Reggina Calcio arriva la svolta ??

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reggino91
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Sono arrivato a leggere l'articolo di Ficara fino a "lega pro" a quel punto mi sono incazzato ed ho pensato:"ma che cazzo sta dicendo?" Dopodiché ho smesso di leggere. Una squadra che l'anno scorso non ha fatto nessun campionato viene ripescata tutto a un tratto in lega pro,ma come si possono scrivere queste cose,per non dire stronzate? E le altre società che aspirano legittimamente al ripescaggio in lega pro e si vedrebbero scavalcate da una squadra fallita e senza alcun diritto,sono fesse?? A questo punto ripescherei ad esempio il Gallipoli che è fallito nel 2010 dopo essere retrocesso dalla B oppure il Portogruaro. Ma che discorsi sono?
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NinoMed
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io2 ha scritto:Reggina, ha vinto il Tribunale: Lega Pro su un piatto d'argento

di Paolo Ficara - Non c'è nulla di ufficiale. E non ci può essere, dato che il presidente Tavecchio è in Francia con la Nazionale italiana. Ma dai vertici del calcio dello Stivale, ossia i consiglieri federali, trapela l'orientamento che potrebbe sfociare in un provvedimento clamoroso per Reggio Calabria al prossimo Consiglio Federale, in programma il 18 luglio. I piani alti del Palazzo avrebbero recepito positivamente l'insistente richiesta del Tribunale di Reggio, relativamente all'esercizio provvisorio della Reggina, allo scopo di tutelarne i creditori. Il condizionale è obbligatorio solo perché non c'è l'ufficialità, ribadiamo. Ma è chiaro che certe decisioni non verranno prese il 17 luglio sera, per essere trasferite nero su bianco il 18 luglio pomeriggio. Se arriva un finanziatore in grado di coprire il debito sportivo, la Reggina avrà diritto alla riammissione d'ufficio (e non al ripescaggio) in Lega Pro, per la stagione 2016/17. Come richiesto in sentenza datata 8 giugno 2016.

La categoria sarebbe ottenibile mantenendo la matricola 41740, ed i crediti pendenti presso le Leghe potrebbero essere utilizzati per coprire gli arretrati a calciatori e dipendenti della stagione 2014/15. Una vittoria su tutta la linea per la sezione civile del Tribunale di Reggio Calabria, presieduta dal giudice Giuseppe Campagna, ma adesso bisogna tirare questo rigore a porta vuota. Serve un'offerta, serve dimostrare solidità economica da parte del potenziale acquirente (e c'è), serve anche lo stadio 'Granillo' attualmente senza padrone per la prossima stagione. La notizia è già arrivata, a parecchi chilometri di distanza, all'orecchio del magnate interessatosi alla Reggina negli ultimi giorni.

http://ildispaccio.it/primo-piano/11324 ... -d-argento

Secondo me non ci crede nemmeno lui a quello che scrive :mrgreen: :mrgreen:
qui ormai si sta sfiorando il ridicolo. Non so se ormai quello che scrive è satira o terrorismo psicologico. :twisted: :twisted:

la Categoria, quale? la terza categoria? la Reggina Calcio 1986 non ha partecipato ad alcun campionato non avrebbe più un titolo sportivo da cui può chiedere il ripescaggio, non è la squadra che rappresenta la città di Reggio Calabria, quale sarebbe la norma oltre alle chiacchiere che renderebbe possibile la favola descritta?

