Che schifo a Reggio la festa per la Juve ...

Tutto sulla Reggina

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OronzoPugliese
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pab397 ha scritto: Un reggino è libero di tifare Juve, ma quando la Juve gioca al Granillo (se mai dovesse ricapitare un giorno) ... che si accomodi nel settore ospiti, altrimenti è giusto che si prenda insulti e sputazzate.

...come é sempre successo. Amen
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alias67
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so che mi tirerò appresso le ire dei diretti interessati, ma sono abituato a dire quello che penso.
Secondo me tifare le strisciate è sintomo di mancanza di personalità, oltre che di immaturità, seppur il peccato originario deve comunque nella stragrande maggioranza dei casi ascriversi alla giovanissima età, in quanto poi, una volta consolidatasi la fede calcistica, è dura da essere sradicata.
E' un pò come fumare. Io non condanno chi fuma adesso, perchè so che comunque è un vizio che da dipendenza, da cui non sempre è facile uscirne. Ma li condanno per aver intrapreso a fumare quando si era ragazzini, perchè avevano bisogno della sigaretta per sentirsi importanti (mancanza di personalità), per darsi un tono davanti agli amici e alle ragazzine.
Lo stesso è per il tifo: difficile condannare chi, anche in questo caso per mancanza di personalità (i deboli d'animo si schierano sempre con i potenti) da bambino abbia cominciato a tifare per le strisciate.
Certo, chi fuma o comincia a tifare in età adulta per quelle squadre non ha scusanti. E' stupido e basta, perchè un adulto non può essere così imbecille da fare qualcosa che danneggi sè stesso o parteggiare per chi lo sbeffeggia e lo offende, come fanno i nordisti con noi.
Per quanto mi riguarda non ho mai toccato una sigaretta, e per quanto attiene alla fede calcistica, pur essendo anch'io non indigeno nè calabrese, da juventino stupidino che mi ero dichiarato nei primi incoscenti anni, all'età della ragione (10 anni) ho abbandonato senza indugio la fede bianconera che non mi dava nessuna emozione nè soddisfazione nonostante gli scudetti vinti a ripetizione, per abbracciare quella più vera e profonda e tuttora duratura per una squadra che non senza rimpianti lasciava la serie A nella stagione 1976-77, ma che dalla successiva avrebbe annoverato tra i suoi tifosi un innamorato pazzo.
Un amore talmente forte da travalicare un paio di anni dopo i confini provinciali, per abbracciare quelli regionali e vedermi tifoso pazzo della Reggina dal 1979-80, a seguirla sui campi di C2, fino alla escalation prima non concretizzata in quel di Pescara, poi dieci anni dopo sublimatasi in quel di Torino.
Trentatrè e più anni di tifo giallorosso e amaranto, senza mai un pentimento per aver abbandonato quegli sbiaditi colori, anche negli anni più bui della C2.
Credo che questo sia vero amore, sia vera fede calcistica, seppur per delle squadre che non siano della propria città. Non quella di chi festeggia le strisciate nelle nostre città solo per il gusto di salire, non invitati, sul carro dei vincitori
rca
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Alias, ti rendi conto che stai dando del "debole" ad un bambino di 8-9 anni?

prendetevi, prendiamoci, tutti un pò meno sul serio, suvvia...
E quindi? Ma poi, fondamentalmente...tu, chi cazzo sei? (cit.)
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goldenboy
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rca ha scritto:Alias, ti rendi conto che stai dando del "debole" ad un bambino di 8-9 anni?

prendetevi, prendiamoci, tutti un pò meno sul serio, suvvia...

