LA CRISI STRUTTURALE DELLA REGGINA CALCIO

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reggina D-I
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Paolo_Padano ha scritto:Oggi faccio un altra considerazione: Emerson. Alla luce che oggi gioca titolare in serie A pur se in una squadra modesta che lotta per salvarsi come il Livorno. L'osservatore che lo ha proposto è stato sicuramente bravo. Poi con l'arrivo di Dionigi è stato ceduto: solo per questioni economiche mi pare 300 mila euro, oppure Di Bari valeva Emerson ed in più si sono ritrovati al grana.
per volontà dell'allenatore che, spalleggiato da Giacchetta, non riteneva necessario avere un regista. E sempre il buon Dionigi (ma buono de che?) non vedeva assolutamente Emerson come centrale di difesa
Il parole povere Emerson ha lasciato la Reggina non per volere societario ma per scelta precisa del tecnico. Solo per amore della precisione
Uno solo ho visto in vita mia che MAI, non quasi mai ma proprio MAI, capisce ciò che legge! Il vero guaio per lui, spettacolo per gli altri, è che poi scrive e a tutti si mostra nella tragica evidenza!!! :PPP
Paolo_Padano
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Forse ai tempi di Martino e Jacopino con un Foti pimpante erano esageratamente invadenti con gli allenatori e con gli stessi giocatori e con alcuni di questi nacquero discussioni accese (vedi De Canio). Nel recente passato invece la dirigenza non è più presente come una volta che raddrizzava situazioni precarie.
Inoltre, rrendo spunto, e se fossi tifoso milanista, è stata cosa molto gradita, l'intervento di Barbara Belusconi, con il Milan a -3 dalla zona retrocessione, contro l'attuale dirigenza evidenzando che è stato speso tanto e male e che la rete degli osservatori è antiquata, proponendo l'ingresso di nuovi dirigenti. Ovviamente non intendo paragonare i problemi della Reggina a quelli del Milan ...
Lillu Fotti: "aundi ioca Spread cu cattu si mu rununu a paremetru zeru"
Lillu Foti: "non bogghiu 'nchinari poi mi rinnu chi vonnnu a squatra mi 'ndi sarbamu"
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ago
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E' un discorso lunghissimo... ed è una crisi che si è palesata sin dalla stagione del -11 quando ci siamo trovati davanti al bivio del puntare ad un posto in A per tanti anni ancora o incassare subito-
Ci sono molti aspetti da considerare... e ne cito solo alcuni:
1) Staff societario presidente-centrico con mancanza di figure fondamentale per la crescita (DS competente e non solo consultivo, osservatori, organizzazione sanitaria all'altezza) con assenza di programmi a medio-lungo termine; si indicono campagne per promuovere abbonamenti senza nessuno riscontro pratico attraverso fatti tangibili. Scarsa comunicazione con il tifoso e giornalisti.
2) Scelta dell'allenatore ormai da anni errata (meglio spendere qualcosa in più subito che sprecare maggiormente dopo per prendere 2-3 scartine);
3) Costruzione dell'organico inesistente con la strategia del smonto e monto... con assenza di uno zoccolo duro di elementi attaccati alla maglia con caratteristiche di leader dello spogliatoio ed in campo. Si vendono i migliori troppo precocemente e si acquistano giovani a peso con l'obbiettivo di farne uscire uno su dieci (teoria del calciatorificio). Si perdono troppi giocatori a parametro zero e per pochi soldi per non avere il coraggio di rinnovare contratti. E' più grave vendere male che sbagliare gli acquisti (emerson, ceravolo, rizzo,rizzato, freddi, puggioni e tanti tanti altri sono andati via per niente o per poco);
4) A parte il sant'agata (fuori dal portone sembra di essere a Beirut) il granillo è l'emblema della sciatteria e la gente va malvolentieri a sedersi sui seggiolini lordi con cacate di piccioni.
etc etc etc
DNAamaranto
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si è fatto sempre tutto ad arrangiare , a partire dallo stadio , scegliendo il progetto piu' economico.... la parola d'ordine è sempre stata RISPARMIO.