debito sportivo? ma se solo ieri aveva scritto, intervistando l'avvocato del Bari, che non c'è alcun debito sportivo da pagare anche perchè non si potrebbe applicare l'art.3 delle noif, e sarebbe compito dei curatori pagare i creditori e non del debito sportivo che non esiste più con il fallimento, al massimo nel prezzo di vendita all'asta dei curatori rientrerebbe quella cifra.
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Rhegion
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La richiesta di iscrizione in sovrannumero o il ripescaggio di fatto può chiederla qualunque società immatricolata. Superata la precedenza prevista dalle graduatorie playoff , se rimangono posti a disposizione, può chiedere il ripescaggio chiunque possiede i requisiti econpmici e strutturali. In questo senso non vi sarebbe differenza fra Reggina Calcio, asd Reggio Calabria, Vibonese, Gallico Catona, ecc. Tutti potrebbero chiederlo indipendentemente dalla categoria di provenienza
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Cosa sia successo a Ficara è inspiegabile.
Lo stimavo, e per me era in cima alla lista delle preferenze.
Non capisco, ma mi sono arresodal capire da un anno ormai...
Dopo aver eliminato StrettoWeb ho eliminato anche il Dispaccio con buona pace della mia mente
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Mave
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L'altro ieri il magnàte pronto a comprare tutto, pure la mia macchina gentilmente messa in vendita dai curatori, oggi già s'a fuiu...non ci sono più i magnàti di una volta!
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Mave ha scritto:L'altro ieri il magnàte pronto a comprare tutto, pure la mia macchina gentilmente messa in vendita dai curatori, oggi già s'a fuiu...non ci sono più i magnàti di una volta!
ma anche la serie C era d ufficio,ora no...... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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io2
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Mave ha scritto:L'altro ieri il magnàte pronto a comprare tutto, pure la mia macchina gentilmente messa in vendita dai curatori, oggi già s'a fuiu...non ci sono più i magnàti di una volta!
La tua macchina la sto vendendo io
L'importante non è vincere ma partecipare, con onore, alla sconfitta dell'avversario.
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Reggina: quando non si dice messa, a prescindere se ci siano i soldi

di Paolo Ficara - Il tempo passa, la cera squaglia ed il santo non cammina. Se per alcuni la Reggina rappresenta una fede, più che una squadra di calcio, i paragoni clericali ci possono stare. Ad oggi l'entità è ancora in vita, grazie soprattutto alle mosse del Tribunale di Reggio. Ma i medici che la tengono attaccata alle macchine, sono sempre più stupiti dall'assenza di parenti o amici interessati allo stato di salute. Al momento non sembra ci siano offerte per la Reggina, intesa nella sua interezza e quindi con una prima squadra da ricostruire e ripresentare. Una manifestazione verbale d'interesse proveniente dall'estero, tale è rimasta e non si è andati oltre. Era questa l'ipotesi che ha spinto la curatela, nei giorni scorsi, a forzare la mano in Federcalcio affinché venisse garantito l'accesso in Lega Pro ad un potenziale compratore. Esistono un paio di proposte per mantenere attivo solo il Sant'Agata, finite al momento nel congelatore. Nonostante la sentenza del Tribunale sia stata recepita in via Allegri, al momento non c'è nessuna persona fisica o giuridica interessata a cogliere la palla al balzo. Interessata alla storia, nonché alla categoria. È come se i curatori fallimentari, immaginandoceli per un attimo nelle vesti di un sacerdote, avessero predisposto la chiesa per una messa in suffragio della Reggina, invocandone la resurrezione. Disposti a cantarla, questa messa, anche per pochi soldi. Senza che nessuno sia andato oltre la mossa di mettere la mano in tasca. Un anno fa, nell'estate del 2015, ci sono stati dei soggetti pronti a recarsi dal notaio, per prendere una Reggina Calcio con una mole debitoria non quantificabile. Dai bilanci, almeno una decina di milioni di buco trasparivano eccome. Forse sarebbe stato solo un accanimento terapeutico, la situazione difficilmente si sarebbe sanata nel corso degli anni a venire. "Lo facciamo per salvare il professionismo", è stato affermato. Poi non si è salvato un bel nulla. Ripensando a quelle settimane, a quella raccolta fondi, a quelle urla rivolte a non si sa chi, al viaggio a Roma per chiedere la finestrella a Tavecchio, è obbligatorio porsi una domanda: se un anno fa è stato detto al popolo di voler tenere in vita un club indebitato fino al collo (oggi scopriamo almeno 20 milioni di perdite), adesso che senso ha voltarsi dall'altro lato nel momento in cui l'esborso massimo sarebbe di un solo milione? Tra l'altro, con costi di iscrizione in Lega Pro (cioè la fideiussione) inferiori a quelli richiesti nel 2015. Chi per un anno ha preteso che gli restituissero la storia, adesso provi almeno a recuperare un pizzico di memoria.