:thumright

:salut :salut
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_naka
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a me fa + vomitare chi ha festeggiato una salvezza della reggina per poi l'anno dopo svanire nel nulla ...oppure chi ha sempre e solo sbandierato ai 4 venti la propria passione amaranto per poi una volta retrocessi dire: " mi ndi futtu ra reggina ora che non è + in A, vaiu e nesciu u sabatu "..... foti o non foti(che ha allontanato un casino di tifosi veri) molti tifosi amaranto "non esistono"....
ps condannare dei ragazzi che festeggiano uno scudetto mi sembra patetico.....indignatevi per le cose serie (amministrazione, spazzatura, 0 servizi, 0 lavoro)
PIU' VIVO PIU' TI AMO ! Tu sempre tu ,canterò sempre di più !! Ho visto la reggina mi sono innamorato e non la lascerò mai più !
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kurohata
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alias67
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il carattere è proprio a quella età che comincia a forgiarsi e a delinearsi. Ad esempio il bambino viene viziato, viene riempito di paure dai genitori, poi se le porterà per tutta la vita.
La scelta di tifare Juventus o di cominciare a fumare, sono scelte frutto dell'insicurezza, dei bisogno che si ha di darsi un tono, o di schierarsi con chi vince sempre per sentirsi forti e considerati.
Ammetterai che non cadere nel vizio del fumo da ragazzini è frutto di grande maturità e personalità (non ho bisogno della sigaretta per sentirimi grande).
E ancor più frutto di personalità e carattere è abbandonare il tifo di una potente che vince sempre, per schierarsi con i più deboli proprio nell'anno della loro retrocessione, senza fregarsene se gli amichetti ti sfottono perchè tu tifi una squadra che sta in serie B e loro festeggiano gli scudetti. I deboli erano loro, non certo io.
Una cosa è certa: quando il Catanzaro (come in seguito la Reggina), vinceva a Torino, a Roma, a MIlano, la gioia era tutta e solo mia, e loro nemmeno potevano immaginare che cosa poteva voler dire, perchè a vincere una partita col consueto rigore regalato alla potente di turno non c'è nessun gusto


rca ha scritto:Alias, ti rendi conto che stai dando del "debole" ad un bambino di 8-9 anni?

prendetevi, prendiamoci, tutti un pò meno sul serio, suvvia...
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alias67 ha scritto:il carattere è proprio a quella età che comincia a forgiarsi e a delinearsi. Ad esempio il bambino viene viziato, viene riempito di paure dai genitori, poi se le porterà per tutta la vita.
La scelta di tifare Juventus o di cominciare a fumare, sono scelte frutto dell'insicurezza, dei bisogno che si ha di darsi un tono, o di schierarsi con chi vince sempre per sentirsi forti e considerati.Ammetterai che non cadere nel vizio del fumo da ragazzini è frutto di grande maturità e personalità (non ho bisogno della sigaretta per sentirimi grande).
E ancor più frutto di personalità e carattere è abbandonare il tifo di una potente che vince sempre, per schierarsi con i più deboli proprio nell'anno della loro retrocessione, senza fregarsene se gli amichetti ti sfottono perchè tu tifi una squadra che sta in serie B e loro festeggiano gli scudetti. I deboli erano loro, non certo io.
Una cosa è certa: quando il Catanzaro (come in seguito la Reggina), vinceva a Torino, a Roma, a MIlano, la gioia era tutta e solo mia, e loro nemmeno potevano immaginare che cosa poteva voler dire, perchè a vincere una partita col consueto rigore regalato alla potente di turno non c'è nessun gusto


rca ha scritto:Alias, ti rendi conto che stai dando del "debole" ad un bambino di 8-9 anni?

prendetevi, prendiamoci, tutti un pò meno sul serio, suvvia...

mi sembrano dei paragoni fuori luogo...cmq, ognuno educa i figli secondo i propri parametri(te lo dice uno che ha comprato 3 anni fa la maglietta della reggina a un bambino di 4 anni che gli chiedeva quella di Milito :muro: :muro: )
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alias67 ha scritto:il carattere è proprio a quella età che comincia a forgiarsi e a delinearsi. Ad esempio il bambino viene viziato, viene riempito di paure dai genitori, poi se le porterà per tutta la vita.
La scelta di tifare Juventus o di cominciare a fumare, sono scelte frutto dell'insicurezza, dei bisogno che si ha di darsi un tono, o di schierarsi con chi vince sempre per sentirsi forti e considerati.Ammetterai che non cadere nel vizio del fumo da ragazzini è frutto di grande maturità e personalità (non ho bisogno della sigaretta per sentirimi grande).
E ancor più frutto di personalità e carattere è abbandonare il tifo di una potente che vince sempre, per schierarsi con i più deboli proprio nell'anno della loro retrocessione, senza fregarsene se gli amichetti ti sfottono perchè tu tifi una squadra che sta in serie B e loro festeggiano gli scudetti. I deboli erano loro, non certo io.
Una cosa è certa: quando il Catanzaro (come in seguito la Reggina), vinceva a Torino, a Roma, a MIlano, la gioia era tutta e solo mia, e loro nemmeno potevano immaginare che cosa poteva voler dire, perchè a vincere una partita col consueto rigore regalato alla potente di turno non c'è nessun gusto