per anni si è parlato di progetto, ecco i risultati, uno stadio vuoto ...e una squadra allo sbando.
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Pirandello
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Secondo me la crisi strutturale della reggina parte da quando si scelse di non avere un direttore sportivo da lì in poi ci sono stati sfracelli
Per quanto concerne la scelta dei giocatori sia del settore giovanile che della prima squadra bisognerebbe eliminare gli osservatori che hanno generato delle situazioni sbagliate e sono fermamente convinto che Giacchetta non sia un buon consigliere per Foti lo dimostrano questi anni.
Da quanti anni non abbiamo un buon direttore sportivo??? ho perso il conto!
Se si vuol fare bene bisogna investire sulle figure tecniche Direttore Generale Direttore Sportivo Osservatori dopo si può iniziare una seria programmazione
DNAamaranto
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Pirandello ha scritto:Secondo me la crisi strutturale della reggina parte da quando si scelse di non avere un direttore sportivo da lì in poi ci sono stati sfracelli
Per quanto concerne la scelta dei giocatori sia del settore giovanile che della prima squadra bisognerebbe eliminare gli osservatori che hanno generato delle situazioni sbagliate e sono fermamente convinto che Giacchetta non sia un buon consigliere per Foti lo dimostrano questi anni.
Da quanti anni non abbiamo un buon direttore sportivo??? ho perso il conto!
Se si vuol fare bene bisogna investire sulle figure tecniche Direttore Generale Direttore Sportivo Osservatori dopo si può iniziare una seria programmazione

io credo che ci siano responsabilità maggiori, che vanno oltre al direttore sportivo.... certo , lui contribuisce alle annate disastrose... ma evidentemente non avere un vero DS è scelta ponderata, dal mio punto di vista.

da quanti anni manca un attaccante vero? l'ultimo è stato Amoruso, (o forse Corradi) togliando l'anno playoff di bonazzoli.
dopo il vuoto totale... cacia,brienza,sy, adyhia...sarno,ragusa,ceravolo,a.viola....campagnacci...per arrivare a Gerardi e Cocco.... questi non sono attaccanti di "livello".

per non parlare del fatto, che in questa squadra manca un leader, un giocatore simbolo ormai da diversi anni.... anno dopo anno , non si riesce nemmeno a garantire un portiere all'altezza.... lavorare in queste condizioni, non puo' essere riconducibile solo al DS, anche se ci fosse Perinetti , non cambierebbe niente.... anzi lui almeno si dimeterebbe dopo 24 ore.
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Pirandello
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DNAamaranto ha scritto:
Pirandello ha scritto:Secondo me la crisi strutturale della reggina parte da quando si scelse di non avere un direttore sportivo da lì in poi ci sono stati sfracelli
Per quanto concerne la scelta dei giocatori sia del settore giovanile che della prima squadra bisognerebbe eliminare gli osservatori che hanno generato delle situazioni sbagliate e sono fermamente convinto che Giacchetta non sia un buon consigliere per Foti lo dimostrano questi anni.
Da quanti anni non abbiamo un buon direttore sportivo??? ho perso il conto!
Se si vuol fare bene bisogna investire sulle figure tecniche Direttore Generale Direttore Sportivo Osservatori dopo si può iniziare una seria programmazione

io credo che ci siano responsabilità maggiori, che vanno oltre al direttore sportivo.... certo , lui contribuisce alle annate disastrose... ma evidentemente non avere un vero DS è scelta ponderata, dal mio punto di vista.

da quanti anni manca un attaccante vero? l'ultimo è stato Amoruso, (o forse Corradi) togliando l'anno playoff di bonazzoli.
dopo il vuoto totale... cacia,brienza,sy, adyhia...sarno,ragusa,ceravolo,a.viola....campagnacci...per arrivare a Gerardi e Cocco.... questi non sono attaccanti di "livello".

per non parlare del fatto, che in questa squadra manca un leader, un giocatore simbolo ormai da diversi anni.... anno dopo anno , non si riesce nemmeno a garantire un portiere all'altezza.... lavorare in queste condizioni, non puo' essere riconducibile solo al DS, anche se ci fosse Perinetti , non cambierebbe niente.... anzi lui almeno si dimeterebbe dopo 24 ore.

Sono d'accordo in parte con te, sicuramente il bomber da 20 gol manca come un leader( Di michele e Colucci avrebbero potuto credo) ma io per struttura della reggina intendo le varie cariche Presidenza,DG,DS,Osservatori Allenatore,fino ai giocatori
Il presidente è per modo di dire è cambiato solo sulla carta, nella scelta dei giocatori sono fondamentali le cariche che ti dicevo prima ed attraverso tali scelte si cerca di fare anche una programmazione partendo dal settore giovanile poiché senza di esso una società come la reggina non esisterebbe. Lillo è la brutta copia di Zamparini vuole fare l'allenatore il DS il DG ed il presidente. Il risultato sono anni di sfracelli. Ha voluto risparmiare su figure come il DS ed il DG i risultati hanno dato esito positivo??? vuole continuare così perfetto ma almeno cambiare gli interpreti visto che così andiamo peggiorando sempre più
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fuorisede
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Avete capito tutti perchè Galliani va via dal Milan, no? Appena saputo del rinnovo della dirigenza amaranto ha subito chiesto lo svincolo a Silvio per poter far parte del nuovo progetto per portare la musichetta della Champions sulle rive dello stretto!