Sia chiaro. Ognuno è libero di crearsi la propria squadra, accattivarsi le simpatie di più gente possibile, e soprattutto non dar conto a nessuno se vuole spendere, se non vuole spendere, quanto vuole spendere e per cosa vuole spendere. Allo stesso modo, se ancora esiste qualche tifoso della Reggina vera che pretende l'originale, si stia molto attenti a non mischiare più le due cose. Sabato sera ci sarà un 'Granillo' da Serie A. Quella Serie A sfiorata da Rosario Sasso e compagni, e poi conquistata dalla squadra guidata per 32 partite da quel genio di Elio Gustinetti, esempio vivente di come la memoria corta e l'ingratitudine cedano sempre il passo di fronte alla storia. In queste ore, diversi tifosi stanno accogliendo come meritano gli eroi della Reggina di fine anni '80, nonché gli artisti del 1999. Sugli spalti, specie in curva, si annuncia un autentico show. Un'idea: quei soldi lasciati l'anno scorso dai tifosi alla ats 'Salviamo la Reggina', di sicuro alla Reggina non sono serviti. Chi li tiene in cassa, dica a quanto ammontano e doni tutto all'Hospice. Grazie.

http://ildispaccio.it/calcio/84-quadran ... no-i-soldi

Oggi sull'ultimo passaggio rischia la querela da parte di chi ha fondato l'associazione di scopo salviamo la reggina l'anno scorso.
Dice che si sono tenuti i soldi. Questo è falso visto che sia a me che a mio fratello i soldi sono stati restituiti.
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io2 ha scritto:Reggina: quando non si dice messa, a prescindere se ci siano i soldi

di Paolo Ficara - Il tempo passa, la cera squaglia ed il santo non cammina. Se per alcuni la Reggina rappresenta una fede, più che una squadra di calcio, i paragoni clericali ci possono stare. Ad oggi l'entità è ancora in vita, grazie soprattutto alle mosse del Tribunale di Reggio. Ma i medici che la tengono attaccata alle macchine, sono sempre più stupiti dall'assenza di parenti o amici interessati allo stato di salute. Al momento non sembra ci siano offerte per la Reggina, intesa nella sua interezza e quindi con una prima squadra da ricostruire e ripresentare. Una manifestazione verbale d'interesse proveniente dall'estero, tale è rimasta e non si è andati oltre. Era questa l'ipotesi che ha spinto la curatela, nei giorni scorsi, a forzare la mano in Federcalcio affinché venisse garantito l'accesso in Lega Pro ad un potenziale compratore. Esistono un paio di proposte per mantenere attivo solo il Sant'Agata, finite al momento nel congelatore. Nonostante la sentenza del Tribunale sia stata recepita in via Allegri, al momento non c'è nessuna persona fisica o giuridica interessata a cogliere la palla al balzo. Interessata alla storia, nonché alla categoria. È come se i curatori fallimentari, immaginandoceli per un attimo nelle vesti di un sacerdote, avessero predisposto la chiesa per una messa in suffragio della Reggina, invocandone la resurrezione. Disposti a cantarla, questa messa, anche per pochi soldi. Senza che nessuno sia andato oltre la mossa di mettere la mano in tasca. Un anno fa, nell'estate del 2015, ci sono stati dei soggetti pronti a recarsi dal notaio, per prendere una Reggina Calcio con una mole debitoria non quantificabile. Dai bilanci, almeno una decina di milioni di buco trasparivano eccome. Forse sarebbe stato solo un accanimento terapeutico, la situazione difficilmente si sarebbe sanata nel corso degli anni a venire. "Lo facciamo per salvare il professionismo", è stato affermato. Poi non si è salvato un bel nulla. Ripensando a quelle settimane, a quella raccolta fondi, a quelle urla rivolte a non si sa chi, al viaggio a Roma per chiedere la finestrella a Tavecchio, è obbligatorio porsi una domanda: se un anno fa è stato detto al popolo di voler tenere in vita un club indebitato fino al collo (oggi scopriamo almeno 20 milioni di perdite), adesso che senso ha voltarsi dall'altro lato nel momento in cui l'esborso massimo sarebbe di un solo milione? Tra l'altro, con costi di iscrizione in Lega Pro (cioè la fideiussione) inferiori a quelli richiesti nel 2015. Chi per un anno ha preteso che gli restituissero la storia, adesso provi almeno a recuperare un pizzico di memoria.

