con un magnate di un altro continente. L'identità di questo potenziale acquirente è probabilmente da cercare negli Emirati Arabi Uniti, con un investimento sulla Reggina che sarebbe stato da inquadrare in un'ottica più ampia: i pessimi risultati in campionato alla guida prima di Cozza e poi della triade Tortelli-Mozart-Padovano, hanno fatto scappare il magnate a gambe levate.
Tra la gestione economica di una stagione sportiva che già presentava delle difficoltà, e la prima corposa scadenza con l'Agenzia delle Entrate, il presidente Foti aveva trovato il tempo nel dicembre scorso per proporre iniziative che non hanno "attecchito". Una conferenza stampa organizzata presso lo stadio 'Granillo' (attualmente in gestione alla Reggina), era apparsa più che altro utile a richiedere aiuto (e fondi) alle istituzioni, piuttosto che presentare realmente un azionariato popolare di cui, quel 22 dicembre 2014, si parlò in grandi linee senza nemmeno entrare nello specifico delle cifre proposte coi vari pacchetti azionari. Certe frasi, come "La Reggina sta mantenendo fede ai propri impegni", rimbombano ancora nelle orecchie.
Svanito l'arabo, nel frattempo Lillo Foti aveva cominciato a battere la pista australiana. Sta di fatto che nessuno degli imprenditori di origine calabrese, ma appartenenti a famiglie emigrate da tempo nella terra dei canguri, si è fatto avanti ad azionariato popolare aperto: l'iniziativa ha fatto flop, non potevano essere sicuramente i piccoli risparmiatori reggini a dare fiducia ad una società che tradisce ogni attesa ormai da anni. Men che meno quegli industriali locali, interessati a fare calcio in futuro, ma a ben altre condizioni economiche di partenza.
Dunque, all'udienza del 6 maggio prossimo, Foti dovrà arrivare con dati concreti per convincere l'Unicredit a concedere un rinvio e a non insistere sul fallimento della società. Altrimenti, al giudice Campagna non resterà che prendere quella che forse sarà la decisione più triste della sua carriera: dichiarare il fallimento della Reggina Calcio.
http://ildispaccio.it/primo-piano/73203 ... a-decisiva
La Reggina rischia il fallimento: il 6 maggio l'udienza dec
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Occasionale porti male (cit.)
ma così i pacci...posto che un arabo sia veramente interessato ti 'mpresta solo i soldi della fidejussione e non ti dice "bello, toh sti 2 spicci per fare na squadra che domini il campionato"?NinoMed ha scritto:e l'arabo da dove esce fuori
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è tutto un contraddittorio senza senso......
- reggiocapoluogo
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“C’è una controversia in atto, vogliamo risolverla. I nostri commercialisti e legali stanno lavorando per cercare soluzioni utili entro la data del 6 maggio”. Queste le dichiarazioni di Lillo Foti ai microfoni di Sport Strill riguardo la pendenza con Unicredit. Nuova grana quindi per la Reggina: il club amaranto sarà convocato dal Tribunale di Reggio Calabria in udienza il prossimo 6 maggio, sul tavolo della discussione il debito con Banca Unicredit. Gli impegni non completamente mantenuti dalla Reggina (dagli iniziali 2 milioni di euro si è arrivati a una cifra di poco sotto il milione) hanno portato l’istituto bancario a revocare l’accordo precedentemente stipulato tra le parti.
L’aggravante che preoccupa è legata all’istanza di fallimento presentata da Unicredit e che sarà oggetto di discussione. Il Tribunale dovrà prendere una decisione in merito, accogliendo o respingendo la richiesta. La Reggina ha pochi giorni a disposizione per sanare la propria posizione e, stando a quanto dichiarato dal massimo dirigente, il problema potrebbe essere risolto entro quella data.
Ma gli scenari futuri non si fermano all’udienza del 6 maggio; la lettera pubblica del Presidente amaranto apre chiaramente possibilità nuove e di prospettiva che, però, portano necessariamente anche lontano dal campo di gioco.