Oh Alias che paragoni fai? Quindi se un domani mio figlio se si dovesse appassionare al calcio e tifare per una squadra diversa dalla Reggina (non vivendo a Reggio e frequentando bambini che magari tifano Milan piuttosto che Juve) sarà solo frutto di insicurezze e poco carattere?!?!? Ma veramente date al calcio tutta questa importanza^?
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
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L'idea di fondo non è sbagliata, cioè stigmatizzare la mancanza di amor proprio del tifoso medio reggino, che pur di vincere va a tifare qualsiasi squadra gliene dia la possibilità.
Credo che qui ci sia un bisogno di vincere patologico, che si lega molto bene con il fatto che la tifoseria italiana è generalmente TIFOSA e non SPORTIVA: qualsiasi vittoria è buona, anche quella ottenuta nel peggiore dei modi, e se si perde è inaccettabile - come si reagisca poi, è sintomatico: con assurde manifestazioni di rabbia nei confronti della propria squadra (già da internet leggo spesso insulti di tutti i colori - anche se a volte i giocatori hanno atteggiamenti che se li cercano davvero -, figurarsi se andassi allo stadio cosa potrei sentire) o scagliandosi contro qualsiasi cosa (arbitri, guardalinee, ecc) abbia potuto intralciare il successo. Questo succede con le grandi squadre come con le piccole, e siccome a noi, da molto tempo, succede spesso, non dubito che tanta gente abbia deciso di scegliere la bandiera più "facile" da tifare. Quella bianconera, che, in un modo o nell'altro, vince sempre.
Aggiungici che la gestione della società sta facendo di tutto per allontanare i tifosi meno "attaccati" alla squadra, con la politica di svendere ogni talento di discrete speranze che esca dal Sant'Agata, con calciomercati caotici in cui si cerca di pescare il jolly da rivendere sei mesi dopo, con una rosa pletorica composta da giocatori (anche se quest'anno almeno sono diminuiti devo ammettere) che non possono reggere la categoria a parte un paio, e fondamentalmente senza proprorre un piano decente a lungo termine per la squadra, ed ecco che la festa sul lungomare è servita.

Poi non c'è dubbio che siamo in un circolo vizioso: la gente non va allo stadio e quelli che ci vanno pretendono risultati, la squadra percepisce lo sconforto generalizzato e la tensione e manca di nervi saldi e qualità tecniche per reagire, 1.gioca male 2. perde 3. balla nelle ultime posizioni in classifica 4. più gente smette di andare allo stadio 5. torna al punto 1. E' dura ma è così. Personalmente credo che il cambio di passo e di atteggiamento debba venire dalla testa. Io tifoso ho una sola arma, per far capire a Foti che la sua gestione non mi piace, e che deve fare qualcosa: non dargli i miei soldi. Che spieghi chiaramente cosa succede, e incominci a cambiare registro, o si faccia da parte in un modo o nell'altro. Non vorrei mai vedere la mia società fallire, ma piuttosto che morire con questo lento stillicidio, perdendo reputazione e mortificando l'orgoglio della gente un anno dopo l'altro, con prestazioni senza palle - se la tecnica quella è, alla fine lo accetto, ma le palle no, sono pagati milioni questi santarellini e devono iniziare a pedalare, non farsi la politica nello spogliatoglio per vedere quale allenatore silurare o tenere, sono dei privilegiati in un mondo che sta andando a pezzi e ancora non lo hanno capito- ecco, piuttosto che tutto questo preferirei ricominciare daccapo. Sarebbe la buona volta che torno allo stadio.