Sia chiaro. Ognuno è libero di crearsi la propria squadra, accattivarsi le simpatie di più gente possibile, e soprattutto non dar conto a nessuno se vuole spendere, se non vuole spendere, quanto vuole spendere e per cosa vuole spendere. Allo stesso modo, se ancora esiste qualche tifoso della Reggina vera che pretende l'originale, si stia molto attenti a non mischiare più le due cose. Sabato sera ci sarà un 'Granillo' da Serie A. Quella Serie A sfiorata da Rosario Sasso e compagni, e poi conquistata dalla squadra guidata per 32 partite da quel genio di Elio Gustinetti, esempio vivente di come la memoria corta e l'ingratitudine cedano sempre il passo di fronte alla storia. In queste ore, diversi tifosi stanno accogliendo come meritano gli eroi della Reggina di fine anni '80, nonché gli artisti del 1999. Sugli spalti, specie in curva, si annuncia un autentico show. Un'idea: quei soldi lasciati l'anno scorso dai tifosi alla ats 'Salviamo la Reggina', di sicuro alla Reggina non sono serviti. Chi li tiene in cassa, dica a quanto ammontano e doni tutto all'Hospice. Grazie.

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Oggi sull'ultimo passaggio rischia la querela da parte di chi ha fondato l'associazione di scopo salviamo la reggina l'anno scorso.
Dice che si sono tenuti i soldi. Questo è falso visto che sia a me che a mio fratello i soldi sono stati restituiti.
Credo si riferisca a quelli che li hanno lasciati volontariamente (e sono molti) e non a chi ha ottenuto la restituzione
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Finira' senza un nulla di fatto.. la verita' purtroppo e che senza foti, e' morta la reggina.. e non sparate menate varie, non ho visto nessuno nemmeno interessarsi.. l'unica speranza e che la compri un cinese..
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G. Praticò: “Equivoci nascono da anomalia sulla Reggina Calcio. Siamo a lavoro”



