ULTIME DEL GAGLIARDI-PENSIERO

Tutto sulla Reggina

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mubald

Da Reggionelpallone.Come al solito con lui di tutto e di piu':

Uno stile inconfondibile, un amore mai sopito. Franco Gagliardi non è soltanto un ex della Reggina Calcio, nelle cui fila ha ricoperto sia il ruolo di tecnico che di capo degli osservatori. Franco Gagliardi è un autentico innamorato dei colori amaranto, un tifoso della città di Reggio Calabria. Il suo intervento nel corso della puntata odierna di Tutti Figli di Pianca, ha assunto la valenza dell’autentico show, all’insegna della passione e del senso d’appartenenza.

La lunga chiacchierata, non poteva che cominciare con un riferimento allo stato di salute ‘dell’avvocato’. “Come ho detto nell’ultima intervista, negli ultimi anni non sono stato tanto bene, ma ringraziando il cielo le cose ora vanno molto meglio, penso che lo si capisca anche dal mio tono di voce (sorride, ndr)”. Prima di affrontare l’argomento Reggina, Gagliardi si sofferma sul calcio in generale, sottolineandone le difficoltà. “C’è poca propensione al sacrificio e troppo tatticismo. Oggi in Italia non ci si diverte più, perchè un calciatore, sin dalla sua formazione, viene valutato prima sotto il profilo della forza, a discapito di tecnica e fantasia. Si pensa ossessivamente alla fase difensiva, e per giunta nel modo sbagliato: vogliamo portieri che parino con i piedi, oppure difensori che facciano valere la forza fisica, senza chiederci se sono davvero bravi in marcatura. Chi pensa a fare calcio, vedi il Barcellona, ottiene non solo la vittoria, ma anche lo spettacolo: lì l’obiettivo è valorizzare il genio, la giocata, l’estro, sin dalle giovanili. Ecco perchè ogni anno allestiscono squadre di fenomeni. Nel calcio italiano di oggi, se avessero scoperto Maradona in giovane età gli avrebbero fatto fare panchina, chiedendogli magari di entrare nel secondo tempo qualora ci fosse stata la necessità di recuperare un risultato, per sfruttarne la bravura sui calci piazzati. …“.

A proposito di talenti in giovane età, quelli scoperti e formati da Gagliardi sono stati davvero molti. “In ordine di tempo l’ultimo è stato Carmona, ma credo di aver contribuito molto anche alla crescita di Missiroli, che all’epoca ho coccolato ed aiutato parecchio, confrontandomi quotidianamente anche con il padre, Battista. Uno dei colpi principali, risponde al nome di Martin Jiranek: chiedete a chi di dovere a quanto lo abbiamo comprato, ed a quanto è stato venduto…“. Subito dopo, Gagliardi svela un retroscena. “Tra scelte di mercato e ragioni economiche, non tutti i calciatori che ho seguito sono venuti a Reggio, ed in alcuni casi è stato davvero un peccato. Basti pensare a quel fenomeno di Dybala, che adesso gioca nella Juventus: lo avevo visionato prima ancora che si inserisse il Palermo, potevamo prenderlo ma poi non se ne fece niente“.

Un passato nell’Olimpo del calcio, un presente in cui si cerca di ricostruire ta entusiasmo e difficoltà. Quale è la ricetta per poter scrivere un nuovo, grande futuro? “Prima di rispondere a questa domanda, bisogna fare chiarezza su altri punti fondamentali. Siamo sicuri che la Reggina Calcio continuerà a fare solo settore giovanile? Qualora non fosse così, la nuova società chiamata Reggio Calabria acquisirebbe i titoli ed il palmares degli ultimi trentanni? E’ questo che bisogna capire con certezza“.

In ogni caso, Gagliardi ha le idee chiarissime sull’unica via da seguire. “Se da qui ad uno due-anni ci fossero due squadre col nome Reggina, sarebbe soltanto controproducente, anche perchè Reggio non è Roma o Milano, non può permettersi due squadre sotto nessun punto di vista. I colori amaranto possono rinascere solo ed esclusivamente unendo le forze. Ci sono uomini con i baffi che sanno fare calcio e lo hanno dimostrato, queste persone devono tornare a compattarsi per amore verso la città. Altre soluzioni non ne vedo, anche perchè qui da noi non arriverà mai l’imprenditore cinese di turno pieno di soldi, e la vicenda Nick Scali lo dimostra. Ripeto, se le forze non si uniscono, Reggio Calabria è certamente destinata a vivere tanti altri anni bui. A proposito di uomini con i baffi, nel Reggio Calabria c’è Gabriele Martino: stategli vicino, perchè è una di quelle persone che hanno dato tanto e possono certamente contribuire ad una rinascita“.

Il pensiero finale, fa capire per l’ennesima volta perchè Franco Gagliardi da queste parti sarà sempre accolto con rispetto sincero ed enorme affetto. “Reggio Calabria e la Reggina sono la mia patria, quando lascerò questa terra ho detto ai miei cari di mettere una maglia amaranto dentro la bara. La retrocessione di due anni fa ancora me la porto dentro, ho dovuto prendere delle pillole per combattere la depressione a cui stavo andando incontro. Si, se a Novara ci avessero dato quel gol regolarissimo sullo 0-0, forse le cose avrebbero preso una piega differente, ma in quelle gare decisive mi è sembrato che ci fosse un disegno ben preciso contro di noi, basti pensare che quello non fu l’unico arbitraggio sfavorevole. Di sicuro poi ci abbiamo messo del nostro, commettendo tanti errori, ma vi prego non mi ci fate più pensare, perchè soltanto a parlarne soffro davvero troppo…“.
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reggino91
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Un grande Gagliardi! Mi dispiace che quell'anno non sia riuscito a salvarci,se lo meritava. Io lo farei entrare nello staff dell'asd,come osservatore,uno come lui ci servirebbe.
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