Prendiamola a ridere che è meglio... :D
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carolus
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Mipare che ci sia un po' di confusione (senza offesa), ma paragonare Amoruso, uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi ed il più valido giocatore che la Reggina HA AVUTO NEI SUOI CENTO ANNI DI VITA, a Corradi di fine carriera (poco più di un cane malato), mi sembra assurdo. Non tutti gli attaccanti sono dei centravanti tuttavia Campagnacci non era male se impiegato secondo le sue caratteristiche, Brienza ha giocato dopo aver lasciato la Reggina in serie A, Cacia ha segnato goal a strafottere, il penultimo Bonazzoli era un fior di centravanti. I Rolando Bianchi non si trovano sempre dietro l'angolo. Non sempre bastano i soldi per trovare l'allenatore giusto per una squadra (gli esoneri a catena in serie A lo dimostrano) e non sempre sono necessari: il Grande Maestrelli era allenatore in seconda del Bari, Segato poco più e così Scala quando è venuto a Reggio. Mazzari non è stato riconfermato dal Livorno neo promosso. Un allenatore buono non è detto che sia anche l'allenatore giusto per una squadra. Mi sembra che la Primavera della Reggina di non manca di sfornare qualche buon elemento, come Maicon quest'anno e Missiroli qualche anno fa. E non dite che non c'è un Lider: Di Michele è andato via?
Carolus
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DNAamaranto
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forse mi sono perso qualcosa , ma non c'è una foto , un intervista ...qualche dichiarazione del nuovo presidente ?(amministratore unico, chiamatelo come volete)...

in questi casi non si usa fare una bella conferenza stampa di presentazione ?
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OronzoPugliese
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Articolo illuminante e (purtroppo) profetico di Giusva Branca datato OTTOBRE 2009 che evidenzia quale sia, e lo vado dicendo anch'io da tempo, la principale colpa di Foti nella gestione societaria:


Reggina: storia di una parabola prevedibile (e prevista)
Sabato 24 Ottobre 2009 16:42


di Giusva Branca - La parabola discendente della Reggina, che pure ha scritto pagine leggendarie nella storia non solo sportiva di Reggio e della Calabria, conosce due date che fanno da spartiacque. Si tratta di date che in qualche modo hanno visto scrivere momenti

esaltanti ma che, di converso, hanno rappresentato altrettanti bivi imboccati in negativo dalla società.

Il 26 maggio del 2002, a Terni, la Reggina di Franco Colomba realizzava una mezza impresa tornando immediatamente in serie A dopo la retrocessione firmata Cossato.

Quel giorno, nella concezione del presidente Foti, il gruppo di lavoro della società, dietro le scrivanie prima ancora che in campo, è diventato non più indispensabile, sostituito nella valutazione del numero uno amaranto ogni giorno di più dalla sua figura.

Cinque anni dopo, dopo l’incredibile salvezza successiva al -11 di calciopoli, Foti ha cavalcato il successo lasciandosi annebbiare dallo stesso e vedendo sfumare i contorni delle attribuzioni dei meriti.

Walter Mazzarri, pur limitato nelle sue capacità di relazionamento, di certo molto egocentrico quanto ai più antipatico, aveva sopperito, con grande maestria, sul piano tecnico ed organizzativo a lacune societarie evidentissime.

Anche in questo caso, come nel 2002, Foti ha pensato di essere lui il valore aggiunto, l’elemento insostituibile e di per sé bastevole alla tenuta del progetto ed allora ha rilanciato subito: nozze sempre più caratterizzate dai fichi secchi sul piano tecnico e della scelta (anche numerica) degli uomini che costituiscono l’organico di una società professionistica di calcio militante in serie A.

In buona sostanza, anno dopo anno, Foti ha pensato che non valesse a nulla l’organizzazione, nemmeno la qualità – alla fine – della gente che lo circondava, fino al punto da ritenere che pure l’organico, per due anni consecutivi allestito ad agosto in maniera scandalosa, potesse essere piegato sempre e comunque al raggiungimento dell’obiettivo per il quale garantiva lui e solo lui.

In sette anni – dal 2002, appunto, fino ad oggi – la Reggina, in nome della parola d’ordine “tagliare, tagliare, tagliare” ha smembrato l’organigramma fino ad averne uno numericamente inferiore di quasi tre quarti a quello, ad esempio, dell’Atalanta.

Ruoli-chiave per l’organizzazione societaria – vicino come lontano dal campo – sono stati lasciati in balia di decisioni ed incarichi estemporanei o, addirittura, vacanti.

In sette anni la Reggina Calcio ha cambiato tre team manager, quattro ds o persone che, senza ruolo ufficiale hanno esercitato nei fatti tale mansione, numerosi tecnici della “Primavera” e responsabili del settore giovanile, quattro responsabili della comunicazione fino ad arrivare – unica società nel panorama italiano – a non averne uno quest’anno.