Gli investitori australiani mettono sul piatto della bilancia un corposo piano industriale ma chiedono garanzie che esulano dagli aspetti strettamente tecnici.
Nessun imprenditore, financo il più appassionato, può essere coinvolto nelle dinamiche sportive a tal punto da investire solo sull’asset che, evidentemente, rappresenta la parte passiva.
A questo punto non solo la Reggina Calcio e Lillo Foti devono gettare la maschera ma anche il Comune deve chiarirsi bene al suo interno rispetto a ciò che si intende fare dell’area dello stadio “Granillo” che – non può essere dimenticato – è una risorsa della città.
Individuare in fretta paletti e obiettivi che possano consentire agli imprenditori di pianificare quanto indicato da Foti, cioè la realizzazione di un “villaggio della domenica” è punto sul quale l’Amministrazione comunale non può indugiare, giacchè da questo aspetto dipende gran parte della intera trattativa con la cordata australiana.
http://sport.strill.it/citta/pianeta-am ... di-futuri/
L’aggravante che preoccupa è legata all’istanza di fallimento presentata da Unicredit e che sarà oggetto di discussione. Il Tribunale dovrà prendere una decisione in merito, accogliendo o respingendo la richiesta. La Reggina ha pochi giorni a disposizione per sanare la propria posizione e, stando a quanto dichiarato dal massimo dirigente, il problema potrebbe essere risolto entro quella data.
Ma gli scenari futuri non si fermano all’udienza del 6 maggio; la lettera pubblica del Presidente amaranto apre chiaramente possibilità nuove e di prospettiva che, però, portano necessariamente anche lontano dal campo di gioco.
Gli investitori australiani mettono sul piatto della bilancia un corposo piano industriale ma chiedono garanzie che esulano dagli aspetti strettamente tecnici.
Nessun imprenditore, financo il più appassionato, può essere coinvolto nelle dinamiche sportive a tal punto da investire solo sull’asset che, evidentemente, rappresenta la parte passiva.
A questo punto non solo la Reggina Calcio e Lillo Foti devono gettare la maschera ma anche il Comune deve chiarirsi bene al suo interno rispetto a ciò che si intende fare dell’area dello stadio “Granillo” che – non può essere dimenticato – è una risorsa della città.
Individuare in fretta paletti e obiettivi che possano consentire agli imprenditori di pianificare quanto indicato da Foti, cioè la realizzazione di un “villaggio della domenica” è punto sul quale l’Amministrazione comunale non può indugiare, giacchè da questo aspetto dipende gran parte della intera trattativa con la cordata australiana.
http://sport.strill.it/citta/pianeta-am ... di-futuri/
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"villaggio della domenica" sembra un parco divertimenti. Ma non lo vedi che siamo con un piede nella fossa, non capisci che non SEI PIU' COSA per fare calcio,vuoi farti da parte si o no ? Vogliamo una squdra di calcio,vogliamo girarci l'Italia nel calcio che conta, dello stadio me ne frego, ( e come me,penso altri 10.000).
"dallo scarsometro,risultiamo scarsi"
C'è una richiesta di fallimento da parte di uno dei più grossi istituti bancari d'Europa e tu ti gratti il capo pensando ad un fantomatico arabo.NinoMed ha scritto:e l'arabo da dove esce fuori
Avanti così.
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goodfellow ha scritto:C'è una richiesta di fallimento da parte di uno dei più grossi istituti bancari d'Europa e tu ti gratti il capo pensando ad un fantomatico arabo.NinoMed ha scritto:e l'arabo da dove esce fuori
Avanti così.
oddio...richiesta di istanza di fallimento.........quindi la notizia potrebbe essere una non notizia....ma che fa scena(figurati nello stesso articolo si contraddicono)
Ora sono io a grattarmi la tedta...REGGIOVUNQUE ha scritto:goodfellow ha scritto:C'è una richiesta di fallimento da parte di uno dei più grossi istituti bancari d'Europa e tu ti gratti il capo pensando ad un fantomatico arabo.NinoMed ha scritto:e l'arabo da dove esce fuori
Avanti così.
oddio...richiesta di istanza di fallimento.........quindi la notizia potrebbe essere una non notizia....ma che fa scena(figurati nello stesso articolo si contraddicono)
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se nel titolo dell articolo mi dicono "il 6 maggio è l udienza x il fallimento" e dopo poche righe mi parlano invece del 6 maggio come udienza x l istanza di fallimento,permettimi.....ma son 2 cose opposte............