Lunedì 27 Giugno 2016
13:11
pratico-giuseppe
“L’anomalia è che la Reggina Calcio sia ancora affiliata. A Parma, subito dopo la non iscrizione, il vecchio Parma ha perso la matricola e non c’è stata alcuna possibilità di equivoci come quelli che rischiano di verificarsi a Reggio. Ricordiamoci che la nostra società ha potuto iscriversi alla Serie D solo perchè abbiamo pagato trecentomila euro a fondo perduto per dare prosieguo alla storia calcistica di Reggio Calabria e della Reggina, non perchè abbiamo fondato una società dal nulla, sfruttando l’articolo 52 comma 10 delle Noif.”.
Ai microfoni di Radio Antenna Febea il dirigente della Ssd Reggio Calabria Giuseppe Praticò prova a fare chiarezza sulla questione identità, messa in discussione dai possibili ultimi novanta giorni di vita della Reggina Calcio, oggi in esercizio provvisorio con dei curatori fallimentari.
“L’anno scorso mio padre si era avvicinato alla nostra squadra del cuore quando ha capito che stava sprofondando in D e si trovava in precarie condizione economiche. Dopo la salvezza col Messina eravamo pronti a salvarla. Ci era stata prospettata una società che aveva un debito di sette milioni e mezzo di euro, una cifra importante ma non insormontabile per chi stava per chiudere un accordo per una transazione con l’Agenzia delle Entrate e che poteva contare su un importante patrimonio calciatori, un centro sportivo e il professionismo assicurato. Lo svincolo dei calciatori. soprattutto dei giovani del vivaio, ha posto fine all’idea per via della dispersione del patrimonio, anche perchè con il passare dei mesi si è scoperto che non si è pagata l’Iva dal 2009 al 2015 e poi, adesso, apprendo dagli organi di informazione che il debito era in realtà di oltre venti milioni di euro. E nulla può evitare che domani si alzi un creditore che vanti altre pendenze. Se davvero ci fossero le condizioni non avremmo problemi a mettere tutti d’accordo, ma vedo un po’ di disinformazione”.
E sulla possibilità di rilevare il titolo sportivo: “Il titolo sportivo della Reggina Calcio, dopo un anno di inattività a livello professionistico, non ha alcun valore. Non a caso se puntiamo al ripescaggio possiamo farlo grazie alla storia calcistica di questa città che la Figc attribuisce alla Ssd Reggio Calabria. E inoltre l’articolo 52 delle Noif al comma 2 precisa che, tra l’altro, il titolo sportivo può essere mercificato .Invito chiunque a scaricare le norme dal sito Figc. L’obiettivo della curatela è tutelare i creditori, potendoli liquidare e oggi stanno cercando di capire quale possa essere la fonte di guadagno.”.
Qualcuno può comprare la Reggina Calcio? “Mi pare difficile che qualcuno venga a prendersi tutti i debiti federali della Reggina Calcio, non sapendo a quale campionato può aspirare. Difficilmente può pensare alla Lega Pro, dato che tanti si alzerebbero a protestare per la riammissione di una squadra che per un anno ha avuto gravi inadempienze economiche”.
E sull’esempio della Salernitana relativamente al logo: “A Salerno esisteva uno stemma con l’ippocampo che da sempre contraddistingue la tifoseria granata. A Reggio la R col pallone è comparsa solo negli ultimi trent’anni che non rappresentano 102 anni di storia. Il nostro logo è un ritorno alle origini: c’è il vecchio pallone della As Reggina 1914, c’è San Giorgio, patrono della nostra città. La R col pallone possiamo anche quantificarla, ma non credo abbia tutto questo valore nè economico, nè storico”.
I tifosi rivogliono la storia: “Gli ultras di questa squadra sono ragazzi straordinari. Non sono mai mancati ad una partita, persino a Marsala. Sono ragazzi intelligenti, ci mettono il cuore e non si fanno strumentalizzare. Il problema è il resto della città. Per mesi ci è stato detto che il problema era la mancanza del nome. Il nome lo stiamo per riavere, adesso il problema è la matricola.
La società sembra in ritardo riguardo alla programmazione della prossima stagione: “Non sappiamo ancora che categoria disputeremo. quello che sappiamo è per ora sicuramente sarà Serie D. Sappiamo di avere diciotto squadre davanti, è tutto in itinere e non vogliamo illudere nessuno, ma faremo di tutto per presentare la domanda. Il direttore Gabriele Martino sta lavorando a fari spenti”.
E sulla questione strutture: “Il 30 giugno scade la concessione del Granillo, ma sappiamo già che avremo l’appoggio del Sindaco che, assieme all’amministrazione comunale, ci è sempre stato a fianco”.
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Mave
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Ovviamente pur di non ammettere le cazzate scritte c'è chi continua a scrivere ragionando col portafoglio di altre persone
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ahahhahaha bellissimo botta e risposto col solo articolo inventato e la società che lo smentisce subito:

http://ildispaccio.it/calcio/84-quadran ... di-pratico

Reggina: fumata nerissima tra la curatela e l'Urbs di Praticò
Paolo Ficara - Nuovo incontro tra la curatela fallimentare della Reggina e l'Urbs, stavolta rappresentata solo dal presidente Mimmo Praticò. Nonostante la presenza del giudice Giuseppe Campagna, non è stato trovato alcun punto di intesa per quanto riguarda la cessione o l'affitto dei rami d'azienda. La sentenza fallimentare dello scorso 8 giugno, rimane così un assist non sfruttato per la società che ha preso parte all'ultimo campionato di Serie D.
A Bari, la società subentrata dopo il fallimento pilotato dei Matarrese ha scucito 4 milioni e 400 mila euro all'asta, ed oltre 1 milione per coprire il debito sportivo. In quel caso è stato rilevato l'intero parco calciatori ed è stata mantenuta la categoria. A Salerno, Lotito si è limitato a spendere 400.000 euro per restituire il marchio ai tifosi granata.
La sentenza di un Tribunale non può essere bollata come un'anomalia. In tutte le piazze che hanno conosciuto la Serie A in tempi recenti, nel momento in cui si è dovuta subire l'onta del fallimento, i club subentranti hanno pagato per ereditare almeno un bene materiale o immateriale. Dappertutto, tranne che a Reggio Calabria, salvo pentimenti in extremis. Questa, fin qui, è la vera ed unica anomalia.
Negli ultimi giorni, qualche buontempone si sarebbe preso la briga di recapitare la sentenza di fallimento della Reggina, direttamente in Federcalcio. Il giudice Campagna aveva evitato questo tipo di comunicazione ufficiale, temendo potesse produrre la revoca dell'affiliazione.
Creato Lunedì, 27 Giugno 2016 19:14