Negli anni sono saltate figure che avevano contributo in maniera fondamentale quanto oscura ai più al successo mediatico e di popolo della Reggina a cavallo dei due millenni. L’area dedicata al fondamentale rapporto con i tifosi amaranto per lo più distanti da Reggio, che fino al 2003 aveva generato e tenuto in piedi i rapporti con oltre 50 clubs, è rimasta sguarnita da quella data in poi; figure sconosciute al grande pubblico ed operative con massimo profitto per due decenni sono state allontanate nello spazio di un mattino, l’ultimo dei quali il magazziniere.

Sul piano tecnico la Reggina ha rinnegato, anno dopo anno, la strada che negli anni lei stessa aveva segnato e che l’aveva portata dalla C alla A.

Ad undici allenatori in panchina in sette anni (tenendo presente che Mazzarri ha guidato la squadra per tre stagioni),va aggiunto un numero incredibile di collaboratori dei vari staff tecnici (più di 20!) che si sono cambiati negli spogliatoi del “S.Agata” , contravvenendo, tra l’altro, ad una ferrea regola della Reggina dei tempi d’oro che voleva una parte consistente dello staff di estrazione societaria affidando al tecnico solo la possibilità di portare a Reggio un collaboratore.

Il tutto, ogni anno, risparmiando su ogni voce possibile, rinunciando a priori ad ogni possibilità di investimento sulle risorse umane preferendo spesso spendere per ingaggiare figure professionali provenienti da lontano e sulle quali, quindi, non era logicamente possibile investire sul futuro, visto che la storia calcistica insegna che in questi casi il professionista, per quanto bravo, tende – ed è umano che sia così – a crescere qui per poi spendersi altrove, magari più vicino a casa o su palcoscenici più ambiti.

Sono più di cento i calciatori che si sono avvicendati dal 2002 ad oggi con una caratteristica generale rappresentata dal continuo, inesorabile, abbassamento del tasso tecnico della squadra, salvo che nella stagione in corso.

Improvvisamente – ed i motivi non sfuggono a fronte di una retrocessione da digerire, di una piazza sempre più disamorata e di un futuro nebuloso – la Reggina ha cambiato rotta, almeno sul piano della spesa, mettendo sul piatto delle spese gestionali complessive per la stagione in corso tutti i 15 milioni a disposizione della stagione e giocandosi, così, il tutto per tutto.

Lo ha fatto accettando anche il rischio che, in caso di mancata promozione, per la prossima stagione il budget a disposizione, tutto compreso, anche la gestione del settore giovanile, del “S.Agata” e degli amministrativi ancora in organico, non superi i 5 milioni totali.

In questa scommessa al buio, però, la Reggina ha commesso – incredibile a dirsi – un errore da principianti: pensare che potessero bastare solo le “figurine” prestigiose (e costose), in campo come in panchina per fare la squadra, dimenticando, però, che questa è sempre figlia dell’ambiente, della società, del gruppo extratecnico che lavora per essa.

Improvvisamente Foti ha scoperto che accanto a sé era rimasto poco o nulla; tutti gli scudieri che per anni avevano accompagnato e gestito la crescita e le difficoltà di squadra e società non c’erano più o, peggio, come nel caso dell’ultimo Martino, non erano più in sintonia con la società medesima.

Risultato: il caos più totale, accettato fin dalla prima ora da Foti che ha continuato a fare da solo le scelte principali, ivi compresa quella di Novellino che fin dal primo giorno non è andato d’accordo con nessuno: da Martino alla squadra, da Carrara fino ad arrivare al magazziniere Mimmo Tavella.

E così, non certo improvvisamente, la Reggina è ridotta come un galeone sul quale un visitatore che salisse troverebbe un equipaggio numericamente inadeguato, spesso in contrasto l’uno con l’altro, mentre il comandante continua a pensare che debba fare e gestire tutto lui: tenere il timone e cazzare la randa, smaltare gli ottoni e gestire la cambusa, correndo da un lato all’altro di una nave sempre più inclinata.

Il tutto mentre, per tanti dell’equipaggio, il momento in cui saranno sbarcati e pronti a cercarsi un altro galeone è solo l’unico, reale, obiettivo.
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"Mister te sarà ti, muso de mona. Mi son el signor Nereo Rocco"
Caronte
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Ricordo bene questo articolo di Giusva. Fotografa benissimo la situazione all'epoca, che poi si è perpetuata fino ai giorni odierni, con grave peggioramento poiché coti ha 5 anni in più e un grande logorio dovuto ai mancati successi. Purtroppo è la normale parabola degli accentratori incalliti e convinti.
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