Opposte un paio di ciufoli! Se Lillo non si presenta con la cifra esatta sono uccelli per diabetici!REGGIOVUNQUE ha scritto:se nel titolo dell articolo mi dicono "il 6 maggio è l udienza x il fallimento" e dopo poche righe mi parlano invece del 6 maggio come udienza x l istanza di fallimento,permettimi.....ma son 2 cose opposte............
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goodfellow ha scritto:Opposte un paio di ciufoli! Se Lillo non si presenta con la cifra esatta sono uccelli per diabetici!REGGIOVUNQUE ha scritto:se nel titolo dell articolo mi dicono "il 6 maggio è l udienza x il fallimento" e dopo poche righe mi parlano invece del 6 maggio come udienza x l istanza di fallimento,permettimi.....ma son 2 cose opposte............
stai diventando australiano....
non ammetti che UDIENZA X ISTANZA DI FALLIMENTO sia diverso da UDIENZA X IL FALLIMENTO
Cazzate su cazzate.
Non c'è nessun fallimento, Campagna è il giudice esecutivo, se non si trova l'accordo partiranno i sequestri patrimoniali.
Es. faccio un mutuo, nn pago e la banca chiede il pignoramento della casa.
Questo è. E, peraltro, bisogna vedere se le garanzie prestate da Foti sono personali o societarie.
Certo è il preambolo del fallimento perchè tutti i creditori faranno così.
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Es. faccio un mutuo, nn pago e la banca chiede il pignoramento della casa.
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Certo è il preambolo del fallimento perchè tutti i creditori faranno così.
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- Apprendista Forumino
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- Iscritto il: 23/04/2015, 17:59
basta che non penalizzano la squadra chi se ne fotte Possiamo ancora salvarci!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Paolino ha scritto:Cazzate su cazzate.
Non c'è nessun fallimento, Campagna è il giudice esecutivo, se non si trova l'accordo partiranno i sequestri patrimoniali.
Es. faccio un mutuo, nn pago e la banca chiede il pignoramento della casa.
Questo è. E, peraltro, bisogna vedere se le garanzie prestate da Foti sono personali o societarie.
Certo è il preambolo del fallimento perchè tutti i creditori faranno così.
ps: l'accanimento di Unicredit nei confronti di Lillo è vergognoso, spero si faccia una qualche petizione sul web
fai uso di allucinogeni?stephenbuildings ha scritto:basta che non penalizzano la squadra chi se ne fotte Possiamo ancora salvarci!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Paolino ha scritto:Cazzate su cazzate.
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www.trustviola.it
19 FEBBRAIO 2012 - 23 NOVEMBRE 2014
Maksimovic-Seck-Tyrtyshnik-Russo-Simonetti-Aguzzoli-Mavric-Binelli-Konteh-Cessel
Coach: F. Cigarini
"QUI NON SI MUORE MAI" (A. Santoro)
10 EMANUEL GINOBILI 27/09/1998 - 27/08/2018
"let'swinthisfuckin'game" (F. Frates)
2019 LA VIOLA VIVE
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Paolino ha scritto:Cazzate su cazzate.
Non c'è nessun fallimento, Campagna è il giudice esecutivo, se non si trova l'accordo partiranno i sequestri patrimoniali.
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quindi paolino confermi quanto dicevo???una notizia non notizia...........che potrebbe comunque avvantaggiare il baffo.