LA SMENTITA
http://ildispaccio.it/calcio/113734-reg ... a-curatela
Reggina, l’Urbs smentisce: nessun incontro con la curatela
Riceviamo e pubblichiamo:

Smentiamo quanto pubblicato dal quotidiano online "Il Dispaccio" su una presunta fumata addirittura definita "nerissima" tra la curatela fallimentare della Reggina Calcio 1986 e l'Urbs Sportiva Reggina 1914.
Nessun incontro con la curatela si è svolto e nessuna fumata nera vi è stata fino a questa sera. Le affermazioni dell'articolo a firma del signor Ficara sono prive di ogni fondamento.
Osserviamo che nessuna fonte viene citata a supporto delle presunte "notizie" riportate. Non capiamo a chi possano giovare un modo così poco professionale e francamente scorretto di fare giornalismo. Se solo il signor Ficara avesse voluto avrebbe potuto agevolmente verificare la verità.
Tali ricostruzioni di pura fantasia creano confusione nell'ambiente e lo destabilizzano. A chi serve tutto questo? Chiediamo a codesta testata giornalistica la rettifica immediata di quanto pubblicato ai sensi di legge.


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Non ho letto la risposta della società...mi e' venuto in mente Emilio Fede a striscia.. "che figura di m... " :muro: :muro:
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E pensare che ai tempi di Foti era uno dei pochi giornalisti che seguivo con ammirazione: era sempre presente agli allenamenti,riportava anche delle verità che molti altri evitavano di scrivere, ribatteva ai comizi del presidentissimo, insomma uno dei pochi ad avere le....
Però poi, inspiegabilmente, dopo la non iscrizione al campionato di Lega Pro dell'anno scorso, il vento cambia per il giornalista del Dispaccio e diventa uno dei principali difensori della Reggina andando contro la SSD Reggio Calabria - per lui non meritevole di attenzioni e di considerazioni, al contrario, cercando sempre di screditare il lavoro di chi (con passione è bene sottolinearlo) ha cercato di far riavere a Reggio Calabria ciò che il suo presidente è riuscito a togliere.
Un cambio di rotta per me inspiegabile,pazzesco,nato forse da situazioni personali,tanto da andare a favore di chi negli anni precedenti lo aveva sempre considerato come la pecora nera, colui che non stava agli ordini, colui che noon faceva parte del coro,eppure.....
PROFESSIONALITA' a Reggio batti un colpo!!!!
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Mave
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ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah minchia dopo questa gli articoli contro l'Urbs si moltiplicheranno esponenzialmente

https://www.youtube.com/watch?v=Sr0f8EqtDOs
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REGGIOVUNQUE ti spirdisti comu si leggi????
:mrgreen: :mrgreen:
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No no....mi e' bastato sapere che c era la risposta della società che gli dava del cazzaro..... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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....cambiasse dispacciatore.....
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Ascioti: "Ho detto a Praticò che la Reggina non è l'Hinterreggio"

di Paolo Ficara - Una leggenda tra le leggende. Ugo Ascioti ha presieduto la Reggina dal 1979 in teoria fino al 1983 ("ma Nava e Morace erano miei uomini"), ed ha presenziato sabato scorso all'amichevole a scopo benefico tra le vecchie glorie del 1988 e del 1999. Il commendatore ci ha ricevuti nella sede delle sue lavanderie industriali per parlare delle emozioni che gli ha suscitato la rimpatriata del 'Granillo', toccando tematiche del passato, del presente e del futuro.