@alias, scusa, ho ripetuto concetti che hai scritto anche tu perchè non ho visto il tuo post

@unverotifoso - non so alias, ma comunque qui parlo di più di gente adulta, che le squadre se le è seguite tutte, e che tifa più di una squadra, e non potendo gioire per delle vittorie che da reggio non arrivano, preferisce "abbassarsi" a gioire per delle vittorie che vengono da più lontano. Anche se avessero gioito per il man. utd il concetto sarebbe o stesso; c'è anche da dire che il razzismo che viene dal nord nei nostri confronti rende ancora più discutibile la loro scelta.
Ultima modifica di Vale38 il 08/05/2013, 13:37, modificato 3 volte in totale.
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alias67 ha scritto:so che mi tirerò appresso le ire dei diretti interessati, ma sono abituato a dire quello che penso.
Secondo me tifare le strisciate è sintomo di mancanza di personalità, oltre che di immaturità, seppur il peccato originario deve comunque nella stragrande maggioranza dei casi ascriversi alla giovanissima età, in quanto poi, una volta consolidatasi la fede calcistica, è dura da essere sradicata.
E' un pò come fumare. Io non condanno chi fuma adesso, perchè so che comunque è un vizio che da dipendenza, da cui non sempre è facile uscirne. Ma li condanno per aver intrapreso a fumare quando si era ragazzini, perchè avevano bisogno della sigaretta per sentirsi importanti (mancanza di personalità), per darsi un tono davanti agli amici e alle ragazzine.
Lo stesso è per il tifo: difficile condannare chi, anche in questo caso per mancanza di personalità (i deboli d'animo si schierano sempre con i potenti) da bambino abbia cominciato a tifare per le strisciate.
Certo, chi fuma o comincia a tifare in età adulta per quelle squadre non ha scusanti ....
Alias tu sei un tifoso mistico, qualcuno potrebbe non capirti, ma io apprezzo tantissimo quelli che ai più possono sembrare deliri.
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bisogna capire cosa vuol dire che il bambino non vive a reggio e frequenta altri banbini che tifano MIlan. Se il bambino vive a Milano è una cosa, se vive a Cinquefrondi è un'altra.
Ritengo inaccettabile, e per ciò stesso frutto di mancanza di carattere e personalità, tifare per il Milan, la Juve o l'Inter al di fuori di quei contesti cittadini.
Già molto più da rispettare (tra l'altro ricalca la mia di scelta), il tifo per il Napoli, L'Udinese, la Roma la Fiorentina o altre squadre non vincenti, perchè sicuramente non dettato dalla voglia di vincere sempre per il bisogno di farsi forte davanti agli amichetti. Del resto, parliamoci chiaro, il bambino nasce tifoso del Milan, dell'Inter o della Juve guarda caso proprio quando queste squadre vincono gli scudetti. A cavallo degli anni settanta e ottanta, tutti i bambini nella mia classe (io compreso), tifavano Juve. Interisti e milanisti più unici che rari. Tre/cinque anni fa dovunque andavi vedevi bambini tifosi dell'Inter. Ancor prima una intera generazione di milanisti. E non è questa la conferma che il bambino nasce tifoso di una squadra piuttosto che dell'altra solo ed esclusivamente perchè quella squadra, in quel momento in cui ha cominciato a seguire il calcio, vinceva in lungo e in largo? Poi crescendo, il tutto si confonde. La fede rimane, ma non essendo più possibile datarla, ecco che si trova lo juventino che si vede catapultato in B, l'interista con tre stagioni fallimentari alle spalle e così via. Ma trovami un solo bambino che sia diventato tifoso della Juve nell'anno in cui militava in serie B, come io diventai tifoso del catanzaro nemmeno nell'anno della promozione, ma proprio in quella della retrocessione.
Questa è la differenza di maturità e di carattere tra chi vuole vincere per sentirsi grane, forte e superiore agli altri, e chi di tutto ciò non gliene frega niente, ma capisce alla tenera età di appena 10 anni che, se proprio non debba tenere per la squadra della sua città, quantomeno non è possibile tifare la Juventus ma una squadra che non gli dia la finta gioia di finte vittorie, ma la vera gioia di vere e grandi, seppur rare (ma per quello ancora più entusiasmanti) vittorie.
Per cui, per rispondere alla tua domanda, credo proprio di sì, che tifare per una delle suddette squadre sia indice di debolezza e mancanza di carattere e di personalità, come non cadere nel vizio del fumo da ragazzini sia indice di grane intelligenza e maturità, oltre che di personalità