La retrocessione del 1983 nonché gli sviluppi che portarono al collasso del 1986, sono ferite rimaste aperte per il presidente: "Non avrei dovuto prendere né Scoglio, né Fedele come direttore. Scoglio rassegnò le dimissioni dopo la partita persa col Taranto, quando il portiere Vettore fece il monello. Disse di essere stato minacciato, preferendo non rilasciare dichiarazioni – ricorda il commendatore Ascioti al Dispaccio – Poi ho messo Sbano, ma ormai era tutto alla deriva. Avevo capito l'intoppo: non mi volevano più. Lasciai a Nava il compito di portare avanti la Reggina. Ho comprato Sciannimanico per 60 milioni, vincemmo tutte le partite ritornando in C1. Dopodichè mi dissero che Morace sarebbe stato l'elemento giusto, lo portai con me al calciomercato. Avevo vergogna quando mi sono recato a Milano. Ho fatto la squadra, poi Morace ha alzato le mani e me l'ha restituita. Per salvare la Reggina, sono andato in banca a pagare una fideiussione di 750 milioni, dopodiché ho chiuso".

Il commendatore Ascioti descrive le sensazioni provate sabato, sia prima che durante l'amichevole tra Reggina '88 e Reggina '99: "Mi sono commosso. Alfredo Auspici ha capito che ho avuto un momento particolare dentro gli spogliatoi, i calciatori mi conoscevano per nome e mi acclamavano – afferma il Presidentissimo – Sono stato al fianco di Oreste Granillo, all'epoca prendemmo Maestrelli che faceva il secondo al Bari. Se c'è uno che ha la Reggina 1914 nel cuore, sono io".

Uscito dagli spogliatoi, l'ex presidente amaranto ha conferito con l'attuale dirigenza dell'Urbs: "Ho incontrato Praticò prima della partita. Ci eravamo già visti a Roccella, gli avevo riferito di non contare su di me. Non so cosa farò, diverse squadre mi hanno chiamato ma ho detto sempre no. Non mi aspettavo che al fallimento della Reggina, il sindaco non mi interpellasse. Trent'anni fa io riconsegnai la squadra al sindaco, mi sarebbe piaciuto fornire qualche consiglio anche a microfono acceso. A Praticò ho detto che la Reggina è una cosa molto seria, non è il Santa Caterina o l'Hinterreggio. La Reggina è della città, dei tifosi. Serve un allenatore con gli attributi ed un piano triennale".

Chiediamo al commendatore Ascioti se, a suo avviso, esistano due Reggine: "Quella del tribunale lascia il tempo che trova. Cosa si dovrebbe acquistare? I campetti? La Reggina ha bisogno di una squadra. L'identità? - domandiamo al presidente – Al momento attuale c'è Praticò, ma l'idea di raccogliere fondi fra i tifosi è sbagliata in partenza. Ai miei tempi, ci definivano la Juventus del Sud. Oggi non si può uscire con una simile campagna, se si vuol essere la Reggina. Ho detto a Praticò che ha sbagliato, dovrebbe dare la squadra al sindaco. Io potrei essere convocato, al pari di altri industriali. Mi ha guardato, rispondendomi: e a me chi paga le azioni? Io riconsegnai la Reggina pagando 750 milioni, all'epoca pesavano. Da amico, gli dico che rischia di rovinarsi. Non può fare la Reggina".

Ci faccia capire, quindi per lei l'Urbs è la Reggina? "No. Possono farla come vogliono. Quando hanno creato la Reggina Calcio, chiesero l'ingresso di mio figlio per conservare la matricola - spiega Ugo Ascioti - Come abbiano poi fatto, non lo so. La mia famiglia aveva chiuso. La Reggina non è né di Praticò, né di Ascioti. I rami d'azienda della Reggina Calcio? E per farne cosa? Bisogna rifondare tutto con persone che hanno a cuore la Reggina, con il determinante supporto del Comune. Mi starebbe bene ripartire dalla quarta serie, ma con un programma triennale. Altre piazze si sono risollevate dopo la retrocessione. Quando diedi a Nava la squadra appena finita in C2, vincemmo tutte le partite. Lui era il presidente, ma io mettevo i soldi. Ora si parla di indire raccolte. Ma cosa si vuole raccogliere, i funghi? Oggi la gente ha problemi a sfamarsi. Mi sento di dire che l'attuale club non ha dove andare. Se sono pronto a subentrare? Deve chiamarmi il sindaco".

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Se dai la mano ad un milanista lavala, ma se la dai ad uno juventino controlla che non ti manchi un dito
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