UnVeroTifoso ha scritto:
alias67 ha scritto:il carattere è proprio a quella età che comincia a forgiarsi e a delinearsi. Ad esempio il bambino viene viziato, viene riempito di paure dai genitori, poi se le porterà per tutta la vita.
La scelta di tifare Juventus o di cominciare a fumare, sono scelte frutto dell'insicurezza, dei bisogno che si ha di darsi un tono, o di schierarsi con chi vince sempre per sentirsi forti e considerati.Ammetterai che non cadere nel vizio del fumo da ragazzini è frutto di grande maturità e personalità (non ho bisogno della sigaretta per sentirimi grande).
E ancor più frutto di personalità e carattere è abbandonare il tifo di una potente che vince sempre, per schierarsi con i più deboli proprio nell'anno della loro retrocessione, senza fregarsene se gli amichetti ti sfottono perchè tu tifi una squadra che sta in serie B e loro festeggiano gli scudetti. I deboli erano loro, non certo io.
Una cosa è certa: quando il Catanzaro (come in seguito la Reggina), vinceva a Torino, a Roma, a MIlano, la gioia era tutta e solo mia, e loro nemmeno potevano immaginare che cosa poteva voler dire, perchè a vincere una partita col consueto rigore regalato alla potente di turno non c'è nessun gusto


Oh Alias che paragoni fai? Quindi se un domani mio figlio se si dovesse appassionare al calcio e tifare per una squadra diversa dalla Reggina (non vivendo a Reggio e frequentando bambini che magari tifano Milan piuttosto che Juve) sarà solo frutto di insicurezze e poco carattere?!?!? Ma veramente date al calcio tutta questa importanza^?
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alias67 ha scritto:bisogna capire cosa vuol dire che il bambino non vive a reggio e frequenta altri banbini che tifano MIlan. Se il bambino vive a Milano è una cosa, se vive a Cinquefrondi è un'altra.
Ritengo inaccettabile, e per ciò stesso frutto di mancanza di carattere e personalità, tifare per il Milan, la Juve o l'Inter al di fuori di quei contesti cittadini.
Già molto più da rispettare (tra l'altro ricalca la mia di scelta), il tifo per il Napoli, L'Udinese, la Roma la Fiorentina o altre squadre non vincenti, perchè sicuramente non dettato dalla voglia di vincere sempre per il bisogno di farsi forte davanti agli amichetti. Del resto, parliamoci chiaro, il bambino nasce tifoso del Milan, dell'Inter o della Juve guarda caso proprio quando queste squadre vincono gli scudetti. A cavallo degli anni settanta e ottanta, tutti i bambini nella mia classe (io compreso), tifavano Juve. Interisti e milanisti più unici che rari. Tre/cinque anni fa dovunque andavi vedevi bambini tifosi dell'Inter. Ancor prima una intera generazione di milanisti. E non è questa la conferma che il bambino nasce tifoso di una squadra piuttosto che dell'altra solo ed esclusivamente perchè quella squadra, in quel momento in cui ha cominciato a seguire il calcio, vinceva in lungo e in largo? Poi crescendo, il tutto si confonde. La fede rimane, ma non essendo più possibile datarla, ecco che si trova lo juventino che si vede catapultato in B, l'interista con tre stagioni fallimentari alle spalle e così via. Ma trovami un solo bambino che sia diventato tifoso della Juve nell'anno in cui militava in serie B, come io diventai tifoso del catanzaro nemmeno nell'anno della promozione, ma proprio in quella della retrocessione.
Questa è la differenza di maturità e di carattere tra chi vuole vincere per sentirsi grane, forte e superiore agli altri, e chi di tutto ciò non gliene frega niente, ma capisce alla tenera età di appena 10 anni che, se proprio non debba tenere per la squadra della sua città, quantomeno non è possibile tifare la Juventus ma una squadra che non gli dia la finta gioia di finte vittorie, ma la vera gioia di vere e grandi, seppur rare (ma per quello ancora più entusiasmanti) vittorie.
Per cui, per rispondere alla tua domanda, credo proprio di sì, che tifare per una delle suddette squadre sia indice di debolezza e mancanza di carattere e di personalità, come non cadere nel vizio del fumo da ragazzini sia indice di grane intelligenza e maturità, oltre che di personalità
Secondo me dai a quello che è un gioco una importanza eccessiva. Giudicare dal tifo la persoanlità di un bambino mi sembra veramente esagerato.

PS. il bambino in questione è nato e vive a Milano...ma ad oggi del calcio non gli importa molto... :mrgreen:
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nato e vive a MIlano è tutt'un altro discorso. Avrebbe tutti i diritti di essere milanista.
Non è che dia tanta importanza al tifo, lo vedo solo come un indice da cui qualcosa si intuisce sul carattere del bambino nel futuro.
Tu non ti preoccuperesti se tuo figlio di sei anni passasse tutto il suo tempo a giocare con le bambole anzichè coi soldatini o viceversa?
Vorrebbe dire questo dare troppa importanza ai giocattoli, o piuttosto consederarli indice di qualcosa di anomalo che si sta formando nel bambino.
E tornando al nostro esempio, pensi che un bambino che diventa juventino solo perchè quella squadra in quel momento vinca, nei casi concreti della vita sarà poi disposto a schierarsi a lottare con i più deboli o piuttosto non ripeterà la scelta di comodo di schierarsi con i più potenti?


UnVeroTifoso ha scritto:
alias67 ha scritto:bisogna capire cosa vuol dire che il bambino non vive a reggio e frequenta altri banbini che tifano MIlan. Se il bambino vive a Milano è una cosa, se vive a Cinquefrondi è un'altra.
Ritengo inaccettabile, e per ciò stesso frutto di mancanza di carattere e personalità, tifare per il Milan, la Juve o l'Inter al di fuori di quei contesti cittadini.
Già molto più da rispettare (tra l'altro ricalca la mia di scelta), il tifo per il Napoli, L'Udinese, la Roma la Fiorentina o altre squadre non vincenti, perchè sicuramente non dettato dalla voglia di vincere sempre per il bisogno di farsi forte davanti agli amichetti. Del resto, parliamoci chiaro, il bambino nasce tifoso del Milan, dell'Inter o della Juve guarda caso proprio quando queste squadre vincono gli scudetti. A cavallo degli anni settanta e ottanta, tutti i bambini nella mia classe (io compreso), tifavano Juve. Interisti e milanisti più unici che rari. Tre/cinque anni fa dovunque andavi vedevi bambini tifosi dell'Inter. Ancor prima una intera generazione di milanisti. E non è questa la conferma che il bambino nasce tifoso di una squadra piuttosto che dell'altra solo ed esclusivamente perchè quella squadra, in quel momento in cui ha cominciato a seguire il calcio, vinceva in lungo e in largo? Poi crescendo, il tutto si confonde. La fede rimane, ma non essendo più possibile datarla, ecco che si trova lo juventino che si vede catapultato in B, l'interista con tre stagioni fallimentari alle spalle e così via. Ma trovami un solo bambino che sia diventato tifoso della Juve nell'anno in cui militava in serie B, come io diventai tifoso del catanzaro nemmeno nell'anno della promozione, ma proprio in quella della retrocessione.
Questa è la differenza di maturità e di carattere tra chi vuole vincere per sentirsi grane, forte e superiore agli altri, e chi di tutto ciò non gliene frega niente, ma capisce alla tenera età di appena 10 anni che, se proprio non debba tenere per la squadra della sua città, quantomeno non è possibile tifare la Juventus ma una squadra che non gli dia la finta gioia di finte vittorie, ma la vera gioia di vere e grandi, seppur rare (ma per quello ancora più entusiasmanti) vittorie.
Per cui, per rispondere alla tua domanda, credo proprio di sì, che tifare per una delle suddette squadre sia indice di debolezza e mancanza di carattere e di personalità, come non cadere nel vizio del fumo da ragazzini sia indice di grane intelligenza e maturità, oltre che di personalità
Secondo me dai a quello che è un gioco una importanza eccessiva. Giudicare dal tifo la persoanlità di un bambino mi sembra veramente esagerato.

PS. il bambino in questione è nato e vive a Milano...ma ad oggi del calcio non gli importa molto... :mrgreen:
goodfellow

Alias, io sono nato a Torino e vivo a Brescia... Come la vedi la mia personalitá?
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goodfellow ha scritto:Alias, io sono nato a Torino e vivo a Brescia... Come la vedi la mia personalitá?
Sei senza speranze... :-| :-| :-| :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
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E pa malignità brutta e superba,
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(Nicola Giunta)
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UnVeroTifoso ha scritto:
goodfellow ha scritto:Alias, io sono nato a Torino e vivo a Brescia... Come la vedi la mia personalitá?
Sei senza speranze... :-| :-| :-| :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Praticamente un mix tra Andrea Agnelli, Urbano Cairo e il mio amico Gino Corioni! Minchia manco uno skifitol (o comu catinazzu si chiamanu!)... :lol: :lol: :lol:
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alias67 ha scritto:nato e vive a MIlano è tutt'un altro discorso. Avrebbe tutti i diritti di essere milanista.
Non è che dia tanta importanza al tifo, lo vedo solo come un indice da cui qualcosa si intuisce sul carattere del bambino nel futuro.
Tu non ti preoccuperesti se tuo figlio di sei anni passasse tutto il suo tempo a giocare con le bambole anzichè coi soldatini o viceversa?
Vorrebbe dire questo dare troppa importanza ai giocattoli, o piuttosto consederarli indice di qualcosa di anomalo che si sta formando nel bambino.
E tornando al nostro esempio, pensi che un bambino che diventa juventino solo perchè quella squadra in quel momento vinca, nei casi concreti della vita sarà poi disposto a schierarsi a lottare con i più deboli o piuttosto non ripeterà la scelta di comodo di schierarsi con i più potenti?
alias mi sa che estremizzi il discorso un po' troppo. Io quand'ero piccola simpatizzavo per l'inter, ma non certo perchè vincesse (e comunque non vinceva) ma perchè era l'anno in cui vi giocava Baggio (è a causa sua che mi sono appassionata al calcio), del quale mi piaceva tutto: l'aspetto fisico (ebbeh ero ragazzina che volete), il modo in cui giocava e il modo in cui si comportava in campo. Ci sono tanti motivi diversi per cui un bambino si appassiona al calcio, e non sempre coincidono con il successo della squadra di cui ci si appassiona.
"L'uomo non ha vergogna di agir male, ma arrossisce del suo pentimento; nè si vergogna di aver commesso un'azione per cui meriterebbe d'esser tacciato da stupido, ma di aver riconosciuto la propria stupidità." - Daniel De Foe, Robinson Crusoe
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Vale38 ha scritto:
alias67 ha scritto:nato e vive a MIlano è tutt'un altro discorso. Avrebbe tutti i diritti di essere milanista.
Non è che dia tanta importanza al tifo, lo vedo solo come un indice da cui qualcosa si intuisce sul carattere del bambino nel futuro.
Tu non ti preoccuperesti se tuo figlio di sei anni passasse tutto il suo tempo a giocare con le bambole anzichè coi soldatini o viceversa?
Vorrebbe dire questo dare troppa importanza ai giocattoli, o piuttosto consederarli indice di qualcosa di anomalo che si sta formando nel bambino.
E tornando al nostro esempio, pensi che un bambino che diventa juventino solo perchè quella squadra in quel momento vinca, nei casi concreti della vita sarà poi disposto a schierarsi a lottare con i più deboli o piuttosto non ripeterà la scelta di comodo di schierarsi con i più potenti?
Ci sono tanti motivi diversi per cui un bambino si appassiona al calcio, e non sempre coincidono con il successo della squadra di cui ci si appassiona.
Che poi, questo discorso lo capirei fatto su un ragazzino di almeno 12-14 anni.
A 9 anni sono altre le cose che ti devono fare pensare più o meno male...
E quindi? Ma poi, fondamentalmente...tu, chi cazzo sei? (cit.)
UnVeroTifoso
Forumino Malatissimo
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Iscritto il: 11/05/2011, 13:54

rca ha scritto:
Che poi, questo discorso lo capirei fatto su un ragazzino di almeno 12-14 anni.
A 9 anni sono altre le cose che ti devono fare pensare più o meno male...
Tu zitto che giocavi con le bambole.... :lol: :lol: :lol:
"Nani su iddi e vvonnu a tutti nani;
Nci vannu terra terra, peri e mmani;
E pa malignità brutta e superba,
Ccà non crisci chi erba, erba, erba"
(Nicola Giunta)
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